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22 August 2007

Madonnine murate: ci hanno provato e lo rifaranno

Mentre Magdi Allam ci informa che nel nostro Belpaese si apre una moschea ogni quattro giorni, e mentre si scrive la notizia che il sindaco Veltroni insieme al presidente della regione Lazio Marrazzo sono stati invitati a inaugurare l'ennesima moschea a Roma, promossa da un'associazione onlus bengalese in Piazza Vittorio Emanuele, proprio vicino a una chiesa per il settembre prossimo venturo, c'è chi si fa premura di murare Madonne e angioletti a Casatenovo (Lecco). Protagonista della vicenda, un mussulmano di cui ovviamente non sono state fornite generalità sulla stampa, salvo che ha un fratello di nome Mohammed, lo stesso che probabilmente si è fatto riprendere in tv. Ora quell'islamico, dopo aver fiutato l'aria che tira, l'ha rimessa prontamente al suo posto, la Madonnina, poiché c'è stata una sollevazione di anziane signore che abitano nella stessa corte lombarda. Il comune, alcuni assessori della Lega si sono mobilitati e pure il sindaco (giunta di centrosinistra) ha dichiarato che trattasi di un gesto incivile. L'ennesimo Mohammed (probabile fratello, dell'iconoclasta volatilizzatosi), frattanto si è fatto riprendere dalle telecamere dei TG, sorridente mentre stringeva la mano alla "sciura" che protestava. Tutte commedie ipocrite e buoniste. Inutile farsi illusioni: ci hanno provato! Ed è già accaduto in passato con crocifissi e presepi. E lo rifaranno non appena si abbasserà di nuovo la guardia. Se non nel cortile lecchese, lo rifaranno altrove. L'Italia (dai monti, alle pianure, fino al mare e alle isole) è piena di edicole votive, capitelli, piccoli tabernacoli incastonati nei muri dei palazzi, o edicole religiose sui sentieri di campagna. Dai villaggi montani, fino al più umile borgo di pescatori, la Madonnina, gli angeli, i santi patroni assumono anche una funzione apotropaica, per tutti: credenti e non credenti. Cioè, la funzione di scongiurare ed esorcizzare i pericoli imminenti e ovviamente di proteggere e preservare le comunità cristiane delle varie zone.

Che ne sarà quando gli anziani dei villaggi moriranno e non ci sarà più chi dimostra tali affezioni alle tradizioni? e che ne sarà quando, per colpa del mercatismo selvaggio, gli immobili ubicati nei nostri più pittoreschi villaggi verranno venduti e cadranno nelle mani di questi iconoclasti devastatori? Non dimentichiamolo: ciò che ci è più caro, può esserci sottratto. In particolare se dimostriamo che non ci è abbastanza caro. Perciò occorre essere vigili e non abbassare mai la guardia.

16 August 2007

Concorrenza sleale tra Alto Adige e Veneto


Ero in vacanza per qualche giorno nel Sudtirolo e mentre ammiravo come fossero tenuti puliti boschi e prati (l'erba delle vallate è simile a una moquette di velluto) e come venissero prontamente asportati rami e tronchi di alberi abbattuti nei boschi di abeti, non potei fare a meno di rilevare i privilegi fiscali sorprendenti di cui gode tale regione. Certo, per buona parte è merito della mentalità degli abitanti dediti alla salvaguardia per l'ambiente, imposta rigidamente ai turisti. Ma è fuori dubbio che il 90% delle proprie risorse erogate dallo Stato, abbia il suo peso indiscutibile. In particolare, la provincia autonoma di Bolzano gode di speciali condizioni di favore in tema di opere pubbliche. Una disuguaglianza fiscale che ha fatto andare su tutte le furie il governatore del Veneto Giancarlo Galan (FI), il quale sta assistendo ad un preoccupante fuggi-fuggi di alcuni suoi comuni dell'alto bellunese in vena di annessione al Trentino Alto-Adige. Incoraggiati dal governatore altoatesino Durnwalder, il quale cavalca la tigre "separatista" e anessionista per cercare di accappararsi Cortina D'Ampezzo. Cortina infatti frutta e luccica. Economicamente, s'intende. E il pretesto della minoranza ladina al proprio interno è puramente surrettizio, una copertura a carattere etnico-culturale che nasconde la più prosaica sete di interessi economici in campo. Tra i comuni veneti che hanno chiesto per comodità propria di passare sotto la giurisdizione amministrativa del Trentino Alto Adige c'è Lamòn (il paese dei fagioli borlotti), Asiago e altri sei paesi già referendati. In via di referendum previsto per il 28 ottobre p.v. sono invece Cortina, Colle S. Lucia e Luvinallongo.


"E' ovvio che i cittadini preferiscano passare ad una regione che ha tanto e non dà nulla", dichiara Galan mostrandosi comprensivo verso i suoi "separatisti" veneti, ma intransigente verso la condotta fin qui tenuta da Durnwalder che quest'estate ha fatto propaganda e concorrenza sleale in quel di Cortina, per il proprio tornaconto diffondendo dépliant di dubbio gusto.


Ecco che allora è già nata l'alleanza bipartisan tra il "forzista" Galan e il "margherito" Cacciari. Anche il barbuto sindaco veneziano lamenta infatti lo schiacciamento della sua regione, chiusa com'è, tra Friuli e Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige, ambedue a statuto speciale.


Insomma, la Regione Veneto che in termini di redditività versa più oneri allo stato è, di ritorno, quella più penalizzata delle "tre Venezie" e i due amministratori serenissimi hanno buone ragioni per averci il dente avvelenato.


Frattanto Galan ha mobilitato uno stuolo di avvocati per fare ricorso, presso la Corte europea, verso questo singolare concetto di "autonomia" espansionista di Durnwalder che mira alla ritedeschizzazione del territorio.


Ma non è tutto. L'esponente al Senato della Sudtiroler Volkspartei, accetta di farsi una gitarella a Roma per offrire il suo voto in situazioni sempre a rischio di caduta di governo, ad una condizione: che Prodi garantisca un ulteriore ribasso dei costi energetici dell'Alto Adige. Insomma, ciascuno fa il suo gioco poco pulito. Alla faccia del resto dei poveri contribuenti di altre regioni non "beneficate". Ed è sempre tra le recenti notizie estive, quella che Napolitano abbia concesso la grazia ad un terrorista alto-atesino. E cioè, a uno di quelli che esigevano sempre nuovi benefits sotto il ricatto di far saltare tralicci. Sig. Presidente, lo sa o no che la grazia si concede solo a chi si pente per davvero e non a chi si vanta di simili gesti?


Anche AN ha annunciato una raccolta di firme per "arginare le pretese di cancellazione della toponomastica italiana rivendicata dal presidente della provincia autonoma di Bolzano Durnwalder".

Gabellatemi pure per "antitedesca" ma spero proprio che la geografia regionale d'Italia studiata a scuola da bambina, non subisca arbitrarie modifiche. Dopo la dissoluzione degli stati-nazione assisteremo anche a quella delle regioni e delle provincie in ossequio al solito Dio Pecunia?