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13 November 2010

Come d'autunno sugli alberi le foglie

La similitudine l'ho rubata ad Ungaretti. O meglio, è Giuliano Ferrara in un suo articolo del 12 novembre che ha usato l'immagine della poesia ungarettiana "Soldati" per indicare che il governo è attaccato ad un filo esattamente come le foglie sui rami degli alberi in questa stagione. Ma a differenza sua, io su Fini la vedo  un po' diversamente. Innanzitutto è Fini che se ne è andato con le sue gambe e non è stato cacciato. Poi se il Cav si trova in questa situazione è proprio perché il bubbone andava estirpato alla radice fin dal suo sorgere, senza tentennamenti di sorta, senza far maturare la cancrena all'interno del PdL, dove l'attuale presidente della Camera si è ritagliato il ruolo del guastatore interno.
Inoltre chi fa del giornalismo sano e onesto dovrebbe approfondire chi finanziava la fondazione nonché think tank Fare futuro. Questo servirebbe per lo meno a chiarire quali interessi serve Fini e da parte di chi.
Detto ciò, l'attendismo in guerra come in politica non paga mai, poiché si dà al nemico il tempo di organizzarsi e di rinserrare le truppe. Non aver lavorato per tempo alla sostituzione di Fini e dei finioti (magari con qualche ripescaggio nei gruppi misti della Camera) è servito a rinfoltire e rinvigorire la piccola pattuglia con la quale si è mosso da subito, per creare il gruppo del Fli. A proposito di questo neonato Flì-Flì, è inutile scomodare il futurismo che è un movimento d'avanguardia artistica  serio, per denominare questo branco di fuoriusciti prezzolati e assetati di vanagloria. I media dovrebbero perciò evitare di contrabbandarceli come futuristi.
Sento però anch'io, come scrive Ferrara, odore di Piazzale Loreto. Del resto,  forze politiche che non hanno più nulla da dire e da dare al loro elettorato, in che cosa possono trovare un cemento che li tenga insieme? Il trito e ritrito "antifascismo" con tutto il caravanserraglio della sua retorica da CLN. E' solo che in questo caso, lo squadrismo proviene proprio dalla parte dei sedicenti liberators nel nome dell'  "antiberlusconismo". Un "ismo" al giorno, ci toglie il Berlusca di torno.
In mancanza del vero fascismo si possono sempre fabbricare fantocci da bruciare nei non comunisti: prima Craxi, poi Berlusconi, poi la Lega. In questo strano paese i non comunisti vengono  automaticamente  etichettati  "fascisti".
Gad Lerner e Asor Rosa, parlano addirittura di "deberlusconizzazione" della società, Un termine che si adottò alla fine del regime staliniano. E' infatti la sostituzione neologistica  di "destalinizzazione".  Ridicolo e fuoriviante, quando è proprio Berlusconi che ha combattuto gli odiati e mai morti "comunisti".
Quanto alla Lega, non basteranno i suoi tatticismi al ribasso per mettere in salvo il modesto bottino del "federalismo", poichè l'assalto alla diligenza programmato dopo la caduta del Cav,  sarà di ben più vaste proporzioni , ergo non può chiamarsi fuori.
Non aver preparato un successore, un delfino o come altro vogliamo chiamarlo, è stato un altro grave errore di megalomania da parte del Premier. Nessuno è così immortale da poter rinunciare a lasciare un viatico, a passare il testimone a chi verrà dopo di lui. Per concludere, è difficile, in queste ore di scandali a gogò aiutare chi non sa aiutarsi da sé. Ripeto a malincuore, quanto ha già scritto prima di me Maurizio Belpietro.

Non credo comunque che la sinistra arriverà mai ai punti  auspicati dal protervo "duo bolscevico" Lerner-Asor Rosa. Anche perché i voti dei moderati li vuole per sé, eccome. E non sa più quali acrobazie fare per intercettarli e calamitarseli. Quei voti non li avrà mai, poiché la discesa in campo di Berlusconi, ha sancito il punto di non ritorno chiaro per la politica italiana: o si sta di qua o si sta di là, senza terzi poli.
Se proprio l'elettorato conservatore  dovesse trovarsi a dover scegliere, piuttosto che votare per  la sinistra o per la maladestra tarocca del Flì-flì, la risposta sarebbe l'astensione totale - un grosso danno di immagine per una democrazia già ridotta a burletta.  Il sopracitato duo Bolscevik, può prendere nota  di ciò per le sue liste di proscrizione prossime venture.
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51 comments:

daniz said...

i conservatori, morto politicamente berlusconi, voteranno quello che la destra proporrà loro. il fatto è che la destra è Berlusconi, così come la sinistra d'altronde; il fatto è che qualunque sia l'angolazione da cui guardare, anche belpietro ha imbottito il cav di rimostranze e cartellini rossi. anche l'imbavagliato feltri non ne può più di silvio. è una situazione in cui è scattato lo scollamento. fini ha approfittato di una crepa di risultati politici, ci ha infilato le gambe... se n'è partito per gli interessi suoi... sappiamo che tipo sia, nessie, un voltagabbana. però berlusconi ha toppato, ha smottato i punti del suo governo, aveva una grande maggioranza non è stato in grado di pareggiare l'interesse personale da quello pubblico... e per quanto io sia molto critico nei confronti della magistratura in quanto potere, non se ne può più delle sue fughe giudiziarie, del personalismo imperante, dell'opinione pubblica bipolarizzata.
hai ragione, sarebbe bello sapere chi muove fini (anche in virtù di quelle intercettazioni tra porro e arpisella). sarebbe bello vedere una sinistra che giochi più pulito (anche perché uno squilibrio così forte come in italia difficilmente garantisce buone cose),
ma è ora di fare i conti con un'italia delusa dal corporativismo di tutte le fazioni politiche.
un nuovo corso? repulisti? io non voto, non credo in nulla, cerco di rappresentarmi da solo... ma sono curioso come tutti di vedere cosa passerà il convento della storia, non per speranza o fiducia, ma per puro interesse letterario, per puro gossip.

ps: so che ti dà fastidio, ma io ho problemi a maiuscolarizzare dopo i punti. :-)) ciao

Nessie said...

