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27 September 2007

Troppe moschee!

Como, Gallarate, Busto Arsizio. Tre realtà lombarde adiacenti e per molti aspetti simili del Nord Italia. L'occasione è nata dal recente inizio di Ramadan allorché si è voluto (contro il parere dei consigli comunali e dei cittadini) costruire una tensostruttura in quel di Busto Arsizio (zona Beata Giuliana), allo scopo di far convogliare i mussulmani di Como e quelli di Gallarate. I quali avevano ricevuto il diniego dai loro rispettivi sindaci. L'ANAS, la mattina del 18 settembre u.s., in accordo col Prefetto, si mise di buona lena a scavare il terreno con le ruspe, in sfregio alle norme sulla sicurezza e alle delibere dei consigli comunali. Ma il presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni (Lega) e il sindaco di Busto A. Gigi Farioli (FI) bloccarono prontamente un progetto che avrebbe trasformato la città in una tendopoli del deserto.Ottimo l'accordo tra sindaco gallaratese leghista e quello bustese forzista, allo scopo di non giocare allo scarica-barili (della serie, fallo tu che io non posso) e ad attuare il divide et impera voluto da questo governo attraverso le figure dei prefetti mettendo sindaco contro sindaco, comune contro comune (come si sa i prefetti sono ufficiali dello stato). Ma fino a quando? E se lo stato e i sindaci sono in disaccordo, prima o poi i Fratelli mussulmani verranno accontentati dall'asse Prodi-Amato-prefetti che imporranno le cose d'imperio. A Bologna si contesta, si tratta, si ritratta e si rinvia. Cofferati per il momento cede e si ritira, ma rinserra le sue truppe rosse per fare accettare ai cittadini, obtorto collo, una moschea nel rione di S.Donato (si vedano i post sull'argomento del blog Svulazen ). Poi è la volta di Ravenna. Prima era Cremona e Lodi. Ormai non passa più giorno senza che questi "ospiti", non premano con un'arroganza inverosimile e martellante. Con la scusa della "libertà religiosa" pretendono cose inaccettabili, mantenendo appieno i propositi del leader fondatore dei fratelli Mussulmani d'Egitto Hassan al Banna: "Vi invaderemo grazie alle vostre democratiche leggi, per sottometttervi alle nostre". Impossibile ragionare con coloro i quali hanno un progetto ben preciso (l'impero dell'Islam o Califfato islamico) e lo attuano con reiterata determinazione: impiantare moschee in Europa e in Italia per marcare il loro territorio secondo i loro dogmi. Ma grazie a chi? Ai dhimmi (sottomessi all'islam) di casa nostra. Che sono comunisti, socialisti, verdi, cattosinistri e altro sinistrume affine.
Una dimostrazione di "dhimmitudine" vergognosa è stata data di recente (4 giorni orsono, per l'esattezza) da quel sindaco diessino (non ricordo il nome e nemmeno voglio ricordarmelo) di Oggiono ( in prov. di Lecco) che ha concesso nientemeno che l'aula consiliare ai mussulmani per il solito ramadan. I quali si sono posizionati e accomodati all'interno estromettendo: 1) il quadro del Presidente della Repubblica 2) il crocifisso 3) il gonfalone municipale. Ne parlò perfino il TG1 domenica 23 nell'edizione serale delle 20.

