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28 July 2011

Cecilia Malmstrom e l'Europa del dopo Breivik

Ieri ho avuto la conferma ai miei sospetti circa la strage di Breivik in Norvegia: gli EurokomiSSar non aspettavano altro. E se proprio  mancava il mostro, l'hanno costruito a tavolino per l'uopo, e non hanno perso tempo a utilizzarlo per i loro loschi fini: la Polizia del Pensiero.   Basta leggere l'intervista di Cecilia Malmstrom,  commissaria (non eletta da nessuno) agli Affari esteri della Ue, sul Corriere di  ieri dal titolo "Basta silenzi : i politici devono agire. C'è troppo odio contro gli immigrati".
La signora se la prende coi "partiti populisti" e i "movimenti antiintegrazione" rei di creare un "clima di odio contro gli immigrati stranieri". Poi auspica una propaganda rieducativa indirizzata ai giovani e idonea a spiegare "i benefici del multiculturalismo e dell'integrazione".  Inoltre si scandalizza perché ci sono paesi che hanno partiti radicali di destra al governo e quando il cronista le fa notare che potrebbe trattarsi di una reazione di paura dovuta al fatto che in certe nazioni si percepisce la crescente immigrazione come una minaccia culturale e anche economica, lei risponde asciutta che no,  non si può tracciare una linea o un limite né fissare una percentuale di immigrati da non superare in Europa: "basta guardare agli Stati Uniti e alla loro storia, per capirlo".
Per capire cosa, di grazia? Che dobbiamo avere uno "stato-guida" occidentale come era l'URSS orientale per i partiti comunisti? Che dobbiamo copiarne il modello fin  nei dettagli, da poveri subordinati? Che dobbiamo prendere la già popolatissima e antichissima Europa per il Continente Nuovo, nato come terra di immigrazione e ripopolamento?
Alla domanda  di Luigi Offeddu, autore dell'intervista, se non pensa a nuove regole, nuove direttive europee in materia di immigrazione, la signora risponde "No, non ce n'è bisogno. Piuttosto occorre passare subito ai fatti concreti: ogni Stato deve combattere il radicalismo, diffuso soprattutto in Internet e identificare i giovani che sono a rischio...".

Ma c'è di più: a breve con il Consiglio dei Ministri degli Interni della Ue lanceranno una campagna contro "la radicalizzazione delle idee" attraverso uno specifico network. Sì, ma chi decide cos'è "un'idea radicale?" Loro?
 Dopotutto asserisce la signora, "in un mondo ideale tutti dovrebbero avere la libertà di trasferirsi ovunque, senza barriere". Siamo alla teologia universale dei diritti umani, imposta con la forza. Il Terminator Anders Breivik con la sua criminale licenza d'uccidere, ha subito trovato dei sodali a Bruxelles: per impedire il crimine, ci vuole un altro crimine:  la Polizia Europea del Pensiero e magari anche la censura planetaria sul web.

