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21 July 2011

Scenari futuribili


Prelevo dal blog di Marcello Foa, questa importante testimonianza copianicollata  da un lettore nella sezione commenti, estratta dal sito  "Io e la Transizione".
Trattasi di una  Lettera di un Italiano di ritorno dalla Grecia. Scenari così futuribili da essere già imminenti. Ogni commento è superfluo: a voi la lettura del pezzo. Alla luce di quanto sta avvenendo nel nostro Parlamento, appare fin troppo facile prendersela con la solita scontata "casta" e i soliti "castaroli", le auto blu, i benefits, le autorizzazioni a procedere a orologeria sugli inquisiti, la detenzione preventiva e gli scenari del 1992-93 che si ripetono  secondo un collaudato copione, allorché le ire  degli Italiani vennero depistate e canalizzate  nei confronti dei parlamentari della Prima Repubblica, mentre gli squali stranieri progettavano di concerto a sbranare il nostro Paese, facendo disiecta membra delle sue migliori realtà industriali.  La storia si ripete, ma per i gonzi che si agitano inutilmente e che non sanno trarne la giusta lezione, non c'è Paradiso.


« Torno dal mio trasferimento di lavoro in Grecia con la sgradevole senzazione di un viaggio nel tempo. La situazione che vivono loro in questo momento si presta bene a fare da esempio per quello che ci aspetta entro breve?
Uno stato che fallisce e si accartoccia sotto il peso dei propri debiti non è un bello spettacolo da vedere. Molto di quello che ho toccato con mano fa male. Gli occhi e lo scoramento di alcuni colleghi locali mi hanno lasciato decisamente toccato.
L’entropia al lavoro è palpabile anche se ogni cosa cerca di resistere al decadimento, dalle persone, alle automobili, dalle centinaia di palazzi abbandonati alle file di negozi vuoti interrotte a volte da sgargianti shop di prodotti improbabili (decine le profumerie del centro di Patrasso – inspiegabile).
Il mio collega greco è un funzionario pubblico. Gli hanno aumentato il prelievo fiscale sullo stipendio, ridotto lo stipendio stesso del 20%, poi del 30%, ora del 40%. Fortunato in effetti rispetto a quelli che semplicemente non hanno più stipendio o lavoro. I tagli arrivano ovunque, hanno già intaccato le pensioni, molti non ne hanno più una perché lo stato non le può pagare.
Nel progetto europeo che seguiamo assieme lui doveva lavorare con 6 municipalità della sua nazione, solo che ora non esistono più, dei circa 1.500 comuni esistenti ne sono stati conservati circa 300, immaginate le conseguenze pratiche e burocratiche di cambiamenti di questo tipo eseguiti praticamente dal giorno alla notte.
Succederà anche qui?
Sono convinto che progressivamente succederà anche qui (so che già ora molti comuni italiani sono in sofferenza estrema, probabilmente molti saranno commissariati o accorpati frettolosamente nei prossimi anni), sarebbe così utile prepararsi, sarebbe davvero meno doloroso arrivare pronti a questi momenti, sarebbe addirittura piacevole.
Invece pare proprio che ovunque, in mancanza di un sistema di facilitazione e accompagnamento adeguato, si continui a preferire non sapere fino a che la tegola non cade anche sulla tua testa.
Sul lungomare di Patrasso ho scorto famiglie con bambini che vivono ormai stabilmente negli scatoloni lungo la strada. Ripeto fa male. Forse è nulla se pensiamo alle centinaia di migliaia di persone che, ad esempio, muoiono di sete ora in Corno d’Africa, però…
Quando chiedi come sarà il futuro scopri che nessuno in Grecia ha molte speranze. Come si può veramente uscire da una situazione di debito come la loro? Come dice spesso Pierluigi non si può, se non decidendo di cambiare completamente gioco, magari facendo come stanno facendo in Islanda.
