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16 June 2010

Prodi e le revolving doors con BP

Chissà perché quando si parla di certi argomenti, i cronisti usano gli pseudonimi. E' capitato a un giornalista del Il Tempo , con l'articolo su Romano Prodi che fa ufficialmente parte dell'"Advisory Board" della BP, la compagnia petrolifera della piattaforma Deepwater Horizon. 
Nessuno spiega esattamente quali siano le funzioni di questo organismo lasciando invariata la parola inglese. Innanzitutto tentiamo una traduzione del termine: Assemblea dei consiglieri   E il cronista che ha riportato la notizia con annessi retroscena come si vede dal link, si firma Marlowe. Sì, il nome del celebre detective dei romanzi noir di Chandler.
In questi giorni le agenzie di  stampa si sono limitate a dare poche righe di comunicato asciutto asciutto in cui spiegano  la  natura dell''incarico con le parole dello stesso Prodi: "sono stato chiamato più di un anno fa per discutere di temi di strategia internazionale". Inoltre,  "cinque membri del Board si sono incontrati fino ad oggi solo due volte e non sono mai stati chiamati a parlare dell'incidente avvenuto nel Golfo del Messico".  "Questo tipo di eventi non fa parte del mandato dell'Advisory Board, così come nessuno dei suoi membri ha alcuna competenza su questi temi".
Se lo dice il Mortadella, ci crediamo. Si fa per dire.
Non ne dubita nemmeno Marlowe, che scrive: "Ci mancava solo che Prodi fosse in qualche modo responsabile dei pellicani morti in Louisiana. Quello che però incuriosisce, e forse sconcerta, è la facilità di entrata e uscita del fondatore dell'Ulivo dal business alla politica e viceversa. Prodi, per vari mandati presidente dell'Iri e proprietario di Nomisma (consulenze e ricerche), lasciò per l'ultima volta la holding di via Veneto nel '94; nel '96 sconfisse Berlusconi per il governo del Paese. Da palazzo Chigi gestì privatizzazioni e dismissioni di settori dei quali fino a poco prima era il terminale pubblico. Tra questi la telefonia con il famoso metodo del «nocciolino», un'operazione non particolarmente brillante. Nel 1999 Prodi venne nominato alla Commissione europea. Nel frattempo era stato consulente della Goldman Sachs, la più grande banca d'affari del mondo".

"Dopo il disastro ambientale nel Golfo del Messico è emersa, assieme alla chiazza di greggio, la notizia che Romano Prodi è nell'advisory board della British Petroleum. Superconsulenti ingaggiati, come fanno spesso questi grandi gruppi con ex leader politici, per utilizzarne le competenze e soprattutto le conoscenze. Qualche quotidiano ci ha ricamato su ed è stato ieri prontamente querelato, forse nel quadro della campagna antibavaglio".

T'è capì? In questo specifico caso, nessuno invoca "l'antibavaglio".

 "Sui siti ufficiali di Romano Prodi fino a qualche giorno fa della consulenza per la Bp non vi era traccia. Così come nulla veniva detto a suo tempo dei rapporti con la Goldman Sachs. Mentre quando il Professore nel 2008 ha rifiutato l'offerta di presidenza del gasdotto South Stream propostagli dalla Gazprom, la notizia venne ampiamente pubblicizzata dal suo entourage, rimarcando che l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder aveva invece accettato di «promuovere» il gasdotto North Stream...".

"Dov'è dunque il problema? Secondo noi ce ne sono almeno tre. Primo: questi incarichi o si assumono a mandato politico definitivamente chiuso, o viceversa vanno sempre resi pubblici. Secondo: nel caso di Prodi sarebbe stata preferibile una maggiore trasparenza. Apprendere le cose dai giornali, in modo casuale e contorto, non è il massimo. Terzo: quando si parla di banche e petrolio si parla dei settori più strategici del mondo. Non a caso le crisi planetarie vengono da lì. Eppure la commistione tra business e politica (comprese le famose dichiarazioni di voto dei banchieri ulivisti) prosegue, a dispetto di tutto. Infine, se il Professore ce la passa, un modesto consiglio: dopo gli scandali di Wall Street e la marea nera, Prodi si scelga un settore più tranquillo". (Leggere tutto)

Per parte mia, alle già ghiotte notizie, aggiungerei dell'altro. Prodi cerca incarichi internazionali per riciclarsi e accedere al Regno delle porte girevoli, riconquistando  il prestigio perduto, dopo quel suo governicchio cigolante durato sì e no due anni scarsi. Non è che dopo questa verniciata di lucido nero petrolio,  il Pellicano-Prodi ce lo ritroviamo in lizza, in volo per la successione al Quirinale?
Nel qual caso spero che gli si appesantiscano le ali. Di British Petroleum.

