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23 May 2011

La sindrome di Stoccolma dei figli delle vittime



Lacreme napuletane versate il 9 maggio scorso. Giorgio Napolitano si commosse durante la giornata della memoria  dedicata alle vittime del terrorismo degli anni di piombo. Si commosse nello scandire con voce rotta dall'emozione i nomi dei giudici uccisi dai terroristi. Napolitano però si è guardato bene dal commuoversi per altre vite spezzate legate a quei catastrofici anni: giornalisti, imprenditori, commercianti, agenti di polizia, comuni civili che erano lì per caso. Onore a quei giudici caduti, per mano del piombo assassino, certo;  ma anche a tutte le altre vittime che Napolitano ha omesso di menzionare. Qualcosa però non mi torna nell'atteggiamento di alcuni figli delle vittime del terrorismo.
Penso a Benedetta Tobagi, che da piccola vide il suo povero padre Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera, ucciso spietatamente da un commando terrorista della Brigata XXVIII marzo. Era un maggio piovoso, cupo e tetro come se fossimo in autunno, quel lontano 28 maggio del 1980. Ho ancora davanti agli occhi quelle immagini mandate in onda dalla tv,  del povero caduto sul selciato ricoperto di un telo bianco, mentre la moglie che teneva per mano una bimba  di tre anni (Benedetta) procedeva alla mesta identificazione del corpo del marito freddato sotto casa, cercando di farsi forza.
Ma ecco la domanda. Giuliano Pisapia di cui è possibile rintracciare sul web la sua biografia, è stato amico dell'assassino di Walter Tobagi, quel tal Marco Barbone, figlio di un direttore editoriale della Sansoni editrice, gruppo legato alla stessa RCS. Quel Barbone che infierì ulteriormente sul povero giornalista caduto, assestandogli il quinto colpo alla testa (il cosiddetto colpo di grazia). Costui, se la cavò con una condanna di  soli otto anni.  Poi, anche grazie al PM Armando Spataro (toga notoriamente rossa)  non li scontò perché collaborò a sgominare la banda armata per cui lavorava. Non si buscò neanche un giorno di detenzione, la complice di Marco Barbone, quella Caterina Rosenzweig giovane rampolla di famiglia "bene".
Alzi la mano chi mai voterebbe per la candidatura a sindaco di Milano  un avvocato, che quantunque abbia fatto il proprio mestiere di avvocato, è stato in amicizia  con i circoli politici degli assassini del proprio padre. Io non lo farei e molti altri al posto mio, nemmeno.   E' per lo meno sgomentevole che i figli delle vittime del terrorismo rosso, siano così smemorati nei confronti di un'ideologia così mostruosa che predica di sopprimere la vita a chi non la pensa come loro. Penso anche al figlio del commissario Calabresi e al figlio del giudice Emilio Alessandrini, ucciso da un comando di Prima Linea nel 1979. Capisco il risentimento di quest'ultimo nei confronti di quel manifesto di Lassini  del PdL che recitava "Fuori le BR dalla magistratura". Ma un manifesto è fatto per sintetizzare e semplificare al massimo tramite slogan, anche a rischio di risultare rozzo. Chi ha vissuto quegli anni e chi ha letto un po' di pubblicistica nel merito, sa che le BR erano saldamente infiltrate tramite  "nuclei interni" nei luoghi più impensati: redazioni di giornali, consigli di fabbrica, commissioni parlamentari sul lavoro, atenei universitari, per meglio colpire - come predicavano - "al cuore dello stato". E se la magistratura non è stata direttamente infiltrata, è altresì vero che non furono pochi i giudici di MD (magistratura cosiddetta "democratica") che affibbiarono pene lievi e lievissime nei confronti dei terroristi rossi e si mostrarono inspiegabilmente clementi e tolleranti  (il caso Barbone, assassino di Tobagi non è l'unico: penso anche agli artefici della strage di Primavalle, tutti a piede libero).
Mario Cervi. ha scritto in proposito un significativo articolo sui figli delle vittime del terrorismo che adesso difendono i loro carnefici, quasi fosse una sorta di sindrome di Stoccolma. Resta incomprensibile che i parenti delle vittime, si buttino volontariamente nelle fauci di quel mostro ideologico che ha prodotto tanto lutto, tanto dolore e tanta desolazione, anche ora che la sinistra si è autobonificata e sbianchettata, depositando l'eskimo per vestire in rassicuranti grisaglie. In questo senso, le lacrime di Napolitano sono tardive e  arrivano fuori dai tempi massimi.  
Che poi la Moratti non abbia saputo argomentare il problema con la dovuta finezza dialettica, questo è un altro paio di maniche.
Resta il fatto che chi promette una Milano più giusta e più pulita è stato anche l'avvocato di fior fior di teppaglia del G8 di Genova, del terrorista curdo Abdullah Ocalan legato al PKK,  a tutto fa pensare fuorché a una città  più degna. E se è vero che un amministratore deve innanzitutto illustrare il programma su come deve funzionare al meglio la municipalità che si appresta a presiedere  (come ho già scritto nel post precedente),  è altresì vero che è stata proprio Milano a lasciare sul selciato il più elevato numero di vittime cadute sotto il piombo di qualche P38, braccio armato dell' ideologia marxista. Di questa Milano, in bianco e nero fatta di pioggia, di piombo e di sangue nessun Italiano che si rispetti ha più alcuna nostalgia. A maggior ragione i milanesi.

60 comments:

Massimo said...

Che Pisapia sia un estremista in doppio petto lo sanno tutti, anche quelli che lo negano. Bisogna vedere se i milanesi avranno la voglia di ragionare, oppure preferiranno guardare da un'altra parte.

Nessie said...

Massimo, non dimentichiamo che furono proprio alcuni settori della "buona borghesia" milanese a sostenere il '68 e tutti e a strizzare l'occhiolino agli estremisti. I loschi personaggi citati come Marco Barbone (figlio di un direttore editoriale), Paolo Morandini (figlio del critico cinematografico Morando Morandini, e Caterina Rosenzweig) furono tutti rampolli della Milano-bene.