Quello che mi spaventa ancora di più è vedere che quel paese sembra non avere risorse proprie. È vero che su ogni casa ci sono impianti di solare termico (pochissimo fotovoltaico invece, almeno dove sono stato io), sulle montagne molte pale eoliche, ma tutto il resto è petrolio.
Cibo e materie prime che arrivano da altrove. Mi spiegano che perfino il ricavato del turismo in larga parte è risucchiato lontano e non viene ridistribuito nel paese.
L’Italia come la Grecia?
Sì e no. Da un lato è molto probabile, mi verrebbe da dire quasi sicuro, che sul piano economico finiremo in modo simile. È una questione di tempo, potrebbe essere subito o fra un po’. Dall’altro, per fortuna, il nostro paese ha tante risorse in più e per quanto ci siamo dati un bel po’ da fare a rovinare e inquinare tutto, resta ancora tanto.
Guardando Atene dall’aereo, invece, non riuscivo proprio a immaginare la Transizione di un posto come quello. La città è attaccata come a una mammella a un’immensa e puzzolente raffineria, con le petroliere stracariche in attesa in rada.
Suggerimento
Muovetevi ora. Gli unici in grado di fare qualcosa siete voi. In Grecia erano sconcertati dal fatto che le misure prese dal nostro governo fossero così simili a quelle inutilmente già prese dal loro. “Ma non avete già visto che non funziona? E voi siete così grandi, se crollate voi chi vi salva?”.
È come quando il povero Obama invoca lo spostamento del limite massimo del debito, a che serve poi? A fare aumentare il debito ancora un po’ in attesa di una crescita che non si potrà più fare. A spostare il problema di qualche mese, anno?
Ieri sera me ne stavo seduto al parco con i bambini, era così fresco dopo i 40 gradi di Atene, mi guardavo intorno ed era chiaro che basterebbe raccontarsi una nuova storia e tutto cambierebbe in un attimo. In realtà è così facile, tutti gli ostacoli principali sono proprio dentro le nostre teste.
Ascoltavo le conversazioni ai tavolini e molti parlavano della crisi, ma ancora pochi la capiscono davvero. Così dopo essersi lamentati della situazione cominciano a inveire contro le auto blu e gli stipendi dei parlamentari.
Ecco queste sono le “storie sbagliate” che fanno sì che non si cambi nulla. I collegamenti che sembrano logici, ma che ci impediscono di pensare alle cose utili. Le auto blu sono da far sparire e costi della politica possono certamente essere ridotti, ma questo non ci salverà dalle conseguenze nefaste della fine dell’era del consumo.
Pagherei volentieri il doppio ogni parlamentare se fossero là a costruire un futuro di equilibrio e rilassata felicità. Ma se non lo fanno loro, facciamolo noi e ricordate che non esiste protezione da questa fase storica senza una solida rete sociale attorno.
Se posso darvi un consiglio, cercate di chiarirvi bene le idee sulle ragioni di questa crisi, e subito dopo cominciate a parlarne con il vostro vicino di casa. È un buon inizio per un nuovo paradigma.
Il secondo consiglio è di non stare tanto lì a cercare di fare previsioni precise sul futuro, lo scenario generale è abbastanza chiaro, ma ragionare sui dettagli è impossibile. E tanto non vi serve.
Fate il massimo che riuscite a fare per costruire la vostra resilienza e quella della vostra comunità a partire da ora, siamo comunque in ritardo di 30 anni, ma ogni azione nella giusta direzione regala tempo per le azioni successive, più fate più tempo ci sarà per fare, più fate più sarà un percorso allegro e liberatorio invece di una lotta contro le avversità.
Non c’è nulla che dovete aspettare, il momento giusto era negli anni settanta, ora ogni indugio accelera il processo e aumenta la fatica necessaria. E quando vi accorgerete che è pure divertente… beh, chi vi fermerà più…».