25 July 2011

Strage norvegese: dalla pista islamica a quella cristiana

Molti elementi della strage norvegese continuano a non quadrare. Lo stragista è stato condannato a soli 21 anni, poiché da quelle parti si continua a praticare "l'amore universale" con tanto di  poliziotti disarmati, anche per gli assassini di 76 persone in giovane età. Mentre scrivo non so ancora se ci sarà una sollevazione popolare in Norvegia per inasprirgli la pena. Per il momento possiamo (anzi posso, visto che parlo per me) permanere assai dubbiosa sulla velocità con cui siamo passati con disinvoltura dalla pista islamica, a quella cristiana. Con l'incompatibilità tra il grembiulino di massone e quel Cristianesimo che Anders Breivik dice di propugnare. Con l'incompatibiltà dell'etichetta "fondamentalista cristiano" (un'antinomia visto che il cristianesimo nasce come cesura profonda dall'Antico Testamento: esso è  la religione della "parola" e del  "logos", un'evoluzione rispetto a quelle abramitiche del "libro").
Con tutti i dubbi se una sola persona può sdoppiarsi come un Terminator in due stragi distinte: quella di Oslo e quella dell'isola di Utoya.
Ma perché dobbiamo sempre trovare una "trama" o una "pista" o un "disegno" o un "complotto" dietro all'infinita gratuita idiozia del Male?  - si chiede Claudio Magris sulle pagine del Corsera di oggi. Esistono purtroppo anche gli Unabomber, i Jack gli Squartatori, gli assassini seriali, le stragi dell'Oklahoma. E' una bella domanda.
Ma Magris dovrebbe anche chiedersi come mai due neri (padre e figlio, nascosti in un bagagliaio  una lunga station wagon) hanno potuto far fuori decine e decine di bianchi con armi da tiro ad alta precisione, senza che in questo caso, nessuno osasse parlare di strage a sfondo "razzista", mentre un biondo, bianco vichingo dai freddi occhi cerulei, può essere immediatamente classificato "nazista", "nazistoide" "razzista" o "islamofobico". Chiamatelo assassino seriale, in mancanza di altre prove, e aspettate di saperne di più.
Inoltre non è una novità che spesso gli omicidi  del "pazzo isolato" cadano nei momenti "topici" della Storia. Fu così per il delitto di Sarajevo, fu così per l'assassinio di Lincoln;  e potrei citare molti altri esempi storici di "killer" considerati  "pazzi isolati".
Ecco però alcune iniziative prese dalla Norvegia che possono non essere state completamente gradite alle élites globaliste qui su Rischio Calcolato nell'articolo "Coincidenze" di Johnny88?  :  "il trattato di Murmansk firmato a settembre dello scorso anno tra Norvegia e Russia. Il trattato di Murmansk pone fine a 44 anni di contese tra Russia e Norvegia sul mare di Barents. Trattasi di un bacino di 175mila chilometri quadrati sotto cui giacciono enormi giacimenti petroliferi. Si parla di 10 miliardi di potenziali barili di petrolio. Senza contare la presenza di gas naturale, e lo sfruttamento per la pesca. Un accordo quello chiuso da Stoltenberg con la Russia che viene definito come l'evento più importante della storia recente norvegese dopo l'entrata nella NATO".
Non è tutto. Perché pochi istanti dopo la strage Obama e la Clinton si sperticavano a fare appelli salvifici  del genere, tutti insieme contro "il terrorismo internazionale", quando in questo caso, eravamo al serial killer della porta accanto? perché i giornali italiani hanno corretto per ultimi la "pista islamica" della Jihad?  Perché Guido Olimpio, sul Corriere di oggi parla di Breivik come dell'"Osama cristiano"? Non è forse  stolto dare ad un "islamofobo" l'etichetta di uno sceicco wahhabita?
Tutti gli altri interrogativi, a questo punto sono legittimi, dato che le cose non sono mai come appaiono.

21 July 2011

Scenari futuribili


Prelevo dal blog di Marcello Foa, questa importante testimonianza copianicollata  da un lettore nella sezione commenti, estratta dal sito  "Io e la Transizione".
Trattasi di una  Lettera di un Italiano di ritorno dalla Grecia. Scenari così futuribili da essere già imminenti. Ogni commento è superfluo: a voi la lettura del pezzo. Alla luce di quanto sta avvenendo nel nostro Parlamento, appare fin troppo facile prendersela con la solita scontata "casta" e i soliti "castaroli", le auto blu, i benefits, le autorizzazioni a procedere a orologeria sugli inquisiti, la detenzione preventiva e gli scenari del 1992-93 che si ripetono  secondo un collaudato copione, allorché le ire  degli Italiani vennero depistate e canalizzate  nei confronti dei parlamentari della Prima Repubblica, mentre gli squali stranieri progettavano di concerto a sbranare il nostro Paese, facendo disiecta membra delle sue migliori realtà industriali.  La storia si ripete, ma per i gonzi che si agitano inutilmente e che non sanno trarne la giusta lezione, non c'è Paradiso.


