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30 March 2010

Il voto di Marzo

Marzo, un mese pazzo, imprevedibile, capriccioso  e balzano sia sul piano meteorologico che su quello politico -  quello che domani finirà : neve, tempeste di vento, pioggia, grandine e infine un po' di sole.   I risultati ancora in via di completamento per regioni e province confermano un fatto politico già tangibile: l'Italia non vuole essere governata dalla sinistra. Poiché questo è il voto dei non sinistri più ancora che un vero voto di destra. E perchè molti di noi hanno dovuto sfidare stanchezza, pigrizia, pessimismo e  sfiducia congenita per andare a votare lo stesso. E così avanza la Lega al Nord  in due ragioni-chiave (Piemonte e Veneto);  tiene e conquista altre regioni il PdL. Le hanno tentate tutte: dai proiettili intimidatori nelle buste,  ai brogli coi cavilli alle liste per scippare il voto in Lombardia con Formigoni e nel Lazio con la Polverini. Sono lieta di averne visto e denunciato fin da subito l'intento truffaldino e scippatore della democrazia, insieme a pochi altri blogger (Massimo in testa) a costo di sfidare la solita scontata accusa di "dietrologia" e "cospirazionismo". Il fango su Bertolaso e l'uso nefando delle intercettazioni hanno regalato le province abruzzesi al PdL, segno evidente che gli Italiani non tengono in gran conto né della magistratura né dei media, loro megafoni di amplificazione. Mentre per ciò che concerne il Lazio a nulla sono valsi gli appoggi internazionali di cui godeva la Bonino, la quale si sentiva già la vittoria in tasca. Una curiosità territoriale: nel piacentino, terra di  nascita di Culatello Bersani, sfonda la Lega.  
Penoso il solito Fini con le sue lezioncine ex cathedra, il quale neanche in queste ore di certe sue gelide dichiarazioni, si rassegna all'evidenza dei fatti: che perfino i suoi vanno avanti solo se c'è quel "bauscia" del Berlusca a spendersi in prima persona (il caso Polverini docet). L'area "forzitalica" del PdL è proprio da questo hacker e cracker interno che dovrà difendersi. Meno male che c'è la Lega a offrire una sponda in questo senso.  
Vergognosa la Bresso che vuole ricontare le liste in Piemonte, perché non si rassegna alla vittoria di Cota della Lega su cui è stato intentato una sorta di grosse Koalition: tutti contro la Lega e su cui è stata sguinzagliata pure una lista di disturbo col nome di una tal Nadia Cota. Tutti raggiri e patacche destinate a perdere. L'effetto Francia  (l'astensione) non c'è stato perché la voglia di giustizia per gli Italiani era davvero tanta. 
Ora però non ci sono scuse né alibi giustificativi per questi ultimi tre anni di legislatura: fare innanzitutto una riforma della Magistratura, istituzione che continuerà a non dare tregua, manco fosse la Terza Camera. Impedire ai "cavalli di Troia" interni di danneggiare la coalizione governativa. La Lega, dal canto suo,  tenga a bada Maroni e la sua ansia di korrettismo politico: ci basta e avanza quello finiota e dei suoi farefuturisti senza domani. Non vogliamo che altri piccoli fini crescano.  Domani finisce questo mese turbolento dove è accaduto tutto e il suo contrario. Sento che  sarà una bella primavera, quella che ci attendiamo. La speranza è una buona abitudine. Buona Pasqua a tutti!

27 March 2010

La vera chiesa medievale è il NYT

Ho criticato varie volte la chiesa su temi come l'immigrazione, ma questa volta, io sto col Papa. La campagna proveniente dal New York Times sui preti pedofili si inserisce di buon grado  nel discorso precedentemente trattato nel post sottostante di cui è in un certo senso il sequel:  ideale: i media come strumenti del Pensiero Unico globale,  potente strumento di calunnia universale, che rischia di diventare una deflagrazione  destabilizzante ed esiziale. Si va indietro nel tempo di 25, 30, 40 anni e si mettono in piedi tribunali virtuali basati sul fango, il discredito, lo sputtanamento globale, reiterato e ridondante. I nuovi teocrati della morale Onusiana universalista sono i columnist e le loro testate direttamente collegate alla finanza apolide, turbolenta e destabilizzante, quella che polverizza l'economia reale buttando sul lastrico migliaia di lavoratori per stampare denaro dal nulla. Coloro i quali scrivono empietà verso papa Ratzinger, però si guardano bene di andare a ficcare il naso nelle nefandezze di quel santuario per adepti che è Wall Street, regno del vizio, della cocaina e della speculazione, da cui traggono lucrosi finanziamenti. Il motivo cinico e crudele di questa campagna oltraggiosa è, come scrive il Foglio in questo illuminante articolo,  la battaglia per "eliminare il Cristianesimo", di cui raccomando la lettura. E cioè creare un mercato delle vacche multikulti di varie sètte, religioni, culti da immettere nel cosiddetto "libero mercato" secondo uno schema ben preciso: mille e più religioni, nessuna religione. Nessuna religione, nessuna identità culturale.  Ovvio che la religione cattolica per la sua antichità e vicinanza verso la cultura greco-romana, per la sua ordinata gerarchia e perché depositaria di millenni di cultura e arte, secondo questi novelli Torquemada della carta stampata, deve saltare. Un altro passo avanti verso la desertificazione del nostro Paese.
 Quelli stessi neo-Torquemada che poi non hanno il minimo pudore di fare della pedopornografia nemmeno troppo occultata  attraverso la loro pubblilcità volgare e chiassosa che  strumentalizza spesso i minori, come in foto di Oliviero Toscani di questo tipo, inserite ipocritamente all'interno di una campagna cosiddetta "umanitaria e antisessista": http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/campagna-toscani/1.html


