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20 November 2008

Garcia Lorca: "Ahi, Wall Street!"



Danza della Morte
Ormai i cobra fischieranno sugli ultimi piani
Ormai le ortiche faranno tremare cortili e terrazzi
Ormai la Borsa sarà una piramide di muschio
Ormai verranno le liane dopo i fucili
E molto presto, molto presto, molto presto,
Ahi, Wall Street!


Ancora intossicato da ciò che ha visto, Lorca durante il suo viaggio a New York (sbarcò nel giugno 1929) scrive di getto i suoi versi raccolti e pubblicati da Einaudi con il titolo Poeta a New York. Pietro Calabrese che ha scritto nel Magazine del Corriere di giovedi 6 novembre scorso "Dolore e poesia di un crack", esordisce con un "Bisogna credere ai sogni diei poeti. Bisogna credere soprattutto alle loro visioni. Se poi a essere visionario e profetico è il trentunenne Federico Garcia Lorca, si può essere certi del risultato". In quei mesi del suo soggiorno americano, Lorca vive in diretta il crollo di Wall Street.

"E' qui che ho avuto un' idea chiara di quel che è una folla che lotta per il denaro" annota il Poeta andaluso. "Si tratta di una vera guerra internazionale con una lieve traccia di cortesia. Colin aveva 5 dollari in tasca, io 3, e mi disse con eleganza:"Siamo circondati da milioni, eppure i due unici gentiluomini che ci sono qui siamo tu e io.".
Il 28 ottobre la Borsa più solida del mondo si inabissa in poche ore e il panico si impossessa di un'intera nazione. Lorca rimane soggiogato dallo spettacolo crudele della gente che s'aggira come una farfalla impazzita e narra nei suoi appunti:

"Sono stato lì per sette ore in mezzo alla folla nei momenti del grande panico finanziario Gli uomini gridavano e discutevano come belve e dappertutto le donne piangevano. Alcuni gruppi di ebrei lanciavano forti grida e lamenti sulle scalinate agli angoli delle strade. Era questa la gente che entrava nella miseria dalla sera alla mattina. Le strade, o meglio i terribili passaggi in mezzo ai grattacieli, versavano in un disordine e in un isterismo che soltanto a vedere si poteva comprendere la sofferenza e l'angoscia di quella gente: persone svenute, clackson, squilli dei telefoni ".
Il Poeta si fa per noi cronista e testimone del dramma di allora.

Nel '39 gli USA ebbero un cantore della Grande Depressione in John Steinbeck autore di "Grapes of Wrath" ( I Frutti dell'Ira, titolo che richiama una citazione biblica) , romanzo di grande vigore espressivo che fu distribuito in Italia col titolo di " Furore". Steinbeck descrive con spietato verismo, la frantumazione del sogno, la povera gente che si sposta affamata in cerca di cibo e le lotte sociali tra lavoratori stagionali e i proprietari terrieri. Venne criticato per il finale drammatico e per il linguaggio duro e crudo dei personaggi del suo romanzo. E quando John Ford un paio d' anni dopo, si mise al lavoro basandosi sul quel libro per tirarne fuori un magnifico capolavoro filmico dallo stesso titolo con protagonista Henry Fonda, i produttori gli ordinarono di dargli una sorta di happy ending , in ossequio al New Deal roosveltiano. Hollywood fu e resta ancor oggi una formidabile macchina di propaganda, la più prestigiosa del sistema americano.




Un' altra artista della Grande Depressione fu la fotografa Dorothea Lange della quale cui ho potuto visitare una mostra a lei dedicata (seconda sua foto piccola a destra e terza in basso a sinistra). La sua , è una capillare opera di ricognizione tra disoccupati e senzatetto della California.

Le poesie del Lorca "newyorkese" sono state ristampate mentre i giornali del secolo successivo al suo, di concerto con i nostri TG, bruciano quotidianamente cifre astronomiche impossibili da comprendere. Ma - conclude Pietro Calabrese nel suo pezzo - dietro a ognuno di questi zeri ci sono i "gemiti" delle migliaia di operai disoccupati.
I versi di Lorca, il romanzo di Steinbeck, il film di John Ford e le foto della Lange non diminuiranno certamente il numero dei nuovi disoccupati del terzo millennio, ma ci inducono a riflettere sul "tormentato motore del mondo", i cui ingranaggi sembrano incepparsi ieri come oggi. Chi saranno i nuovi dolenti cantori della crisi del secolo che stiamo attraversando?










