Nessie New Logo

03 April 2009

I marziani, la crisi e il Somario oeconomicus

Sui commenti del mio blog si traggono spesso spunti per altri post. E' il caso del commento dell'amico Scarthorse quando scrive che la crisi sembra che l'abbiano prodotta i marziani ("Quanto alla crisi globale (una sorta di caduta degli Dei) ho ascoltato qualcosa su Radio 24. Anche stavolta mi colpiva il fatto che ne parlano come se fosse stata causata dai marziani e non dalla applicazione manu militari delle loro teorie economiche del cavolo.Non so come finirà ma temo che il conto non lo pagherà chi l'ha causata"). Già, Mars Attacks 2. E come i marziani si sentono gli uomini di economia ripetere ad nauseam: "la crisi è globale, perciò le soluzioni dovranno essere altrettato globali". Mai sentita? io tutti i giorni.


Il più insopportabile di tutti i luoghi comuni è quello di Napolitano: "Facciamo della crisi, un momento di crescita comune". Che è come dire "facciamo della morte un momento di rinascita", come ha commentato sarcasticamente un mio amico. E stasera sul G20 l'uomo del Colle ha aggiunto:«è stato un evento rilevante, poi vedremo gli sviluppi successivi". Ah sì?





Poi c'è quello del capo dei boy- scouts: "non esistono cattivi inverni, ma cattivi vestiti". Fastidioso come un tafano! Anche perché dovremo toglierci il superfluo: cioè la vanità e con essa, il piacere di cambiare abiti, per dover portare sempre gli stessi. Magari buoni e per tutti gli inverni. Ma sai che solfa!






"Lavorare di più e lavorare tutti", invece è l'antidoto antiBertinotti del Berlusca. Sì, ma dove? e in che paese, tenuto conto che non c'è più lavoro per l'intero pianeta?






"Dopo la paura verrà la speranza" - dice Obama. Che abbia letto anche lui il libro di Tremonti?

"La crisi aumenta la creatività". Che è come dire che il bisogno aguzza l'ingegno. Peccato che oltre l'ingegno aguzzo ci sia pure lo stress, la depressione e la miseria.

La crisi ci aiuterà a distinguere il superfluo dal necessario e ci fa scoprire "nuovi valori".
E per forza! E' la riedizione del vecchissimo "fare di necessità virtù".
"Con la crisi riscopro me stesso". "Nessuno cerchi soluzioni nazionali o protezioniste". Sembra l'intimazione cantata da Pavarotti nella Turandot: Nessun dorma!
Protezionismo poi è diventata una parola assassina: da NON USARE: pena, la forca. Infatti, solo sul piano mondiale e universale è possibile trovare uno sbocco. Perciò se il mercato è globale, anche la morale sarà mondiale e universale. "
"Adesso poi si potrà accelerare il governo mondiale (lo chiamano al femminile: governance) e allargarlo anche ai paesi emergenti". Cioè quelli del lavoro sommerso e minorile. "La crisi è un momento di stallo per una futura ripresa. Ciò che ha un inizio deve avere una fine".

Siamo agli aforismi di Catalano, quello che nella trasmissione televisiva "Quelli della notte" diceva che è molto meglio sposare una donna bella e ricca, piuttosto che una brutta e povera. Dopo la notte viene sempre il giorno. Dopo il tramonto dell'Occidente ci sarà la nuova Alba. Sì, all'alba vincerò, vincerò' VINCEROOOOOOOO' !

Macché Turandot! basta una vecchia nonna alzheimeriana che metta un disco di Slim Whitman, e che a tutti i marziani della finanza possa esplodere il cervello...illuminato! L'antidoto, qui. Non ridete: le ricette che ho sentito in giro non fanno certo rimpiangere la ricetta musicale del film di fantascienza di Tim Burton.

24 comments:

Anonymous said...

