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27 February 2012

I partiti, questi fantasmi!

Ricordate ai tempi dell'insediamento di Mario Monti dove si incontrarono i tre principali partiti sostenitori dei "tecnici" non eletti? Il PdL, il Pd e il terzo polo-Udiccino si incontrarono a Palazzo Giustiniani, il Palazzo della massoneria. Più precisamente, sede del Grande Oriente.
Si divertì a farlo rilevare perfino Giuliano Ferrara che portò in studio nella puntata di Radio Londra un bel cappuccio massonico, agitandolo davanti ai telespettatori.
Ma il resto dei giornalisti tacque e preferì nascondersi dietro  alle solite tre scimmiette sul comò. Eppure i luoghi sono importanti, quanto i nomi. Perché con tutte le aule parlamentari, a disposizione, Monti, il nipote del banchiere Raffaele Mattioli (una notizia finora scritta solo dall'economista Giulio Sapelli, ma che viene da più  taciuta)  ha voluto incontrare le forze politiche proprio a Palazzo Giustiniani? Ovvio, è uno sfoggio di un potere forte che ora può autoevidenziarsi alla luce del sole. Ora non più cappucci, grembiuli, martelli, squadre e compassi in segretezza, ma fatti (o meglio misfatti) alla luce del sole. Grazie all'aiutino dei partiti.

E con ciò, intendo parlare di tutti. Destra e sinistra per me pari sono. Anche perché hanno fatto in modo da disattivare la vera destra (quella che si occupava di valori tradizionali, di identità, di sovranità monetaria e autonomia degli stati-nazione) e la vera sinistra (quella che si occupava delle categorie più deboli e della loro protezione sociale). Quello che si vede ora è  una strana mucillagine bipartisan (parola truffaldina), tremante e  balbettante agli ordini delle banche, supini e proni a tecnocrati non eletti, ma così potenti da incutere loro soggezione, al punto tale  che si prestano a fare da sciacquini. 

Ma li avete sentiti gli sciacquini? Bersani non perde l'occasione per dire che lui è  per Monti senza se e senza ma. Gli ometti del PdL non fanno che ripetere ad ogni pie' sospinto che Monti non fa altro che completare il programma che avevano già iniziato a fare loro (come se ci fosse da menarne vanto). Berlusconi comincia a spaventarsi dei sondaggi ai minimi storici e a far ventilare l'ipotesi che l'ABUSIVO di Palazzo Chigi, potrebbe essere ospitato più a lungo. Casini canta sempre la stessa canzone: "fedeli a Monti come noi non c' è nessuno". L'area della sinistra vendoliana  che dovrebbe essere più radicale, emette solo degli strani cinguettii, Di Pietro mostra i muscoli, ma poi fa can che abbaia senza mordere per davvero. 

D'accordo, qualcuno obietterà che il colpo di mano è stato voluto da Napolitano agli ordini di Washington, di Bruxelles, del duo Merkozy. Non a caso  nei  giornali statunitensi lo ricompensano chiamandolo "king George", il quale "king" ha nominato "senatore a vita" il non eletto Mario Monti. Della serie, nemmeno un avviso di garanzia da parte della Magistratura  (sempre così solerte a dettare l'agenda politica), può toccarlo, grazie alla carica senatoriale che lo rende invulnerabile.  Il resto è cosa nota e parlano per noi  i 100 giorni montiani che qui riassumo: 

  • Ha distrutto il sistema pensionistico pubblico. 
  • Ha costretto gli anziani a farsi conti correnti e a eliminare il contante (il loro) aiutando le banche
  • Cancellando le Olimpiadi  ha fatto capire che la cosiddetta "crescita" è da rinviare a dopo il 2018
  •  Ha rialzato le tassi sui redditi, ha introdotto le tasse sulla casa e  sui risparmi e (allo scopo di ridurre il valore delle case stesse e di impoverire le persone).
  •  Sta cancellando l'art 18 che porterà ad un aumento dei licenziamenti e alla ricattabilità dei lavoratori italiani costretti ad accettare condizioni pessime, spinti dalla concorrenza (voluta e introdotta ad hoc)  coi nuovi poveri stranieri. 
  •  Ha fatto rincarare le accise con conseguenti rincari dei generi alimentari e di prima necessità 
  • Ha introdotto le "liberalizzazioni" di piccole corporazioni ovvero manovre di puro impoverimento sociale.  
  • Ha messo in discussione la certezza del diritto nel nostro stato.
  • Sta modificando in senso peggiorativo le norme sull'immigrazione (ius soli). 
  • Da ultimo, ha gettato le basi per la morte della DEMOCRAZIA e per la cancellazione dei valori eticamente sensibili. 
Ora, come ho già scritto in precedenza, l'Italia è già parte integrante di quel MES (o ESM ) il Grande Dittatore della Ue che quando sarà ratificato, diventerà la nostra definitiva pietra tombale poiché trasferisce i poteri agli usurai delle BCE con poteri pressoché illimitati, grazie ai quali potranno svuotare le casse dello stato, pignorando beni pubblici e privati.  Chi sono i responsabili di tutto ciò? 
Quei partiti che si sono serviti del voto dei loro elettori per tradirne il mandato,  continuando a percepire sostanziosi emolumenti, per lasciare le mani libere a questi  "tecnocrati" di poter agire indisturbati. Ogni elettore (od ex tale)  gliene chieda conto con lettere di protesta da inviare alla Camera. Se Monti saccheggia il nostro Paese è colpa loro. Dei partiti, questi vili fantasmi!