NB: Sullo stesso tema anche il post di Marshall De Profundis del sogno americano

44 comments:

marshall said...

Cara Nessie,
non ho granchè tempo, in questo momento, ma lo trovo ugualmente per dirti che, dalle prime righe, il tuo post racconta di una grande lezione di vita: quei "due" che si aggirano per le Strade di New York, con pochi soldi in tasca e che però sono gli unici gentiluomini in quel marasma seguito a quel giovedì "tragico".
Fatti i debiti calcoli, il crollo delle borse di questo periodo è di gran lunga superiore a quello. Eppure oggi, più di allora, per chi "sa vedere", per chi non si lascia prendere dal panico, e ragiona serenamente, può vedere tanti spiragli di luce. Spiragli di ripresa e di recupero, senza dover arrivare alle tragedie che hanno insanguinato il mondo intero, in seguito a quel tracollo.
Ora ti lascio, riprenderò lettura e commento più tardi.
Buona giornata.

Nessie said...

Che il nostro sia un mondo disumano, ci puoi giurare. Tant'è vero che non abbiamo nemmeno visto né sentito i gemiti, le urla, i pianti e la disperazione di cui parla Lorca. Che nelle finanza ingaggiano solo dei matematici che fanno algoritmi da inviare on line, è vero. Ma i "grappoli di rabbia" (perchè poi l'hanno tradotto Furore i nostri distributori, non si sa) quelli sì, ci risaranno. E non basteranno gli Obama né altri, a frenarli. E nemmeno le rassicuranti esortazioni della nostra amica americana sulle lettere del Corriere a Sergio Romano: "Lighten up! We can, you can too!". Ci si può rallegrare solo dopo la verità e solo con la ferma volontà di non ripetere gli stessi errori .
Clint Eastwood che oltre essere un ottimo regista è anche un gran galantuomo, ha già iniziato a darci segnali con un suo film, molto poco allineato al solito "diritto/dovere alla felicità" americano; il titolo è "Changeling". Ecco la scheda filmica e la trama: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=49367
Andrò a vederlo. I "dolenti cantori" ci risaranno. Magari in versione samizdat, visto che al regime in vigore non piacciono mai le verità scomode.

Nessie said...

Okay Marsh, e grazie. Tu che ammetti di essere stato tanto colpito dalla vita, sei in realtà, sempre quello più pieno di volontà e di speranza tra tutti noi. Poi ci dirai meglio come sarà possibile una ripresa senza arrivare di nuovo à la guerre comme à la guerre, come è avvenuto nel secolo passato. A dopo.

Anonymous said...

Scusami del fuori tema. Ho firmato (e con quest'anno è pure la seconda volta dopo la proposta del governo prodi) e ho pubblicato il link. Ma che schifo. Da loro non me lo sarei mai aspettato. -_-

Grazie dell'avviso e del link soprattutto.

Anonymous said...

Mi piace che nell'ultima foto di taglio basso c'è un cartello pubblicitario con la scriita LA PROSSIMA VOLTA PROVA A PRENDERE IL TRENO. Rilassante.
E intanto i due poveri derelitti se ne vanno a piedi col loro fagotto. Luca

Nessie said...

Elly, figurati. Anzi guarda, do in OT il link per firmare contro questi scellerati imbavagliatori della libertà di parola. Il PdL. che ha fatto della Libertà la propria denominazione fin nella sigla riuscirà a fare quel che non è riuscito al decreto Prodi-Levi? Se accadrà non SARA' mai più votato. Ecco il link per firmare, in attesa che ci faccia sopra un mio post:
http://blog.libero.it/dust/view.php?reset=1&id=dust

Nota: ho appena ascoltato Rai3 e hanno detto che è stato ancora quel Ricardo Levi a menarla in proposito. Vergogna!