Daniz, nell'ora della disgrazia si è sempre più severi del necessario con chi non vince. Come si dice, la vittoria ha molti padri, la sconfitta è orfana. Questo vale anche per Belpietro e Feltri. A proposito di quest'ultimo, gli confermo la mia solidarietà per la repressione "sovietica" subita da parte dell'Ordine.
Nei confronti di Berlusconi, gli Usa dopo il suo giro di valzer energetico con Putin (accordo Gazprom)e con Gheddafi gli hanno scatenato un vero e proprio bombardamento mediatico-scandalistico-spionistico. Leggiti bene il libro "Confessioni di un sicario dell'economia" di John Perkins. Fanno sempre così i nostri "alleati" con chi OSA differenziare le fonti energetiche. Per non dire di quel che fecero del povero Mattei dopo l'affare Eni- Agip.

Su Fini, non è così difficile dire la verità da parte della stampa su di lui, dato che è stato proprio Luttwak durante la trasmissione Ballarò ad auspicarne la successione. E a che titolo? E' forse stato eletto dal popolo? Basta solo scrivere quel che si vede e si sente, invece di giocare alle tre scimmiette.

No, non condivido la tua previsione: l'elettorato conservatore, quello che non vuole sentirsi invaso dall'immigrazionismo selvaggio, preferirà NON votare, piuttosto che dover scegliere tra il cencio e lo straccio. Se le opzioni saranno la sinistra o la destra finiota, temo che ne vedremo delle belle.

Anonymous said...

Perfetto Nessie, hai riassunto come meglio non si poteva lo stato dell’arte e le cose che andiamo sostenendo ormai da mesi, o meglio ancora da anni…
Che Berlusconi se ne renda conto o meno, quella che si sta giocando è forse (forse…) l’ultima mano di una partita iniziata nell’estate del 1992, quando il panfilo reale Britannia gettò le ancore al largo di Civitavecchia. È uno dei motivi per cui considero una iattura massima la nascita di un governo “tecnico”, come è nei desideri dei “soliti noti”.
Perché un siffatto governo non si limiterebbe a restare in carica giusto il tempo di approvare una nuova legge elettorale (naturalmente pro domo sua) e traghettare il paese verso le elezioni. No, durerebbe anche più di un anno: il minimo necessario per dare corso ad una “deberlusconizzazione” radicale e – soprattutto – provvedere a distribuire quel che resta della nostra argenteria a chi ha così ben resistito durante la lunga traversata del deserto berlusconiano…
In tutto questo il ruolo di Fini è quello del classico “utile idiota” di leniniana memoria. Sarà riverito e coccolato finché tornerà buono per la causa, poi sarà buttato nel cesso e una mano pietosa si incaricherà di tirare la catena. E potrà dirsi fortunato, perché ai suoi simili – in altri tempi – riservavano la defenestrazione (in senso letterale)…
Anche se non lo ha ancora capito (altrimenti che idiota sarebbe?) e crede di essere davvero un grande statista, il Giangiuda sta vivendo il tramonto della sua stagione politica. Presto sarà un Moriotto Segni qualsiasi: un generale senza esercito andato fin troppo tardivamente in pensione. Per questo fa bene a pavoneggiarsi adesso, a camminare sospeso nell’aria come solo lui sa fare, a presentarsi ai funerali di Stato e cerimonie ufficiali ciancicando gomma americana come un ruminante e profittare degli interessati salamelecchi di Rai Tre. Ne approfitti adesso, perché le luci della ribalta presto si spegneranno anche per lui.
(no caste)

PS:
Fai bene a sottolineare la stupidità di usare l’aggettivo “futuristi” in riferimento al Fli, o come diavolo si chiama…
Anche io trovo indecente accostare Bocchino a Marinetti o Guido Keller, che volò da Fiume a Roma (domani è l’anniversario) per rovesciare in senso di disprezzo un orinale su Montecitorio…

Anonymous said...

PPS:
Questo il messaggio con cui Guido Keller accompagnò il suo “dono” al Parlamento italiano:
«Guido Keller – Ala Azione nello splendore – dona al Parlamento e al Governo che si reggono da tempo con la menzogna e la paura, la tangibilità allegorica del Loro Valore. Roma, 14 del terzo mese della Reggenza».
Guido Keller, futurista, interventista, aviatore, pluridecorato nella Grande Guerra, legionario fiumano e “fascista critico” (come tutti i fascisti di valore).
Per quanti sforzi faccia, non riesco proprio a figurarmelo nell’armata brancaleone del Caghetta…
(no caste)

Nessie said...

No caste, il destino dei vari Giangiuda è quello di essere disprezzati su due fronti: dalla parte politica che ha tradito (quella maggioranza governativa da cui proviene e che stoltamente lo ha insignito della Terza carica istituzionale, una carica che ha disonorato) e dalla parte politica che vorrebbe conquistare alla propria causa (la sinistra).

Quanto ai Flì-Flì, io li chiamo così perché già dal suono, si candidano a essere l'ennesimo partito del Piffero. E' solo che c'è già una stampa servile che li chiama "futuristi" disonorando Marinetti, Boccioni, Balla e numerosi altri grandi artisti che ci invidiano nel mondo.
Patetico poi vedere Barbareschi, gigioneggiare davanti alla platea del convegno di Perugia, pensando di essere a teatro.
Stasera si sono riuniti il Trio Bamba Fini, Casini, Rutelli. Non penso che gli Italiani siano così gonzi da credere nella nascita del "terzo polo".

