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09 September 2008

Eppur non ci scordiamo di lui



In morte di Lucio redivivo. Ancora tu? cioè lui. Più che mai. Lo ricorda Il Giardino delle Esperidi e i suoi numerosi interventi. Lo ricorda Massimo nel suo blog. Lo ricordano altri blogger e tutti i clic numerosissimi che troviamo su You tube. Trent'anni di carriera non sono uno scherzo: una decina d'anni passati a comporre per gli altri cantanti, musicisti e rock bands. Poi, compositore, chitarrista, arrangiatore e cantante in proprio. Ho messo in link questo reperto archeologico di lui che va in Rai con una chitarrina comprata all'ultimo momento alla Stazione Termini di Roma per 25.000 lire mentre interpreta Eppur mi son scordato di te. E lì, giocherella, improvvisa, sorride felice, rifacendo un celebre hit che aveva già regalato alla Formula tre. Ma che rifatto da lui ha un altro sapore. Eppoi quel " non piangere salame dai capelli verderame" è un capolavoro di surrealismo bizzarro e infantile. Perché la scelta di questo video tra i tanti belli e con numerose altre canzoni intensamente indimenticabili? Per indicare quel tema della "sprezzatura" che mi è tanto caro e che ho già affrontato negli interventi sul post sui media, la politica e politici, qui sotto; e di come la naturalezza sia il più elevato di tutti gli artifici. Lucio ha l'innocenza e la spensieratezza di un bambino che gioca, incurante degli applausi, della tv che lo riprende. Poi sparisce e si allontana dai riflettori per anni, fino alla sua morte. Ed è la presenza dell'assenza. In una società mediaticamente intrusiva e pervasiva basata sulla videosorveglianza universale, l'irreperibilità è la condizione essenziale della sopravvivenza oltre che dell'eleganza discreta. Altro che Madonna e i suoi pachidermici show e showbiz milardari! A lui bastava una chitarrina da 25.000 lire, dimostrando che l'ESSERE è superiore all'AVERE e soprattutto all'APPARIRE, per poi sparire. E gli assenti hanno sempre ragione. E' l'unico italiano che ha saputo mettere d'accordo la destra e la sinistra: quasi un genio per caso. La prima lo rivendica per il suo individualismo ribelle in epoche di intruppamento e di collettivismo coatto pluridecennale. La seconda ne plaude il rivoluzionarismo e la continua ricerca innovativa musicale.Lui resterà il il nostro caro Angelo, che non si fa irretire dagli specchi per le allodole e che schiavo non sarà mai. Al di là della destra e della sinistra, lassù...in alto.

44 comments:

Anonymous said...

Ho cliccato il video che hai suggerito: è a dir poco stupendamente naturale e in piena libertà, esempio di autentica creatività. Oggi ci vogliono: scenografie, ballerini, band di supporto, arrangiamenti costosissiml, effetti speciali, un po' di volgarità ...e i risultati non sono certo all'altezza. Rosalind

Anonymous said...

Capisco e non contraddico il senso generale del tuo post ma, in merito a Battisti in sé e per sé, mi sento d'esprimere un'opinione, premettendo che all'epoca in cui Battisti era sulla cresta dell'onda ero piccino piccino, per cui quel che ne so si basa sui dischi, sulla letteratura di riferimento e sulle immagini di repertorio.

Sui dischi, nulla da ridire, anche se molti suonano datati oltre ogni limite per via delle scelte compiute dagli arrangiatori (chiunque essi fossero): confezionare un prodotto di "largo consumo" rincorrendo il luogo comune musicale, senza star troppo a guardare per il sottile nel campo della ricerca di preziosità stilistiche (che infatti non ci sono). Dubito che queste scelte fossero a carico di Battisti stesso. Anzi, in un certo senso mi auguro che non lo fossero.

Per quanto riguarda i filmati di repertorio, invece, devo dire che l'impressione che ne ho sempre ricavato è quella di un personaggio convinto d'essere un dio in terra, una sorta di pallone talmente gonfiato da esser prossimo alla deflagrazione. Lui, il Poeta, il Vate, l'Inclito, l'Ineffabile, l'Irraggiungibile. Ammettiamolo, è un malanno che colpisce moltissimi tra gli artisti che hanno la fortuna/sfortuna di diventare star da mercato. Peccato...

Nessie said...

Tra le ampie libertà che offre l'Effimero (vedere l'etichetta del post) quando non viene irreggimentato nella e dall'ideologia, c'è anche quella di non essere su quelle corde (oltre che accordi)dell'artista proposto. Perciò non c'è proprio nulla da capire, Aldo: o piace o non piace. Tutto il resto è accademia astratta.

Rosalind, ovviamente condivido fin nelle virgole. Ma io sono la persona meno adatta ad essere obiettiva.In questo singolo caso.

Anonymous said...