Luca, un tempo almeno c'erano fior di letterati, artisti e scrittori americani che sapevano rappresentare con sarcasmo graffiante e disincanto anche le truffe dei sogni di carta straccia. Il cartello NEXT TIME TRY THE TRAIN sullo sfondo di due poveri viandanti appiedati e nullatenenti suona davvero canzonatorio e amaro.

Anonymous said...

E' già uscita questa raccolta di poesie di Lorca? Ed è una ristampa?

Nessie said...

Sì Anonimo (è gradito un nick) è appena uscita, ed è una ristampa. E i furbastri l'hanno pubblicata in concomitanza con la catastrofe che stiamo vivendo.

marshall said...

Nessie,
"Furore" è un altro di quei libri che ho lì da anni e non ho mai letto. Grazie a te, lo andrò a ripescare, dopo aver terminato quel San Carlo Borromeo, e un Guareschi.
A domani per il resto.

Nessie said...

Io invece ho sempre visto "Furore" (film) a spizzichi e a bocconi, ma mai interamente. Il libro invece l'ho letto molto tempo fa. Ora riguarderò quel vecchio film con un'altra attenzione. Henry Fonda in salopette e con lo sguardo malinconico è entrato nella leggenda.Fu vergognosamente classificato dal Centro Cattolico Italiano “adulti con riserva” solo perché considerato pessimista.

Anonymous said...

Insomma a quanto pare è vietato essere pessimisti anche quando siamo con le scarpe bucate e in braghe di tela. Sembra d' essere in un nuovo regime apologetico dove si è obbligati a ripetere idiotamente "tutto va bene Madama la Marchesa". Dicono che la recessione che verrà sarà anche peggiore del '29.Ciao Roby

marshall said...

Io, invece, non ricordo d'aver visto quel film. Scrivo a Mediaset, pregandoli di rimandarlo in onda.

Nessie said...

Roby, tutti i regimi (e anche le stesse democrazie quando glissano nei regimi) non amano essere criticati e vogliono sempre sentirsi dire che "tutto va bene madama la Marchesa", che hasta la victoria sempre ecc. Che poi è la versione italianissima delll'americano "lighten up! you can". O anche "business as usual". Non disturbare il manovratore è il comandamento principe. Ora, farsi coraggio e rimboccarsi le maniche è un conto. Ma fingere che niente sia accaduto e continuare a fare G4, G8. G16 e G20 chiamando a raccolta "la comunità internazionale" significa nascondersi nel mucchio e NON voler ottusamente mettere a fuoco. Forse mi sono distratta, ma io di autocritiche e di rettifiche di errori commessi endemici al sistema in atto, finora non ne ho sentiti.

Marsh, i buoni film la tv non li passa quasi più. Prova, ma dubito ch eti ascoltino :-)

Anonymous said...

La sceneggiatura hollywoodiana con scambio di sorrisi a 32 denti continua con l'elezione di Hillay Clinton. Ora siamo a posto con le "quote"; Presidente USA un nero, segretario di stato una donna. Altro che quote latte!
Padano semiserio

Anonymous said...

Cara Nessie, il tuo post come le parole di Lorca sembra un presagio che riguarda noi. Il tracollo del '29 fu purtroppo solo il colpo d'avvio di un decennio di sofferenze non solo finanziarie ma molto più materiali.
Tornando ai giorni nostri quello che non mi rassicura affatto è vedere che i reggitori del pianeta (ma che dico: dell'Universo) parlano della crisi attuale come di un evento atmosferico imprevisto e imprevedibile invece di trattarla per quello che è cioè il risultato scontato e matematico di quindici anni di sfrenata avidità senza scrupoli, senza etica e senza discernimento del bene e del male tutto ciò applicato ed imposto in piena consapevolezza solo per puri fini di potere.
Nei passati quindici anni chi aveva da ridire era perduto e disintegrato.
E' incredibile vedere che anche ora che hanno fatto il danno i Condottieri ed Imperatori finanziari restano ben saldi al potere al massimo con qualche avvicendamento di facciata con gente proveniente dalla stessa scuola, con le stesse idee, con la stessa mancanza di valori pronti a rifare le stesse cose. Anzi le stanno già rifacendo. Visto che nessuno si ravvede e cambia non stupiamoci, non sono ammesse ipocrisie, se il prossimo decennio porterà ai comuni mortali le stesse sofferenze seguite al '29 ma in scala incomparabilmente superiore.
Scarthorse

P.S. : per i buoni film, a tarda ora una di queste sere, se non me lo sono sognato c'era "Film Blanc" della bellissima ed amatissima (per me) di Kieslowski.