Sì, questo omicciattolo oltretutto ci espone agli appetiti famelici degli speculatori, in queste ore.

Angelo D'Amore said...

concordo sull'analisi. io spero tanto di avere un pdl senza berlusconi. i leader passano, i grandi partiti restano.
vincolare il pdl a berlusconi come in tanti fanno, la vedo una forzatura intellettuale ed una ridotta lungimiranza politico-sociale.
se fini resta comunque in un'alleanza con pdl-lega, avra' il mio voto, altrimenti continuero' a non votare.

Nessie said...

Angelo, che film hai visto? Fini a Perugia ha parlato chiaro: ha fondato il FLI e con questo si confedererà forse con Casini e Rutelli. Ovvero il terzo incomodo: ovvero il terzo polo. Fine del bipolarismo e inizio dei pastrocchi in stile tutti contro uno: cioè il solito Pirla Berlusca.

Anonymous said...

Sì Nessie… il Trio Bamba… o anche i tre capponi che si credono feroci galli da combattimento.
Come diceva quella pubblicità?... Dura minga…
Ci son troppi culi e poche poltrone…
(no caste)

Anonymous said...

Angelo D’Amore said… «io spero tanto di avere un pdl senza berlusconi. i leader passano, i grandi partiti restano».

Il problema è proprio questo: il Pdl è grande (o meglio, “grosso”) ma non è un partito, come non lo era Forza Italia.
Ciò per volontà del suo capo che non ha mai voluto “crescere” una vera classe dirigente, alla quale ha sempre preferito una pletora di yesmen da cambiare secondo il proprio capriccio, e che si è sempre opposto alla creazione di un partito “vero”, strutturato e radicato sul territorio (il “partito delle tessere”…), pensando di scimmiottare i partiti del mondo anglosassone che crede dei semplici “comitati elettorali”; mentre hanno un’organizzazione e una “pesantezza” che lui neppure si immagina.
Non ci sarà un Pdl senza Berlusconi. E il suo sarà ricordato come esempio di scuola nei libri di scienza della politica: il classico “movimento carismatico” che scompare con la fine del suo capo fondatore.
(no caste)

Angelo D'Amore said...

ne sono consapevole nessie, infatti ne ho parlato nel mio blog, "manifesto di perugia:nasce il terzo polo", un post molto seguito che mi ha fatto accedere alla piattaforma di liberal vox.
penso pero' che la politica in questo periodo ha dei movimenti velocissimi. se la maggioranza tiene ancora per un po' e berlusconi riesce a provare la sua forza, in tanti inizieranno a tentennare.

Anonymous said...

Il PDL ha/aveva, con la Lega, il pregio di consentire di tenere a una certa distanza (non abbastanza e non con abbastanza forza) l'influenza dei Poteri Forti.
Purtroppo il PDL è Berlusconi e Berlusconi non ha un successore.
Tutto questo spiega la ferocia assolutamente non democratica con cui è stato combattuto in questi anni. Trant'anni fa avrebbero usato i carri armati alla cilena ora hanno usato sistemi più morbidi ma non meno efficaci.
Eliminato Berlusconi/PDL i suddetti Poteri Forti avranno campo completamente libero e non solo sarà regalata la restante parte dell'argenteria come dice No Caste (c'è anche l'oro della Banca d'Italia su cui mettere le manacce. La terza riserva mondiale che ci ha protetti fino ad ora.) ma sarà completato anche lo svuotamento dei nostri portafogli a favore dei Salotti e delle oligarchie al loro servizio.
Non credo possa esserci salvezza al nostro interno.
Da ultimo mi sono imbattuto in un articolo della Pravda che di solito è ligia a Putin, su Berlusconi che sembrava tratto da Repubblica: vorrebbe dire che l'hanno buttato a mare anche i suoi presunti amici che come si vedrà preferiscono mettersi in affari con gli americani.
Scarth

Anonymous said...

Due parole su Ferrara e Fini. Seguo il Foglio dall'inizio ma la svolta finiana mi ha profondamente deluso ma evidentemente gli sponsor dei due sono i medesimi. Il Foglio poi non si limita ad appoggiare Fini senza condizioni ma attacca con disprezzo chi lo critica. Al punto di sogghignare per l'imbavagliamento di Feltri. Sarà Il Foglio ma assomiglia a Il Fatto.
Non credo che a cose compiute Fini sarà messo ai margini. E' risuscito a fare una cosa che nè a Prodi, nè a D'Alema, nè a nessun era riuscita: ha eliminato in un sol colpo Berlusconi, Governo e PDL.
Gli dovranno tributare un posto di riguardo nella Restaurazione. Certo che lui, ultimo arrivato della combriccola antigovernativa, dovrà fare a gomitate nei denti con i numerosi capi e capetti del centrosinistra per aggiudicarsi la poltrona giusta nel momento della spartizione del bottino.
Ah dimenticavo: tra le cose da regalare agli amici c'è anche Mediaset da sfilare per via giudiziaria come fecero con il Corriere di Rizzoli.
Scarth

Nessie said...

Infatti caro Scarth, l'unico punto dell'articolo di Ferrara che condivido è su Piazzale Loreto. Il resto, mi pare 'na ciofeca(copyright Totò).
Il Foglio ha tenuto su Fini un atteggiamento INDEGNO. E del resto questo conferma sempre più la vicinanza di Ferrara e dei suoi, con gli ambienti neocon americani.
Non è vero che siano solo i democratici obamiani contro Berlusconi, ma tutti quanti (rep e dem). Sfatiamo questo mito. Tra i poteri fortie lobbistici internazionali, non hanno gradito la vicinanza di Berlusconi con Putin e se potessero, gli tirerebbero gragnuole di bombe in testa come fecero durante la IIa guerra Mondiale.
Oggi ci sono altri tipi di bombe..."intelligenti", chiamiamole così, a loro disposizione. Ed è con queste che si cerca di disarcionare questo governo.

