Nessie New Logo

20 August 2009

Per Bankitalia gli immigrati sono una risorsa (per loro, ovviamente)


Se qualcuno pensa ancora che a regalarci tutti questi stranieri in Italia a caccia di posti di lavoro che gli Italiani "non vogliono più fare" (così recita il mantra) sia solo la sinistra è in errore. O almeno, se non in errore, vede solo una parte del problema. Non SOLO la sinistra, MA ANCHE la sinistra. E non solo la Chiesa e la Caritas, MA ANCHE loro. E non solo la Caritas o i sindacato o il PD (ex PCI, PDS, DS), o l'ONU o altre organizzazioni mondialiste... Per saperne di più su tali organizzazioni leggere il recente pezzo di Ida Magli pubblicato su Il Giornale.

Ma le madri di tutti i movimenti legati a transumanze migratorie internazionali e intercontinentali, come ho tentato di spiegare più volte, sono loro, le Banche. Ovvero la Finanza e tutta la sua filiera internazionale, disposta a scatole cinesi. A supporto di questa tesi, ci sono le dichiarazioni di questi ultimi giorni di Bankitalia riprese da vari quotidiani secondo cui gli immigrati non toglierebbero nessun lavoro agli autoctoni e non creerebbero concorrenza sleale. Plaude, ovviamente Minniti del Pd. Ma guarda un po' che stranezza...

La cosiddetta Unione Europea non è che un'area mercantile che ha smantellato i confini delle patrie per favorire la libera circolazioni degli uomini, delle merci, del denaro con annesse transazioni bancarie (l'Euro per ammissione dello stesso Padoa Schioppa è moneta battuta senza stato). Poi nel 1994 c'è stato l'accordo di Marrakech e infine l'allargamento dell'area di Schengen completata nel dicembre 2007. Inoltre è bene ricordare che i singoli stati membri europei hanno accordi bilaterali coi singoli paesi africani, latino-americani e asiatici, e che quindi chi lascia casa propria in Africa o in Asia o America latina, non lo fa perché ha sentito solo i rumors di qualche pifferaio magico come la favola dei topi allettati dal suo suono. Esistono accordi intergovernativi ben precisi, e questi vanno avanti sia che ci sia la sinistra che la destra al governo.

Certo, la sinistra accelera, la destra rallenta (con l'eccezione di Fini e delle sue recenti dichiarazioni sullo ius soli). Ma la morale del discorso è che non si muove foglia che la finanza non voglia. Fa comodo che ci siano rimesse da inviare a casa propria da parte dei "migranti". E queste sono possibili da inviare solo a mezzo banca. Inoltre l'uomo itinerante, déraciné ed eternamente in spostamento è per antonomasia l'uomo che consuma, produce e si riproduce. Vietato quindi avere delle radici proprie, casa propria, il laboratorio, l'atelier e la bottega dietro casa, secondo la cultura dell'antica Italia e dell'antica Europa. E allora via coi "cantieri di demolizione". Cioè le concentrazioni industriali, le fusioni aziendali e bancarie, la delocalizzazione del lavoro, lo smantellamento degli impianti in patria per portarli "altrove": tanto tutto il mondo è un solo paese, no?

Ecco perché l'analisi di Fausto Carioti su Libero è comunque parziale e non svela i veri retroscena. Poiché non è vero che gli immigrati rappresentano solo una risorsa per gli Italiani "ricchi" che possono permettersi una colf o una badante.

La badante ormai sono costretti ad assumerla anche i non abbienti, magari facendo una colletta con salti mortali tra membri di una stessa famiglia per poterla retribuire. Gli immigrati rappresentano innanzitutto una ricchezza per gli innominabili illuminati signori della finanza bancaria: ecco la verità. Ovvero gli intoccabili - quelli che spostano le biomasse, predicando la mescolanza universale nel nome dell'uguaglianza assoluta, per meglio nascondere i loro esclusivi profitti. E chi non accetta di essere pecora tra le pecore, chi ricorda tradizioni, culture e identità perdute o in via d'estinzione è un obsoleto nostalgico razzista.
Chiamatelo come volete, ma questo, a mio avviso, ha un solo nome: ricatto morale.

18 comments:

Anonymous said...

Ah ecco, mi domandavo giusto ieri com'e' che Bankitalia si sbraccia per farci credere tutta questa marea di minchiate. Ma per favore!
Quanti ne hanno di immigrati dentro Bankitalia?

Stella

Massimo said...

Questa storia dell'immigrato che svolge lavori "che noi non vogliamo più fare" a me sta facendo frullare in testa un'altra interpretazione che in futuro cercherò di esprimere in un post, ma che, brutalmente, potrei proporre con un : l'immigrato come succedaneo dello schiavo che a Roma svolgeva quei lavori che ai Romani "proprio non andava di fare". E allora vediamo che i razzisti non siamo certo noi che ci richiamiamo alle Radici, alla Tradizione ma abbiamo caro il proverdio popolare "ognuno è padrone a casa sua" :-)

Elly said...