da: http://blog.ilcambiamento.it/ioelatransizione/2011/07/20/grecia-viaggio-nel-futuro/


35 comments:

mirco said...

"Il mio collega greco è un funzionario pubblico. Gli hanno aumentato il prelievo fiscale sullo stipendio, ridotto lo stipendio stesso del 20%, poi del 30%, ora del 40%. Fortunato in effetti rispetto a quelli che semplicemente non hanno più stipendio o lavoro. I tagli arrivano ovunque, hanno già intaccato le pensioni, molti non ne hanno più una perché lo stato non le può pagare.".

Un vero schifo. La verità è che dovremmo cominciare a ribellarci preventivamente per non fare la stessa fine. La manovra che ci hanno rifilato sta andando in questa direzione. tante lacrime, tanto sangue per niente.

Nessie said...

Direi che hai ragione, mirco. Questa manovra fatta "per non finire come la Grecia" alla fine ci manderà tutti a Patrasso.

GEORGE said...

Purtroppo la Grecia é destinata al fallimento qualsiasi sosa facciano i pagliacci di Bruxelles.
E'solo questione di tempo.
Con un debito al 160% del pil,con interessi da pagare e capitale da restituire dell'ultimo prestito,immaginiamoci come faranno a pagare il nuovo prestito e interessistimato in 120 miliardi.
Nel contempo costretti a svendere gli assets produttivi del paese,come faranno a campare?

Non credo che l'Italia finirà in fallimento come la grecia,molte ragioni,qui inutili e ovvie da dire, possono essere portate al riguardo.
In Italia c'è un problema politico strettamente legato ai movimenti speculativi internazionali.
Lo scenario,tanto per non tirarla in lungo,é quello del 1992.
Spazzar via una classe politica contraria allo smantellamento dell'economia nazionale o comunque più obbediente agli ordini dei massoni finanziari.
Mentre la procura delle banane sta a far le pulci a Belpietro per una vignetta da educande,mentre ogni due secondi c'è Melania a reti unificate,mentre....sta succedendo il finimondo,ma quasi tutta la stampa ne parla come di un fatto "naturale",invece di cercare di approfondire certe motivazioni.
Come é successo con la guerra libica.
A proposito,dopo le ultime vicende,il fallimento di sarko,il nostro John Wayne del colle tace.
Ma non era lui che tutti i giorni incitava la truppa?
Un altro esempio: Obama chiede di sfondare il tetto del debito.
I giornali parlano di tutto,meno dire che questo comporta non solo di far nuovi debiti,ma conseguentemente di STAMPARE DOLLARI.E tutti sappiamo che vuol dire.Ti fanno pagare la loro inflazione esportandola.

Tu hai detto bene,meglio una fine da horror che l'horror senza fine di questa europa da demolire e di questi truffatori mondiali.

bye

Johnny 88 said...

C'è da dire che i greci avrebbero diverse cose da farsi rimproverare. Il sistema clientelare greco farebbe impallidire quelli nostrani di Calabria; Sicilia e Campania, per cui a un certo punto chi è causa del suo mal pianga a se stesso. Detto questo, se gli usurocrati di Bruxelles lasciassero ai greci riprendersi la dracma almeno avrebbero una speranza di rinascita, invece, continuando con l'accanimento terapeutico si rimanda solo l'inevitabile, aggravando la situazione già critica di Spagna e Italia, costrette a sganciare per il "Piano Marshall" e a tirare la cinghia solo per salvare le banche franco-tedesche che, contrariamente a quelle ispano-italiane sono gonfie di titoli di debito greco. Come ho letto oggi su "Rischio Calcolato"

"La famiglia di Beppe abita in un condominio. La famiglia di Beppe se la passa male ma nel condominio c’è chi sta peggio, per esempio le famiglie di Vasilios e di Manuel. Per non costringere la famiglia di Vasilios all’accattonaggio, i Capi Condominio Franz e Jean decidono che tutti (anche la famiglia di Beppe) debbano dare soldi (aiuti) a Vasilios.
Secondo voi la situazione della famiglia di Beppe migliora o peggiora?"

Nessie said...

Ottime notazioni George. Ma come ben sai i media che lo menano con Melania, Avetrana, Cogne, Garlasco, Brembate e brutta compagnia, sono gli zelanti servitori dei padroni del vapore.

Quanto al John Wayne quirinalizio col pannolone, l'ultima sua è stata a ver scoperto che la magistratura pecca di protagonismo. Ma no?! Ma davvero?!? e se ne è accorto solo ora? E' grave per un capo supremo del Consiglio superiore della Magistratura.
Hai ragione: "Procura delle banane".
Ma siamo un paese libero, no? pertanto anche la satira se proviene da una certa parte politica va messa in manette.
Quanto alla Grecia oggio ho letto un articolo di Fubini sul Corserva a base di "selective default", "rollover", "buy back" e "swaps" dove non ci ho capito una beata mazza. L'unica cosa che mi è chiara è che cercano di non far fallire il "debitore", nella speranza di recuperare parte del bottino.

Nessie said...

Giovanni, leggerò l'articolo di Rischio calcolato. L'esempio che hai fatto sulla famiglia di Beppe è più che calzante e in queste condizioni non può che peggiorare. Non dimentichiamoci che abbiamo già dato parecchi miliarducci alla Grecia, ragion per cui, già smagriti dalla cura, vengono a farci anche le pulci con le agenzie di rating. Ma il punto è che la Grecia assunse quali consiglieri finanziari proprio gli usurocrati di Goldman che gli piazzarono lì un bel po' di titoli-porcheria. E ora l'asse franco-tedesco pensa di poter recuperare un po' della loro refurtiva cercando di puntellarli in tutti i modi. Vedi la lunga notte di paura del duo Sarko-Merkel.