Anonymous said...

Ciao Nessie, pensavo di aver inviato il commento che segue ma devo aver fatto un pasticcio. Se ti risultasse doppio ti pregherei dio cancellarlo.

Il PDL ha/aveva, con la Lega, il pregio di consentire di tenere a una certa distanza (non abbastanza e non con abbastanza forza) l'influenza dei Poteri Forti.
Purtroppo il PDL è Berlusconi e Berlusconi non ha un successore.
Tutto questo spiega la ferocia assolutamente non democratica con cui è stato combattuto in questi anni. Trant'anni fa avrebbero usato i carri armati alla cilena ora hanno usato sistemi più morbidi ma non meno efficaci.
Eliminato Berlusconi/PDL i suddetti Poteri Forti avranno campo completamente libero e non solo sarà regalata la restante parte dell'argenteria come dice No Caste (c'è anche l'oro della Banca d'Italia su cui mettere le manacce. La terza riserva mondiale che ci ha protetti fino ad ora.) ma sarà completato anche lo svuotamento dei nostri portafogli a favore dei Salotti e delle oligarchie al loro servizio.
Non credo possa esserci salvezza al nostro interno.
Da ultimo mi sono imbattuto in un articolo della Pravda che di solito è ligia a Putin, su Berlusconi che sembrava tratto da Repubblica: vorrebbe dire che l'hanno buttato a mare anche i suoi presunti amici che come si vedrà preferiscono mettersi in affari con gli americani.
Scarth

Massimo said...

Concordo sull'analisi, mi distinguo sulle conclusioni. Se potessi Berlusconi me lo terrei a vita perchè lui è il migliore (ovviamente rapportandolo a tutti gli altri, escluso un mister X di cui ancora non si sentito parlare o visto il volto). Il mio partito ideale sarebbe con le radici dell'MSI, le idee che professo oggi la Lega e Berlusconi come Leader. E non so come avrebbe fatto Berlusconi a nominare un delfino tra tutti i nani che lo circondano, con il rischio di gratificare Fini, come fece Almirante che, però, era già malato e prossimo alla fine dei suoi giorni. Come voterebbero i conservatori ? Credo per chiunque si proponga laternativa al partito dei gabellieri. E poi ho fiducia. Come sorse Berlusconi nel 1994 quando tutto sembrava perduto, chissà che in futuro (lontano) quando Berlusconi sarà costretto a lasciare non emerga un mister X che renda lo stesso servizio ai comunisti ? L'importante è che Berlusconi non faccia più gli errori del 2008 di accantonare gli amici leali (Storace) per imbarcare gli indaffidabili (Fini) che già si conoscevano come tali.

Mandì said...

Comlimenti per il blog.
Una delle principali critiche di Fini(to) al PDL è di essere schiacciato sulle posizioni della Lega.
Che quindi si paventi un'alleanza tra FLI e Lega...boh sarà un tatticismo a cui credo e spero la Lega non si presti.
Mi piacerebbe proprio che Fini diventasse il "successore" di Berlusconi...non ho dubbi che prenderebbe una batosta elettorale tale da farlo sparire dalla scena
(anche se è uno di quei soggetti che...riescono sempre a stare a galla). La Lega farebbe incetta di voti, e crescerebbe l'astensionismo...ma purtroppo è probabile che vincerebbe l'armata Bracaleone della sinistra.
Ma penso che Fini non avrà mai il coraggio di presentarsi al voto: per me punta ad essere nominato a qualche comoda carica non elettiva.

marmando

Anonymous said...

Scarth, a mio avviso dipenderà tutto da come si evolverà la situazione.
Se andrà in porto il tentativo di governo tecnico è chiaro che Fini - almeno all’inizio - giocherà un ruolo, non fosse altro che per la parte determinante avuta nell’abbattere il “tiranno”.
Ma se la maggioranza - come credo - saprà tener duro al Senato, si andrà speditamente alle urne. Dove il neonato Trio non ha alcuna speranza di spuntarla. Che vinca il Pdl o il Pd, Fini, Casini e Rutelli saranno relegati all’opposizione e presto incominceranno a litigare. I tre infatti (come ho scritto stanotte in un post andato “disperso”), pur essendo dei capponi sono convinti di essere ferocissimi galli da combattimento e si beccheranno di santa ragione.
Non sarà l’inaffondabile democristiano Casini ad avere la peggio. E neppure Rutelli che provenendo da sinistra ed avendola attraversata in lungo e in largo, troverà facilmente un riparo sicuro.
Sarà proprio Fini, che non potrà tornare alla “casa del padre” avendola demolita a cannonate, né potrà saltare il fosso perché dall’altra parte non lo vorranno. Non lasciarti fuorviare dalla fila di postulanti che oggi c’è dietro di lui, né dagli applausi che riceve. È tattica, dureranno finché l’idiota sarà “utile”. Poi calerà il silenzio.
Ricordi le folle oceaniche che il Pds portava ai comizi di Segni? Dove sono ora? E dov’è Segni?...
(no caste)

Anonymous said...

Quoto, Nessie. Rep o Dem è la stessa solfa.
Per essere eletti presidenti degli Usa occorre spendere vagoni di dollari. Siccome è improbabile che bastino i fondi raccolti nelle cene elettorali, ecco che intervengono le lobbies. Solitamente foraggiano entrambi i contendenti, in modo da garantirsi il diritto di presentarsi all’incasso quale che sia l’esito delle elezioni.

