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25 June 2007

Bukovskij, l'EURSS e gli avanzi della Guerra Fredda

EURSS, ovvero Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Un libro, di Vladimir Bukovskij e Pavel Stroilev edito per Spirali che è già realtà. Non è quella che si dice una rassicurante lettura da consumare sotto l'ombrellone estivo, ma uno strumento prezioso che ci aiuta a capire quale potrebbe essere il destino per chi ancora si ostina a propinarci l'Ue dei 27 come l'unica via per salvarci dal tracollo. Vladimir Bukovskij che conobbe giovanissimo la prigione, l'ospedale psichiatrico e i lager sovietici a causa della sua strenua ed ostinata opposizione al regime, ci mette in guardia: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. E il socialismo non è morto, come comunemente si crede, sotto il peso del crollo del Muro nel '89. Si è solo trasformato. Come? Traghettandosi nell'Europa-Eurss che Gorbaciov chiamò, non a caso, " la Casa Comune Europea". Ovvero la versione un po' più raddolcita dell'Unione Sovietica, una sorta di "avanzo della guerra fredda". Parecchie sono infatti le affinità.
"Questi "commissari del popolo" che nessuno ha eletto ma che si scelgono e si eleggono da sé, come un tempo avveniva al Politiburo, noi non li possiamo cacciare. Hanno stipendi astronomici, non pagano le tasse e sono praticamente inamovibili ", scrive Bukovskij. Il quale non solo dispone di informazioni di prima mano e di testimonianze affidabili, ma essendo vissuto nell'URSS del bolscevismo, sa perfettamente che il comunismo poteva solo trasformarsi nel "menscevismo" socialista e socialdemocratico della II Internazionale, se voleva sopravvivere al suo stesso fallimento. Sappiamo che l'Europarlamento conta attualmente 750 membri eletti dai cittadini europei. Di questi 750, ogni parlamentare ha diritto d' intervento per 6 minuti. E che può fare un politico in sei minuti? NULLA. In compenso ricevono 500.000 euro l'anno, i costi del loro staff, dell'autista, dell'interprete (ognuno vuole conservare la propria lingua) ai segretari, portaborse, e in aggiunta di ciò pure 200.000 euro l'anno per altre spese extraparlamentari. In più - ci riferisce ancora l'autore - ogni singolo paese è subissato da direttive della Commissione Ue, una più ridicola dell'altra. L'ultima della quale, ad esempio, è una direttiva che imponeva a tutti gli allevamenti di maiali di munirsi di mangiatoie colorate, perché gli animali non intrissero.
In compenso, ci intristiamo noi euroscettici (e chi scrive è tra questi) nel constatare come la pianificazione per la perpetuazione del socialismo in Occidente fosse già stata preparata nei dettagli da Alessandro Natta segretario del PCI fin dal 1986, in visita da Gorbaciov di cui Bukovskij e Pavel Stroilov, hanno ben trascritto i colloqui intercorsi, dopo averne salvati i file, a loro rischio e pericolo.