La sottoscritta fece pressioni perché questo genere di pubblicità fosse ritirata ma non ottenne mai soddisfazione (si veda mio post
"Giù le mani dai bambini"). Questo è solo un esempio "italiano" ma di foto di questo genere che umiliano i bambini ce ne sono moltissime anche nei giornali angloamericani.
Quando trattasi di "raccolta pubblicitaria" evidentemente non olet! Meglio sparare sulla Chiesa, c'est plus facile!
Aggiungo inoltre che di pedofili ne hanno trovati a bizzeffe perfino nell'Onu e nell'Unicef, non per questo l'hanno fatta saltare, sparando nel mucchio senza vergogna come si sta facendo in queste ore.

Altri articoli correlati: Pedofilia, un complotto contro il Papa dal blog Giova.
La frenesia livida di sporcare, piegare e colpire di Marina Corradi  (Avvenire)
Fermezza e perdono, così la Chiesa respinge la ferocia giacobina di Vittorio Messori.

24 March 2010

I media, nuova Internazionale del Pensiero Unico

Prelevo dal blog La Pulce di Voltaire, ormai specialista nel mettere delle ottime pulci nell'orecchio, la seguente notizia di un testo americano di Robert D. Kaplan dal titolo "The Media and the Medievalism, dove l'autore avrebbe individuato nel ruolo dei media, nel loro  promuovere o delegittimare i politici, nell'arte di montare scandali, una nuova Santa Inquisizione, una sorta di Teocrazia del pensiero globale unico:
C'è un nuovo tipo di tirannia, quello dei media, che sta alzando la testa. E' esercitata da una massa d'urto che fa paura: non elettiva, non controllabile, passa da un "linciaggio" all'altro... Non può mai essere nel torto perché la sua causa è quella dei deboli e degli oppressi: ed è qui il suo potere di opprimere".
Kaplan individua nel 1968 la time-line dopo la quale i mezzi di comunicazione hanno cominciato a rivestire il ruolo di santificatori delle società occidentale.
Kaplan scrive che dopo la rivoluzione pop sessantottina "l'arroganza del potere venne sostituita dall'arroganza della morale". I media hanno cominciato ad agire in competizione diretta con i politici, mentre "la segretezza divenne sinonimo di male, e il concetto di denuncia [figlio della contestazione all'autorità] venne elevato da semplice tecnica a principio". Di conseguenza, con la fine dello Stato-nazione e l'avvento del mercato globale, i media sono diventati il vero sostituto dei vecchi partiti della sinistra e rappresentano l'equivalente dell'Internazionale Comunista.
Secondo Kaplan i media stanno sostituendo la fede e l'etica laica con una morale universalista che scimmiotta il papato del Medio Evo, ed ha il potere di schiacciare i politici, sempre più ridimensionati dal nuovo impero. (blog citato).
Ora tutto questo è talmente vero che due giornalisti di Repubblica possono accedere tranquillamente a fascicoli riservati, prelevare atti giudiziari dal tribunale, fotocopiarli, sbatterli sul loro giornale,  senza che altre testate concorrenti dicano beh. Senza che l'Ordine dei giornalisti applichi sanzioni. E cosa fa l'FNSI, in proposito? Assolutamente nulla. Anzi,  quei due passano pure per grandi furbi,  per degli eroi, dei  veri James Bond delle testate!
Non solo, ma possono perfino ergersi a vittime applicando il napoletanissimo "chiagne e fotte" nel caso in cui si parli di fare una legge per porre dei limiti a  questo sputtanamento globale che rischia di essere peggiore del fascismo e del comunismo messi assieme. E' il caso di Michele Santoro che farà una direttissima in stile "Radio Londra" contro quel super Ducione del Berlusca, in una sorta di CLN universale. Altro che Comitato di Liberazione dell'Alta Italia! E don Michele il proletario milionario (ex Servire il Popolo, gruppo marxista-leninista soprannominato umoristicamente "Servire il pollo")  è  supportato - guarda caso - dal magnate squalo Rupert Murdoch (nella foto col telecomando Sky in mano), da Al Gore, e da De Benedetti.
Guardate un po' chi sta dietro ai compagnucci, vittime della repressione mediatica: Radio 24, SkyTG24 (Murdoch), Current Tv, canale interattivo di Al Gore, Rcs Mediagroup, YouDem e tanta altra bella compagnia mediatica legata ai poteri forti, da cui la sinistra, supina e prona all'odore dei soldi, si fa sponsorizzare.  Chi volesse saperne di più sull'impero di carta e dell'etere di squalo Murdoch legga questo mio precedente post nel quale sono descritti i suoi innumerevoli "gioielli di famiglia": case editrici, majors cinematografiche, emittenti, canali, tabloid e quotidiani, siti  internet, motori di ricerca. Dulcis in fundo è pure azionista dell'indice Dow Jones. Sì, quello della Borsa di NY: vi dice niente il legame? Murdocrazia allo stato puro.  Oltre a lui, Al Gore vicepresidente durante l'amministrazione Clinton nonché l'imprenditor-ingegner-editor-italo-sanmoritzino Carlo De Benedetti che, attraverso la sua Repubblica versione on line e alla sua emittente tv, farà da megafono ai salmi di don Michele, per la gloria di Barbapapà Eugenio Scalfari. Per saperne di più leggere qui.
Intanto però  Sant'Oro, tra un vittimismo e l'altro, un lai e l'altro, otterrà la cassa di risonanza di tutti questi uomini d'oro per la sua marotona globale e globalizzata supportata dalla finanza internazionale in versione network mondialista. Il comunismo è morto, W il comunismo! Qualcuno mi spieghi la differenza fra la vecchia Internazionale social-comunista e l'attuale Internazionale mediatica del pensiero globale unico. Di male in peggio.
Parteciperanno al cosiddetto "evento" che si terrà a Palazzodozza a Bologna,  il solito Travaglio l'Epurator, guitti e giullaroni come Benigni, Vauro e Daniele Luttazzi il coprofago, i Guzzanti, la sempiterna coppia di kontestatusa Fo-Rame, e altri nani e ballerine del  caravanserraglio girotondino. Tutti grandi martiri della censura e della mancata libertà d'espressione.