Ecco una dimostrazione di quanto siano poco diversi tra loro:
qui:

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/10/29/AR2010102907404.html

c’è il consiglio che dalle colonne del Washington Post il conservatore David Broder dà al presidente Obama per uscire dalla crisi;
e qui:

http://poorrichards-blog.blogspot.com/2010/10/top-clinton-official-only-terror-attack.html

c’è quello dell’ex consigliere di Clinton, il progressista Robert Shapiro.

Dov’è la differenza?
Rep o Dem, per me pari sono…
(no caste)

Nessie said...

I commenti ora ci sono tutti. Quando scrivete tutti in una volta, alcuni non si visualizzano e devo andarli a cercare nella bacheca. Ora rispondo a tutti. Domenica è sempre domenica.

Massimo, ho ipotizzato la peggiore delle ipotesi, la mala parata.
Ovvio, che le cose potrebbero essere come dici tu. Via la Lega e Berlusconi, potrebbero nascere nuove forze identitarie.

Nessie said...

"Ma penso che Fini non avrà mai il coraggio di presentarsi al voto: per me punta ad essere nominato a qualche comoda carica non elettiva".

Mandi, questa non è gente che sa metterci la faccia. Punta pertanto a comode cariche di Palazzo.

Nessie said...

Scarth, parli della Pravda russa? E allora se è così vuole dire che il globalismo è arrivato anche là.
Sì, il tuo commento è arrivato due volte.

Trovo che il paragone con i carri armati cileni sia perfetto. Aggiungiamoci anche i colonelli in Grecia.
Ecco, questo potrebbe essere la continuazione dei carri armati e dei colonelli...con altri mezzi.

Nessie said...

Del resto, caro No caste, hai visto che fine fece Fini con Segni alle elezioni europee con l'elefantino?

Sì, penso anch'io che sia quello dello stolido Trio che rischierà di più.

Ora guardo i tuoi links "americani".
Anch'io nel mio piccolo denunciai le dichiarazione maleducatissime dell'ambasciatore Spogli contro l'Italia e il suo governo. E Spogli era un rep.

Nessie said...

Qui il link sul commiato ineducato del rep Spogli:

http://sauraplesio.blogspot.com/2009/02/la-pessima-uscita-di-scena.html

Johnny 88 said...

Fini senza Berlusconi non andrà da nessuna parte. Il terzetto Fi-Ca-Ru probabilmente cercherà di fondare una nuova DC che vada ad allearsi col PD, una sorta di riedizione del "centro-sinistra" degli anni '60. Non so però quanto durerà perché la Lega raccoglierà molti consensi del PDL e non solo. Ho paura che il vituperato Berlusconi sia colui che abbia ritardato l'inevitabile frenando la crescita della Lega per un quindicennio. Ho paura che le motivazioni siano assai più profonde, ovvero che questo sia un paese nato storto sotto l'egida "interessata" dell'Inghilterra, e che andrà verso un finale da tempo annunciato e che Berlusconi ha solo ritardato di un quindicennio. Riguardo i rapporti evidenti tra ambienti della finanza americana e Fini, si, questi hanno influito, ma è lo stesso Berlusconi che ha sbagliato nel permettere che Fini rimanesse nel PDL così a lungo dal costruirsi una "rete" di fedelissimi. E come non parlare dei vari Gasparri, Alemanno e La Russa che per 15 anni hanno tollerato di tutto da Fini e poi si sono accorti che costui era un Giuda Iscariota solo quando hanno avuto Berlusconi a garanzia. Avrebbero dovuto pure loro sbatterlo fuori da AN quando ne ebbero l'occasione (2004-05).

Nessie said...

Giovanni, l'acronimo del Trio, è davvero divertente :-).

"Berlusconi ha sbagliato nel permettere che Fini rimanesse nel PDL così a lungo dal costruirsi una "rete" di fedelissimi".

Di questo stiamo parlando ed è questo il Topic del post.

Sui colonelli di Fini che si sono ribellati solo quando hanno trovato il "sostituto", beh...si sono comportati né più né meno come quelle donne e quegli uomini, che mollano la vecchia fidenzata ( fidanzato), solo quando hanno di meglio da rimpiazzarla. Una debolezza umana troppo umana.

Non condivido del tutto l'idea che sia stato Berlusconi a frenare la crescita della Lega. Vivo proprio nelle zone di nascita della Lega e conosco bene il fenomeno Lega fin dal suo nascere. Devo dire che per quanto si sia diffusa anche per il resto di Italia, non potrà mai sfondare del tutto al centro nelle roccheforti rosse e meno che mai al Sud. Se Berlusconi dovesse cadere, la Lega potrebbe intercettare i voti del PdL, ma non dimenticare che quelli della sinistra li ha già immagazzinati. Siamo realisti: una maggioranza assoluta non potrà mai averla e ha bisogno di alleanze.
Eppoi, diciamo la verità, anche nella Lega c'è una crisi di leadership con Bossi così malandato. E anche lui dovrebbe garantirsi dei successori all'altezza.
Che non possono essere Maroni (troppo morbido) né Calderoli.

marshall said...

Vorrei tanto che questo articolone fosse stampato sul Corriere in modo lo possa leggere anche quello spudorato traditore di Fini.
Ciao.

marshall said...

Condivido, o quoto, il finale di questo capolavoro giornalistico.
Gad Lerner o Asor Rosa, ma chi sono mai costoro? Ma chi li vede e chi li cerca? Per me possono andare a scopare il mare.
Ottimo lavoro!

Nessie said...

Eddai Marsh, col peana :-).