L'abbraccio che strangola
Natta spiegò a Gorbaciov che il socialismo era in crisi, che era loro dovere morale salvarlo e che l'unico strumento per farlo era impossessarsi del progetto europeo, rivoltandolo ai loro fini. Analoghe fedeli trascrizioni Bukovskij ha effettuato per Willy Brandt, cancelliere tedesco, per Felipe Gonzales, per Mitterand, per Jacques Delors e Ken Livingstone tutti a colloquio con la nomenklatura sovietica. Sfilano nel libro, tutti gli interventi trascritti di questi vati del socialismo eurobabbeo, a Mosca in ginocchio da Gorby.
Il loro comune progetto era trasformare l'Europa in un unico blocco socialista con l'aiuto delle altre forze cosiddette progressiste. Per ciò che concerne il nostro paese, su indicazioni dello stesso Natta, anche dei cattolici popolari (quelli che da noi chiamamo ormai col termine montanelliano di "cattocomunisti"), già a partire dal '86.
Ecco perché Bukovskij va in giro a tenere coraggiose conferenze per cercare di convincere la gente come noi, che occorre fermare questo progetto, perché altrimenti le conseguenze saranno pesantissime, come già lo furono nell'URSS.
"Con la differenza" afferma laconicamente l'autore durante un suo meeting a Pordenone nell'ottobre 2006, "che coi soldi che si sono fatti andranno al sole delle Bahamas, mentre noi finiremo sotto i ponti ". E se entrare nell'Ue ci costò la famigerata e mai restituita "tassa sull'Europa" da parte di Prodi, è sicuro che uscirne sarà ben più catastrofico.
I popoli baltici sono quelli più vigili e non si faranno ingannare, poichè già sono passati sotto il peso di questa cortina. E a detta di Bukovskij, pure la Polonia, che in questi giorni vediamo particolarmente ribelle nei confornti del Trattato con in prima linea i due coraggiosi gemelli Kaczynski.
Il destino dell'EURSS è solo il suo allargamento, l'espansione. Poiché o si allargano, o è la fine. Il nostro esimio Romano Prodi già eurocrate della prima ora, e che non a caso ha fondato l'attuale coalizione politica col nome di "Unione" (nomen-omen) , nel suo discorso di congedo da presidente della Commissione, disse che i piani di espansione dell'Ue comprendevano la Turchia, il Medio Oriente e i paesi del Maghreb.
Questo spiegherebbe fin troppo bene perché nell'attuale Ue costituisce tabù parlare di "quote di ingresso" e di politiche migratorie restrittive, ed è obbligatorio accettare passivamente lo stato multietnico e multiculturale senza fiatare. E ora constatiamo che perfino "identità" è diventata una parola tabù.

Europol ed opinioni in manette
E come non affrontare con timore e tremore il cosiddetto mandato d'arresto europeo, con tanto di polizia europea (l'Europol), con l'autorizzazione a perseguire crimini di "razzismo" e "xenofobia"? Bukovskij sa bene che per crimini di questo genere non può esservi definizione precisa e che qualsiasi dissenso potrà essere criminalizzato e fatto rientrare sotto questa categoria.

"Uno si chiede quanti ex ufficiali della Stasi e quanti loro colleghi dell'Est europeo troveranno lavoro all'Europol" ci ammonisce.
Mastella non ha perso tempo a fare proprie le direttive forcaiole dettate dall' Ue col suo ddl che prevede 4 anni di reclusione, di cui si è già parlato su questo blog.

Eppure Tony Blair in questi giorni prima di uscire di scena e passare il testimone al suo successore Gordon Brown, ci ha dato una brillante prova di quanto ancora sappia essere patriottico: non ha voluto rinunciare alla Common Law, ovvero all'impianto giuridico britannico, per abbracciare quello europeo. Mentre i servi sciocchi di casa nostra (Prodi e D'Alema) erano intenti a svendere i nostri interessi cedendo gli ultimi brandelli di sovranità nazionale e facendo pressione affinché i fieri polacchi facessero altrettanto.
"Se il XX secolo ci ha insegnato qualcosa, è innanzitutto che ogni utopia finisce in Gulag. Non ci resta che aspettare, e vedremo quale sarà il Gulag dell'Unione Europea", conclude amaramente.
Tuttavia un filo di speranza esiste ancora. E Bukovskij ce lo indica nell'ultima parte del libro. Non ve lo riveliamo, perché è giusto scoprirlo dopo averlo letto fino all'ultima riga.

22 June 2007

Bertinotti e i bivacchi di manipoli nelle aule della Camera


Credo che la palma del peggior presidente della Camera spetti proprio a Fausto Bertinotti. Concedere l'uso delle aule con la stessa disinvoltura di un bidello che tiene aperte le aule scolastiche per le assemblee studentesche, è semplicemente aberrante, oltre che poco rispettoso delle istituzioni. Bertinotti è riuscito a realizzare in pieno il mussoliniano " avremmo potuto fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli", andando ben oltre Benito.