Altre letture suggerite sull'argomento Prodi e Goldman Sachs dal blog di Marcello Foa:  Grecia, Goldman, Prodi e le domande che nessuno pone 

28 comments:

Josh said...

ma guarda te...a nonno Prodi stavolta hanno scovato le Mortadelle sotto il materasso! Ma che bella carrierona!
Ah sì proprio un 'comunista' che si sbatte per i poveracci.

ma se ne annassero aff...va!
Scandaloso!!!!!!!! Vomitevole!!!!!!!!!

E pensa che l'altra sera sul circuito E-tv c'era un'intervista freschissima a Mortadella che diceva che fa solo il nonno e insegna un po' in Cina.

E s'è permesso d'aggiungere che "in Cina, in alto eh, in alto, (n.d.r. testuali parole) nelle alte sfere eeeh siii, dicono che sono tanto preoccupati perchè vedono che in Italia è a rischio la democrazzzzzzzia"

quanti cazzari che ci sono a sto malnato mondo, guarda.

Capito?
Prodi dalla Cina ci dice che la Cina ci rintuzza sulla democrazia. Si badasse alle collusioni (molte, troppe!!!!!!) sue, e al Tibet loro.

Non hanno ritegno sti sinistrati!

Nessie said...

Eh, eh nonno Prodi si è tolto il catetere e stufo di portare ai giardini Margherita di BO i suoi nipotini, cerca di organizzare alla grande il suo ritorno prossimo venturo. Intanto si occuperà - dicono - di "ripulire" l'immagine della BP. E lì ce n'è da smacchiar via!

Josh said...

Comunque, ora che mi sono sbollito...fa davvero specie che il giornalista del 'Tempo' si sia dovuto cammuffare da Marlowe - il poliziotto privato, per scrivere un articolo su cotanto salume insaccato.
Sarà che ci sono degli 'untouchables'.

Gli altri invece li possono infamare inventando su tutti i media. Altri invece nemmeno dire ciò che stanno realmente facendo, tant'è che molte delle "collaborazioni" si sono sapute un decennio dopo e passa.
Dev'esser la democrazzia.

Spero di non vedere nè mortadelle, nè salsiccce, nè coppa d'estate al Quirinale.
Comunque finchè "ripulisce" l'immagine della BP avrà tanto, ma tanto da fare.

Nessie said...

E difatti Josh, la notizia è soprattutto questa: per fare i nomi dei gran commis della Goldman e della BP o ci si camuffa o si beccano pure le querele. Poi hanno il coraggio di fare i sit-in a Palazzo Grazioli per la legge anti-intercettazioni. Ma perché non vanno sotto la casa del Mortadella a Bologna, ad esempio?

E se poi parli della Goldman come di una vil Banca di malaffare, ti becchi pure l'accusa di complottismo.
A proposito di "sliding doors", pare anche che i manager della BP e quelli della Goldman non siano estranei gli uni agli altri.

Massimo said...

Le entrature di Prodi sono presumibilmente l'eredità del suo mentore Andreatta.
Ideologicamente a sinistra, ma quando c'è da rimpinguare il portafogli pecunia non olet.
Certo che se la scelta per il Quirinale 2013 è tra Gianni Letta, Fini e Prodi allora ... VIVA IL RE !!! ;-)

Nessie said...

Per ciò che concerne Prodi è senz'altro vero: non olet!
Ma è altrettanto vero della spregiudicatezza della finanza internazionale, la quale non si formalizza certo se un suo commis è di destra, centro, o sinistra. Gli serve, lo paga e basta. Sono solo i gonzi che credono ancora un capitalismo "di destra".
Sulla triade dei papabili alla presidenza, hai ragione: meglio il re.

Dionisio said...

