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31 August 2009

La Chiesa sia più onesta, coraggiosa e coerente



E' doveroso da parte mia ribadire una posizione. Come ho scritto in un commento al blog Blacknights dell'amico Massimo, ho appoggiato la Chiesa sui temi eticamente sensibili. E mi pare di averne dato prova in numerosi post in archivio come questo già nel lontano 2005 e quest'altro più recente. Viceversa, mi contrappongo a lei su temi cruciali come l'immigrazione. E' ormai assodato che lo stato del Vaticano contempla nel suo statuto il reato di immigrazione clandestina. Si difende e mette le mani avanti mons. Vegliò sull'Osservatore Romano dicendo "noi siamo un piccolo stato". Vero, ma anche l'Italia è un minuscolo Paese - un moscerino che rischia di venir schiacciato dall'elefante africano. Quindi non vedo la possibilità di ottenere dispense ed esoneri speciali in tema di immigrazione selvaggia per loro, che non siano anche nostri. O forse, ciò che vale per lo stato Vaticano in materia di immigrazione non deve poter valere per la nostra repubblica?
Vengo ai temi etici, aborto, eutanasia, Pacs, adozioni ai gay ecc. In passato (e parlo di un passato assai recente) ero vicino alla Chiesa per la difesa della famiglia eterosessuale e contraria alle simil-famiglie (Pacs, Dico) ecc.


La faccenda del direttore di Avvenire Dino Boffo mette in luce il fatto che spesso la Chiesa ha mobilitato le masse cattoliche su campagne etiche senza fare adeguato repulisti al proprio interno. Fate quel che dico io, ma non fate quel che faccio io, poteva funzionare tuttalpiù ai tempi dei Borgia o dei vescovi conti.

Oggi che Santa Romana Chiesa ha perso il potere temporale, che non è più lo Stato Pontificio con tanto di Papa Re, rischia però, con le sue numerose incongruenze, di perdere quei già pochi fedeli che si ritrova al suo seguito.

Il cardinale Bagnasco si straccia le vesti alla Madonna della Guardia sulle alture di Genova, e giudica disgustoso l'attacco di Feltri verso Boffo?
Io trovo invece disgustoso mobilitare legioni di sane famiglie italiane al Family Day, per poi tollerare un omosessuale molestatore all'interno della direzione del giornale della CEI. Considero per lo meno incoerente, lapidare il presidente del Consiglio per la sua condotta verso le donne, da parte di chi non ha le carte in regola per lapidare, poiché possiede, a sua volta qualche bel scheletruccio nell'armadio. In questo caso, in sagrestia.


Ma, strada facendo, mi si va delineando un altro concetto fino a qualche tempo fa, ancora nebuloso: inutile pensare che come cristiani d'Occidente la Chiesa ci dia una mano sui temi identitari (che pure la riguardano assai da vicino).


Come scrive acutamente Ida Magli "la Chiesa odierna è succube dell'Ebraismo e dell'Islamismo e partecipa alla costruzione del Governo Unico tramite l'Associazione Mondiale delle Chiese, oltre ovviamente ad essere presente in quasi tutti gli altri organismi dediti all'abbattimento delle diversità culturali".




Inoltre perché la Chiesa cattolica oggi fa di tutto per rovesciare il quadro demografico e religioso d'Europa a svantaggio di tutti noi - si chiede l'intellettuale serbo Dragos Kalajic ?
"Le risposte a questo quesito sono diverse: dal sospetto che per gli elementi corrotti della Chiesa le attività caritative servono per lucro ed arricchimento personale, fino all'opinione che, in fondo, si tratta di un'aspettativa ingenua che gli immigrati riconoscenti chiederanno la propria conversione, ingrandendo così il gregge dei cattolici, oramai divenuto misero come quello protestante, dopo l'autoeviramento commesso con il nefasto "aggiornamento", che implicava, non solo le proscrizioni delle tradizioni, ma anche le censure dei testi sacri".
Morale di tutta questa favola: occorre andare avanti comunque senza la Chiesa, sui temi identitari. E magari contro di lei, se sarà necessario. Nell'interesse supremo del nostro bel Paese, di noi stessi e della nostra sopravvivenza. Non possiamo più permetterci il lusso di attendere che si ravveda.