Ho domandato a Joe Black (un commentatore del blog di Stefania) cosa ne pensasse di questa storia di Bankitalia, copio e incollo la sua risposta:

Penso che quello studio contenga solo ed esclusivamente balle.
Quello studio infatti vuol farci credere che in Italia esista un sistema lavorativo, di welfare e occupazionale con un numero di posti infinito.
Solo così si spiegherebbe la non sottrazione di posti di lavoro agli italiani da parte degli stranieri.
Ma in un sistema nel quale i posti di lavoro sono un numero “finito” ovvero ben determinato, va da se che per ogni straniero occupato, significa che un italiano è disoccupato.
Quello “studio” o rapporto, stride poi in maniera assurda con quanto ci raccontano da anni, ovvero che in Italia esiste un alta percentuale di disoccupazione… in pratica bankitalia (vedi signoraggio) ci dice che in Italia abbiamo due emergenze in netto contrasto tra loro e cioè la disoccupazione e la necessità d’importare manodopera straniera. Due emergenze che non possono convivere per logica, o l’una o l’altra.
Bankitalia poi festeggia entusiasta il fatto che “grazie” agli stranieri abbiamo sfondato il muro dei 60 milioni, evidentemente Bankitalia non sa cosa significhi sovrappopolazione, quindi inquinamento, cementificazione, impoverimento delle risorse, sfruttamento intensivo del territorio, stress, alterazione sociale e tutte le cose legate alla sovrappopolazione, inoltre non contenta brinda felice all’abdicazione della donna alle extracomunitarie che diventano padrone di casa e madri dei loro figli, perché le italiane vanno a lavoro.
Bisognerebbe arrestare chi ha fatto quello studio.
Per ora mi fermo qui

Chiaro, no?

Lo PseudoSauro said...

Diciamo una cosa che possono capire tutti: dal lavoro che si risolve nelle rimesse degli immigrati, l'Italia, non solo non guadagna nulla, ma ci perde fior di quattrini. Chi guadagna sono solo le banche, che ancora una volta investono sul "mercato", cioe' ovunque tranne qui, perche' qui conviene poco. E poi diciamone un'altra: Bankitalia non e' piu' la Banca d'Italia. non e' cambiato solo il nome, ma anche la proprieta'. Chi non ci crede s'informi.

Eppure lo capirebbe anche uno scemo: se io pago la badante che manda i soldi in Equador (dove il valore dell'euro si moltiplica), e' come se mandassi direttamente denaro all'estero. Il presupposto (fasullo) e' che qui in "occidente" siamo tutti cloni di Rockefeller. In realta', la badante che ritorna in patria, probabilmente, si potra' comprare una casa con i risparmi rimessi dall'Italia, mentre l'ipotetico badante italiano ne avrebbe a malapena per pagarsi l'affitto e rimanere in bolletta ben prima del 15 del mese. Ecco i lavori che gli italiani non vogliono piu' fare... dove le mandiamo le rimesse, in Laos? Ergo: devi emigrare anche tu in un paese piu' ricco del tuo, ma non per migliorare il tuo tenore di vita: per sopravvivere.

E' arrivato prima il badante o l'immigrato? Si puo' rispondere con certezza: il lavoro di badante e' stato inventato per regolarizzare l'immigrazione clandestina. Infatti, le pochissime (e' un lavoro prevalentemente femminile) badanti italiane sono considerate meno efficienti (e spesso, sono pagate meno) delle colleghe straniere. E qui si sentono di frequente discorsi assurdi sulla maggiore umanita' delle latino-americane rispetto alle italiane... foss'anche vero, ci scommetto che fra vent'anni - grazie all'etica globale - la loro "umanita'" sara' tale e quale alla nostra, sempre ammesso che il principio razzista che sta alla base del ragionamento, non sottenda che noi siamo sempre peggiori in quanto italiani...

E' piacevole l'apprendere che chi ci governa e chi presiede ad istituzioni del genere considera gli italiani dei degenerati da sostituire al piu' presto col primo popolo che passa.

Siccome fa caldo mi fermo qui, ma rimango sempre dell'opinione che prima o poi non basteranno gli alberi per appenderci questa moltitudine di imbroglioni e traditori.

Anonymous said...

Sono d'accordo con il Governatore della Banca d'Italia. Infatti, nell'ottica dell'ottimizzazione delle risorse tanto cara alla turbo finanza, si potrebbe cominciare mettendolo in esubero e sostituendolo poi con un laureato extracomunitario preferibilmente clandestino. Ovviamente a un centesimo del suo stipendio.
O gli effetti dell'immigrazione globalizzatrice devono riguardare solo i tapinacci delle lower and middle classes ?

Anonymous said...

