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05 October 2007

Zingaro chi sei?

C'erano una volta gli zingari. Così li si chiamava prima che la political correctness imperante imponesse il termine "rom" (essere umano, persona) o "nomade". Quest'ultimo poi non è significativo di nulla visto che in una società che si muove e muta velocemente siamo diventati (per esigenze di lavoro, o di tempo libero o comunque di stile di vita) tutti nomadi. Il termine zingaro veniva intercalato da "gitano", parola che deriva da Egitto, poiché secondo la leggenda popolare pare che provenissero, nelle loro varie peregrinazioni, dalla terra dei faraoni. E oltre che le sigarette francesi (Les Gitanes) a celebrarli c'erano canzoni e letteratura. Ricordate quella di Dalida?
Zingaro chi sei?
Figlio di Boemia
Dimmi tu perché
Sei venuto qui?
Quando mi stancai
dell'Andalusia...
Poi Iva Zanicchi "Prendi questa mano.....zingara...dimmi pure che destino avrò...". Per non dire della "Carmen" di Mérimée messa in opera da Bizet che ha celebrato l'amore gitano (L'amour est enfant de Bohème, il n'a jamais jamais connu des lois ..."). Insomma, a ciascuno la sua zingara, o zingaro.
Il duo Amato-Ferrero, dopo buonismi a valanga distribuiti a pioggia, e di porte spalancate, è stato costretto ad ammettere che è emergenza zingari (o nomadi o rom). I quali provengono in larga parte dalla Romania. E proprio per questo, cittadini comunitari della Ue. Non si possono respingere ma solo espellere per motivi di ordine pubblico, in virtù (o in disgrazia) delle leggi Ue. In Italia sono già moltitudini e altrettanti sono in arrivo. Che fare? In un fondo del Corriere della Sera (L'invasione dei nomadi - sabato 29 settembre) Alberto Ronchey scrive che Montanelli fu il solo cronista ammesso a viaggiare sui loro carozzoni tirati dai cavalli, grazie all'intercessione di un impresario ebreo che faceva il talent scout di violinisti tzigani, ricordando sul Corriere" .." Costui, facendomi passare per un suo assistente, ottenne un posto anche per me in una carovana da Corizza a Salonicco attraverso la Macedonia e la Tessaglia... In quel viaggio imparai sulla vita degli zingari molte cose, ma soprattutto una. L'inutilità di spiegargli il motivo per il quale eravamo inseguiti spesso a fucilate da contadini e pastori. Rubavano tutto quello che trovavano per le strade, agnelli, galline, farine , attrezzi... Ma non si rendevano conto di ciò che facevano perchè il concetto di proprietà non era mia entrato nei loro cervelli".

Ora Ronchey sottolinea che più di mezzo secolo dopo il prefetto Achille Serra di Roma dichiarava qualche mese fa:" Visito personalmente i loro campi. Le donne non si vedono, forse perchè sono sulla metro a scippare borsette, gli uomini dormono perché hanno lavorato di notte svaligiando abitazioni.". ( Repubblica 19 maggio).
Tutti i loro insediamenti sono abusivi e i nostri campi alle porte delle nostre congestionate città non sono certo le praterie o le steppe euroasiatiche da cui provengono. E nell'articolo si scrive che intorno ai campi nomadi si ripetono aspri conflitti. "Da una parte ruberie di automezzi, ciclomotori, benzina, denaro dai parcometri, perfino panni stesi. Dall'altra parte, incursioni di rappresaglia imputabili anche alla primaria xenofobia razzista dell'inconsulta violenza".
L'editorialista del Corsera si chiede infine se si può integrare e ospitare in Italia come altrove, qualsiasi flusso di immigrazione con annessi i problemi testé citati.
Mi ha sorpreso nell'apprendere che il radicale Yasha Reibman vicepresidente della comunità ebraica milanese, alcuni rabbini e il prete cattolico don Virginio Colmegna della Casa della Carità, abbiano festeggiato la festa delle capanne coi rom di Milano appena sgombrati, mostrandosi ignari di tutto quel che ci sta dietro. E sono rimasta perplessa che don Colmegna digiunasse per protesta contro lo sgombro dei nomadi voluto dalla giunta milanese. Forse mi sono distratta, ma non ho visto lo stesso sacerdote digiunare per protesta nei confronti di quei quattro ragazzini rimasti uccisi da un rom ubriaco che guidava un furgone travolgendoli, e oggi condannato ad Ascoli Piceno a soli sei anni e mezzo di reclusione. E figurarsi se li sconterà tutti!
Agitare il solito fantasma dei campi di sterminio dove gli zingari furono fatti fuori dai nazisti, non serve affatto alla bisogna. Nessun cittadino di buona volontà vuole ricorrere a simili metodi. Epperò, imporre alla popolazione milanese una difficile improbabile convivenza basata su un'altrettanto improbabile integrazione nei confronti di chi si è selezionato geneticamente sulla vita errabonda campando di espedienti laddove la proprietà non viene rispettata poiché per essi non esiste tetto né legge, rischia di dare ragione a quel detto popolare secondo cui i medici pietosi fanno le piaghe infette. Dietro a questo embrassons-nous da oratorio interreligioso, francamente non vedo alcuna idea né volontà di soluzione del problema.

65 comments:

Massimo said...

Perchè quei signori che hai citato (da Ronchey a Serra, da Amato a Ferrero) scrivono e dicono ciò che scrivono e dicono degli zingari, ma non usano le stesse parole per i musulmani ?
Eppure a me sembra che il pericolo dell'islamizzazione sia molto più concreto e tremendo di una zingarizzazione dell'Italia ...