Anonymous said...

Ciao Nessie, sono stato anch'io fuori dal mondo per qualche giorno. Troppo pochi purtroppo.
E purtroppo c'è troppo poca consapevolezza su quello che Lorsignori ci stanno neanche tanto occultamente propinando: il saccheggio finale delle nostre vite, della nostra libertà. In una parola la schiavitù.
Sulla Grecia che è vero aveva dei problemi finanziari credo però che i suddetti Lorsignori ci abbiano marciato alla stragrande con i loro mezzi d'indottrinamento di massa spandendo propaganda taroccata a reti unificate per poi giustificare la rapina delle esistenze dei greci che dovrebbero rinverdire i fasti guerrieri del passato che non hanno più nulla da perdere dato che hanno perso tutto.
Probabilmente hanno fatto un'esperimento su un Paese piccolo e indifeso per poi passare ai bocconi più grandi.
Abbasso gli oppressori (anche e soprattutto quelli della nostra fintissima, manipolatissima, artefatta "democrazia") !!!
Scarth

Cabiria said...

Nessie, ma al peggio delle brutte notizie non c'è mai fine?
Questi "Scenari futuribili", stando a ciò che scrive il Sig. Mirco e alle faccende di casa nostra, mi sembrano "prossimi" anche da noi.
In che modo noi italiani possiamo prevenire la catastrofe economica, che pare incombente?
Il Sig. Mirco suggerisce di cominciare a ribellarci.
In che modo?
Scendendo tutti nelle piazze?
Buon futuro a tutti gli italiani, e che Dio ce la mandi buona!

Quanto al Pres. Napolitano, si è rimangiato in serata ciò che ha detto in mattinata, di non creare, più o meno, conflitti con la magistratura. Come dire, lasciate i magistrati in pace, a fare e dire ciò che vogliono.
Io questo ho capito nei TG di stasera.
Cabiria

GEORGE said...

L'articolo di Fubini é come dici tu,elenca solo nomi senza spiegare.Un classico della stampaglia.
La verità è che con le misure adottate,la Grecia é stata dichiarata insolvente in pratica.
Selective default.
Ma non fatta fallire perchè le banche francesi e tedesche son piene di titoli spazzatura greci.
il buy back dà la possibilità teorica ai greci si ricomprarsi il loro debito a prezzi inferiori,cosa che in pratica non faranno mai,oppressi da un debito di 360 miliardi e con un'economia a pezzi.
Lo swap é l'assicurazione contro l'insolvenza del debito.Uno dei cosidetti derivati.Più il loro costo é alto e più cresce il pericolo d'insolvenza.Ed ora é ancora a livelli molto alti.
Il rollover é il riscadenziamento del debito,cioè l'allungamento del rimborso portato a 30 anni.
Praticamente come il rinnovo di una cambiale che non si può pagare.

Insomma,una situazione che non potrà essere sostenuta a lungo,considerando che i greci dovranno anche vendersi la camicia.Come può sperare di riprendersi un'economia così oberata di pesi?
E' un tenere in vita il cadavere con la canna ad ossigeno,ma è ormai cadavere.Uno zombie.
Non si risolleverà più.
Inoltre siamo solo a dichiarazioni,poi bisognerà effettivamente vedere che succederà nei dettagli,poco illustrati.
Ora cercano di tamponare,ma prima o poi il cadavere comincerà a puzzare.

Nessie said...

Scarth, te lo ricordi quel pataccaro d'uno psicoteraputa truffaldino Armando Verdiglione? Beh, ascolta cosa ha detto in una sua intervista al Corriere: "Gli industriali sono i nuovi poeti, i banchieri i nuovi letterati, gli assicuratori i nuovi intellettuali».

Purtroppo non è una patacca di battuta. Senza volerlo ha detto che piega ha preso questa sottospecie di umanità di truffatori grandi e piccoli. E il bello che c'è anche chi si genuflette alla loro tracotanza.

Nessie said...

Cabiria, io credo che volesse dire che per cominciare dobbiamo colpirli nel portafoglio, non pagando e ritirando il nostro denaro (che potrebbe fare una brutta fine, come del resto questa manovra prevede che faccia) dalle banche. Limitarsi a urlare nelle piazze serve a poco, ci vogliono fatti concreti.

Nessie said...