« Torno dal mio trasferimento di lavoro in Grecia con la sgradevole senzazione di un viaggio nel tempo. La situazione che vivono loro in questo momento si presta bene a fare da esempio per quello che ci aspetta entro breve?
Uno stato che fallisce e si accartoccia sotto il peso dei propri debiti non è un bello spettacolo da vedere. Molto di quello che ho toccato con mano fa male. Gli occhi e lo scoramento di alcuni colleghi locali mi hanno lasciato decisamente toccato.
L’entropia al lavoro è palpabile anche se ogni cosa cerca di resistere al decadimento, dalle persone, alle automobili, dalle centinaia di palazzi abbandonati alle file di negozi vuoti interrotte a volte da sgargianti shop di prodotti improbabili (decine le profumerie del centro di Patrasso – inspiegabile).
Il mio collega greco è un funzionario pubblico. Gli hanno aumentato il prelievo fiscale sullo stipendio, ridotto lo stipendio stesso del 20%, poi del 30%, ora del 40%. Fortunato in effetti rispetto a quelli che semplicemente non hanno più stipendio o lavoro. I tagli arrivano ovunque, hanno già intaccato le pensioni, molti non ne hanno più una perché lo stato non le può pagare.
Nel progetto europeo che seguiamo assieme lui doveva lavorare con 6 municipalità della sua nazione, solo che ora non esistono più, dei circa 1.500 comuni esistenti ne sono stati conservati circa 300, immaginate le conseguenze pratiche e burocratiche di cambiamenti di questo tipo eseguiti praticamente dal giorno alla notte.
Succederà anche qui?
Sono convinto che progressivamente succederà anche qui (so che già ora molti comuni italiani sono in sofferenza estrema, probabilmente molti saranno commissariati o accorpati frettolosamente nei prossimi anni), sarebbe così utile prepararsi, sarebbe davvero meno doloroso arrivare pronti a questi momenti, sarebbe addirittura piacevole.
Invece pare proprio che ovunque, in mancanza di un sistema di facilitazione e accompagnamento adeguato, si continui a preferire non sapere fino a che la tegola non cade anche sulla tua testa.
Sul lungomare di Patrasso ho scorto famiglie con bambini che vivono ormai stabilmente negli scatoloni lungo la strada. Ripeto fa male. Forse è nulla se pensiamo alle centinaia di migliaia di persone che, ad esempio, muoiono di sete ora in Corno d’Africa, però…
Quando chiedi come sarà il futuro scopri che nessuno in Grecia ha molte speranze. Come si può veramente uscire da una situazione di debito come la loro? Come dice spesso Pierluigi non si può, se non decidendo di cambiare completamente gioco, magari facendo come stanno facendo in Islanda.
Quello che mi spaventa ancora di più è vedere che quel paese sembra non avere risorse proprie. È vero che su ogni casa ci sono impianti di solare termico (pochissimo fotovoltaico invece, almeno dove sono stato io), sulle montagne molte pale eoliche, ma tutto il resto è petrolio.
Cibo e materie prime che arrivano da altrove. Mi spiegano che perfino il ricavato del turismo in larga parte è risucchiato lontano e non viene ridistribuito nel paese.
L’Italia come la Grecia?