Ho già scritto un po' su di lui nell'altro post sulle Esperidi. Come sai Nessie ascolto anche cose molto più classiche, come anche altre molto meno pop e tanto più...estreme:) ma sono d'accordo con quanto scrivi, e non si può negare l'importanza di Battisti. La naturalezza è il più elevato degli artifici. Credo ci fosse molta naturalezza in Battisti; e che ci sia una finta naturalezza recitata in tanti odierni che detesto.
E Madonna e lo showbiz e i recital coi ballerini (per citare Rosalind)li ho sempre detestati.
Per dire 1 cosa ad Aldo, Non trovo datato Battisti, anche se non appartiene più di tanto alla mia adolescenza, perchè penso nella musica, nell'arte si guardi all'essenza, forma e sostanza quindi: se c'è arte, c'è anche nell'hic et nunc in cui si manifesta, quindi se c'è arte è in grado di trascendere le categorie di tempo e luogo in cui è nata,
e colpire ancora, anche dopo che quello 'stile di suono' o arrangiamento sia passato di moda. (parlarne poi oggi, dopo che abbiamo rivisto in breve un revival '70s, un revival'60s, e un revival soul'60's, e un revival del sound specificamente 68-72 ...mi pare limitativo dire di trovare datati degli arrangiamenti visto che tutto, o forma/stile o in sostanza, è in continuo rimescolamento)

Come antidoto a Madonna se devo scegliere connazionali e contemporanei ancora viventi (senza scenografie, senza ballerini, senza showbiz, senza volgarità e arrangiamenti da pc e antisanremo) allora metto gli Ianua:))

http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=18500598

http://www.illevriero.it/ianva/index-e.asp

ciao:)

Anonymous said...

Va bene che Aldo ha ammesso che quando Lucio era famoso lui era piccino piccino, ma mi piacerebbe propro sapere che razza di film ha visto.
Quella baggianata del "pallone gonfiato prossimo alla deflagrazione" mi sembra uno strano parto della sua mente. Se fosse stato, come dici,sarebbe rimasto lì a godersi i frutti del suo successo, ce lo saremmo ritrovatotra i piedi a fare il testiomonial pubblicitario. O a prestare le sue canzoni per qualche stupido jingle pubblicitario. Invece se ne è andato fuori dalle palle per 20 anni, non ha concesso interviste, né biografie autorizzate o meno, non ha fatto tour né concerti promozionali fino allo sfinimento come fanno i vecchi Rolling Stone che sono lì da ricoverare all'ospizio. O come Baglioni che sembra una baccante siliconata, da tanto si è rifatto. Informarsi e magari leggere un po' di più sul personaggio, prima di parlare a vanvera. Essere consapevoli della propria bravura, è una cosa; essere dei dei palloni gonfiati è un'altra.

Sandro (il fanatico battistiano doc)

Nessie said...

Josh, e Sandro, condivido fin nelle virgole. E vedere che anche oggi sulle spiagge italiane, molti ragazzini suonano con la chitarra "Le trecce bionde, gli occhi azzurri eppoi, le tue calzette rosse" (ovvero La canzone del Sole) non può che riempirmi di allegria.
Del resto con Aldo ,non è il primo dei miei "disaccordi". Ho come l'impressione che ami fare il bastiancontrario e che ami intervenire per questo.

Nessie said...

PS: quella di Baglioni "baccante siliconata" l'ho già sentita. Dev'essere una trovata del perfido Ricci di Striscia. Fatto si è che la trovo formidabile ;-) perché Baglioni coi capelli di finto argento, la crema antirughe, la scomparsa delle borse sotto gli occhi, mi sembra proprio così.

Anonymous said...

Nessie, ho trovato questo link di 7 e 40, una canzoncina che considero ancor oggi un piccolo gioiello. Morricone (che musicalmente non è l'ultimo) amava molto anche le "minori" come Per una lira e Nel sole, nel vento , nel sorriso, nel pianto.

Ecco 7 e 40 . Che non è quello fiscale della denuncia dei redditi :-)

http://www.youtube.com/watch?v=RitkhFcdgiM&feature=related

Rosalind

Massimo said...

A me Madonna è sempre piaciuta e ... Battisti anche. "Servono" due diversi "bisogni" del nostro essere. Battisti, per me, ha una marcia in più: è la colonna sonora della ia adolescenza. Ogni sua canzone significa un fatto un periodo, una storia. Grazie per la citazione.

Nessie said...

Rosalind, 7 e 40 è carinissima ed è del repertorio "spensierato" come "Con il nastro rosa" e "innocenti evasioni". Grazie per il link, sapevo dell'ammirazione di Morricone per Battisti.

Massimo, la musica è "leggera" proprio per questo: o prende o non prende. Nel caso di Madonna sono d'accordo con Mick Jagger che la considera "un bicchieirno da liquore di talento in un mare di ambizioni". Le sparate di Madonna sul papa all'ultimo concerto a Roma, poi sono blasfeme e volgari. Ma oggi siamo al B-DAY e non voglio andare fuori tema.

Anonymous said...

"E vedere che anche oggi sulle spiagge italiane, molti ragazzini suonano con la chitarra "Le trecce bionde, gli occhi azzurri eppoi, le tue calzette rosse" (ovvero La canzone del Sole) non può che riempirmi di allegria."

A questo proposito: circa 10 anni fa vado con la sorellina appena adolescente in vacanza,la sera lei sparisce in spiaggia col suo gruppo di strimpellatori,falo',canzoni e tutte le meravigliose cose che si fanno in riva al mare con la luna,quando la vita sembra eterna.

Tornano cantando a squarciagola "La canzone del sole" ed io me ne compiaccio; se non fosse che uno di loro mi chiede "La conosci anche tu? E' l'ultima di Fiorello, e' uscita da poco!" e capisco che tutti sono convinti della stessa cosa (l'unica a "sapere" era mia sorella,che era nel frattempo cresciuta coi dischi miei)...

Li ho presi a pietrate fino al mare e li ho diffidati dal ripresentarsi :-)

Stella

Lo PseudoSauro said...

