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31 July 2008

Una stazione in riva al mare

Questa canzoncina di Giorgio Gaber il cui titolo ho dato anche al mio post, era il retro di un vecchio 45 giri di vinile che aveva come facciata principale il più famoso hit Trani a gogò. I retro sono quelle canzoni meno gettonate ma non di rado, anche più belle di quelle principali. Potete trovarla anche qui, scaricandovela. Sospesa tra ironia e nostalgia, incanto e disincanto, è nello stile Gaber intimista. Ombretta Colli ha raccontato in una recente intervista (25 luglio) a Libero che il suo Giorgio era stato fatto oggetto di attacchi indecenti da parte della solita sinistraglia massimalista, durante gli anni '70.

"Negli anni '70 siamo stati vittime di assalti ideologici e anche fisici tremendi. Un periodo terribile in cui alcuni cretini, che non erano d'accordo con i testi e le canzoni, facevano terrorismo su di noi. Una volta ci tirarono dei topi morti in casa. E lui soffriva...."

Poi chissà perché al funerale del mitico signor G di cui si è appena svolto un festival commemorativo a Viareggio, c'erano i sinistri Fo e Capanna, quello di "Formidabili quegli anni" (sì ma quali?) , con tanto di lacrimuccia coccodrillesca. La cialtroneria della sinistra reca in sé una matrice pressochè costante: dissociarsi sempre da sé stessa.
Ma torno alla canzone che pareva quasi scritta su misura per una pendolare del mare come me. E alla fine delle vacanze d'estate quando gli ultimi scampoli di mare comparivano e sparivano dal finestrino di un treno in corsa, mi pareva rendesse più lieve i miei rientri in città, mentre la canticchiavo tra me. Prima che il treno venisse inghiottito da un tunnel e il mare e i suoi lunghi giorni azzuri rimanessero un ricordo da custodire per il resto dell'anno. Buona continuazione dell'estate a tutti. Per qualche tempo non potrò aggiornare questo blog (foto Nessie)


Una stazione in riva la mar/dopo l'estate mi accoglierà/
con un giornale ed un caffé/con un ricordo di te/

Una stazione in riva al mar/con pochi treni e con molti fior/
con qualche inutile dolor/ con dei ricordi d'amor/.

Ed io guarderò verso il mare/ per vedere l'estate che muore/
Con un giornale ed un caffé/con un ricordo di te.

Una stazione in riva la mar/dopo l'estate mi accoglierà/
con un giornale ed un caffè/con un ricordo di te.

Coda - Con un giornale ed un caffè/con un ricordo di te.

28 July 2008

Helter Skelter Number 2

Ricordate l'helter skelter di un mio vecchio post d'archivio? When I get to the bottom/ I go back to the top of the slide/...E cioè l'universo capovolto in preda a un infernale poltergeist?
A Gavirate (VA) una ditta di minuterie metalliche , la MMG, è stata costretta a chiudere perché una vecchia ultranovantenne (mi verrebbe voglia di aggiungere, accompagnata da genitori) attaccandosi alla solita farraginosa "normativa europea" è riuscita a far serrare i battenti della la fabbrica che dava lavoro a trenta persone. La causa? "inquinamento acustico". La vecchia ha pure ottenuto un congruo risarcimento economico di parecchi milioni di euro. A lei un futuro radioso! I giovani lavoratori, invece , trascorreranno un'estate d' inferno con le loro famiglie. E dire che un tempo gli anziani del villaggio erano dispensatori di saggezza. La signora in questione avrebbe potuto negoziare, non fare chiudere per gettare sul lastrico dei giovani. Correttismo politico a parte, vien proprio voglia di dire: " 'Mmmazza la vecchia, col FLIT!".