Tutto possiamo sopportare, ma non che il cattocomunista mortadellato ambisca addirittura al Quirinale! Meglio abolirla, quest'idiozia del Quirinale, a che serve (a ostacolare i governi del centrodestra, lo so, ma fino a quando dovremo subire e tacere)? Compiango Josh, che se lo ritrova vicino di contrada. Ma anche noi, dalle nostre parti, ci ritroviamo a governare città e regione personaggi di quella levatura lì, buoni a nulla ma capaci di tutto (l'espressione la usò lo storico francese Paul Veyne, riferendola agli schiavi di Roma - e schiavi dovrebbero essere certi personaggi, solo quel ruolo lì gli spetterebbe). Invece son sempre in giro, a razzolare il naso rincagnato negli affari (grigi, a dir poco) di tutto il mondo. Il che ci dà un'ulteriore indicazione sulla statura di banchieri e oligopolisti assortiti: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Si fiutano e ri-conoscono al volo, i compagni di merende. a Josh, sempre educato com'è, gli è pure scappata l'invettiva furibonda. Gli è che ce le sentiamo sempre più pesanti... al punto che stanno per scoppiare.

Nessie said...

Dionisio, come vedi li ho tutti messi bene in vista i loghi delle holding per cui ha lavorato il Mortadella.
Come dice il cronista Marlowe "da palazzo Chigi gestì privatizzazioni e dismissioni di settori dei quali fino a poco prima era il terminale pubblico".

Ha svenduto insieme all'altro suo compagno di merende Draghi il meglio del meglio della nostra industria pubblica. Questa gente dovrebbe sparire e invece ce la vediamo da una porta all'altra, da una finestra all'altra. Due sciacalli liquidatori.

Anonymous said...

Sono un lettore abbastanza assiduo del Tempo. In particolare da quando (inizio febbraio) al timone di comando c’è Mario Sechi, ex vicedirettore di Libero. Con lui è arrivato Marlowe, un “giornalista” economico che sembra saperla lunga e sulla cui identità molti hanno fatto congetture.
Chi giura si tratti di un banchiere, chi sostiene sia un famoso economista e chi ritiene che sotto quello pseudonimo si celi lo stesso Mario Sechi. Qui
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=SAD78

c’è uno scambio epistolare riportato sul numero di oggi in cui la portavoce di Prodi, replicando all’articolo che tu hai linkato, lo attribuisce al direttore. Le risponde Marlowe, ma senza precisare che lui e il direttore sono due persone diverse… Che, a proposito della sua identità, abbiano ragione i sostenitori della “terza ipotesi”? Anche perché quando sul Tempo compare un articolo di Marlowe, non c’è il consueto “fondo” del direttore. Sono due coincidenze, e dato che siamo in tema di letteratura “gialla”…

Ad ogni modo, nella replica io non sarei stato così accomodante e avrei ricordato, senza tanti giri di parole, che il giorno in cui Prodi salì sul Britannia lo fece come presidente dell’IRI, ma essendo sul libro paga della Goldman Sachs, come lo era Mario Draghi, lì convenuto in qualità di Direttore generale del Tesoro…
(no caste)

Nessie said...

Ciao No caste, purtroppo non mi si apre il tuo link. Si apre solo una pagina bianca.

Le differenze di incarico fra Prodi e Draghi presso Goldman le conosci. Il primo era un consulente, il secondo è stato vicepresidente e managing director per la Ue. Entrambi hanno fatto del loro peggio per servire un bel bottino del nostro Paese su un piatto d'argento a una Banca oggi sotto inchiesta.

Johnny 88 said...

Oddio, Prodi, Letta o Fini al Quirinale. Va bene che quel posto è già di per se una specie di galleria degli orrori, vedi la triade Scalfaro-Ciampi-Napolitano, ma c'è un limite a tutto. Il meglio sarebbe poi avere uno dei tre figuri al Quirinale e Draghi o Montezuma a Palazzo Chigi. Mi sa che è la volta buona che emigro in Nuova Zelanda qualora uno di questi tre loschi figuri mettesse piede al Quirinale. Riguardo al fatto che il giornalista è costretto a trincerarsi dietro anonimato, ricordo un precedente. Qualche anno fa Cirino Pomicino cominciò a scrivere una serie di articoli, trincerandosi dietro ad uno pseudonimo, se non sbaglio "Geronimo" o qualcosa di simile, rivelando un po' di retroscena. Poi scoprirono che era lui, ma il fatto che persino un personaggio influente come Cirino Pomicino sia stato costretto ad usare l'anonimato penso che la dica lunga sul fatto che la tanto conclamata "libertà di stampa" non esista, e non certo per colpa di Berlusconi che invece è messo alla berlina da mane a sera da 15 anni pure dalle sue stesse TV (vedi Le Iene, Zelig, Gialappa's ed altro). Notare, dimmi un solo TG dove abbiano parlato di questa faccenda (http://www.ilgiornale.it/interni/il_caso_si_riapre_e_tronchetti_adesso_e_mirino/15-06-2010/articolo-id=453121-page=0-comments=1). Anche se non credo ci sia da preoccuparsi, ora la Panasiti farà la fine della Forleo, come minimo.