Nessie said...

Padano semiserio, per inciso, l'unica buona notizia in tempi di vacche magre come quelle attuali viene proprio dalle "quote latte" del leghista Luca Zaia, gran galantuomo e amico degli agricoltori, che ha saputo spuntarla con la Ue.
Per il resto il "SMILE a 32 denti" che Nicholas Farrell ha criticato nel mio post del 8 novembre (vedere archivio) continua...Chissà cosa c'è tanto da ridere e sorridere, sbandierare e festeggiare, quando the worst is yet to come. "The Black and the Wasp Woman", è proprio il nuovo script hollywoodiano.

Nessie said...

Caro Scart, ho trovato anche la versione originale spagnola della poesia di Lorca. Eccola:

Que ya las cobras silbarán por los últimos pisos.
Que ya las ortigas estremecerán patios y terrazas.
Que ya la Bolsa será una pirámide de musgo.
Que ya vendrán lianas después de los fusiles
y muy pronto, muy pronto, muy pronto.
¡Ay, Wall Street!

E' una poesia catastrofica ma altamente simbolica della giungla in atto (i cobra che sibilano sui terrazzi dei grattacieli) e del degrado imminente (le ortiche, le liane, la Borsa ricoperta da piramide di muschio ).Bella e terribile nello stesso tempo.

"E' incredibile vedere che anche ora che hanno fatto il danno i Condottieri ed Imperatori finanziari restano ben saldi al potere al massimo con qualche avvicendamento di facciata con gente proveniente dalla stessa scuola, con le stesse idee, con la stessa mancanza di valori pronti a rifare le stesse cose".

Sì, hai ragione, è davvero incredibile. E quando ho visto che il nuovo Ministro del Tesoro del governo Obama è uno della Fed di NY, un tal Timothy Geithner e che Wall Stret è andata alle stelle, sprofondando le altre Borse europee mi sono detta chi qui ci (e si) pigliano tutti per il culo: chi ha fatto il danno esce da una porta girevole, per cedere il passo a un altro clone sempre da quegli stessi uffici di quelle stesse porte girevoli. Ahi! Wall Street!

Nessie said...

PS- per inciso - non è solo Bush ad aver patrocinato la catastrofe, dato che le speculazioni durano da almeno 20 anni. Troppo comodo ora pigliarsela solo con lui. Lui c'entra sì
, ma non solo.
Belli i films di Kieslowski (Blanc, Rouge e Bleu) li ho visti tutti, ma li danno a ore impossibili.

marshall said...

Nessie,
mi dovresti gentilmente spiegare, se ti è possibile, cosa rappresenta la seconda foto a destra. Ci sono quelle due file di gente che stanno risalendo un declivio che li sta portando chissà dove. Rappresenta forse un lager nazista, visto che ci sono quella specie di casermoni sulla destra, protette da filo spinato? O che altro è?

marshall said...

Nessie,
ho preso un granchio.
Non è filo spinato, ma una semplice recinzione, forse doppia.
Probabilmente è la foto di capannoni industriali di quell'epoca. Ma quelle due file di gente, che vanno in direzione opposta, mi è poco chiara.

Nessie said...

Sì, Marsh, sono capannoni industriali dell'epoca e operai in fila. Cerca su google immagini la voce Dorothea Lange e vedrai tante altre foto interessanti di quel periodo:
http://graphics8.nytimes.com/images/2006/11/06/arts/lange2650.jpg

marshall said...

Nessie,
ho provato, ma non si apre.
Controlla, per favore, se hai scritto giusto.
Grazie.

Anonymous said...