Comicio a pensare che il popolo milanese (e italiano) abbia la memoria di un insetto.

Huxley said...

Sindrome di Stoccolma? Non lo so cara Nessie. A me pare più il finale della Fattoria deli animali di Orwell dove gli umani (ovvero i capitalisti) si alleavano con i maiali (comunisti) per sfruttare al meglio gli altri.
Come ho già scritto sul blog di Giovanni, se i milanesi vogliono un "Ken" Livingstone allo zafferano facciano pure, avranno tempo e modo per pentirsene.

Sareth said...

c'è un chiasso ipocrita nel tentativo di impedire la candidatura di persone con un passato dubbioso e qui si finge.

Josh said...

Un grande pezzo, Nessie, che dovrebbe far riflettere in maniera approfondita, ma vedrai che non accadrà.
Sì qui in troppi hanno memoria corta, anzi cortissima, e nessuna consapevolezza della storia passata, figuriamoci di quella recente.
Che paese eticamente e culturalmente disastrato....

Josh said...

Davvero lacreme napuletane quelle teatralmente inscenate da O' Napulitano l'altro giorno.
Sai lui si commuove solo per i giudici, che vede come funzionari di stato dell'assett comunista, a dire, del Soviet....in questo caso Soviet più corretto: e i civili vittime degli attentati? mah...che siano danni collaterali? o non abbastanza "civilmente" blasonati o ideologizzati per qualche lacrima?

specie se giornalisti non soviet, imprenditori e commercianti o passanti: non se ne parli neppure.

Nessie said...

Huxley, eppure è semplice. Chiamasi "sindrome di Stoccolma" l'alleanza tra vittima e carnefice, come ben saprai. E' una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo perfino all'innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore. Non ho parlato dei milanesi in generale in questo post, ma dei figli delle vittime in particolare.
Se tu avessi avuto un padre che giace sul marciapiede come l'immagine del povero Tobagi qui accanto, voteresti per la sinistra estrema? Magari, se non mi piace la Moratti, non la voterei. Ma non per questo schiverei la padella per saltare direttamente nella brace.
Ho letto il post di Giovanni, ma non lo condivido. Pisapia non è un Ken Livinstone qualunque. Un conto è un'oca come la Moratti, un altro conto è un personaggio invischiato fino agli occhi con i circoli estremisti e terroristi di quegli anni di piombo che in fondo sono arrivati fino alle porte del 2000 e che ora vorrebbe far dimenticare il suo passato.
Ma il caso Ocalan del PKK risale solo agli anni '90. Eppure gli Italioti se ne sono già dimenticati.

Josh said...

Sarà un limite mio, ma non capisco la posizione della figlia di Tobagi oggi....
io avrei i brividi.

Pisapia amico dell'assassino di Walter Tobagi....Marco Barbone, figlio di un direttore editoriale della Sansoni editrice, gruppo legato alla stessa RCS.
(ah ma i terroristi rossi non erano solo 'proletari', del potere proletario, venuti dal basso? ma ve....)

mammamia che rassegna, Spataro,
la Rosenzweig ....libera ovviamente: c'è chi può.

da stare male. Aggiungi moschea, qualche ultramiliardario mezzo di locomozione cittadino inventato all'uopo, megacostruzioni orride, zingaropoli e questa è la Milano di Pisapia: non sono Milanese, ma Milano merita ben altro. E in fondo anche tutti noi.

Nessie said...

Sareth, hai scritto una frase troppo breve, e mi risulta incomprensibile il tuo pensiero. Quale chiasso ipocrita? Qui non ci sono né intralci né paletti e avanti di questo passo Pisapia rischia di espugnare palazzo Marino senza colpo ferire.
Ma come ho appena detto ad Huxley, costui non è un Ken Livingstone qualunque.
Non si storce il naso perché di sinistra, ma per il passato che ha dietro.

Nessie said...

Grazie Josh, per la sensibilità civile dimostrata. E' chiaro che non si può fare storia in un post e che quel periodo andrebbe analizzato e scandagliato in altri spazi e in altre sedi, ma qui si vuole buttare sabbia e sabbioni su un passato che ha lasciato scie di lutti e di sciagure. Sì, davvero un paese eticamente e culturalmente disastrato.
E lo sai che fine ha fatto Barbone? Si è pentito convertendosi al cattolicesimo (perché prima cos'era?) e ora lavora serenamente per Tempi, il settimanale di CL. Comodo eh?

Quanto alla Rosenzweig se fai una ricerca sul web non compare nessuna scheda sulla sua esimia persona. Si viene a sapere vita, morte e miracoli del salumiere che hai sotto casa tua, ma non di lei, che deve avere protezioni nelle alte sfere. Sarebbe interessante sapere dove è finita e perché non l'hanno mai fatta comparire nemmeno in tribunale.

Huxley said...

"Se tu avessi avuto un padre che giace sul marciapiede come l'immagine del povero Tobagi qui accanto, voteresti per la sinistra estrema?"
Se io fossi di estrema sinistra sputerei sulla tomba di mio padre.

Nessie, forse tu nella tua vita hai avuto poco a che fare con i compagni;ieri Gheddafi era un eroe oggi è un assassino, ieri parlare di patriottismo era tabù ora le bandierine tricolori sventolano nelle Coop.
Io ci vivo da 40 anni e passa con i compagni e li conosco bene, oltretutto la buonanima di mia madre era di un rosso acceso.
La differenza è che io NON sputo sulla tomba di mia madre.

p.s. L'ultima cosa su cui fare affidamento è la memoria storica della gente.

Nessie said...

Josh, la cabina di regia del terrorismo ideologico rosso degli anni '70 e inizi anni '80 a Milano si trovava nei salotti buoni dell'alta borghesia meneghina. Esattamente come nei "Demoni" di Dostoevskij.