Premesso che anche il sauro cantava a squarciagola le canzoni di Battisti, soprattutto mentre rotolava a valle sui campi di sci... Aldo ha ragione perche' e' un musicista. E non si tratta dell'invidia di chi dopo aver studiato nei conservatori si ritrova a far da tappezzeria mentre emeriti analfabeti - e musicali e senza altre qualificazioni - diventano miliardari. E' perche' la produzione di Battisti (e Mogol) non mostra alcun pregio a distanza di anni. Fa parte dell'effimero a cui siamo ormai abituati da decenni: Rolling Stones compresi. Il nostro amore per le canzoni di Battisti, non e' molto diverso da quello della generazione '70 che ha amato le canzoni di Vasco Rossi. Cosi' come pochi si andavano a schiantare "a fari spenti nella notte" per identificarsi con Batisti, altrettanto pochi si sono affidati alla cocaina come consigliava Rossi (almeno in proprorzione). E' che sono le canzoni sono colonne sonore della gioventu', ma non reggono quasi mai alla prova del tempo. Anche quelle di Tosti erano "canzoni"... magari con testo di D'Annunzio... eppure erano, e sono rimaste, un genere povero indipendentemente dalla qualita' degli autori. Non vedo perche' dovremmo sacralizzare adesso un genere cosi' svalutato. E' musica di consumo che gia' dopo un anno mostra tutti i suoi limiti.

Nessie said...

Sauro che @@! Ci avrei giurato che saresti intervenuto per fare l'avvocato del diavolo di Aldo. Che tra parentesi, si difende benissimo da solo. E chi sacralizza? la misica è "leggera" non a caso. Proprio perchè appartiene al repertorio popolare e perchè deve arrivare fino al garzone del panettiere che la fischietta in bicicletta mentre deposita il pane. E fino a quando questi la cantano e ricantano non è "datata". Lo diventa quando il vecchio ritornello cade nel dimenticatoio. Poi, cari i miei musicisti, io mi fido più del parrere di Ennio Morricone che del vostro.

Nessie said...

Stella, è inevitabile che con il successo nascano i cloni, i tarocchi e i taroccamenti. E' accaduto ai Beatles con il mediocre fenomeno degli Oasis. Accade a Battisti con i tarocchi degli Audio 2 e di Fiorello. Poi, evidentemente, le generazioni successive si accontentatno anche dei surrogati, purtroppo. E non sanno l'origine di quanto cantano. Ma le canzoni sono "arie". E le arie continuano a volare. Anche sulle spiagge. Perciò, niente pietre :-)

Anonymous said...

Entrando nel merito dei concetti del Sauro, mi dissocio!:) Le musiche nobili con cui hai piacevolmente intrattenuto nei 'giorni dell'armonia' del Giardino delle Esperidi, che piacciono pure a noi, è ovvio siano Arte, superiore ed immortale. Ma anche la musica leggera, e altri generi, hanno la loro gerarchia e a volte, non sempre, senso....e spesso si avvicinano ad un senso di poesia, e a mio avviso questo è uno dei casi, non è vero cioè che "non mostra alcun pregio a distanza di anni".
Anche nella 'musica di consumo' c'è differenza di spessore tra Battisti, ma metti pure Tenco, De Andrè e...che so... Gigi d'Alessio oggi;
o differenza di spessore anche musicale, interpretativo tra Billie Holiday e...oggi Diana Krall...o addirittura Corona:( ;
o che so tra Nico, Siouxsie.....e Madonna. Differenza di spessore, intensità, e non è detto che anche conoscendo le leggi della musica seria, dopo 1 anno una musica 'leggera' sia da buttare solo perchè leggera e bisogna farle fare la fine di 'ha ballato 1 sola estate' anche perchè non tutta la musica non 'classica' è stata fatta per ballare 1 sola estate. Altre cose invece, sempre a mio parere, non è che vanno buttate, non vanno nemmeno comprate da subito e forse contro la 'musica di massa' sono più categorico di te. :) ciao

Lo PseudoSauro said...

@@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@

Lo sapevo. :-)

Tu quoque Josephe...

il punto e' che siamo stati abituati ad accontentarci di poco. Manca un criterio oggettivo per dire che questa o quella e' un' "opera d'arte". E manca perche' il presupposto primo per poterlo fare e' un'estetica che duri almeno un cinquantennio filato senza cambiare. Ma nella "rivoluzione permanente" tutto cambia in continuazione e non c'e' alcun punto di riferimento, nessun faro. Siamo nella soggettivita' piu' totale, anche se aiutata dal deus ex machina dell'industria. Non ci piace cio' che ci piace, ma cio' che altri hanno deciso per noi che ci piaccia. Ma non ci si allarmi: siamo in democrazia... Pero' continuiamo ad affezionarci a tutto cio' che serve a rappresentare i momenti lieti della vita. Fino Ligabue serve allo scopo. La gioventu' di oggi, un giorno ascoltera' il rap pensando alla propria giovinezza e provera' la stessa sensazione. Basta non confondere la nostalgia con la qualita'. Il nostro mondo non puo' proprio fare meglio di cosi', si sa, ma si puo' uscire dalla boccia del pesce rosso, ogni tanto? "Tendamus ad ardua virtute subsidio" Chiedo scusa, ma ultimamente tutto cio' che e' "popolare" (pop compreso) mi pesa sempre piu' sui maroni. :-)

Nessie said...

@@...@@...@@...!!!