Anonymous said...

E non la vedo neanch'io cara Nessie...Prodi però ha fatto di peggio. Tutti in Europa si sono tutelati con delle moratorie.
Il governo dei "coglioni" non l'ha fatto e ha spalancato la porte agli zingari.
Adesso si accorgono dell'emergenza criminalità che hanno causato. E imboniscono la gente (o almeno ci tentano) con le solite chiacchere, il solito FUMO.
Solo per questo dovremmo riempire le piazze e chiedere che quei cianfroni disonesti vadano a casa.
Non c'è altra via, questo governo non ha nessuna intenzione di cadere, sono pronti a NON fare nulla che li metta in pericolo. NULLA. Questo vuol dire calare le brache con i comunisti, gentaglia che mai, da quando il comunismo ha visto la luce, ha fatto qualcosa per il popolo.
Sono pronti a svendere il territorio, a bloccare le infrastrutture, l'economia, a non varare nemmeno una di quelle riforme di cui l'Italia ha urgentissimo bisogno.
L'unico obiettivo è varare quella porcata dell'amato-ferrero per accalappiarsi i tre milioni di voti degli immigrati regolari.
Questo paese é sull'orlo del baratro, e sono convinta che se noi in prima persona non ci ribelliamo, la CDL farà ben poco.
Quanto ai preti con l'anima rossa,l'hanno venduta al diavolo, quindi non meritano alcun rispetto.
Un vero cattolico aborrisce il comunismo.
Ciao Mary

Lo PseudoSauro said...

"Zingari" non e' altro che l'italianizzazione del termine con cui i nomadi definiscono se' stessi... almeno da 100 anni. E' vietato anche questo? Il vocabolario e' sotto sequestro giudiziario evidentemente e con lui tutti quelli che usano della lingua italiana. Sei anni e sei mesi per strage (tale e' la definizione giuridica) sono gia' un'insulto intolerabile, ma i tre anni e sei mesi chiesti dal PM sono un offesa da lavarsi col sangue. Ma, siccome non c'e' limite alla stupidita' umana, si legge che alcuni genitori degli uccisi si sono ritenuti "soddisfatti" per la condanna comminata. Roba da non credersi. Poco piu' di un anno di carcere per cadavere, di cui non verra' scontato nemmeno un giorno e c'e' chi si ritiene soddisfatto. Ci hanno ridotti ad automi incapaci fino di esigere giustizia.

Anonymous said...

Chissa` poi perche`in braccio ad una donna seduta per terra, un bambino nel suo grembo dorme sempre. Una volta passando accanto ad una di loro le chiesi perche` quel bambino dormisse sempre. Ha scrollato le spalle.
Mytwocents

Nessie said...

Massimo, per la prima volta non sono d'accordo con la tua procedura di mescolare i due fenomeni migratori. Quello degli zingari riguarda la sicurezza spicciola quotidiana, il degrado alle porte delle città che ovviamente non sono le pianure ungare e nemmeno euroasiatiche - degrado che svalorizza gli immobili che attorniano i campi nomadi in men che non si dica e che priva i cittadini dell'uso dei loro attrezzi quotidiani per andare al lavoro(i furti di biciclette, auto e di motorini non si contano nemmeno più, come pure quello degli appartamenti).
Quello degli islamici è un problema di incompatibilità cultural-religiosa dovuta al fatto che praticano una religione che è tuttuno con la politica e la loro legge e che non si è mossa da 1300 anni fa.
In ogni caso, il nostro paese, vuoi per rom, romeni, albanesi, nigeriani e mussulmani mediorientali sta diventando una "no man's land". Terra non più nostra e diritti non più garantiti agli autoctoni.

Nessie said...

Mary, la verità è che come indica il vecchio Indro, non si può pestare l'acqua nel mortaio. E che se questi non si sono voluti "sedentarizzare" e integrare in tanti anni, non sarà certamente con l'oratorio interreligioso che cederanno alle lusinghe di una vita tranquilla fatta di onesto lavoro. E oggi, abbiamo avuto l'ennesima prova di malagiustizia: una strage di 4 ragazzi non merita una pena lieve di sei anni. Siamo stufi marci!

Nessie said...

Sauro, ho letto che il PM , e cioè la pubblica accusa, richiedeva solo 4 anni e sei mesi, se non erro. E stasera al TG quando ho sentito la sudditanza psicologica dei parenti delle vittime che hanno applaudito il giudice per i 6 anni, non credevo alle mie orecchie: credevo davvero che lo facessero per ironia nei confronti di questa sconcezza cosiddetta giuridica.
Ormai il popolo italiano è alla frutta e non sa più cos'è lo spirito delle leggi e la giustizia giusta.

Mytwocents, lo sfruttamento di minori e la questua in tenerissima età, l'addestrare i bimbi al furto è una loro prerogativa. Ciao.

Anonymous said...

A proposito dell'assasino del Piceno: non farà nemmeno un giorno. E' già ai domiciliari (o forse in clinica)

Anonymous said...

Scrivo anche qui: si poteva fare una moratoria per la Romania e fermare la barbara marcia per almeno 2 anni, tale moratoria è stata applicata in altri Paesi europei. Ma l'anno scorso quel genio del presidente del consiglio disse che no, non c'era emergenza rom, assolutamente, solo i razzisti avevano visioni catastrofiche. Ora si accorgono. 3 giorni fa in una cittadina nell'hinterland romano, entrano 4 donne rom in una palazzina di 6 piani, tentano di entrare negli appartamenti, in 3 ci riescono e portano via il possibile, provano ad entrare nel quarto appartamento usando una tessera plastificata, la persona all'interno di quell'appartamento si accorge del rumore, guarda dallo spioncino e vede le 4 donne, spaventata scarica i pugni contro la porta e le 4 scappano. Non fa in tempo a chiamare la polizia che quelle si sono dileguate. Diciamo che stavolta le è andata bene, a lei e a suo figlioletti, ma la prossima? Perchè torneranno in quell'appartamento. Poi dicono che non trovano lavoro perchè sono zingari. E noi ce li dobbiamo sobbarcare per forza questi disgraziati.