Nessie said...

Gio, sì era Cirino Pomicino sotto lo pseudonimo di Geronimo. Lo aveva adottato a causa di Tangentopoli dove era stato fortemente sputtanato, insieme a molti altri DC.
L'incubo del triumviro del Quirinale non è soltanto tuo.

Purtroppo non ho seguito bene il caso Telecom e tutti gli antefatti.

Anonymous said...

Nessie, non mi spiego perché tu non riesca a visualizzare la pagina…
Ho fatto una riprova copiando l’url come compare sul mio post e mi si è regolarmente aperto il relativo file pdf della Camera dei deputati… Mi spiace che tu non possa leggerlo, perché la contorta arrampicata sugli specchi dell’on. Sandra Zampa, portavoce di Prodi, lo merita. E anche il finale della risposta di Marlowe.

Hai ragione, quali che siano stati i loro incarichi Prodi e Draghi hanno fatto tutto quanto era in loro potere per nuocere all’Italia. Il primo un po’ di più, e dunque può legittimamente aspirare al Quirinale come giusto compenso... Non dimentichiamo il precedente di Ciampi.
Furono il presidente del consiglio Prodi, il ministro de tesoro Ciampi e quello degli esteri Dini (tutti affiliati al “club Britannia”) a trattare la nostra resa all’Europa, nonché un prezzo dell’euro pari al doppio di quello effettivo.
Poté succedere perché nel 1996 (come nel 2006), il Mortadella riuscì a battere Berlusconi, pur prendendo meno voti di lui. Grazie (entrambe le volte) ai capricci e agli aut aut del Caghetta. È una storia che dovremo pur raccontare, prima o poi…
(no caste)

sarcastycon said...

Josh
non ti riconosco più! non è che a frequentare il sottoscritto....
come si dice: chi pratica lo zoppo impara a zoppicare.eheheh
Cmq vedo che anche Dionisio comincia a perdere le staffe, come del resto tutti quelli che hanno un briciolo di cervello..

Nessie e Massimo
Al tempo del peggior presidente scrissi che ero per la Repubblica, ma che guardando questa repubblica diventavo monarchico.

Poi guardando Vittorio Emanuele, dissi: ma non c'è un'altra via?

Il mortazza è una mina vagante forse aspetta che bersani,come franceschini, muoia per autocombustione per riprendersi il csx. Intanto la più bella che intelligente gli tiene calda la poltrona.

saluti
Sarc.

Nessie said...

No caste, sono riuscita ad aprire e a leggere. Curioso che la segretaria di Prodi (che è anche una parlamentare) si incazzi. Intanto anche se Prodi non avesse incarichi politici nazionali, non dovrebbe (ma questo vale per tutti, Gianni Letta compreso) assumere incarichi con business delle multinazionali e delle finanziarie. Perché poi una volta rieletti (a causa dei loro appoggi) diventano comunque ostaggi di LOrsignori. Guarda Obama. Mi fa proprio ridere quando inveisce contro BP i cui manager come quel tal Sutherland, sono stati anche uomini di Goldman. Cioè una delle banche che lo hanno aiutato a vincere la campagna elettorale.

Nessie said...

Sarc, Josh è esattamente come tutti noi e perde le staffe esattamente come facciamo noi. Specie quando "il mortazza mina vagante" la fa così fuori dal vaso.

Nessie said...

PS x No caste: la storia dei capricci di Fini quando fece cadere Tremonti per mandare Domenico Siniscalco a ministro dell'Economia è tutta da raccontare.
Intanto guardati un p' gli incarichi di Siniscalco, già vicepresidente di Morgan Stanley, un'altra banca sotto inchiesta. E compare pure tra gli ospiti di riguardo del Bilderberg Club in trasferta recente in Spagna.
Vedere qui:

http://conflittiestrategie.splinder.com/post/22844747/la-lista-dei-partecipanti-al-bilderberg-a-cura-di-a-berlendis

Come si dice, consiglio di volpi, stragi di galline. Le prossime saranno galline spagnole???

Josh said...