Devo ammettere che la tua riga di chioccioloni mi ha fatto letteralmente scompisciare :-)
Io te li ho rimessi in coppia; a due a due.
Ma se vuoi davvero qualcosa di serio, perché transiti da queste parti? E perché non ti sei attenuto alla netichetta di "effimero".
Tutta la WeltPseudosaurusAnschauug francamente è da groan! bzzzzzz! snort! ronf !ronf!
Ti ripeti, e anche la ripetizione è la morte dell'Arte. Un tempo queste Anschauung qui erano da Komintern comunista. Le passava Enver Hoxa su Radio Albania. Giochiamo A' Rebours?

Anonymous said...

Cara Stella tu scrivi:

"Tornano cantando a squarciagola "La canzone del sole" ed io me ne compiaccio; se non fosse che uno di loro mi chiede "La conosci anche tu? E' l'ultima di Fiorello, e' uscita da poco!" e capisco che tutti sono convinti della stessa cosa (l'unica a "sapere" era mia sorella,che era nel frattempo cresciuta coi dischi miei)...

Li ho presi a pietrate fino al mare e li ho diffidati dal ripresentarsi :-)"
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Eh si, ti capisco l'impulso sarebbe lo stesso pure per me. Ma penso che non sia tutto da buttare. In primis perchè dopotutto bisognerebbe ringraziare Fiorello (visto che Battisti non è datato?) che ha ripreso una delle più belle canzoni di Battisti. E poi chissà quanti di questi ragazzini crescendo (leggi maturando) non si saranno poi incuriositi di cercare e conoscere il vero autore di questa canzone. E' cosi che sono stati rivalutati e resi ancora attuali grandissimi musicisti
del Blues. Io stesso ascoltando da teenager Eric Clapton, Rolling Stones (ammetto che sono un po più su di Fiorello...) sono poi approdato all'ascolto di autori come Robert Johnson, Chester Burnett, John Lee Hooker, Muddy Waters...Che oggi sono ancora il pane quotidiano di centinaia di Blues Band come la mia. E' così che essi sono diventati immortali!

E poi sono certo che Lucio sorriderebbe sapendo che ,con ogni probabilità, c'era un sostanziale suo apporto in quel momento di spensierata allegria di ragazzi in una notte d'estate.

Fabio

Anonymous said...

Non era mia intenzione offendere. Semmai esprimere un parere motivato. Tenete però almeno presente che quel che viene spacciato a nome di Pinco Pallino, nel mondo della musica commerciale è pressoché sempre frutto del lavoro congiunto di Pinco Pallino (spesso in minima parte) + Tizio + Caio + Sempronio e così via con un lungo elenco...

Tenete altresì presente che, nel campo della musica commerciale, la creazione di un mito è un processo complesso attuato al fine di incrementare le vendite, anche mediante processi di compravendita dei diritti che sono piuttosto... mmm... poco trasparenti. Per questo, come quando si comprano i biscotti per la colazione, occorre leggere ben bene l'etichetta, in particolare le paroline in piccolo nascoste proprio là sotto dove nessuno va a guardare.

L'arte, prima ancora che un risultato, è il frutto di un'intenzione, ed è evidente che arte e commercio non condividono le stesse intenzioni.

Ecco, ora sì che sono riuscito a spiegarmi ancor peggio di prima! :)

nuovopatriota said...

Grande cantante, Nessie. Fai bene a commemorarlo!

+nuovopatriota+
[mai domi! il vero patriota è irriducibile!]

Nessie said...

Fabio, sono sulla tua stessa lunghezza d'onda.
Quanto al Blues e al R& B, ovvio che ce ne siano dei più commerciali e di quelli storici che attingono direttamente dai padri nobili alle radici del country-folk (Leadbelly,Muddy Waters, poi BB King che è più metropolitano ecc.).
E a proposito di R & B "Il tempo di morire" (Motocicletta 10HP...) resta sempre martellante. E la versione battistiana di "La compagnia" del maestro Carlo Donida (un compositore molto esperto e non il primo pirla della strada) è davvero trascinante. E' tra le pochissime non sue, ma rifatte in modo personalissimo.

Anonymous said...

quoto l'ultimo post di Aldo, e questo concetto in part. che ho sempre creduto:
"L'arte, prima ancora che un risultato, è il frutto di un'intenzione, ed è evidente che arte e commercio non condividono le stesse intenzioni."

Nessie said...

Aldo, ma certo che l'arte (e anche l'arte pop tanto vituperata) è anche frutto di un'intenzione. E nessuno è così ingenuo da non capire che dietro ai miti ci sono degli staff e delle équipes che ci lavorano dietro alle quinte per il lancio del cosiddetto "prodotto". Così come c'è l'industria pure della "nostalgia" (vedi la Graceland per Elvis Presley e le fandonie su l'Elvis redivivo o sui suoi molteplici sosia, o sul suo fantasma). Non è che sei capitato propriamente nella Landa di Alice nel Paese delle meraviglie.

E allora che dovrei fare? Non frequentare i mercatini del disco di vinile (che tra parentesi adoro) perché me lo vieta Mamma Ideologia e i suoi profeti del Tramonto dell'Occidente? Ci ho messo tanto a liberarmi di quella di sinistra, mi spiace tanto, ma non abbocco neanche a quella della destra spengleriana, antimondialista e dintorni. Faccio quel che mi garba e punto.
Estremizzare il discorso sul rap o i rave party con Battisti e farne d'ogni erba un fascio, è andare a cercare inutili teste di turco su cui scatenare improbabili polemiche.
"Non mettetemi alle strette, sono solo canzonette", diceva quel tale.

Nessie said...

Ciao Patriota e grazie per il passaggio :-)

Anonymous said...