Sui giudici. Ci sono stati dei veri e propri martiri del terrorismo rosso tra i giudici e il caso di Emilio Alessandrini è esemplare. Ma guarda caso, quelli che indagavano pervicacemente contro le bande armate e le sigle terroriste, venivano fatti fuori. Mentre quelli che li rilasciavano con pene lievi, ce li ritroviamo tra le scatole anche oggi.

Giornalisti. Ricordo anche il povero Carlo Casalegno de La Stampa, ucciso perché indagava su chi erano i mandanti e i finanziatori delle BR & affiliati.

Nessie said...

E come non ricordare il povero Torregiani rimasto disabile in carrozzella a causa del criminale Cesare Battisti di Prima Linea, che uccise suo padre, e che oggi viene coperto, coccolato e difeso dalla gauche au caviar e pure da Sarkozy che ne ha favorito la fuga in Brasile? Lui Torregiani è uno dei pochi che non si è mai fatto cooptare dalla sinistra, almeno e resta orgogliosamente sulle sue. La Benedetta Tobagi, francamente non la capisco e non capirò mai un simile atteggiamento.

Josh said...

Direi che altro che buttar sabbia sugli orrori (non pagati, tra l'altro) del passato: sono stati silenziati, mummificati e cementificati, poi rimossi.

E in pratica si sa ormai che agli ex attentatori e brigatisti va spesso liscia o quasi. La vecchia teoria dei "compagni che sbagliano"....
Con certi giudici poi...
Però così anche quello slogan del PDL era tanto sbagliato?
:-)
La parabola di Barbone sembra seguire l'agiografia rosea dell'Innominato, finito in CL.

Innominata, se non altro perchè non è e non può essere nominata nemmeno su web, mi sembra anche la Rosenzweig. Deve avere un elevato fattore protezione...

Nessie said...

Oh no, ti sbagli di grosso, caro Huxley. Sono nata in una regione rosso acceso e qualche comunista ce l'ho pure io in famiglia. Più facile avere un parente comunista che uno zio prete, qui in Italia. Li conosco, li conosco quanto te, i miei pollazzoni. E la so bene anch'io la storiella di Gheddafi che mi narri.

"L'ultima cosa su cui fare affidamento è la memoria storica della gente", mi scrivi.

Forse è vero. Ma è proprio questo a fare la differenza tra un popolo evoluto e un popolo che non lo è.

Anonymous said...

Nessie, qualche giorno fa ho ascoltato per caso un’intervista radiofonica a Mario Calabresi, il figlio del Commissario. Parlando di suo padre ha detto (testuale): «Era un uomo giusto che si è trovato al posto giusto, nel momento sbagliato». Tutto qui.
Chi ignorasse come andarono le cose potrebbe anche pensare che Luigi Calabresi morì dopo avere incontrato per caso un proiettile vagante… Non una parola sull’ignobile campagna di stampa che fu all’origine di quella morte. Forse perché, ricordandola, il direttore della Stampa non avrebbe potuto evitare di coinvolgere persone con le quali ha condiviso per anni le scrivanie della Repubblica: Scalfari, Bocca ecc., per non dire di Sofri che di quell’omicidio fu il mandante.
Al contrario di suo padre, Mario Calabresi è un uomo sbagliato che si è inserito al posto giusto, nel momento giusto.
Un nome tra i tanti, da aggiungere al bestiario che hai ricordato sopra.
(no caste)

Nessie said...

Josh, il caso Tobagi è stato un caso silenziato e ancor oggi avvolto nella nebbia. Lo disse MInoli in un suo speciale in tv sulla Rai e lo ribadì Martelli (ex Guardasigilli del governo Craxi) in una trasmissione su Mediaset.
Il Corrierone se l'è cavata con una gran targa all'ingresso di Via Solferino, ma avrebbero dovuto e potuto indagare di più. Molto di più. Ad esempio, sul fatto che nel CdR (comitato di redazione) c'erano delle "talpe" amici dei terroristi che lo spiavano e conoscevano tutto di lui e delle sue abitudini.

Nessie said...

Sì No caste, mi spiace ma anche lui appartiene al novero di quelli che hanno dimenticato "l'album di famiglia" da cui provennero gli assassini del loro padre. Ottime persone, certo. Ma non è così che si rende giustizia ai loro padri.
Anche in questo caso però, devo dire che la sinistra è stata astuta nel coccolarli e magari dar loro un posto nelle loro testate. Ha messo lei il cappello, su una annosa questione che avrebbe dovuto essere impugnata dal centrodestra. Ma lo ha fatto in modo ipocrita e revisionistico, quasi a voler riscrivere la storia pro domo suo e secondo la sua ottica distorta.

Eleonora said...

Bontà loro. Avranno perdonato...

marshall said...

FUORI TEMA
Da giorni non mi funziona il PUBBLICA POST. Ho così dovuto eliminare due post, perchè diventati obsoleti, vanificando così il mio lavoro.
Capita anche a voi?
Qui a quanto pare no, perchè questo post è di oggi.
E scusate l'incursione.

marshall said...

Interessante il commento di Huxley, con quel richiamo sottile alla Fattoria degli Animali di Orwell.

marshall said...

Nessie,
hai scritto sgomentevole l'atteggiamento di quei tre, ed in primis Benedetta Tobagi e Mario Calabresi, io avrei scritto vomitevole. E vedessi come son candidi quando parlano in tv dei loro padri. Mario Calabresi a questo punto lo ritengo il più viscido, falso e infingardo di tutti. Se poi penso che a suo padre è legato un ricordo della mia vita, legato a sua volta ad un suo subalterno, l'amarezza è decuplicata. La doppia faccia di Mario Calabresi, tanto melenso e poi non si degna neppure di recensire su La Stampa il libro di Mario Giordano che parla delle pensioni privilegiate concesse a tanti politici, anche di destra, ma soprattutto di sinistra che son quelli che mi pare si sian più battuti per avere quei privilegi (cliccare qui e leggere).
A proposito di Mario Calabresi, lo vedremo presto in tv, su Rai3, per presentare un programmma su personaggi che han fatto grande l'Italia; e quindi inneggiare alla patria, e poi però va a sostenere un Pisapia che vuole la moschea: incredibile e atteggiamento di un falso! Quella del programma sarà un'occasione per manifestargli tutto il nostro disappunto, magarii tramite un editoriale di Mario Giordano, al quale linkerò questo post con i relativi commenti.
Ho letto due libri di Calabresi, che ho citato in un commento a Mario Giordano, vedeste com'è tutto candido e melenso!