Ti seguo da un buon numero di mesi e ritengo i tuoi articoli una fonte di analisi senz'altro interessanti e per certi versi geniali. Ho anche pensato di raccoglierli in un'apposita cartella; spesso sono lunghi e non immediatamente digeribili. Comunque brava e continua così. LUCA

Aldo said...

Occorre urgentemente imparare a fregarsene alla grande dei "ricatti morali", a imbracciare con orgoglio la propria indipendenza etica, a costruirsi da sé il proprio limite tra "giusto" e "sbagliato" e solo su questo limite dosare i propri atteggiamenti, le proprie parole ed i propri comportamenti. Purtroppo a volte ci si mettono di mezzo non solo i "ricatti morali", ma anche le leggi ed le forme di costrizione che ne derivano. In quei casi, la terapia Pseudosauro potrebbe rivelarsi l'unica cura che offra qualche speranza di guarigione.

CarloMartello said...

Nessie, nel caso ti fossi persa queste 'perle' del massone Fini:
http://temporeale.libero.it/libero/fdg/3123231.html

CarloMartello

Nessie said...

Stella, a Bankitalia non interessa assumere dei tecnocrati extracomunitari; per loro bastano e avanzano i quadri interni. La manna per lei sono le rimesse e gli emolumenti.

Massimo, la faccenda degli immigrati che svolgono lavori "che noi non vogliamo più fare" è un'invenzione sindacale, come ben sai.

Nessie said...

Elly, leggo con interesse i commenti di Joe Black e li trovo spesso geniali.
"Quello studio infatti vuol farci credere che in Italia esista un sistema lavorativo, di welfare e occupazionale con un numero di posti infinito", scrive Joe.
Sono balle spaziali che vuole evidentemente farci credere la Banca d'Italia.
La verità è che ha dei tornaconti formidabili proprio lei. E mi pare di averli enucleati.
Il profitto mascherato da umanitarismo e egualitarismo è la peggiore delle ipocrisie. Ciao.

Nessie said...

Sauro, sempre interessanti e puntuali le tue notazioni. Massimo dovrebbe farle proprie a proposito dei lavori che "gli italiani non vogliono più fare".

"E' piacevole l'apprendere che chi ci governa e chi presiede ad istituzioni del genere considera gli italiani dei degenerati da sostituire al piu' presto col primo popolo che passa".

E' sempre più evidente che questa xenofilia nasconde un intrinseco disprezzo verso di noi autoctoni. Ma come sai le Banche sono "umane troppo umane" :-)

Nessie said...

Luca, grazie per l'"interessante" e il "geniale". Solitamente sono piuttosto sintetica. E se mi dilungo è solo quando l'approfondimento non riesce a stare nelle fatidiche 30 righe. Ciao.

Aldo, "occorre urgentemente imparare a fregarsene alla grande dei "ricatti morali", a imbracciare con orgoglio la propria indipendenza etica, a costruirsi da sé il proprio limite tra "giusto" e "sbagliato"...".

E' quel che cerchiamo di fare. Nel nostro piccolo.

Nessie said...

Grazie C.Martello, ho letto.
Una conferma in più che Gianfuffa è a libro paga da chi sappiamo.
Ma guarda un po' che FINI lezioncine di storia risorgimentale,eh?
E difatti Carlo Pisacane e i suoi "
300 giovani e forti che sono morti"
sarebbe sbarcato all'isola di POnza giusto per incoraggiare le migrazioni dall'Africa subSahariana. Non ha neanche il senso del ridicolo....

Anonymous said...

Come no? Soprattutto questi!
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_agosto_21/ramadan_inizio_roma-1601688390813.shtml

Anonymous said...

E' di conforto condividere queste considerazioni tuttavia prendiamone atto: i salotti reggitori del mondo hanno deciso che così deve essere e così sarà. E sarà così anche se il 99% degli elettori europei votasse contro queste politiche.
P.S. quello del Governatore immigrato clandestino ero io, avevo dimenticato la firma.
Scarth

Nessie said...

Vanda, di che ti stupisci? Quando c'è addirittura Obama che fa gli auguri "universali" al Ramadan in un paese che dello WASP (white, anglosaxon protenstant) ha sempre fatto il suo piunto di forza. Ora pare che il problema più importante sia leccare le terga genuflesse degli islamici.

C'è il solito idiota troll sinistronzo che viene di tanto in tanto a dare lezioncine di comprendonio storico,a suon di insulti, ignaro che la parte politica che difende tanto fanaticamente è proprio quella più collegata ai "poteri forti" e alla finanza internazionale. O beata ottusità e miopia!

Nessie said...

Scart, non ti avevo riconosciuto. Ieri Ben Bernanke, non appena insignito a capo della FED da Obama, ha dichiarato che gli Usa sono fuori dal tunnel della crisi e che presto ci sarà la ripresa. Francamente ne dubito. Questo sfoggio di ottimismo a buon mercato non mi convince. Vedremo....Ciao a tutti.

CarloMartello said...

Obama sarà la goccia che farà traboccare il vaso negli USA.

CarloMartello