George, ovviamente cercavo di prendere per i fondelli lo stile della stampaglia asservita alle banche. Anche il Corserva ha provveduto a fornire in calce un glossarietto con la relativa traduzione nonché spiegazione dei significati finanziari di detti termini. La verità però è che mi RIFIUTO di leggere un articolo che sputazza ogni due per tre, termini in anglo-finanziariese, come del resto facevano Draghi, TPS o Amato o Dini nei loro discorsi. Questo è un vero e proprio esproprio, anche della nostra lingua.
Tra un Credit Default Swap e un bond o un future, quel coglione di ministro finlandese ha detto. "La Grecia dia in garanzia i beni dello Stato come l'Acropoli di Atene,i musei e il Partenone".
Scherzi finnici? Può darsi, ma io non lo credo poi così del tutto. Con Usura non c'è più arte né scultura né cultura. Al massimo ci tocca sentire sputazzare in lingua bantù, termini a base di buy-back e di rollover. Arridatece Roll over Beethoven dei Beatles, almeno! :-)

Nessie said...

Ah, dimenticavo l'abuso del termine "piano Marshall". Però non ci dicono chi sono i veri bombardieri criminali che servirebbero poi a giustificare la presunta "ricostruzione" della Grecia.

GEORGE said...

Buona il Corserva....!

Già,non ci dicono chi saranno i bombardieri.
Vuoi vedere che spunterà Goldman...

Aldo said...

Vi vien mai da pensare che gran parte dei debiti che abbiam fatto e che faremo (leggi: che han fatto e che faranno in vece nostra) derivano da spese che in realtà avremmo potuto e potremmo tranquillamente evitare? A me la cosa, essendo notoriamente afflitto dalla sindrome della formichina, fa imbestialire come un facocero.

Nessie said...

Buona, il facocero imbestialito :-).

Però sul risparmio non ti seguo. E non perchè io sia una spendacciona, ma perché le economie individuali (microeconomia) sono state (parlo al passato prossimo, perché da oggi la musica cambia) più autonome delle economie di uno stato (macroeconomia).
A breve farò un post su come si accumula debito da parte di uno stato e su come lo si rende schiavizzato e pertanto, non più sovrano e alla mercé degli speculatori.

Anonymous said...

Nessie, permettimi un “fuori tema” a commento della triste vicenda norvegese, benché non abbiamo ancora molti elementi a disposizione.

Per ora, ci sono due questioni che mi fanno dubitare e sulle quali aspetto - e spero - di conoscere maggiori dettagli.

Innanzi tutto, sul fatto che un uomo “normale” (per così dire…) abbia potuto, DA SOLO, progettare e condurre a termine un duplice attentato «all’altezza di un gruppo terroristico ben addestrato» (Tg3).
In secondo, luogo sulla dinamica del massacro al convegno dei giovani laburisti: 85 morti sono troppi, per un solo sparatore.
Ignoro quale arma sia stata usata e quale fosse la capacità del suo serbatoio, ma chiunque abbia un minimo di esperienza in materia sa che quando si spara a sventagliate la gran parte dei proiettili va a vuoto, dunque per ammazzare 85 persone bisogna spararne a centinaia, e ciò comporta portarsi dietro una grande scorta di caricatori e cambiarli parecchie volte. Il che è impossibile, senza evitare di essere sopraffatti.
Allora, delle due l’una: o molti sono rimasti vittime della calca scatenata dal panico (cosa da escludere, dato che si era all’aperto); oppure l’attentatore non era il solo a sparare, anche se lui lo credeva. E questo apre foschi retroscena sulla vicenda.

Ma in attesa di avere più notizie, e nella speranza che non facciano la fine del famoso filmato del “funerale” di Bin Laden (chi l’ha più visto?), possiamo mettere dei punti fermi che rimarranno tali, quali che siano i futuri sviluppi dell’inchiesta, compresa la non remota ipotesi di trovarci di fronte al solito “psicolabile” che “chi può” non manca mai di piazzare al posto giusto con in mano la pistola fumante…