Già Nessie sui responsabili: è sempre stata singolare ma non certo casuale l'alleanza di ferro tra la Sinistra (Ulivo, PD) che teoricamente e nella loro propaganda dovrebbe essere dalla parte dei deboli e dei piccoli, e i Poteri Forti finanziari nazionali ed internazionali spregiudicati, senza scrupoli nè valori etici. Cioè quelli che hanno condotto allo sfacelo attuale anche l'economia reale. In pratica quelli del PD e dintorni hanno operato fin dal 1992 come dei Robin Hood al contrario per conto terzi impoverendo i cittadini comuni ed ingrassando i loro sponsor sia nazionali che internazionali.
Scarthorse

Nessie said...

Allora fai così, cerca qui:

http://images.google.it/images?hl=it&q=dorothea%20lange&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wi

ti si apriranno una serie di pagine con vare immagini della fotografa tra cui quelle che ho scelto io. POi clicca per ingrandirle a tuo piacimento.

marshall said...

Nessie,
ho trovato solo quattro foto di lei. In compenso ho fatto altre interessanti scoperte, tra le quali Lee Gallery.
O.T.
Il libro di Steinbeck, che ho recuperato, è "La luna è tramontata". Furore, lo stò procurando. E visto che è un capolavoro, per unanime consenso generale, a giorni ne inizierò la lettura.
Ciao.

Anonymous said...

Aglio travaglio (!)
fattura con quaglio...
corna bicorna
capadice capadaglio...

Tiè... pussa via brutta bertuccia... che blog di jettatori, qualunquisti dell'ultima ora, complottisti paranoici.

Vabbè, avete perso soldi con le azioni, capita... volevate guadagnarci ? Chiedete a quelli dei bond argentini, della Parmalat, della Cirio...

Comprate BTP ! E se no Bund... altrimenti Bond... se no mettete tutto in franchi svizzeri, anzi meglio oro...

Qual'è l'alternativa ? E' il gioco, baby, o ci stai o te ne vai a Cuba da Castro, scegli...
Vorreste il capitalismo "sicuro" ? La botte piena e la moglie ubriaca ? Se ambite alla sicurezza (della rovina) c'erano i famigerati piani quinquennali di staliniana memoria.

Crack, guerre, la giungla che invade New York... mettiamoci pure l'epidemia da Ebola, qualche tsunami di riporto, ed il cocktail è perfetto.

Azzarola... prima si lamentano che il petrolio è a 150 $, poi, quando scende, titolano "Crollo de petrolio"...

Nessie said...

Marsh, ma si può sapere se il link che ti ho dato ti si apre o meno? :-). Ci sono almeno 14 pagine su google - immagini a lei dedicate.
Se proprio non ti si apre il link fai così:
1) vai su google 2) e clicca in alto a sinistra la scrittura "immagini".
3) Nell'etichetta sotto GOOGLE "digita il nome "dorothea lange. 4) Poi clicca di lato "cerca immagini". Buona ricerca!

Io invece oggi guarderò in dvd il fim Furore di John Ford che mi ha portato mio figlio. Ciao! :-)

Nessie said...

Scusa, ma con chi ce l'hai o Mefistofelico ben poco intelligente??! Di azioni in Borsa non ne ho, dunque non posso lamentarmene. A Cuba vacci tu, perché io non sono comunista e fino a prova contraria il comunismo l'ho sempre avversato e ho battagliato contro. POI, che ti piaccia o meno, questa è "storia". Sissignore! Storia e cultura del 1929, o beato ignorante. Poi del crollo del prezzo del petrolio non mi lamento affatto. Ancora un delirante commento idiota e buffone di questo genere eppoi ti banno seduta stante.

Nessie said...

Eccoti sistemato con una pedata nelle terga, o coglione!

Lo PseudoSauro said...

Vedo che vengono fino dal profondo dell'averno pur di darti noia. o Saura :-)

Tanto per integrare l'intervento del demone:

Il prezzo del petrolio prima del 9/11/01 era a 21 us$ al brent. Uno normale lo capirebbe da se' che se ora e' a 50 non c'e' di che fare i salti dalla gioia. Dimenticavo che qualche mese fa era a quasi 160. Evidentemente il demone e' masochista; del resto e' la sua natura; ma e' la sua: non la nostra.