@Nessie e Sarc: Sarcastycon si stupisce perchè di solito sono uno che spiana i contrasti, e sta molto al di sopra delle cose... perchè ho già altro di cui preoccuparmi...Ma sì mi arrabbio anch'io.
Nel caso di Mortadella di più perchè ritornano a galla cose subìte negli anni 90 in zona, compresa la laurea honoris causa s-data a chi ci guastava la moneta e la nazione, poi il Britannia, poi i fatti che avete ricordato & co, e il clima di ipocrisia sinistro che si respirava e si respira a Bologna e in Emilia: mi causa reazioni allergiche.

Nessie said...

Hai ragione di avere delle reazioni allergiche. Io non sono di sinistra ma se lo fossi chiederei FORTEMENTE conto a un tipastro come Prodi della dismissione della nostra industria a favore di quegli squali a cui poi ha dato pure la laurea honoris causa.
Intanto senti anche questa...Il NYT in America fa il nome di Prodi nella connection Wall street-insolvenza della Grecia:
L'ho già aggiunto al post questo link ma te lo ripeto qui:

http://blog.ilgiornale.it/foa/2010/02/15/grecia-goldman-e-prodi-le-domande-che-nessuno-pone/

Mentre da noi i cronisti si mettono i nick di Marlowe quando si parla delle porte girevoli del Mortadella.

Nessie said...

"Anche in Italia. Dall’articolo del New York Times emerge che anche il nostro Paese nel 1996 è ricorso a trucchetti contabili simili a quelli greci. E chi era a Palazzo Chigi allora? Romano Prodi, ex consulente di Goldman Sachs. E chi era il direttore generale del Tesoro? Mario Draghi, che di Goldman Sachs è diventato consulente qualche anno dopo. E forse sarebbe il caso che lo stesso Prodi chiarisse finalmente i suoi rapporti con lo stesso Rockefeller, che oltre ad essere un banchiere, ha fondato il Club internazionale dei potenti, il Bilderberg. Prodi divenne a sorpresa presidente della Commissione Ue un anno dopo essere stato ammesso nel Bilderberg. Solo una coincidenza". (dal blog di Foa)

Anonymous said...

Nessie, ricordo le manovre del Caghetta… e ricordo anche che nel 2001, alla prima riunione del Consiglio dei ministri, gli dovettero spiegare cosa fosse una legge finanziaria: lui non lo sapeva, nonostante sedesse in parlamento dal 1983…
Tempo tre anni, e già pensava di essere diventato così bravo da potere aspirare alla poltrona di Tremonti. Sapientemente guidato da quei poteri forti ai quali si era venduto e che sono soliti giocare più partite su tavoli diversi.

Quanto a Obama, lo “Zio” diceva che i politici sono i camerieri dei banchieri…
Vale dappertutto, e in particolar modo negli USA, dove il “sistema” è più perfezionato che altrove. Dove non si diventa Presidenti senza l’appoggio delle grandi banche, non lo si resta a lungo se lo si perde e si può tranquillamente redigere testamento, se si è intenzionati a fare loro qualche dispettuccio…
Obama non fa eccezione, nonostante l’aura messianica che i mass media gli hanno costruito attorno. È stato lui, infatti (prontamente imitato da Gran Bretagna, Germania e Francia), a rimpinguare le tasche di “l’or Signori” i quali, una volta passati all’incasso, non hanno perso tempo per ricominciare i consueti giochetti sulla pelle dei popoli.
Ti chiedi se le prossime galline saranno spagnole… retoricamente, immagino, perché conosci meglio di me la risposta…
Gli usurocrati seguono fedelmente la road map che hanno avuto la sfrontatezza di rendere pubblica già quattro mesi or sono. La Spagna è nell’elenco dei “pigs”, dunque avrà le loro attenzioni. E via via tutti gli altri, in attesa di passare alla macellazione di animali più… “nobili”…
(no caste)

Nessie said...

E' un'emerito idiota er Caghetta. E quando i suoi burattinai si renderanno conto della cosa, gli taglieranno i fili come hanno fatto con Di Pietro. Ora si è messo in mente di non firmare nemmeno la legge sulle intercettazioni, che fino a poco fa, invece caldeggiava.
Quel che diceva lo zio Ezechiele sui "camerieri" vale dappertutto ma in particolare in Usa. Dove se non hai come "tributer" qualche banca, non vinci nemmeno le campagne elettorali, checché si riempiano la bocca del termine "democrazia".
Prima si sveglieranno gli Americani meglio sarà per loro e per il mondo intero. Ma ci sono i canali Tv che li lobotomizzano. E non a caso.