L’attentatore è stato qualificato dalla polizia «un integralista cristiano»; egli stesso si è definito su Internet «cristiano e conservatore»; i mass media hanno aggiunto «simpatizzante dell’estrema destra» e quelli italiani non hanno mancato di rincarare: «legato a gruppi neonazisti».
Se tutto ciò è vero, e non ho motivo di dubitarne, la sua azione è stata stupida e controproducente, oltre che criminale.
In quasi tutti i paesi europei (tranne l’Italia, purtroppo) crescono movimenti di destra, nazionalisti e identitari, contrari alla globalizzazione, all’Ue, alla Nato e alle guerre di zio Sam.
La Norvegia non fa parte dell’Ue perché gli elettori hanno bocciato due volte il trattato di adesione, rinnegando l’operato dei suoi governi. Però è nella Nato e partecipa alle guerre di Libia e Afghanistan.
È chiaro che un massacro come quello perpetrato da Anders sarà usato contro le idee che lui sostiene di voler difendere. «Volete i nazionalisti al governo? Ecco cosa sono: gente che massacra il suo stesso popolo!».
Se è per questo, Anders si è anche fatto fotografare in tenuta da massone e si dichiara amante della musica classica. Ma né sulla massoneria, né su Beethoven ci sarà la strumentalizzazione che non mancherà di esercitarsi sulle sue idee “naziste” e sul suo “integralismo cristiano”…

Scrivo questo per riaffermare forte e chiaro che (di là della “verità processuale” che verrà fuori da questa tragica vicenda) “certe” idee rimangono quelle giuste, anche se a volte possono trovare alloggio in teste vuote e/o facilmente manovrabili. E che si ha tutto il diritto e il dovere di continuare a sostenerle (oggi più ancora di ieri) nonostante i crimini di qualche mente fin troppo “maneggevole”…
(no caste)

Nessie said...

Scusa No caste, ne riparlerò meglio quando avrò sottomano tutti gli elementi utili a una valutazione. La vicenda mi puzza e parecchio. Ovvio che costui non può essere stato solo ad agire. Ma soprattutto mi puzza il fatto che all'inizio si parlasse di "fondamentalismo islamico" e di Jihad, ma subito dopo si parli di "fondamentalismo cristiano", virando a 180 gradi. Con in primo piano un biondo, alto con occhi azzurri che fa il guastatore del volemose bene multikulti e multietnico universale.
Che Obama è subito saltato fuori a lanciare il suo peana contro "il terrorismo internazionale". Ma soprattutto se ben ricordi il mio post sulle "confessioni di un banchiere pentito (cioè Ackermann) "Di banche si muore".
Dove lui dice esattamente questa testuale affermazione:

R: Sì. Ma ce ne sono molti altri, come Lagarde, che probabilmente sarà il prossimo capo del FMI, ed è anche un membro del Bilderberg, poi Sarkozy e Obama. Hanno un nuovo piano per censurare Internet, perché Internet è ancora libero. Vogliono controllare e usare il terrorismo per creare il motivo. Potrebbero anche inventarsi qualcosa di orribile per avere la scusa perché Internet è ancora libero".

http://sauraplesio.blogspot.com/2011/06/di-banche-si-muore.html

A mio avviso, mi sa tanto di false flag. L'ennesimo.

Nessie said...

Inoltre nel Luglio 2011 rntra in vigore il trattato di Murmansk tra Norvegia e Russia. Il trattato di Murmansk pone fine a 44 anni di contese tra Russia e Norvegia sul mare di Barents. Trattasi di un bacino di 175mila chilometri quadrati sotto cui giacciono enormi giacimenti petroliferi. E' un accordo molto importante. Hai visto come sono finiti gli accordi con la Russia del Cav? Bene, vietato fare accordi separati. Scenario déjà vu in Libia.

Johnny 88 said...

No Caste, correzione

La Norvegia non prende parte alle operazioni in Libia. Se n'è tirata fuori in maniera unilaterale mesi fa.

Cabiria said...

L'accusa di "fondamentalismo cristiano" a me suscitò subito molte perplessità. Mai, prima d'ora,nei passati atti terroristici, s'era parlato dei cristiani fondamentalisti. A me pare tanto che chi l'ha inventato vuol mettere in croce, dopo Cristo, anche i cristiani! QQuesto è il mio convincimento.
A prescindere da tutte le altre considerazioni da voi fatte più approfonditamente, entrando nello specifico dell'atto terroristico, che tale rimane, con qualche attenuante, ma senza invenntarsi, come hanno fatto, il "fondamentalismo cristiano".
Cabiria

Nessie said...

Perfetto Giovanni: una ragione di più per sospettare che questa crudele strategia della provocazione e della tensione, possa giovare chi sappiamo. La Norvegia aveva pestato qualche piedino di troppo con la sua politica "non allineata".

Nessie said...

