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22 February 2009

Il problema della morte indotta o facilitata


Ho aspettato che si spegnessero i riflettori sul caso Englaro su cui, non ho voluto di proposito intervenire. Questo non significa che nel merito non avessi le mie opinioni. Tant'è vero che ho firmato perché il Capo dello Stato applicasse la decretazione d'urgenza voluta dal governo. Inutile, visto che abbiamo il Presidente che abbiamo, e che si è rifiutato di apporvi firma. Era già tutto previsto.

Un'altra cosa voglio dire: fra un decreto che impone di non interrompere la nutrizione e una magistratura "antidemocratica" che ne decreta la sospensione d'ufficio, non ho dubbi: scelgo il governo e la sua decretazione d'urgenza, sebbene sia stata una pezza da last minute. Sul blog di Bisqui c'è un post dal titolo "Ammazziamoli tutti in nome del popolo italiano" in cui si fa l'elenco delle persone che si trovano in coma irreversibile in Italia e che non hanno avuto la stessa visibilità di Eluana. La domanda che vi si pone è la seguente: "e di questi che ne facciamo? li uccidiamo tutti quanti nel nome del popolo italiano?". E' evidente che i giudici (di solito lenti come pachidermi quando devono mettere ai ferri stupratori, assassini seriali, terroristi, altri delinquenti), che hanno decretato in fretta e furia la sospensione della nutrizione, perseguono un progetto politico ben preciso in relazione all'eutanasia, mirando a creare un "precedente giuridico" con la complicità di Napolitano, di una parte consistente delle forze politiche laiciste e dei media. Ma che fiducia possiamo nutrire in un presidente della repubblica che dà del terrorista a quegli stati europei che si smarcano coraggiosamente dal Trattato di Lisbona, nel quale si contempla esplicitamente la pena di morte?

Leggete (o rileggete) per favore i punti 7 e 8 che ne parlano in questo post pregresso.

E allora tutto ciò, quali scenari orwelliani evoca?

C'è l'eutanasia legalizzata col kit fai-da-te (Olanda e Belgio), c'è il testamento biologico con le "ultime volontà" del morituro (è facile estorcere una confessione fasulla). Ci sono personaggi scomodi che si ribellano al nuovo totalitarismo globalizzato e mondialista (NWO). C'è la pena di morte per gli insorti. Pena di morte, suicidio volontario e morte indotta sono un bel "pacchetto di fine vita". Bene, non voglio aggiungere altro: il Tale è stato "suicidato" , il tal altro ha lasciato le sue "ultime volontà", perciò staccate la spina. Proviamo un po' a immaginare alcuni di questi film...Surreali?! Mica tanto. Siamo diventati tutti così intercambiabili e sostituibili, vista la mole massiccia di "migranti" che preme per entrare a casa nostra.

Gli Italiani affiderebbero un tema etico così delicato come l'eutanasia alla nostra Magistratura e a Napolitano? O peggio, ai Barroso e ai commissari di Bruxelles, dove le élites scientifiche predicano la fecondazione assistita, la clonazione, le cellule staminali, le madri e i padri Matusalemme primipari, l'adozione dei figli ai gay e, dove, sempre in nome del Dio Denaro, ci sono banche che effettuano dei leasing per il cambiamento di sesso per transessuali come fa la Goldman Sachs? E allora già che viviamo nell'era della velocità "in tempo reale" che me lo tengo a fare "un vegetale" in coma? Un bel beverone o una punturina letale e via...facciamo pure come i seguaci del reverendo Jim Jones nella Guyana che si uccisero collettivamente nella foresta tropicale dopo aver bevuto l'amaro calice. Felici di morire in fretta per immolarsi a quello stregone ciarlatano. O perché, no, "in tempo reale".