Sì e no. Da un lato è molto probabile, mi verrebbe da dire quasi sicuro, che sul piano economico finiremo in modo simile. È una questione di tempo, potrebbe essere subito o fra un po’. Dall’altro, per fortuna, il nostro paese ha tante risorse in più e per quanto ci siamo dati un bel po’ da fare a rovinare e inquinare tutto, resta ancora tanto.
Guardando Atene dall’aereo, invece, non riuscivo proprio a immaginare la Transizione di un posto come quello. La città è attaccata come a una mammella a un’immensa e puzzolente raffineria, con le petroliere stracariche in attesa in rada.
Suggerimento
Muovetevi ora. Gli unici in grado di fare qualcosa siete voi. In Grecia erano sconcertati dal fatto che le misure prese dal nostro governo fossero così simili a quelle inutilmente già prese dal loro. “Ma non avete già visto che non funziona? E voi siete così grandi, se crollate voi chi vi salva?”.
È come quando il povero Obama invoca lo spostamento del limite massimo del debito, a che serve poi? A fare aumentare il debito ancora un po’ in attesa di una crescita che non si potrà più fare. A spostare il problema di qualche mese, anno?
Ieri sera me ne stavo seduto al parco con i bambini, era così fresco dopo i 40 gradi di Atene, mi guardavo intorno ed era chiaro che basterebbe raccontarsi una nuova storia e tutto cambierebbe in un attimo. In realtà è così facile, tutti gli ostacoli principali sono proprio dentro le nostre teste.
Ascoltavo le conversazioni ai tavolini e molti parlavano della crisi, ma ancora pochi la capiscono davvero. Così dopo essersi lamentati della situazione cominciano a inveire contro le auto blu e gli stipendi dei parlamentari.
Ecco queste sono le “storie sbagliate” che fanno sì che non si cambi nulla. I collegamenti che sembrano logici, ma che ci impediscono di pensare alle cose utili. Le auto blu sono da far sparire e costi della politica possono certamente essere ridotti, ma questo non ci salverà dalle conseguenze nefaste della fine dell’era del consumo.
Pagherei volentieri il doppio ogni parlamentare se fossero là a costruire un futuro di equilibrio e rilassata felicità. Ma se non lo fanno loro, facciamolo noi e ricordate che non esiste protezione da questa fase storica senza una solida rete sociale attorno.
Se posso darvi un consiglio, cercate di chiarirvi bene le idee sulle ragioni di questa crisi, e subito dopo cominciate a parlarne con il vostro vicino di casa. È un buon inizio per un nuovo paradigma.
Il secondo consiglio è di non stare tanto lì a cercare di fare previsioni precise sul futuro, lo scenario generale è abbastanza chiaro, ma ragionare sui dettagli è impossibile. E tanto non vi serve.
Fate il massimo che riuscite a fare per costruire la vostra resilienza e quella della vostra comunità a partire da ora, siamo comunque in ritardo di 30 anni, ma ogni azione nella giusta direzione regala tempo per le azioni successive, più fate più tempo ci sarà per fare, più fate più sarà un percorso allegro e liberatorio invece di una lotta contro le avversità.
Non c’è nulla che dovete aspettare, il momento giusto era negli anni settanta, ora ogni indugio accelera il processo e aumenta la fatica necessaria. E quando vi accorgerete che è pure divertente… beh, chi vi fermerà più…».