Cabiria, anche a me l'etichetta di "fondamentalismo cristiano" pare che sia stato studiato per rimettere in croce i cristiani. Senza contare che poche ore dopo l'attacco al palazzo della rai norvegese, si è parlato subito di fondamentalismo islamico e di attribuzione alla gruppo jihadista "Ansar al islam".
Ma la "pista islamica" non va più bene ai globalisti, poiché rinsalda l'identità e ostacola i loro progetti immigrazionisti. Allora occorre trovare provocazioni più raffinate, puntando sul pericolo "nazionalista".

Anonymous said...

Scusa Giovanni, se sono costretto a… correggere la correzione…

La Norvegia fermò i suoi caccia e minacciò il ritiro quando appoggiò la richiesta italiana di passare il comando delle operazioni alla Nato. Una volta accontentata rientrò nei ranghi.
Al 31 marzo, secondo fonti scandinave, i caccia norvegesi avevano effettuato circa il 10% del totale dei bombardamenti Nato.
È vero che in giugno ha annunciato il ritiro per il 1° agosto, ma per ora continua a bombardare.

http://www.cnsnews.com/news/article/norway-quit-libya-operation-august

(no caste)

Nessie said...

Bene, No caste. Allora formalmente la Norvegia partecipa ancora alla missione.

Ma veniamo a casa nostra. Alle 3,50 di mattina una stazione di snodo ferroviario va in fiamme, ma non scatta l'allarme. L'Italia è nel caos ferroviario e questo quando? In pieno luglio nella stagione turistica. Beh,non ci vuole uno scienziato per capire che se anche fosse un vero dolo, o una provocazione o un sabotaggio per farci retrocedere economicamente e come immagine presso il mondo, non sapremo mai la verità.

Sareth said...

a me sembra un poco esagerato pensare al complotto globalista nel merito dell'incendio, anche se a conti fatti bisogna aspettarsi di tutto. se scatenano guerre e fallimenti di stati, creare un dolo simile è una cioffeca.

"scenari futuribili". con l'esperienza sappiamo che la realtà supera la fantasia. sicuramente sarà peggio di quanto siamo capaci di immaginare.

da qualche tempo sono depresso politicamente, in quanto riponevo qualche (non tante, non è possibile da noi) speranza su una buona gestione dello stato al momento successivo le elezioni di questa maggioranza. purtroppo chi governa gioca a battaglia navale, e i risultati si vedono. al governo deve andare qualcuno che nulla ha da perdere, ma ciò è impossibile :(
ripeto quello che scrivo continuamente, seppure sia carente di studi in economia: default per tutti. potrebbe essere l'occasione di tornare ad un'economia sana, basata sul bisogno e non sul consumo ed abbandonare così l'economia a debito.

possibile che nessuno abbia gli attributi di denunciare quello che pensano (quasi) tutti? a impegolarsi in temi secondari c'è la ressa, ma il resto vien accantonato.

Nessie said...

Circa la prima parte del tuo discorso.
Può essere Sareth, ma una cosa è certa: il rapporto tra i cittadini e il Potere si è incrinato per sempre, e questo scatena e scatenerà sempre più crisi di fiducia e"cattivi pensieri".

D'accordo per uscire in qualche modo da questa infernale Ue. Ma

Nessie said...

...Ma poi a conti fatti, non è che quelle nazioni che non sono dentro alla comunità, siano esenti da provocazioni (vedi Svizzera e la stessa Norvegia).

Sareth said...

l'unico modo per risolvere i guai attuali e futuri, a mio modo, è abolire il sistema economico in uso, proprio perchè le regole non vengono rispettate o aggirate, oppure perchè chi le progetta segue i dettami di altri. se riesci a creare un meccanismo automatico (naturale) perchè certi comportamenti siano non condannati ma evitati per principio (non convenienti), tutto questo scatolame si potrebbe evitare.
per questa ragione penso che l'unica via sia attuare l'economia del bisogno (seppure abbastanza utopistica) o affiancarla all'economia del consumo.

ditemi se sto scrivendo str...
almeno ci metto una pietra sopra.

p.s. qualcuno ha avuto la pazienza di leggersi le 1500 pagine del norvegese?

co12ani said...

ottima riflessione No Caste, e a questa aggiungo che il "sospetto" killer è un allineato e frequentatore di circoli sionisti e casualmente proprio il presidente dell'Auf chiese al governo al recente congresso dei giovani laburisti di inasprire l'embargo economico verso una provincia mediorientale.
Il terrorismo se non è islamico deve per forza essere cristiano.
Noi invece sappiamo chi lo pratica.
da sempre.