Proviamo a rinfrescare la memoria sul suo mandato così "super partes". Il suo deputato Caruso dalla faccia oltremodo rassicurante, si è vantato nel novembre scorso, di aver seminato marijuana nei vasi da fiori del cortile di Montecitorio. I due attivisti pro-gayezza Bruno Mellano e Donatella Poretti nel dicembre scorso hanno piazzato due statuine di coppia-gay dentro al presepe di Montecitorio al posto di Maria e di Giuseppe. In occasione dell' 11 settembre 2006 ha concesso un'aula ai dilibertiani del PdCI , con Dacia Valent, l'UCOII per una conferenza antiamericana e contro tutto l'Occidente. Senza dimenticare l'asportazione del quadro della battaglia di Lepanto di un anonimo settecentesco di scuola napoletana, perché da lui, l'inFausto, considerato un quadro poco distensivo nei confronti dei mussulmani, compiuta fin dal suo primo insediamento. Ora c'è la concessione di un'aula della Camera ad esponenti della Rosa nel Pugno per una conferenza sulle omertà vaticane nell'ambito della pedofilia. Da notare che sono proprio i rosapugnanti che vorrebbero, attraverso Marco Cappato, dare diritto di cittadinanza alla pedofilia, rifacendosi al modello olandese. E ora usano surrettiziamente il tema della pedofilia come clava nei confronti della Chiesa.

Ma Bertinotti fa sapere che non intende bloccare l'iniziativa , poiché "per lunga e consolidata prassi, l'utilizzo delle aule messe a disposizione dei gruppi parlamentari è liberamente consentito senza l'uso dell'autorizzazione...". Dunque, se ne lava le mani. Ergo, chi tace acconsente su questa, come su altre discutibili iniziative precedenti. Lo sfregio e lo spregio è compiuto fino in fondo.

15 June 2007

Sayonara Coglioni!


Mi è venuto un dubbio. E se i veri "coglioni" fossero nell'opposizione? Gli uomini del governo stanno in piedi con lo scotch, hanno una maggioranza risicata fatta di una spicciolata di voti in odore di brogli. Tuttavia continuano a richiedere "lo screening del perfetto democratico" a chi? All'opposizione. La miglior difesa è l'attacco, si sa. Loro che si sono dimostrati in ogni occasione dei "turisti della democrazia", che l'hanno posta sotto sequestro in parecchie circostanze, fanno come quel famoso ladro che grida "al ladro!". Ora c'è lo scandalo delle intercettazioni UNIPOL coi furbetti del Botteghino invischiati fino al collo. E a proposito di inVischiati, non possimo far passare in cavalleria il caso Visco-Speciale e il blocco della Corte dei Conti sulla nuova nomina del gen. D'Arrigo. Ma il Berlusca di fronte all'evidente imbarazzo di D'Alema-Faccisognare nei confronti della Magistratura, che fa? Usa il bon ton e il fair play, dichiara di fare quadrato intorno a questa maggioranza, contro lo sconcio delle intercettazioni. Che follia! Ma cosa crede? Di fare il bipartisan ? Pensa forse che quando toccherà di nuovo a lui ad essere impegolato sul caso SME (poiché riaccadrà) costoro restituiranno il servigio? Neanche per idea...

La Magistratura è sempre stata utilizzata dalla sinistra diessina come un'ascia di guerra (Tangentopoli docet) per attuare la via giudiziaria al socialismo. Vari esponenti della magistratura si trovano infatti nei DS: da Violante, alla Finocchiaro, dalla Paciotti e Brutti ad Ayala, fino ad arrivare al neoeletto Gerardo D'Ambrosio. Ora il "giustizialismo" delle toghe non vuole saperne di fermarsi e sta toccando anche gli stessi vertici diessini. Si sa, la rivoluzione divora i suoi artefici.