Mi sto rodendo di invidia Nessie...a quando un mio post che ispiri un tuo articolo? :-)

Napolitano assomiglia sempre di più al parroco verboso che la domenica fa messa e predica a chiesa gremita e che poi nessuno veramente ascolta. Con una differenza, nel suo caso non credo che la chiesa sia affatto gremita, tuttaltro.

- "La crisi aumenta la creatività".
Che all'italiana (e non solo) suona come avanti tutta a furbi e mariuoli...leggasi finanza.

- "La crisi ci aiuterà a distinguere il superfluo dal necessario", Verissimo come ad esempio liberarci di chi ha coniato questa frase illuminante. (btw:Questa frase sembra presa dal frasario dell'architetto Frank Lloyd Wright che durante la grande depressione costruiva villoni per i miliardari americani e che, parole sue, propendeva per il superfluo).

- "Con la crisi riscopro me stesso". Bel pirla, infatti.

La parola PROTEZIONISMO poi è diventata una parola assassina. Verissimo Nessie, un tabù ma vedrai quanto sarà praticata, in forme subdole ovviamente. Come gli assets spazzatura, che nessuno si guarda bene dal dire di avere in cassa.

Questi predicatori d'accatto Mi sembrano tutti come quel regista di commediole di successo ,Sullivan, nel film di Preston Sturges "I dimenticati"(Sullivan's travels - 1941) che voleva sguazzare per un po (ma solo per un po) nell'immondezzaio dei vagabondi della grande depressione americana per capire il mondo, se stesso, e scoprire i nuovi valori da poter applicare ai suoi films.

Io adoro l'asino animale (e sembra anche tu), specialmente quando si fa anolotto...

Fabio

PS: Tremonti o Brunetta. Chi buttate giù dalla torre?

Elly said...

"La crisi aumenta la creatività". Potrebbe essere vero. Potrebbe però. Ma non lo è. Sono tre mesi che mi sbatto in cerca di un posto di lavoro (ho richiesto espressamente di stare anche in catena di montaggio) e non lo trovo. I miei risparmi sono quelli che sono. La mia domanda di disoccupazione, non ho capito perchè, è stata respinta e ora ho richiesto una revisione. Mi è venuto in mente di aprirmi un piccolo negozio di fumetti e giochi di ruolo... ma le banche non credo mi aprano le porte. Io la creatività ce la metto... ci metto anche il fatto che non mi importerebbe niente se dovessi lavorare per mesi anche di domenica. Ma se la banca dice no. La creatività va a farsi friggere.

Quindi... non mi resta che mandare al diavolo questi "illuminati" che ci regalano simili perle di saggezza.

Massimo said...

La loro risposta è il socialismo globale. Cioè il colpo di grazia all'economia mondiale e dei singoli cittadini per salvare quel gigantesco moloch che è la burocrazia.

Nessie said...

Non proprio esattamente la burocrazia, Massimo. Ma per salvare soprattutto i privilegi delle oligarchie e degli oligopolisti dei santuari della finanza.

Fai bene a fare subito ricorso per la disoccupazione Elly. Non vorrei che anche per questa ci dovessero essere le raccomandazioni.

Nessie said...

Fabio, Napolitano e Fini formano la strana coppia "dest-sinistra" che tra una predica domenicale e l'altro sono dediti al ballo del potere. Non per nulla sono entrambi in odore di massoneria.
Non sapevo del miliardario col culto per il "superfluo" durante la grande depressione del '29.
Quanto al "protezionismo" dovranno rassegnarsi, i sig. marziani.
Chiunque appena può correrà a "proteggere" la propria economia: le donne tornano a cucire, ricamare a farsi i golfini in casa con i gomitoli di lana.
Chi ha un pezzo di terreno, ripianta insalata e pomodori. E ciascuno abbassa il PIL come può.
NOn penseranno mica di riciclarsi con l'ennesima immissione sul mercato di telefonini, auto, lettori DVD, I-POD, e altre chincaglierie da rottamazione...
Ci vuole altro. Qui siamo al capolinea della IIIa rivoluzione industriale e tecnologica de IIo dopoguerra, per chi non se ne fosse ancora accorto.
E non penseranno mica di rilanciare l'economia con un'altra guerra...