Postilla: Vorrei ricordare che fu proprio Vittorio Feltri su Libero ai tempi delle elezioni del 2006 a sbugiardare l'Avvenire allorché si strappava i capelli contro il disegno di legge sui Dico (ex Pacs), voluto dal duo Bindi-Pollastrini, dopo che lo stesso quotidiano fece propaganda per far salire al governo proprio Romano Prodi, durante le elezioni del 2006.
Care tonache, mettetevi d'accordo con voi stesse - era il senso dell'articolo. C'è di che meditare...

20 August 2009

Per Bankitalia gli immigrati sono una risorsa (per loro, ovviamente)


Se qualcuno pensa ancora che a regalarci tutti questi stranieri in Italia a caccia di posti di lavoro che gli Italiani "non vogliono più fare" (così recita il mantra) sia solo la sinistra è in errore. O almeno, se non in errore, vede solo una parte del problema. Non SOLO la sinistra, MA ANCHE la sinistra. E non solo la Chiesa e la Caritas, MA ANCHE loro. E non solo la Caritas o i sindacato o il PD (ex PCI, PDS, DS), o l'ONU o altre organizzazioni mondialiste... Per saperne di più su tali organizzazioni leggere il recente pezzo di Ida Magli pubblicato su Il Giornale.

Ma le madri di tutti i movimenti legati a transumanze migratorie internazionali e intercontinentali, come ho tentato di spiegare più volte, sono loro, le Banche. Ovvero la Finanza e tutta la sua filiera internazionale, disposta a scatole cinesi. A supporto di questa tesi, ci sono le dichiarazioni di questi ultimi giorni di Bankitalia riprese da vari quotidiani secondo cui gli immigrati non toglierebbero nessun lavoro agli autoctoni e non creerebbero concorrenza sleale. Plaude, ovviamente Minniti del Pd. Ma guarda un po' che stranezza...

La cosiddetta Unione Europea non è che un'area mercantile che ha smantellato i confini delle patrie per favorire la libera circolazioni degli uomini, delle merci, del denaro con annesse transazioni bancarie (l'Euro per ammissione dello stesso Padoa Schioppa è moneta battuta senza stato). Poi nel 1994 c'è stato l'accordo di Marrakech e infine l'allargamento dell'area di Schengen completata nel dicembre 2007. Inoltre è bene ricordare che i singoli stati membri europei hanno accordi bilaterali coi singoli paesi africani, latino-americani e asiatici, e che quindi chi lascia casa propria in Africa o in Asia o America latina, non lo fa perché ha sentito solo i rumors di qualche pifferaio magico come la favola dei topi allettati dal suo suono. Esistono accordi intergovernativi ben precisi, e questi vanno avanti sia che ci sia la sinistra che la destra al governo.

Certo, la sinistra accelera, la destra rallenta (con l'eccezione di Fini e delle sue recenti dichiarazioni sullo ius soli). Ma la morale del discorso è che non si muove foglia che la finanza non voglia. Fa comodo che ci siano rimesse da inviare a casa propria da parte dei "migranti". E queste sono possibili da inviare solo a mezzo banca. Inoltre l'uomo itinerante, déraciné ed eternamente in spostamento è per antonomasia l'uomo che consuma, produce e si riproduce. Vietato quindi avere delle radici proprie, casa propria, il laboratorio, l'atelier e la bottega dietro casa, secondo la cultura dell'antica Italia e dell'antica Europa. E allora via coi "cantieri di demolizione". Cioè le concentrazioni industriali, le fusioni aziendali e bancarie, la delocalizzazione del lavoro, lo smantellamento degli impianti in patria per portarli "altrove": tanto tutto il mondo è un solo paese, no?

