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25 February 2010

Giù le mani da Dante Alighieri!

In Olanda ci provano coi manifesti in lingua araba. La solita coalizione delle sinistre antinazionali (tutto il mondo è paese anche se trattasi di Olanda), ha cooptato candidati elettorali di etnia araba e turca, e  per far loro un favore, permette addirittura l'affissione di  manifesti nella loro lingua. Leggere qui . La scusa? L'Olanda è un paese liberale e tollerante, no? E allora la  sinistra olandese pensa di sopravvivere a suon di arabeschi, magari cancellando la propria lingua e cultura. Ma torniamo in Patria, dove sembra di essere sprofondati in un reparto psichiatrico analogo, se non addirittura peggiore.

L'ARRE, ovvero l'Associazione per il rispetto di tutte le religioni e la convivenza pacifica delle etnie culturali – presieduta dal Prof. Franco Romano – Presidente onorario Sergio Cardini – dopo attenta e meditata valutazione e, in seguito alle sollecitazioni pervenute da ogni parte d'Italia, ha deciso di inoltrare al Ministro della P.I, Maria Stella Gelmini, la seguente petizione.

Segue quindi un vero e proprio sproloquio da camicia di forza, di cui ne riporto alcune parti:
Ill.mo Signor Ministro,
un numero crescente di cittadini italiani di religione islamica, insieme all'Associazione tosco-emiliana per la difesa delle tradizioni cittadine e alla Federazione GGR (Gruppi Gay Riuniti) chiede di espungere la 'Divina Commedia' – un poema, oltretutto, scritto in una lingua non più comprensibile dalle nuove generazioni – dai programmi d'insegnamento di ogni ordine di scuole. Quello che si ritiene, a torto, il capolavoro della letteratura italiana, infatti, contiene centinaia, se non migliaia, di versi che violano ogni political correctness, offendono gravemente non poche minoranze di cittadini, legittimano pesanti discriminazioni nei confronti dei diversi, rappresentano una intollerabile violazione dei 'diritti soggettivi' vanificati dal mancato rispetto della dignità delle persone. La 'Divina Commedia'
- offende le religioni non cristiane. V. il Canto XXVIII dell'Inferno: «Mentre che tutto in lui veder m'attacco,/guardommi, e con le man s'aperse il petto,/dicendo: 'Or vedi com'io mi dilacco!/vedi come storpiato è Maometto!/Dinanzi a me sen va piangendo Alì, fesso nel volto dal mento al ciuffetto» dove all'empio dileggio nei confronti del Profeta  dell'Islam si unisce lo scherno;
- contiene la prima teorizzazione di quel becero antisemitismo che ispirò, nel 1938, le famigerate leggi razziali di Mussolini. V. il Canto V del Paradiso, non a caso abbondantemente citato dalla fascista 'Difesa della Razza': «Se mala cupidigia altro vi grida,/uomini siate, e non pecore matte,/sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!»;tra voi non rida!»;
- offende la stessa religione cristiana con espressioni violente che farebbero arrossire gli stessi atei razionalisti, da Piergiorgio Odifreddi a Margherita Hack. V. il Canto XIX dell'Inferno: «la vostra avarizia il mondo attrista,/calcando i buoni e sollevando i pravi/Di voi pastor s'accorse il Vangelista,/quando colei che siede sopra l'acque/ puttaneggiar coi regi a lui fu vista/ quella che con le sette teste nacque,/e da le diece corna ebbe argomento,/fin che virtute al suo marito piacque»;
- legittima le concezioni più retrive, avanzate nei secoli dalla medicina ufficiale nonché dalla filosofia e dalle teologia morale, sull'anormalità di determinate pratiche sessuali. E, quel ch'è peggio, sembra attribuire tali pratiche soprattutto alla 'repubblica dei dotti', rafforzando, in tal modo, un antico pregiudizio antintellettualistico e plebeo. V.,a riprova, il Canto XV dell'Inferno: «In somma sappi che tutti fur cherci/e litterati grandi e di gran fama, /d'un peccato medesmo al mondo lerci.