Anonymous said...

Accipicchia era "agnolotto" e non "anolotto" (è tempo che cambi tastiera, perchè mi mangia le lettere).
Ma non mi hai risposto riguardo l'asino, Nessie.

La tua osservazione riguardo le chincaglierie tecnologiche -per lo più inutili doppioni di cio che era gia stato inventato da tempo- molto puntuale. Quando poco tempo fa un TG nazionale portò ,con molto entusiasmo, all'onore delle cronache un esempio straordinario di genio e creatività italici: Un produttore vinicolo siciliano aveva messo a punto un programmino che si poteva caricare (come tanti altri) su Ipod...sono rimasto basito. Era dai tempi di Leonardo che non i potevamo vantare di cotanto genio!

Concordo con quanto qui suggerisce Massimo riguardo un ritorno al socialismo. Allora presumo che propenda più per Brunetta che non per Tremonti.

Fabio

Nessie said...

Agnolotto? Ma non è un tipo di pasta?
La faccenda del "ritorno del socialismo" (in realtà mai morto) è il risultato dell'oligopolismo economico-finanziario. Non si tratta infatti di un socialismo "redistributivo" su cui si potrebbe opinare fino a domani, ma che ha avuto una sua funzione storica, in particolare legata al welfare delle socialdemocrazie europee. Ma di rifinanziamenti nei confronti di speculatori. Ovvero di banchieri sciacalli che richiedono "iniezioni di liquidità". In pratica si dovrebbe rifinanziare ( e in Usa già lo fanno - lo ha fatto perfino Bush col piano Paulson) quegli stessi farabutti che buttano nella disperazione la gente.
Al gioco della torre, elimino senz'altro Brunetta e tengo Tremonti. Io e Massimo sovente non la pensiamo allo stesso modo.
In ogni caso leggete cosa dice Ida Magli sul "governo mondiale".

http://www.italianiliberi.it//Edito09/ilpunto.html

Anonymous said...

Ciao Nessie, prima di tutto grazie per l'ospitalità, spero di non abusarne con le mie battute funeste. Già, hai proposto una bella rassegna di aforismi alla Catalano: sembra di ascoltare un coro degno dell'orchestrina del Titanic ma dopo tutto sono ben poca cosa al confronto di quelle che si sentono su scala mondiale.
Da quello che ho potuto leggere del G20 mi sembra che da un lato abbiano messo all'opera l'intramontabile Gattopardo, quello che cambiava tutto per non cambiare nulla, dall'altro vogliano curarci aumentando le dosi della stessa medicina che ci ha quasi stecchiti. A Massimo dico che secondo me quindi non si tratta di "socialismo" ma solo più banalmente di socializzazione delle perdite dopo aver per anni privatizzato i guadagni.
Su Tremonti o Brunetta come chiede Fabio mi terrei tutti e due anche se preferivo il Tremonti dello scorso Governo (quello fatto fuori da Fini per intenderci) questo mi sembra un po' troppo remissivo nei confronti di certi soggetti.
Poi tanti tanti auguri davvero di cuore ad Elly. Gli Adoratori della Costituzione dovrebbero ripassarsi l'articolo 1 "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro." Che se non fossimo un Paese ipocrita vorrebbe dire che nessun cittadino italiano dovrebbe mai essere senza lavoro.
Scart
P.S. : speriamo che il disco della nonna salti fuori quanto prima...

Nessie said...