21 March 2010

S. Giovanni non fa inganni

Dopo aver fatto della piazza rossa  ululante e berciante il cavallo di battaglia della propria politica, il Pd per bocca di Culatello Bersani , ora fa lo snob con tanto di puzza sotto il naso e parla di Berlusconi capopopolo, dell'Imperatore che fa giurare fedeltà ai suoi sudditi-governatori di regioni ecc.

Cari compagnucci, ma ve le siete dimenticate tutte le manifestazioni e i cortei che avete fatto contro  voi stessi, quando eravate  contemporaneamente "partito di lotta e di governo"? 
E' evidente che un governo deve limitarsi a governare e non a scendere in piazza. Ma se c'è un problema di contenzioso liste nel quale in questi ultimi giorni ci sono delle importanti cartine di tornasole a riprova dei brogli messi in atto, perfino nella lista Sgarbi e in quella di Fiore, allora mi pare evidente che una democrazia che si autodefinisce rappresentativa deve ricorrere alla piazza per informare che c'è stato chi le ha negato il diritto di "rappresentarsi". Da questo "io corro da solo" ne vuole trarre  vantaggio solo la sinistra, sempre così ligia alle regole della democrazia, anche  a costo di presentare liste uniche: le sue. Così dopo il Pensiero Unico, nascerebbe pure la Lista Unica. Non ci mancherebbe che questo.
Chi vota per il centrodestra non è uso andarci quasi mai in piazza, dato che si tratta di brava gente che lavora - quella  che al sabato magari si reca in gita fuori porta con la propria famiglia. Quante volte è sceso in piazza il popolo dei moderati da quando esiste chi lo rappresenta? Due. A fronte di decine di cortei a scadenza mensile proclamati dalla sinistra e dalla sua cinghia di trasmissione sindacale, la CGIL, dai centri sociali, dai giroTonti ecc.  Il secondo raduno di piazza S.Giovanni, ancora una volta non fa inganni: è servito a mostrare che nessuno della cosiddetta "maggioranza silenziosa" ha voglia di farsi menare per il naso. Che gli Italiani non amano farsi intercettare al telefono vivendo in un incubo da DDR prima della caduta del muro. Che non amano la gogna mediatica  coi processi in tv o sulle colonne della stampa. Che non amano scandali e intercettazioni montati surrettiziamente ad arte sotto la campagna elettorale. Che amano le campagne elettorali senza colpi bassi né giochi sporchi.
Ora si fa la solita guerra delle cifre. In ogni caso è stato un corteo ben più popoloso e frequentato di quello recente violaceo, capace solo di alzare i decibel  dell'insulto e di agitarsi in modo forsennato.
La sinistra dovrebbe interrogarsi sul perché non riesce più a mobilitare,  se non i soliti noti delle tournée prepagate con annesso cestino-merenda  gratuito del sindacato. E certamente aver visto tanta brava gente dalla faccia onesta e pulita in Piazza che si è alzata alle 5,30 per essere a Roma a proprie spese, deve averla fatta rosicare non poco  d'invidia. Quei voti li vorrebbe per sé, MA NON LI AVRA'. Nemmeno ricorrendo a menzogne e mezzucci di dozzina.
Curioso che Tocqueville  abbia chiuso baracca e burattini con l'icona del tigrone inoffensivo che dorme come un ghiro fino a lunedi e che non abbia mantenuto nemmeno una finestra aperta per la diretta, a distanza di una settimana dalle elezioni. Io un'ideuzza per tanta mancata attenzione mediatica, ce l'avrei...Dove andrà Tocqueville alla fin-Fini? E questa sarà un'altra storia da mettere a fuoco.

