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28 December 2008

Un anno vissuto pericolosamente


Sul finir di gennaio cadde il governo Prodi e fece un pesante tonfo come tutte le mortadelle appese ad un filo, quando poi il filo si spezza. Seduto su cumuli di rifiuti napoletani anche la mortadella cominciava a imputridire. Perciò...
In febbraio gli Americani proclamano la Secessione unilaterale del Kosovo dalla Serbia. Credevamo ce l'avessero con l'islam, a causa dell'11 settembre, e invece in quattro e quattr'otto ci hanno regalato uno stato islamico alle porte di casa. Chissenefrega? Mullah vostri - sembra essere lo yankeepensiero.
Marzo è dedicato alle baruffe elettorali, ma intanto Alitalia finisce nella fontana di Trevi tra gli aeromodellini che galleggiano, ma non decollano. Frattanto con la bella stagione gli sbarchi a Lampedusa (mai interrotti) si intensificano. Finché l'Italia di un Aprile dal dolce dormire si desta di destra (si fa per dire) e ah rieccolo da Arcore, quel mai morto d'un Silvio. Ma c'è da sistemare Alitaliota, l'emergenza rom, l'illegalità e la criminalità, la Ue che spacchetta i pacchetti sicurezza e...du' Maroni così. Tolleranza zero? Not possible, please!



In un battibaleno arriva giugno e, la falce in pugno, giungono bad news dall'Europa degli Idioti: e cioè la minaccia di mettere le mani (anzi, le manacce) sul web e sui blog. L'Irlanda si ribella al Trattato di Lisbona e Barroso non ci dorme. Okay, ho un pensiero stupendo e...portoghese: sapete che si fa? Un bel replay di referendum - dice l'Eurokomissar.
Mentre da noi, il nobile Napoletano Crapapelata ci costringe a mangiare 'sta minestra o a saltare 'sta finestra con un paio di sue fisse quotidiane: il NWO e il Trattato di Lisbona. E non solo.
Tra la metà e la fine di Luglio, si vota alle due camere per l'instaurazione della dittatura eurocratica. Nessuno si oppone, nemmeno la Lega. In Agosto c'è la provocazione georgiana sull'Ossezia guidata dagli Usa, e la Russia interviene militarmente.


Settembre, andiamo è tempo di migrare e le transumanze mai terminate, riprendono a spron battuto, con il Vaticano che benedice la Sacra Famiglia poligamica islamica e le moschee per ogni rione cittadino, optando per le ricongiunzioni familiari dei "migranti". Mentre a Castelvolturno sono proprio i "migranti" (quasi tutti clandestini) che provocano rivolte con auto rovesciate, incendi ai cassonetti in stile banlieue francese made in Campania. Frattanto, Alitaliota dovrebbe fallire, ma prima manda in fallimento gli Italiani. Alimortacci, che scioperi!
Il Berlusca firma l' accordo stratosferico del secolo col Beduino Gheddafi, ma... parola di Bedù se gli sbarchi non ci son più...
Arriva ottobre ( sempre rosso, naturalmente) e puntuale come la morte, giunge a noi anche il '68 d'ogni anno, per poi volatilizzarsi con le prime nevi e i primi freddi di un inverno precoce. Ma ottobre è anche il mese del crollo, anzi del tonfo di Wall Street a causa della Lehman & Bros, e altre banche bancarottiere. Chissenefrega?! Sono cracki vostri, cari americani! Ma no! non si può, siamo tutti sullo stesso Titanic che affonda e che fa acqua, perciò noi vassalli, valvassori e valvassini europei, dobbiamo socializzare le perdite. Sta scritto nell'Arca dell'Alleanza che la crisi va spartita. Mentre i Predatori del Mutuo Perduto, bolla su bolla, hanno già messo al riparo le loro...risorse personali.
In novembre in Usa eleggono Obama e improvvisamente si viene a sapere che quelle stesse banche che spillano denari al governo con iniezioni di liquidità, hanno trovato "liquidi" per sostenere l'abbronzato, con una campagna elettorale costosissima che è durata due anni. Misteri...neri. Con tanto di riti voodoo.



Dicembre è già qui con la megatruffa di Bernie Madoff, un altro avvoltoio "internazionalista", un vero "filantropo" e benefattore dell'umanità. Le sue truffe galattiche a catena di S.Antonio (detta la catena di S. Madoff) sono arrivate perfino alle porte della Svizzera, che nel frattempo, per non essere da meno, è entrata nell'area Schengen. Il resto delle strenne del 2008 bisesto-funesto che sta per lasciarci (non lo rimpiangeremo), lo trovate qui, in questi stessi post dell'ultimo mese.
Aggiungo solo che ne uccidono più gli ubriachi della guerra, ma che se appartengono all'etnia rom, hanno diritto a una sbornia colossale senza l'etilometro. Protestano i poveri mona veneti dalle innocue ombrete nostrane. Se escono da una baia di montagna appena un po' alticci, a loro tocca, per molto meno, il ritiro della patente per un anno e il sequestro del veicolo. Mentre gli zingari hanno tanto di sconto di pena se uccidono e stuprano. Specie poi, se la vittima si ribella.
A sentire di queste notizie, verrebbe proprio voglia di fare come quel tal Bruce Jeffrey Pardo della California che si è vestito da Babbo Natale per vendicarsi dei probabili torti subiti ed è andato in giro con la pistola e la tanica di benzina avvolta in carta da regalo, bussando a casa dei suoceri. Ecco un copione cinematografico per un nuovo thriller-panettone da proiettare sotto le feste: La rivolta dei Babbi Natali ovvero Babbi Natali sparano. Santa Claus is coming to town... Yes, with a gun :-)



