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22 September 2010

Benjamin Bogdan uccide col suo Tir ma viene subito scarcerato


Quasi quasi mi faccio anch'io un passaporto straniero. Intanto ormai siamo tutti "comunitari" del Gran Pianeta, no? I believe in ONE world, recita un astuto slogan pubblicitario.  E se poi vieni da fuori, pare che presso la nostra casta di togati, qualunque misfatto si compia (volontario o involontario) la si passa sempre liscia e c'è la scarcerazione. Più o meno immediata. Male che ti vada, ci sono gli arresti domiciliari in qualche villa al mare come nel caso Ahmetovic.
E' successo a Benjamin Bogdan, camionista romeno, in quel di Bolzano, durante una "contestazione amichevole" con Moreno Mariani, 49 enne. Siccome il Mariani non riusciva a far valere le sue ragioni, si è sdraiato davanti al camion per protesta. La risposta è stata immediata: stirato e ucciso dall'autista del camion come nel fantahorror Terminator. La moglie del poveretto è stata colta da un malore. Eppure, pare che il fatto non sussista, per la magistratura. Il romeno non l'avrà  mica fatto  apposta? Si può anche uccidere senza "farlo apposta" e risultare perciò, innocenti come colombe. Pronti come prima e più di prima a  guidare nuovamente  DUEL, il camion assassino del film di Spielberg.
Ma la cosa più vergognosa in questo frangente, sono stati i cronisti delle testate principali: la notizia non è stata riportata che da qualche gazzettino locale e dai lanci d'agenzia. Perchè? Perché dobbiamo venire a sapere pettogolezzi insulsi su intercettazioni telefoniche con nastri sbobinati per l'uopo sui quotidiani più importanti, ma non viene dato risalto a notizie come queste? E' evidente che si ha paura di reazioni di giustizia-fai-da-te da parte dei cittadini inferociti, a fronte di uno stato di diritto che non esiste più.

A quanto pare, la vita degli Italiani, non vale più niente e da quando hanno spalancato i boccaporti di Schengen  è in atto un vero e proprio sterminio ai nostri danni, visto che fatti e misfatti come questi si ripetono ossessivamente. Quanti ubriachi o cocainomani stranieri al volante (spesso con precedenti penali, e senza documenti o con veicoli rubati) hanno già compiuto stragi? A quanti stupri di branco abbiamo assistito, sempre per colpa di orde di stranieri fuori controllo? E  quante crudeli e ciniche manifestazioni di xenofilia abbiamo constatato ad opera della magistratura, della chiesa, della sinistra, ma anche del governo di centrodestra che non fa abbastanza per proteggere i suoi cittadini?
Come si può uccidere un essere umano e non scontare che pochi giorni di galera, con la scusa - tutta da dimostrare -  che "non lo si è fatto apposta"?
Il  ministro di Grazia e Giustizia Alfano, indaghi sulla singolare sbalorditiva sentenza.

19 September 2010

Matteo Renzi: piccole moschee crescono

Questo post è il diretto sequel di quello sottostante. A quanto pare la piccola moschea su modello del campanile di Giotto ideata dall'architetto multikulti, multitalented, sincretista e a favore del cosiddetto "dialogo interreligioso"
, David Napolitano, si farà.
Matteo Renzi sindaco di Firenze (foto a sinistra), nell'articolo comparso oggi 19 settembre sul Corriere "Piccole moschee come le parrocchie" si chiede: "Che male fa un uomo che prega?". Nessuno, se prega con discrezione e  se si tratta di pochi cittadini stranieri. La cosa si complica se si guardano filmati come questo. E può addirittura  degenerare quando penetrano dai paesi del Medio Oriente, del Magreb, dell'Africa subsahariana e dell'Asia Centrale,  flussi migratori in funzione di vere e proprie bombe demografiche nel nostro paese che pretendono moschee per ogni campanile o parrocchia di ogni città italiana. Hanno già problemi simili non solo a Firenze, ma a Padova, Genova, Bologna, Milano e molte altre città italiane.  Il risultato che non si vuole vedere, è un conseguente stravolgimento identitario del tessuto urbanistico-sociale.
Arriva a dar man forte il solito Alberto Melloni  docente di storia del Cristianesimo e - guarda guarda - nientemeno che direttore di una cattedra dell'UNESCO di storia sul "pluralismo religioso". "Ai fedeli musulmani non servono grandi templi ma piccole moschee simili alle nostre parrocchie". "sarebbe più facile e più trasparente nei finanziamenti".
A quanto pare il problema dei problemi non sono le scuole materne e  gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, gli ospedali, le case di riposo per anziani e altri servizi di prima necessità e di pubblica utilità. No, sono le moschee. Piccole, medie, grandi, di rione, di quartiere, di capoluogo.
Arriva anche  il via libera dalla Curia di Firenze (e te pareva!)  attraverso don Giovanni Momigli  il quale incassa l'apprezzamento dell'imam Izzedin Elzir. Siamo al più sciropposo embrassons-nous multiconfessionale.
E qui sento odore di bruciato. Le moschee sono un grande business a carattere architettonico ed edilizio. Ho già parlato di architetti di sinistra nonché  probabili massoni come Portoghesi, Fucsas e Napolitano. C'è già il Pensiero Unico, perché non anche il Dio Unico? O se preferiamo esprimerci nel cifrato linguaggio massonico "Il Grande Architetto dell'Universo"?
 Le moschee sono un affare per banche e fondazioni bancarie. Ricordo, per chi se ne fosse dimenticato, il legame tra la MontePaschi e la moschea di Colle Val d'Elsa contro cui spese non poche energie Oriana Fallaci già gravemente malata nel fisico, ma non nella tempra, per impedirne l'edificazione. Inoltre più immigrati uguale a  più rimesse bancarie, più spostamento di emolumenti e movimento di conti correnti. Tutto grasso che cola. E non necessariamente di maiale.