Ma Berlusconi e Fini fanno i liberali con chi non lo è mai stato con loro, arrivando a porgere solidarietà a D'Alema e a Fassino. D'accordo, fare i maramaldi con chi cade in disgrazia sarà pure becero. Ma almeno limitatevi a tacere, invece che comportarvi da poveri ciula. Dopotutto un bel silenzio non fu mai scritto.

Per tutta gratitudine Enrico Letta pretende che Berlusconi vada a scusarsi per quella sua battuta sul governo Prodi: "Ci vorrebbe un regicidio". Capirai che oltraggio... e chi sarebbe questo re? Prodi?!


Se avesse detto "ci vorrebbe un'affettatrice per la Mortadella" avrei potuto anche capire la gravità dell'affermazione. Il Berlusca dovrebbe ricordare a questa gentaglia il libro a lui dedicato "Chi ha ucciso Silvio Berlusconi", scritto da un giornalista dell'Unità e pure il musical "Killing Berlusconi" da lorsignori giustificato come mera "libertà d'espressione". Dovrebbe rinfacciare la loro "solidarietà" mai ottenuta, nemmeno in circostanze gravi quali il lancio del trippiede contro di lui. Perché non lo fa?


Silvio, tira dritto e non scusarti: gli Italiani non ti hanno votato perché tu lanci ciambelle di salvataggio agli uomini di questo governo. E se D'Alema che si è stizzosamente vendicato per ben due volte col giornalista de La Stampa impedendogli di imbarcare sull'aereo al suo seguito con gli accreditati solo perchè ha pubblicato notizie a lui non gradite, dovesse venir rinviato a giudizio, beh...è il caso di dire: a ciascuno il suo fardello.


Fatevi un po' furbi, o uomini di quel che resta della CdL. Altrimenti viene proprio voglia di non votarvi più e di dirvi quel che John Belushi in 1941 - Allarme a Hollywood gridò ai piloti giapponesi : Sayonara coglioni!

12 June 2007

Napolitano: natura morta con fossili

Natura morta con fossili
Vado o non vado da Napolitano? E' questo l'eterno tormentone berlusconiano prima e dopo i ballottaggi. La risposta la sappiamo già: non serve a niente. Lo sa pure Berlusconi, ma è costretto a adire alle vie istituzionali per far vedere al suo elettorato che tutte le tappe d'obbligo sono state intraprese. Ma il punto è questo: Napolitano non scioglierebbe le camere, nemmeno in caso di sconfitta cocente. Se poi ci si attacca a Genova col 51% allora, non parliamone proprio. Napolitano non scioglierà le camere nemmeno se tutti e tre i partiti del centrodestra andassero d'amore e d'accordo. E sul caso della rimozione del gen. Speciale se ne è lavato pilatescamente le mani col suo non possumus. L'hanno messo lì apposta, come una natura morta con fossili di Morandi o di Carrà: un riempitivo. Taglio nastri tricolore, ergo sum. Depongo corone di lauro all'altare della Patria, ergo sum...

Eppure qualcosa fa, Napolitano. Esterna discorsi imbevuti di retorica da comunista quasi pentito. Ha tenuto un discorso pentendosi e dolendosi sulle Foibe. Lo ha fatto sulla rivoluzione ungherese del '56. Peccato che in queste occasioni si sia ricordato di nominare solo il socialista Antonio Giolitti. E i liberali alla Bettiza e Montanelli - quelli che non hanno avuto bisogno di sbagliare per pentirsi? Niente... su di loro, nemmeno una parola. Solo i dissidenti di sinistra hanno diritto di cittadinanza e di riconoscimento tardivo.
Poi c'è stato l'atto di contrizione per il commissario Calabresi e i martiri degli anni di piombo: meglio tardi che mai. E non dimentichiamo la targa al Senato per quello stinco di santo di Carlo Giuliani. Qual è il motivo per conferire tanto onore nei confronti di chi ha tanto disonorato? Era una proposta fatta a pieni voti dalla maggioranza. Perciò non si poteva non firmare. Poi tra 50 anni, ci sarà tempo per pentirsene e rettificare. Ci sarà tempo per dolersi. Mi chiedo se nel DNA comunista ci siano solo errori, orrori, crimini e pentimenti. Per poi ripetere il monotono: "compagni, facciamo autocritica".
Giorgio Napolitano, il genio nella bottiglia di Morandi o di Carrà. O il gran paguro Bernardo l'Eremita che fa capolino da un fossile.