Frattanto a Lampedusa il sindaco, vicesindaco e gli assessori non hanno potuto nemmeno festeggiarlo, il Natale né le altre feste comandate. Perchè? Perchè dal Canale di Sicilia... fatece largo che passamo noi. A migliaia di migliaia, in un'emergenza senza fine. Ma non dovevano esserci gli accordi tra il Berlusca e Gheddafi? Parola di Levantino libico. Ah beh, si beh...




Sarà un po' più calmo e sereno di questo che sta passando, l'anno che verrà? E' quel che mi auguro. Intanto, Buon Anno a tutti!

21 December 2008

Il Mosaico delle Natività dei grandi Maestri Italiani



































La scelta di questi nostri grandi maestri del colore che rappresentano, con stili diversi, la Natività e la Sacra famiglia, non è stata casuale. Sono maestri, grazie ai quali siamo famosi e invidiati in tutto il mondo, in quanto ci hanno tramandato degli autentici tesori che elevano lo spirito, solo a contemplarli.

Il Primo in alto è di Raffaello Sanzio, il secondo, di Leonardo, nel cerchio, Botticelli; in basso, da sinistra, Domenico Ghirlandaio, seguito da Ambrogio Lorenzetti, più in basso a destra, Jacopo Carrucci detto il Pontormo.



Se faranno di tutto per cancellare le vestigia del nostro passato, della nostra storia, civiltà, cultura e religione, noi ce ne ricorderemo con maggior forza e tenacia, e ancor più saldi, le tramanderemo. L'Unione Europea, in prossimità di Natale, ha confezionato la pillola abortiva la RU486 , una strenna avvelenata che ricorda gli scherzi atroci fatti ai bambini, dal cattivo spettro-cartoon di Tim Burton in "Nightmare before Christmas".


E lo ha fatto ancora una volta in modo subdolo affinché i cittadini non potessero scegliere, azzerando di proposito le coscienze, i dibattiti e le opinioni. Questa è l'Unione Europea bancocratica e iconoclasta della moneta unica, del mercato unico, del pensiero unico, della cancellazione delle radici cristiane dei popoli d'Europa, dell'inciviltà e del liberticidio, a cui siamo chiamati a dover resistere.




Questo blog sarà temporaneamente sospeso per la tradizionale pausa natalizia . Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e auguro a tutti i blogger amici e vicini di casa virtuale, ai visitatori e lettori frequenti e occasionali che siano, un Santo e sereno Natale e un Felice Anno Nuovo!











Musica di Haendel qui












































19 December 2008

Murano: il Natale del Vetro incrinato


Venezia muore. E l'isola di Murano affonda. Non certo per l'acqua alta e l'umidità di questi interminabili giorni di pioggia, ma per colpa della crisi che ha fatto precipitare in modo esponenziale le botteghe artigiane dei mastri vetrai di Murano: 120 tra fabbriche e fabbrichette concentrate sul territorio se la stanno passando assai male. Ce ne dà notizia il Corriere di mercoledi 17 dicembre in un articolo di Marisa Fumagalli, dal titolo Fornaci chiuse e vasi dalla Cina.
Basterà lo shopping di Berlusconi promesso per il G8? Non credo.
Il Cavaliere per dare una mano ha ordinato 150 candelabri artistici da 1.100 euro cadauno, per un totale di 165.000 euro. Ma nonostante i manifesti appesi ai vaporetti con la scritta "Natale a Murano", i turisti e i compratori si fanno attendere. In particolare i turisti americani che rappresentavano lo zoccolo duro degli acquisti (oltre il 60%), per le evidenti ragioni della crisi statunitense. Anche una vetreria qualificata come la Venini, non riesce a stare al passo e a gennaio scatterà la cassa integrazione per i lavoratori con chiusura dell'azienda per almeno tre mesi. Le cause della crisi sono tante, ma Murano e l'artigianato italiano in genere, risentono del mercato globale, della concorrenza sleale ad opera delle cineserie tarocche a basso costo. Non ultimo anche delle leggi Ue ammazza-artigianato storico. Piove sempre sul bagnato e come se non bastasse la recessione, l'Europa ha condannato i mastri vetrai di Murano rappresentati nella Confindustria da Guido Ferro, a restituire 20 milioni di euro per "sgravi fiscali non dovuti".


"La questione" dichiara Ferro, "risale al '95 quando la nostra isola fu assimilata al Mezzogiorno, nel ricevere i contributi sotto forma di sgravi fiscali".