Non e' che noi "vogliamo il capitalismo", o "vogliamo il comunismo", o "vogliamo il fascismo". Nessuno di noi ha votato mai per l'instaurazione dell'una o dell'altra ideologia. Il "mondo libero" lo ha deciso da se', senza consultarci. Ecco: vorremmo solo, modestamente, essere consultati come dicono che si faccia in quella cosa... quella che chiamano "democrazia". A proposito: c'e' ancora?

Andra' pure bene privatizzare i guadagni e socializzare le perdite (fino a che non ci romperemo definitivamente i coglioni), ma le responsabilita' sono tutte di chi ha voluto questo casino. La "democrazia" e' davvero l'alibi per eccellenza per scaricarci addosso le decisioni altrui. Tanto non si capisce mai chi e' stato, in questo bel giochetto.

Se Pape' satan non l'avesse ancora capito, con l'aumento del prezzo del petrolio (come scritto sopra, e' aumentato dal 2001, non e' diminuito) la globalizzazione e' finita per questo secolo. Un diavoletto per bene dovrebbe averlo capito da se' che se i prezzi del trasporto non sono piu' competitivi, non c'e' piu' alcun motivo per importare beni primari la cui produzione in loco costerebbe meno; e che se il potere d'acquisto del "cittadino consumatore globale" e' ridotto a 'na ciofeca, pure i consumi dei beni voluttuari andranno a ramengo. Per cui: a' la prochaine fois.

Dopo la prossima guerra/pestilenza (che verra' "inevitabilmente" come sono venute le due guerre mondiali), faranno un altro tentativo, per cui abbia un po' di pazienza. Lasci almeno che scelgano il prossimo "male assoluto" e gli aizzino contro l'ira degli idioti globali. Una trentina d'anni e il giochetto sara' di nuovo bello che pronto e nessuno tra i superstiti si ricordera' piu' del fallimento di quello precedente. Come e' gia' avvenuto almeno due volte se non tre.

Nessie said...

Caro Scart, intanto mi scuso per il tuo post rimasto a lungo in moderazione, a causa di troll imbecilli che mi hanno ingorgato la posta. E' evidente quanto dici. Basta vedere Guzzanti Paolo de sinistra ora come si colloca. Prima faceva il pasdaran pro McCain. POi ha fiutato l'aria che tira ed è diventato pro Obama. In ogni caso è pro "turbocapitalismo". Idem, Tavaglio, tanto per fare degli esempi. Tocquevippe è ingorgata di neoliberisti che attaccano frontalmente Tremonti con disprezzo. E il tutto, senza aver mai letto il suo libro.
Talmente estremistie sbilanciati che manco la Nato se li fila. Berlusconi ha fatto male a razzolare alcuni sinistronzi dentro la sua compagine. Alla fine questi sentono sempre il richiamo della foresta.

Nessie said...

Papé Satan, Papé Satan aleppe! :-)
Certo che ce n'è degli idioti ignoranti. O sei pro "turbocapitalismo" o sennò vuol dire che sei automaticamente "cubano", "comunista" e magari pure "stalinista". Ma cos'ha certe gente al posto del cervello? La segatura?
E adesso c'è pure il povero Tremonti che per voler ridisegnare un'economia a misura di persona umana, è diventato automaticamente "un fondamentalista papista" (vedere Tocquevippe e leggi qui: http://oggettivista.ilcannocchiale.it/
Spunti sempre dai tuoi anfratti al momento giusto. E io che pensavo che ronfassi :-)

Lo PseudoSauro said...

Secondo me sono gli stessi di prima che hanno cambiato "ideale". I tratti distintivi sono identici: insulto preventivo ai "borghesi" (valutati a distanza e a loro insindacabile giudizio come si fa per i fascisti), pervicace ed eroica resistenza alla realta', ribaltamento delle accuse sulle vittime, etc.