Concludendo: la pena di morte in mano a gente con un pelo sullo stomaco lungo così, non viene misurata e contemplata per i "terroristi internazionali" come vogliono farci credere, ma per gli individui "non-organici" a detto progetto. L'eutanasia (al pari della pena di morte) è un problema ad alto tasso di sensibilità. Infatti possiamo decidere stoicamente per noi stessi, ma non per gli altri. Eppoi, quando è il momento giusto per "farla finita" con noi stessi? E a maggior ragione, per "staccare la spina" ad altri? Uno stato "eutanasista" diventa di fatto uno stato Moloch "eticamente corretto" che stabilisce già a priori i "tempi e metedi" della morte indotta e/o facilitata. Ovvio, vi lascio pensare a quale "ethos coatto" farà riferimento: all'etica del capitalismo mercatista, per dirla solo in termini blandamente weberiani.
Sullo stesso tema: Non potete uccidere in nostro nome di Ida Magli.
E ancora un'altra casistica di scempi su malati terminali al San Matteo di Pavia, dove una donna vuole concepire un figlio dal marito in coma, il cui prelievo del seme è già stato autorizzato dal ginecologo Severino Antinori. Siamo al cannibalismo, al nichilismo e al cupio dissolvi laddove la cultura della morte (Thanatos) vorrebbe sconfiggere la vita (Bios ed Eros). La Scienza contro la Natura.

15 February 2009

Occhio ragazzi, non appartatevi!


Ho scelto volutamente come titolo di questo post quello che circolava nei manifestini e locandine in Toscana quando c'era il famoso "mostro di Firenze". Ma mai avrei pensato di dover rimpiangere l'età dei mostri de noantri o dei guardoni in confronto a quanto circola oggi nelle nostre periferie o "non luoghi" di campagna, sempre più in mano a campi nomadi abusivi, o con sbandati che si danno alla macchia, per poi saltar fuori al momento propizio. Ormai non passa più una giornata senza che il bollettino di guerra degli stupri, delle rapine, degli ammazzamenti non aumenti. Cosa resta da dire a giovani fidanzatini, boy friends che vanno a spasso con la ragazza o vanno in camporella con vespe e motorini, magari nel giorno di S. Valentino? Un tempo circolava lo slogan pubblicitario CHI VESPA MANGIA LA MELA. Ora alla luce di quanto accade, sarebbe il caso di registrare lo slogan con "chi vespa viene rapinato e violentato", visto che il branco dei delinquenti non esita a continuare con l' ormai famigerata "operazione Guidonia". Perciò, occhio cari ragazzi: state all'erta e non appartatevi né con auto né con motorini. Piuttosto cercate di approfittare delle case di mamma e papà, ma non andate in luoghi fuori mano e fuori controllo, perché nessuno può difendervi. Hanno fiutato l'aria che tira questi bastardi delinquenti e sanno già che nel nostro paese la si fa sempre franca: con politici (rosa)ripugnanti che vanno a offrire in galera solidarietà ai violentatori, magistrati abominevoli dalle scarcerazioni facili (i cosiddetti "domiciliari" che per chi non ha fissa dimora sono una vera manna). Poi pie dame false e ipocrite di S. Vincenzo, minus habentes che girano sul web a ricordare nei loro commenti sciapi e insulsi quando un secolo prima eravamo "migranti" anche noi, senza aggiungere però che in America funzionava (e funziona) la sedia elettrica per chi sgarra, e che negli anni '30 e '40, molti criminali furono rimpatriati in Italia, con le autorità statunitensi che se ne infischiarono del fatto che erano residenti da parecchi anni in USA e pure di prima e seconda generazione, in nome della loro "sicurezza" (e facevano bene, intendiamoci!).


"Italianofobi" che non si scandalizzano se un ministro romeno come Diaconescu viene a farci il predicozzo tacciandoci di "razzisti" perché non ci facciamo stuprare o rapinare in silenzio dai suoi connazionali, ma ci ribelliamo alla sequela di misfatti che ormai si avvicendano a scadenza quotidiana. Non dobbiamo rassegnarci alla routine del male e alle continue aggressioni, qui "a casa nostra". Non dobbiamo arrenderci agli "italianofobi" tutti chiacchiere e distintivi di sinistra (ma alcuni anche a destra) che poi magari 30 anni dopo salteranno su a fare "autocritica". Non dobbiamo soccombere alle élites finanziarie eurocriminali che hanno allargato incoscientemente l'area di Schengen, e che in nome del debito globale, fanno e faranno entrare oves et boves, per approvvigionarsi di nuovi potenziali "clienti" smaltitori del "debito". Non dobbiamo rassegnarci a venire considerati una "scheggia di PIL" la cui vita non vale più una cicca schiacciata. Intanto a coloro i quali insistono sulla teoria della bontà sulla "mescolanza universale" delle serie, abbiamo anche tanti delinquenti nostrani-perciò-importiamone-.dei-nuovi, ecco questa dettagliata pagina di Google sugli stupri di questi ultimi anni presa dal blog Orpheus di Mary Italia , il Bengodi per gli stupratori.