E mi fermo qui ma per chi volesse leggere tutto questo lungo dissennato neurodelirio legga  sull'Occidentale  detta petizione  a firma
Per il Presidente dell'ARRE
Il Segretario organizzativo
Dino Cofrancesco

Ci auguriamo che il ministro Gelmini, faccia l'unica  cosa sensata possibile: prenda questa petizione, la stracci riducendola in coriandoli (Carnevale è passato da poco)  e la butti tra i rifiuti. Non ho altre parole, se non che la misura è stracolma e che mantenersi calmi e civili con questi minus habentes  ormai quasi giornalieri, diventa sempre più difficile. La lingua araba ha origini religiose? Bene, che se la tengano. Anche la nostra lingua e letteratura ha origini religiose (S. Francesco d'Assisi, Jacopone da Todi, Dante Alighieri, ecc. ) e non vogliamo rinunciarci . Non gli va bene? Sloggino a studiare a  casa loro. I gay si sentono offesi per Brunetto Latini o altri canti contenuti nella Divina Commedia? Si scrivano un poema gaiamente corretto per conto loro. Chissà mai che tra di loro non salti fuori qualche genio dantesco. Basta con le pagliacciate!

22 February 2010

Si può prendere a calci solo Gesù Cristo

Ormai dovrebbe essere chiaro che fra tutte le religioni del mondo quella che se la passa peggio è la nostra, il Cristianesimo.  In GB si licenzia in tronco una hostess che porta al collo una  crocetta non più grande di una monetina di poi centesimi di euro, mentre sulle linee aeree britanniche della British Airways si  accettano di buon grado hijab (ovvero quel velo simile a uno scafandro) e perfino turbanti sikh. Leggere tutto qui su questo sito CulturaCattolica.it. E' di queste ore la notizia che perfino gli induisti ci attaccano nel Nord Ovest dell'India dove hanno rappresentato un ritratto di Gesù Cristo con una sigaretta in mano e un boccale di birra. I   cristiani avevano ottenuto la rimozione dell'immagine scatenando la violenza degli estremisti induisti. La protesta - precisa la Fides - ha infiammato soprattutto il Punjab, nel nordovest dell'India, dove il ritratto è stato esposto per le vie delle città di Jalandhar e Batala. Leggere la notizia completa qui.
Lo scorso anno, poco prima della  famosa visita del Papa in Terra Santa un comico israeliano di un'emittente privata  (canale 10) aveva ridicolizzato il Cristo  e la Madonna in una trasmissione di cui a questo filmatino. Il governo israeliano, in evidente imbarazzo per l'imminente visita del Pontefice oscurò il programma. Ma non sono poche le testimonianze da parte di pellegrini a Gerusalemme che raccontano di sputi gettati addosso ai cristiani, da parte di ebrei ortodossi, quando attraversano la Via Dolorosa durante la Via Crucis nella settimana pasquale. Dovesse accadere il contrario, vi lascio immaginare il can-can mediatico.
I cristiani muoino bruciati vivi e deflagrati da bombe in Pakistan, in Iraq, ovviamente nel Sudan e nel Darfur a causa delle incursioni islamiche dei janjaweed (i diavoli a cavallo) che saccheggiano, bruciano villaggi e stuprano donne e bambini. I cristiani copti vengono perseguitati in Egitto  (come durante i recenti disordini dell'ultimo Natale copto) dalla Fratellanza Mussulmana .
Insomma come vedete, si possono prendere a calci solo i cristiani e Gesù Cristo. Prendere a calci quando va bene.  I tabù religiosi in Occidente e Oriente sono solo a senso unico, mentre dei simboli cristiani se ne può fare tranquillamente strame. E questo purtroppo avviene anche nel cuore dell'Europa, come nella Spagna di Zapatero che ha fatto rimuovere i crocefissi dalle aule scolastiche.  