Sentite quest'altra. Nel post sottostante ci lamentavamo delle iniquità e nefandezze della Magistratura italiana. Bene, da oggi sappiamo che anche quella spagnola non scherza. I condomini del quartiere di Calle de la Montera a Madrid, rione che la prostituzione proveniente dai paesi latino-americani ha letteralmente trasformato in un "quartiere a luci rosse" non autorizzato, esasperati da scene di ordinario mercimonio dei corpi consumato a cieli aperti, sotto casa loro e perfino sul cofano delle loro auto lì parcheggiate, hanno filmato le prostitute eppoi diffuso su Internet per denunciare gli abusi, le sconcezze e gli schiamazzi notturni a tutte le ore. Pronta la risposta della magistratura iberica zapatera attraverso l'Agencia Espanola de Proteccion de Datos: violazione della privacy delle povere prostitute. Specie se straniere.Perciò i condomini dovranno pagare una multa di 20.000 euro. Un altro esempio di quell' helter skelter basato sulla solita xenofilia eurosuicida. Già, anche le lucciole hanno diritto a consumare....Nella "riservatezza" delle tenebre, però.
Dunque, per i magistrati spagnoli, sì al porno purché dal vivo. Ma non filmato.
Io veggio il mondo tutto arretrosito - diceva il Burchiello già nel Cinquecento. Niente di nuovo sotto il sole.

25 July 2008

Cubetti di ghiaccio

Ieri 24 luglio è stato scarcerato Bruno Contrada, anziano, malandato (è afflitto da diabete) smagrito e in gravissime condizioni di salute. In realtà deve ancora scontare gli arresti domiciliari presso la residenza della sorella. Avrebbe voluto scontarli a casa propria, ma la Magistratura italiana, sempre più in stato di ubriachezza, (quella stessa che dopo pochi anni mette in libertà i BR assassini, che manda ai servizi sociali i serial killer come Izzo, quella stessa che scarcera gli ubriachi stranieri uccisori di poveri ragazzi o li manda nelle ville al mare a prendere il sole come il rom Ahmetovic, ) lo ha definito "elemento socialmente pericoloso". Wow! Probabile che Contrada in carcere assumesse qualche dose di Viagra. Il che potrebbe renderlo testosteronicamente "asociale e aggressivo".


  • Il Ministro dell'Interno Bobo Maroni si è impietosito per i bimbi rom senza genitori e vorrebbe dar loro la cittadinanza italiana, contravvenendo allo ius sanguinis, tuttora in vigore con la legge Bossi-Fini. Immediata la reazione di preti, sinistri, ong & brutta compagnia: DISCRIMINATORE! - gli hanno detto - e gli altri fanciulli orfani marocchini, nigeriani, ruandesi, albanesi?




  • Dopo aver predicato accoglienza agli immigrati, dopo aver parlato male degli Italiani da lei giudicati troppo diffidenti perché non vedono di buon occhio i clandestini, la contessina BB (nel senso di Beatrice Borromeo) ha seguito il richiamo della sigla che porta addosso: Saint Tropez, luogo magico dove la luna si risveglia con te. Lì è stata paparazzata insieme al Principe Casiraghi, suo attuale fidanzato. Ha imparato perfettamente la lezione di Santoro ad Anno Zero: si riparte sempre da zero nella vita. E cioè dal blasone d'origine.C'est plus facile.




  • Gheddafi ha ottenuto un nuovo accordo di compensazione da Berlusconi per passati "torti coloniali" e "antiche ferite". La cifra? Parecchi miliardi per avviare infrastrutture. L'accordo comprenderebbe diversi progetti, tra cui la costruzione di un'autostrada lungo la costa libica. Il discorso di Saif, figlio di Ghedddafi, dove ne dà l'annuncio, è stato trasmesso alla televisione di stato. Gli Italiani che transitano ansimanti sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria (mai rimessa a posto) adesso sono avvertiti: potranno pur sempre trasferirsi in Libia. Con le nuove funzionanti infrastrutture. Popoli Mediterranei unitevi in una nuova Unione. A proposito, ma tutte Unione si chiamano?!

20 July 2008

Occhio ai bidoni estivi!