E per chi ancora rompe con il mantra buonista "sopportiamoceli e non generalizziamo" ecco le statistiche chiare e tonde su quanto delinquono gli stranieri qui, qui a Milano e anche qui a Padova. Ventisei stupri in 26 giorni, vuole dire che è EMERGENZA UMANITARIA. Questi, per chi ancora non lo avesse capito, sono stupri "etnici" basati sul disprezzo e lo sfregio per il paese in cui queste orde approdano e per la sua stessa gente. E se queste violenze hanno come vittime donne dai 14 agli 85 anni mi pare evidente quale ne sia la matrice che li scatena.


E questi, sono gli ultimi bollettini della paura e della criminalità quotidiana. Gli artefici degli ultimi fattacci di cronaca? Un tunisino clandestino, pregiudicato e già spacciatore di droga a Bologna che si è buttato come una belva addosso a una ragazzina 15 enne; poi altri due stupratori con un forte accento dell'Est. A Roma al parco della Caffarella si cercano altri violentatori stranieri, aggressori della coppia di ragazzini e da ultime notizie pervenute, si sta chiudendo il cerchio intorno a due romeni. Nihil sub sole novi.
Anzi, no. Più che qualcosa di nuovo, c'è qualcosa di antico. Un "ubriaco romeno" (due parole che si trovano spesso d'accordo) ha violentato a Pavia una povera vecchia 83enne (più antica di così) e per giunta pure cieca. Ora la poveretta è grave, ricoverata in reparto chirurgia. Pensate un po' che bestiacce immonde si aggirano in questo paese! Siamo in attesa di sentire altre boiate pazzesche dalla bocca del ministro degli esteri Diaconescu, sul razzismo degli italiani, i quali, invece, dovrebbero fare una manifestazione sotto l'ambasciata romena contro di lui. Perché il troppo è troppo!(Corsera). Ultimo aggiornamento del 23 febbraio: l'anziana signora di Pavia di 83 anni stuprata dal romeno, è deceduta.