da: http://blog.ilcambiamento.it/ioelatransizione/2011/07/20/grecia-viaggio-nel-futuro/


17 July 2011

Estate violenta

Rieccomi. Strani giorni, questi di un'estate che si è aperta con il fuoco di sbarramento greco e che ci fa temere il contagio (parola più adatta alle epidemie)  di questa deflagrazione. Subito dopo,  qui in Italia ci hanno rovesciato addosso una purga economico-finanziaria  "alla greca". Qui il testo di sintesi per chi vuol deliziarsi. Noterete che non c'è categoria sociale che la passi liscia, a parte la solita casta dei politici; non c'è settore della vita pubblica che non subisca macelleria sociale (dalla sanità, alle pensioni, ai trasporti, agli asili, alle scuole, al risparmio privato). E l'obiettivo da raggiungere è l'estinzione della classe media. Ordini di scuderia: i mammassantissima di Bruxelles comandano, picciotto Tremonti va e riscuote.
Ma soprattutto, è  il sistema euro a passarsela male. Napolitano per conto delle massonerie internazionali ha esortato  (anzi, intimato) alla coesione tra governo e opposizione, perché... presto... bisogna  far presto, dare segnali ai mercati sulla manovra di "pareggio di bilancio". Ma quel che non ci dicono questi ignobili sepolcri imbiancati  (con  in testa lui) è che neanche questi 80 miliardi di euro basteranno, poiché le fauci insaziabili  degli squali internazionali, non saranno mai paghi e chiederanno di più, sempre di più.
Berlusconi non ci vorrebbe  mettere la faccia e, come ha lasciato capire, se dovesse spifferare la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità, sarebbe costretto ad agire contro gli interessi dell'Italia. Sono personalmente convinta che è tacendo che agisce contro  il nostro Paese. Lui sa chi è che ci rema contro. Lui sa chi sono i padroni delle agenzie di rating che ci declassano buttandoci addosso fango e discredito per meglio scatenare la speculazione e divorarci fino al midollo osseo. Ma non può e non vuole dircelo. Forse spera, così facendo, di mettere al sicuro  il suo patrimonio. E invece no, lo faranno ugualmente a fettine. In fondo è l'asburgico gabelliere Tremonti a dirci con fredda flemma valtellinese che  se il Titanic affonda vanno a bagno anche i passeggeri di prima classe. Figurarsi quelli in seconda e in terza classe.

  • Ma ecco, dagli Esteri,  una notizia ancora più allarmante: dei 50 Stati Uniti, è gia fallito il Minnesota. Un fallimento pilota o pilotato? E' solo l'inizio dell'imminente  crollo del colosso americano previsto per agosto? Leggete qui,  cronaca minuto per minuto da uno stato fallito: parchi  pubblici chiusi, negozi chiusi, bloccati i lavori di strade e altre infrastrutture. In cassa non ci sono soldi per  il governatore, il democratico Mark Dayton. Potete sempre consolarvi chiamandolo default, fa più chic. Vuoi mettere che leggerezza rispetto al truculento termine "fallimento"!?...
  • Da ultimo, una notizia di cronaca nera nostrana. Solo sedici anni di carcere  per l'assassino 31enne Morris Ciavarella, uno degli aggressori che finirono a calci, pugni e sprangate il povero tassista milanese Luca Massari, rimasto in coma per un mese prima di morire. Massari era sceso dal suo taxi per scusarsi di aver innavertitamente investito un cane, ma per lui ad attenderlo ci fu una morte da cani. Il suo assassino invece se l'è cavata con 16 anni che chissà se poi li sconterà tutti. C'era una volta l'ergastolo; e c'erano una volta almeno i fatidici 30 anni per chi commetteva un  omicidio intenzionale.  Ora, evidentemente per i giudici, la vita di un cane, vale di più di quella di un uomo.
E' il caso di dire, una sentenza da cani in un'estate violenta, foriera di  un autunno ancora più violento.

09 July 2011

Un tuffo dove l'acqua è più blu

Cari Amici,
sospendo l'attivita di questo Loch-blog  per un periodo non lungo, ma certamente necessario a ricaricare le batterie, dato che la situazione che stiamo vivendo non è delle più rosee e non lascia presagire niente di buono. Ovviamente anche il nostro umore ne risente, per questo cercherò di non pensarci.
D'altro canto fa parte di una corretta igiene mentale, sospendere, almeno per periodi limitati dell'anno, di ascoltare le notizie che ci angustiano, di cercare per forza di interpretarle e  leggere giornali idioti che ci fuorviano e ci depistano.
Forse "democrazia" è leggere dieci giornali che dicono tutti le stesse cose, ma che ci nascondono regolarmente quanto invece ci interessa e ci riguarda da vicino.

Vi ringrazio per la vostra attiva collaborazione e per aver impreziosito questo blog dei vostri interessanti interventi,  ripromettendomi di ritornare  quanto prima tra di voi. 
Un tuffo dove l'acqua è più blu, niente di più.