Non è stata una buona idea, associarsi alle solite politiche assistite del Sud, ammettiamolo. Due anni dopo Bruxelles se ne accorge e ci ripensa...a colpi di sanzioni. Ora i vetrai associati hanno fatto appello a Brunetta (il quale è veneziano). Ma intanto si raccolgono i cocci e i frantumi dell'incapacità di gestire il cambiamento. O forse, l'affondo di queste realtà autenticamente made in Italy che dovrebbero diventare "patrimonio dell'Unesco", solo per gli antichi saperi ad opera delle maestranze che ci stanno dietro, tramandati da una generazione all'altra, è proprio quello che si vuole. Vetrai che si delocalizzano da Murano e da Venezia non sarebbero nemmeno pensabili. Per questi antichi mestieri, la stanzialità è la conditio sine qua non. Lì sono sorti dal 1295 e lì devono rimanere.
(foto in alto: una creazione di albero di Natale coi vetri di Murano e le luci; foto a destra in basso: oggettistica natalizia in vetro decorato).

17 December 2008

Chi ha paura del Presepe classico?


Quando vado ripetendo che la vera rivoluzione del terzo millennio è la conservazione delle nostre tradizioni, cultura e valori, sembra un paradosso, ma è la verità. Pare che ci sia una sorta di orticaria e di allergia globale verso tutto ciò che rientra nella tradizione. Addirittura aggettivi come "classico" e "tradizionale" vengono messi fastidiosamente al bando dalla nostra società sempre più secolarizzata, dessacralizzata e in perenne ricerca di chissà quali stimoli e sollecitazioni. Conseguenza di ciò, è che avanzano religioni altrui assai più retrograde del nostro Cristianesimo. Anno dopo anno, dicembre dopo dicembre, con l'approssimarsi del Natale arrivano i soliti poveri di spirito (per i quali non vi è Regno dei Cieli) che attaccano con le solite solfe relativiste della "festa della Luce", "festa del Solstizio", "Season's Greatings", presepi multietnici, presepi dei folletti . Ora siamo addirittura, arrivati alla negazione del Presepio perché troppo palesemente "cattolico". L'albero viene certamente meno "aggredito" dai relativisti, perché può trasformarsi facilmente in un consumistico "albero della cuccagna" per i commercianti che spesso vi appendono oggetti e merci da mettere in vendita. E mai come in questi tempi difficili, cresce la consapevolezza che l'unico vero dio adorato dall'Occidente è il Dio Denaro. Purtroppo.

Tra questi poveri di spirito, spiccano gli insegnanti di scuole materne ed elementari. Maestre troppo elementari rovinano la vita dei piccoli. Tutto si inventano (perfino Gesù Bambino astronauta, pellerossa o eschimese) fuorché prendere le classiche statuine di gesso, un po' di muschio fatto raccogliere dai bambini, qualche pezzo di corteccia d'albero per la capanna, manciate di sassolini per il greto di un ruscello di carta stagnola, un po' di sabbia per il deserto, la carta stellata per il fondale, la stella cometa, gli angioletti, i pastori ed è fatta. L'allestimento di un Presepio è un gesto di piccola grande creatività perché educa i bambini a interagire con gli elementi della natura e con materiali poveri, per la composizione (ancorché un po' ingenua) di un paesaggio sacro, lontano nel tempo, in cui si rinnova il miracolo della Natività. Ma anche a tenere alti i nostri valori, riti e ricorrenze.

Ora arrivano i bambini musulmani e allora...bisogna aver rispetto per la loro cultura e religione - dicono le signore maestre di Fermo nelle Marche, mostrando una sudditanza psicologica a dir poco nauseante. Defenestrando e mettendo in mora la nostra cultura, religione e tradizione, ovviamente. Però, che intelligenza! e che acume! Ce ne dà notizia, ancora una volta il Corriere Adriatico.
Il ministro Gelmini che era partito col piede giusto, ma poi è stata "fermata", dovrebbe mettere a fuoco che non si può andare avanti con oltre il 30% di bambini stranieri nelle aule scolastiche. Col rischio che a "integrarsi" devono essere i bambini autoctoni nei confronti degli allogeni. L'allarme lo ha già lanciato Luis Durnwalder della provincia di Bolzano, in Alto Adige. E non si può andare avanti con docenti nostrani, pronti a trasformare ogni Natale in un iconoclasta Ramadan.

15 December 2008

La Basilica di San Nicola di Bari e il potere ortodosso



Chi frequenta questo blog sa che non faccio quasi mai dei copiancolla. Penso , però, che questo pezzo da titolo Il potere ortodosso avanza e Barack lancia la guerra cibernetica tratto dal blog Etleboro Italia sulla Basilica di S.Nicola di Bari, meriti una riflessione attenta circa gli equilibri prossimi venturi sul Mediterraneo e anche sul dialogo tra Cristiani, quello che dovrebbe essere privilegiato tra tutti gli altri. La sottoscritta non crede nel dialogo interreligioso con fedi distanti dalla cristianità, poiché trattasi nella maggior parte dei casi, di un'abdicazione dei propri principi-cardine in favore di un sincretismo e di un irenismo improduttivo. Mentre invece, è bene e perfino necessario che la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente superino i motivi dei passati conflitti, contrasti e scismi per riallacciare legami. Putin si era già recato lo scorso anno nella Basilica di S.Nicola di Bari, un santo molto venerato dalla Cristianità ortodossa e una basilica che ha rappresentato in passato un crocevia tra cristiani d'Occidente e cristiani d'Oriente. E poiché il Mediterraneo è sempre stato il campo di contesa delle due Superpotenze ai tempi della Guerra Fredda, vale la pena di ipotizzare e riflettere oggi su quali potrebbero essere i futuri scenari di una potenza attualmente in declino come l'America a fronte di una potenza come la Russia, per ora al di fuori dei meccanismi perversi basati sul debito dell'economia globalizzata. Cosa accadrà dal nuovo accordo tra il Vaticano e la Chiesa ortodossa? Farà da ponte per nuovi accordi economici?politici?geostrategici?






