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19 December 2008

Murano: il Natale del Vetro incrinato


Venezia muore. E l'isola di Murano affonda. Non certo per l'acqua alta e l'umidità di questi interminabili giorni di pioggia, ma per colpa della crisi che ha fatto precipitare in modo esponenziale le botteghe artigiane dei mastri vetrai di Murano: 120 tra fabbriche e fabbrichette concentrate sul territorio se la stanno passando assai male. Ce ne dà notizia il Corriere di mercoledi 17 dicembre in un articolo di Marisa Fumagalli, dal titolo Fornaci chiuse e vasi dalla Cina.
Basterà lo shopping di Berlusconi promesso per il G8? Non credo.
Il Cavaliere per dare una mano ha ordinato 150 candelabri artistici da 1.100 euro cadauno, per un totale di 165.000 euro. Ma nonostante i manifesti appesi ai vaporetti con la scritta "Natale a Murano", i turisti e i compratori si fanno attendere. In particolare i turisti americani che rappresentavano lo zoccolo duro degli acquisti (oltre il 60%), per le evidenti ragioni della crisi statunitense. Anche una vetreria qualificata come la Venini, non riesce a stare al passo e a gennaio scatterà la cassa integrazione per i lavoratori con chiusura dell'azienda per almeno tre mesi. Le cause della crisi sono tante, ma Murano e l'artigianato italiano in genere, risentono del mercato globale, della concorrenza sleale ad opera delle cineserie tarocche a basso costo. Non ultimo anche delle leggi Ue ammazza-artigianato storico. Piove sempre sul bagnato e come se non bastasse la recessione, l'Europa ha condannato i mastri vetrai di Murano rappresentati nella Confindustria da Guido Ferro, a restituire 20 milioni di euro per "sgravi fiscali non dovuti".


"La questione" dichiara Ferro, "risale al '95 quando la nostra isola fu assimilata al Mezzogiorno, nel ricevere i contributi sotto forma di sgravi fiscali".

Non è stata una buona idea, associarsi alle solite politiche assistite del Sud, ammettiamolo. Due anni dopo Bruxelles se ne accorge e ci ripensa...a colpi di sanzioni. Ora i vetrai associati hanno fatto appello a Brunetta (il quale è veneziano). Ma intanto si raccolgono i cocci e i frantumi dell'incapacità di gestire il cambiamento. O forse, l'affondo di queste realtà autenticamente made in Italy che dovrebbero diventare "patrimonio dell'Unesco", solo per gli antichi saperi ad opera delle maestranze che ci stanno dietro, tramandati da una generazione all'altra, è proprio quello che si vuole. Vetrai che si delocalizzano da Murano e da Venezia non sarebbero nemmeno pensabili. Per questi antichi mestieri, la stanzialità è la conditio sine qua non. Lì sono sorti dal 1295 e lì devono rimanere.
(foto in alto: una creazione di albero di Natale coi vetri di Murano e le luci; foto a destra in basso: oggettistica natalizia in vetro decorato).

27 comments:

Alice said...

love that christmas tree!!!!!

Anonymous said...

Praticamente c'è la crisi di tutto. Dell'automobile come del vetro , come dell'high tech. L'altro giorno sono stato a Media World della mia città ed era praticamente quasi deserto.
Per questi settori artistici e artigianali dovrebbe essere anche il Comune e la Regione a provvedere per il reimpiego, mediante opportune iniziative. Ma già mi sembra di vederlo quello spocchioso di un Cacciari. Ciao Nessie e Auguri!
Luca

Nessie said...

Thaks Alice!

Su Cacciari non hoi idea come la pensi nel merito, ma l'idea che le amministrazioni dovrebbero servirsi di creazioni in vetro per rappresentazioni sceniche o eventi o altro, mi pare doverosa.
Come al solito ci mette sempre lo zampino la Ue per mandare a fondo tutto.
Ammetto che l'idea di mettere l'isoletta di Murano nelle aree del Mezzogiorno è un'idea dorotea da vecchia DC, ma non mi pareva il caso di mazziare i vetrai con le solite megamulte da vampiri di Bruxelles.

Angelo D'Amore said...

casal di principe non e' solo gomorra
http://www.youtube.com/watch?v=gjtlL1tVnWM

Anonymous said...

L'Italia ha già perso una quantità infinita di buon artigianato oltre al vetro: i pellai con borse e scarpe, il tessile, l'arredamento. Quando avremo perso anche la cucina, i prodotti caseari e l'industria vinicola, allora buonanotte al secchio! Vorrà dire che siamo pronti per spargere il sale. Roby

Nessie said...