04 June 2007

Nota di addebito per un governo rovinoso

Scrivere non basta più. Indignarci nemmeno. Occorre agire e agire in fretta. Se continuamo a trangugiare abusi su abusi, ingiustizie su ingiustizie diverremo quel che ci meritiamo di essere: sudditi (e non cittadini) di un'oligarchia di malfattori. L'ultimo caso della rimozione del generale Roberto Speciale e degli abusi di Visco che ha cercato di depistare la GdF dalle indagini su BNL, è solo l'ultima angheria nell'ordine di tempo. Ma ne vedremo ancora delle belle. Il fatto è che stiamo facendo l'abitudine alle vessazioni, e questo non è un buon segno per gli Italiani. Il fatto è che se l'opposizione non ha nulla di meglio da fare che salire al Quirinale da un presidente della Repubblica in fama di Ponzio Pilato, messo lì a tagliare nastri e a fare il quadro antico e polveroso, beh perde il suo tempo e compie un falso movimento. Hanno cercato di barattare, attraverso Padoa-Schioppa il loro abuso: un posto alla Corte dei Conti per il gen. Speciale, per comprarne il silenzio. Il che è ancora più grave. La magistratura - inutile illudersi - si arenerà nel Porto delle Nebbie. Specie quando trattasi di uomini politici della sinistra. E se l'opposizione conta sulle defezioni dell'esigua maggioranza al Senato, ebbene casca proprio male. Di Pietro ha già detto un luogo comune insopportabile: che non si butta via l'acqua sporca col bambino. Qui però si tratta di acqua sporca e fetida con dentro un mostro, altro che bambino! Vogliamo ricapitolare la nascita del governo più disonorevole della storia della Repubblica, la quale sabato 2 giugno ha festeggiato l'anniversario?

1) Le elezioni vinte con una maggioranza risicatissima in odore di brogli dove si è dato annuncio di una vittoria a urne non ancora chiuse e spoglio non completato.
2) L'indulto a fior di delinquenti (passato anche grazie a defezioni dell'opposizione).
3) L'aula del Senato intitolata a un teppista coperto di passamontagna con l'estintore in mano come Carlo Giuliani.
4) Le false liberalizzazioni di Bersani per tassisti, farmacisti e il varo di una finanziaria da ridurci in braghe di tela.
5) L'entrata in aula parlamentare di personaggi screditati e perseguiti dalla legge come Francesco Caruso e Daniele Farina.
6) Gli ex terroristi, macchiatisi di omicidi e altri misfatti, chiamati a collaborare alle camere da ministri incaricati (Sergio D'Elia , Roberto Del Bello, Susannna Ronconi).
7) I DICO e la Legge Amato-Ferrero sulla cittadinanza abbreviata con tutto quel che ne consegue.
8) Il forcaiolo ddl Mastella sui reati d'opinione.
9) La pessima politica internazionale in Medio Oriente e l'equivicinanza con l'Hezbollah.
10) L'empio baratto durante il rapimento Mastrogiacomo di due afghani morti decapitati in cambio del rilascio del giornalista di Repubblica.
11) L'azzeramento degli 007 schiaffati in galera (Mancini) o sotto inchiesta come Pollari, per erigere a uomo di mediazione in Afghanistan Gino Strada.
12) La paralisi delle infrastrutture (TAV e rigasificatori ) e l'immondizia che sommerge Napoli senza porvi rimedio.
13) L'insicurezza nelle strade delle nostre città e l'immigrazione selvaggia.
14) La rimozione di un galantuomo come il gen. Speciale.