"Il Patriarcato Ortodosso russo otterrà presto l'assegnazione della Chiesa russa di Bari, che sarà consegnata dal Governo italiano alla presenza delle alte istituzioni di Italia, Russia e Vaticano. Dietro questo evento di "comunione ecumenica" tra le religioni cristiane, vi è un profondo significato politico. Mentre la Russia avanza nella sua guerra economica, gli Stati Uniti si preparano alla nuova guerra cibernetica, con l'istituzione di una Commissione di Cibernetica, che coordinerà tutti i dipartimenti di sicurezza e di difesa del Paese. La morte del Patriarca Alessio II, ha solo rinviato temporaneamente la consegna da parte del governo italiano al patriarcato ortodosso di Mosca, e dunque alla Russia, della Chiesa russa di Bari. Si tratta della storica Chiesa ortodossa che lo Zar russo fece costruire agli inizi del XX secolo per accogliere i pellegrini russi che si recavano a Bari per adorare le reliquie di San Nicola. La cerimonia, che si doveva tenere lo scorso 6 dicembre, avrebbe visto la partecipazione del Presidente russo Dmitri Medvedev, il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, alcuni rappresentanti del Vaticano e del Patriarcato di Mosca. Dietro questo evento di "comunione ecumenica" tra le religioni cristiane, vi è un profondo significato politico, giunto a termine di interminabili negoziati che, probabilmente, riscriveranno la storia del Sud Italia. Nel 1937, l'edificio divenne proprietà del comune di Bari, ma solo nel marzo del 2007, in occasione della visita dell'allora premier russo Vladimir Putin a Bari, sono state intraprese le trattative per la consegna della chiesa ai russi. Inoltre, molto presto verrà edificata a Roma la prima chiesa ortodossa russa, tra l'altro molto vicina alla grande Basilica di San Pietro.

Sono segnali questi molto importanti, che indicano come il Governo italiano e lo stesso Vaticano hanno raggiunto uno storico accordo con la Russia e la Chiesa Ortodossa, che farà da ponte per una nuova alleanza economica e politica. Un'alleanza che era stata preannunciata proprio dal nostro media e dalla Etleboro ONG, il primo ad aver parlato dell'esistenza del servizio segreto ortodosso e del pericolo ortodosso, dinanzi al quale la chiesa cattolica italiana doveva necessariamente fare un accordo. La presenza di una voce russa così forte sul territorio italiano, come quella del patriarcato russo, farà da vettore politico per riunire questi due mondi così lontani. Il Sud Italia diventerà destinazione di investimenti ma anche origine di nuovi flussi migratori verso la Russia, e non più verso l'America, e la storia potrà ancora cambiare. Già oggi avvertiamo i primi segnali di cedimento di un'Europa che si sta spaccando in due parti, sono i colpi delle nuove alleanze che si sono formate accanto alla Russia, che portano alcuni degli Stati Europei sempre più lontano dall'America. Così mentre Berlusconi va in Albania promettendo l'ingresso in Europa, la Commissione sconfessa le grandi promesse e avverte Tirana sulla necessità di prestare attenzione alle regole per l'integrazione.


Nel frattempo, oltreoceano, i vertici USA preparano a tavolino la nuova Guerra, che sarà sempre più invisibile ma non meno inesorabile. Il Presidente Barack Obama ha annunciato infatti la creazione di un nuovo consiglio presso la Casa Bianca, il Consiglio della sicurezza "cibernetica", per combattere - come riportano le fonti ufficiali - contro gli "hackers, i pirati di internet, le spie nemiche". Questa commissione, a cui parteciperanno tre suoi uomini fidati già operanti nell'Amministrazione Clinton ed esperti di elettronica, dovrà ideare una "rete difensiva" dei ministeri e delle agenzie americane, contro ogni violazione esterna. In realtà sarà uno dei dipartimenti più importanti della difesa americana, in quanto coordinerà le difese di tutti i ministeri e le agenzie statali, dalla Cia al Pentagono e dall'Fbi al Tesoro. Il sistema "cibernetico" che verrà creato sarà una vera arma "offensiva" che l'America utilizzerà per imporre la nuova guerra virtuale, e continuare a perpetuare un controllo delle risorse mondiali, che questa volta saranno misurate in "dati e informazioni". Questa rappresenta non solo la prova dell'esistenza della nuova guerra, ma anche del "crimine invisibile" che è stato da sempre denunciato dalla Etleboro come la forma di crimine più pericolosa, perché gli Stati non possiedono ancora gli strumenti per contrastarlo.Non solo non vi sarà alcuna riforma del sistema economico e finanziario globale, ma la Federal Reserve rimarrà comunque ad imperare, mentre accanto ad essa verrà costruita la nuova Banca Centrale Mondiale e il Ministero della Cybernetica, mediante il quale difendere ma anche violare i sistemi informatici ed elettronici degli "Stati nemici". E quando parliamo di sistemi, ci riferiamo non solo a quelli che controllano i dati delle Agenzie di Sicurezza e dei Ministeri, ma anche quelli delle banche, degli Istituti di Statica, del Genio civile, dei CNR e delle infrastrutture energetiche. Questa è una guerra sotterranea, aspettando la nuova Guerra cybernetica americana, che partirà proprio da server pirata, proprio come al tempo delle navi. Dinanzi a tali nemici, non esistono armi o sistemi di difesa, né si potrà distinguere tra amici e non amici, saremo tutti bersagli di ritorsioni o rapine mascherate da "false collaborazioni". Sarà allora che capiremo la differenza tra una tela e una rete, e se i Governi ammetteranno che esiste veramente il crimine invisibile, contro il quale sono ancora totalmente impreparati. Noi sappiamo cosa significa "crimine invisibile", e che oggi è possibile creare un buco all'interno di questa rete con dei domini di vari livelli, e scomparire in un labirinto, che è possibile attaccare un server senza essere rintracciato, perché basterà modificare qualcosa all'interno del pc. I criminali saranno come inesistenti, irrintracciabili e persi nel labirinto elettronico. Allora non potranno certo dare la colpa ai Casalesi, alla mafia, ad Al Qaeda, non sarà neanche colpa dei serbi, o di Mladic e Karadzic che stanno attentando alla sicurezza dei server da un bunker con qualche pc pirata. Obama se la vedrà "nera" quando sarà costretto a dire, proprio come ha fatto Bush, che il nemico invisibile è ancora Bin Laden, che bisogna scatenare una nuova guerra per catturarlo e giustiziarlo.