Nessie scrive:

"E a proposito di R & B "Il tempo di morire" (Motocicletta 10HP...) resta sempre martellante. E la versione battistiana di "La compagnia" del maestro Carlo Donida (un compositore molto esperto e non il primo pirla della strada) è davvero trascinante. "
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E' vero Nessie, quelli furono senz'altro gli anni d'oro del R'n'B e Lucio non fece mancare il suo personalissimo apporto, come anche fece durante la breve stagione della disco. Ci fu a dire il vero un altro grande cantautore italiano che seppe essere "al passo con i tempi" allora, meno fortunato di Battisti musicalmente parlando no seppe più ripetersi a quei livelli. Mi riferisco a Don Backy che scrisse un paio di songs formidabili quali "L'immensità" e soprattutto "Canzone" che meriterebbero un posto accanto ai superclassici mondiali del R'n'B all time accanto a "Stand by me" o "when the man loves a woman"...ma purtroppo musicalmente a noi ci frega la lingua.

Hai detto "la compagnia" del maestro Carlo Donida Battisti's version? Bene, approfondirò.

Fabio

Anonymous said...

Nessie, l'equivoco continua.

Stavo già scrivendo "qualche parola" per chiarire, ma mi son reso conto che mi sarei dovuto dilungare ben oltre quel che è lecito fare nello spazio dei commenti d'un blog. Inoltre, il rischio di diventare pedanti è veramente eccessivo. Lasciamo dunque le cose come stanno ma, mi raccomando, sgombra il campo anche solo dal dubbio che quel che ho scritto potesse avere intenti polemici. E' che la musica, stupidamente se vuoi, mi appassiona e mi coinvolge più di quello che la ragione suggerirebbe, per cui la voglia di dire la mia quando ne sento parlare è forte.

P.S. Spesso chi "dice la sua" fa davvero la figura del "bastian contrario" ma, detto tra noi: chissenefrega! :)

Nessie said...

Carlo Donida è (o meglio era) un maestro di musica compositore e autore di molte canzoni (anche sanremesi) che risedeva a Borgo Valtravaglia (VA). Conosco un amico che andava a lezioni di musica da lui. In ogni caso leggi qui:http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Donida
Battisti lo stimava e volle in suo omaggio reintepretare "La compagnia" una canzone sanremese che fatta da Marisa Sannia era una gran lagna. Lui l'ha rifatta in versione in R&B: tutt'altra cosa! Poi sempre di Donida rifece anche "Prigioniero del mondo".
Credo siano le sue due uniche canzoni non sue, inserite nella sua ponderosa raccolta musicale.

Lo PseudoSauro said...

Eppure l'ho detto che con le canzoni di Battisti ci sono cresciuto... pero' teniamo separata l'estetica dalle questioni affettive: si puo'?

Chi ha studiato musica (seriamente) sa che, a parte qualche eccezione, le musiche dei cantautori vengono passate a professionisti esperti nella composizione e nell'arrangiamento per essere rese piu' decenti. Un nome per tutti: G. Reverberi, che ha messo le mani in quasi tutta la musica leggera italiana (e non) per oltre 30 anni. E quando il lavoro passa in registrazione senza alcuna manipolazione, la differenza si sente eccome... a parte qualche caso di autori autenticamente ispirati, che si esprimono con una semplice chitarra, la maggior parte della produzione sarebbe del tutto inascoltabile.

In Italia esiste ancora un' istituzione chiamata SIAE che presiede alla tutela dei diritti d'autore. La tutela vale per gli autori di testo come per quelli delle musiche. A chi non ha titoli di studio documentati (es. un diploma in strumento o composizione), si richiede di superare un esame scritto che e' di una difficolta' elementare. Vale a dire, nemmeno l'equivalente di Teoria e Solfeggio, che e' il primo esame che tutti i musicisti devono obbligatoriamente sostenere nei conservatori. Ebbene: gli "autori" sponsorizzati dalle case discografiche lo superano sempre (piu' o meno misteriosamente), mentre i cani sciolti, quasi mai (senza un aiutino). E insisto sul fatto che e' una prova di una facilita' disarmante. Allora: che opinione avreste di un poeta che non sa nemmeno scrivere? E si badi che non intendo la conoscenza della versificazione, dei piedi ritmici etc, ma la pura e semplice scrittura. E' ovvio, quindi, che non si tratta di nuovi canoni o nuovi mezzi espressivi, ma di una "cultura" popolare che fa bellamente a meno dagli elementari criteri di alfabetizzazione. Quando questa cultura viene storicizzata, quindi, comparata con quella precedente, che ne resta? Qual'e' il suo valore una volta spogliato dalle affettivita'? Sono queste le domande che bisogna porsi dopo venti o trent'anni.

Lo PseudoSauro said...

Non vorrei farne un trattato, tradendo l'impostazione leggera che ne ha volutamente dato Nessie, ma vogliamo ragionarci un momento? Quanto alla musica statunitense (jazz, rock etc), anche la piu' "colta", e' tutta popolare. Vedi Gerschwin, Bernstein, etc. Perche' la cultura USA e' rivoluzionaria e non sopporta la cultura elitaria (almeno in apparenza). Lo strano e' che, invece, in URSS si sentiva quasi solo musica classica. I sovietici erano dunque piu' conservatori degli americani? Altra bella domanda. Io direi che, nonostante l'ideologia comunista, non riuscivano piu' di tanto a staccarsi dalla cultura europea, mentre in USA lo sradicamento dall'Europa era, ed e', la condizione sine qua non per abbracciare l'AWOL. Tutto si spiega, basta ragionare.