Sì, Scart spero anch'io nell'antidoto della nonna "rimba" a questo punto, visto che il mondo è governato dal caos. Oltre a leggere il link della Magli che ho messo nel commento soprastante, leggi un po' cosa succede a Strasburgo:

http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/30/Strasburgo_quel_buco_spese_dei_ce_0_090330021.shtml

T'è capì? noi dovremmo pagare tutti i deficit delle speculazioni di Lorsignori. Quoto al 100% il tuo intervento e sono in disaccordo con Massimo: questo non è socialismo redistributivo, ma socializzazione delle perdite dei farabutti della finanza. Altra cosa.

Elly said...

Scart, ti ringrazio dell'augurio. Ma sai, non essendo iscritta a nessun tipo di sindacato... probabilmente risulto una disoccupata invisibile.

Massimo, Nessie, avete parlato di socialismo. A me il socialismo, oltre che a far venire il voltastomaco mi fa anche molta molta paura. Comunque, non ricordo dove, ho visto un commento che mi ha colpita molto. Il commento diceva più o meno che, in america la crisi è stata creata dal debito privato, iniziato con Clinton e le sue politiche. Adesso vogliono passare quel debito privato praticamente nel pubblico. E' peggio d'un film horror se davvero fosse così.

Nessie said...

E hai letto bene, Elly. Io non sono di certo una fautrice del socialismo, ma voler vedere in questa crisi il socialismo come causa, significa essere piuttosto daltonici.
Perfino Berlusconi è stato costretto ad ammettere che questa è una crisi (un "virus", l'ha chiamato, manco si potesse curare con una medicina) proveniente dall'America e che dunque è in seno al capitalismo stesso.

Elly said...

Accidenti, si si, so che sei contro il socialismo. In tanti siamo contro quello scempio, ci mancherebbe. Però, per noi umani è proprio impensabile che i grandi della terra vogliano arginare questa crisi mettendo in atto una sorta di "socialismo globale" come dice Massimo. Capitalismo è male ma socialismo è pure peggio. No?

Nessie said...

Massimo lo chiama "socialismo globale". Ma in realtà è un "totalitarismo mondialista". Che è pure peggio. Hai letto l'ultimo post dalla Magli dove ho messo il link? Il nazifascismo c'è già stato. Il comunismo pure, Questo è il terzo totalitarismo.
E a mio avviso, è peggiore perché priverà d'ogni identità le nazioni non più nazioni, ma "mercati" come nemmeno il socialismo è riuscito a fare.

Elly said...

Poi lo leggo il pezzo di Ida Magli. Comunque la giriamo, è l'inizio del nuovo ordine mondiale. Socialismo globale, totalitarismo mondiale porta in quella direzione... è... terrificante. Altro che cambiamenti.

Nessie said...

"In varie parti d' Europa si moltiplicano le manifestazioni di protesta per gli aiuti dello Stato alle banche e alle imprese travolte dalla crisi economico-finanziaria a causa delle attività speculative e per aver elargito per anni ricchi introiti ai manager e agli azionisti (invece di accumulare riserve per i tempi duri). Ma addirittura l' Europarlamento ha fatto capire che l' establishment politico-economico finanziario ritiene spesso scontato che i suoi guadagni debbano essere personali e le perdite scaricate sui contribuenti. Si è capito la settimana scorsa a Strasburgo, dove si è scoperto che il già discusso fondo pensionistico integrativo degli eurodeputati ha accumulato forti perdite per investimenti speculativi affrontati contando sulla garanzia di copertura dei «buchi» con il denaro pubblico. L' eurodeputato leghista Mario Borghezio ha denunciato il rischio di insolvenza futura del fondo segnalando voci di «perdite per molte decine di milioni di euro». (continua)
qui: http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/30/Strasburgo_quel_buco_spese_dei_ce_0_090330021.shtml


Già che ci sei Elly, leggi anche cosa ha scoperto Borghezio. Sarò pallosa, ma io non chiamerei "socialismo" le truffe e i titoli tossici della finanza. Le parole e i concetti sono importanti. Che poi tutto ciò porti a una dittatura, questo è assodato.