Così, quello che si preannunciava come il Presidente del cambiamento e della rivoluzione del mondo, si è rivelato un'arma ben più pericolosa, perché è riuscito ad ingannare le masse facendo credere di essere la risposta al fallimento degli Stati Uniti. Dopo la festa, l'ubriacatura di massa, tutti acclamavano la venuta del Presidente venuto dal basso, dal web, l'uomo che avrebbe pagato i debiti e salvato il popolo americano. Alla fine non accadrà nulla di tutto questo. Cosa farà allora Obama quando la Guerra sarà planetaria e invisibile?Obbligherà la gente ad impiantare un microchip sottopelle, in nome e per conto della guerra alla cybernetica? Ne abbiamo visto di guerre umanitarie, dittatoriali, terroristiche, ma quella per un chip sarà la Guerra di un Presidente che non ha assolutamente il pensiero e gli ideali di Martin Luter King, bensì quello di un googliano, di un uomo che sta creando una nuova civiltà umana attraverso il web. Questa è la risposta degli Stati Uniti al fallimento e alla paura del crollo del sistema globale, mentre la Russia avanza nel Mediterraneo inesorabilmente, cambiando gli equilibri interni in Europa e nelle Nazioni Unite: due strategie che viaggiano senz'altro con una forte differenza temporale, che vede purtroppo l'America fallita di Obama in netto vantaggio nella guerra cybernetica, mentre la Russia ha già vinto la guerra economica risollevandosi da un fallimento". Dal blog Etleboro Italia.

http://etleboro.blogspot.com/







































13 December 2008

Area Schengen: tu quoque o Helvetia?

Apprendo con grande dispiacere che da ieri 12 dicembre, anche la Svizzera si è convertita all'allargamento del suo territorio all'area mercantile detta "di Schengen", propugnata dalla Ue. Ce ne danno notizia oltre ai quotidiani nazionali, anche Varese news nella sua dettagliata pagina Insubria. Le ragioni sono facilmente deducibili: i vantaggi economici sono superiori agli svantaggi legati all'insicurezza dei suoi cittadini e alla perdita del controllo del territorio, un territorio piccolo e pittoresco fatto di montagne, laghi alpini, fiumi, torrenti, città e villaggi lindi e stupendi. Eppoi chi sono ormai i cittadini nell'era della dissoluzione delle nazioni? Né più né meno che una scheggia di quel PIL globalizzato, che ci rende tutti tristemente uguali davanti al Dio Mercato. La materia sarà sottoposta a referendum, ultima spiaggia del popolo svizzero. I cittadini dell Confederazione Elvetica, gelosi custodi della loro terra, potrebbero bocciarlo. La patria di Guglielmo Tell si è già mostrata intransigente durante le ultime elezioni, facendo avanzare il partito conservatore di Blocher, l'SVP, rimasto celebre per il suo manifesto sulla sicurezza delle pecore bianche che cacciano la pecora nera. Il Canton Ticino annovera la Lega dei Ticinesi, senz'altro più intransigente della nostra Lega, la quale ha ormai le mani in pasta nel governo e deve tenere equilibri e compromessi col resto della coalizione. Quella Lega Ticinese autrice del manifesto sugli Indiani con la scritta: "Loro non hanno potuto mettere regole all'immigrazione. Adesso vivono nelle riserve", poi ripresa e copiata di sana pianta dalla Lega di Bossi. Se l'Helvetia del franco svizzero, si piegherà alle norme Ue, arriverà un momento (non troppo lontano), in cui darà fastidio perfino la croce bianca su fondo rosso, della sua bandiera. Se ne ricordi. E si ricordi anche che questo già succede con la Croce Rossa del suo esimio cittadino ginevrino, il benefattore Henry Dunant, trasformata a livello internazionale in un insignificante rombo.