Cosa dire a questo squallido personaggio antiitaliano senza volto e senza tetto né legge? Che questi islamici non si riconoscono come cittadini della Repubblica italiana, ma fanno parte della Umma (cioè della comunità transnazionale islamica). E lo dimostrano chiaramente senza tanti complimenti attuando la loro cupa iconoclastia attraverso la rimozione dei simboli di uno stato di diritto.
Un'altra moschea è stata fatta a Foggia, trasformata in un rifugio di clandestini sans papiers e contraria ad ogni norma igienica e di sicurezza. Un'altra ancora spunta come un fungo dai tipici "caruggi" genovesi (i vicoletti) nella zona del porto. Eppoi, eppoi ...saranno così tante che non si potranno nemmeno più contare. Tutti avamposti di una tentacolare strategia d' invasione chiamata "dar al islam" e "dar al dawa". Territorio dell'islam e territorio di conversione-propaganda. Una sinistra senza patria, che ha sempre adorato uno straccio rosso con falce martello e stella, e che ieri predicava l'internazionalismo proletario nel nome della "lotta di classe", ora non trova nulla di meglio che riciclarsi nella grande Umma islamica, contro il parere dei cittadini italiani e contro i suoi stessi elettori. Pur di rimanere in sella e di accaparrarsi i loro voti.

Sì, ma la destra che fa? Niente. Nemmeno l'opposizione, per cui è preposta e pagata. Se non nelle realtà locali e municipali. Ma questo, signori miei, è un problema nazionale, non solo locale. Lascia via libera alla sinistra, perché questo tema scottante ha paura di prenderlo in mano saldamente lei, nel timore di sentirsi dire che è "xenofoba" e "razzista" o "islamofobica". Insomma, per farla breve, tengono tutti famiglia mentre l'onda nera avanza inesorabilmente.

22 September 2007

Attacchi marziani


https://www.youtube.com/watch?v=9z1wX69Swqk


It's not unusual to be loved by anyone/ It's not unusual to have fun with anyone... Alcuni mostriciattoli con la testa simile ai cocomeri asinini si agitano al ritmo della canzone di Tom Jones sul palcoscenico. Lui si volta e... vede qualcosa di very unusual: i marziani. Smette di cantare e se la dà a gambe levate abbandonando la scena. Questi alieni sono piccoli, brutti, pestiferi...addirittura feroci e spietati e sbarcano a migliaia sulla Terra da inquietanti dischi volanti. L'imbelle presidente americano non è capace di affrontarli. Al suo seguito ci sono alcuni generali ringhiosi, tutti chiacchiere e distintivo della serie "Wanted, dead or alive" che però non riescono nei loro intenti. Un po' come i militari del Pentagono con Bin Laden. Un antropologo fasullo predica l'accoglienza nei confronti di "nuove forme di vita superiori alle nostre". Verrà decapitato da queste creature nient'affatto mansuete insieme ad una giornalista aspirante sex-symbol. Si lancia una colomba per favorire "il dialogo", mentre una donna dall'aria ispirata pratica yoga e fa discorsi new age intrisi di serendipity e amore universale. Tutto inutile: la colomba viene incenerita all'istante dai feroci mostriciattoli. La first lady del presidente morirà trafitta dal lampadario sontuoso della Casa Bianca. Gli extraterrestri puniscono crudelmente ad uno ad uno un'umanità in preda all'idiozia collettiva e alla dabbenaggine. Il pericolo viene infatti sottovalutato, a causa dei vari wishful thinking sul tipo di : - l'incontro è possibile e doveroso; noi siamo un paese democratico aperto alla diversità, al dialogo e via di seguito con orge di carinerie sciropposamente buoniste e politicamente corrette. Tra i superstiti ed eroi di una catastrofe tragicomica, c'è un ex pugile nero di nome Byron ridotto a girare in costume da faraone egiziano per i casinò di Las Vegas, un ragazzino e la sua vecchia nonna rimbambita all'ospizio grande fan di Slim Whitman - un cantante old fashion interprete di una micidiale musica country-hawaiana con ukulele dai suoni glissé. Come sterminare i marziani che stanno compiendo massacri e stragi degli abitanti della Terra? Nemmeno le armi più sofisticate servono alla bisogna. E quando tutto sembra davvero irrimediabilmente perduto la musica di Slim Whitman suonata dalla nonna "rimba" nella casa di riposo, si rivela essere un'insperata prodigiosa arma acustica letale: alle mostruose creature va in pappa il cervello! Finale a sorpresa di un rutilante film fantahorror di Tim Burton, regista appena premiato alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia col Leone d'oro alla carriera. Perchè parlo di "Mars attacks", film uscito nel 1996 e reperibile in dvd ? Perché in questa fiaba nera c'era già in nuce sotto forma grottesca, la tragedia (o meglio le tragedie) dall'11 settembre 2001 fino ai nostri giorni. Bastava trasferire i marziani ispirati alle figurine dei bubble gum degli anni 50, agli attuali alieni che invadono l'Occidente cercando di sottometterlo. Il messaggio scaturito inconsapevolmente dal divertente film è chiaro: i codici etnico-linguistici di comunicazione tra terrestri ed extraterrestri non funzionano perché incompatibili, e le buone intenzioni dei primi, non serviranno a salvare la loro pelle né il loro paese. Sullo sfondo di un'America ridotta ad un Libano colabrodo, l'inno "Stars spangled banner" viene sgangheratamente suonato in finale da alcuni musicanti mutilati di guerra, mentre la nonna, il nipote e Byron, il negrone buono che pigliava a cazzotti i marziani spappolandogli il cranio, vengono insigniti del purple heart per aver salvato la nazione. Morale della favola: gli alieni invadono l'Occidente e non si tratta certo di un'invasione pacifica. Quanto a noi, siamo in attesa che una nonna candidamente giuliva e picchiatella ci trovi per caso un antidoto per tenerceli alla larga. A volte le scoperte si fanno per caso...