Angelo, ma sei tu l'uomo dell'agriturismo? E' un bel posto davvero :-). Grazie per il "tubo".

Roby, stiamo GIA' spargendo il sale. Oggi al supermercato vedessi la fatica che ho fatto per trovare frutta italiana! Ha ragione Luca Zaia: basta con le papaye, l'ananas, i manghi e altre bellurie esotiche.
L'altro giorno ai grandi magazzini COIN che erano di buon livello come La Rinascente, non c'erano più capi d'abbigliamento che non provenissero da aree delocalizzate.

Lo PseudoSauro said...

E' una desolazione. E che dire delle imprese (vedi FIAT) che delocalizzano la produzione e poi pretendono gli aiuti di Stato? Producono "ricchezza" altrove e poi vorrebbero vendere in italia. Manco vivessero tutti di rendita.

Nessie said...

Sì, è una desolazione. Ma desolazione su desolazione, le nostre belle città cambiano sempre più connotati. E quelle sanguisughe della Ue con Trichet in testa ("tricher" in francese significa barare) pretendono in ritorno interessi da "usura" dai vetrai veneziani. Hai letto cosa ha appena scritto la Magli di Trichet & co?
Qui: http://www.italianiliberi.it//Edito08/progettoebraico.html

Temo che la cosa che dia più fastidio ai globalisti sia proprio quell'artigianato italiano del "hic et nunc". Della serie, qui sono nato, qui ci lavorava mio padre, mio nonno, il mio bisnonno, il mio trisavolo e qui ci voglio morire.

Lo PseudoSauro said...

E "barroso" vuol dire arrogante in portoghese. :-)

Sembra che scelgano i nomi apposta per menarci per il naso. Fino a che glielo lasceremo fare, beninteso.

Nessie said...

Sauro, oggi ho fatto impazzire le commesse di non so quanti magazzini per via delle etichette. Il Made in China i nostri cari stilisti come Coveri o Calvin Klein o confezioni Stefanel o Benetton, lo nascondono dentro le tasche o in foderi interni in modo da non risultare visibile. O addirittura non lo mettono.
E IO NON COMPRO. NO Italia, No Shopping :-). Le commesse giurano e spergiurano che il design è Italiano, ma non la manifattura. E IO NON COMPRO. No manufactured in Italy, No shopping.

Sì, Barroso vuol dire arrogante e "portoghese"
vuol dire SCROCCONE ;-). E difatti...

Lo PseudoSauro said...

Infatti anche il mio equipaggiamento da spedizione e' tutto fatto in Cina. Ma le etichette sono ben nascoste. E dire che preferivo Ferrino perche' e' italiana oltre che un'ottima marca. Nonostante cio' e' anche la piu' cara. Nei fatti, non ci guadagnamo niente da quest'andazzo: perdiamo posti di lavoro, quindi potere d'acquisto, e ci ritroviamo merce che paghiamo anche piu' cara di prima senza avere gli stessi soldi di prima.

Nessie said...

Non solo: ma rischiamo di finire anche noi come gli americani con la Chimerica (China + America) : si produce in Cina e si compra a debito merce-fuffa. Col risultato di perdere pure quelle abili maestranze in grado di produrre manufatti di qualità.
Dalle chimere, nascono solo mostri e mostruosità. Appena posso, boicotto. Pago il doppio, ma spulcio tutte le etichette possibili e immaginabili, scucendo perfino le fodere delle italocineserie per smascherarle. Come si può chiamare la nuova chimera italo-cinese?
Chinalia? :-) Allora niente Chinalia.

Magari ecco, bisogna comprare di meno, ma comprare rigorosamente italiano.

Nessie said...

PS: per inciso, la Chimerica (parola che non ho inventata io ma che si trova sul libro di Tremonti) nasce ufficialmente l'11dicembre 2001. Esattamente tre mesi dopo il fatidico 11/9. Ti dice niente?
CHINALIA invece me lo sono inventato in questo momento:-) Ma considerato che Chinaglia (con la gl) era un giocatore-schiappa, non prevedo niente di buono.

Anonymous said...

Andiamo bene: ora c'è pure lo scontro tra Draghi e Tremonti.

http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/economia/crisi-7/tremonti-draghi/tremonti-draghi.html
Faranno un'altra volta un Tremonti
bis come nel precedente governo Berlusconi costringendolo a dimettersi? Fatto sta che T. non gradisce l'intromissione delle banche nella politica di risanamento.

Lo PseudoSauro said...