22 February 2012

Lettera aperta di Theodorakis contro la Troika


Mikis Theodorakis  , è un compositore greco nato il 29 luglio 1925 nell'Isola di Chio, famoso anche per il suo impegno nella vita politica del suo paese.
Durante la dittatura militare dei colonnelli (1967-1974) viene imprigionato e torturato, mentre la sua musica viene proibita. Scrive in quel periodo, canzoni tratte da poesie del patriota greco Alexandros Panagulis.
Punto di riferimento per l'opinione pubblica, al ritorno della democrazia in Grecia, quando il governo socialista guidato da Andreas Papandreou si trova al centro di alcuni scandali di corruzione, Theodorakis per qualche tempo si schiera con il centro-destra, riconciliandosi con la sinistra soltanto dopo l'uscita di scena di Papandreu. Ma è e resta soprattutto un Greco che ama il suo Paese. 
In Italia  deve la sua notorietà alla colonna sonora del film "Zorba il Greco", "Zeta, l'orgia del potere" e "Serpico", nonché alla versione in italiano di alcune canzoni quali "Ragazzo che sorride" e " Fiume amaro". In quel periodo instaura un rapporto di collaborazione con la nostra Iva Zanicchi, per la quale scrive i brani dell'album Caro Theodorakis...Iva: il singolo "Un fiume amaro" vende oltre un milione di copie. Per Milva scrive l'album "Come spiegarti". Questa lettera  è il suo "fiume amaro" nei confronti della Troika (FMI, BCE, UE).