In 13 mesi di governo, eccovi dunque elencate 14 nefandezze. Più tutte le altre che mi sono dimenticata: scusate se è poco. Fino a quando ci tureremo il caso e sopporteremo? E fino a quando i nostri politici di riferimento si perderanno in chiacchiere, distintivi e talk-show serali davanti alla tv senza aiutarci per davvero a porre rimedio?

01 June 2007

Santoro ha fatto il giro delle sette chiese


Non è tutto Sant-oro ciò che luce. Anzi, la tanto reclamizzata puntata di Anno Zero del suo programma si è rivelata per ciò che è e si presumeva fosse: una vera e propria patacca di cartapesta messa in piedi coi ritagli del più defunto anticlericalismo. Il documentario della BBC pareva un cattivo feuilleton d'appendice sui piccini maltrattati. Per carità, dovere di solidarietà per le vittime della pedofilia, specie se bambini, e chiunque ne sia il molestatore, che venga perseguito penalmente. Ma nel documento in oggetto, non c'era alcun contradditorio, se non la protervia di novello Torquemada di Colm O'Gorman, autore del programma, il quale urlava così forte che perfino Masaniello-Santoro - che di sceneggiate se ne intende - dovette dirgli di abbassare la voce. Alla faccia della flemma british! Per un momento pareva di essere tornati ai tempi delle guerre religiose tra protestanti e cattolici, tanto correva sangue in studio. Del resto Michele-Bellaciao, esige sempre cruente mattanze nel suo studio. Composto e regale, invece mons. Rino Fisichella. Il protestantesimo secolarizzato attacca il cattolicesimo sull'ultimo tabù rimasto: il celibato dei preti e la non introduzione delle donne nel sacerdozio. Questo processo mediatico ad opera della BBC è, secondo Roger Scruton, parte integrante di questa azione.


Quel che colpisce, è la sinistra antagonista e totalitaria del dopo-Muro di Berlino. Sconfitti dalla storia (la disgregazione dell'URSS), dalla geografia (la fine della Cortina di Ferro e la ridefinizione della mappa occidentale), e dalle Scienze umane (la pretesa scientificità del socialismo marxista), falliti in Italia i referendum sulla legge 40 e rifiutati i Dico, a che cosa si devono attaccare quel che resta dei "compagni"? Alla religione e alla Chiesa, che ha la colpa di essere sopravvissuta al comunismo. La quale doveva essere bandita dagli stati materialisti quale "oppio dei popoli", e invece è ritornata in auge. Crollano le ideologie laiciste di stato come il marxismo-leninismo, ecco riaffiorare le fedi spirituali. C'est la vie. L'astuto Putin l'ha capito: tant'è vero che ha creato un'ottima saldatura tra lui e il il patriarca Alessio II, per difendere l'identità nazionale. Si edificano templi ortodossi di legno perfino nelle taighe (le foreste russe) di betulle. In casa nostra invece si pretende saccheggiare la Chiesa che rappresenta millenni di cultura (pur con i suoi errori-orrori) istruendo processi mediatici da Torquemada laicisti e materialisti come quello a cui abbiamo assistito giovedi sera: bloody Thursday. E allora pur di portare letame alla propria discarica, Santoro fa il giro delle 7 chiese, compresa quella anglicana, per razzolare tutto quanto può essere "organico" (parola gramsciana) all'altro suo materiale organico: ovvero lo sterco. Perciò anche le periodiche crociate protestanti e secolari della chiesa anglicana contro Santa Romana Chiesa, possono essere utili al suo disegno di comunista fallito nonché ex-militante di Servire il Popolo, un gruppuscolo extraparlamentare marxista-leninista. Buon sangue, non mente mai.


Sorge spontanea una domanda. Ma le diocesi protestanti, Mr. O'Gorman della BBC, non conoscono nessuno di questi brutti peccati? E i college britannici, su cui è fiorita tutta una letteratura cinematografica ( Another Country, Maurice, ecc. ) sono tutti luoghi di studio, preghiera ed ascetismo, con docenti e pastori (magari "sposati") che non allungano mai le mani sui discepoli? Ci piacerebbe proprio saperlo...