Lo PseudoSauro said...

Beh, io non sono certo un socialista, ma non sono del tutto imbecille: la ricetta liberista per la disoccupazione e' non fare nulla... e che mangi nel frattempo? Le stock options? E' ovvio che per sbloccare un sistema del genere, da un punto di vista liberista, e' necessario un disastro che faccia ripartire l'economia; una guerra o una pestilenza (che ci stanno gia' preparando). Mentre dal punto di vista socialista e' necessaria una rivoluzione: quindi la stessa cosa, tutto sommato.

Il punto e' che il Socialismo su base globale non e' realizzabile almeno quanto il Liberalismo nella stessa fattispecie. La Buonanima l'aveva capito gia' nel 1920, tanto che chiamava l'esperimento fascista "il socialismo realizzabile". E il motivo per cui non si puo' fare ne' l'uno, ne' l'altro e' semplice da capire: entrambi i sistemi prescindono dalla realta', ovvero, dal fatto che esistono soggetti privati (la "finanza internazionale") che esercitano un monopolio di fatto di molto superiore all'insieme dei piu' grandi Stati del mondo.

Hai un bel voglia a parlare di "libero mercato", quando ci sono due o tre famiglie al mondo che detengono il 70% del potere finanziario. E questo non da oggi, ma almeno da 3 secoli... Che tu voglia realizzare un'ideologia o l'altra, devi far fuori questi soggetti e creare leggi (globali) perche' non ne possano sorgere altri. L' "Antitrust" non l'ha mai sentito nominare nessuno? E' ovvio che "meno Stato" significa nessun controllo. Rothschild e Rockefeller ringraziano sentitamente.

Altrimenti, qualunque forma di governo globale diventa la consacrazione dell'impero dei signori di cui sopra. Ed e' questo che sta avvenendo ora "grazie" alla "crisi". O pensi che quando parlano di "global governance" intendano qualcosa di democratico e pluralista? Gia' riusciamo a fare sfracelli con una "democrazia" di 60 milioni di persone, figurati con 6 miliardi...

Ma se lo capirebbe anche una diatomea che questa crisi e' stata provocata proprio da questi tizi... Soros da una parte e Madoff dall'altra, la FED, il FMI, l'ONU e compagnia bella, la maggior parte di queste sigle, degli "investitori" e degli "operatori finanziari" riconducono alla famiglia Rothschild: soprattutto.

Non si muove foglia che R non voglia. E R vuole il governo mondiale. E lo vuole per se', non per il "libero mercato" che non esiste ora e non esistera' mai fino a che la sua genia di usurai mondiali vivra'.

Pertanto, se guerra deve proprio essere, che la si faccia a questi tizi, invece che tra poveracci; cosi' si risolve il problema una volta per tutte.

Quanto all'Italia, mi pare evidente che se il centro del Potere e' altrove e' idiota attendersi una soluzione da uno dei piu' o meno impotenti governi "democratici". Limitatamente allo scarsissimo potere nazionale che i tizi di cui sopra ci concedono ancora di esercitare, si devono alternare le politiche piu' varie: sia quelle "sociali" che quelle "liberali". Perche' fino gli inutili governi che si sono succeduti dal '48 - e che ci hanno portato ad avere il terzo debito del pianeta - sono stati informati del fatto che un governo serve per garantire una qualche forma di ordine sociale; non per realizzare ideologie piu' o meno strampalate e irrealizzabili.

So che qualcuno pensera' che la mia visione sia "complottista", tanto mi ci sono abituato ormai, ma i cognomi di cui sopra esistono davvero; e questi corrispondono a persone reali, non ai puffi blu. E queste persone reali fanno gli interessi esercitano l'egoismo teorizzato da A. Smith. Quello salutare per l'integrita' del "libero mercato", per intenderci.