14 September 2010

Ground Zero: Il miglior modo per aiutare l'America è impedire le moschee a casa nostra

Oggi ho appreso dal Corriere che Bossi e suo figlio Renzo detto il Trota, vogliono andare a Ground Zero  come due Fratelli Bandiera per sensibilizzare i gruppi identitari americani a rifiutare la costruzione di una moschea. Leggo anche un articolo della brava Ida Magli, sempre a proposito di Ground Zero e della moschea, sul quale però  questa volta non concordo. In pratica non condivido la decisione di Bossi e nemmeno con quanto scritto dalla Magli nel pezzo "L'America rivendichi il suo diritto alla sacralità".
 Intendiamoci, che Ground Zero sia luogo sacro in quanto c'è stato il sacrificio di migliaia di innocenti morti ammazzati, è la verità. Ma il popolo americano non è l'ultimo arrivato in fatto di rivoluzioni e rivolte. Cosa dobbiamo insegnargli che già non sappia? Ricordo inoltre a chi se ne fosse dimenticato che gli Usa dispongono di leggi contro l' immigrazione clandestina ben più severe delle nostre leggine colabrodo con tanto di giudici sempre pronti a intepretarle in modo vantaggioso per i cosiddetti "migranti".
Chi invece deve al più presto porre rimedio a questa pervasiva opera di colonizzazione a nostro danno, attuata attraverso la capillare moscheizzazione del territorio, siamo noi. Bossi e Trota dovrebbero svegliarsi, visto che la Padania pullula già di moschee autorizzate, non autorizzate e da autorizzare. Qualche esempio? Gallarate e Sesto Calende (VA), Milano e l'annoso problema della moschea di Viale Jenner. Le continue minacce di Abdel Shaari del centro islamico di Viale Jenner di dar vita a un partito etnico-confessionale. Mentre Gemonio, il paese di Bossi, è pieno di extracomunitari: basta farsi un giretto alla stazione Nord per accertarsene.
Poi scendiamo a Firenze dove si intende addirittura profanare l'architettura cristiana di Giotto, con una moschea che per non turbare lo stile del tosco paesaggio, dovrebbe assomigliare il più possibile al citato famoso campanile.  Se questa non è un indegno tentativo di colonizzarci e sottometterci, cos'altro è ? Strano che sia sfuggita anche questa "sacralità" architettonica calpestata, visto che ci si preoccupa tanto di quella statunitense! Per saperne di più circa i concetti metafisici su cui si basano le nostre città e i nostri antichi borghi italiani leggere qui. Sicuri che basta trapiantare ex novo un edificio alieno scopiazzando qua e là,  gli elementi portanti della nostra antica architettura cristiana, per credere di "integrare"  islam e islamici nella nostra realtà urbana e sociale?

A quando dunque una moschea sulla falsariga del cupolone michelangiolesco di S. Pietro con colonnato del Bernini?
Il miglior modo per aiutare il popolo americano è impedire le moschee a casa nostra. Da qui si creerebbe un precedente che non può che essere benefico ai fini dell'emulazione collettiva, dato che viviamo in un mondo interconnesso. La Svizzera e il referendum sui minareti dovrebbe bene insegnare qualcosa.
Ma non sognamoci di  correre in giro a fare i Fratelli Bandiera o i Carlo Pisacane (eran trecento/eran giovani e forti/ e sono morti), a casa d'altri. Ci bastano e avanzano i problemi di casa nostra.

09 September 2010

Internet da sogno democratico a incubo totalitario?