Figuriamoci se il Corriere fa scrivere nella sua redazione articoli su questa lunghezza d'onda. Non ricordi più che fu proprio il Corriere di Mielone mellifluo che pubblicò un articolo a firma Goffredo Buccino che parlò di avviso di garanzia del Premier proprio quando presideva un incontro coi potenti della terra al Maschio Angioino a Napoli?
Anche le testate giornalistiche sono ADM (armi di distruzione di massa).

LIBERIUS said...

Stupefacente: non solo l'acutezza dell'analisi nel contesto nazionale ma, sopratutto, le valutazioni che vanno "fuori confine". Complimenti sinceri mi sono permesso di linkarti-

Angelo D'Amore said...

questo che sta succedendo e' un vero golpe istituzionale.
berlusconi ha i suoi difetti, ma cio' che sta accadendo e' allucinante.
ne parlo nel mio blog.
"la destra ci ha reso orfani"

Anonymous said...

Lasciate che, dopo un anno e più che leggo questo bellissimo blog, sfoghi tutta la mia amarezza, oltre che per il destino politico e sociale della nostra povera Italia (ma non è detto che vada tutto secondo i disegni degli 'architetti' globali!), anche per l'evoluzione poco edificante di quello che era il mio 'giornaletto' preferito, Il Foglio, ma che già da un anno mi astengo dal comprare nella sua forma cartacea. Il mio distacco da questo quotidiano è stato lento ma inesorabile, fino ad arrivare a condividere le vostre valutazioni attuali. Due, sicuramente,sono i momenti costitutivi del 'divorzio' Ferrara-Berlusconi: l'uno riguarda il mancato appoggio di Berlusconi alla "lista pazza" nelle elezioni del 2008, l'altro la separazione traumatica e plateale del Berlusca dalla Lario, che, guarda caso, è una delle principali azioniste del Foglio.Tuttavia, non solo relativamente alla politica italiana Ferrara non è più credibile ai miei occhi, ma anche in ambito internazionale mi fa disperare: troppo debole la sua critica all'obamismo e all'attuale amministrazione che non hanno niente da invidiare ai sinistri nostrani. Fiacco il suo interesse per i Tea Party, che sono un grande ed entusiasmante movimento popolare antistatalista,una delle poche testimonianze, nell'emisfero occidentale, di resistenza al neo totalitarismo transnazionale.
La mia personale opinione è invece che abbiamo molto da imparare dagli obiettivi e dalle modalità organizzative dei Tea Parties, che sono riusciti ad influire molto sensibilmente sulle ultime elezioni di Mid-term americane e che non intendono ritirarsi in buonordine, fino a che lo Stato pigliatutto non rientri negli argini stabiliti dalla Costituzione. L'esito, in America, non è scontato e tuttavia noi italici, nonchè europei, abbiamo un maledetto bisogno di lottare efficacemente contro un potere senza volto (anonimo come la faccia del Van Rampuy)e onnivoro, senza necessariamente confidare nei soli partiti tradizionali.
Roscriv

Nessie said...

Grazie mille Mirco! E benvenuto qui nel blog.

Roscriv, è vero quel che scrivi su Ferrara. Lui del resto è uno dai cambiamenti così repentini che va dallo zenit al nadir. Come quando pensò di lasciare la sua amata sinistra per passare a destra. Peccato però che tutti i neocon siano stati dei trotzkisti. Quindi anche in Usa dal comunismo non ci si emancipa così facilmente.
L'esportazione della democrazia non è forse l'ultimo tram per la rivoluzione permanente?

Sui Tea party, non ho il tuo stesso ottimismo. Mi pare che Ron Paul sia il fenomeno più interessante al suo interno. Cmq vedremo...

luca said...

Stasera Giangiuda ha recitato in tv il decalogo da Fazio e Saviano su che cos'è una vera destra. Tra le tante bischerate dette, si è dimenticato di dire che la vera destra (la sua) è quella che lecca le terga alla sinistra. E che si fa ospitare nei suoi programmi.

Nessie said...

Luca, da Giangiuda siamo passati a Gianbecchino.
Ora voglio vedere come farà in questi giorni di scontro nelle due camere a giocare al Boia e all'Impiccato. Sarà come avere un arbitro alla Byron Moreno, l'arbitro più venduto che ci sia.

sarcastycon said...

Nessie
forse ci potrebbe essere un successore di SB è Marina che ha dimostrato di avere gli attributi giusti....e tiene a bada quella banda di scrittorucoli che pubblicano i libri con la Mondadori.
ciao
Sarc

ps hai scritto FLi-FLI partito del piffero? ci penserò eheh

Anonymous said...

Quando ci sono certi “appuntamenti” televisivi li evito con accuratezza, dunque non ho seguito la trasmissione di Fazio e Saviano, ed ignoro il “decalogo” del novello Mosè…
Conoscendo il tipo, so che potrebbe aver detto tutto e il suo contrario, essendo perfettamente in grado di sostenere la sera – e con la stessa convinzione – l’esatto opposto di quanto sostenuto la mattina.
Per la “vera destra” io ho dato e preso legnate in piazza. Il Caghetta non c’era o, se c’era, si dava alla prima occasione.
Non ricordo di essermi battuto per un “decalogo” che comprendeva la procreazione assistita, i matrimoni omosessuali, la cittadinanza breve, l’eutanasia, lo jus loci, il voto agli immigrati ecc. E neppure di avere avuto così buoni rapporti con comunisti e magistrati, o si essere stato un fedele esecutore d’ordini dell’usurocrazia mondialista. Tutt’altro.