Esiste un complotto internazionale che ha l'obiettivo di cancellare il mio paese. E' iniziato nel 1975 opponendosi alla civiltà neo-greca, è continuato con la distorsione sistematica della nostra storia contemporanea e della nostra identità culturale e adesso sta cercando di cancellarci anche materialmente con la mancanza di lavoro, la fame e la miseria.
Se il popolo greco non prende la situazione in mano per ostacolarlo, il pericolo della sparizione della Grecia è reale. Io lo colloco entro i prossimi 10 anni.
Di noi, resterà solo la memoria della nostra civiltà e delle nostre battaglie per la libertà.
Fino al 2009 il problema economico non era grave. Le grandi ferite della nostra economia erano laspesa esagerata per la difesa del paese e la corruzione di una parte dei politici e dei giornalisti. Per queste due ferite, però, erano corresponsabili anche dei paesi stranieri. Come la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti che guadagnavano miliardi di euro da noi con la vendita annuale di materiale bellico. Questa emorragia continua ci metteva in ginocchio e non ci permetteva di crescere mentre offriva grandi ricchezze ai paesi stranieri. Lo stesso succedeva con il problema della corruzione. La società tedesca Siemens manteneva un dipartimento che si occupava della corruzione dei nostri politici, per poter piazzare meglio i suoi prodotti nel mercato greco. Di conseguenza, il popolo greco è stato vittima di questo duetto di ladri, Greci e Tedeschi, che si arricchivano sulle sue spalle.
È evidente che queste due ferite potevano essere evitate se i due partiti al potere (filo americani) non avessero raccolto tra le loro fila elementi corrotti, i quali, per coprire l'emorragia di ricchezze (prodotte dal lavoro del popolo greco) verso le casse di paesi stranieri, hanno sottoscritto prestiti esagerati, con il risultato che il debito pubblico è aumentato fino a 300 miliardi di euro, cioè il 130% del Pil.
Con questo sistema, le forze straniere di cui ho detto sopra, guadagnavano il doppio. Dalla vendita di armi e dei loro prodotti, prima; dai tassi d'interesse dei capitali prestati ai vari governi (e non al popolo), dopo. Perché come abbiamo visto, il popolo è la vittima principale in ambedue i casi. Un esempio solo vi convincerà. I tassi d'interesse di un prestito di 1 miliardo di dollari che contrasse Andreas Papandreou nel 1986 dalla Francia, sono diventati 54 miliardi di euro e sono stati finalmente saldati nel…2010!
Il Sig. Juncker ha dichiarato un anno fa, che aveva notato questa grande emorragia di denaro dalla Grecia a causa di spese enormi (ed obbligatorie) per l'acquisto di vari armamenti dalla Germania e dalla Francia. Aveva capito che i nostri venditori ci portavano direttamente ad una catastrofe sicura ma ha confessato pubblicamente che non ha reagito minimamente, per non colpire gli interessi dei suoi paesi amici!
Nel 2008 c'è stata la grande crisi economica in Europa. Era normale che ne risentisse anche l'economia greca. Il livello di vita, abbastanza alto (eravamo tra i 30 paesi più ricchi del mondo), rimase invariato. C'è stata, però, la crescita del debito pubblico. Ma il debito pubblico non porta obbligatoriamente alla crisi economica. I debiti dei grandi paesi come gli USA e la Germania, si contano in tris miliardi di euro. Il problema era la crescita economica e la produzione. Per questo motivo furono contratti prestiti dalle grandi banche con tasso fino al 5%. In questa esatta posizione ci trovavamo nel 2009, fino a quando in novembre è diventato primo ministro Georges Papandreou. Per farvi capire cosa ne pensa oggi il popolo greco della sua politica catastrofica, bastano questi due numeri: alle elezioni del 2009 il partito socialista ha preso il 44% dei voti. Oggi le proiezioni lo portano al 6%.
Papandreou avrebbe potuto affrontare la crisi economica (che rispecchiava quella europea) con prestiti dalle banche straniere con il tasso abituale, cioè sotto il 5%. Se avesse fatto questo, non ci sarebbe stato alcun problema per il nostro paese. Anzi, sarebbe successo l'incontrario perché eravamo in una fase di crescita economica.
Papandreou, però, aveva iniziato il suo complotto contro il proprio popolo dall'estate del 2009, quando si è incontrato segretamente con il Sig. Strauss Kahn per portare la Grecia sotto l'ombrello del FMI (Fondo Monetario Internazionale). La notizia di questo incontro è stata resa pubblica direttamente dal Presidente del FMI.
Per passare sotto il controllo del FMI, bisognava stravolgere la situazione economica reale del nostro paese e permettere l'innalzamento dei tassi d'interesse sui prestiti. Questa operazione meschina è iniziata con l'aumento "falso" del debito interno, dal 9,2% al 15%. Per questa operazione criminale, il Pm Peponis, ha chiesto 20 giorni fa, il rinvio a giudizio per Papandreou e Papakostantinou (Ministro dell'economia). Ha seguito la campagna sistematica in Europa di Papandreou e del Ministro dell'economia che è durata 5 mesi, per convincere gli europei che la Grecia è un Titanic pronto per andare a fondo, che i greci sono corrotti, pigri e di conseguenza incapaci di affrontare i problemi del paese. Dopo ogni loro dichiarazione, i tassi d'interesse salivano, al punto di non poter ottenere alcun prestito e di conseguenza il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea hanno preso la forma dei nostri salvatori, mentre nella realtà era l'iLa produzione si è fermata, la disoccupazione è salita al 20%, hanno chiuso 80.000 negozi, migliaia di piccole fabbriche e centinaia di industrie. In totale hanno chiuso 432.000 imprese. Decine di migliaia di giovani laureati lasciano il paese che ogni giorno si immerge in un buio medioevale. Migliaia di cittadini ex benestanti, cercano nei cassonetti della spazzatura e dormono per strada. Intanto si dice che siamo vivi grazie alla generosità dei nostri "salvatori", dell'Europa, delle banche e del Fondo Monetario Internazionale. In realtà, ogni pacchetto di decine di miliardi di aiuti destinato alla Grecia torna per intero indietro sotto forma di nuovi incredibili tassi d'interesse.
E siccome c'è bisogno di continuare a far funzionale lo stato, gli ospedali, le scuole ecc., la troika carica di extra tasse (assolutamente nuove) gli strati più deboli della società e li porta direttamente alla fame. Un'analoga situazione di fame generalizzata l'avemmo all'inizio dell'occupazione nazista nel 1941, con 300.000 morti in 6 mesi. Adesso rivediamo la stessa situazione. Se si pensa che l'occupazione nazista ci è costata 1 milione di morti e la distruzione totale del nostro paese, com'è possibile per noi greci accettare le minacce della sig.ra Merkel e l'intenzione dei tedeschi di installare un nuovo gaulaighter… e questa volta con la cravatta…
E per dimostrare quant'è ricca la Grecia e quanto lavoratori sono i greci, che sono coscienti dell' Obbligo di Libertà e dell'amore verso la propria patria, c'è l'esempio di come si reagì all'occupazione nazista dal 1941 all'Ottobre del 1944. Quando le SS e la fame uccidevano 1 milione di persone e la Vermacht distruggeva sistematicamente il paese, derubando la produzione agricola e l'oro dalle banche greche, i greci hanno fondato il movimento di solidarietà nazionale che ha sfamato la popolazione ed hanno creato un esercito di 100.000 partigiani che ha costretto i tedeschi ad essere presenti in modo continuo con 200.000 soldati. Contemporaneamente, i greci, grazie al proprio lavoro, sono riusciti non solo a sopravvivere ma a sviluppare, sotto condizioni di occupazione, l'arte neo greca, soprattutto la letteratura e la musicanizio della nostra morte.