19 February 2010

Ghetti d'Italia e prigionieri in casa propria

Mercoledi 17 il Corriere della sera ha fatto un'inchiesta molto ben dettagliata sull'origine immobiliare dei ghetti d'Italia  di Rita Querzé e sulle mutazioni accelerate in modo esponenziale che subiscono negozi, androni, condomini a Milano. Ma il discorso è un campionario indicativo anche di quanto avviene in altre città. "Tutto parte con un palazzo degradato. Facciata da rifare, tetto che fa acqua da tutte le parti, impianto di riscaldamento in panne. Gli inquilini non riescono a mettersi d'accordo sulla ristrutturazione e così si rimanda di anno in anno. La mancata manutenzione rende impossibile affittare gli appartamenti agli italiani. Così entra la prima famiglia extracomunitaria. Da questo punto in poi il copione è scritto: screzi per il baccano notturno, sugli odori di cucina che invadono gli androni, sull'affollamento degli appartamenti. Perché è chiaro che per pagare l'affitto molti stranieri sono disposti a vivere in dieci in 40 metri quadrati".
Così i proprietari italiani cominciano a vendere e al loro posto arrivano altri extracomunitari che con un'accelerazione esponenziale diventano la maggorianza e cominciano a impadronirsi anche dei negozi. In breve tempo (nel giro di 4 o 5 anni) i vecchi abitanti che non hanno venduto in tempo si trovano "prigionieri a casa propria" e il rione circostante diventa un mondo  in cui veri  stranieri sono i nativi. Armando Borghi, direttore del master sul mercato immobiliare della SDA  Bocconi afferma che quanto è accaduto a Milano è un paradigma per altre città italiane. Corrado Sforza Fogliani presidente di Confedilizia fa rilevare che affittare in Italia non conviene giacchè rende solo il 3% del capitale investito. Ciò che non giustifica l'affitto "in nero" di appartamenti diroccati al doppio del loro valore, ma che la situazione del mercato incentiva certe situazioni. Morale della favola: affittare appartamenti degradati agli stranieri, a lungo andare fa sprofondare i valori immobiliari dei quartieri. Lo scenario lo abbiamo visto in questi giorni di disordini: citofoni strappati, scritte sui muri diroccati e perfino sulle targhe delle vie, sporcizia  e odori spessi di orina e,  e fuori, presenze immancabili,  sentinelle di stranieri in pianta stabile per lo spaccio di droga.
In alcuni rioni milanesi i cinesi, ad esempio, occupano interi quartieri pagando in contanti e diventando proprietari. All'inizio la domanda fa aumentare i prezzi, ma poi le quotazioni sprofondano. Si crea un circolo vizioso: il degrado degli stabili richiama gli immigrati e gli immigrati una volta installati, aumentano il degrado.  
Ma la creazione dei quartieri-ghetto si può interrompere? E i rioni ormai alla deriva possono tornare a essere luoghi vivibili?  
Sarò sincera: in detto articolo si conclude coi i soliti sociologi e urbanisti che parlano di "reinserimento" di "creazione di quartieri in cui tutti i ceti sociali possono convivere", ma alla lettura di questo sembra di essere nei classici  desiderata " ottimisti e di sinistra" . Una lezione da  tutto ciò però si deve trarre: chi affitta o vende agli stranieri si rende responsabile di perdere del territorio italiano nelle nostre città e di autocondannarsi alla riserva indiana.  E intanto la notte scorsa si è replicato con un'altra rissa tra nordafricani con altro scasso di tre auto in Via Carlo Imbonati.
Usque tandem? I milanesi imparino a contare sulle proprie forze e si organizzino in comitati di quartiere lottando  per il ripristino della legalità ormai fuori controllo. Se apettano i partiti, non otterranno che promesse elettorali. Poi, passata la festa, gabbato il santo.  (Foto piccola:  un momento dei disordini cinesi a Milano nei rioni di Chinatown dell'aprile 2007).

16 February 2010

Cara Lega ti scrivo...