Ed ecco l'antidoto




 


19 September 2007

Compleanno

Oggi 19 settembre il mio blog compie due anni. Un ringraziamento speciale a Pseudosauro, autore del template. Due candeline virtuali sulla torta di glassa di marzapane con orsetti di cioccolato. Yum yum!

Una piccola nota dolce in un marasma di inevitabili dissesti cosmici.
Personaggi nati in questo giorno: Greta Garbo, Italo Calvino e...udite udite: Umberto Bossi.
Eventi di rilievo nel 19 settembre di molti anni fa: I fratelli Montgolfier presentano l'aerostato ad aria calda che viene fatto volare alla presenza di Luigi XIV nei giardini di Versailles. Da qui il nome di mongolfiera.

14 September 2007

Quelle Orianeidi celebrative ammazza-Fallaci

Il 15 settembre cade il primo anniversario della morte di Oriana Fallaci. Il Corriere-Rcs che l'ha ostracizzata nella seconda parte del suo operato dopo l'11/9 sulle tematiche identitarie (dovette rivolgersi, a Libero per veder pubblicati i suoi ultimi pezzi, giudicati troppo "estremistici" a detta dei parametri del "solferinicamente corretto"), ora cerca di correre ai ripari. E sponsorizza la mostra dal titolo " Oriana Fallaci - Intervista con la storia" a Palazzo Litta a Milano. Si dirà: meglio tardi che mai. Dopotutto la Fallaci ha mantenuto per anni la Rizzoli , con i proventi delle vendite dei suoi libri. Ma con quanta rabbia e con quanto orgoglio e puntiglio Oriana tuonò contro il direttore Ferruccio de Bortoli quando dopo la sua celebre invettiva raccolta nel Corriere in formato lenzuolone che avrebbe dovuto restare "esclusiva", egli concesse analogo diritto di replica nello stesso formato lenzuolo anche a Dacia Maraini e a Tiziano Terzani! Cicale di lusso, le battezzò con disprezzo lei, a causa di queste ansie da "pluralismo da bilancino" (un tanto di colonne a te, un tanto a loro") del direttore. No, Oriana non poteva accontentarsi, lei che aveva sentito il puzzo dei grattacieli del WTC cremati insieme ai morti, le urla, i tumulti; lei che vide le due Torri disfarsi come "panetti di burro" - non poteva accontentarsi di discutere sulla tragedia apocalittica di tremila persone inghiottite tra lame arroventate, cortine fumogene e ceneri incandescenti, come ad un qualsiasi talk-show della tv. Che avrebbe dovuto fare? Adattarsi a una bella tribunetta "pluralista" in stile italiota per vedere chi ha più ragioni da far valere dandosi tutti sulla voce?
Ora arrivano pure le testimonianze sciroppose sui magazine "femminili" della Rcs, a proposito di qualche presunto amoretto da lei avuto en passant, tanto per ingolosire un pubblico famelico di gossip. Ma c'è un altro episodio da lei stessa citato di un giornalista che le disse di non poter più difenderla sul Corriere. "Perché?" chiese lei bisognosa com'era di affetto e di attenzioni a causa della sua malattia che la debilitava giorno per giorno. Detto giornalista le rispose che i suoi colleghi non lo invitavano più a cena e che non lo salutavano nemmeno più. Chi era costui?