Nessie said...

Lupus in fabula:-) La verità è che il rom ubriaco era già pluripregiudicato; che sono usi viaggiare su mezzi non sicuri (figurarsi se vanno a farsi fare i bollini blu di revisione dalla Motorizzazione come noi altri poveri pirla!)e privi di documenti per condurre. La verità è che mentre noi siamo angariati e tartassati dalla mattina alla sera anche dal costo auto, questi hanno LICENZA DI UCCIDERE e di non scontare le già lievi pene.

paoletto said...

Il progetto di questo sinistrume e' portare l'anarchia nel Paese e gli zincari giocano un ruolo importante, cosi' come i mussulmani e tutte le etnie che non nascondono il loro fastidio per la Nazione che li ospita.
Distruggere tutto e il piu' presto possibile e soprattutto far perdere la cognizione di Nazione ai residenti.
Un governo di deliranti con un esercito di rincoglioniti che crede che i somari volino specialmente se a scriverlo e' l'unita, il manifesto e compagnia cantante.
Preso dalla foga, il governo accellera nei suoi deliri provocando pero'una scossa che momentanemente sveglia coloro tranqullamente si erano addormentati. Dovendo calmare gli storditi gli sconcertati e i sodomizzati si mostra in lontananza in po'di fumo, magari aromatizzato con alcune di quelle spezie che i nostri ministri pare apprezzino tanto.
E intanto la bile sale, sale e mi auguro presto di vedere quei traditori muniti di carica istituzionale, subire la sorte di Craxi costretti a trovare asilo in uno dei loro paradisi con il burqua.
Ciao Nessie,
let's keep going on!

Nessie said...

Elly si attaccano a tutto come le locuste della carestia biblica. Pure agli oggetti più superflui. Pensa che a Milano hanno portato via ad un pensionato anziano, pure la voliera con i canarini, che era il suo unico passatempo. Quel poveretto è andato dai carabinieri a piangere e il maresciallo si è impietosito. Ha curato il campo nomadi adiacente eppoi insieme al vecchio si sono messi a imitare lo zufolo degli uccellini. Questi hanno riconosciuto il padrone e si sono asgitati e si messi a gorgheggiare a più non posso, finché il maresciallo è entrato nel campo e li ha riportati al suo padrone. Manco i canarini ci volevano stare in quell'inferno.

Nessie said...

Notazione molto interessante la tua Paoletto. Far perdere a noi autoctoni il concetto di Patria e di Nazione è la prima delle loro preoccupazioni. Del resto Amato l'ha detto chiaro e tondo nel suo intervento sulla rivista Reset pubblicata nel Corriere-Cultura (sic!). Che può sintetizzarsi così: razza italica, razza bovina. Da tagliare in fretta con new entry. Non importa quali, purché non autoctoni. Chi sono i veri razzisti? Non ho dubbi: loro. Importare i presupposti per la xenofobia per poi far finta di lamentarsene è la madre di tutte le ipocrisie. Ciao e grazie.

P.S. a Elly. Lavorare e studiare in modo stanziale non rientra nel loro corredo storico-genetico. E se ne sono sempre fatti un vanto. In passato come nel presente.

Anonymous said...

Ho sentito anch'io della sentenza indecente.
Ma sarebbe il minimo.
Il tipo é agli arresti domiciliari in un residence in riva al mare.
Da lì passerà in una comunità per essere curato dall'alcolismo.
Ergo dei sei anni NON sconterà nemmeno un giorno.
Gli amici dei poveri ragazzi e qualche parente che non recita davanti alle telecamera la sceneggiata "siamo tutte creature del buon Dio e meritiamo il perdono" hanno urlato che avrebbero incendiato il campo nomadi e ammazzato il colpevole.
Non la faranno, ma se lo facessero sono stati tirati per i capelli.
Ciao Mary

Nessie said...

Mary ci fanno vedere nei TG quel che diavolo vogliono loro. Quando passava il furgone-cella con dentro l'assassino, la gente lo rincorreva prendendolo a sassate. Ma naturalmente le interviste in tv sono sempre all'insegna del perdono e dell'accontentiamoci della sentenza dei sei anni. I politici e i magistrati che seguono pedissequamente le loro direttive senza applicare la legge, devono stare attenti a tirare troppo la corda.

Anonymous said...

Basterebbe avere la mano pesante...

Unknown said...

Cara nessie, vicino Torino un italianissimo ometto ha investito ed ucciso una giovane 16enne. Non avrà una pena lunga e pare gli avessero già ritirata la patente altre volte. Purtroppo i deficienti sono ovunque e l'imbecillità, come ben diceva GB Shaw, è molto ben distribuita. Lei sbaglia a farne una questione etnico-razziale. Il punto è che ci sono alcuni reati che andrebbero puniti molto più duramente e con certezza della pena. Sei anni non sono molti ma facesse almeno quelli...

Nessie said...