La vera destra, quella “nazionale e sociale”, c’era già. E Fini l’ha distrutta irrimediabilmente quando aveva il 15 per cento in Italia e il 30 a Roma. Riuscendo là dove avevano fallito decenni di discriminazione politica e “attenzioni” giudiziarie, per non dire degli oltre trenta morti lasciati sul campo.
La sua “destra” attuale è talmente “nuova” e “futurista” da non essere destra. Non per niente Pannella se ne è invaghito, e non per niente il 70 per cento (e forse più) della sua consistenza parlamentare è costituito da persone la cui storia politica non ha nulla a che vedere con la destra, se non per il fatto di averla avversata e combattuta. Sì, ci sono anche quattro pretoriani di Gianbruto e i suoi clientes. Ma non basta per fare di Fli un partito di destra. Come non basta la patetica presenza dell’ectoplasma di Mirko Tremaglia, portato in giro come una Madonna pellegrina, e al quale nessuno ha ancora detto che quello che si ostina a chiamare “camerata” ha da più di un anno la tessera dell’Anpi in tasca.
(no caste)

Anonymous said...

Nessie, il ruolo delle due parti in commedia che Fini si appresta a recitare nei prossimi giorni è un vero scandalo che “stranamente” non suscita lo sdegno di Napolitano, né di altri interessati cultori delle regole…

Oggi sarà ricevuto al Quirinale come presidente di una delle due Camere. E nella stessa veste lo sarà di nuovo quando la crisi verrà ufficialmente aperta. Poi comincerà il balletto delle delegazioni di partito. Non è scritto da nessuna parte che debba esserci, ma ci sarà perché così si usa da oltre sessanta anni e ormai fa parte della cosiddetta “costituzione materiale”. Cosa farà allora il Giangiuda? Si farà ricevere anche come capo di partito? “Consiglierà” Napolitano nella sua veste “super partes” e poi gli presenterà le sue richieste come responsabile della crisi? Sarà consentito a lui e soltanto a lui di nuocere al paese due volte?
E poi parlano del discredito delle istituzioni…
(no caste)

Nessie said...

Guarda No caste, nemmeno a me piace farmi del male. In particolare coi quattrini del canone che verso alla RAI.
Ma i miei familiari volevano vedere il detto programma per vedere l'effetto che fa. E allora non ho potuto fare a meno di sentire con quale faccia da kiulo, Fini è venuto a fare la guest star col fogliettino della brava massaia che leggeva le ricette dell'unica destra possibile (la sua del Flì-fli inteso come Piffero) ex -aequo col fogliettino di Culatello Bersani.

Cosa avevo appena scritto? Che c'è sete di mattanza e che avrebbero costituito un CLN anti-berlusca manco fosse "il male assoluto".
E difatti ieri il Barbiere di Gallipoli D'Alema lo ha proposto davanti alle telecamere del TG: tutti insieme appassionatamente contro il Cav. In nome della "democrazia", of course.

Nessie said...

Sì Sarcastycon. Il Pifferaio del Flì-Fì suona la sua musica per l'ECFR (European Council on Foreign Relations) una massoneria europea, tra quelle toste.

http://www.ecfr.eu/content/council/

Ecco perché i media gli danno tanto spazio immeritato.

Huxley said...

A proposito di campagne mediatiche/elettorali, non so come leggere quei 9 milioni di teleutenti (sempre che la cifra non sia taroccata) che ieri sera hanno visto la trasmissione di Fazio e Saviano, comunque la cosa non mi lascia tranquillo.
Oltre alla secchiata di guano nei confronti della Lega (ma và), pare ci sia stata una mega marchetta pro eutanasia con il padre della Englaro e altri (il resoconto l'ho sentito da una collega di lavoro sinistroide e ovviamente estasiata dal nuovo Goebbles).
Saviano come leader politico non mi ha mai convinto, ma come propagandista in loco del nuovo ordine mondiale mi pare perfetto.

Nessie said...

Esatto Huxley. Quella sua aria ieratica falsamente mite ma piena di sicumera da profeta eremita (gli manca la capra); quel suo farsi tirare per la giacchetta dalla sinistra senza andare a sinistra, ma con molti luogocomunismi. Dalla pseudodestra finiota senza andare a destra (ma ben presente in prima fila a Perugia) lo rende perfetto per gli ideali massonici del nuovo ordine mondiale.
La trasmissione è stata a dir poco un insulto nei confronti dell'intelligenza dei telespesttatori e abbonati RAI.
Certo che sì, che c'era anche la marchetta pro-eutanasia, col radicale Englaro.

Anonymous said...

Nessie, stamani non ho avuto il tempo di vedere i giornali, così sto recuperando adesso su internet.
Ho letto dell’attacco alla Lega e l’arrogante risposta del capostruttura di Rai Tre a Maroni, nonché la “giustificazione” con la quale, di fatto, si toglie la maschera: invitiamo solo i politici che «sono funzionali al racconto»…
La misura è davvero colma, ed è un’indecenza che la Rai sia ridotta in simili condizioni, benché retta da un CdA di centrodestra.
Credo che la sistemazione di questa fogna a cielo aperto sia un’esigenza non più rinviabile.
(no caste)
http://www.ilgiornale.it/interni/maroni_voglio_rispondere_saviano_replica_quereli_pure_non_invitiamo/televisione-vieni_via_me-saviano-raitre-fazio-maroni-tv/16-11-2010/articolo-id=487316-page=0-comments=1

Nessie said...

Credo che sia venuto il momento per gli abbonati RAI di inviare dieci, cento e mille lettere di protesta, caro No caste. Io farò la mia parte.
Ma la prossima volta non gli darò l'accesso nemmeno per criticarlo, a un simile programmaccio. I dati auditel non contemplano mai quelli che guardano per biasimare. Per loro conto il neutro "purché se ne parli".

Lo PseudoSauro said...