Lei non ne fa il nome, ma probabilmente, potrebbe essere Piero Ostellino, da sempre suo amico. Sono gli eterni drammi dell'umano troppo umano, già vissuti per noi da Cristo rinnegato da Pietro l'apostolo. La scrittrice fiorentina non si aspettava nulla di più né di meno.


E adesso arrivano i tardivi tributi di Ciccio Rutelli il quale concede in anteprima, interviste al Corriere per parlare di lei come di una "grande protagonista della libertà, combattente contro ogni totalitarismo". Bella scoperta. Ma finiamola, per favore, con questi ipocriti coccodrilli postumi! Dov'era Rutelli quando si discusse per farle avere il laticlavio e lui non alzò un dito in suo favore in Parlamento? E chi si batté fino all'alba per fargli avere almeno l'Ambrogino d'oro a Palazzo Marino coi soliti sinistri facinorosi che contestavano fuori dal Palazzo? La Lega, a onor del vero...Ovvero i "barbari" del Nord.

Alla cerimonia d'apertura ci sarà Magdi Allam, il quale divise con Oriana la minaccia di morte da parte dei fondamentalisti islamici, minaccia che incombe tuttora su di lui. Beh, con tutta la stima che ho per l''uomo, devo comunque dire, che lei, Oriana, non si sbagliò mai. Lui invece si sbagliò. Sbagliò nel caldeggiare la Consulta islamica, rivelatasi poi uno strumento irrilevante in mano agli integralisti; sì sbagliò nel denominare quel Feras Jabareen della Moschea di Colle Val d'Elsa un esponente dell'"islam moderato" (si veda capitolo di " Apocalisse" alle pp. 176-177), quando invece poi il suddetto "moderato" aderì all'Ucoii.


Il viatico lasciatoci da Oriana è il coraggio. Ma in un paese di pusillanimi opportunisti e corrotti non vedo chi possa raccoglierne il testimone. E' la passione civile. Ma in un Occidente che pratica il debolismo e il relativismo etico-culturale, che non sa difendersi perché non ha stima né amore di sé, non vedo personaggi appassionati e ribelli che sappiano credere in ciò che fanno. E' la dignità nonché la fierezza della sua italianità, quella stessa che oggi un ministro dell'Interno in vena di sofismi mette in forse. Ma qui ormai si fanno leggi per privare i nativi dell'orgoglio di essere tali, allo scopo di favorire chi proviene da fuori. E nessuno protesta nel timore di sembrare razzista. Lei non aveva di queste preoccupazioni. Ora si moltiplicano le Orianeidi celebrative e retrospettive per tutte le città: a Milano, poi Roma al Vittoriano, a Firenze, magari organizzate da quella che lei chiamava con ironia "la sgomentevole coppia": cioè il sindaco diessino Domenici e l'ex governatore della Toscana Martini. Tutte Orianeidi ammazza-Fallaci, poiché quel che resta della disastrata cultura italiana è in cerca di un cadavere eccellente da poter sbandierare e fare proprio. No, non è così che lei avrebbe voluto.