Ma per il momento, S.Giovanni 2 dicembre 2006 e S.Giovanni 20 marzo 2010 restano due date spartiacque da ricordare, perché hanno cambiato la sociologia del Paese: prima in piazza ci andava solo la sinistra. Ovvero la minoranza rumorosa. 

17 March 2010

Lo vogliono morto!

Il nostro è un paese davvero ipocrita. Ripudia la pena di morte, ma poi plaude alla tortura. Giudiziaria, intendo. Ricordate il povero Severino Citaristi della Democrazia Cristiana ai tempi di Tangetopoli? Per quanto mi senta lontana a distanze siderali dalla DC, sapere che un suo anziano parlamentare è morto seppellito da quasi una cinquantina di avvisi di garanzia e da indagini giudiziarie a valanga, come non avrebbe avuto neppure uno stupratore di bambini o un serial killer, mi ha profondamente rattristato. Come mi rattrista in questi giorni la vicenda di Pietro Vanacore, suicidatosi perché perseguitato anche dopo essere stato prosciolto da ogni accusa, dopo 20 anni di calvario giudiziario. Tanti sono i martiri della "tortura giudiziaria"e solo  l' ossimoro qui citato  può spiegarne tutta la crudele assurdità. Ci fu la tortura di Calogero Mannino che ha resistito per 16 anni. Il caro e simpatico Gigi Sabani morì a causa dello scandalo di Vallettopoli. Venne prosciolto da ogni accusa, ma poi si beccò un tumore per il gran dispiacere e l'onta subita che gli si abbassarono le difese immunitarie. Come avvenne per il compianto Enzo Tortora, morto di cancro dopo una travagliata odissea giudiziaria che lo debilitò nel fisico e nello spirito. Mentre il pm che accusò ingiustamente Sabani,  un tale Chionna, arrivò perfino a sottrarle la fidanzata appostandosi sotto casa sua con la Kawasaki e  approfittando che il poveretto fosse in carcere. Una vergogna! L'invidia sociale veste la toga.  

Ma vengo al Presidente del Consiglio. Scusate se ho perso il conto delle indagini giudiziarie che lo perseguitano da quando è entrato in politica. 40? 50? Chi se ne ricorda. So solo che questa di Trani in prov. di Bari, è l'ennesima fatta da spioni modello Stasi che applicano "l'orecchio assoluto" (magari fosse quello musicale) anche se al telefono ti sfoghi con un conoscente per parlar male di Santoro. Chissà quanti Italiani detestano Santoro e ne parlano male solo a vederlo spuntare in video: sarebbero dunque tutti da intercettare e da iscrivere nel registro degli indagati? Curioso poi che né Berlusconi né Minzolini sapessero di essere indagati, ma il megafono delle Procure, il Fatto quotidiano di Travaglio, sapesse già tutto in anteprima. Ora è in atto uno scontro molto duro fra il Guardasigilli Alfano e la procura di Trani, che rifiuta le ispezioni.
Dunque, dove eravamo rimasti? Ah, alla duomata in faccia presa da Berlusconi nel dicembre scorso. La quale non è stata ritenuta nemmeno una giustificazione sanitaria valida per non presentarsi in tribunale, dato che i giudici avrebbero gradito comunque l'inquisito Cavaliere in veste di mummia bendata modello Tutankamon.
E non è tutto. Di Pietro che parla con disprezzo di calci nelle terga dati alle più alte cariche istituzionali dello stato, che urla all'Impeachment contro Napolitano, ora fa l'offeso contro Berlusconi perché durante la trasmissione Porta a Porta avrebbe leso il suo "onore" sulla storia della laurea rastrellata in 13 mesi senza interruzione dal lavoro, insinuando che fosse stata "aiutata" o comperata.  Naturalmente nella Procura di Viterbo Tonino ha subito trovato sponde pronte ad ascoltarlo e ad aiutarlo. Morale: non un giudice che apra un fascicolo per il teppista della politica Di Pietro, mentre ogni giorno che passa si accatastano piramidi di indagini su Berlusconi. Il picco più alto e l'accelerata più brusca avviene sempre allo scader delle consultazioni elettorali. Gli Italiani sono arcistufi e  comunque vadano le elezioni, Berlusconi faccia una radicale riforma della giustizia, perché pure il Financial Times ora si accorge dell'anomalia tutta italiota ed è  "singolare che si debba attendere l'editoriale di un giornale economico inglese per leggere che l'occupazione nelle grandi imprese in Italia può essere compromessa da norme potenzialmente dirompenti". Berlusconi sappia che così,  lo vogliono morto e vogliono altresì soffocare e far morire il nostro Paese,  pertanto si decida a mettere mano a una magistratura forcaiola e incapace. Sarà dura, ma se riuscirà a farlo,  gliene saremo tutti grati.