Caro tilt, lei capita nel momento sbagliato, dove i buonismi genaralistici sono fuori dai tempi massimi e francamente sono inasprita come vbuona parte degli italiani che NON VOLETE ASCOLTARE! D'accordo sull'inasprimento generale per questo tipo di reati. Anche per il SUO ometto. Ma non facciamone entrare più, perché oltre ai nostri delinquentonie ubriaconi dobbiamo badare anche a quelli che voi altri vi ostinate a difendere.Stop.

Nessie said...

Massimo2 , è 'na parola...

Unknown said...

Cara Nessie lei sta trasformando la sua legittima indignazione per episodi terribili e deprecabili in odio senza frontiere. Grazie al cielo NON C'E' tutta questa acredine in giro se non nella fantasia alterata di Bossi. Le ripeto che bisogno di certezza della pena non di cappucci, forconi e fuochi.
Stia bene

Nessie said...

Senta tilt, vada a leggere tutti i commenti (di sinistra) che hanno messo sul blog di Beppe Grillo, il quale oggi avrebbe detto qualcosa di "leghista" sul tema dei flussi indiscriminati dei rom. E non certo perché si è improvvisamente convertito, ma perché è la verità nuda e cruda. Se poi la gente come lei è cieca e sorda non so cosa farci. Lo sa o no che il suo amico Prodi è l'unico a non aver concesso la moratoria del flusso dei nomadi in Italia mentre gli altri paeso l'hanno fatto? Ma gli altri stati Ue sono tutti razzisti e xenofobi, evidentemente. Non ho più voglia di perdere il mio tempo a fare entrare qualcosa di sensato nella sua mente. La mi stia bene.

Lo PseudoSauro said...

Tilt: ce l'ha presente la Costituzione della Repubblica Italiana? Lo sa che i cittadini in Italia contano piu' degli stranieri e che sono i cittadini a dare corpo a quella cosa strana che va sotto il nome di "autodeterminazione"? A dispetto dei fatti noi viviamo in uno Stato Nazionale: certificato. Allora immaginera' anche che la stessa UE non puo' avere alcun potere politico se la costituzione non viene cambiata... sapra' anche che per cambiare sostanzialmente la carta costituzionale bisogna avviare un'Assemblea Costituente e nominare un governo provvisorio... ebbene, fino a che cio' non sara' fatto rimaniamo uno Stato Nazionale ed i rapporti con gli stranieri saranno trattatyi per via diplomatica, non sindacale, ONG, ONLUS, ACLI etc. Se la nostra costituzione e' "razzista" non so che farci: l'avete fatta voi insieme ai socialisti, prima che li sostituiste, e ai democristiani. Il comunismo sulla carta non c'e': ci sara' di fatto, ma non e' prescritto.

Unknown said...

Ho la sensazione che Lei abbia censurato un mio commento. E' nel suo diritto visto che il blog è il suo.
Le auguro di divertirsi a dar ragione a chi la pensa come lei e viceversa.
Strano senso della politica...

Nessie said...

Io ho ricevuto tre commenti suoi. E tre ne ho pubblicati.

Anonymous said...

Roma: dirigente ospedaliero di 62 anni appassionato di ciclismo, preso a bastonate e rapinato di un lettore CD da due romeni. E' morto dopo 2 gg dopo essere uscito dal coma. La morte di Moriccioli ha riacceso le polemiche sulla sicurezza mentre sulla pista ciclabile di Tor di Valle, nulla è cambiato.

Avanti così.

Nessie said...

Anonimo, mettiti un nick. La notizia l'avevo letta anch'io. Era sul Corriere a pag. 21 accanto a quella dei 4 ragazzini uccisi di Ascoli Piceno. Ed era poco più di un trafiletto di spalla. Ma ogni giorno è un tale bollettino di guerra sconsolante che il principio della sacralità della vita sembra essere venuto meno da parte di quegli utopisti del menga che causano questa ecatombe. E insistono pure nel gloriarsi del loro mondo, come fosse il migliore dei mondi possibile, mentre il Paese va a ramengo. E' proprio vero che ogni utopia finisce nell'incubo del gulag.O semplicemente, nell'incubo. Italiani in via di estinzione.

Anonymous said...

Sulla Romania, Frattini dice: "Tra Italia e Romania c'era un patto. Noi rinunciavamo a mettere limiti agli ingressi romeni, loro si impegnavano a maggiori controlli. Siamo stati ripagati male. Il governo, però, ha i mezzi e non li usa. Una direttiva Ue consente l'accompagnamento forzato alla frontiera. Ma l'Italia non ha approvato la norma di attuazione. Si potrebbe fare in un'ora con un decreto legge. Chi è causa del suo mal...".

No, dico oltre ad averlo visto Grillo il grave pericolo, lo stesso pericolo lo ha visto pure Frattini! E' un miracolo ma sempre che siamo punto e accapo. Qui non si tratta di razzismo, qui si tratta di rom, gente che non lavora e non ha mai lavorato, gente che si sposta continuamente, depreda, ruba, rapina e a volte ammazza pure e dovremmo tenerceli? Basta la delinquenza italiana, non serve quella rom o quella islamica. Il fatto è che il buon prodi ha già avvisato che continuerà con la politica delle porte aperte con buona pace dei buonisti.

Anonymous said...

Gia' tanti anni fa, quando vedevo uno zingarello che mendicava subito gli chiedevo dove erano i suoi genitori e perché non era a scuola. A questa domanda lui scappava, ma la gente si impietosiva e gli dava le monetine, pensando di far bene. Gli assistenti sociali non se ne occupavano, come se quei bambini potessero essere sfruttati di diritto e si parlava della cultura degli zingari, come se ne avessero una..
Non ho piu' parole per dire quanto diventi pericoloso vivere in Italia. Ora che so che si puo' vivere senza lucchetti e senza paura di scippi per strada. E la formula alla fine é semplice, niente di speciale o razzista, é un governo che si occupa della sicurezza dei propri cittadini.
Se non lo farà e presto, i cittadini si organizzeranno da soli.