Mentre noi andiamo in vacanza c'è chi ne approfitta. Non mi riferisco ai soliti topi d'appartamento. Piuttosto a politici-topi. Nel senso delle calamità che si riverseranno fatalmente e inevitabilmente sulle vite e sui destini degli Italiani. E non parlo di manovre economiche. Non solo di queste. Ma di iniziative su cui vale la pena di riflettere. La prima è stato quel pagliaccesco incontro voluto da un Sarkozy sempre più deludente, chiamato "Union des Peuples Méditerranéens" un eufemismo su cui Bat Ye'Or aveva già messo in guardia ai tempi di Chirac, che nasconde la volontà di "eurabizzare" il Continente Antico, nel nome della libera circolazione delle merci, del denaro, delle Banche e degli uomini (mercificati anch'essi). E cioè lo spostamento di masse dall'Africa settentrionale e subsahariana, direttamente chez-nous. Che essendo in prima linea, saremmo gli scemi di turno in grado di offrire "accoglienza". Per amore o per forza. Insomma, i George Clooney (a proposito di scemi) di turno che stappano bottiglie di Martini per i party dei nuovi arrivati. Altro che ludico Mediterraneo, inteso come film di Salvatores-Abatantuono! Sarà il caso di chiamarlo Mare Monstrum e già se ne vedono tutti gli effetti. Per saperne di più leggere qui su Euro-Holocaust.

Il secondo bidone in arrivo è la Ratifica sul Trattato di Lisbona su cui quel gran genio di Gianfranco Fini insiste per lavorarci sopra già a partire dall'estate (cioè adesso), e prima della chiusura dei lavori politici per la tradizionale "pausa estiva". Quanta fretta nel voler perdere quel poco di sovranità nazionale (e di conseguente dignità) rimasteci! Avanti così, fino alla nostra dissoluzione. A tale scopo leggere questo due pezzi di Ida Magli, la quale ha inviato al Parlamento italiano, il suo accorato Appello per il Diritto, per l'Italia e per la Costituzione nel suo primo articolo dal titolo Contro la Ratifica del Trattato di Lisbona ; il secondo pezzo invece è , Un referendum italiano sul Trattato di Lisbona? C'è chi dice NO, e sarà bene ricordarcene quando avremo definitivamente perduto ogni potere decisionale.


Bidone Number Three: le impronte digitali a tutti per sembrare "più democratici". E perché mai, si parva licet? Io non rubo, non rapino, non stupro, né tantomeno educo i minori al furto, né li induco alla prostituzione. E' lecito o no, sapere chi ci mettiamo in casa, dal momento che quegli stati membri di quella commissione Ue che tanto ci critica, i rom a casa loro non li hanno voluti e ne hanno chiesto la moratoria per due anni?

La generalizzazione delle impronte digitali è un modo per criminalizzare la maggior parte dei cittadini Italiani (onesti, per fortuna) che sono già immessi nel Cervellone dello Stato contabile con tanto di numero di codice fiscale; che pagano regolarmente le tasse, che già possiedono documenti d' identità (patente, carta di identità e passaporto) e i cui figli - regolarmente registrati all'Anagrafe - frequentano con regolarità le scuole dell'obbligo dello stato italiano. E' la solita trovata del solito mare magnum per dare copertura alla vera illegalità. Così in questo mare indistinto, tutti delinquenti nessun delinquente. Maroni vada avanti e non aspetti il 2010. Tanto meno, si curi degli isterismi delle Madame Verdurin della sinistra au caviar quando agitano lo spettro del solito pogrom nei confronti degli Ebrei. A Furio Colombo del PD che ha dato del "nazista" al povero Bobo Maroni, ci vorrebbe un'efficace terapia d'urto: un bel campo nomadi con topi, sporcizia e degrado, berci, urla, risse notturne e schiamazzi, spaccio di droga, rapine ed eventuali furti, davanti alle sue lussuose magioni perbene. Per vedere l'effetto che fa.
Aggiornamento: Oggi mercoledi 23 luglio al Senato hanno inserito la Ratifica al Trattato di Lisbona all'interno del pacchetto sicurezza. Per saperne di più su cosa ci aspetta leggete
NB: chi volesse firmare la petizione contro le impronte digitali allargate a noi autoctoni firmi qui

11 July 2008

Foreste e deserti

Pensiero estivo - Dedicato a chi ancora crede nella fòla dell'autocombustione o degli incendi procurati dal solito mentecatto isolato e piromane col complesso di Nerone - quelle stesse panzane che ci propinano in tv ad ogni estate.