Nel Maggio del 2010 è stato firmato da un solo Ministro il famoso primo accordo di salvataggio. Il diritto greco, in questi casi, esige, per un accordo così importante, il voto favorevole di almeno tre quinti del parlamento. Quel primo accordo è dunque illegale. La troika che oggi governa in Grecia, agisce in modo completamente illegale. Non solo per il diritto greco ma anche per quello europeo.
Dal quel momento fino ad oggi, se i gradini che portano alla nostra morte sono venti, siamo già scesi più della metà. Immaginate che con questo secondo accordo, per la nostra "salvezza", offriamo a questi signori la nostra integrità nazionale e i nostri beni pubblici. Cioè Porti, Aeroporti, Autostrade, Elettricità, Acqua, ricchezze minerali ecc. ecc. ecc. i nostri, inoltre, monumenti nazionali come l'Acropolis, Delfi, Olympia, Epidauro ecc. ecc. ecc.; perché con questi accordi abbiamo rinunciato ad eventuali ricorsi.
La produzione si è fermata, la disoccupazione è salita al 20%, hanno chiuso 80.000 negozi, migliaia di piccole fabbriche e centinaia di industrie. In totale hanno chiuso 432.000 imprese. Decine di migliaia di giovani laureati lasciano il paese che ogni giorno si immerge in un buio medioevale. Migliaia di cittadini ex benestanti, cercano nei cassonetti della spazzatura e dormono per strada. Intanto si dice che siamo vivi grazie alla generosità dei nostri "salvatori", dell'Europa, delle banche e del Fondo Monetario Internazionale. In realtà, ogni pacchetto di decine di miliardi di aiuti destinato alla Grecia torna per intero indietro sotto forma di nuovi incredibili tassi d'interesse.
E siccome c'è bisogno di continuare a far funzionale lo stato, gli ospedali, le scuole ecc., la troika carica di extra tasse (assolutamente nuove) gli strati più deboli della società e li porta direttamente alla fame. Un'analoga situazione di fame generalizzata l'avemmo all'inizio dell'occupazione nazista nel 1941, con 300.000 morti in 6 mesi. Adesso rivediamo la stessa situazione. Se si pensa che l'occupazione nazista ci è costata 1 milione di morti e la distruzione totale del nostro paese, com'è possibile per noi greci accettare le minacce della sig.ra Merkel e l'intenzione dei tedeschi di installare un nuovo gaulaighter… e questa volta con la cravatta…
E per dimostrare quant'è ricca la Grecia e quanto lavoratori sono i greci, che sono coscienti del Obbligo di Libertà e dell'amore verso la propria patria, c'è l'esempio di come si reagì all'occupazione nazista dal 1941 all'Ottobre del 1944. Quando le SS e la fame uccidevano 1 milione di persone e la Vermacht distruggeva sistematicamente il paese, derubando la produzione agricola e l'oro dalle banche greche, i greci hanno fondato il movimento di solidarietà nazionale che ha sfamato la popolazione ed hanno creato un esercito di 100.000 partigiani che ha costretto i tedeschi ad essere presenti in modo continuo con 200.000 soldati. Contemporaneamente, i greci, grazie al proprio lavoro, sono riusciti non solo a sopravvivere ma a sviluppare, sotto condizioni di occupazione, l'arte neo greca, soprattutto la letteratura e la musica.
La Grecia scelse la via del sacrificio per la libertà e la sopravvivenza. Anche allora ci colpirono senza ragione e noi rispondemmo  con la Solidarietà e la Resistenza, e siamo riusciti a vincere. La stessa cosa che dobbiamo fare anche adesso con la certezza che il vincitore finale sarà il popolo greco.Questo messaggio mando alla Sig.ra Merkel ed al Sig. Schäuble, dichiarando che rimango sempre amico del Popolo Tedesco ed ammiratore del suo grande contributo alla Scienza, la Filosofia, l'Arte e soprattutto alla Musica! E forse, la miglior dimostrazione di questo è che tutto il mio lavoro musicale a livello mondiale, l'ho affidato a 2 grandi editori tedeschi "Schott" e "Breitkopf" con cui ho un'ottima collaborazione.
Minacciano di mandarci via dall'Europa. Ma se l'Europa non ci vuole 1 volta, noi, questa Europa di Merkel e Sarkozy, non la vogliamo 10 volte.
Oggi è domenica 12 Febbraio. Mi sto preparando per prendere parte con Manolis Glezos, l'eroe che ha tirato giù la svastica dall'Acropolis, dando così il segnale per l'inizio non solo della resistenza greca ma di quella europea contro Hitler. Le strade e le nostre piazze si riempiranno di centinaia di migliaia di cittadini che esprimeranno la propria rabbia contro il governo e la troika. Ho sentito ieri il nostro Primo ministro – banchiere, rivolgendosi al popolo greco, dire che "siamo arrivati all'ora zero". Chi, però, ci ha portati all'ora ZERO in due anni? Le stesse persone che invece di trovarsi in prigione, ricattano i parlamentari per firmare il nuovo accordo, peggio del primo, che sarà applicato dalle stesse persone con gli stessi metodi che ci hanno portato all'ora ZERO! Perché? Perché questo ordina l'FMI e l'Eurogroup, ricattandoci che se non obbediremo ci sarà il fallimento…
Stiamo assistendo al teatro della paranoia. Tutti questi signori, che in sostanza ci odiano (greci e stranieri) e che sono gli unici responsabili della situazione drammatica alla quale hanno portato il paese, minacciano, ricattano, ordinano con l'unico scopo di continuare la loro opera distruttiva, cioè di portarci sotto l'ora ZERO, fino alla nostra sparizione definitiva.
Siamo sopravvissuti nei secoli, in condizioni molto difficili ed è certo che se ci porteranno con la forza, con la violenza, al penultimo gradino prima della nostra morte, i Greci, non solo sopravvivranno ma rinasceranno. In questo momento presto tutte le mie forze all'unione dinamica del popolo greco. Sto cercando di convincerlo che la Troika e l'FMI non sono una strada senso unico. Che esistono anche altre soluzioni. Guardare anche verso la Russia per una collaborazione economica, per lo sfruttamento delle nostre ricchezze minerarie, con condizioni diverse, a favore dei nostri interessi.
Per quanto riguarda l'Europa, propongo di interrompere l'acquisto di armamenti dalla Germania e dalla Francia. E dobbiamo fare tutto il possibile per prendere i nostri soldi, che la Germania ancora non ha saldato dal periodo della guerra. Tale somma ad oggi è quasi 500 miliardi di euro!!!
L'unica forza che può realizzare questi cambiamenti rivoluzionari è il popolo greco, unito in un enorme Fronte di Resistenza e Solidarietà, per mandare via la troika (FMI e Banche) dal paese. Nel frattempo devono essere considerati nulli tutti gli accordi illegali (prestiti, tassi d'interesse, tasse, svendita del paese ecc.). naturalmente, i loro collaboratori greci, che sono già condannati nella coscienza popolare come traditori, devono essere puniti.
Per l'Unione di tutto il Popolo sto dedicando tutte le mie energie e credo che alla fine ce la faremo. Ho fatto la guerra con le armi in mano contro l'occupazione nazista. Ho conosciuto i sotterranei della Gestapo. Sono stato condannato a morte dai Tedeschi e sono vivo per miracolo. Nel 1967 ho fondato il PAM, la prima organizzazione di resistenza contro i colonnelli. Ho agito nell'illegalità contro la dittatura. Sono stato arrestato ed imprigionato nel "mattatoio" della dittatura. Alla fine sono sopravvissuto e sono ancora qui.
Oggi ho 87 anni ed è molto probabile che non riuscirò a vedere la salvezza della mia amata patria. Ma morirò con la mia coscienza tranquilla, perché continuo a fare le mie battaglie per gli ideali della Libertà e del Diritto fino alla fine.
       Dal sito:                                                             http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/7756-lettera-aperta-di-mikis-theodorakis.html