12 February 2009

La pessima uscita di scena dell'ambasciatore Spogli

Dicono che il potere logori chi non ce l'ha. Bisognerebbe anche aggiungervi la parolina di tre lettere "più". L'ambasciatore Ronald Spogli americano di origine italiana della precedente amministrazione repubblicana, con la scusa di dare la sveglia a un paese che dorme (l'Italia) e che rischia il declino (senti chi parla e da che pulpito) si è comportato assai villanamente. Francamente poteva lasciare villa Taverna e questo paese con un altro aplomb. Avrebbe, se non altro, lasciato un buon ricordo. Ma si vede che doveva togliersi chissà quali pietre dalle scarpe. Pietre che le si sono in parte ritorte contro. Sì, perché solo chi è senza peccato può scagliarle. Leggete quel che ha affermato Ronald Spogli nel pezzo apparso sul Corsera "Italia, potenza a rischio di declino. Spogli, un addio con polemiche" il 6 febbraio scorso .
Intendiamoci, nessuno vuole giocare al "tutto va bene Madama La Marchesa" e i difetti del mio paese li conosco, eccome. Ma come diceva il signor BB (Bertold Brecht) nella sua poesia Germania pallida madre, "altri parlino delle proprie vergogne come io parlo delle mie". E Spogli sulle vergogne di casa sua, invece tace. Finanziere e professore universitario assesta un knock out con un lapidario "Mi sono chiesto come mai gli Italiani non reagiscano nel vedere costantemente il proprio paese agli ultimi posti delle classifiche sulla competitività mondiale". Bene, peccato che come finanziere Spogli abbia omesso di dire che il suo è attualmente il paese più indebitato e insolvente del mondo, che scarica rozzamente la sua crisi addosso a tutti i paesi della "comunità internazionale" senza attribuirsene la paternità-responsabilità, certi che intanto noi, poveri vassalli scemi, faremo tutti quanti quadrato per difendere la pesante Lady Liberty dal suo sprofondare. Strano molto strano che Mr. Spogli non si sia ricordato che a gennaio in USA hanno avuto il record di 598.000 poveracci disoccupati. Che dal dicembre 2007 ci sono stati la bellezza di 3 milioni e 600 mila disoccupati, e che in assenza di sussidi statali, ce ne saranno altri 5 milioni nei prossimi tre anni. Che secondo molti economisti, i disoccupati in Usa supereranno addirittura gli 11 milioni, metà dei quali, senza sussidi di disoccupazione. Che il governo Bush che doveva essere il più liberista di tutti i governi, alla fine ha accumulato più partecipazioni statali della nostra Prima Repubblica del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani). Con la differenza che le iniezioni di liquidità dello stato americano se le ripappano le Banche bancarottiere. Strano, molto strano che Spogli che l'Italia dovrebbe conoscerla bene, non abbia detto che noi Italiani avremo pure tanti difetti, ma che nemmeno un usciere o un bidello comprerebbe tutto a debito come è consuetudine fare dalle sue parti. Che non si permetterebbero mai, queste povere umili italiche formichine, di fare la spesa con la "carta di plastica" (quella che Oltreatlantico esploderà in un altra delle vostre bolle speculative, prevista nel luglio prossimo) senza avere la debita copertura in banca. E ora caro ambasciatore, lo sa cosa succederà ? Che i paesi con una popolazione "virtuosa" come noi, dovranno tirare di brutto la cinghia, a causa dei cicaloni americani vittime del sogno-incubo che gli avete confezionato così astutamente in tutti questi anni. Vi siete pure illusi che mentre voi potevate darvi alla pazza gioia, i cinesi bamba continuassero a produrre forsennatamente per voi con la Chimerica. E qui mi corre l'obbligo di chiedervi: dov'è andata tutta la vostra sensibilità per i diritti umani o esportatori della democrazia? Lo sapete o no che in Cina per fare merci in sovrannumero usano e sfruttano i bambini fino allo sfinimento come ai tempi della prima Rivoluzione industriale inglese cantata da Dickens coi suoi fanciulli abusati e malmenati alla Oliver Twist? Inoltre, come non scorgere in questo suo sottolineare costantemente la parola declino, una proiezione fantasmatica di quel big crack che invece state vivendo proprio voi?

Ambasciatore, si Spogli della sua arroganza ed esca di scena con un po' di gentilezza e di umiltà.

PS: A proposito di Guantanamo. E' notizia fresca di agenzia che Maroni abbia detto NO all'idea di ospitare i terroristi (o presunti tali, o comunque prigionieri) qui da noi come avrebbe chiesto Obama agli stati membri della UE. Leggere qui: http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.3010790066

Sarà un primo passo avanti verso un sussulto di dignità nelle relazioni Italia-Usa?

09 February 2009

Aldo Grasso: sui linciaggi, si legga Ceronetti




Ci risiamo. La stampa e i media che sono dei formidabili mestatori tutt'altro che innocenti, confondono surrettiziamente gli effetti con le cause. Se Manzoni fosse vivo, direbbe che i veri untori della nuova peste sono proprio loro. I TG non hanno mostrato le immagini di quel povero giovane rimasto intrappolato tra le lamiere e morto, a causa dell'ennesimo romeno ubriaco che per l'ennesima volta guida senza documenti su un'auto rubata e per l'ennesima volta UCCIDE un italiano e ferisce gravemente un'altra donna. Hanno invece preferito ripetere e ripetere e ripetere i calci in culo ricevuti da una folla inferocita a quella teppa di romeno che ha travolto e ucciso, poi come se nulla fosse entra in un bar e ordina l'ennesima birra, certo di farla franca. Scusate, ma che cosa saranno mai quattro calci in culo, rispetto a una giovane vita spezzata? Possibile che abbiamo perso così tanto il rispetto per la vita umana da glissarci sopra come se fosse un dettaglio? Ecco che sul TG3 interviene, preoccupato, il sociologo (della domenica) Domenico De Masi a dire che in Italia ormai c'è il Far West e la legge del branco. Ed ecco che arriva Aldo Grasso (docente di comunicazioni di massa alla Cattolica e critico televisivo del Corsera) che, forse a corto di programmi decenti da recensire, se la piglia coi linciaggi nel suo pezzo "La diretta sulla giustizia sospesa" sul Corriere di domenica 8 febbraio.