Nessie said...

Non auguro del male a nessuno. Ma vorrei solo che quelli che vengono qua a pontificare e che parlano di "odio senza frontiere" dovessero provare solo per qualche minuto tutto lo strazio di quei poveri familiari dei quattro ragazzi di Ascoli Piceno. Naturalmente, cara Elly, questi soloni hanno già la risposta pronta: può capitare di trovare delinquenti anche italiani. E questa sarebbe una valida ragione per andare a importarne ancora un po' di più da fuori, secondo loro...Magari tra gente senza fissa dimora.
Sì Elly, Prodi aveva diritto a una moratoria biennale sui rom. Ma se non l'ha fatta, stai pur certa che avrà avuto dei tornaconti economici in cambio. Patti oscuri che non ci è dato di sapere. E comunque, anche quella di Frattini, mi pare una posizione alquanto blanda e difensivista. Diciamo pure che Prodi spalanca le porte e Frattini le tiene dischiuse, per parlare fuor metafora.Ci vuole altro in momenti come questi. Ciao.

Nessie said...

Ecco le parole che ci piacerebbe sentire invece delle solite logore e fruste ciance sul razzismo e la xenofobia: un governo che si occupa della sicurezza dei suoi cittadini.Ma per fare ciò bisogna rivedere da cima a fondo la propria politica migratoria. E non fare entrare oves et boves. In America, ad esempio, la cittadinanza te la devi guadagnare e sudare. In Australia, pure. Sei fortunata Lonty, a vivere in uno stato come il Canada dove si può avere dimore senza lucchetti e antifurti.

Anonymous said...

Nessie, il radicale Yasha Reibman vicepresidente della comunità ebraica milanese, alcuni rabbini e il prete cattolico don Virginio Colmegna della Casa della Carità, agendo però in dispregio al comune buon senso, sono andati a rendere onore ai rom, cn l’illusione di convertire gli zingari ad astenersi dai loro abituali guadagni senza fatica? Lo sanno che continueranno come sempre a fare altri tipi di feste ai comuni cittadini. Ma ai buonisti questo non interessa. Purtroppo.
Quanto a tilt64, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere.
Ieri nei tg delle TV private s'è visto Prodi accolto con insulti e fischiettate a Torino; nei tg delle Tv nazionali il "particolare" l'hanno accennato di sghimbescio; in quello regionale, neanche un cenno. La telecamera mostrava in primo piano il faccione di Mortadella con accanto il giornalista che gli scodinzelava attorno, annunciando gioioso notizie di tipo pormozionale. E vai con le notizie della tv pagata dal solito cittadino cornuto, mazziato e razziato.

Lo PseudoSauro said...

Certo che siamo proprio fessi... qui la "solidarieta'", l' "accoglienza" non c'entrano niente. Questi disgraziati guadagnano un sacco di soldi dall'immigrazione: quelli che la gestiscono, quelli che la sfruttano e quelli che la favoriscono intascandosi i contributi UE senza spenderli come andrebbero spesi. C'e' tutto un proliferare di ONLUS che si occupano di questo, con tanto di "corsi" e "figure professionali". Tanto hanno lavato il cervello ai ragazzi che questi si vestono come bantu' e rinunciano volontariamente al loro aspetto "occidentale" per meglio adattarsi al "diverso" e alla sua "civilta'". Poi ci sono i delinquenti patentati che si passano parola e vengono qui perche' sanno che i reati non vengono perseguiti. Del resto e' storicamente documentato che ogni emigrazione portava con se' anche gli avanzi di galera oltre a chi desiderava onestamente crearsi una nuova vita. Una ragazza rumena scrive da Grillo che i delinquenti locali vengono in trasferta in Italia, non per lavorare, dato che di lavoro non ce n'e', ma proprio per delinquere sicuri di farla franca. Il caso degli zingari e' oltremodo chiaro, dato che fanno cio' che hanno sempre fatto e non lavorano nemmeno sotto tortura. Per qualunque sforzo si faccia, non si riesce a capire quanti stranieri risiedano, legalmente o illegalmente, in Italia. C'e' chi dice da 5 milioni fino addirittura a 13. Pure facendo una media la cifra e' enormemente alta dato che chi ha un lavoro stabile e' solo una minima parte dei regolari. E gli altri che fanno? Mi auguro che in futuro vengano accertati responsabilita' e responsabili, in quanto molti italiani sono morti atrocemente e inutilmente e moltissimi altri hanno subito una caterva di vessazioni. La liberta' di tutti e' stata compressa da questo fenomeno e ormai non e' piu' possibile vivere come si viveva prima.

Anonymous said...

No Nessie, prodi (la pi minuscola è voluta) non aveva il diritto a quella moratoria, prodi aveva il DOVERE di firmarla per rispetto degli italiani e non lo ha fatto. Di conseguenza non firmando quella moratoria il professore degli italiani se n'è altamente fregato. Manco io auguro del male a qualcuno ma i buonisti per capire a fondo il problema dovrebbero provare il terrore e il dolore che qualcuno ha già subito e provato.

Marnie, anche io ho sentito voci discordanti riguardo l'episodio di Torino. E se l'hanno fischiato è ancora sempre poco, dovrebbero lanciargli addosso qualsiasi genere di frutta e verdura. Dovrebbero rinchiudersi a palazzo senza avere possibilità di uscire tra la gente. L'antipolitica è tutta loro.