"Le foreste precedono i popoli, i deserti li seguono" (Chateaubriand)



09 July 2008

Uno sguardo sulla Francia


Inutile negarlo: tra gli stati europei, l' Italia è quella messa peggio. E' una balla stratosferica, ad esempio, quella di dire che Francia e Germania hanno più immigrati di noi. Non è vero. Da loro c'è stato un gradualismo e anche un assimilazionismo che noi ce lo sognamo. E se è vero che a Lione ho visto parecchie donne imbacuccate fino agli occhi che per un momento credevo d'essere a Teheran o a Riad, non esiste un fenomeno analogo nelle provincie agricole francesi, le quali conservano intatte la loro identità. E poichè la Francia è un'immensa provincia agricola fatta di piccoli villaggi, di piccole e medie città che ruotano intorno a Parigi, è proprio grazie a ciò che se la cava assai meglio di noi, i quali siamo il Paese delle Cento Città e dei mille piccoli borghi che, dall'età dei Comuni a oggi, sono sempre più estesi e densamente abitati. Ma guardate, ad esempio, Padova e Vicenza come si sono degradate, a causa delle migrazioni incontrollate!



"Vous etes en prémière ligne, c'est dommage pour un si beau Pays", mi dicono gli amici francesi commiserandoci un po' a proposito di immigrazione. E io lì ogni volta a spiegar loro che così vuole l 'Ue (trasformarci nella Poubelle d'Europe, la pattumiera d'Europa). Che così vogliono le associazioni benefiche che ruotano intorno alla Chiesa; che così vuole la nostra gauche (che poi è un'altra chiesa, ma rossa) e i nostri syndicats (per ottenere voti e tessere); che non abbiamo governi decisi e a muso duro che sappiano farsi rispettare nelle loro decisioni.
Certo le grandi metropoli come Parigi e Marsiglia hanno molti immigrati e il fenomeno delle pericolose banlieues. Ma le fermes (fattorie francesi) sono quasi tutte a gestione familiare autoctona. L'allevamento dei bovini pure. I grandi "vignobles" sono tutti patrocinati da francesi e la ristorazione con le ricette tipiche della loro cucina (che varia da regione a regione come avviene anche da noi) vengono tramandate di generazione in generazione. Nella Borgogna non ho visto negozi di kebab nemmeno a pagarli a peso d'oro e le aziende vinicole sono saldamente nelle mani dei francesi. E dato che il turismo "rurale" (gites de charmes, chambres d'hotes, situati in luoghi incantevoli) lo hanno inventato proprio loro, anche questa fetta di commercio e di industria è più che mai nelle loro mani. Nelle loro città del Centro e del Nord (Macon, Chartres, Orléans, Rouen) non ho visto botteghe e negozi con orrende insegne in cinese come a Milano. E nemmeno con scritte arabe. Tanto meno in Bretagna e in Normandia.
Sconfinate distese di grano e di cereali dappertutto creano un paesaggio certamente più uniforme e noioso a guardarsi, del nostro il quale ha un'orografia assai variegata e pittoresca di regione in regione e di zona in zona (monti, colline, laghi, fiumi, isole,vulcani, coste, ecc) . Ma una cosa è certa: questa gente ha risorse agricole proprie e di fame non morirà mai: rien que du blé et des vaches, come essi stessi dicono prendendosi un po' in giro. Inoltre nei loro supermercati non espongono molti alimenti stranieri: d'abord, les produits français. In particolare frutta e verdura.