Okay caro professor Grasso, se lo stato di diritto (che protegge tutti noi) viene meno e si cede alla legge del branco è ovvio che entriamo in tempi bui che non ci tutelano, e non c'era bisogno di saccenti toni di cattedra per saperlo. Stupisce però la falsa coscienza di voi altri, intellettuali al servizio del potere. Niente certezza della pena e delinquenti stupratori agli "arresti domiciliari" come nel caso del branco di Guidonia vuole dire fare degli Italiani un popolo disperato, esasperato e inferocito. Io non mi scandalizzo. Mi scandalizzano invece gli intellettuali "di servizio" come voi. Vorrei vedere se aveste un figlio morto ammazzato da uno di questi delinquenti che guidano con auto rubate, senza documenti e dopo l'uccisione corrono pure a scolarsi un'altra birra. LO STATO ENTRI IN FUNZIONE CON PENE CERTE, se vuole evitare scene di giustizia sommaria. E' l'unico antidoto, mi creda. Inutile fermarsi all'etimologia della parola "linciaggio", caro Grasso, derivante da Charles Lynch, patriota della Virginia che presiedette una corte irregolare con l'incarico di punire i coloni fedeli alla corona britannica con finti processi. O di scomodare Elias Canetti in "Masse e potere". Se lo stato e i suoi organismi c'è e funziona, i tentativi della giustizia fai-da-te, svaniranno come la neve al sole. Se l'area di Schengen invece di venire allargata in modo dissennato, venisse sospesa, ecco che ci sarebbe un maggior controllo del territorio, per esempio. Da ultimo, si legga quel che scrive il sensibilissimo e geniale Guido Ceronetti sulla bella trovata di accelerare l'ingresso della Romania e di tutto l'Est attraverso Schengen.


I marocchini hanno una risoluta fama di stupratori (pericolosissimi in guerra, nel ricordo storico le truppe coloniali al seguito di Franco, i marocchini della campagna d'Italia dei francesi di De Gaulle-Leclerc), ma nelle cronache recenti e nelle statistiche sono stati abbondantemente superati dai romeni, spesso in branco, talvolta omicidi. Il loro numero è misurabile dalla quantità esorbitante di presenze fuori controllo, dall'oziosità abbrutente, tra bevute di birra senza cibo negli ondeggiamenti senza confini delle grandi periferie. Va ricordato che si tratta di figli dei ventri forzati a partorire da Ceausescu sotto stretta sorveglianza antiabortista della Securitate, cresciuti in condizioni prossime al randagismo canino. Il dono all'Italia di questi campioni di umanità degradata è stato fatto dai frenetici allargamenti a Est dell'Unione e dalla follia di Schengen.


L'ha scritto Ceronetti, non l'ho scritto io. E meno male che uno su mille ce la fa a dire quel che i pavidi e pusilli intellettualucci di provincia come voi, non osano più dire né scrivere. Legga professor Grasso, legga, e non rimescoli le carte come più le fa comodo. Non è mai troppo tardi per imparare una lezione di onestà "massmediologica", mi creda. E la prossima volta recensisca piuttosto il Grande Fratello o la posta del cuore di Maria De Filippi, ma non l'esasperazione rabbiosa degli Italiani che non hanno più uno stato, né legge, né giustizia, né morale, né tutela della preziosità della vita (la loro), in cui poter credere.
AGGIORNAMENTO: Sul blog Orpheus dell'amica Mary il solito ministro degli Esteri del solito governo romeno, invece di chiederci scusa per tutte le violenze, gli stupri e le morti finora inflitte sulla popolazione italiana da parte dei suoi connazionali, si mette a sproloquiare "su alcuni atteggiamenti, soprattutto da parte di alcuni rappresentanti del governo italiano volti, attraverso una retorica molto aggressiva e provocatrice, a incitare alla xenofobia”. Lascio giudicare a voi.