12 March 2010

La Padania si accoda al peana multietnicista


Ho letto oggi su Libero un articolo a firma Andrea Scaglia, che mi ha fatto sobbalzare, con questo titolo:"Il Carroccio è cambiato: Napolitano e Balotelli nel Pantheon leghista".
E' vero che la Lega da partito d'opposizione e di protesta è diventato partito di proposta, ma temo che quando poi i partiti si ingrossano e acquistano potere, si depotenziano e perdono incisività. Sì, perché un conto è il potere, un altro conto è essere incisivi. Inoltre non mi è piaciuto come si sono comportati i leghisti nel corso di quello che con buona ragione continuo a chiamare il killeraggio liste: troppo spirito da orticello, in questo caso, mai stato così verde. Ma vengo all'articoolo di Libero che riporta quanto scritto dalla Padania in data 10 marzo. E cioè ieri: Napolitano, il comunista elegante che piace ai leghisti". Occhiello: Breve ritratto di Giorgio Napolitano, maestro di democrazia". Ah sì? Se è così allora vuol dire che "democrazia" è la parola più sputtanata che ci sia. I precedenti di Napolitano li conosciamo tutti e io non ho alcuna intenzione di farli cadere in prescrizione per adattarmi  alla realpolitik leghista.
Vengo all'immigrazione, che avrebbe dovuto essere un cavallo di battaglia leghista. E che ti scopro? Che c'è stata l'annunciata candidatura di un 52 enne marocchino di religione islamica già consigliere comunale nel Padovano. Candidatura poi tramontata, ma comunque arruolato nel Carroccio.
Quanto a Viggiù, città dei pompieri in provincia di Varese, da sempre roccaforte leghista c'è  stato il caso dell'afroamericana Sandy Cane, sindaco di detto comune, con tanto di fazzoletto verde al collo. Mentre a Pietrasanta (provincia di Lucca) la Lega ha aperto uno sportello di assistenza legale ad opera di un pool di avvocati leghisti riservato agli stranieri. Perché mai, di grazia? Gli Italiani se la passano così bene da dover pagare di propria tasca i legali? Quasi quasi prendo anch'io un passaporto straniero, così avrò dei benefit in più. Non è finita...
C'è ancora il caso Balotelli. La Padania ha lanciato l'appello a Lippi affinché convochi "il fuoriclasse interista" nella Nazionale. Una ruffianeria peggiore  di questa tanto per far vedere che non si è razzisti, non l'avevo  ancora sentita.
Completo il peana del quotidiano della Lega che sottolinea "la splendida partita disputata dai tre giocatori di colore" Balotelli, Ogbonna e Okaka in occasione della vittoria dell'Italia under 21 di Pierluigi Casiraghi contro i pari età dell'Ungheria, ricordando come siano "italiani a tutti gli effetti. Sono nati nel nostro Paese, qui hanno studiato, qui hanno imparato i primi rudimenti del calcio. Da decenni, dappertutto, certi pregiudizi sono stati superati. Basti vedere come sono composte le rappresentative nazionali a livello mondiale, in Inghilterra, in Francia, in Germania".
Da ultimo c'è la foto (a destra) di Salvini che a una festa padana abbraccia una nerona bellona (mi autocensuro perchè se dicessi  negrona bellona mi darebbero pure della razzista), indossando una maglietta con la scritta "PADANIA IS NOT ITALY".
Già è vero: Padania is Africa.