20 February 2012

Mario parapaPonzi

Tra le molte cose che la nostra stampaglia non dice c'è che Mario Monti in Usa non ha ricevuto solo copertine che plaudono al suo operato. Operato organico ai piani di Obama, peraltro. Qui c'è questo geniale fotomontaggio a cura di William Banzai che lo riprende con mezza faccia come Charles Ponzi, quello del famigerato "schema " truffaldino (segnalazione di Silvio sul blog di Marcello Foa) , e l'altra metà con i suoi tratti somatici. Non mi è stato possibile usare l'immagine di Monti-Ponzi, poiché i diritti sono riservati. Perciò cliccate sul link di sopra per vederla. 


La tecnica dello schema Ponzi prende il nome da Charles Ponzi, un immigrato italiano negli Stati Uniti che divenne famigerato per avere applicato una simile truffa su larga scala nei confronti della comunità di immigrati prima e poi in tutta la nazione. Ponzi non fu il primo a usare questa tecnica, ma ebbe tanto successo da legarvi il suo nome. Con la sua truffa coinvolse infatti 40 000 persone e, partendo dalla modica cifra di due dollari, arrivò a raccoglierne oltre 15 milioni.

Lo schema  Ponzi si è sviluppato nel tempo in varianti più complesse, pur mantenendo la stessa base teorica e continuando a sfruttare l'avidità delle persone. E' tornato alla ribalta internazionale il 12 dicembre 2008, a causa dell'arresto di Bernard Madoff, ex presidente del NASDAQ e uomo molto famoso nell'ambiente di Wall Street. L'accusa nei sui confronti è di aver creato una truffa compresa tra i 50 e i 65 miliardi di dollari (una delle maggiori della storia degli Stati Uniti) proprio sul modello dello schema di Ponzi, attirando nella sua rete molti fra i maggiori istituti finanziari mondiali. Il 12 marzo 2009 Bernard Madoff si dichiarò colpevole di tutti gli undici capi d'accusa a lui ascritti e fu condannato a 150 anni di carcere.

Bene, a parte le conseguenze dello schema Ponzi, quel che va ricordato è che la Ue-BCE è come se fosse un vasto schema Ponzi su larga scala, e l'ultimo che entra in questa colossale truffa rischia di rimanere col cerino in mano, mentre tutta la piramide va a catafascio. Ovviamente i vertici si mettono al riparo e al sicuro a detrimento di altri. Le banche centrali stanno immettendo miliardi di banconote chiamate euro nel sistema; le banche vengono finanziate per acquistare i titoli di stato in scadenza, dietro non c'è alcuna sostanza.

Scadono i titoli e per il rinnovo si immettono banconote fresche di stampa.

Questo è il trucco mentre, invece, dovremmo preoccuparci di produrre valore.

Ponzi era un pivello rispetto a  chi ci governa.



Che questa crisi sia qualcosa che è stato pianificato in anticipo è spiegato apertamente e chiaramente. Il crac del BTP di questa estate è stato artificiale, pianificato a tavolino per permettere al governo Monti e Passera senza elezioni, di succhiare 200 miliardi di euro con le stangate fiscali ed eliminare la sovranità di Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia.
 Allora perché spingere proprio  la Grecia a questo collasso e sull'orlo del baratro che sappiamo?


La risposta l'ha data lo stesso  MARIO MONTI: «ABBIAMO BISOGNO DELLA CRISI» febbraio 2011 (un anno fa)

"....Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parte della sovranità nazionale ad un livello comunitario. E' chiaro che il potere politico e il senso di appartenenza dei cittadini può essere pronto a queste cessioni solo quando il costo politico, economico e psicologico di non farle diventa superiore al farle perchè c'è una crisi in atto, visibile, conclamata... Siccome per ora gli eventi non hanno preso una piega in modo serio e in Europa abbiamo leggi e norme ... abbiamo bisogno delle crisi per fare passi avanti e quando una crisi sparisce rimane un sedimento che non è più reversibile..."


dal sito: http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=869&reply_id=123461120. Se ne consiglia la lettura integrale.

14 February 2012

Dalla parte della Grecia



In queste ore drammatiche nel quale il Parlamento greco fatto di omiciattoli venduti ai banchieri,  si appresta a varare l'ennesima manovra lacrime e sangue che ancora una volta non servirà, si susseguono gli esperti che raccontano della Grecia che se l'è cercata dandosi alla pazza gioia, e non uno di questi soloni che ci dica le cose come stanno: il famoso bilancio, conditio sine qua non per entrare nell'eurozona, è stato truccato dai consiglieri fraudolenti Goldman Sachs. Poi uno dei   Gold - men  come Papademos è stato messo alla guida del governo per "blindare" ulteriormente quel paese e impedirgli di uscire dall'eurogulag .  Qui in basso, un passo  dell'articolo a firma Marshall Auerback che fa chiarezza sui luoghi comuni contro la Grecia dal titolo "Il Mito della dissolutezza greca". E' un articolo un po' lungo,  ma ne raccomando la lettura integrale.

Ad Angela Merkel piace dire che non è possibile una vera unione economica se una parte dell'unione (la Grecia) lavora meno ore e si prende più ferie di un'altra (la Germania). Quello che avrebbe dovuto dire è che una vera unione economica non è possibile se le plutocrazie che governano di TUTTI i paesi (non solo gli armatori miliardari greci, che probabilmente hanno già spostato i loro soldi offshore, ma anche i ricchi banchieri che non hanno subito conseguenze per le loro pratiche finanziarie fraudolente) evitano sistematicamente di pagare la loro fetta dei costi della spesa pubblica, aspettando che sia l'Unione o costringendo l'altro 80% della popolazione a farlo. (...)