Cari Leghisti, sono una vostra elettrice e volevo dirvi che non ho gradito il contenuto dell'intervista di Maroni al Corriere della Sera che cerca di correggere il tiro al bravo Matteo Salvini.  Non capisco neanche perché senta il bisogno di concedere interviste, in luogo di rimediare quanto prima a una situazione davvero incresciosa. Gli scontri di Via Padova a Milano sono stati una vera e propria devastazione della città dove tranquilli cittadini sono stati presi in ostaggio da bande di malfattori violenti di clan etnici rivali. Si pensi solo alle auto dei milanesi acquistate con tanto sacrificio per recarsi al lavoro,  fracassate sotto i colpi di spranghe.  Riempirsi la bocca con la parola "integrazione" non ci rassicura affatto. Innanzitutto prima si fa pulizia delle zone franche, poi se è il caso si integra. Come può un terreno assorbire la massa abnorme d'acqua di un'alluvione? Così sono diventate le nostra città italiane (non solo Milano, purtroppo) in breve tempo,  prese d'assalto da onde anomale di  migrazioni incontrollate e perciò,  sprofondate in fretta nel degrado urbano, nella sporcizia, nell'illegalità e criminalità diffusa. Consolarsi con il malgoverno e i guasti pregressi della solita sinistra buonista, multietnicista e immigrazionista, vuol dire rassegnarsi alla politica del "nel Paese dei ciechi beato chi ha un occhio". Noi non vogliamo un centrodestra che stia in piedi per demeriti altrui, ma che ci risolva dei problemi. E i problemi nell'immediato sono questi: non farne entrare più, cacciare senz'altro chi non rispetta le regole del vivere civile, non cedere intere zone della città al commercio straniero, stravolgendo l'identità e l'assetto urbano delle nostre città. Inoltre sono stati scanditi slogan razzisti contro  gli abitanti di un nobile Paese ospitante, situato in prima fila e lasciato solo in Europa  a sostenere l'enorme peso dei flussi provenienti dall'Africa e Asia con frasi come: " Italiani di merda, vi ammazziamo tutti". La Lega è stata vittima della Legge Mancino durante lo sgombero dei campi nomadi da parte del sindaco Tosi di Verona. Com'è che la Mancino non funziona quando il razzismo, il disprezzo, la violenza, l'odio e le devastazioni, la presa in ostaggio della pacifica popolazione vengono messi in atto dagli stranieri?

PS - Se volete scrivere le vostre opinioni potete farlo a  dillo alla Lega. Sullo stesso tema leggere anche post "Forse non ci siamo capiti" dello Pseudosauro.

14 February 2010

Immigrazione e guerre interetniche: De Corato si sveglia solo ora?