Ecco perché l'analisi di Fausto Carioti su Libero è comunque parziale e non svela i veri retroscena. Poiché non è vero che gli immigrati rappresentano solo una risorsa per gli Italiani "ricchi" che possono permettersi una colf o una badante.

La badante ormai sono costretti ad assumerla anche i non abbienti, magari facendo una colletta con salti mortali tra membri di una stessa famiglia per poterla retribuire. Gli immigrati rappresentano innanzitutto una ricchezza per gli innominabili illuminati signori della finanza bancaria: ecco la verità. Ovvero gli intoccabili - quelli che spostano le biomasse, predicando la mescolanza universale nel nome dell'uguaglianza assoluta, per meglio nascondere i loro esclusivi profitti. E chi non accetta di essere pecora tra le pecore, chi ricorda tradizioni, culture e identità perdute o in via d'estinzione è un obsoleto nostalgico razzista.
Chiamatelo come volete, ma questo, a mio avviso, ha un solo nome: ricatto morale.

11 August 2009

Algoritmi, flash trading e finanza speculativa: la paura corre in borsa


In un recente post ho parlato di squali legati sia alla finanza che ai media (un binomio pressoché inscindibile). Mentre siamo bellamente rilassati e distesi al sole, il denaro non dorme né va in vacanza, tanto per parodiare il motto di Gordon Gekko money never sleeps (dal film Wall Street). E' un demone insonne e instancabile che cento ne pensa e mille ne fa.

Tra gli Americani si sta diffondendo un forte risentimento nei confronti della potente banca d'affari Goldman Sachs, di cui ricordo che amministratori delegati sono stati Prodi e l'attuale governatore di Bankitalia Mario Draghi.
Martedi 4 agosto perfino il Corriere in un articolo a firma Massimo Gaggi ha scritto che la citata Banca è attraversata da una crisi di fiducia da parte di risparmiatori, i quali non solo si sentono traditi, ma non riescono più a capire le manovre occulte di una tecnica di negoziazione dei titoli ad altissima velocità (trenta millesimi al secondo) detta high frequency trading. L'articolo titola "Goldman Sachs, il mito in crisi. Di fiducia".

E' quella citata in corsivo, una tecnica basata sull'uso di sofisticati algoritmi e di potentissimi computer che fa parlar di sé per il "suo potenziale destabilizzante" (vedere su archivio Corriere il pezzo Algoritmi e vendite al millesimo di secondo. Ecco l'ultima paura che corre in Borsa" di Marco Gasperetti, sempre del 4 agosto u.s). Detti due pezzi giornalistici non sono linkabili poiché a riproduzione riservata. Perciò, consultare archivio Corsera.

A gettare un'ombra sinistra su tutto ciò, c'è pure l'arresto di un dipendente della G&S fermato all'aeroporto di Newark con l'accusa di aver rubato la scatola nera degli algoritmi con la quale la banca d'affari gestirebbe questa nuovo tipo di transazioni finanziarie. Ai risparmiatori, questo tipo di "turbofinanza" appare assai torbida, specie dopo l'esplosione del mercato dei cosiddetti "derivati", la quale è costata all'America (e al mondo) una crisi devastante dalla quale fatichiamo ad uscirne. E si sa, il debito non è Nutella da poter bellamente spalmare sui popoli di altri stati.

Trichet della BCE, non a caso, ha allungato i tempi dell'uscita dalla recessione fino al 2010. Ma sarà davvero alla fine dell'anno prossimo, la fatidica uscita dal tunnel? A mio parere ci nascondono molte cose. E del resto, meccanismi come quelli sopradescritti e padroneggiati da pochi superesperti che consentono di acquistare e vendere titoli alla velocità della luce, e prima che la controparte possa reagire, sono al di fuori non solo dalla comprensione dei risparmiatori ma - pare - perfino di molti banchieri stessi. Una sorta di "guerra preventiva" da parte di certa finanza?