A presto  dunque, e buone vacanze!


05 July 2011

Non metteremo le mani nelle tasche degli Italiani?

Ultime parole famose del Presidente del Consiglio e del suo superMinistro dell'Economia Tremonti: non metteremo le mani nelle tasche degli Italiani. Ora sta arrivando la manovra finanziaria, di cui poi entrerò nel dettaglio.  Lo stato non esiste più perché siamo sempre più colonizzati nelle decisioni di politica estera (si veda il dietrofront sull'intervento armato in Libia impostoci a viva forza dai nostri sedicenti alleati). Però lo stato fa il trucido gabelliere e l'espropriatore per conto delle Banche a cui ha affidato l'agenzia per le entrate detta EQUITALIA, che io ho ribattezzato INIQUITALIA. Spesso infatti vengono incaricate La Banca Popolare di Sondrio, la BNL, Unicredit & varie, per la raccolta delle tasse, delle multe, delle esazioni ed altro.  I confini non esistono più perché il nostro paese è diventato terra di nessuno, le nostre coste, approdo di sbarchi indiscriminati  e le nostre belle città hanno cambiato connotati, con ghetti ed enclaves straniere d'ogni etnia che ne favoriscono il degrado e la diffusione della criminalità .  
Le nostre merci un tempo di ottima qualità sono diventate fuffaglia e paccottiglia made in Bangladesh, made in Vietnam, made in China, made ovunque nel mondo, ma non qui.
Questo governo non è riuscito a impedire che i nostri migliori asset cadessero in mani straniere, nel nome del "libero mercato" (leggi: svendita) . Le pensioni sono decurtate a partire da 1400 euro lordi (1100 netti); adesso si scopre che di fatto c'è una sorta di patrimoniale, che va ben oltre il premeditato passaggio dal 12,5 al 20% di imposta sulle sedicenti "rendite finanziarie". In realtà sono semplici, modesti interessi su altrettanto modesti risparmi di milioni e milioni di italiani, che non campano di rendita, ma sono solo dei piccoli risparmiatori! Con l' aumento sconsiderato dell'imposta di bollo, verranno colpiti anche i Bot e gli altri titoli di Stato a medio periodo. Ma lo slogan era "non metteremo le mani nelle tasche degli Italiani". Nelle tasche no, sui loro risparmi, sì. E anche sulla loro vita.
Tremonti si è fatto spacciare per molto tempo come l'uomo di  fiducia di tutti gli Italiani e anche la sottoscritta ha scritto in passato qualche post di apprezzamento su di lui.
Ma ora , a conti fatti con questa manovra,  si è comportato come un asburgico esattore dall'aria severa, un puntiglioso ragioniere al soldo degli Eurocrati che si barcamena tra colbertismo e il libero mercato, senza essere né "socialista", né "liberale".
Lui però da uomo dell'Aspen Institute,  i "pazzi illuminati fanatici" di questo esproprio bancarottiero del pianeta che ora sta smantellando la Grecia ma non si fermerà e attaccherà altri stati - i responsabili di questa usurocrazia internazionale - li conosce bene. E' solo che sul suo libro non ce li può indicare per nome e cognome, perché lui "tiene famiglia".
Quanto a Berlusconi, beh, è chiaro che ha barattato la sua uscita di scena alle prossime elezioni, con la salvaguardia del suo patrimonio aziendale e che ora se lo tengono lì come l'oca dei Pirenei: inchiavardata su un'asse e nutrita giornalmente fino a ingozzarsi. E' evidente che teme le ire e la vendetta di Obama e della Finanza Internazionale e che si è appecoronato agli ordini atlantici. A capo del  suo partito può, tuttalpiù, mettere un giovane passaordini come Alfano, ma non è  più in grado di operare alcun cambiamento.
E' triste ammettere che stiamo subendo il "fuoco amico" e che siamo stati venduti esattamente come fece  Prodi con i suoi TPS e i suoi vischiosi Visco. Il fatto che non ci sia alternativa con la sinistra, non mi impedisce di dire la verità su come stiamo precipitando con questo governo. Amen.