Nessie said...

No, non mi capita. Posso pubblicare senza problemi, Marsh.


A sentire queste "anime candide" di figli delle vittime (tra le quali anche Mario Calabresi) mi sono chiesta più di una volta che film abbiano visto. Ma soprattutto, da queste esperienze dolorose, che lezioni ne hanno tratto e che storia di quegli anni di piombo hanno raccontato loro.
Marsh, leggi anche l'articolo di Cervi che ho linkato.

Nessie said...

Eleonora, siamo evidentemente un paese di "perdonisti". Purtroppo.

marshall said...

Nessie,
ho provato di buona mattina con altro blog, ma è la stessa cosa. E' come se il tasto pubblica post mi fosse stato inibito.

Per tornare ai nostri tre, penso che da oggi, per spiegare cosa sia la sindrome di Stoccolma, vittime che si innamorano dei propri carnefici, non ci sia esempio migliore che il loro.

marshall said...

Scrive Mario Cervi: "Questa versione edulcora­ta degli eccessi che caratte­rizzarono e insanguinaro­no una triste stagione italia­na non può convincere chi, come me, quella stagione l’ha vissuta in una trincea giornalistica. Il raccontino dei «rivoluzionari» che in realtà svolgevano una mis­sione di fratellanza, da fran­cescani laici, e aiutavano i giovani ad astenersi da atti inconsulti, poteva andare bene per le Frattocchie: tra gli adulti e vaccinati d’oggi ha poco corso. Io li ricordo quei proclami e quegli inci­tamenti forsennati. Ne ve­do la ripetizione in certe scalmane dei centri sociali e d’altre frange eversive."

Come Mario Cervi anch'io ho vissuto quel periodo e anch'io ricordo quei proclami e quegli incitamenti forsennati. E quindi mi chiedo da dove vengano questi tre, da quale pianeta. Non sembrano neanche figli di quelle vittime. Ed è altrettanto chiaro che d'ora in poi il rispetto e la credibilità che potevo avere verso di loro è completamente tramontata, altro che perdonisti! Sono solo dei gran fifotti, che temono di fare la fine dei loro padri, qualora ci sia un risveglio di quelle frange banditesche.

Nessie said...

Marsh, se hai problemi anche col Giardino, mandami eventualmente il post e provvederò a postarlo io.

Questi figli delle vittime, sarebbero anche nella posizione migliore per indagare i lati oscuri di queste vicende, dato che sono giornalisti. La Benedetta Tobagi collabora per Repubblica, mentre Calabrese è direttore de La Stampa.

Nicoletta said...

Nessie, la domanda da farsi, a questo punto, è: ma i milanesi che domenica preferiranno rimanere a casa piuttosto che andare a votare per la Moratti con la molletta al naso, lo sanno nelle mani di chi lasciano la propria città? Dopo aver letto alcuni tuoi commenti qui e da Giovanni, ti confesso che mi piacerebbe leggere un tuo post in proposito. I post si leggono, i commenti non sempre... ;)

Nessie said...

Nicoletta, a Milano ho dedicato già due post e fino ai risultati del ballottaggio non ne farò altri. Questo post rappresenta nel mio piccolo uno spaccato di storia che i milanesi dovrebbero imprimersi nel cervello. La mia parte l'ho già fatta, dunque. Nel mio comune lombardo non si vota.
Al posto dei milanesi farei esattamente quel che ho detto anche nei commenti del post precedente: mi turerei il naso, voterei per quell'oca della Moratti e le farei un mazzo grosso tanto perché la città funzioni, cercando di far valere al meglio il mio voto.
Ma è evidente che la storia di Pisapia non può e non deve essere dimenticata. E chi lo fa per dargli un'apertura di credito, lo fa a suo rischio e pericolo. Oltretutto il suo programma parla chiaro e non fa mistero del suo buonismo verso i rom e gli islamici. E Vendola che è dietro alle sue spalle preme per i matrimoni gay, come se fosse il problema più importante della città.

Nessie said...

Pubblico questo Comunicato preso dal link Riscossa cristiana:

COMUNICATO

Il festival dell' ipocrisia rossa, gia' vissuto negli anni '70, si replica in questi giorni a Milano.

Si cerca di far passare Pisapia come moderato e "garantista". Mentre la Moratti sarebbe la "estremista" che alza i toni.

Solite menzogne rosse.

Pisapia "galantuomo" e' alleato con i cosiddetti "centri sociali", cioe' con gente che pratica e PREDICA l' illegalita' Ad iniziare dalle occupazioni abusive di immobili , che sono sono veri e propri reati.

Ed ancora piu' reato e' fare apologia di tutto cio', come fanno i capi dei centri sociali e i loro amici politici di sinistra.

Quando parliamo di alleanza ci riferiamo a qualcosa di ben preciso, perche' esponenti dei centri sociali sono proprio CANDIDATI in lista.

Ora, che qualcuno cerchi di portare alla amministrazione di una citta' gente che ruba immobili altrui, ci sta per deceni e si arroga il diritto di fare quello che vuole in casa degli altri, e' qualcosa di assolutamente vergognoso.

Ma almeno non si dica che e' la Moratti ad alzare i toni della campagna elettorale !

Qui non si tratta di alzare o abbassare i toni, ma solo di dire la verita'.

Se andate sul sito del Leoncavallo potete trovare gli appelli a votare Pisapia, e a sostenere il candidato FACE, in lista appunto per Pisapia.

Se andate sul sito di Luciano Muhlbauer potete trovare altri banner del tipo "PISAPIA SINDACO", accanto agli appelli che celebrano le occupazioni abusive in via Olgiati, o quelle della Fornace di Rho, o altre ancora.