 In queste ore nelle quali Atene brucia è importante capire che chi viene depredato di ogni avere, chi già sta soffrendo la fame per sé e per i propri figli, chi viene deprivato  di ogni prospettiva di una vita dignitosa,  non può certo rispondere pacificamente a simili attacchi.  Mi pare inutile ed è del tutto  fuoriviante stabilire se c'erano o meno i black bloc all'interno. 
Razzistica e discriminatoria la sortita di Napolitano che con la consueta puzza sotto il naso si è vantato: "L'Italia non è la Grecia". Ma si dà il caso che se la Grecia va in insolvenza entro marzo (come si ventila da più parti)  tutti gli altri Pigs o PIIGS cadranno fatalmente ad uno ad uno come birilli, poiché insaziabili sono gli appetiti degli squali della finanza. Eppoi colui che ci obbliga a "integrare" intere legioni di immigrati alle quali vorrebbe regalare lo ius soli, come osa trattare in questo modo ignobile un popolo, capostipite di quell'occidente dei cui valori  va riempiendosi ipocritamente la bocca nei suoi ampollosi e retorici discorsi privi di costrutto?
Strano occidente quello che vorrebbe aderire in astratto alla Doxa Monetaria  dei mullah di Bruxelles, mentre i popoli strozzati  di stati non più sovrani ridotti allo stremo, non suscitano proprio alcuna compassione. Ma si sa, la vera paura di costoro è che le banche tedesche e francesi esposte sul mercato greco con bond ellenici, incassino perdite e paghino pegno dei loro investimenti sbagliati.
Ora si parla addirittura di autogestione di ospedali da parte della popolazione civile che sta toccando con mano la VERA truffa delle tanto decantate "liberalizzazioni". Ovvero l'esproprio dei loro diritti basilari come le cure sanitarie.
Concludo con una lettera toccante che ho già avuto modo di riportare e che ripeto qui, di un cittadino greco al Giornale per il tramite del blog di Foa: 

Signori, buonasera. Mando questo mail da Atene, dove l'inferno della povertà e della disperazione è comminciato 2 anni fa, quando il traditore premier Papandreou ha falsificato i conti aumentando il deficit di 2009 per farci entrare nel FMI. Dalle nostre parti ormai nen c'e democrazia, non c'e parlamento [ieri i rapperesentanti europei dei creditori hanno cancellato una legge che permetteva la rateizzazione dei debiti per tasse dovute], abbiamo un banchiere-ex impiegato di Goldman Sachs come premier, non possiamo andare alle urne per esprimere la nostra volonta, e non abbiamo il diritto di morire a nostra scelta [cioe dentro o fuori l'euro]. Credo che l'unica salvezza per il mio paese sarebbe l'uscita dalla zona euro, per svalutare la nostra nuova moneta nazionale, aumentare le esportazioni, e ricostruendo la base produttiva della nostra economia, che e stata distrutta da una moneta [euro] non competitiva per i nostri prodotti. Amo l'Italia e vi dico tutto: state attenti e fate resistenza contro i tedeschi e i banchieri della BCE e del FMI, non li fate entare in Italia, altrimenti avrete la nostra fine.
Ioannis
P.S. NON SONO COMUNISTA, sono membro del partito della centrodestra, ma prima di tutto sono Greco e voglio resistere contro l'occupazione finanziaria del mio paese, che distrugge tutto, democrazia inclusa

Altro articolo correlato "Il pasticcio greco e il Gauleiter" di Giovanni Barone-Adesi


Ecco un'immagine simbolo della protesta greca: un Evzonas , soldato greco in abito tradizionale che a stento trattiene le lacrime

10 February 2012

IMPRESSIONANTE!


Improvvisamente è diventato l’aggettivo più gettonato al mondo. La Merkel ha salutato la manovra lacrime e sangue di Natale di Scrooge-Monti come “impressionante”. Obama dice che l’Italia ha fatto passi…IMPRESSIONANTI.



In realtà impressive tradotto rozzamente dai nostri cronisti come “impressionante” è una di quei termini multifunzionali della lingua bantù: ragguardevole, rimarchevole, notevole,considerevole e i sinonimi si sprecano. O meglio, si sprecherebbero. Ma ormai siamo abituati a impigrirci e a “inglesizzarci” nel cervello con un “IMPRESSIONANTE”, parola diventata passepartout.
E detta da Obama mi ricorda quella canzoncina napoletana “Tammurriata Nera” nella frase in cui si canta
E votte basta sulo 'na uardata
 E a' femmena è rimasta sott 'a botta  'mpressiunata”.



E’ solo che l’Abbronzato non lo sa che dalla “botta” non ci siamo ancora ripresi.

Ma c'è una seconda cosa... davvero impressionante, di questo viaggio di Monti in Usa salutato da fior di copertine dai giornali americani come Time che ce lo descrivono  Salvatore dell'Europa,  e da un Obama sorridente a 32 denti. E ce la scrive Marco Cedolin sul suo blog iI Corrosivo : la promessa fatta agli Usa su come Monti vuole cambiare gli Italiani, è una minaccia in parte già avveratasi.
Si lavorerà saltuariamente, poco e male, con retribuzioni talmente basse che solo qualche anno fa sarebbero sembrate fantascienza. Si continueranno a pagare i contributi Inps, senza però più avere diritto a maturare una pensione. Si venderanno le case di proprietà (quando non ci penserà Equitalia prima di noi) per far fronte ai debiti e continuare a mangiare un paio di volte al giorno. Si pagherà la benzina a peso d’oro, ma non dovremo preoccuparcene, perché viaggeremo tutti con i taxi low cost guidati da disperati ma con il marchio Fiat, avendo dovuto vendere le nostre auto. L’obesità scomparirà come per incanto, dal momento che il desco sarà sempre più asfittico e saltare i pasti diventerà lo sport più in voga, smetteremo perfino di fumare…..

perché un pacchetto di sigarette costerà come una cena al ristorante di qualche anno fa. Saremo sempre più pendolari, perché il lavoro (o quello che ne resta) necessita di flessibilità. Faremo sempre meno figli e smetteremo di carezzare il sogno di costruire una famiglia, perché tanto i figli quanto la famiglia costano e non avremo in tasca il becco di un quattrino. Cambieremo casa ogni 4/5 mesi per inseguire il contratto a termine del momento, ma non sarà un’operazione complessa, perché dovremo trasportare ben poche cose.