11 December 2008

Ahmetovic: neanche un anno di galera per ogni giovane vita spezzata


Anche questa volta Ingiustizia è stata fatta. Con la complicità vile e pusilla della stampa dalla sordina facile per gli stranieri, ma dai mostri sbattuti in prima pagina, se italiani.
Che l'Ue sia diventata xenofila con gli stranieri e xenofoba con gli autoctoni, che il razzismo più in voga sia l'autorazzismo è ormai un fatto accertato. Le nostre Procure capiscono e si adeguano. Anzi, per dirla nell ' euroburocratese, si armonizzano. Marco Ahmetovic lo zingaro che, ubriaco al volante, ha falciato le vite dei quattro adolescenti di Appignano (Ascoli Piceno) ,è finito di soppiatto nelle cronache locali, bypassando le nazionali. E anche qui, nessuno specifica chiaramente che i tre anni in più se li è buscati per una rapina in Posta. Non ci fosse stata la rapina, la vita dei quattro ragazzini marchigiani sarebbe stata sanzionata con appena tre anni di galera. Tre diviso quattro che fa? Quasi un bel niente. Ecco le cronache della stampa "minore" come il Corriere Adriatico.
Il suo avvocato pretendeva pene ancora più lievi, poiché l'ubriachezza è "tradizione dei popoli nomadi". Siamo dunque all'"ebbrezza etnica", alla "prostituzione etnica", allo "sfruttamento di minori etnico", e al "furto etnico". E nel caso del giovane Mailat, assassino di Giovanna Reggiani, anche allo "stupro etnico": tutti giustificati nel nome dell'etnia. E siamo perciò, alle sentenze-taglia-e-cuci basate sul relativismo e soggettivismo giudiziario.


Ricordo, per chi se ne fosse dimenticato, che l'italiano Stefano Lucidi che ha investito un uomo uccidendolo, non ha ottenuto l'attenuante "etnico" per il medesimo stato di ubriachezza. E che uno zelante GIP gli ha schiaffato 10 anni tondi tondi nonché la condanna per "omicidio volontario".

Marco Ahmetovic fu condotto a soggiornare in una villa della Riviera del Conero, messagli a disposizione da un mecenate imbecille che volle restare anonimo. Poi un altro minus habens di cui non ricordo il nome (e nemmeno me ne voglio ricordare), cercò pure di lanciarlo come testimonial sul web per una linea di prodotti detta rom-jeans in sfregio e in disprezzo verso il dolore inconsolabile dei genitori dei 4 ragazzini morti. Ricordiamoli per nome questi quattro angeli, nuovi martiri dell' Italia di quell'era globale che tutto travolge e sconvolge, falciati sul motorino mentre si recavano a comprare un gelato. Non avevano nemmeno 20 anni: Eleonora Allevi anni 19; Danilo Traini (17 anni) ; Alex Luciani 16 anni); Davide Corradetto (16 anni). Quest'ultimo era figlio di un carabiniere.


Ora voglio proprio vedere Don Colmegna della Caritas digiunare per simili fecce. O Tettamanzi porgergli la sua benedizione. Ora voglio vedere il rabbino Di Segni andare nei campi nomadi a portare "solidarietà", paventando surrettiziamente il solito spettro dei pogrom, mentre i poveri genitori dei quattro adolescenti non hanno più lacrime per piangere i loro ragazzi deceduti. Una sentenza dunque, che rappresenta una ferita nella ferita.
Ricordo che quando alcuni zingarelli rimasero bruciati vivi in un campo nomadi nei pressi di Livorno per colpa dell'incuria dei loro irresponsabili genitori (che certamente non saranno stati trattenuti in galera da nessuna autorità giudiziaria), al loro funerale c'erano in prima fila Rosy Bindi e Rutelli dell'allora governo Prodi. Per i funerali dei quattro ragazzini di Appignano le "autorità governative" non erano presenti: né a destra né a sinistra. Qualcuno si chieda cosa vale oggi la vita degli Italiani.
Post Scriptum: Sei Italiano? Allora ti meno, ti piglio a calci, ti mando dritto all'ospedale con trauma cranico e pure in stato comatoso. Tanto la vostra giustizia ci fa il solletico, anche se crepi. E' accaduto a Vicenza a un operaio di 26 anni per mano di tre romeni. Leggere qui. Usque tandem?

09 December 2008

TGV, un treno strettamente...sorvegliato

Ma non dovevano non esserci più "zone franche" a Milano secondo le rassicurazione del sindaco Letizia Moratti? Qui siamo sempre di più alle promesse da marinaio, esattamente come la faccenda della "tolleranza zero" di Alemanno per i campi nomadi a Roma. Milano è stata protagonista durante il week-end di S. Ambrogio, conosciuto in tutta Italia come "ponte dell'Immacolata", di fatti ricattatori e incresciosi come la Fiera degli Oh Bej , oh Bej nei quali gli abusivi (in buona parte extracomunitari) hanno cinto d'assedio la città per proclamare il loro diritto a esserci e ad esporre la loro mercanzia (abusiva) con le loro bancarelle (abusive), pena il blocco della circolazione. Vedere il post Non porgiamo l'altra guancia sul tema.