Anonymous said...

Questa mattina su RTL 102.5 c'è stata una puntata dell'"Indignato Speciale" dedicata a questo problema con decine di testimoninze, alcune da film dell'orrore anche giuridico, dei danni subiti e delle impunità conclamate e reiterate. Impunità che non sono un caso ma l'applicazione pratica di precise teorie. Ai cittadini manca completamente una risposta concreta, con effetti tangibili all'enorme necessità di sicurezza. Per contro gli stessi cittadini sono vessati, dallo stesso Stato che accorda l'impunità ai soggetti di cui parliamo, in qualsiasi modo e maniera o sono costretti ad assistere alla condanna a due anni e mezzo immediata e fulminea del tapino che aveva tolto gli ormeggi, senza provocare danni, allo yacht su cui era in vacanza il ministro della giustizia. Purtroppo a volte mi pare che anche la destra per sudditanza o forse insipienza non sia in grado di stendere programmi efficaci abbandonandosi a futili convegni e iniziative strampalate.
Scarthorse
P.S. : iniziativa concreta, minima lapalissiana, sarebbe per esempio quella di mettere e tenere sotto chiave quelli che sono presi con le mani nel sacco (pistola in mano, refurtiva sulla roulotte, guida di un auto appena rubata magari senza patente, immagine della telecamera ecc. ecc.) e quindi colpevoli senza possibilità di dubbio.

Nessie said...

Ciao Marnie,
ieri don Colmegna era già in Romania con una delegazione di rom appena sgombrati e pronti al rimpatrio rumeno coi nostri soldi, of course. Però quelli del governo romeno hanno fatto la voce grossa e hanno detto che noi abbiamo l'OBBLIGO (capisci l'arroganza?), l'obbligo di integrarli, mettendosi pure a dare consigli su come farlo: piccoli campi nomadi dappertutto. Però a casa nostra. Non ha nascosto il fatto, però, che da loro in Romania non sonoaffatto ospiti graditi. Capito l'antifona?Loro non li vogliono, noi dovremmo fare i samaritani.

Nessie said...

Esatto Sauro. Don Virginio Colmegna ruota intorno a una di queste ONG filogovernative ed è probabile emissario di Prodi per il rimpatri di alcuni rom con soldi nostri. Il bello è che si digiuna e si piange per loro, ma per i nostri giovani uccisi, ciglio asciutto.
A proposito, al funerali dei piccoli rom rimasti uccisi a Livorno nell'incendio causato dall'incuria dei loro genitori, c'erano le autorità governative Rosy Bindi, Rutelli, Pecoraro), in prima fila nella basilica livornese. Com'è che per i giovani uccisi non ce n'era uno di questi politici?
Non credo che fosse solo perché temevano fischi e contestazioni...
La verità è che la sacralità della vita in Italia è stata palesemente violata e che gli si dà due pesi e due misure. Morte agli autoctoni, braccia tese agli alloctoni. Chi mi accusa di seminare odio, sappia che le radici dell'odio nascono proprio dalle gravi e palesi ingiustizie.

Nessie said...

Elly, a pensare male si fa peccato ma di solito ci si azzecca... Non mi stupirebbe che Prodi non avesse firmato la moratoria per intascarsi i soldi della Ue, destinati all'integrazione dei rom. Ovviamente è un mio sospetto e non ne ho le prove. Ma sai...non si sa mai.

Nessie said...

D'accordo Scart. E un'altra iniziativa che i parenti delle vittime dovrebbero adottare (ma anche tutti gli Italiani, per solidarietà) è non pagare multe stradali, non fare le costose revisioni alle auto alla MCTC fintanto che si concede franchigia e privilegi a gente che guida senza patente e con veicoli rubati. E per giunta in stato di ubriachezza. La verità è che tutti i nostri soldi servono a mantenere questi parassiti e delinquenti. E' un po' come i rincari ferroviari. Perché li fanno ogni sei mesi sul groppone dei viaggiatori onesti? Semplice, per coprire il debito degli inadempienti e dei disonesti che non pagano il biglietto e che minacciano pure i controllori coi coltelli.

Anonymous said...