Rieccoci a parlare di ciò che la miopia degli amministratori di Milano non vuole vedere. E cioè che se in una città italiana la masse immigrate provenienti da altri continenti prevalgono sugli autoctoni o penetrano in quantità massiccia in certi quartieri, gli "stranieri" da cacciare saranno ben presto gli Italiani che ci vivono da sempre. Finiamola una volta per tutte con la demagogia  dei permessi di soggiorno (chi ce l'ha è buono, chi non ce l'ha è cattivo),  giacché anche chi ne è in possesso può prendere parte ai disordini e alle  guerriglie urbane, quelle che hanno devastato Milano ieri sera, a causa di zuffe e tafferugli interetnici tra africani e sudamericani, nel corso delle quali è morto un giovane egiziano 19enne. Le scene che si vedono in tv fanno paura: macchine capovolte, auto della polizia a sirene spiegate, numerose vetrine dei negozi fracassate, sporcizia e degrado dappertutto, slogan antiitaliani e razzisti contro di noi. E speriamo una volta per tutte che non saltino poi fuori i Gad Lerner della situazione a parlare demagogicamente di "pogrom", giacché se proprio questo dev'essere, sarà tutto nostro, e a nostro detrimento. Ma lui che frequenta ville debenedettine (nel senso dell'ex Ingegnere di Ivrea oggi, cittadino "svizzero") cosa diavolo può saperne di poveracci italiani che si sono comprati la casa a Milano con tanti sacrifici e che ora sono costretti a "svendere" a prezzi di sottocosto (sempre ammesso che poi trovino chi le compra) per trasferirsi altrove in cerca di un po' tranquillità?
Ma torno agli amministratori della giunta milanese che hanno tenuto il cosiddetto "basso profilo", tollerando situazioni che andavano estirpate alla radice. Intendiamoci, capisco il loro impasse. Non appena si accenna solo a drastici provvedimenti si muovono le solite consorterie buoniste sinistre e cattosinistre:  i sindacati, il Pd, la destra finiota, Tettamanzi, Don Colmegna, La Caritas,  tutto il Vaticano,  le comunità ebraiche, l'ONU, la Commisssione Ue, il Consiglio d'Europa, la Magistratura, e chi più ne ha più ne metta...
Ma De Corato e la Moratti devono pur sempre rendersi conto, che sono stati eletti dai cittadini milanesi per ottemperare fino in fondo al loro mandato, monitorando le situazioni di degrado non gestibili, già fin dal loro nascere, senza farle degenerare e incancrenire. Non ci si può svegliare solo quando Milano è in guerra.
Riprendo la sua dichiarazione: "Le  liti tra extracomunitari sono all'ordine del giorno - ha sostenuto De Corato - nei primi sei mesi del 2009 erano stati 84 gli stranieri coinvolti e 23 le denunce». «Ringrazio - ha concluso - il questore e le forze dell' ordine che hanno fatto fronte a una situazione difficile e complessa. Mi auguro che questo segnale lo capiscano tutte le istituzione, è un allarme che ci deve far riflettere e mettere in atto da parte delle forze dell'ordine interventi tempestivi. Altrimenti rischieremo di andare verso situazioni come le periferie francesi a cui non voglio nemmeno pensare». Leggere tutto qui.
Ora gongolano Filippo Penati, Bersani & sinistraglia varia, ma siamo in campagna elettorale e già sappiamo che la gente come loro agli extracomunitari metterebbe giù perfino i tappeti rossi, per favorire il loro passaggio in Italia. Tant'è vero che vogliono il loro voto. Non ultimo, hanno fatto di tutto per spuntare l'arma delle ronde volute dalla Lega, che sono nate, grazie al loro zelo buonista di chi rema sempre contro, già castrate e abortite prima ancora d' essere operative.
Salvini della Lega chiede la linea dura casa per casa, per espulsioni di massa. Ma figuriamoci se lo lasceranno lavorare in pace! Mi sembra già di sentire  
la premiata Confraternita del Buonismo Malvagio come reagirà. Ciò non  toglie che dovrà andare avanti lo stesso e non fermarsi ai soli annunci.
Ma ecco la testimonianza di Antonia, una barista di Via Padova: «Hanno cominciato a spaccare tutto poco dopo l'omicidio - spiega Antonia, la titolare di un bar nella parte iniziale di via Padova, quella verso piazzale Loreto - e adesso pare si siano un po' calmati». «A me hanno rotto solo una panca - dice - ma quello che mi fa più paura è che si respira un odio profondo, il desiderio di vendetta. Non so cosa succederà domani. Meno male che è domenica e non devo aprire». Poi oltre il suo locale, auto ribaltate in mezzo alla strada, cassonetti rovesciati, vetrine fracassate, auto danneggiate, mentre un gruppo di nordafricani ha raggiunto il consolato egiziano in via Porpora urlando slogan antiitaliani. Di questo "razzismo" e di questo sviscerato odio per il nostro Paese, naturalmente non se ne occuperà nessuno degli ipocriti della variegata Confraternita sopra citata.
QUI un'impressionante foto-gallery degli scontri. Guardate anche questo video.  

11 February 2010

Fango e discredito su Bertolaso

Come diceva Agatha Christie, tre coincidenze fanno un piano.

1) Ad Haiti Bertolaso denunciò le passerelle futili di Bill Clinton, dello star system  hollywoodiano e la disorganizzazione degli aiuti ai terremotati e fu subito terremoto di polemiche su di lui.

2) In secondo luogo Berlusconi all'Aquila lo promosse ministro. Fece male? fece bene? A mio avviso avrebbe dovuto essere più prudente nell'esporlo così tanto a dichiarazioni così impegnative  sotto i riflettori. Meglio fare in silenzio che annunciare. Ma si sa,  l'uomo è fatto così.

3) Intanto la campagna elettorale avanza e le procure stanno oleando le loro armi migliori: gli avvisi di garanzia e le iscrizioni al registro degli indagati con annesso tintinnio di manette.