In aggiunta a ciò, c'è la faccenda dei treni "strettamente sorvegliati". Si pagano le pattuglie della polizia o dei carabinieri, si allerta l'esercito in Stazione Centrale per che cosa, caro ministro dell'Interno? Per lasciar correre, evidentemente. Mentre ero via fuori città, l'amica Vanda mi invia un'email con l'inquietante link del Corriere della Sera (di cui prego di guardare la sequenza delle foto interne) in cui si dichiare che il TGV Milano-Parigi, treno francese ad alta velocità e di superlusso, è in realtà un ostello per clochards, tossici, clandestini, punkabbestia, una sorta di corte dei miracoli su ruote e rotaie, dove durante la sosta in stazione, stranieri e italiani si contendono il diritto ad allungarsi sui sedili per dormire, a prendere d'assalto le cucine e a servirsi del forno a micro-onde. Naturalmente al mattino i compartimenti sono ridotti a dei porcili e il personale addetto alle pulizie deve tribolare non poco per ripristinare un minimo di decenza e di decoro. Ma la disinfezione e disinfestazione sono una cosa, le pulizie sommarie puramente di facciata, sono un'altra. Morale: l'ignaro passeggero viene turlupinato nel prezzo del biglietto su un servizio nato declassato, a rischio batteri d'ogni tipo, e a rischio imminente degrado e fatiscenza. Un tempo i derelitti si acquartieravano dietro a Notre Dame di Parigi, descritti da Victor Hugo nell'omonimo romanzo. Ora invece si sono modernizzati sull'alta velocità della Stazione Centrale. La Moratti dorme, la polizia gioca alle tre scimmiette (non vedo, non sento e non parlo) e i passeggeri paganti sono sempre più vessati da pesanti rincari e da norme restrittive. Che valgono, ovviamente, sempre e solo per loro. Ci vuole tanto a chiudere con le chiavi inglesi i compartimenti durante la sosta in stazione? O anche la Polizia ferroviaria è stata debitamente istruita a chiudere un occhio (e anche l'altro) dal solito malvagio buonista cardinal Tettamanzi?

04 December 2008

Rama Yade del governo Sarkozy beccata in flagrante


Adesso anche gli africani si permettono di comandare a casa nostra in materia di immigrazione. L'ex assessore della giunta romana di Veltroni e oggi parlamentare del PD Jean Léonard Taoudi proveniente dal Congo, ha parlato di recente al NY Times per dire che l'Italia diventerà multietnica o non sarà. Questo in occasione della campagna elettorale americana che portò poi alla vittoria di Obama mentre Veltroni era a New York nel suo loft di nuovo acquisto. In aggiunta a ciò, leggo che Rama Yade di origine senegalese in un'intervista comparsa anche su Alice video, lamenta che in Italia non ci sono abbastanza africani di seconda generazione come in Francia. Quasi che la seconda generazione fosse garanzia di "integrazione". L'attuale segretaria di stato per i diritti umani di Sarkozy ( il quale finge di essere a capo di un governo di destra, ma è per composizione, un governo di sinistra con parecchi repéchage di uomini della sinistra come Kouchner, la stessa Yade e molti altri collaboratori; non ultima, sua moglie, l'inutile radical chic Carla Bruni), forse in una crisi di amnesia, dimentica che i disordini, i roghi e i vandalismi dei casseurs delle banlieues fu attuato da magrebini di seconda e perfino di terza generazione. Che le bombe alla metropolitana londinese furono messi da pachistani di seconda generazione. E che pure di recente a casa nostra chi pensava di mettere le bombe al Duomo erano islamici perfettamente "integrati" con tanto di lavoro "regolare".

Sarebbe dunque, secondo Rama Yade, un grande fattore di stabilità per il nostro tessuto sociale se questi "travailleurs", potessero essere raggiunti dalle loro famiglie. Sentite quale imbarazzante coerenza dimostra in detta intervista qui:


1) Prima dice che gli immigrati in Italia vengono, lavorano e ripartono (ils n'ont pas la vocation à rester).

2) Tre minuti dopo si contraddice e afferma che le famiglie li raggiungono perché dopotutto si tratta di "jeunes hommes" tutti soli che hanno il diritto a installarsi qui da noi con le loro famiglie. E questi, caro Sarkozy, sarebbero i frutti della tanto decantata "Union des Peuples Mediterranéens"? Complimenti!


Tutto questo quando lui in Francia ha già iniziato coi "rimpatri umanitari", astuto neologismo per indicare che molti clandestini non graditi, vengono rispediti a casa loro.
Nessun cenno da parte della Yade sul fatto che l'Italia non è l'Eldorado e che con la crisi nera che c'è, di lavoro non ce ne sarà più neanche per noi, che molte attività artigianali e numerose piccole e medie imprese verranno dismesse e che nel comune di Spresiano (Treviso) , si paga fino a duemila euro, perché i suoi conterranei africani se ne vadano altrove. Che l'immigrazione fuori controllo non è "una risorsa" e non risolve i problemi, ma li crea. Che il razzismo si combatte cercando di non importarne le cause "oggettive" e "scatenanti" come la guerra tra i poveracci autoctoni e quelli che provengono da altri mondi. Un 'ultima domanda: da chi siamo governati? Da Rama Yade o dai nostri ministri italiani? E come si permette costei di fare i conti senza l'oste?