"Spaventati? Io sì. Sebbene sia un fan della Rete, inizio a temere che Internet, da foro della libertà si stia trasformando in un Grande Fratello. Nell'indifferenza di tutti o quasi". E' questa l'amara conclusione di Marcello Foa in un post del suo blog dal titolo intrigante: Internet da foro della libertà a Grande Fratello? che ho segnalato anche a Press.  Forse, date le circostanze,  sarebbe meglio eccedere in pessimismo togliendo il punto interrogativo al titolo. 
Ma ricapitoliamo. Noi Italiani ci interroghiamo sulla bontà delle legge contro le intercettazioni, nel mentre negli Usa di Obama hanno dato mandato alla FBI di intercettare email, siti visitati, cronologia di esplorazioni e ricerca di singoli utenti senza nemmeno chiedere il permesso al giudice. Non solo. Ma lo stesso NY Times ha pubblicato un'inchiesta nella quale si ribadisce che per un utente del web l'anonimato è solo di facciata. In realtà sanno già IP,  nomi, cognomi indirizzi, gusti, disgusti, preferenze, sanno tutto di cosa consumiamo o rifiutiamo di consumare.
Insomma, per farla breve, non possiamo alzare le spallucce e dire: " intanto, è roba americana",  poiché viviamo in un mondo fortemente interconnesso. E non a caso, Internet costituisce una mastodontica banca dati che si presta molto bene a ricreare quanto credevamo di esserci lasciati alle spalle dopo la caduta del Muro: un'immensa Stasi globalizzata che spia le vite degli altri, senza nemmeno più bisogno di muri di separazione tra il "mondo libero" e quello "totalitario". Ci lasciano liberi di scrivere per meglio controllarci.
E dire che furono proprio gli Usa a criticare i metodi sovietici di controllo dei cittadini. Naturalmente per intercettare email private non mancheranno gli alibi: la lotta al terrorismo internazionale. Ma chi ci crede più a questa fòla?
Chi teme per davvero il terrorismo dovrebbe stoppare innanzitutto i flussi migratori dagli stati considerati "canaglia", "teocratici" e "fondamentalisti".
E invece li incoraggia, trasformando il mondo occidentale in un'immensa favela multietnica e degradata,  interamente dominata dal Pensiero Unico. Qualcosa non quadra, ma sento odore di Grande Imbroglio. E penso che sarà meglio cominciare a esercitarci fin d'ora riprendendo la comunicazione reale, le conversazioni dal vivo e lo scambio di opinioni nelle nostre case, nelle piazze, nei caffè con amici.

Ma torno all'annosa legge sulle intercettazioni citando questa frase sconsolata di Ettore Bernabei, ex dirigente della Rai, figura di prestigio della tv ai tempi del bianco e nero, in un'intervista al Corriere: "Con Echelon in piena attività, il "grande orecchio" creato dagli americani e venduto agli inglesi che registra qualsiasi conversazione degli ultimi quindici anni, una legge per impedire al maresciallo dei carabinieri di sbobinare le nostre telefonate non risolve il problema".
A buon intenditor....

05 September 2010

Prove d'assalto alla livornese

Curioso che solo i giornali locali abbiano dato risalto alla notizia che in un feudo rosso come Livorno c'è stato un assalto di duecento livornesi inferociti che hanno preso d'assedio un palazzo dove abitavano due romeni con precedenti penali e dediti a bastonare tranquilli cittadini, pensando di far pagare il giusto dazio delle loro malefatte. La polizia stava a guardare senza mai venirne a capo,  e allora i cittadini hanno deciso di far da sé. Se fosse avvenuto al Nord nelle regioni leghiste si sarebbe subito parlato di "ronde xenofobe", di allarme Nord- est "razzista" e  baggianate affini. Magari avrebbero inviato  il solito Moni Ovadia in tournée teatrale "antirazzista" come già avviene a Fiera di Primiero nel Trentino per organizzare così,  cicli di conferenze "educative" su "razze e razzismo". Ma è difficile ammettere che  la convivenza multietnica in una zona rossa come Livorno, pesi quanto al Nord. Eppure è proprio così che avviene. "Non sono razzista ma sono per la legalità e la sicurezza", "Sono di sinistra ma....", stanno diventando i leit motiv sempre più frequenti fra gli abitanti delle regioni rosse. Ecco la notizia al completo. La sinistra imbelle e immigrazionista, mediti.

Frattanto in viale Jenner a Milano ci sono cittadini che da mesi non possono prendere sonno a causa dei berci  sguaiati del muezzin che chiama alla preghiera a  ore antelucane. Solo il card Tettamanzi stasera alle telecamere parla di "diritti religiosi" dei mussulmani.  Sì, ma il diritto alla quiete? E la lotta al degrado ambientale dei quartieri milanesi?  
Gli scenari preconizzati da Oriana Fallaci sono già qui tra noi. E dire che quegli stessi che da viva la facevano passare per pazza xenofoba, ora in occasione dell'imminente anniversario della morte (15 settembre) si affannano a tessere peana, rievocazioni e memoriali su di lei. In particolare la RCS- Corsera non c'è giorno che non pubblichi inediti, curiosità e interviste. Tutto argento che cola nelle loro casse.
Niente fiori, ma opere di repulisti e stop ai flussi migratori prima che avvenga l'irreparabile. E' il modo più dignitoso di renderle onore.