Questi qui si credono ancora di e'pater les bourgeois. Non l'hanno capito che e' un secolo e mezzo che lo fanno tutti. Non funziona piu'. E' noioso. E poi i borghesi vanno sparendo nel "mondo libero". Ormai siamo tutti ricchi sfondati :-)

P.S.
ho qualche dolorino alla schiena, quindi ho evitato il solito massacro domenicale.

Angelo D'Amore said...

l'economia reale e' ferma.
quella finanziaria e' forse anche avvertita in maniera piu' accentuata, poiche a differenza del 29' i media sono piu' diffusi, aggressivi, diretti e accentuano quel senso di smarrimento e di incertezza che poi e' alla base dei crolli delle borse, essendo queste molto umorali.

Nessie said...

Sauro, ho appena rivisto "Furore" e c'è davvero da piangere a vedere quei poveri agricoltori cacciati dalle loro terre da avide banche. Certo il film tratta di un periodo diverso dal nostro che segna il passaggio tra il mondo agricolo e quello industriale, ma le Banche aguzzine c'erano già fin da allora. Film davvero toccante. Occhio alla schiena, allora :-)

Anonymous said...

Nessie,
non ti preoccupare. Farò le mie belle ricerche su Dorothea, e troverò.
Mentre tu guardavi il dvd di Furore, io leggevo Guareschi: Osservazioni di uno qualunque. E a dimostrazione della fama che Furore aveva già nel'43, c'è una chicca in quel libro del Guareschi, che vorrò ricordare attraverso un post.
A proposito di quel tizio che hai bannato, io, invece, di azioni ne ho, ma, come potrete notare, non mi sono mai fatto prendere dal panico. Solo momentanee arrabbiature. Ma non vendo. Tanto, azioni come ENI, ENEL, GENERALI ecc. prima o poi riprenderanno il loro corso normale, perchè, se ciò non fosse, vorrebbe come dire "la fine del mondo".

Marshall
(mi firmo, non avendo fatto la registrazione anticipata)

Nessie said...

Angelo premetto che non sono un'anticapitalista pregiudiziale come vuol farmi passare quel povero imbecille che ho testé bannato. Ma se la forma dominante del capitale non è più quella industriale e manifatturiera, ma è quella finanziaria, se per il vecchio capitalismo, sotto il pieno dominio della libera concorrenza, c'era la caratteristica dell'esportazione di merci, per questo nuovo capitalismo, sotto il dominio dei monopoli, la sua caratteristica è l'esportazione del capitale. E cioè la finanza e la "tecnofinanza" coi suoi titoli "dopati". E di doverne pagare i costi secondo la ben nota formula del "privatizzare i profitti e socializzare le perdite", francamente mi fa proprio schifo. Sembra (e l'ho detto un sacco di volte) un'altra forma di "comunismo planetario" su larga scala. E' un condominio dal quale vorrei poter uscire. Io lo percepisco così.

Nessie said...

Marsh, Guareschi è un altro grande che ne ha passate di tutti i colori e che viene rivalutato postumo. Fai bene a non farti prendere dal panico e a non vendere le tue azioni.
Steinbeck ebbe il suo Nobel per la Letteratura americana solo nel '62, quando ormai l'economia era fiorente e tirava. Non glielo avrebbero dato mai negli anni della Grande Depressione dove il suo romanzo venne giudicato dalle grandi corporations agricole statunitensi "falso, immorale e degradante". Il film di J.Ford merita davvero, ma fa piangere ed è commovente vedere questa povera gente stretta nel cappio di una crisi. Quelle che hai visto in foto, sono campi di lavoro con baracche dove i lavoratori alloggiavano, molti dei quali organizzati da autentici aguzzini che facevano convenire la gente a miriadi da uno stato all'altro d'America per "drogare l'offerta" con allettanti promesse, allo scopo di tenere basse le paghe giornaliere. La gente arrivava da tutti gli stati affamata e da quel memento, i 5 dollari promessi diventavano 2. Nel film lo si è visto con chiarezza.