Altri post sul tema: Ormai rimminchionito dal blog Conflitti e Strategie

02 July 2011

Strauss Kahn: diario di una cameriera


Troppo smaccatamente evidente e impudente per essere vero. Così ho pensato fin da subito  che quello ordito contro Dominique Strauss Kahn e la cameriera negra (o nera secondo la correctness  terminologica americana del "black")  fosse un bel trappolone surettiziamente montato per l'uopo, a carattere mediatico-giudiziario. Intendiamoci, le debolezze e i vizi sessuali dell'uomo costituiscono di per sé un ottimo retroterra per inciampare nelle  trappole e essere vittima di ricatti.  Tuttavia,  una cameriera che si inserisce col passepartout in una suite di un grand Hotel per potenti della terra manco fosse un alberguccio a gestione familiare, con all'interno un cliente di riguardo, è alquanto sospetto.
Lui che la rincorre in veste adamitica di Priapo con il fallo sguainato è poco credibile.
La crisi greca alle porte e la sua amicizia per Papandreu, al quale DSK aveva promesso di attivarsi e prodigarsi, sono circostanze che possono non aver trovato il consenso degli Usa. Le sue dichiarazioni fatte nel 12 febbraio scorso (quindi in tempi non ancora sospetti) sulla non solvibilità del dollaro e riportate in questo articolo di Attilio Folliero,   ripreso poi dal giornale on  line Rischio calcolato, sono alquanto allarmanti.
Mettiamoci pure nel conto le elezioni presidenziali contro il suo rivale Sarkozy, e la sua altrettanto provvidenziale messa fuori gioco "per motivi giudiziari", anche se la sottoscritta propende più per la "pista finanziaria" relativa all'imminente caduta del dollaro, che  a detta di molti dovrebbe essere sostituito con l'amero. Pare che gli americani non abbiano gradito le anticipazioni  di DSK al riguardo.  Da  qui,   il pesante processo  a suo carico preceduto da una vergognosa campagna mediatica di sputtanamento globale, con lui esposto al ludibrio mondiale, messo ai ferri e  trascinato in tri­bunale.  Con Tim Geithner che dopo l'arresto,  commenta asciutto  e gelido che DSK non può più presiedere il FMI, dato che non è nemmeno in grado di badare a se stesso. Per inciso, Geithner, segretario al Tesoro di Obama, è uomo di fiducia della FED, è un ex uomo della Banca Mondiale, non uno qualsiasi. Che grande lezione di democrazia marchiare d'infamia un individuo senza nemmeno aspettare i gradi di giudizio della sentenza, basandosi esclusivamente sulla testimonianza di una cameriera! Altro che poteri forti, qui siamo ai poteri marci.


Osserviamo ora con attenzione  il curriculum vitae di Cristine Lagarde, la neoeletta presidentessa del FMI, una "bilderberger" del tutto vicina agli interessi americani.
Ora è stato smontato l'impianto accusatorio di DSK ad onta delle rivoluzioni "colorate" delle cameriere nere inferocite davanti al Tribunale che ripetono slogan femministi (qui il video)  e DSK potrebbe essere riabilitato, rifondato della sua cauzione onerosa  e prosciolto da ogni accusa. Tuttavia è stato un deprimente spettacolo di razzismo all' incontrario, la rivincita del "black" contro il bianco ricco e potente da linciare moralmente, all'insegna di quella "democrazia multikulti" all'americana che lavora  ormai per l'estinzione dei diritti propugnati dai suoi stessi Padri Fondatori.  
Tempo al tempo e ne sapremo di più, arrivando a capire chi ha perso con la defenestrazione di DSK e chi invece ha guadagnato con la repentina promozione in campo della Lagarde.