Quanto a Tremonti versus Draghi, va ricordato che quando il Britannia approdo' sulle nostre coste per decidere delle "privatizzazioni" IRI (vedi Prodi), Draghi vi sali' in veste ufficiale (Min. Finanze) e Tremonti a titolo personale. Onde per cui T sa bene cio' che dice. Gli si attribuisce una frase del tipo: "mettere D alla BI sarebbe come mettere un topo a guardia del formaggio". E dato che la BCE plaude alla "professionalita' di D... dovrebbe essere chiaro come la BoE non sia solo la maggiore azionista della banca centrale.

Nessie said...

Anonimo senza nick, Tremonti non è l'addetto chiamato in causa per i vetrai di Murano, bensì Brunetta, il cui padre commerciava in gondolette formato bonsai per i turisti :-).
E quando guardo Brunetta (che trovo molto simpatico) mi vien fatto di pensare a una gondoletta-bonsai a cui francamente rassomiglia tanto :-).
Cominque, sì, ho letto il tuo link di Repubblica. Tra i due, Draghi e Tremonti non è mai corso buon sangue anche se in questi ultimi tempi hanno dovuto fare un armistizio per "solidarietà nazionale" anticrisi. "Un vile, uno sciacallo, un liquidatore dei nostri interessi" ha definito Cossiga il gov. di Bankitalia Draghi (vedere you tube su Striscia la notizia). Beh, speriamo bene, ormai siamo nelle mani del Signore.

Nessie said...

Comunque e non "cominque" (mannaggia ai refusi!).

Sauro, oltre al plauso della BCE per Draghi(a cui per refuso hai aggiunto uno zerino chiamandola BoE, il che è giusto:-)), si è fatto avanti, indovina chi? Bersani del PD, il quale ha sposato - ma guarda un po' - la linea Draghi.
Tremonti è come un buon padre di famiglia che sa bene che il nostro debito non può essere perdonato se sfora anche di poco, anche solo del 1%, mentre quello americano che
è del 60% (gli USA sono il principale stato insolvente dell'universo-mondo) può permettersi di venire pagato da tutti gli altri stati che non c'entrano un tubo con le loro truffe.
La sottoscritta, come ben sai, non capisce una mazza di economia, ma l'odore della truffa globale lo riconosce con la stessa precisione dell'arrosto bruciato in cucina.

Anonymous said...

Come avete già notato i manganellatori idolatri della Globalizzazione odiano tutto ciò che non appartiene al loro stretto controllo e tornaconto come l'artigianato, le piccola impresa, l'agricoltura, il piccolo commercio.
Una cosa che continua a darmi il voltastomaco è vedere che i suddetti che come abbiamo sotto agli occhi hanno sfasciato tutto lo sfasciabile impoverendo interi strati sociali ed arricchendo solo la loro oligarchia, continuano a pontificare e a pretendere di dare ricette e lezioni proprio come se la distruzione non fosse avvenuta proprio in seguito alle loro teorie ed opere.
Se continua così però non risusciranno ad intortare il mondo ancora per molto con tutte le conseguenze del caso.
Scarthorse

Massimo said...

La cineseria è ovunque perchè prodotta a buon prezzo, ma è roba che non dura. Sono personalmente convinto che se i nostri imprenditori riusciranno a tener duro, rischiando quel che è giusto che LORO rischino, senza accodarsi con il piattino in mano per l'elemosina dello stato, certo ci sarà da apedalare, certo dovranno inventarsi nuovi merodi fdi produzione, certo lo stato dovrà non elargire finanziamenti, ma buone leggi sul lavoro e magari anche qualche extra tassa sui prodotti che arrivano da posti dove non è tutelata la libertà e la sicurezza nei posti di lavoro, i nostri prodotti torneranno a primeggiare. Perchè sono i migliori. Dobbiamo solo stringere i denti e fare passare "la nottata".

Nessie said...

Ciao Sacrt, è un po' che non transiti da queste parti. Martedi parto, ma per ora ci sono ancora. Poi chiuderò il blog con un avviso.

"Una cosa che continua a darmi il voltastomaco è vedere che i suddetti, che come abbiamo sotto agli occhi, hanno sfasciato tutto lo sfasciabile impoverendo interi strati sociali ed arricchendo solo la loro oligarchia
impoverendo interi strati sociali ed arricchendo solo la loro oligarchia, continuano a pontificare e a pretendere di dare ricette e lezioni proprio come se la distruzione non fosse avvenuta proprio in seguito alle loro teorie ed opere".