Il fatto è che il senso di proprietà, gli Zingari, ce l'hanno, eccome: la loro proprietà, ovviamente.
A proposito di etimologia, il termine tzigano sembra provenga dal greco-bizantino athìnganos: "senza patria" e, inizialmente, definiva solo un sottogruppo, dedito principalmente alla musica, eccellenti suonatori di violino, diffuso principalmente in Ungheria e, a quanto si dice, sterminato nella quasi totalità: la denominazione etnica è poi stata utilizzata estendendola agli zingari in genere, per lo meno nei balcani. Quanto al termine Rom nella lingua del gruppo contraddistinto solitamente in tal modo, significa "individuo di sesso maschile" ed è esattamente equivalente al latino Vir; con l'aggiunta della desinenza femminile , tipica degli idiomi "pracriti", abbiamo Romì cioé "Donna", e la lingua dei Rom è il romanés (o rromanés) da non confondere con "românesc" che significa "romeno". Anche se presenta elementi linguistici affini con quelle degli altri zingari, non è la stessa lingua dei Sinti (italiani) e dei Gitani, o kalò - che vuol dire "neri" - come essi stessi si definiscono. Quindi, parlare di Rom per definire gli zingari, è quanto mai inesatto, soprattutto se consideriamo che sono fieri di essere Zingari, cioè senza patria, ed infatti, indipendentemente dalla naturalizzazione occasionale, prima di tutto restano zingari, sicuramente un popolo etnicamente eterogeneo, ma con una lingua comune, che ne contraddistingue l'essenza (un po' come per i Baschi, per i quali un Euskaldun è "colui che parla Euskara", ovunque egli sia nato), con le loro usanze specifiche e, soprattutto, le loro leggi, non sempre in accordo con le leggi delle nazioni di residenza. Di conseguenza, quand'anche ogni tanto accettino qualche piccolo compromesso, non so fino a che punto potranno mai integrarsi. Secondo un detto romeno, "lo Zingaro resta Zingaro anche il giorno di Pasqua". L'aumentarne a dismisura la presenza sul territorio, di conseguenza, non sembra una politica molto saggia, a meno che non lo si voglia fare espressamente con intenti destabilixxanti.
Quanto poi all'invito alla festa ebraica, non mi meraviglio affatto, se penso che nel film "Train de vie" (che sarebbe più opportuno tradurre con "Treno di vita" che con "Il treno della vita"), del regista ebreo-romeno Radu Mihăileanu (qv), da un certo punto in là ebrei e zingari fraternizzano, diventando compagni di viaggio (e di umorismo) fino alla meta.
Comunque, al di là del parallelo filmografico e passando ai preti di sinistra, pronti a trasgredire le leggi dello stato (ipsi dixerunt!), calpestando i diritti degli autoctoni, sarebbe il caso che meditassero sul fatto che, se indubbiamente è nobile l'aspirazione ad aiutare i derelitti, il termine "prossimo" dovrebbe suggerire di per se stesso che i primi di cui dovrebbero occuparsi dovrebbero essere proprio i derelitti del paese in cui risiedono ed esercitano il proprio ministero sacerdotale. Sarebbe anche il caso che qualcuno ricordasse loro che Cristianesimo e comunismo, nonostante alcuni elementi comuni - pochissimi e solo apparenti - non è che vadano poi tanto d'accordo
___________
Ciao, scusa la lunga assenza ed auguri per la ricorrenza del blog.

Anonymous said...

«E se l'hanno fischiato è ancora sempre poco, dovrebbero lanciargli addosso qualsiasi genere di frutta e verdura.»

Se non lo hanno fatto, sicuramente è perché ormai, per comprare frutta e verdura, a momenti c'è da accendere un mutuo; Salvo rarissimi casi, negozianti e supermercati preferiscono farla marcire sui banchi fino a quanto non la mandano in discarica piuttosto che ridurne il prezzo.
Ora io mi domando: non è che questi aumenti spropositati dei prexxi di frutta e verdura siano stati organizzati proprio per scongiurare l'eventualità che i cittadini inferociti se ne servano per manifestare il proprio dissenso contro il premier?
D'altronde, a guardare i video in cui il suo passaggio è scndito da fischi di disapprovazione, il suo viso ostenta sempre il solito sorriso beffardo e soddisfatto, quasi a ribadire quanto più volte da lui detto, che le manifestazioni d'indignazione dimostrano l'efficacia e la riuscita della sua politica.

Nessie said...

caro Cittadino, effettivamente si sentiva la mancanza di notazioni così colte e competenti, perciò bentornato!
Anche la parola "zingaro" ch'essi rivendicano con orgoglio e che noi abbiamo sostituito invece col generico "rom" di cui tu fai un'attenta disamina, merita qualche nota. La parola antichissima e di origine greco-bizantina proviene da Atsiganoi o
Athinganoi, coincidente con quello di una setta ereticale, pare (Enciclopedia Garzanti). In ogni caso siamo d'accordo che volerli "sedentarizzare" a forza come pretende fare l'Ue, rappresenterebbe lo stesso problema che voler sedentarizzare i Masai del Kenia. Ma evidentemente le mission impossible, piacciono molto agli occidentali. Ciao.

Anonymous said...

Non ho da aggiungere nulla che non sia già stato detto, dico solo che c'è sempre qualche cretino che tira in ballo Bossi e la Lega a sproposito, giusto per parlarne male e dare loro la colpa del nostro odio verso gli immigrati 'così tanto bisognosi'... e basta!!! I sinistroidi non han di meglio da fare che star lì a rompere i codiddetti nei blog non di sinistra??? Scusate lo sfogo. Il solito leghista amareggiato (e oggi pure incavolato)

Nessie said...

Cittadino, Prodi tira su la manina con 5 dita e la agita vittoriosamente per far vedere che ha intenzione di durare per 5 anni. Ma ho la vaga impressione che con la destra che abbiamo potrebbe durare davvero per l'intera legislatura. Con o senza lancio di verdure. :-)

"Leghista incavolato" (firmati pure così) ti do ragione. Per certo sinistrese fasullo, Bossi è all'origine di tutti i guai perché agiterebbe paure. Secondo costoro, non agita paure e panico, chi penetra di notte a casa tua a darti botte da orbi, a imbavagliarti e caragrazia, se magari c'è una bambina che dice ai ladri: "ti do i mei giocattoli se lasci liberi i miei genitori"; eppoi magari riesci a cavartela dando tutti i tuoi averi in cambio della vita, come ha fatto pure Milva con gli slavi che erano a casa sua. Ma sai com'è, di delinquenti ne abbiamo tanti noialtri che non è il caso - sempre secondo costoro - di criminalizzare i criminali stranieri. Quelli te li devi tenere nel nome dell'amore universale per il globo terrestre. E magari non chiamerli così, perché non fa fine...;-)

Anonymous said...

Non delinquono, in romania i rom NON DELINQUONO perchè conoscono le loro leggi e sanno che sono pesanti. Conoscono le nostre leggi e vengono in italia a DELINQUERE. Lo ha detto il capo della polizia rumena. C'è altro da aggiungere?