Nessie said...

Aldo, Sauro, la musica appassiona più del calcio e della politica. Non per nulla i supporter li chiamano "fan".
Il post su Battisti che voleva essere frivolo e disimpegnato, rischia di superare quello sottostante su Berlusconi. Qualcosa vorrà ben dire...
Vado di fretta adesso, ma poi ci tornerò sui vostri contributi.

Nessie said...

Aldo, già , chissenefrega?

Vengo alle cronache di Nando Martellini, tutto-il-sauro- minuto per-minuto:-) Sì, che ne fai un trattato. Che potresti copiaincollare per il tuo blog che giace sotto foglie secche, muschi, licheni e funghi delle 4 stagioni avvicendatesi.
Quella del cane sciolto "senza aiutino" è una storia vecchia qui in Italia. che vale per tante altre cose, e non solo per la musica e la SIAE. Nell'ambiente delle ricerca universitaria si dice più o meno la solita cosa.

Reverberi (sono due fratelli, se non sbaglio) fu anche arrangiatore delle musiche di Battisti. Arrangiò anche Morricone per la RCA.

Quanto ai nomi statunitensi che hai citato (Gershwin, Irving Berlin, Bernstein, Cole Porter ecc. ), mah... a me sembra musica innovativa sì, ma decisamente colta e sofisticata. "Night and Day" è altra cosa da quando a casa nostra si cantava "Non dimenticar le mie parole" del povero maestro D'Anzi. Oltretutto sono tutti transfughi dalla "old Europe", quelli citati. E qualcosa vorrà ben dire.
E comunque il "conservatorismo comunista" di cui parli a proposito di URSS, non è solo nella musica. In letteratura col "realismo socialista" di Gorkij et similia, avviene lo stesso fenomeno. E questo, quando noi in Europa nel 900 avevamo fior di avanguardie letterarie. Diciamo che è stato il realismo socialista voluto dal "comunismo in un paese solo" a canonizzare "l'estetica della conservazione". E cioè del sociale che deve prevalere sull'individuale.
Meglio invece, nella pittura dove hanno avuto diverse avanguardie: Kandiskij, Malevic, ed altri.

Lo PseudoSauro said...

Vorra' dire che aggiungero' il blog al mio compostaggio. :-)

Per farla breve, non credo che la musica USA abbia aggiunto qualcosa di importante alla tradizione musicale occidentale. E sono in ottima e numerosa compagnia. L'Europa e' morta culturalmente, territorialmente e fra poco pure demograficamente. Il paragone tra un organismo ancora vivente e un quasi-cadavere non e' lecito. Anche a voler essere ottimisti, la musica che prevale oggi, non e' quella di Gershwin ne di Copland: e' quella "pop". E i nostri cantautori si sono ispirati a quella, non alla tradizione dei cantastorie nostrani; pure se con qualche (poca) eccezione che riguarda la produzione francesizzante. Anche i miti veicolati dai testi si ritrovano tutti nella musica nordamericana. Ed e' cosi' pressoche' in tutto il mondo. Se in USA si tratta di un genuino prodotto del melting pot locale, per il resto del mondo e' pura e semplice importazione. E lo stesso vale per i meccanismi che stanno alla base della diffusione della nuova cultura: non ce n'e' uno che sia nato in Europa. Questa e' la pura e semplice verita'. Che poi alcune cose ci piacciano, non cambia nulla: e' solo che ci siamo cresciuti dentro. Altra cosa e' il valutare la consistenza della materia e fare paragoni con cio' che non e' minimamente paragonabile. Se a me piace la ninnananna che mi cantavano da bambino e' per il contenuto emotivo ch'essa porta con se', non certo per le qualita' intrinseche della musica. Lo stesso vale per la musica di Battisti. Eppure ho gia' scritto qualcosa del genere. Spero che ora si sia capito meglio.

Anonymous said...

Scusa Pseudosauro, il tuo discorso sulla teoria non mi convince, non del tutto. Cosa vuoi dire, che l'arrangiatore è più importante di chi da l'imput? E' come mettere l'artigiano sopra l'artista, parlando di processo creativo. Si chiama TALENTO. Ma questo da solo non basterebbe. Vi racconto un aneddoto. Una volta Jimi Hendrix (il piu rivoluzionario, visionario musicista del XX secolo, insieme a Tchaikovskij) confidò che il suo più grande desiderio era di avere dei fili invisibili che collegassero la sua mente (non il cervello) alla sua chitarra: "ho tanta di quella musica imprigionata in questi capelli che aspetta di venir fuori...". Non era un mostro di teoria ma musicalmente era una "spugna" e sapeva ascoltare anche un mediocre musicista quando s'accorgeva che stava facendo cose interessanti. Questa si chiama umiltà. Cosa che oggi tanti sbruffoni stradiplomati alle più grandi scuole internazionali di musica americane non hanno, sempre ripetitivi, noiosi e sopra le righe.
Riguardo la SIAE mio fratello ha dato l'esame ed è passato. Esamino facile facile. Le SIAE in Italia cura gli interessi (royalties) di non piu di 10 nomi e basta. Tutto il resto va in "pareggio" (a noi arrivano sempre estratti conto in pareggio e così molti altri). Che fine pensate che facciano le migliaia di "borderò" che vengono recapitati ogni settimana alla sIAE?

* ps scusate la lunghezza del post.

Fabio

Anonymous said...

sorry Nessie dimenticavo.

Ho poi trovato e ascoltato "La compagnia". Ma non era di Vasco Rossi questa canzone???? Molti infatti, errando, lo credono...