Ho riportato fedelmente l'intera tua frase, perché è proprio il nucleo della discussione che stiamo affrontando. Purtroppo i popoli d'Europa non hanno gli anticorpi per rispedirli fuori dalle palle e a pedate nelle terga come si meriterebbero. Ma qualcosa di non ben identificato mi lascia presagire che la farina del Diavolo finisce sempre per andare tutta in crusca e che questo sfacelo non può continuare a lungo.

Nessie said...

Massimo, nonostante "a' nuttata" neanch'io riesco ad essere del tutto pessimista. Tuttavia dobbiamo anche essere consapevoli che qualcuno oltre a rimetterci le penne creperà pure per disperazione. E che pretendere di mettere in piedi il mercato delle "carabattole cinesi" non sarà più possibile. Il mercato non può autoalimentarsi con la paccottiglia.
Il "SUPERFLUO" (che è parte integrante dell'artigianato) può essere accettato solo se BELLO.
E se vogliamo che la bellezza (italiana) salvi il mondo, occorre puntare sulla qualità.
Tuttavia qualcuno che avrà bisogno dell'assistenza dello stato ci sarà pur sempre. Perché c'è gente che vive in due con 600 euro al mese. E dimmi tu, come si fa.

Anonymous said...

Ciao Nessie, prima di tutto, visto che anche io non sono certo della mia presenza nei prossimi giorni, ti faccio tantissimi auguri per un buon Santo Natale e per un sereno anno nuovo. Grazie infinite per l'ospitalità e la possibilità di dialogo che, credimi, è davvero significativa.
Condivido poi il "qualcosa di non identificato" da quando l'onnipotenza dei nostri "beniamini" ha iniziato a vacillare e proprio a causa loro.
Ciao!
Scarthorse

Lo PseudoSauro said...

Niente refuso... questa volta :-)
Intendevo proprio la BoE Bank of England che detiene il pacchetto di maggioranza della BCE. Non siamo nelle mani del Signore... siamo in quelle del Lord :-) E non da oggi.

P.S.
e dire che accusano Cossiga di essere affiliato alla Massoneria britannica...

Nessie said...

Scusa Sauro, ma BoE è l'acronimo di che cosa esattamente? O meglio B-zerino- E :-)?

A proposito di Cossiga su Draghi, riascoltiamolo nella sua spassosa intervista a Luca Giurato (che impallidisce) a UnoMattina, dove usa la lingua come una spada tagliente.
Ecco la sintesi su cosa pensa di Draghi

"Un vile, un vile affarista.... è un liquidattore (alla sarda, pronunciata con due t) della svendita dell'industria pubblica italiana durante la sua crociera sul Britannia, e immaginati cosa farebbe se fosse eletto presidente del Consiglio dei MInistri: svenderebbe quel che resta dell'Industria italiana ai compagnuzzi della Goldman & Sachs....".
E continua qui: http://www.youtube.com/watch?v=ZBSErn2Uab0

Nessie said...

Scart, grazie a te per gli intelligenti contributi e
infiniti auguri di Buon Natale anche a te e Buon 2009.

Lo PseudoSauro said...

O Saura... l'ho scritto:

e' la Bank of England (BoE) che e' la principale azionista della BCE, pur non avendo i britannici il nostro amato €. Non lo trovi un fatto curioso?

Da quello che ho capito io ci sono due soggetti interessati al saccheggio in grande stile: uno sta in UK, mentre l'altro in USA. Draghi e' il referente del primo (Rotschild), mentre Prodi lo era/e' del secondo (Rockefeller). E noi a lambiccarci il cervello con il KGB, mentre quello che conta davvero e' l'assenza del prepuzio. :-)

Nessie said...

Ah, già, scusa, è vero. Ma questa storia della GB che è membro della BCE , ma nel contempo non entra nel sistema dell'Euro l'avevo già riassunta nel post dell'agosto scorso contro il Trattato di Lisbona.

11) "Sai che il trattato garantisce l'uguaglianza (reciprocità) tra i membri, ma contemporaneamente garantisce l'ineguaglianza tra essi, consentendo alla Danimarca ed all'Inghilterra di continuare a stampare le loro monete nazionali?"

12) "Sai che l'Inghilterra rimane comunque proprietaria del 15,98% e la Danimarca del 1,72% della Banca Centrale Europea?"
Eccetera...

Hai risentito il filmatino di Cossiga su Draghi? io mi ci sono divertita da morire.
Il giornale che dà la cronaca migliore sull'attuale querelle Tremonti-Draghi è il Sole 24 ore. Eccoti il link:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/12/ecofin-parigi.shtml?uuid=473ead40-cd2b-11dd-8f0b-bdce7f887965&DocRulesView=Libero
Già Draghi aveva masticato molto amaro la Robin Tax tremontiana contro i petrolieri.