Hai letto dei rapporti tra Prodi e Rockfeller? Hai capito come ci si fornisce poi il passaporto e il placet per la Presidenza alla commissione Ue?

Anonymous said...

Letto, Nessie, anzi riletto perché conoscevo già l’articolo (credo sia stata proprio tu a segnalarmelo, qualche mese fa).
Noi non ci meravigliamo più di nulla, naturalmente, e dunque neanche di questo...

La “finanza creativa” fu praticata largamente in Italia proprio dal primo governo Prodi (e Ciampi, suo ministro del tesoro). L’accusa glie la rivolse più volte, già dal 1996, Giulio Tremonti. Il quale, ironia della sorte, se la vide poi ritorcere contro dalla sinistra. E con un’insistenza tale che scrisse una lettera alla Repubblica per puntualizzare.
«Sarei pericoloso a causa della “finanza creativa” applicata ai conti pubblici. Per la verità la finanza creativa è stata inventata nella scorsa legislatura [la XIII: governi Prodi, D’Alema, D’Alema II, Amato II] e qui è stata fatta, sistematicamente e su vasta scala» (Giulio Tremonti, lettera al quotidiano «La Repubblica», 13 maggio 2005).
(no caste)

Nessie said...

Il blog, non l'articolo, No caste. L'articolo è recentissimo, del 16 giugno.
Sì, ricordo la stizza di Tremonti sull'accusa della "finanza creativa" il cui copyright è invece quello della brava genìa che hai citato.

E va ricordato anche TPS (Padoa Schioppa)coinvolto con Draghi nello scandalo Easy Credit. Scandalo di cui non si ricorda più nessuno. Fu una colossale frode fiscale delle banche americane ai danni del ns. Paese:

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=869213

Anonymous said...

Nessie, mi riferivo all’articolo del New York Times, che è del mese di febbraio.

Ricordo lo scandalo Easy Credit, anche perché il nostro quotidiano regionale se ne occupò parecchio. Quello che non ricordo è che fine abbia fatto l’inchiesta. Ma lo posso immaginare: insabbiata come tutte quelle riguardanti certi intoccabili…
(no caste)

Nessie said...

Infatti no caste, è solo in questi giorni che se ne riparla. Io non ne sapevo un bel nulla. E il bello che ne ha parlato il NYT ripreso dal blog di Foa, mentre nei nostri giornali si trova solo il povero Marlowe che osa riparlare delle malefatte di Prodi. Come vedi, altro che sabbia. Una vera e propria cava di pomice.

Anonymous said...

Ciao Nessie, caspita, il tuo post è la quintessenza dei Poteri Forti nazionali e internazionali (che poi sono la stessa cosa).
Comunque quando si tratta di queste faccende ogni cosa si spiega con una semplice ed unica regola che sovrasta parlamenti, costituzioni, diritti ecc. : lorsignori possono. Gli altri no zitti e mosca ( e magari anche un po' di incriminazioni tiè).
Scarth

PS : sulla questione dell'inquinamento del Golfo del Messico è impressionante il silenziamento vellutato a cui è sottoposta. Ripeto quello che avevo già detto in altro commento: se la stessa cosa su una scala infinitamente minore l'avesse combinata qualcuno fuori dal giro di "lorsignori" un secondo dopo aver versato in mare il primo barile l'avrebbero condannato all'ergastolo, sbattuto ad Alcatraz ed espropriato di ogni cosa non senza prima aver sparso indignazione e odio verso l'untore in ogni angolo. Qui invece se notate a parte un po' di bla bla bla da comizio di periferia non fanno niente che possa impensierire seriamente i Padroni(e i Padrini) del vapore.

Nessie said...

Come vedi caro Scarth, c'è una categoria specifica di politici nazionali che fanno i camerieri dei poteri forti internazionali, per poi riciclarsi da noi con incarichi "di prestigio". Se Prodi non fosse stato nelle grazie di Rockefeller, col ciufolo che diventava Presidente della commissione Ue.
Quanto alla BP basta dire che il suo presidente è Nathan Rothschild e i suoi amministratori sono stati anche uomini di Goldman. Le sliding doors continuano alla grande in un intreccio indissolubile in confronto al quale il conflitto di interessi di Berlusconi è quasi roba da bocciofila...