01 December 2008

Evvabene, metteteci tutti in galera!



In questi ultimi giorni l'ANSA e i principali organi di stampa hanno diramato la notizia sul Provvedimento proveniente da Bruxelles dell' eurocommissario alla "giustizia" (sic!) Jacques Barrot che prevede da 1 a 3 anni di galera per:


"Coloro che incitano pubblicamente e intenzionalmente alla violenza e all'odio, anche attraverso la disseminazione o la distribuzione di trattati, foto o altro materiale diretto contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo definito in base alla razza, al colore, alla religione, discendenza o origini nazionali o etniche".


"La 'decisione quadro' dell'Ue si applica anche a chi condona o nega atti di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, in base alla definizione della Corte penale internazionale e del tribunale di Norimberga. I governi nazionali hanno due anni di tempo per tradurre il provvedimento nelle loro legislazioni nazionali, disponendo di un certo margine di flessibilità": "Razzismo e xenofobia non hanno luogo in Europa, né dovrebbero averlo in nessun altra parte del mondo". Eccetera.
E giù con la pappardella edificante sul dialogo e la comprensione tra i popoli ecc. ecc.

Per chi non lo avesse ancora capito questo è il leviatano imposto dal Trattato di Lisbona. Quello che fece scrivere a Ida Magli già nel 21 luglio scorso: "Inaugurazione della dittatura". Da oggi quindi è ufficiale: il Codice Rocco di mussoliniana memoria, sarà una carezza in confronto alle più vaste norme liberticide del Trattato europeo. E che dire dell'Europol e del suo mandato d'arresto "europeo"? Dell'autorizzazione a perseguire mal definiti crimini come "razzismo" e "xenofobia"? per crimini del genere non c'è una definizione precisa e di fatto rientrerà in questa categoria, qualsiasi forma di dissenso. Non si consoli chi pensa che ci restano i blog, perché presto faremo la fine dei blogger della Cina e dell'Iran con...altri "più democratici" mezzi di...persuasione-dissuasione.

Infatti, contestualmente a ciò, vediamo che la destra e la sinistra che non vanno mai d'accordo su niente stanno per accordarsi sullo scannamento dell'unico coniglio sparuto rimasto in giro senza protezione: i blog. Demiurgo di quest'operazione bipartisan è stato, Ricardo Franco Levi del PD, già sottosegretario di Prodi nel precedente governo. Il quale approfittando che un po' dei suoi correligionari si sono spostati con disinvoltura da sinistra (Alessandro Ruben della ADL, già autore del deprecabile ddl Mastella) a destra, adesso riprova a far digerire la pasticca della legge ammazzablog. Il deputato genovese Roberto Cassinelli del PdL ha sottratto i blog dall'obbligo di iscrizione a essere considerati testata o "prodotti editoriali veri e propri", applicando l'art 21 della Costituzione. Ma temo che sia poca cosa, rispetto al più vasto e forcaiolo progetto "europeo".

Chi ha scritto sulla blogosfera che questa è un'operazione di sinistra o non ha capito o finge di non capire. L'Internet libero conviene tanto al popolo di destra che a quello di sinistra. E del resto lo si era già visto quando ci fu la sollevazione "di (e da) sinistra" anti-Levi capeggiata da Grillo. E anche adesso Beppe Grillo continua a raccogliere firme e adesioni sulla legge che da cancella-blogger, sarebbe la "fottiblogger". Cioè il suo sito, ma non solo. Altri siti sono nella sua situazione e ragionare con una logica di schieramento del tipo "Fino a quando trattasi di Grillo chissenefrega" è pericoloso e sbagliato in questo frangente, anche se la sottoscritta è lontanissima dalle sue idee. Tuttavia, la rete libera conviene a tutti: al popolo di destra come a quello di sinistra. Viceversa, una rete sequestrata è una forma di moderno liberticidio. Chi diffama o usa termini che ledono la dignità degli uomini può facilmente essere rintracciato con l' IP dalla polizia postale. Ma perchè allora mettere le mani su Internet?

In terza e ultima istanza c'è anche la questione dei gay e dei trans appena ringalluzziti dall'Isola del Famosi, con la vittoria di Luxuria. Mettiamo anche loro nel pacchetto-sorpresa e cominciamo ad approntare il reato di "omofobia". Fini che deve depurarsi dalla sua nomea di ex MSI non sa più come fare per genuflettersi e far sapere che è diventato "un sincero democratico, liberale e progressista" a 24 carati. E allora vuoi scommettere che tra "i mali assoluti" salterà fuori anche quel reato d'omofobia che si sta approntando in commissioni bipartisan? Pare che Fini abbia affidato a una tale Paola Concia del PD, l'incarico di stendere un progettino per l'uopo.
Evvabene allora: metteteci tutti in galera! ma non potrete soffocare i nostri pensieri e i nostri sentimenti. Se i blog e l'Internet verranno attaccati useremo altri mezzi per comunicare. Ma lo zittificio globale, potete scordarvelo, perché non lo riavrete più. Questo è certo. Non si possono far rientrare i buoi nella stalla dopo aver loro spalancato le porte.