Dunque  era nell'aria che il capro espiatorio non poteva essere che lui, Guido Bertolaso. Ora i quotidiani hanno già sguinzagliato i cronisti modello dagospia, i titoli cubitali, la pubblicazione delle intercettazioni, e  tutto il resto si farà da sé: calunniate calunniate, qualcosa rimarrà.  Ogni giorno assisteremo alle macerie e agli smottamenti di chi si è fatto un mazzo grosso tanto e tutto il buono e il positivo del suo monumentale lavoro verrà buttato in una cloaca mefitica. Come da copione.  L'Italia è un paese di "guardoni del sociale" e lo sport preferito di certuni è godere dei guai altrui per poi poter dire  "'l'avevo detto". Per fortuna non tutti gli Italiani sono fatti in questa maniera e in queste ore, non saranno pochi quelli sinceramente dispiaciuti per quest'uomo valido con cui hanno un debito di riconoscenza.
Non ho voglia di aggiungere altro se non che sappiamo già in partenza quale sarà la prossima puntata di Anno Zero (che poi è questa sera) , con annessa letterina al cianuro del  solito Saint Just-Travaglio, il puro che epura. Che vedremo Santoro fregarsi le mani, come un untore-mestatore,  per la consueta audience. Che ci sarà  la solita vignetta del pecoreccio Vauro. Ovviamente non guarderò la puntata.
Solidarietà a Bertolaso!
Altri post sul tema: Giù le mani da Bertolaso!di Lontana e    La manovra a tenaglia della giustizia a orologeria di  Mary .

09 February 2010

Dal pack al crack?


Hanno fatto una riunione del G7 misteriosamente avvolta...nei ghiacci, sull'Isola di Baffin, a 300 km dal circolo polare artico. Iqaluit è  un posticino fresco e tranquillo, non c'è che dire, e pure lontano dalle contestazioni no-global. Eppoi -  vuoi mettere -  che menù succulento: minestrone di bue muschiato, salmerino, sformato di karibù, con tanto di assaggio facoltativo di carpaccio crudo di foca. Una ghiottoneria, dicono. Giulio Tremonti e Mario Draghi hanno sfidato le temperature polari imbaccucati dentro i parka con cappuccio in pelliccia provando brividi artici sulla slitta tirata dagli husky. Ma c'è qualcos'altro che ha dato un tocco simbolico al summit: il crollo dell'igloo con un pezzo di ghiaccio caduto addosso al ministro delle Finanze canadese Jim Flaherty. "Giornata bellissima" ha detto raggiante rimanendo miracolosamente illeso, per il crollo del tetto. Contento lui. Molte cose non tornano in questo raduno.
Dicono che Tim Geithner il segretario  al Tesoro di Barack Obama sia nervoso, molto nervoso. Eppure ha già vissuto catastrofi come il crack della Lehman Bros.  Il segretario al Tesoro americano è preoccupato per i bond di Atene. Sa bene che se la Grecia dichiarasse "insolvenza", alcune banche di Wall Street subirebbero perdite ingenti. Solo nell'ultimo anno i "derivati" che assicurano il debito greco, sono cresciuti da 39 a 76 miliardi di dollari. Dunque se tra qualche mese il governo ellenico alzasse bandiera bianca, a Wall Street scatterebbero pagamenti a catena e nessuno sa chi subirebbe le perdite finali, dato che il mercato dei derivati è troppo poco trasparente per capire a chi toccherebbe l'ultimo cerino in mano.
Washington e Londra ipotizzano un prestito-ponte del Fondo Monetario Intenazionale, ma per ora Eurolandia non ci sta. La Grecia appartiene all'area dell'Euro e della Ue, e affidarsi al FMI (cioè agli angloamericani)  sarebbe come ammettere che la moneta unica europea non è in grado di governarsi da sola. Se ad aprile le aste del Tesoro ellenico andranno bene, la strada sarà meno in salita. In caso di flop, invece Geithner avrà buone ragioni per diventare sempre più  nervoso.
C'è dell'altro. Tra Tremonti e Draghi come è noto non è mai corso buon sangue. In quei giorni il primo ha rivendicato il primato della politica rispetto ai "tecnici" (cioè agli uomini della finanza) nel ridefinire le regole della finanza stessa.
"Non c'è polemica: le regole le elaborano tecnici e politici assieme" ha tagliato corto Draghi.
Cosa vuol dire? A mio modesto parere che tutto cambia per rimanere tutto come prima, e che i politici si limiteranno a fare i camerieri dei cosiddetti tecnici.
Intanto c'è chi si continua a ritagliare sostanziosi superbonus alla faccia dei senzatetto e dei senza lavoro : il numero uno della potente banca d'affari Goldman Sachs, Lloyd Blankfein si è accontentato di un bonus di "solo" 9 milioni di dollari in azioni  per tutto il 2009. La crisi morde, ma non per tutti, evidentemente. Il debito?
Per ora slitta tra i  ghiacci artici. 
Fonti prelevate da Corsera - 7 febbraio-  (articoli di Federico Fubini, Tamburello e Farina)  