Aspettando che arrivino le pietre, devo dire che l'ascolto conferma quanto detto da te. Ha una forte aria melodica ma anche gran ritmo. Questo è Battisti insomma. Nel solco di "un'avventura" e tante altre.

La versione sanremese della Sannia effettivamente è in classico stile heidian-eurofestivaliero.

Fabio

Nessie said...

Bah...essendo "fuori sede" sono costretta a sintetizzare di brutto. Non sono d'accordo su quanto dici della musica statunitense, ma mi ci vorrebbero dei "fogli protocolli" per controreplicare, avendo letto la storia del jazz e del blues e possendendo molti dischi (dal ragtime in poi). Perciò per il momento soprassiedo.
Su Battisti, dispongo di un archivio storico che ho intitolato "Tuttolucio" (non ridere! :-)) di ritagli, articoli, commenti ecc. L'armonia è senz'altro ereditata dalla tradizione pop-rock americana, come dici. La "melodia" viceversa è tutta italiana. E come ha detto Giulio Rapetti (in arte Mogol) da Mentana, perfino "napoletana". Infatti (è sempre Mogol che parla) quando voleva testare la "musicalità" melodica del suo pezzo, Lucio era solito tradurlo in napoletano, durante le prove per vedere se funzionava. Queste sono notizie fresche fresche di scuderia e non pregiudizi ideologici. Il risultato di tutto ciò, è qualcosa di "originale" che lo rende diverso dagli accordi del barbiere e dai giri armonici di tanti altri cantautori.
E del resto tu dovresti sapere cosa sono "i rivolti" e gli accordi in 7 diminuita e altri poco usati, di cui lui faceva largo impiego.
Curioso che mentre i "petulanti" de sinistra che lo hanno sempre osteggiato (vedi quella palla di Umberto eco, che gli dava apertamente del "fascista", dai testi estetizzanti e dannunziani) ora tacciano per lasciare il posto ai "petulanti" di destra.
Potrei parlarne fino alle fine del mondo visto che sono documentatissima, ma mi fermo qui. Col tuo permesso. Se vuoi controreplicare dovrai stare in "sala d'attesa" visto che sono fuori.

Nessie said...

fabio, visto che sono una "battistologa" incallita che possiede pratgicamente tutto (perfino biografie non autorizzate, devo dirti che "La compagnia" è una cover che Battisti rifece. E che Vasco Rossi ha ripetuto con quel ssuo modaccio po' sguaiato da "posteggiatore abusivo". :-) E' una delle poche ccver che Lucio ha fatto. Ciao.

Nessie said...

Scusa: Cover. L'autore resta Carlo Donida.

Lo PseudoSauro said...

Fabio: credi seriamente che un tale che padroneggia la direzione d'orchestra, la composizione, piu' tre o quattro strumenti, professionalmente, abbia bisogno dell'input di uno che la musica non sa nemmeno cosa sia? Sarebbe come dire che solo gli analfabeti sono dotati di inventiva. Ti faccio un esempio di come si svolge l'esame finale di composizione, che non e' nemmeno il piu' tremendo tra gli esami obbligatori di ogni corso. Ti chiudono in una stanza con carta, matita e pianoforte per due giorni e una notte senza alcun contatto con l'esterno. Alla fine devi presentare una partitura completa per orchestra sinfonica (od altro organico) che viene valutata non solo per la correttezza, ma anche per l'inventiva, l'originilita' etc. come sempre. Oppure ti potrei dire di uno degli esami di improvvisazione che sostiene un organista. Una fuga completa a 4 parti all'impronta. Sei ancora dell'idea che sia piu' artista il cantautore? Magari sara' un poeta, ma niente di piu'. A volte nemmeno quello. E allora perche' c'e' bisogno di rielaborare le musiche dei cantautori? Perche' il "mercato" vuole che sia l'uomo della strada ad esprimersi, ma siccome il risultato e' spesso assai meno che decente, allora bisogna aggiustarlo. E' l'ennesima operazione ideologica alla quale siamo ormai abituati pressoche' dalla nascita. Una volta tutti i compositori erano molto preparati, ma diventavano famosi solo i migliori o i piu' fortunati. Ci sono stati milioni di casi in cui i cantautori, o i componenti di una band, hanno iniziato a studiare seriamente. Salvi dei New Trolls fu uno di questi. Ora fa il maestro collaboratore in teatro e il direttore d'orchestra. Poi ci sono casi in cui l'intera band aveva anche una preparazione accademica. E' il caso di Emerson Lake & Palmer e di molti altri.

Lo PseudoSauro said...

Segue
L'idea secondo la quale la "liberta' d'espressione" e' tutto, e' un'emerita idiozia. Prova a trasferire lo stesso principio all'architettura e guarda l'effetto che fa... Non si capisce perche' con la musica (ma non solo questa) si ritiene "musicista" chi non conosce nemmeno gli strumenti elementari della sua arte. Battisti mi e' sempre piaciuto, ma perche' con la sua musica ci sono cresciuto. Se dovessi fare invece un'analisi tecnica della sua abilita', il risultato sarebbe drammatico. Aveva una voce corta e flebile, mancava d'intonazione, suonava male... in compenso era molto comunicativo (caratteristica comune a quasi tutti i cantautori). Sull'ispirazione dei testi e' difficile dire quando gli autori sono piu' d'uno. Come vedi non ci rimane molto...

Lo PseudoSauro said...