E questi sono solo 2 esempi.

La realta' e' che Pisapia e' alleato con veri e propri delinquenti. E con gente che oltretutto difende la delinquenza come "diritto" e "conquista di spazi sociali".

E affermare questo non e' alzare i toni o sviare la campagna elettorale. E' semplicemente dire la verita'. E bisogna gridarla sui tetti, prima che sia troppo tardi.



E bisogna denunciare la colossale ipocrisia anche della sinistra "moderata".

Di quelli che un giorno scendono in piazza per la legalita' e il rispetto delle regole. E un altro sostengono chi effettua occupazioni abusive di immobili.



Associazione Culturale Katyn www.associazionekatyn.com



dott. Mandelli Angelo





Il Centro Sociale LEONCAVALLO è uno dei sostenitori della candidatura di Pisapia. Clicca questo link: http://www.leoncavallo.org/spip/

Sareth said...

@nessie, pubblica questo invece del precedente (forse non è manco arrivato)

"Sareth, hai scritto una frase troppo breve, e mi risulta incomprensibile il tuo pensiero. Quale chiasso ipocrita?"

hai ragione, causa lavoro il mio intervento è stato eccessivamente criptico.
in breve, mi riferivo al metodo politico che viene largamente utilizzato nel presentare persone apparentemente pulite e incensurate. ciò vale solo se si indaga nel loro passato giudiziaro, ma la parte etica e morale - un tempo valeva qualcosa - dove la mettiamo?
vedi pisapia, ma anche il partito della legalità manettara non si fa mancare niente. serve coraggio (o sfacciataggine) per presentarsi dinanzi all'italia con una situazione poco chiara - di pietro e famiglia - o con l'uso sistematico dello scudo europarlamentare - de magistris - accusando poi gli altri di ogni malefatta possibile.
ma un pò di amor proprio no?

poveri milanesi...anche loro come tutti gli altri devono scegliere il male minore. è profondamente deprimente, ovvio che non si esercita più il voto.

nessie, hai completato la lettura dei programmi dei due candidati?
io non sono stato capace di farlo.
la mia testa si rifiutava di continuare il delirio derivante dalla progressiva analisi dell'oggetto.
non sono riusciti a fare una sintesi di una pagina. è sconfortante. oltrepiù, quello di pisapia è sommamente ricolmo di ideologia e demagogia.

/OT
la cosa che ritengo più insopportabile è il timore, la paura, l'eccessivo laicismo nel relegare Dio fuori dalla politica. critichiamo tanto gli USA, ma loro - almeno su questo punto - non se ne vergognano, anzi sarebbe qualcosa di preoccupante se ciò non accadesse.

a questo aggiungo che ormai considero il sottoscritto un orfano politico in seguito delle ultime decisioni di lega & c.

non ho mai votato lega, eppure sono in tale stato d'animo.

ho sentito che sono in preparazione nuovi permessi di soggiorno. ne sapete qualcosa? è vero?

/FINE OT

Massimiliano said...

Ora pure la CEI si schiera a favore di Pisapia, così come le ACLI...bene, da questo momento non mi riconosco più con i "cattolici"..pur rimanendo cristiano...
Che schifo...poi quel Tettamanzi...
Fresco fresco di quotidiano!

Enly said...

Pisapia sarà un estremista ma è coerente con le sue idee e io lo stimo e lo apprezzo moltissimo.

Nessie said...

Chessenefrega della coerenza? Anche i serial killero possono essere coerenti!

Nessie said...

Sareth, solo quello di Pisapia. E mi basta e avanza.
Il bello che se ne vanta pure di fare in centro islamico e l'assegnazione case rom.

Massimiliano, Tetta,manzi è un pezzo che lo disistimo e lo biasimo. E la CEI, pure. Sono un manipolo di pusillanimi gregari e conformisti. Baciano sempre le pile a chi vince. Vergognosi!

Sareth said...

che storia è quella della cei che appoggia pisapia? giratemi un link

Sareth said...

ho letto questo http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=10KXR6

del buon mario giordano.

beh...è una situazione deludente, ma non sbattiamoci in mezzo la cei se ci sono eccellenze o eminenze che in sostanza danno un indicazione di voto o lo fanno senza accorgersene (o quasi). come ricordava mario giordano, hanno commesso lo stesso errore facendo vincere prodi e portando l'arcigay in parlamento...

Enly said...

Ho fatto un post sul mio blog su Pisapia che ti invito a leggerlo e soprattutto commentarlo.

Josh said...

soprattutto Enly sono stato sul tuo blog 'pensieri sinistri': al di là delle idee divergenti, prendila con bonarietà, ma ....quello sarebbe un post che tratta qualche argomento?
:-))
la risposta articolata c'è già nel post di Nessie, analitica, e anche in alcuni commenti, con anche certi passaggi di STORIA VERA dei decenni passati.
Scusa se te lo dico ma tenta di capire la differenza di argomentazione.
Il tuo non è un post, è una via di mezzo tra un titolone e uno slogan, manca in ogni caso qualunque forma di analisi.

Nessie said...

Sono in viaggio Enly, ma appena posso vengo a darci un'occhiata.

Sareth, non ho link e aspetto che sia Massimiliano a fornirmene qualcuno nel merito. Ma, datti pace, non è la prima volta che la CEI si fa harakiri da sé.
Su Avvenire diede indicazioni di votare per Prodi nel 2006 , salvo poi stracciarsi le vesti di porpora perché costui voleva i Pacs e i Dico. Scusa ma di queste ambiguità io ne ho francamente piene le cosiddette.

Massimiliano said...

A proposito della CEI, ho letto nell'edizione odierna (cartacea) de IL GIORNO (25/05/2011)...

Massimiliano said...

Ecco il link..scusate...
http://www.scribd.com/doc/56219092/DAI-VESCOVI-VIA-LIBERA-ALLE-MOSCHEE-E-PISAPIA-VOTO-AGLI-IMMIGRATI-IL-GIORNO

Anonymous said...