Passiamo al capitolo 2: l'energia nucleare. In queste vaste distese non è difficile imbattersi in centrali nucleari (ne hanno già 55), e i loro piani energetici prevedono altre nuove installazioni per far fronte alla crisi petrolifera mondiale. Il risultato di tutto ciò è sotto gli occhi di ciascuno di noi: importiamo energia da loro pagandola a caro prezzo e - alla faccia degli utili idioti ecologisti di casa nostra - subiamo gli stessi rischi che averli a casa nostra. Tanto vale, allora, avere centrali e risorse energetiche proprie. Siccome le loro pianure sono esposte ai venti del Nord provenienti dalla Manica, sfruttano anche, laddove è possibile, l'energia eolica e non è raro vedere piccole centrali eoliche disseminate qua e là nel territorio.
Un'ultima piccola cosa: libri e dischi. Nelle librerie che ho visitato c'erano innanzittuto libri francesi e meno best seller angloamericani che da noi. E alla radio hanno una legge che obbliga a trasmettere il 70% di musica leggera francese e il restante 30% straniera. Chiamatelo se volete "colbertismo" o "protezionismo", ma è così. Poi si ripassa il valico del Monte Bianco e allora, insieme a desolanti bollettini sulla viabilità e sulle code, si sente musica americana a gogò, perfino con orrendi rap: buongiorno Italia!
NB: sullo stesso tema visitare anche qui per riscoprire l'identità smarrita d'Europa

01 July 2008

Di Provenza il mare e il suol

Ed eccoci giunti a luglio. Ma quanto è antipatico dover avere ragione! Che vi dicevo qui? Stanno spacchettando e alleggerendo pezzo per pezzo il pacchetto sicurezza: da qui al dibattito parlamentare. Non bisognava scegliere la via del ddl, ma del decreto. Finché poi non vi rimarrà più nulla (o quasi) attaccato. I rifiuti napoletani hanno finora prodotto Giustizia-spazzatura che, a quanto pare è più interessata a spiare le telefonate di Berlusconi che a rimuovere quella sconcezza che sappiamo, la quale fa perdere turisti ogni minuto che passa. La Lega si appresta a tradire il suo elettorato nordico accettando la monnezza loro per obbedire alla "ragion di stato". Inoltre su quel Trattato di Lisbona che ci toglie ogni sovranità non vuole impegnarsi contro la ratifica quasi imminente. Il Governo, nonostante le sue buone intenzioni non può fare granché, poiché il vero s-Governo è altrove: cioè in Unione (?) europea, dove sono degli artisti per metterci i bastoni tra le ruote, praticamente su tutto. Ma non voglio allungare l'elenco. Dico però che se il governo è Altrove, ho deciso che anche la mia vita, per il momento deve essere "altrove", ma non qui. La vie est ailleurs, lo diceva pure Rimbaud.


Così me ne vado a sentire i profumi inebrianti delle lavande (lontana dai miasmi nostrani) e a riempirmi gli occhi di colori di quel locus amoenus che è la Provenza, luogo non solo di Francia. Un tempo fu un antico possedimento romano. La storia della nostra letteratura italiana inizia con la poesia trobadorica di scuola provenzale. Il nostro Petrarca vi soggiornò e vi scrisse "Chiare fresche e dolci acque" in quel di Fontaine de Vaucluse (Fontana di Valchiusa). Ancor oggi del resto, il francese dei provenzali si addolcisce in modo italianizzante e mettono delle "e" dappertutto, in finale di parola. Perfino la parola "chanson", da loro diventa "la chansonne".


Inoltre il nostro Giuseppe Verdi ne La Traviata (ultimo atto) compose l'aria cantata da Alfredo a Violetta "Di Provenza il mare e il suol..." su libretto di Piave. Non mi piace chiudere per la pausa estiva con l'immagine dell'uomo imbavagliato del post sottostante, poiché potrebbe portare male, e perché la speranza è l'ultima a morire. Perciò, in attesa che noi Italiani torniamo a essere un popolo di santi (ma non di martiri), di navigatori (ma non di velisti dalemiani arricchiti ), di poeti (e non di scribacchini prezzolati), di eroi vincenti (e non caduti inutilmente per una Patria matrigna) vi lascio una poesia dal titolo emblematico di .......


ESTIVA

Distesa estate,
stagione dai densi climi
dei grandi mattini
dell'albe senza rumore -
ci si risveglia come in un acquario -
dei giorni identici, astrali,
stagione la meno dolente
d'oscuramenti e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell'ordine che procede
qualche cadenza dell'indugio eterno.


Vincenzo Cardarelli