07 March 2010

A cosa è servito il killeraggio liste

Ormai è chiaro che se i fatti evolvono, ottenendo, come è avvenuto,  la riammissione del TAR in Lombardia di Formigoni a candidato governatore, significa che qualcosa si è irreparibilmente incrinato presso i cittadini:  la fiducia di poter disporre dei  propri diritti, un tempo considerati "inalienabili". Anche questo, fa parte del pacchetto "esportazione della democrazia". Specie se "colorate".  Gli antefatti non mancano in Usa. Ricordate la penosa conta di Bush in Florida durante la sua prima elezione? Ma se andiamo più indietro c'è un altro clamoroso antefatto: Obama vinse un'elezione primaria con una sua collega di partito nell'Illinois, grazie al fatto che si mise di punta coi suoi volontari pasdaran a scartare liste scritte in stampatello anzichè in corsivo. E non solo. Sugli "abusi" in questione,  leggere sul Marko's blog, il quale ha prelevato dal giornale finanziario Italia Oggi. Ma quel che preoccupa è che il pretesto utilizzato da Obama per estromettere una collega che aveva raccolto un tot di firme, sia la stesso utilizzato dalla nostra sinistra: chi non sa nemmeno raccogliere le firme per le liste non può candidarsi a senatrice. Coincidenze fortuite? Secondo me no, tenuto conto che ormai siamo dei veterani del voto, da quando è nata la Repubblica italiana.
Ora credo sia venuto il momento di chiedersi se ha un senso essere spediti in Afganistan e in Iraq a presidiare la regolarità delle elezioni altrui a rischio "mortacci nostri" (ricordiamo il dito d' inchiostro blu alzato verso il cielo a  riprova di aver già votato) per poi doverci ritrovare una nefandezza simile a casa nostra. Chi dobbiamo ringraziare visto che nella non lunga vita delle nostra Repubblica abbiamo avuto più elezioni  che governi  e mai (dico mai)  era accaduto nulla di simile  prima d'ora? E chi ha esportato la guerriglia avvelenata del cavillo? Gli stessi che hanno esportato il puritanesimo degli scandali delle escort, i teleobiettivi a Villa Certosa per conto terzi, le intercettazioni e le famose "cadute di immagine", i processi sotto i riflettori dei media, le spiate a Bertolaso dopo il suo discorso ad Haiti, ecc. 
I brogli e gli sgambetti fatti dai burocrati faziosi di casa nostra, sono stati tanti e ne cito uno da me conosciuto da vicino: Venegono, comune varesino suddiviso urbanisticamente in Venegono Superiore e Venegono Inferiore. Ma il Municipio per ambedue le località è uno solo: in Via Mauceri. Telefonare per credere. Chi ha dovuto farsi giustizia per l'abuso di veder la propria lista estromessa, solo per non aver specificato l'Inferiore dal Superiore, ha dovuto perdere del tempo in ricorsi, file e trafile. Tutto calcolato:  mettere intralci, bastoni tra le ruote e trappole nel percorso.  E' giustizia questa? E' democrazia questa? E' evidente che perfino un re Travicello come Napolitano, non poteva fare diversamente da quanto ha fatto.
Se teniamo conto che la Bonino venne finanziata da Soros per una sua lista e che secondo indiscrezioni,  Di Pietro fu un agente FBI, che le rivoluzioni colorate provengono dal noto "benefattore-speculatore" appena citato, tutto torna al pezzo. Ora hanno fatto il diavolo a quattro, tutti di  viola-Quaresima vestiti, contro Napolitano di cui si richiede l'Impeachment. Non sono mai stata tenera nei  nei confronti dell'Uomo del Colle (si veda il mio ultimo post), ma per motivi assai diversi da quelli di Di Pietro. Tuttavia  se il presidente Tentenna alla fine ha detto sì, è perché ha capito che istituzionalmente parlando,  sottrarre il voto a quasi metà degli Italiani avrebbe creato uno  scontro  da guerra civile, e col decreto ha scelto il male minore.  Impeachment!- urla Tonino o' Zappatore strabuzzando gli occhi e facendosi rosso-paonazzo in faccia. Gnurànt! L'impeachment non esiste  e e non è mai esistito nella nostra Costituzione.  Speriamo non ci venga "esportato" obtorto collo, nel pacchetto di quelli che ci regalano i luttuosi cortei viola- cassa-da morto e tutto il resto.
Frattanto, il killeraggio liste ha fatto retrocedere il PdL di oltre 3 punti di consenso e si teme l'astensione di molti elettori di centrodestra. A questo doveva  servire e per questo scopo è stato attivato. Oltre che a fornire il pretesto di sollevare le piazze modello Iran contro un governo legittimamente eletto. Chiariamo subito: Berlusconi non è il Pecoraio di Teheran,  ma le strategie di destabilizzazione straniera in Italia andranno avanti, nei modi più disparati, servendosi sempre degli stessi futili idioti in farse colorate.  Gli Italiani dormono e non capiscono, perché sono rimasti ancora all'antico "Welcome Liberators!". Per ora.
Berlusconi sa molte cose di tutto ciò, ma non può dirle. Visti i fatti, tanto vale far volare i tavoli per aria su modello Alice del Paese delle Meraviglie. Ricordate il finale? "Non mi fate paura, siete soltanto un mazzo di carte". E le scaraventò per aria, ponendo fine al gioco truccato. La morale della favola è chiara.

NB : Le prove di doppiopesismo, occultamenti, brogli, scorrettezze nelle firme raccolte in Lombardia qui

05 March 2010

Occhio al Cappellaio Matto!