Saremo un popolo ad interim che camminerà come un gambero, vivrà di precarietà e di rimpianti del passato, mentre tenta di escogitare qualche sistema per riscaldarsi durante l’inverno. Un popolo che avrà cambiato il proprio modo di vivere così radicalmente da trasformarlo anche lessicalmente in “sistema per sopravvivere”, con buona pace dell’usuraio che nel frattempo sarà tornato in banca, e pure del Time.


Direi che la  vera cosa...impressionante è proprio questa qua.

06 February 2012

Dobbiamo fermarli!

Innanzitutto due notizie gravissime da diffondere delle quali la stampa non ci informa : il fatto che durante il periodo dell'Epifania (per l'esattezza il 3 gennaio scorso) Monti ha stornato, come si dice nel pessimo slang bancario, i denari testé rastrellati dalle nostre tasche con le manovre finanziarie alla Morgan Stanley (Banca d'Affari americana) .  Ovviamente "c'è un problema di immagine per quello che è spesso chiamato il "governo dei banchieri": dare 2,567 miliardi a Morgan Stanley mentre si stangano i pensionati e si stanziano 50 milioni per la social card non suona bene". Lo scrive l'Espresso, unico giornale che ha dato la ferale notizia.
 "Due miliardi e 567 milioni di euro. Passati dalle casse del Tesoro a quelle di Morgan Stanley il 3 gennaio scorso, alla vigilia dell'Epifania. In gran silenzio il ministero di via XX Settembre ha "estinto" una posizione in derivati che aveva con una delle grandi investment bank americane. I cui vertici, nelle periodiche comunicazioni alla Sec, segnalano che l'esposizione verso l'Italia a cavallo di fine anno è scesa, al lordo delle coperture, da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari. Con una differenza di 3,381 miliardi pari appunto a 2,567 miliardi di euro".

"Né Morgan Stanley né il Tesoro hanno voluto spiegare a "l'Espresso" il senso dell'operazione. Inutile dire che la banca aveva un credito nei confronti dello Stato italiano e che il Tesoro era evidentemente tenuto a rimborsarlo. Molti contratti sui derivati prevedono che, dopo un certo numero di anni, una delle due parti può chiedere la chiusura della posizione. Ma non accade spesso. Altre volte sono previsti dei "termination event", ovvero fatti che possono innescare la soluzione del contratto: per esempio il downgrade (svalutazione) dell'Italia da parte di Standard & Poor's". 

"L'episodio riapre la questione della trasparenza delle operazioni in derivati che sono gestite dal Tesoro nella più totale opacità: nessuno sa a quanto ammontano e una volta all'anno viene comunicato (agli uffici di statistica) il guadagno o la perdita complessivamente registrata su quel tipo di operazioni". 
Indovinate un po' chi è il direttore della filiale italiana di Morgan Stanley? Sorpresina: quel Domenico Siniscalco che Fini volle al posto di Tremonti quando questo secondo fu destituito dal suo incarico durante il secondo governo Berlusconi (dal 2001 al 2006). Che strane coincidenze, eh?  (qui lettura dell'articolo dell'Espresso "Super regalo a Morgan Stanley").
 In sostanza, in cambio dei loro  fasulli titoli spazzatura, si prendono soldi veri, dalle nostre tasche, prelevate dal nostro impareggiabile Gold-Monti, nella manovra detta eufemisticamente "pareggio di bilancio". Attenzione alla neolingua orwelliana!  i soldi veri prelevati dalle tasche dei pensionati, dei lavoratori, delle famiglie in affanno sono finiti nel mare magnum della finanza internazionale (Morgan Stanley è solo un esempio) e non si pareggerà mai un bel  niente, perché questo tipo di debito basato su di una truffa sistemica è inesigibile e irredimibile. 


  • Passiamo alla seconda notizia. Alcuni giornali come Libero e il Foglio (articoli di Carlo Pelanda) hanno riportato il fatto che  Monti si è impegnato a firmare il patto fiscale europeo detto Fiscal Compact  che lo impegna a portare il debito dal 120% del Pil al 60% in 20 anni e con un calendario rigido di abbattimento per anno di circa 40-45 miliardi, pena sanzioni, cadremo in una depressione irreversibile. Oggi i contenuti della bozza saranno del tutto chiari. La sensazione è che vi sia stata solo una cosmesi che non abbia toccato la sostanza voluta da Berlino. Pertanto è prioritario valutare se e come l'Italia possa evitare il suicidio economico imposto dall'irrazionale diktat rigorista della Germania. 
Ma quello che i nostri politici, complici degli assassini,  non ci dicono a chiare lettere è che questo significa  manovre continuative di prelievi forzosi dalle nostre casse di 45 miliardi all'anno per 20 anni, mica noccioline! Dalle nostre casse, per chi non lo avesse ancora capito, significa in realtà dalle nostre tasche. Ci vogliono morti, perciò dobbiamo fermarli!