Nessie said...

"qualcuno ha avuto la pazienza di leggersi le 1500 pagine del norvegese?".

No di certo. Ma tanto basterà ai fautori dell'oscuramento del web, a cui è già da tempo che si vuole mettere il bavaglio.

Nessie said...

Co12ani, vedo che hai trovato subito pane per i tuoi denti :-).

Nel merito della vicenda norvegese molte cose non mi quadrano. L'"utile pazzo solitario" esiste, intendiamoci, e fa purte di una certa letteratura storica. Ma guarda caso, salta sempre fuori nei momenti "topici", ad onta di quanto sostengono Claudio Magris e Pigì Battista nei loro articoli. Il primo dei quali, colto e brillante, ma a cui mancano non pochi tasselli.

marshall said...

Nessie,
ottimo articolo scritto da questo tuo commentatore. Ottimo anche perchè, dal fondo del baratro in cui si trova veramente la Grecia, egli riesce a far trapelare un sottile filo di speranza sul futuro dell'umanità: data la crisi irreversibile della civiltà dei consumi, occorre puntare al sociale per dare speranze d'occupazione ai giovani. E di questo me ne sono accorto personalmente nel corso della breve vacanza. Mi trovavo in una località di poco più di 2000 abitanti, e mi serviva un fisioterapista laureato. Credevo di faticare a trovarlo, come se dovessi cercare un ago in un pagliaio, e invece è stato facilissimo: mi è bastato chiedere informazioni ed ho subito trovato un baldo giovane, subito disponibile e veramente in gamba.
Per quanto riguarda invece il pessimismo sulle condizioni e sul futuro della Grecia, sono pienamented'accordo col tuo interlocutore: parola anche di grandi esperti, la Grecia - purtroppo - fallirà comunque. Con un debito pubblico pari al 160 percento del PIL, anche vendento tutto il vendibile, privatizzando tutto, è assolutamente impensabile sia in grado di rimborsare i prestiti internazionali..., sarà un rinnovare all'infinito i prestiti.
E dopo di lei - stando anche e sempre a quanto dicono gli autorevoli commentatori internazionali - verranno i turni di Irlanda, Portogallo, Spagna.
E la vedo grigia anch'io da questo punto di vista. E allora perchè continuare a rimandare in là nel tempo un'agonia che è già scritta nel grande libro della storia?
E' bastato infatti che oggi (25 luglio 2011), nonostante la promessa dei massicci aiuti da parte degli altri partners europei, Moody's abbia abbassato il rating della Grecia all'ultima soglia prima del default, che si sono scatenate le vendite sulle banche dei paesi periferici dell 'Europa (Spagna, Italia, ecc), facendo precipitare i rispettivi indici di borsa.

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Commento abbastanza laborioso ed elaborato, che trasformo in post.

Nessie said...

Previsioni non ottimiste le tue, caro Marsh. Ma del resto come si fa a essere ottimisti con 'sti chiari di luna? Eppoi sappiamo che i PIIGS saranno sacrificati.
Leggerò il tuo post sul ecopol.finanza. Ciao!

Cabiria said...

Nell'enorme incendio della stazione a Roma,non c'è rame che tenga.
Hanno dato, come prima versione, la colpa ai ladri di rame, nel momento stesso in cui ammettevano che molti furti di rame erano stati fatti alla stazione. E mi vien da chiedre: accadevano questi fatti gravi e ve ne siete stati con le mani in mano ad aspettare il peggio?
In seguito, hanno formulato diverse altre ipotesi, che neanche messe tutte insieme, non reggono. Era troppo grande il falò divampato, che sembrava Roma in fiamme. Altro che Nerone!
L'emorme edificio fiammeggiava da tutte le parti, come se il falò fosse stato lasciato a divampare da solo per giorni e giorni. Nulla quadra, dai miei punti di vista, sensoriale e mentale.
Le presunte e varie origini dell'emorme falò, sciorinateci in TV, è un'offesa all'intelligenza degli italiani, che hanno visto.
Altro che furti di rame!
Non ci hanno detto cos'è rimasto in piedi di quella grande stazione romana.
Però, riflettendo, che strana coincidenza: due fattacci europei accaduti in concomitanza!
Come diceva Andreotti, a pensar male si pecca, ma spesso ci si azzecca!
Cabiria