Nessie: della musica nordamericana ne parleremo in altra sede, ma una cosa va detta. A dispetto dell'apparenza, tra musica europea e americana c'e' ormai una frattura come quella che intorno al '500 dC divise il canto mozarabico da quello cristiano occidentale. Conseguenza dello spostamento del centro della civilta': allora come oggi. Il culmine dell'elaborazione della musica occidentale viene raggiunto tra Settecento e Novecento. Da allora tutto va a morire. Quanto al jazz, se paragonato alla prassi del basso continuo (assai simile da un punto di vista tecnico), semplicemente sparisce. E' basato su pochissimi moduli che vengono sempre ripetuti. L'originalita' c'e', ma non va oltre la superficie anche nella composizione piu' elaborata: tutto si gioca su moduli, colore e insieme. Il termine "jam session" spiega gia' tutto. Se vogliamo comparare stili e generi cosi' diversi tra loro dobbiamo conoscere molto bene tecnicamente gli uni e gli altri. E capita di rado che un musicista eccella contemporaneamente nella musica classica e nel jazz, mentre e' piu' frequente che un pianista jazz sia anche un buon continuista nella prassi barocca. "Buon" non significa comunque "migliore".

Anonymous said...

Cara Nessie, arrivo un po' in ritardo...
Non avevo mai visto quel video, bellissimo mi ha commosso.
Battisti é stato un grande, indimenticabile per quelli della nostra generazione, ma amato anche da quelle successive.
Bellissimo il finale del tuo pezzo:-)
Ciao Mary

Anonymous said...

Pseudosauro.

Posso dire che per me E,L&P sono terribilmente pomposi, "barocchi" fino alla noia?

Musicista è colui che ne fa una professione. Poi può essere bravo oppure una capra.

Lungi da me fare l'elogio dell'ignoranza. Nessuno qui nega l'importanza del sapere teorico, e so benissimo che occorre "sapere" per "capire", ma qui si stava parlando di Lucio Battisti e non dei suoi più o meno bravi o oscuri arrangiatori. E Poi sono proprio loro che storicizzano facendo invecchiare talune canzoni (che contengono invece interessanti soluzioni armoniche). Io sono fra quelli che ritiene che prima di tutto la musica vada ascoltata con le orecchie, poi si possono fare tutte le analisi teoriche sulla carta. Il feticcio della tecnica non mi è mai interessato, figuriamoci in musica! A proposito di architettura, ti ricordo che Carlo Scarpa uno dei più grandi architetti e designers italiani del xx secolo non era neppure laureato. Poi ti consiglio di dare un'occhiata alle opere di Erich Mendelsohn (non il musicista), uno che disegnava ascoltando la musica.

Le mie sono solo opinioni e non hanno la pretesa della verità, possono piacere o no, come certa musica appunto.

Fabio

Nessie said...

Mary, il post di Battisti, batte quello più sotto su Berlusconi in fatto di commenti, segno evidente che il personaggio intriga ancora molto. Per inciso, il Berlusca compie gli anni proprio il 29 settembre (data battistiana) e al suo compleanno si canta "Seduti in quel caffé/ io non pensavo a te/ guardavo il mondo che girava intorno a me/...
Battisti resta un autentico talento nato sotto il segno dei Pesci sempre scintillante e guizzante, alla faccia dei suoi detrattori. Lasciatemi fare un po' di "narcisismo zodiacale" :-)

Nessie said...

Fabio, ovviamente seguo la tua impostazione e non quella del Sauro. Herman Hesse (che non era uno stolto) diceva : "la musica ti prende o non ti prende. Ma non può essere ripensata". La musica "parlata" francamente mi interessa assai meno che la musica "giocata" (curioso poi che il verbo to play (inglese) e quello zu spielen (tedesco) voglia dire contemporaneamente, suonare, giocare e recitare.

Vengo alla dissertazione (decotta) sulla vocalità battistana. Intanto, dirò subito che è vecchia come il cucco, per non dire paleolitica. Lo hanno già detto un mucchio di suoi detrattori passati. Battisti ha rivoluzionato il modo di cantare e la sua è una voce espressiva ed emozionante. Che poi è quello che conta. Se non fosse stato per lui, si canterebbe ancora come Orietta Berti o come Luciano Tajoli o Claudio Villa.
Eppoi, ce lo vedete Pavarotti cantare con l'impostazione lirica tenorile "Il carretto passava ed un uomo gridava "Gelati"/ Alla fine del mese i nostri soldi erano già finiti..."? Sarebbe una pacchianeria kitsch. Non si può criticare la "leggera" con gli stessi parametri della musica "classica".
Dirò di più: ascoltate come la grandissima MIna reintepreta le sue canzoni negli album "MInacantalucio" o "Mazzini canta Battisti". Ebbene vi accorgerete che la sua voce è troppo coprente. Un po' come versare del rosso su un quadro dalle tinte tenui e pastello.
Certe canzoni come Io vorrei/non vorrei, I Giardini di Marzo, e "E penso a te...", le può fare bene solo lui, LUcio.

Mina riesce invece ad essere splendida nelle canzoni che la ditta Mogol-Battisti ha espressamente ideato per il suo personaggio e la sua vocalità. E cioè nelle 4 canzoni "Insieme", "IO e te da soli", "Amor mio" e "La mente torna". E a questo proposito guardate il link di quest'ultima canzone:

http://video.google.it/videosearch?q=la+mente+torna&hl=it&emb=0&aq=f#

Qui loro due , sono come due sarti che confezionano un abito su misura per lei, dato che è una canzone "al femminile".