05 February 2010

Le fanfaronate di Sarkò sull'immigrazione

Sarkò ha suscitato non poche perplessità con quella sua frase invero infelice "noi non faremo la fine dell'Italia" in materia di immigrazione. Intanto dico subito che come "convinto europeista" ha gettato la maschera. La Spagna, l'Italia e la Grecia sono gli affollati pontili d'attracco-immigrati? Chissenefrega, mors tua vita mea. E pazienza se qualcuno degli stati membri  è ridotto a fare "la poubelle di monde"... A sbarcare in Corsica non se ne parla nemmeno. Ne andrebbe di mezzo il turismo dell'isola, mica come Lampedusa! Purtroppo, mi corre l'obbligo di dire che loro non sono affatto messi meglio. E dev'essere a scopo propagandistico presso i francesi meno contenti della sua amministrazione che M. le Président ha fatto questa sparata. In un recente mio viaggio a Lione ho visto più donne in chador e niqab che se fossi stata a Teheran, più  burqa che se fossi stata a Kandahar: una vera tristezza funeraria. Ora che tutti questi "ingressi" sono già sul suolo francese, ti ci voglio a inviare i poliziotti per scappucciarli a una a una. Inoltre il governo francese elargisce generosi sussidi ai mussulmani poligami per la loro prole avuta con più mogli.
Leggo un articolo comparso sulla Padania assai poco lungimirante, e con tutta la mia simpatia per la Lega, mi chiedo:  che razza di film hanno visto? Sarkò darebbe lezioni di antiimmigrazionismo a Fini che ora in Usa va magnificando il modello multietnico all'americana? Ma  quando mai?...Sarkozy è solo bravo a farsi gli affari suoi e a respingere il surplus sul territorio  francese, dato che è già off limits; non a rimettere in questione l'immigrazionismo europeo delle élites al potere. Gli agglomerati urbani delle banlieues di Parigi, Lione, Tolosa, Le Havre, Caen e Marsiglia esplodono di rioni-ghetto.
La popolazione francese autoctona è da intere generazioni mescolata agli allogeni, senza che la tanto decantata "integrazione" sia per davvero riuscita, nonostante la retorica francese dell'assimilazionismo che però non assimila. Tant'è che sono sempre più frequenti i fenomeni di razzismo "antibianco" dei magrebini di IIa e IIIa generazione.  Gli immigrati votano e acquistano cittadinanza in forza dello ius soli, propugnato dal consigliere di Sarkò Alexandre Del Valle.
Sarkò è fautore dell' Union des Peuples Méditerranéens, astuto eufemismo per dire " Peuples Africains", uscito già dagli accordi del WTO di Marrakech del 1994. Ha già nel suo governo la senegalese Rama Yade, segretaria di stato per i "diritti umani" di cui ho già ampiamente parlato qui. Inoltre il suo ministro dell'identità nazionale (sic) Eric Besson  afferma:
La Francia non è né un popolo, né una lingua, né un territorio, né una religione, è un conglomerato di popoli che vogliono vivere insieme. Non esistono Francesi di origine, c'è solo una Francia del meticciato.
Con tutta la mia antipatia mai nascosta per Fini e per le sue posizioni immigrazioniste, mi riesce proprio difficile vedere in Sarkozy, l'anti-Fini. Per la Padania, evidentemente l'erba del vicino è sempre più verde. Questa non è tuttavia, per noi Italiani una buona ragione per giocare al "mal comune mezzo gaudio", dato che il fenomeno immigrazione va fermato.