Nessie, mi sono imbattuto per caso in questo articolo del Corriere dell’8 aprile che mi è parso utile per ampliare il discorso sugli smemorati:

http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=YV2VR

Vi si racconta degli attacchi subiti da Massimo Corsaro, vice capogruppo del Pdl alla Camera, per avere questi affermato in Aula delle chiare verità come:
- Ci volle l’uccisione di Moro perché le Br cessassero di essere sedicenti o fantomatiche.
- Grazie allo strabismo di certi magistrati (io avrei detto complicità), delinquenti come Lollo e Battisti hanno potuto farla franca.
- Granata è il sindacalista delle toghe più politicizzate.
- I finiani hanno dimenticato i morti di destra rimasti senza giustizia.
- Borsellino era un uomo di destra (ma per la verità si definiva un fascista…).

Tra i più accesi contestatori di Corsaro, gli “amici” del cocainomane Miccichè e quelli del candido Scajola. A dimostrazione che gli affetti dalla sindrome di Stoccolma albergano in gran numero anche nel centrodestra, dove hanno trovato accogliente dimora perfino autorevoli colleghi di Pisapia nel Soccorso Rosso.
Come Gaetano Pecorella, avvocato difensore della squadra di Avanguardia Operaia che nel marzo del 1976 decise di applicare alla lettera lo slogan “i covi fascisti si chiudono col fuoco”, devastando e incendiando il bar Porto di Classe a Milano (tre feriti gravi, dei quali uno paralizzato a vita).
Nella sua accorata arringa, il disonorevole Pecorella ebbe il coraggio di fare apologia di reato affermando: «Togliere spazio e agibilità ai fascisti non è un reato, ma una legittima applicazione di un principio costituzionale (...) anche assaltare un bar poteva avere un fine di alto valore morale e sociale».

Pecorella non ha mai avuto una sola parola di scuse per ciò che ha detto o fatto: l’autocritica, un tempo praticata dalle sue parti, oggi non è più di moda.
Io lo stimo ancor meno di Pisapia, il quale – se non altro – non siede in Parlamento grazie anche ai voti delle vittime dei suoi assistiti.
(no caste)

Nessie said...

Grazie Massimiliano, più chiaro e lampante di così...

No caste, mi spiace ma non stai parlando di gente di destra, ma di sinistri che hanno risvoltato la casacca passando nello schieramento avversario allo scopo di ottenere dicasteri e relative prebende. Nel caso di Scajola poi, parli di un bel democristianone clientelare.

Come ho già avuto modo di scrivere l'attuale centrodestra al governo, è semplicemente una "non sinistra" e non una vera destra con tanto di attributi. In particolare il PdL. E' evidente che ciascuno poi si trascina dietro il suo passato e la sua formazione politica d'origine.
No, di Pisapia e della sua coerenza non ho proprio nessuna stima, perché ha fatto carte false per fare intitolare un'aula della Camera per il teppista Giuliani, mentre per sua intercessione sua madre Heidi Giuliani è pure stata eletta. Quanto a quelli che nomini, sono solo degli squallidi cambia-casacca nonché trasformisti di convenienza.
Ma giunti a questo punto se i Milanesi sceglieranno Pisapia come il "nuovo che avanza", allora è il caso di dire tanto peggio per loro.

Nessie said...

Aggiungo che i nati "destri" come i finiani, oramai hanno preso una piega irreversibile e che la loro deriva immigrazionista e filosinistra nonché la loro smemoratezza per i loro morti uccisi come cani, non ha procurato loro niente di buono, finora. La disonestà non paga, alla fin Fini.
Sulla strage di Primavalle, vorrei ricordare anche il giornalista Lanfranco Pace che ora siede tranquillo nella redazione de Il Foglio.

Sareth said...

scusate se torno sulle critiche mosse alla chiesa, ma vedo che i giornali non hanno riportato tutto quello detto da monsignor crociata, estrapolando solo la parte relativa alla moschea di milano. di per sè, mi pare che quanto detto dall'interessato sia chiaro. sinceramente non vedo alcuna apertura - nelle sue parole - ad una islamizzazione della città.

riporto il link di avvenire.

http://www.avvenire.it/Chiesa/crociata+conferenza+stampa+assemblea+cei_201105241323230230000.htm

una cosa è certa, la chiesa non può impedire il culto di una religione ne la costruzione di un luogo adibito a farlo.
non è da cristiano comportarsi così. semmai è da cretini fingere di non vedere il problema, tantè che monsignor crociata dice espressamente "rispetto della nostra Costituzione e delle leggi che in Italia regolano la convivenza".
questo dovrebbe farlo lo stato.

per quanto mi riguarda, l'accusa fatta è pretestuosa.

Nessie said...

Caro Sareth, non so se indossi un qualche abito talare o roba del genere. La tua volontà di voler sempre salvare la faccia alle gerarchie ecclesiali è commovente, ma mai una volta che ti arrendi all'evidenza dei fatti. Nemmeno quando ti ricordo puntualmente che la CEI indicò di votare per Prodi nel 2006, salvo poi a stracciarsi le tonache quando Rosy Bindi e la POllastrini vollero fare i Pacs e i Dico. Ma tu sorvoli e io comincio a essere stanca di questa mala fede.
Crociata (nomen/omen) è di un cerchiobottismo davvero irritante e la faccenda che la chiesa non può impedire i luoghi di culto dell'islam, non significa che questi debbano essere incoraggiati come spesso la chiesa incoraggia nel nome di una "reciprocità" che non arriva mai. La verità è che Crociata nei suoi discorsi nebulosi finge di ignorare che nell'islam religione e politica è un tutt'uno inscindibile e che la moschea non è un semplice luogo di culto come la chiesa.
Queste furono critiche già mosse alla chiesa da Oriana Fallaci, e dato che le sottoscrivo, non farmele ripetere.

Anonymous said...

La chiesa perde i fedeli cristiani ma vuole le moschee

http://www.tocque-ville.it/usercontrols/LinkEsterno.aspx?id=3008092

Sareth said...