Di ritorno da Bruxelles Napolitano indossava un cappellaccio nero a larga falda come fosse reduce da un funerale. Non si è fatto pregare a Bruxelles per alzare il ditino sentenziando contro le legittime elezioni olandesi che hanno decretato la vittoria di  Geert Wilders. Sentite che ne dice qui in questa dichiarazione : "un segno preoccupante".
Tenuto conto del pandemonio che avviene in Italia con le liste e con le nostre elezioni a rischio, ha perso un'ottima occasione per tacere, ficcando inutilmente il naso in casa d'altri. Ma lui, della Repubblica di Pulcinella se ne intende.
Inoltre si è lamentato zelantemente con Barroso, per le difficoltà di applicare in tutte le sue parti il Trattato di Lisbona, da lui magnificato come distillato di democrazia. Quali parti, di grazia  Presidente? Quella che riguarda la pena di morte?  Quella che parla del mandato d'arresto europeo per ogni cittadino cosiddetto "comunitario"? Quello dell'Europolizia riciclata magari coi rottami degli agenti ex Stasi?
Tornato in patria si è incupito sotto il cappello nero, quando qualche cronista gli ha chiesto se fosse favorevole a "una soluzione politica" del caos liste. Ha tirato dritto facendo lo gnorri: quale soluzione politica? "Se qualcuno mi spiega cos'è...". Questo suo spirito da Celestino V,  è una chiara antifona. Quando c'è uno scippo di democrazia,  quando l'Italia sta per naufragare questo gran galantuomo che parla così bene Inglese e si occupa più di NWO che dell'ordine in patria, sa già da che parte stare: mai dalla parte degli Italiani. Berlusconi ha fatto male a non mobilitare preventivamente le piazze contando invece sull'appoggio di un simile personaggio. Ogni volta che lui sta per annegare, Napolitano invece di dargli una mano e issarlo su una scialuppa di salvataggio, gli dà una remata in testa. Vediamo un po' se anche stavolta andrà così... In compenso l'uomo del Colle si preoccupa per Geert Wilders e per le sorti di un'Olanda che almeno, a differenza di noi, mostra di avere una volontà di riscatto.
Postilla: Il pasticcio dell'interpretazione delle liste ha un formidabile antesignano in Obama che vinse una competizione nell'Illinois per non aver nemmeno avuto concorrenti con cui gareggiare, grazie a un astuto killeraggio preelettorale. Lo riporta il blog di Marko. Quando si dice la "democrazia", eh? 

04 March 2010

Attacco alla roccaforte lombarda: fuori Formigoni!

Ieri  l'altro Il Giornale di Vittorio Feltri titolava con un emblematico "Vogliono buttare fuori Formigoni". Non c'è dubbio e Feltri ha fiuto da segugio da vendere per scoprire gli altarini. Un po' di tempo fa lessi da qualche parte del deputato piddino eletto  nellla circoscrizione Lombardia II  Emanule Fiano, il quale dichiarò che fino a quando il Pd non faceva breccia a Milano non contava un bel nulla. Fino a quando non espugnava la Lombardia non era niente. E, intendiamoci, in quest'affermazione c'è del vero, tenuto conto che la Lombardia è il motore e il cuore operoso e  pulsante d 'Italia. Posso credere nel pasticcio romano e anche nel fuoco "amico" contro la Polverini, ma che Roberto Formigoni possa aver dormito, presentando le liste in ritardo o aver fatto pasticci, non ci credo nemmeno se lo vedo. L'Uomo avrà altri difetti, ma non quello di non essere ligio. E finalmente si è svegliata anche la Lega, lasciando da parte la solita competizione interna, che in questo frangente rischierebbe d'essere distruttiva. Perché in realtà ha capito che potrebbe toccare anche lei, come di fatto sta toccando in Piemonte. Invece cosa vedo? e soprattutto cosa leggo in giro per il web del popolo di centrodestra? E' tutto uno stracciarsi di vesti, un autoschiaffeggiarsi, un cospargersi il capo di cenere, un martellarsi a sangue gli zebedei a mo' di Taffazzi. Calma e gesso: ci saranno stati anche i deficienti e gli incompetenti. Ma due città roccaforti come Roma e Milano in pochi giorni è troppo perfino per il più incallito dei boccaloni. Formigoni ha mantenuto l'aplomb necessario nel chiedere di voler vedere tutte le altre liste perchè  è chiaro che qualcosa non quadra. E come dice l'amico Scarthorse in un commento precedente, il giochetto rassomiglia un po' troppo a quello del vigile urbano che  su dieci auto in divieto di sosta ne multa solo una o due. Se poi si  viene a scoprire che i "non multati" sono pure amici e parenti, allora il gioco in apparenza legale,  è peggio dell'infrazione stessa.
Ma intanto il popolo del PdL dovrebbe riflettere seriamente su quanto dice l'esponente del Piddì Mario Adinolfi riportate in un lancio ANSA: '
Se fosse successo a noi del centrosinistra saremmo gia' in piazza. Se i giudici escludono Formigoni in Lombardia e il Pdl a Roma, vanno oltre il loro ambito e compiono un atto che somiglia a un golpe'. Mario Adinolfi sul suo blog contesta cosi' le esclusioni di candidati e liste di centrodestra dalle prossime regionali:

'Voglio che il centrosinistra vinca le elezioni, senza scorciatoie e soprattutto senza appoggiarsi alla magistratura, perche' se passa questo precedente le conseguenze possono essere pericolosissime per la democrazia. Se fosse successo ai nostri saremmo gia' in piazza' ribadisce aggiungendo che

'la democrazia si difende sempre e la possibilita' degli elettori di centrodestra di votare il centrodestra va salvaguardata anche da noi di centrosinistra' (Ansa).
 Non aggiungo altro, se non che il taffazzismo e il piagnisteo deve finire. Vale anche per i blogger masochisti e disfattisti letti in queste ore. Dalla burocrazie e dai tribunali non dobbiamo aspettarci che il peggio, perciò l'unica strada è quella suggerita da Adinolfi della sinistra. Se quelli del PdL avessero un po' di sale nella zucca dovrebbero mettere in pratica la sua lezione e dire: "Grazie caro avversario!". C'è sempre da imparare dai nemici. A' la guerre comme à la guerre. 

01 March 2010

Lo Squalo dal '92 a oggi: il Ritorno

Ricordate il 1992 ovvero l'annus horribilis dell'Italia? E' l'anno che per molti cronisti di sinistra (Travaglio in testa), ma anche di destra, non è mai esistito. E' stato l'anno della Crociera del Britannia, della rapina dei nostri gioielli di famiglia (ovvero delle nostre migliori industrie svendute a sciacalli stranieri), l'anno del rosicchiamento dei nostri conti correnti da parte di topo Sottile Giuliano Amato che prelevò d'imperio il 6 x mille dai nostri depositi. Ora si annuncia in grande stile il ritorno dello Squalo di cui mi occupai nell'estate scorsa: George Soros, regista per antonomasia della speculazione finanziaria internazionale, l'acquirente al ribasso delle valute considerate più deboli con il denaro anticipato dalla Goldman Sachs (come aveva fatto per la lira svalutata nell'Italia del 1992 o nella Malesia del 1997. Premiato dall'Italia di Prodi con una laurea honoris causa e dalla Malesia di Mahatir con una condanna a morte).
 La finanza è una cosa sgradevole perfino a leggersi, me ne rendo conto, ma mi colpisce un fatto: né giornalisti di destra né giornalisti di sinistra OSANO parlarne apertamente. E mi colpisce un altro fatto: né talk show sul genere di Porta a Porta, né Floris, né Santoro, né Paragone OSANO dedicare una puntata che sia una, a questo problema. Siccome vanno di moda le famose 10 domande, ecco le domande che farei io se fossi un conduttore tv nei confronti di un presunto "esperto" di economia e finanza che davvero volesse mettersi a disposizione di un' onesta informazione (so che sto sognando) nei confronti del pubblico italiano, sui dubbi più frequenti in materia.

1) E' vero che dietro lo zampino della crisi greca c'è la longa manus di Goldman Sachs?
2) Cosa sono esattamente i CDS (ovvero Credit Default Swaps)? E gli Hedge funds? Sono legali? Sono morali?
3) E' vero che Goldman ha fatto acquistare CDS alla Grecia e ha fatto carte false per occultarne il deficit?
4) L'UE-BCE di Trichet sapevano?
5) E se sapevano perché hanno taciuto?
6) E' vero che poi toccherà ad altri PIGS, cioè Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna e magari anche Italia?
7) Non esiste una lega antirazzista che impedica alla finanza di usare termini così spregevoli come "porci"  per i paesi del Mediterraneo?
8) E' d'accordo sulla ricetta propugnata da Soros circa la creazione di un governo dell'economia e della finanza dell'Ue capace di "intervenire", di "imporre tasse" per risolvere le crisi? Ovvero l'emissione congiunta - europea - e severamente garantita di eurobonds per il 75% del debito in maturazione per il periodo di intervento?
9) Per quale ragione non c'è un giudice nazionale o internazionale in grado di perseguire questo personaggio di speculatore fino allo strozzinaggio di paesi altri che passa pure per "benefattore"?
10) Quale forza politica italiana è sensibile alla problematica del ricondurre la sovranità della moneta nelle nostre mani?

Per saperne di più sulle minacce di Soros contro Eurolandia leggere questi links: qui e qui.

 Inoltre soffermiamoci nel riflettere come mai le famose "rivoluzioni colorate" propugnate da questo "filantropo" nei paesi baltici, asiatici e in Iran ora vengono infiltrate anche da noi in Italia (cortei viola sabato 27 febbraio, cortei gialli con gli immigrati oggi 1 marzo, peraltro in concomitanza con Spagna e Francia). Siamo davvero a livello dell'Iran?
E che dire della sinistra italiota che obbedisce a questi richiami? Sempre dalla parte degli strozzini e dei liberticidi. (foto a destra: il panfilo Britannia)