La Fallaci avrebbe voluto degli italiani coraggiosi capaci di amare questo paese e di fare qualcosa per salvarlo dalla catastrofe. Li troveremo? E comunque sia, questo è il solo vero modo di onorarla. Vi prego di diffidare dalle imitazioni, da quelli che ogni due per tre scrivono che è nata una nuova Oriana.

06 September 2007

Bruxelles capitale d'Eurabia


L'11 settembre è alle porte. Eppure, come viene segnalato dai links del SIOE (Stop all'Islamizzazione dell'Europa), il sindaco socialista Freddy Thielemans di Bruxelles non ha autorizzato la manifestazione di commemorazione in favore delle vittime dell'11/9/01 per non urtare la solita sensibilità mussulmana. Ci sono stati un po' di rinvii e di tira e molla. Prima sembrava che la manifestazione fosse stata autorizzata . Poi hanno trovato come scusa un inghippo burocratico in lingua francese per sospenderla. In compenso i mussulmani ne stanno preparando una contro "l'islamofobia". Ovvero contro quell'istinto di conservazione genetico verso tutto ciò che può suscitare legittimo timore dopo i pù funesti fatti della storia del nostro tempo:

1) Gli attacchi alle Twin Towers dell'11/9/01.
2) Gli attacchi alla stazione di Madrid dell'11 marzo 2004.
3) Lo sgozzamento di Theo van Gogh il 2 novembre 2004 ad Amsterdam.
4) L'attacco alla metropolitana a Londra il 7 giugno 2005.
5) La Jihad con tanto di fatwe contro i giornalisti del Jylland Posten per le vignette e le relative ambasciate danesi date alle fiamme.


Bruxelles (per mezzo del suo sindaco pavido e sottomesso) si conferma dunque capitale d'Eurabia. Un'Eurabia mentecatta e pusilla che ignora le proprie radici cristiane ma lascia costruire sul proprio territorio imponenti moschee. Quella di Colonia, è solo l'ultima della serie. In Italia sorgono moschee e centri islamici ogni quattro giorni (in Colle Val d'Elsa, a Bologna e numerose altre sparse in grandi e piccole città e villaggi). Inutile poi varare cosmetici "pacchetti sicurezza", se non si affronta il problema alla radice. Cioè, quella di una religione che è un tutt'uno inscindibile con una politica totalitaria, invasiva e violenta, che erode progressivamente i valori di un Occidente imbelle.

Firmate quindi la petizione, non facciamoci intimorire e leggete qui gli aggiornamenti sulla questione .
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03 September 2007

Solferinicamente corretto a proposito di illegalità

Rieccoci a parlare della principale velina ammiraglia di regime: il Corriere. In questi ultimi scampoli di fine stagione abbiamo assistito ad un insolito zelo solferinico sul tema dell' illegalità diffusa, quella che comunemente viene chiamata con l'improprio nome di "microcriminalità".

Il 30 agosto il ministro dell'Interno Giuliano Amato invia una lettera al Direttore della testata dal titolo "Facciamo Come Rudy Giuliani", nel quale, per sintetizzare, scrive il solito stiamo lavorando-per-darvi-un'Italia-più sicura. Siamo al ruggito del topo. Prima si fa un disegno di legge per fare entrare oves et boves nel nostro Paese (la Amato- Ferrero). Quindi si fa un decreto legge aggiuntivo che apre varchi clamorosi nel nostro paese, permettendo agli extracomunitari di fare un'autocertificazione nella quale dichiarare che son qui nel nostro paese per lavorare (decreto legge N. 68) e ottenere il permesso di soggiorno in tre mesi. Sempre sul Corrierone il "topo sapiens" Amato promise di regalare la cittadinanza-premio a coloro i quali saranno "sfruttati" da quei datori di lavoro che non si conformano alle norme vigenti. Da ultimo, l'amaro Giuliano tenta di imitare il muscolare Rudy Giuliani di NY, improvvisandosi "decisionista" sul tema dell'illegalità e del controllo del territorio. Tanto vale che il "sottile" ministro prenda un cucchiaino da caffé e si metta con santa pazienza a svuotare il mare magnum di quella clandestinità e illegalità promossa proprio da lui e dal suo governo.