Angelo D'Amore said...

il vero comunismo capitalista e' quello praticato dai paesi produttori di fonti energetiche.
oggi tutti sono contenti del calo del greggio.
come agli stati uniti si addosso' la colpa delle guerre in medio oriente per il controllo del petrolio, oggi potrebbero essere "gli uomini col turbante" a non gradire questa situazione.
una volta la politica governare l'economia, oggi e' questa che controlla la prima sotto forma di economia di potere.
il greggio troppo basso per assurdo, puo' essere considerato una minaccia.
tutte queste dichiarazioni di "benvenuto" ad obama, secondo te a dove mirano?
a gli uomini col turbante non gliene frega un bel niente se le nostre bollette aumentano o se le nostre autovetture le dobbiamo tenere in garage.
loro nuovi ricchi da "alimentare" li trovano sempre, tra questi ci sono i cinesi, anche loro, nuovi comunisti capitalisti.

Anonymous said...

Nessie,
a proposito di cinematografia, e visto che tu sembri esserne esperta, ricordo d'aver visto un film dove una larga famiglia americana si era rovinata con le barbabietole. Si erano indebitati per comprare le piantine da semina, ma poi queste, messe a dimora, erano tutte marcite per le abbondanti piogge.
Sai di che film si tratta? Ha forse a che fare con le nostre "ricerche"?
Grazie.

Marshall

Nessie said...

Angelo, quello sulla globalizzazione è un discorso lungo e complesso. Io ho parlato di "effetti simili al comunismo" non di capitalismo comunista in senso vero e proprio. E ora stiamo pagando tutti per "debiti americani". Inutile negarlo anche se siamo loro alleati. Per il resto è evidente che il vero comunismo-capitalismo in atto proviene dalla Cina, che ha una casta di burocrati del vecchio socialismo con diritti umani negati, più una produttività forsennata da capitalismo selvaggio.

Marsh, la trama che mi citi sulle barbabietole non mi è nuova. Ma non riesco a collocorla in nessun titolo che mi viene in mente. Mi ricordo invece quella dei "fagioli" sempre sulla scia della Grande Depressione. Ed è "La Valle dell'Eden" (East of Eden) di Kazan con James Dean. Anche questo film tratto dall'omonimo romanzo di Steinbeck.

Josh said...

In effetti, riletti oggi i versi di Garcia Lorca hanno un non so che di profetico e apocalittico. Non sembra cambiato molto, a parte i versi, anche negli spaccati di descrizione. Un compianto sulla strumentalizzazione del potere del denaro e sull'alienazione dell'uomo.

Ah però c'è anche John Steinbeck. Solida narrazione realista e valori ideali sinceri di un'America che fu. Certo che è stato proprio saccheggiato anche dal cinema. Oltre a Furore, pensa alla Valle dell'Eden. Bella e tipicamente 'americana' anche la versione di John Ford.

Quante cose che hai messo insieme! Ma compongono un unicum di correlazioni tra loro tutti questi elementi, anche le belle foto di Dorothea Lange.

Nessie said...

Tante cose? Ma no solo tre: il poeta, lo scrittore, la fotografa e alla fine anche il regista. A Ford il conservatore questo romanzo piacque molto perché parla della Terra, delle radici, della famiglia che si disperde con la crisi che costringe a spostarsi. Ma ieri nel rivederlo con attenzione alla luce di quanto accade oggi, traspare in filigrana il fatto che NON è vero che gli Americani siano dei nomadi on the road, dei gipsy in eterno movimento. Amano la terra, la casa (HOME), le radici e la famiglia. E' la loro economia folle e disgregante che li costringe a essere quanto essi non vogliono. E infatti gli anziani durante questi spostamenti forzati, muoiono.
Ieri un idiota è passato di qua a darmi della iettatrice solo perché ho narrato alcune scomode verità.

Josh said...

Sì ho letto il bastiancontrario mefistofelico.
Giusta anche la tua nota sulla concezione più vera della terra, radice, casa/home nel cuore degli americani, ma è poi certo mercatismo che li costringe ad essere altro.

Non avevo letto ancora tutti i commenti, e mi era anche sfuggito che avevi già citato La valle dell'Eden. Per restare al cinema, ma in altro campo che avete citato, anche a me piace Kieslowski, ma della trilogia preferisco film blu.