Direi che la parvenza di democrazia che conoscevamo e'svanita. Ormai siamo al tanto discusso epilogo cosi' simile alla Valtellina per la RSI; anche i luoghi fisici sono gli stessi. Ma non e' detto che stavolta l'appeso di Piazzale Loreto sia Berlusconi. La differenza sta nel fatto che non c'e' la scusa della guerra. Sono dispiegati tutti gli strumenti di pressione nazionali e internzionali, ma il consenso e' ancora del Cav. Anche la Lega non puo' piu' giocare il jolly; ormai deve prendere campo. Puo' fino darsi che Berlusconi diventi il primo leader padano. Le analogie con la fine dell'ultima guerra mondiale sono veramente impressionanti. Siamo di fronte al ritorno del rimosso... guerra civile compresa, ma ora e' chiaro chi l'ha voluta.

Nessie said...

Bentornato Sauro! Sì la democrazia rapprensentativa con quella parvenza di libertà che ci dava, sta mostrando le corde.
Sì siamo al ritorno del represso e del rimosso.

Vanda S. said...

Cara Nessie, leggo sempre con grande interesse i tuoi preziosi articoli e gli interessanti commenti dei partecipanti. Come sai, sono vissuta all'estero dal 1984 fino allo scorso luglio. Durante questi pochi mesi dal mio ritorno ho toccato con mano molti problemi del nostro paese e posso dirti che le mie brevi conclusioni, rispetto all'Italia lasciata nel 1984, sono queste:
1)Gli italiani sono più poveri, più ignavi, più ignoranti, più' maleducati.
2)Il paese ha perso la sua identità nazionale.
3)Manca totalmente una coscienza civica.
4)I valori di base, tradizionali come la famiglia, l'amicizia, la dignità e compassione umana sono quasi scomparsi.
5)La classe politica e dirigenziale istituzionale e' ai livelli di corruzione dei paesi africani.
6)Il miglioramento della qualità della vita attraverso la possibilità di una crescita economica-meritocratica praticamente inesistente. Gli unici che si arricchiscono sono quelli che delinquono.
Potrei continuare, ma mi fermo qui concludendo che purtroppo non vedo soluzioni all'orizzonte: questo e' un paese da buttare.

Nessie said...

Vanda, il paesaggio da te descritto è quello sito alla periferia dell'IMpero globale americano. Descritto in questo modo sembrano difetti endemici. In realtà sono perseguiti, imposti e voluti. Scusami ma non sono del tutto d'accordo sulla tua percezione che mi pare più soggettiva che oggettiva. Sono stata di recente in Belgio, Olanda, Inghilterra e Francia e non mi pare che se la passino tanto meglio di noi.

Ma questo, ovviamente, non mi consola affatto. E' un mal comune che non fa il mezzo gaudio.

Vanda S. said...

Nessie, io mi riferivo alla mia esperienza italiana. Il resto dell'Europa, non lo so. Quanto alla Francia, dove sono vissuta per 4 anni prima di venire in Italia, posso dirti che il sistema sanitario e' il migliore che io conosca ed il paese e' molto piu' pulito e organizzato dell'Italia. Alcuni dei grandi problemi della Francia sono l'immigrazione di predominanza islamica e l'ancora fortissima presenza dell'ideologia comunista.
In quanto agli USA, meno male che Obama sta perdendo terreno! Spero che vada avanti il Tea Party: abbiamo bisogno di nuove forze politiche! Un abbraccio.

Nessie said...

Ciao Vanda. Io in Italia ci sono sempre vissuta e ti posso garantire che non tutta l'Italia è uguale e omogenea. Prima che ci spalancassero i boccaporti dell'immigrazionismo selvaggio, si viveva bene qui ed eravamo molto invidiati anche dagli stranieri. Vuoi un periodo spartiacque? bene, da prima della caduta del Muro.
Poi la caduta del Muro, l'attacco speculativo alla lira nel '92, la svendita dei gioielli di famiglia delle più importanti aziende italiane, l'aumento del debito pubblico da parte di usurocrati incalliti che ci hanno costretto a entrare nell'Eurozona, l'obbligo di aderire a Schengen con l'aumento dell'immigrazione (e della delinquenza) da Est. L'impossibilità di garantirsi un controllo del territorio. La dislocazione delle forze dell'ordine al servizio dell'Impero Nato nelle cosiddette guerre al "terrorismo internazionale", invece di presidiare contro l'illegalità diffusa, delle nostre città.

Comunque, fuori città in campagna, in montagna, nel provincie del Nord Italia si vive ancora bene. Certo, fino a quando?
Ti abbraccio anch'io.

Josh said...

Mi riaggancio alle comparsate del misticheggiante (saviano) che avete criticato anche qui, dandone un ritratto a rapide pennellate efficacissimo:-))

Non so se vi è sfuggita la sua ridicola uscita dopo che Maroni ieri ha arrestato il boss Iovine.
Saviano ha detto: "Aspettavo questo giorno da quattordici anni."

Capito? è saviano che aspettava questo arresto, è lui che dà ordini, lo aspettava da quando aveva circa 15 anni visto che oggi è sulla 30ina....

Anche nei prossimi arresti che Maroni organizzerà,
Saviano già li aveva 'preordinati' quando aveva 5 anni, quando ne aveva 2, e anche prima, quando era ancora in mente Dei.

Per chi non se ne fosse accorto, nonostante i danni che causa, almeno agli occhi di chi ragiona normalmente il ragazzino con la sua megalomania si sta rendendo ridicolo.

Nessie said...

Sempre in arretrato coi post Josh, eh? ;-)

Anche a me ha fatto letteralmente pena questa "mosca cocchiera" che si è messa a sentenziare a cattura avvenuta come se avesse concorso personalmente. Da "profeta" apocalittico a "incursore".
Qui siamo all'Eroe dei tre mondi (letteratura, televisione, corpi speciali della polizia).