"Sembravano una curiosità tecnologica da studiare con la lente dell'accademico" chiosa Gasperetti, "ma in poco tempo sono divenuti un macigno capace di affondare l'intero mercato".
Si preparano dunque nuove armi di distruzione di massa finanziaria.

Temo che ci rivedremo a Filippi. Cioè ad ottobre. E non sarà un bel vendemmiare.

02 August 2009

I lavori che gli Italiani non vogliono più fare (e giustamente)


C'è una grande demagogia intorno ai mestieri che gli Italiani non vogliono più fare. E questo per giustificare l'uso massiccio dell'importazione di "forza lavoro" da altri continenti. Sarà utile provare a fare un po' di chiarezza.

Un tempo per le nostre spiagge si vedevano ambulanti nostrani che vendevano cocco fresco o fette di anguria. Ogni tanto ce n'è ancora qualcuno che grida "Cocco fresco, cocco bello, cocco di mamma". Ma è genia in estinzione. Perché ? Semplice: perchè l'abusivismo viene perseguito. Per chi? Per gli autoctoni.

Non è così per gli allogeni che hanno diritto di insistenza e di scassamento continuo lungo le nostre spiagge, e perfino mentre i turisti sono seduti al ristorante o al bar davanti a una bibita. Nessuno li caccia, nonostante si sappia benissimo che la loro è merce tarocca gestita dalle mafie e dalla malavita. Perché?
Semplice: perché l'Europa degli Idioti ha deciso per noi che cacciarli sarebbe considerato "razzista". Allora do un utile consiglio ai pochi e residui ambulanti nostrani: prima di vendere cocco, anguria o gelati, TINGETEVI DI NERO. Così avrete diritto anche voi alla "discriminazione positiva". Cioè, vi sarà consentito praticare da neri (o negri, come si diceva un tempo) quello che non vi permettono di fare da bianchi.


Andiamo avanti. La parola "badante" è un termine sindacalese, coniato per l'uopo per indicare quella che un tempo si chiamava "governante per anziani". E' questo, un vocabolo più lungo, ma vediamo di ripristinarlo per evitare confusioni. La "governante per anziani" è italiana. E dopo un certo periodo doveva essere messa in regola. Viceversa, la badante è straniera. Spesso sono i sindacati stessi e gli uffici collocamento che stilano degli elenchi, senza mettere al corrente il personale italiano, dando così per scontato che questi sono lavori-che-gli Italiani-non vogliono-più-fare (come recita il mantra).
E' vero? fino a un certo punto. Sono tutte cose da verificare. E in ogni caso ciò non giustifica l'importazione massiccia di manodopera straniera. Non prima di aver verificato la disponibilità di quella italiana o di aver cercato di costituire piccole cooperative di soccorso per anziani in città con personale qualificato a disposizione. Sono infatti sempre di più le badanti fasulle che si atteggiano a tale e che magari poi fanno dell'altro (dalla prostituzione, al traffico di droga ecc.).
Uno degli ultimi fatti di cronaca avvenuto in Liguria a La Spezia ci parla di una badante romena che gonfiava di botte e di maltrattamenti una povera vecchia malata di Alzheimer. Leggere qui. Perché si importa personale straniero squalificato laddove ci vorrebbe addirittura maggiori competenze che per altri lavori? Semplice: perchè l'Europa degli Idioti ha deciso per noi di trasformare ogni singolo stato cosiddetto membro, in una vasta area di mercato (Schengen e non solo) aperta alla circolazione delle nuove "forze produttive" (le cosiddette risorse).

L'ultimo cenno è per l'apertura dei molteplici cantieri edili per i nuovi piani di costruzione alloggi (molti dei quali a edilizia "agevolata") ad opera del governo. Sui tetti e per le facciate delle case non si vedono che muratori stranieri. I quali sono richiestissimi perché lavorano in nero anche al sabato e in taluni casi, perfino alla domenica mattina. Ovviamente per tutti costoro non scatta nessuno controllo della finanza. Tanto poi ci sarà la solita sanatoria. Dopotutto, sono qui per lavorare, no?