@nessie,

no, sono un semplice laico asd

in apparenza sembra che voglia difendere sempre e cmq gli uomini di chiesa. macchè! io difendo la Chiesa come istituzione, ma se vi sono persone che ne fanno parte che fanno cazzate, non gliele mando a dire.

mi pare che tutti abbiano diritto ad avere un luogo di culto no?

va fatta la distinzione tra questo e la volontà coercitiva dell'islam di dominio sugli infedeli.
possiamo metterci tutto quello di cui si parla solitamente: mix di fede e politica, islamizzazione, iperdemografia, poligamia, mancato rispetto della costituzione e delle leggi, violenza sulle donne, terrorismo...
su questo siamo d'accordo no? la gerarchia ecclesiastica non è composta solo da ciechi e sordi. ovviamente c'è sempre qualcuno che specula per trarne vantaggio.

crociata si è limitato a dire una cosa sola: lo stato deve verificare che quanto detto di minaccioso sopra non accada.

detto questo possiamo specificare che milano non ha urgente necessità di costruire una nuova moschea se non nella volontà di chi spinge per farlo nell'ottenere voti e soddisfare così l'estremismo pregnante di quella fede (e la stoltezza di chi appoggia queste idee).

non mi pare il caso di aprire un discorso su tettamanzi, lo abbiamo già fatto più volte e più volte vi ho dato ragione sull'uomo.

personalmente ho sempre criticato l'eccessiva dolcezza - voi potreste vederlo come lassismo - della gerarchia nel prendere provvedimenti o nello specificare che talune posizioni sono da intendersi come private. in pratica, fossi un cardinale ne direi quattro pubblicamente a quei signori (compreso il tettamanzi).

ho sempre considerato questa taciturna sopportazione come una grave mancanza degli uomini di chiesa.
potrei considerarmi uno dalla scomunica facile.
forse sono un cattivo cristiano, forse un pessimo cittadino, forse entrambi, ma seppure si debba rispettare la libertà d'espressione, certe volte sarebbe meglio tacere nonostante si indossi una veste purpurea.

come sopra, vi sono uomini di chiesa masochisti, che ci vuoi fare? confermo che prodi vinse per indicazione delle gerarchie cattoliche.
in un'altra occasione credo di averne dette quattro a prodi&compagni, gerarchie comprese, ma potrebbe essere stato un altro sito.
mi sembra di ricordare che non fu la cei a fare una scelta pubblica, ma non ho certezza di questo.
per non parlare dei catto-radical-comunisti di cui il centro sinistra straripa. sorvoliamo.

non credo di vedere differenze sostanziali dalle critiche fatte da oriana fallaci e quanto dichiarato da crociata. sono pensieri che possono abbracciarsi.
la fallaci ha fatto benissimo scrivere ciò che riporti. forse può sembrare strano, ma è molto apprezzata da noi cattolici.

termino sperando di essere stato chiaro a sufficienza. tra quel che si scrive in questo blog e quello che penso, posso dire con naturalezza di non trovare
differenze significative.
per questo sto bene tra voi, ragionevolezza in quantità.

Enly said...

Ma non mi hai ancora commentato il mio post Nessie? E interessante..

Anonymous said...

Infatti, Nessie, non mi riferivo a gente di destra, ma a un ambiente e un partito pieno zeppo di “smemorati” (ex missini che flirtano col nemico, ex dc che scordano chi ha ucciso Moro…), nonché ricettacolo di politici impresentabili, ai miei occhi.
Miccichè, ex “lottatore continuo”, da vice ministro dell’economia consegnò il “passi” al suo pusher perché lo servisse a… domicilio (è quanto risulta da un’informativa dei Carabinieri di cui si parlò per lo spazio di un mattino e poi finì nel dimenticatoio).
Di Pecorella ho già scritto. Aggiungo solo che, essendo eletto nella Circoscrizione di Milano, i parenti di Ramelli, Pedenovi ecc. votando Pdl sono “costretti” a mandarlo in Parlamento, grazie ad una legge elettorale oscena.
Ma mi rendo conto che a voler sciorinare l’intero… “Catalogo” anche Leporello impallidirebbe, tanto è lungo.
Come quello dei giornalisti, da Pace a Capuozzo, da “Straccio” Liguori a Mughini (che dirigeva Lotta Continua all’epoca della campagna di stampa contro Calabresi). Per non dire di Panella, il quale sostiene di essere stato (forse) proprio lui a lanciare la bottiglia di vetro (riempita di sabbia) che nel 1970, a Genova, spappolò il cranio a Ugo Venturini, mentre assisteva ad un comizio di Almirante. A una compagnia di gente così per bene preferirò sempre i brutti, sporchi e cattivi di Fn o Casa Pound.
Neanche io ho alcuna stima di Pisapia. Ho solo scritto che stimo Pecorella ancor meno di lui, il che è tutto dire…

Sull’esito del ballottaggio sono d’accordissimo. Se i milanesi vorranno prestare ascolto alle sirene di Fanghiglia Cristiana e a quelle del belmondo suonate dalla “zarina”, nessuno potrà negare che se la saranno cercata. Sfortunatamente, come abbiamo già scritto sull’altro topic, ciò potrebbe comportare conseguenze ben al di là di Milano e della Lombardia.
(no caste)

Anonymous said...

Condivido anche i tuoi commenti su Crociata (mai nome fu più usurpato di quello).
Se gli alti prelati non hanno voce in capitolo sulla costruzione di moschee (e non ne hanno), si astengano dall’intervenire sull’argomento. Specie in campagna elettorale, quando le loro opinioni possono indirizzare gli elettori cattolici, ancor più se indecisi.
Purtroppo la Chiesa ci sta ormai abituando alla sua doppiezza: piange miseria a destra, ma rovescia voti a sinistra.
Disgraziatamente, non si rende conto che quando si tratta di edificare moschee c’è in ballo molto più della libertà di culto.
L’islam è una religione “di guerra”. Non mira a convertire, ma a conquistare. Per i mussulmani ogni luogo al mondo in cui sia stata eretta una moschea diventa, per ciò stesso, territorio sacro dell’islam e come tale può essere rivendicato.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro…
(no caste)

Nessie said...