Invece di assicurare ad Elly che ha perso il lavoro una qualche forma di sopravvivenza, le "istituzioni" mondiali fanno "iniezioni di liquidita'" nelle gia' grasse chiappe di Rothschild e Co.

Mi pare di avere discretamente inquadrato il problema nelle sue linee piu' essenziali. Chi crede che siano tutte balle, o ritiene che "Obama" sia il Messia, o conti qualcosa piu' di Fantozzi, continui pure a crederlo.

Orpheus said...

Ciao Nessie, Mars Attacks é un film particolarmente gustoso di un regista che amo molto, un poeta e un visionario...
Malgrado il tono 'leggero' e accattivante del tuo post, che mi ha strappato salutari risate, l'argomento é fin troppo serio. Secondo me questa sovrabbondanza di sproloqui, alcuni veramente ridicoli (come hai segnalato tu), nasconde la capacità di dare vere risposte ai cittadini.
Nessuno sa dove porterà questa crisi e quando finirà. Ci sono un sacco di previsioni e consigli non richiesti che servono ben poco a chi si dibatte fra problemi tangibili come Elly, a proposito tanti auguri Elly, spero tu riesca a trovare, presto una soluzione al tuo problema:-)
Non rimane che la classica frase "speriamo bene", noi poveri cittadini, possiamo solo incrociare le dita e aspettare che passi la bufera...perchè le nonnine 'rimbambite' che salvano il mondo esistono solo nei film, e quei 'criminali' che hanno causato questo flagello, non sanno proprio che pesci pigliare (almeno a me sembra così).
Ciao e buona domenica a te e a tutti
Mary

Anonymous said...

L' agnolotto è certamente un tipo di pasta ripiena di carne o verdure. Particolarmente gustosi nella versione ripieni di carne d'asino, i molto popolari (almeno dalle mie parti) "agnolotti d'asino".
Da non confondere con l'asino gnoletto...:-)

SCART:"Su Tremonti o Brunetta come chiede Fabio mi terrei tutti e due anche se preferivo il Tremonti dello scorso Governo (quello fatto fuori da Fini per intenderci) questo mi sembra un po' troppo remissivo nei confronti di certi soggetti."

Magari anche un po paraculo? Mi da l'impressione che si stia regolndo nella direzione verso la quale soffia il vento. Ha capito la lezione quando fu silurato durante il Berlusconi 2 e si muove di conserva.
Ormai a difendere il libero mercato (ma quello vero, privo di clientelismi) sembra ci sia rimasto il solo Brunetta.
In questo Tremonti è certamente più animale politicodi Brunetta. Infatti molti lo vorrebbero a capo della coalizione nel dopo Belusconi.

Bravo Tremonti ma preferisco Brunetta. (per ora)

Fabio

Anonymous said...

Grazie per le segnalazioni dei vari link (alcuni mettono i brividi). Concordo sul Terzo Totalitarismo; si può discutere se si stia instaurando per caso o per pianificazione ma di certo è in atto. E i suoi conformismi economici si integrano perfettamente con quelli del politicamente corretto. Avete notato che tutti i "grandi giornali" nazionali ed internazionali appartengono ai salotti dell' oligarchia finanziaria globalizzatrice e politicamente corretta e cantano come un sol coro a qualunque latitudine (sparacchiando poi compatti e sincronizzati sugli stessi nemici)? Lo fanno ora come lo facevano duecento anni fa col colonialismo e le sue retoriche.
Lorsignori sono sempre gli stessi e la loro carne da macello pure.
Scart

Nessie said...

Chiedo scusa sei commenti sono stati tanto in moderazione, ma ero fuori e sono appena rientrata.
Sauro, si può discutere su tutto e si possono dare ai vari socialismi e comunismi tutte le colpe del mondo, ma allora bisognerebbe discutere pure come mai l'impero socialista sovietico si è dissolto come la neve al sole senza che nessuno abbia pagato le colpe della sua messa in regime. Non mi risulta che in 82 anni di regime abbiano instaurato una Norimberga 2 anche di questo totalitarismo. Non appena caduto invece, è arrivata subito una finanza predatrice che ha allargato all'universo-mondo la sua longa manus predatrice e rapinosa.