05 February 2009

Beppa Giosef e le sue sorelle


Ricordate Beppa Giosef, del fumetto Alan Ford di Magnus e Bunker? Era la moglie fedifraga di Superciuk che dispensava bigliettoni da diecimila ai giovanotti perchè...le tenessero compagnia. Beh, l'altra sera la Bindi a Porta a Porta mentre scagliava anatemi con le braccia alzate verso il povero Cota della Lega, pareva davvero la sorella gemella di Beppa Giosef. Pure Livia Turco, sempre fautrice dell'ingresso indiscriminato dei "migranti" non scherza in quanto a sfoggio di grazie e di bellezza accompagnata da acuta e penetrante....intelligenza. Poi c'è anche Ritanna Armeni, che è diventata la nuova Teresa di Calcutta dei clandestini. Per non dire di Rita Bernardini che si è recata in carcere quale paladina dei diritti umani universali perché quelli del branco degli stupratori romeni di Guidonia sarebbero stati maltrattati. Ho un'idea: perché la Bernardini già che c'è, non va da Jack lo Squartatore a difendere il suo "diritto umano" a praticare squartamenti seriali? Umani troppo umani questi radicali rosaripugnanti! Pare che a causa di questa improvvida azione ostentatoria si sia beccata tutta una serie di insulti da trivio via email di Italiani inferociti da cotanta proterva manifestazione di "buonismo da serial killer". Perché per rimanere in tema di ossimori, non c'è nulla di più feroce di una pecora che ostenta e impone mitezza quando è in gioco perfino la nostra vita e la nostra incolumità. Intendiamoci, in ogni stato un governo DEVE avere un'opposizione, dato che fa parte della dialettica democratico. Ma che, possibilmente cerchi di rimediare a quei guasti che la maggioranza non è in grado di sanare. E invece abbiamo una sinistra che in materia di sicurezza vorrebbe allentare ancor più la vigilanza per togliere quelle già deboli e scarse difese che abbiamo e farsi garante di pene ancora più incerte e labili. Brutte, malvage e antitaliane: ecco le Beppe Giosef della politica italiota de sinistra.

01 February 2009

La Chimerica genera solo mostri


La Chimerica (China + America) è un termine coniato dallo storico scozzese Niall Ferguson. Questo termine è stato ripreso (debitamente virgolettato, quasi a metterne in evidenza con ironia tutta la matrice pericolosamente utopica) da Giulio Tremonti nel suo saggio "La paura e la speranza. Essa nasce de facto l'11 dicembre 2001 e cioè solo tre mesi dopo l'attacco al WTC a Manhattan. Qualcuno potrebbe divertirsi a notare una singolare "teoria delle corrispondenze " nelle date e nelle sigle: 11 settembre 2001, 11 dicembre 2001. WTC in Usa , e la Cina che entra nel WTO, ovvero il commercio mondiale, solo tre mesi dopo. Ma giusto per non rimanere nella cabala, vi ripropongo un articolo apologetico scritto da Ferguson sulla nuova "creatura da laboratorio finanziario", pubblicato due anni fa sul Corsera "Usa e Cina in simbiosi economica: la Chimerica è già una realtà". Nel rileggerlo mi sono posta alcune domande:










  • Perché questi "cervelloni" ci hanno ingannato facendoci credere solo due anni prima che la Chimerica è un "matrimonio riuscito" dove è possibile finanziare un'economia mondiale basata sul debito in Usa trasferendo tutta la produttività in Cina?


  • Perché è obbligatorio piegarsi al dogma americano del "...and the world will be as ONE" ?


  • Perchè la Chimerica, questa "sintesi transpacifica" che sposta l'Occidente in Oriente, dall'Atlantico al Pacifico in una fusione indistinta, dovrebbe necessariamente portare "la pace mercantile perpetua", garantita dal dominio in apparenza razionale del "mercato assoluto", visto come la grande panacea a tutti gli altri "mali assoluti" del Novecento? Ma leggiamo il pezzo in questione:







La teoria del caos suggerisce che basta una farfalla, semplicemente sbattendo le ali nella giungla dell' Amazzonia, a scatenare un uragano a Manhattan. Qualcosa di simile si può dire dei mercati finanziari, come abbiamo visto la settimana scorsa. La farfalla in questo caso è il nuovo mercato azionario di Shanghai. Quando gli investitori cinesi hanno sobbalzato martedì, ne è seguita una tempesta in quasi tutte le borse del mondo. Man mano che il globo girava, martedì scorso, il valore delle aziende quotate in borsa si afflosciava in un mercato dopo l' altro. Le borse europee sono scese di quasi il 3 percento. A New York, lo Standard and Poor 500 ha perso circa 3,5 punti percentuali. I cosiddetti mercati emergenti, come Argentina, Brasile e Messico, sono stati colpiti ancor più gravemente. Non meno di 45 dei 53 principali mercati azionari del pianeta hanno chiuso il mese su valori inferiori a quelli iniziali. Per il fine settimana, tuttavia, gli analisti più scettici hanno sollevato qualche dubbio sulla versione degli avvenimenti ispirata alla teoria del caos. Come ha fatto una borsa con una capitalizzazione di mercato pari ad appena il 5 percento di quella di New York ad aver causato un tale scompiglio planetario? Devono esserci altri motivi. Forse l' uso della parola «recessione», saltata fuori in un' intervista ad Alan Greenspan? Signori, vi prego. Alan Greenspan ha lasciato il suo incarico alla guida della Fed oltre un anno fa. A dire il vero, non occorre la teoria del caos per spiegare questi fenomeni: basta l' economia. Quello che si è verificato sotto i nostri occhi la settimana scorsa è sintomo di uno spostamento più profondo, a livello strutturale, nell' equilibrio del potere economico mondiale. Chiedetevi perché l' anno appena trascorso è stato così eccezionale per i mercati finanziari; perché quasi ogni mercato ha chiuso l' anno con rialzi da record; perché gli utili raccolti da banche d' investimento, hedge fund e gruppi di private equity sembravano sconfinati? Alcuni analisti dicono che si trattava di liquidità eccessiva, mentre altri parlano di carenza di attivo. Tuttavia, la risposta più convincente è l' impatto sismico provocato dall' ingresso della Cina nell' economia globale. È stato l' effetto dell' immensa manodopera cinese a basso costo sui livelli salariali globali a spingere i profitti delle aziende Usa da circa il 7 per cento del Pil nel 2001 al 12 per cento lo scorso anno. Allo stesso tempo, è stata la valanga di risparmi cinesi confluita nel mercato capitale globale a causare il ribasso dei tassi d' interesse immobiliari su scala mondiale, da circa il 5 per cento 7 anni fa al 2,8 per cento l' anno passato. Riflettiamo: gli utili aziendali crescono a dismisura, mentre i tassi d' interesse reale restano molto al di sotto della loro media su lungo periodo. Chiunque abbia voglia di mettersi in tasca un bel po' di soldi sa benissimo che cosa fare. Prendere a prestito il più possibile e acquistare le aziende con i maggiori utili. Ovvio, molti economisti si preoccupano per gli squilibri mondiali collegati all' ascesa cinese. Da un lato, puntano il dito verso l' esplosione delle esportazioni cinesi che l' anno scorso hanno generato un' eccedenza nelle partite correnti di oltre 230 miliardi di dollari; dall' altro, segnalano un crescente deficit nella bilancia commerciale americana equivalente a oltre il 6 per cento del Pil. Ricordando lo scompiglio causato da squilibri molto più contenuti negli anni ' 70 e ' 80, queste «Cassandre» profetizzano il crollo del dollaro e altre catastrofi. Eppure c' è un altro modo per esaminare questi presunti squilibri: non sono infatti più preoccupanti di quanto non lo siano, mettiamo, le vastissime disparità tra California e Arizona. Pensiamo agli Usa e alla Repubblica Popolare non come due paesi, ma come un' unica entità: la Chimerica. È un paese impressionante: appena il 13 per cento della superficie terrestre, ma un quarto della sua popolazione e un buon terzo della produzione economica mondiale. Per di più, la Chimerica ha toccato quasi il 60 per cento della crescita globale negli ultimi 5 anni. Il loro rapporto non è necessariamente sbilanciato, anzi, appare piuttosto simbiotico. I chimericani dell' est sono risparmiatori; quelli dell' ovest sono spendaccioni. I chimericani dell' est si occupano di produzione, quelli dell' ovest del terziario. I chimericani dell' est esportano, quelli dell' ovest importano. A est si accumulano riserve, a ovest si producono deficit, accompagnati da emissioni di obbligazioni in dollari di cui sono ghiotti i chimericani dell' est. Come in tutti i matrimoni riusciti, le differenze tra le due metà della Chimerica sono complementari. Accumulando pacchetti azionari in dollari, la Banca della Cina non si limita solo a finanziare gli sperperi americani, ma rallenta sistematicamente l' apprezzamento della valuta cinese, mantenendo così le esportazioni cinesi a basso prezzo. Allo stesso tempo, la Banca della Cina sta creando il migliore fondo di stabilizzazione che si possa immaginare. Quando si ha un trilione di dollari sotto chiave, ci si sente immuni dalle crisi monetarie (sic!) che hanno travagliato le altre economie asiatiche negli anni 1997-1998. E questa è una delle ragioni per cui la volatilità del mercato azionario della scorsa settimana ha rappresentato una «correzione», non un crollo, e meno che mai l' inizio di un lungo periodo di crisi. E che dire di tutti quei rischi politici che riempiono i notiziari, in particolare il pericolo di un allargamento del conflitto in Medio Oriente? Paradossalmente, più diventa pericoloso il Medio Oriente, più salda appare la Chimerica, perché il rischio geopolitico incoraggia gli investitori asiatici a mettere al riparo i loro soldi nel fortino degli Stati Uniti (oggi più che fortino è un Fort Alamo assediato). Non c' è dubbio che vedremo nuovi alti e bassi man mano che gli investitori cinesi imparano la lezione, ovvero che «la performance passata non è garanzia di risultati futuri». Ma i loro scombussolamenti periodici non causeranno nient' altro che qualche scossone di volatilità finanziaria globale, un acquazzone in confronto al solleone secolare che splende sulla simbiosi tra Cina e America. La Chimerica, nonostante il nome, non è una chimera. - Niall Ferguson - 7 marzo 2007 -