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01 February 2012

Les liaisons dangereuses tra la sinistra e la finanza


La Finanza? E' di sinistra. Sembra un'iperbole e lo è, dato che i finanzieri non vanno troppo per il sottile: left or right, my money e  il colore dei soldi è rigorosamente bipartisan. Epperò le relazioni pericolose tra la sinistra e la finanza non mancano di certo. Che volete mai, quando c'è da saltare passaggi e far soldi in fretta, i compagnucci non si fanno mica troppo pregare.
Cominciamo con un principe della Finanza, colui che ha sempre mandato in vacca l'economia reale per dedicarsi alla narcisistica e onanistica arte del "coi soldi faccio soldi": l'ing. Carlo De Benedetti tessera del Pd N. 1. Pensate che ambizione smodata: costringere i comunistoni a leggere la Repubblica al posto dell'Unità. E il bello che c'è pure riuscito. Anche perché di tute  blu alla Cipputi, non ce ne sono più. Qui due o tre cose delle prodezze dell'Ingegnere "svizzero": CIR, Olivetti, il crac del Banco Ambrosiano, poi nel 1985 Prodi in  qualità di presidente dell'IRI, e Carlo De Benedetti in qualità di presidente della Buitoni, stipularono un accordo preliminare per la vendita del pacchetto di maggioranza, 64,36% del capitale sociale, della SME, finanziaria del settore agro-alimentare dell’IRI. Poi l'ingresso nella stampa nel Lodo Mondadori, le vicende di Tangentopoli. Negli anni 2000, superati i problemi derivanti dalla crisi di Olivetti, il gruppo CIR si rifocalizzò puntando sulle attività tradizionali nei media (Gruppo Editoriale L'Espresso) e nella componentistica auto (Sogefi) e dando vita a nuove attività nella sanità socio-assistenziale con il gruppo KOS e nell'energia con Sorgenia, che in pochi anni sarebbe diventato uno dei principali operatori italiani nell'elettricità e nel gas.
Qualche altro noto filantropo-finanziere della sinistra americana ormai internazionalizzata? L'impareggiabile George Soros  che ben ricordano gli ungheresi. Finanziatore della campagna elettorale di Obama, esporta rivoluzioni colorate per il mondo. Il suo  finanziamento e organizzazione della Rivoluzione delle Rose in Georgia è stato ritenuto cruciale ai fini del successo della stessa. E pure quello di Solidarnosc in Polonia. Ma ancor più cruciale è stato il suo pesante attacco speculativo nel 1992 contro la sterlina e    contro la nostra Lira.  Ora in vecchiaia he  has a dream : far fuori Putin con le sue rivoluzioni colorate e profumate.
Lucrezia Reichlin
Ora vengo a pesci più piccoli, mica squali come i due precedenti. Però anche lì l'attrazione fatale della sinistra per la finanza è visibile e palpabile. Ricordate Luciana Castellina, vecchia pasionaria del Manifesto prima, poi al seguito di Bertinotti in PRC? Tra un pugno chiuso e l'altro, si viene a scoprire che i suoi due figli Lucrezia e Pietro Reichlin (figli suoi e del comunista oggi piddino Alfredo Reichlin)  sono invece economisti di formazione di sinistra se non altro per ragioni familiari, ma hanno completato gli studi in America, e strizzano l' occhio sempre più al liberismo e neoliberismo e alle nuove teorie monetarie. Generazioni Reichlin a confronto: dal comunismo all'alta finanza. Ora la Castellina e Alfredo Reichlin  come genitori di rampolli che hanno avuto una formazione alla European Economic School e conseguito master in varie altre scuole anglo-americane, i casi sono due: o la loro educazione al comunismo anticapitalista è fallita, perché i figli si sono "ribellati"; o viceversa vuol dire che comunismo e capitalismo non sono quei sistemi contrapposti che ci hanno sempre fatto credere come in una edificante favoletta.
Attualmente Lucrezia Reichlin è nel consiglio di amministrazione di Unicredit, come si può ben vedere dal suo profilo, dopo aver lavorato per la BCE e perfino per la Fed.
TPS
Un passato comunista non lo si nega a nessuno e furono comunisti doc il fu TPS (Padoa Schioppa), passato poi al FMI, e la sua prima moglie Fiorella Kostoris,  docente in Economia per la Luiss University eppoi alla Sapienza. Come socialista è DSK, passato poi al Fondo Monetario, prima dello scandalo che lo ha destituito.
Altri figli d'arte sono Dario Cossutta, figlio di tanto padre comunista Armando,  dirigente della Banca Commerciale Italiana e ora amm. delegato Investitori Associati .
Poi c'è Barbara Pollastrini del Pd, già ministra per le Pari Opportunità nel governo Prodi,  moglie del banchiere Pietro Modiano di S.Paolo IMI attualmente, vice presidente dell'Associazione Bancaria Italiana e membro del Consiglio di Amministrazione della Borsa Italiana. 
La Fornero chiagne e fotte
La Fornero  (percorsi professionali nella Banca Mondiale e in Banca Intesa)  che ora dichiara ai 4 venti di rifiutare l'articolo "la" perché l'articolo determinativo femminile davanti al suo pregiato cognome sarebbe "sessista", è moglie di quell'economista Mario Deaglio, fratello del giornalista Enrico ex di Lotta Continua. La grande saga della "sinistra finanziaria" continua...

Per concludere, non tutti i finanzieri sono di sinistra ma molti sinistri aspirano a quella strana vocazione onanistica di far soldi con altri soldi. Lontani, molto lontani dal mondo del lavoro vero e della fatica di cui si dicono paladini. Finanza rossa la trionferà.