Nessie said...

Cara Mary, è un problema di volpi e di galline. Se alla guardia dei pollai mettono volpi "disinteressate" come Mario Draghi, allora possiamo dormire sogni tranquilli. Forse mi sbaglierò ma vedo che in questo G20 si è parlato ancora una volta del sesso degli angeli. Anzi no, della Svizzera quasi come fosse un rogue state. Lorsignori d'America scusassero, ma le Bermude? E i paradisi fiscali americani disseminati per le isolette? E' un giochino che mi puzza parecchio...Buona domenica anche a te.

Nessie said...

Caro Fabio, di fronte ai power games di portata mondiale dai quali siamo completamente tagliati fuori, e di fronte alla "stampa libera" finanziata proprio dagli sciacalli criminali che hanno procurato questo flagello, temo che il problema Tremonti vs Brunetta o viceversa, siano piumini leggeri che si perdono nell'aere.

Scart,
"si può discutere se si stia instaurando per caso o per pianificazione ma di certo è in atto", mi scrivi.
A pensar male si fa peccato, ma non si penserà mica che il Muro di Berlino e il Moloch comunista sia imploso così, per colpa dei soliti marziani... Non pensi che abbia ricevuto un qualche "aiutino", proprio perché si preparava già il terzo totalitarismo?
In ogni caso chi gli ha dato la spintarella, mirava ad un altro disegno egemonico ben peggiore. E difatti...Per questo l'anniversario del 9 novembre 1989, io mi rifiuto di festeggiarlo. Perché paradossalmente quel muro avrebbe fatto da argine al cataclisma immigrazionista che stiamo vivendo e che stiamo pagando di giorno in giorno sulla nostra pelle.

"Avete notato che tutti i "grandi giornali" nazionali ed internazionali appartengono ai salotti dell' oligarchia finanziaria globalizzatrice e politicamente corretta e cantano come un sol coro a qualunque latitudine "?

Altrochè se l'ho notato. Ed è questa la ragione principale per cui do il mio modesto contributo per far crollare la "stampa liberticida" non acquistando più alcuna testata.
Se NON si vuole sapere quel che realmente accade, basta acquistare Corsera, Repubblica, La Stampa e affini. Il bello che rassomigliano singolarmente a Le Monde, El Pais, il NY Times ecc.
Tutte testate velinare e disinformatrici.

Angelo D'Amore said...

grazie del prezioso commento, ti ho risposto.
anch'io temo che la guerra possa essere un pretesto per "muovere" l'economia.
la sinistra continua ad essere lontana dalla realta'.
non e' il tempo dei diritti, ma di portare il pane a casa. io da imprenditore, quest'inverno ho lavato i pavimenti, le latrine, ho servito a tavola, potato la vigna e sistemato il giardino. purtroppo ho tolto lavoro ad altri, ma mi sono rimboccate le maniche.
quanti lavoratori cassaintegrati, licenziati, oggi andrebbero in campagna a zappare? io da "padrone" l'hio fatto.

Nessie said...

Questo ti fa onore, Angelo. Dovrebbero tutti tornare a zappare la terra. Non solo per vedere l'effetto che fa, ma soprattutto perché abbiamo perso il contatto con i tempi, le condizioni atmosferiche più o meno favorevoli, le lune per la semina o per la potatura, i risultati non sempre certi. Insomma, sbarcare il lunario. E anche perchè la distribuzione globale dei prodotti ortofrutticoli sta diventando davvero proibitiva. Molto meglio che sentire i discorsi vuoti del e sul G-20 e della cultura degli eterni "diritti" e dei piagnistei CGIELLINI e di sinistra.