Sono le ultime parole famose, dato che nel frattempo, sappiamo quali terremoti sono avvenuti e quali avverranno. Ma c'è un'altra data storica ritenuta dallo stesso Tremonti nel testo citato, una data "misteriosa", in quanto mediaticamente passata in sordina: il 15 aprile 1994 data in cui si stipula a Marrakech l'accordo per l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) (nella mappa, i paesi membri in verde). Da quel momento "nulla sarà mai più come prima". E gli Europei (in primis noi Italiani, da sempre un ponte sul Mediterranneo) assisteranno (come già assistono) passivi all'apertura di questo "cantiere di demolizione" prendendo atto, impotenti, dei seguenti effetti:
  • Mondializzazione del Commercio e dismissione delle identità nazionali.
  • Crisi del Welfare State dei singoli stati membri europei.
  • Compressione dei salari degli "autoctoni" verso il basso equiparandoli agli standing di vita dei "nuovi arrivati" con connesse guerre tra "vecchi poveri" (gli autoctoni) e "nuovi poveri" (gli allogeni).
  • Problemi connessi con la sicurezza e illegalità diffusa nei nostri territori sempre più fuori controllo.
  • Crisi della politica (e delle sue leadership), sempre più subordinata all'economia, alla finanza mondiale e ai suoi disegni egemonici (le banche considerate il sinedrio della democrazia con annessi i loro organi di stampa).




Conclusione: ecco perché è impossibile, stante così le cose, illudersi che si possa legiferare autonomamente per salvaguardare i nostri cittadini da questo immenso devastante "cantiere di demolizione", atto a dissolvere quel che resta delle nazioni (con conseguenza di migrazioni apparentemente selvagge e disordinate, ma in realtà sagacemente pilotate ad hoc), che è stato firmato e voluto per decretare la fine del nostro mondo, con conseguente aumento esponenziale della delinquenza e il rischio estinzione delle popolazioni autoctone, nel nome del mercato mondiale assoluto (sarà dunque il caso di superare quanto prima la teoria dell'Eurabia di Bat Ye'or, decisamente riduttiva, rispetto a ben più ampi disegni).
Ed ecco perché la sottoscritta è così dubbiosa che, quale che sia la volontà di questo governo, difficilmente riuscirà a dire da solo: "Voglio scendere da questo tram". La corsa è stata avviata e spinta velocemente, troppo velocemente e non si sa dove ci condurrà. A noi subirne tutti i danni cosiddetti "collaterali".