"mi pare che tutti abbiano diritto ad avere un luogo di culto no?

va fatta la distinzione tra questo e la volontà coercitiva dell'islam di dominio sugli infedeli.
possiamo metterci tutto quello di cui si parla solitamente: mix di fede e politica, islamizzazione, iperdemografia, poligamia, mancato rispetto della costituzione e delle leggi, violenza sulle donne, terrorismo...
su questo siamo d'accordo no? la gerarchia ecclesiastica non è composta solo da ciechi e sordi. ovviamente c'è sempre qualcuno che specula per trarne vantaggio.".

Vedo che purtroppo non ci capiamo Sareth. La chiesa non è l'ONU, la Ue e nemmeno la massoneria. Che gli frega della "libertà di culto" altrui? Dovrebbe badare a radicare e a potenziare la propria. Possibilmente risultando attrattiva per i fedeli, dato che le chiese sono sempre più deserte e le messe disertate. In chiesa invece si portano chitarre gracchianti e si suonano canzonacce in stile scout quando va bene. Si danno eucarestie dove ciascuno si mangia la sua ostia e altre blasfemie. Ma guarda come hanno conciato la chiesa con i vari Don Seppia pedofili. Altro che mettersi a fare gli avvocati lecchini degli islamici!
Sono queste le cose su cui dovrebbe concentrarsi. Non la libertà di culto islamico. Ma per favore, dai... Passi per la libertà di culto dei protestanti che sono pur sempre cristiani, ma che ve frega degli islamici? Leggi quello che dice il link di anonimo e pure quanto ha appena scritto no caste. La Fallaci l'avete santificata solo dopo morta. Prima non erano pochi quelli dentro la chiesa che la criticavano.
Comodo fare outing per la sinistra (governo Prodi) eppoi elemosinare la mobilitazione del centrodestra contro le nozze gay! Sono arcistufa di gente doppia e ambigua. Scusa ma sto perdendo prorio la pazienza. Non ultimo anche i terroristi delle BR. A Genova c'è stato un pretonzolo che voleva far fare la catechista a una certa Miglietta, ex Br. Ma che si facciano curare il cervello!

Nessie said...

Appunto No caste. La conclusione è sempre quella. A proposito di Pisapia, noi non possiamo impedire a chi vuole suicidarsi di farlo. Sì, sapevo di Carlo Panella ex Lotta continua, anche lui nella scuderia di Ferrara del Foglio e giornalista per Mediaset. Tutti assolti, tutti perdonati e tutti ben piazzati.

Nessie said...

Enly, scusa ma sul tuo blog ci ho trovato solo slogan de sinistra a caratteri cubitali. Né un tentativo di analisi né null'altro. Non fa per me.

Nessie said...

Ecco come la Curia invita l'ex BR Fulvia Miglietta della colonna genovese delle BR a parlare in chiesa suscitando le ire dei parenti delle vittime del terrorismo:

http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/23/Conferenza_dell_convertita_proteste_contro_co_9_080423011.shtml

Ma che si facessero curare! Finchè avremo una chiesa ridotta in questo stato per gli Italiani è come navigare tra Scilla e Cariddi_: politici dementi, ecclesiasti invece pure.

Nessie said...

PS: Bagnasco dovrebbe innanzitutto guardare la fattoria dei suoi animali, prima di criticare la classe politica. A quella ci pensiamo già noi. Certo che una Curia che autorizza una terrorista a fare la catechista e a spettacolarizzare la sua conversione è bene che si vada a nascondere. Ma soprattutto, che abbia il pudore di tacere.

Anonymous said...

Enly.
Che cavolo ci sarebbe da commentare nei tuoi post, dove perfino Salvo D’Acquisto è arruolato sotto la bandiera rossa…
Per evitare la strage sarebbe bastato che gli esecutori dell’attentato si presentassero, ma non lo fecero. Come quelli di via Rasella e cento altri. O meglio: lo fecero, ma a guerra finita, per reclamare medaglie e prebende.
Fino a pochi anni fa eravate indecisi se considerare D’Acquisto un reazionario o un povero idiota, adesso ci mettete il cappello sopra. Siete da ricovero. Ragionare con voi non è impossibile. È inutile.
(no caste)

PS:
Un consiglio: prima di scrivere un post, informati meglio e soprattutto ripassa l’Italiano… sai, la lingua del «bel paese là dove ‘l sì suona»… Intendo roba come verbi, ortografia, sintassi ecc…
Dai retta a me, non fa male.

Josh said...

@Nessie: solo sul caso elezioni Milano, non ti puoi perdere questo post!
Ha dell'incredibile:

http://ilpensieroverde.blogspot.com/2011/05/i-falsi-rom-di-pisapia-sono-tutti-veri.html

Pep Pop said...

Caterina Rosenzweig appare in questo articolo sull'istituzione di un premio dedicato alla madre Paola Sereni, nota docente e preside della Scuola Ebraica di Milano, morta nel 2016 http://www.mosaico-cem.it/comunita/news/premio-paola-sereni-tenere-viva-nei-giovani-la-sua-lezione

Il padre Gianni Rosenzweig, che possiamo vedere in questa pagina, è morto nel 2005: https://www.geni.com/people/Gianni-Rosenzweig/6000000078155757292 Era un affarista ebreo che per anni ha vissuto e lavorato in Brasile con la famiglia e con Caterina stessa, che non a caso ha scelto il Brasile per la sua latitanza. Sempre da geni.com vediamo che in un cimitero ebraico di San Paolo del Brasile riposano la zia paterna di Caterina, Alba Rosenzweig, e il di lei marito Ottavio Pavia. I genitori di Caterina (si può dirlo dato che la madre era un personaggio pubblico con decine di pagine a lei dedicate in rete e su carta, e anche una targa apposta su un muro esterno della scuola che la ricorda) riposano nel Cimitero Ebraico in fondo al Cimitero Maggiore di Milano.