Il 31 agosto invece il Corserva pubblica una reprimenda di Pigì Battista contro gli intellettuali sciocchi e "de sinistra" che si rifiutano di fare quadrato intorno ai sindaci rossi nonché neosceriffi dell'ultima ora in vena di scopiazzare il leghista Gentilini sulla questione dei "lavavetri" ("Intellettuali e sceriffi"). Questione del tutto accessoria rispetto ad altri esempi eclatanti di criminalità e illegalità diffusa. Ma evidentemente il pubblicitario nonché assessore della giunta di Firenze alla sicurezza, il diessino Graziano Cioni (intervistato da Marco Imarisio) sa il fatto suo: una bella ripulitina ai vetri fatta con acqua sudicia e voilà...l'auto sembra pulita. Come nuova. E chissenefrega se poi fioccano le polemiche e se Bertinotti non ci sta: basta che se ne parli. Si sa bene che intanto poi sarà la solita "tolleranza zero" all'italiota. Sembra un po' la metafora del nascituro Piddì, sponsorizzato un giorno sì e l'altro pure dal solito Corserva, con tante e tante belle salottiere interviste rutelliane e veltroniane. Va detto che Cioni è autore di quel raccapricciante manifesto pubblicitario sulle autostrade dove si scrive che chi corre troppo perde i propri cari. Testimonial del manifesto è sua figlia, perduta in un incidente stradale, mentre abbraccia le sagome-ombra dei propri congiunti ormai perduti. Comprendo il dolore dell'uomo, ma trovo un simile manifesto di pessimo gusto. Tornando ai lavavetri, è chiaro che è scattata solo una sapiente quanto petulante operazione di immagine e che i DS hanno fiutato i malumori del loro elettorato. Operazione che trova un megafono ridondante nel solito Corserva, il quale in questo come in altri casi, serve alla bisogna più che mai. Proprio questa estate infatti, ho udito con le mie orecchie una coppia di conoscenti diessini della prima ora che in tema cruciale di sicurezza hanno dichiarato: "Se va avanti così, voto per Bossi: fucilate e non fucilate".

Andiamo avanti. Sempre il 31 agosto c'era un pezzo di Angelo Panebianco dal titolo "Centrodestra, improvvisare non paga mai", nel quale il professore si mette a impartire dotte lezioncine di cattedra, secondo cui, con l'improvvisazione berlusconiana non si andrebbe da nessuna parte. Vero. Ma sul malgoverno delle tasse e dello strozzinaggio di stato, delle leggi permissive e dissenate in materia di immigrazione, dell'aumento vorticoso della criminalità e dell' illegalità, dell'indulto, dei giudici che scarcerano serial killer e accoltellatori di fidanzate "perchè il fatto non sussiste", dei carusi, dei terroristi, dei promotori di moschee e minareti a gogò nel nostro territorio, dei sostenitori di Hamas in politica estera e di tanti altri misfatti, Panebianco non si degna di spendere una sola parola. Tanto, commenta in seguito, i loro elettori sono tutti di bocca buona. Sì, è vero pure questo. Ma gli Italiani no. Concludendo: sono tutte coincidenze o esiste un piano mediatico preordinato per offrire una flebo ad una sinistra sempre più agonizzante e impopolare? Come diceva un vecchio slogan, "il metano ti dà una mano". Parafrasando e applicando lo slogan al quotidiano sempre più solferinicamente corretto, "Il Corriere ti salva il sedere".