Anonymous said...

Cara Ellly,
purtroppo debbo contraddirti.
sicuramente il capo della polizia romena ha obbedito al principio che all'estero è il caso di parlar bene del proprio paese e delle proprie istituzioni, a differenza di quanto fanno i governanti italiani e non soltanto loro, quando all'estero, davanti ai media, sparlano dell'Italia.
Comunque, anche se è vero che tendenzialmente in Romania ci sia ancora una certa severità verso chi delinque, tuttavia gli zingari delinquono, eccome! Basta dare un'occhiata alla stampa locale per apprendere le loro bravate, di come si costruiscano residenze di dubbio gusto estetico, nella totale inosservanza delle norme di sicurezza, su terreni spesso occupati abusivamente, di come spesso, nelle zone da loro occupate, facciano subire i loro comportamenti non semppre gradevoli al vicinato, il tutto senza che le autorità facciano gran che, per non parlare di altri atti illeciti.
Certo, all'epoca di Ceauşescu, molti di loro avevano anche trovato, per amore o per forza, un lavoro, alcuni di loro, più volenterosi, si erano anche evoluti, qualcuno diventando anche funzionario o addirittura giungendo all'università, addirittura tra il corpo docente. La maggioranza dei virtuosi della musica erano e sono ancora di origine zingara: l'autore della celebre Hora staccato, eseguita anche qui in occidente, Grigoraş Dinicu, era zingaro, come anche il celebre musicista romeno George Enescu era di origine zingara, e così altri, gente che viveva onestamente. Quindi, non possiamo generalizzare, valendo il principio che in ogni popolo abbiamo gente per bene come anche malandrini. Non nego che abbiano mantenuto qualcosa della furbizia e dell"ars vivendi tipica del popolo d'origine, solo che, sedentarizzandosi ed integrandosi, a chi non conosce la realtà locale, risultano come oriundi romeni.
Tra quelli che lavoravano, all'epoca, molti integravano gl'introiti con attività più o meno illegali, e non parlo di quelle cosucce innocenti che faceva più o meno qualsiasi cittadino per arrangiarsi, ma di furti, imbrogli e affini.
Se poi, come risulta da "Terra" che proprio ora stanno trasmettendo a Canale 5, il grosso di questa criminalità è emigrato massicciamente in Italia o Spagna, lasciando vuoto il territorio, il discorso cambia. Diciamo piuttosto che cambia la tipologia di reati caratteristici.
Resta comunque valido il principio che l'eccessivo lassismo giudiziario e politico favorisce l'incremento degli episodi criminosi e, nello stesso tempo incoraggia l'arrivo sul territorio di chi, intendendo delinquere, sa che potrà farlo indisturbato o quasi, vessando la gente, mentre politici e buonisti politicamente corretti rincarano le dosi, magari accusando di razzismo le vittime degli atti criminosi e chiunque chieda una regolamentazione.
Comunque, l'Italia non era preparata a fronteggiare un simile fenomeno.

Nessie said...

Non solo non è preparata e quand'anche ricevesse denari dalla Ue per la loro integrazione sarebbero denari buttati che potrebbero servire all'uopo per altre priorità quali il Mezzogiorno, ad esempio. Ma tutto questo dissesto e scompiglio causato dall'attuale governo che stiamo vivendo, favorisce poi chi è meglio organizzato. E cioè il fondamentalismo islamico (wahhabita, salafita ecc.). Il quale si presenta come fautore dell'ordine, contro l'anarchia ecc. In questo pessimo brodo di coltura delinquenziale, loro ci sguazzano e quasi ogni giorno costruiscono moschee su moschee. Questo, per replicare al primo commento di Massimo quando parla del pericolo più tremendo e concreto dell'islamizzazione e non della "zingarizzazione". Diciamo che tutte queste invasioni barbariche rappresentano nel loro insieme delle sinergie negative che vanno nella direzione della perdita della propria sovranità.

Anonymous said...

"Non auguro del male a nessuno."

Nessie, io invece si, moltissimo.
In primis ai buonisti, di venir presi a bastonate da un rom. Poi ridiscutiamo del buonismo.Perche' e' una malattia che,se ti picchiano,ti passa immediatamente.

Una mia amica la settim scorsa ha fatto un incidente in auto con 3 rumeni (zingari o meno importa poco); le sono andati addosso e avevano torto loro,lei barricata in auto,ha dovuto firmare un cid falso sotto minaccia. Ha chiamato polizia vigili carabinieri e ha aspettato 2 ore, non e' arrivato NESSUNO. A Roma,mica in aperta campagna.Nel paradiso di Uolter.

Anche gli italiani lo fanno? Si, e chissenefrega? Ne abbiamo abbastanza dei nostri,di delinquenti.

Stella

Anonymous said...

"Grazie al cielo NON C'E' tutta questa acredine in giro se non nella fantasia alterata di Bossi"

Eh???
Tilt, lei dove vive? E' cieco? Ha problemi all'udito o all'intero complesso delle facolta' di comprendonio?
Lo sa che tutti quelli che abitano nei pressi di un campo rom sono terrorizzati e incazzati come tori?

Ma vada a scrivere su un blog campagnolo, su.

Stella

Anonymous said...

Cittadino perplesso, si sarà pure stata una sorta di propaganda quella del capo della polizia ma mi pare che l'anarchia sta solo qui in italia dove tutti possono tutto. Se sanno che qui in italia possono agire indisturbati (ma non è solo per gli extracomunitari dell'est) è ovvio che delinquono. Sono daccordo con te sul fatto che l'italia non era preparata... che poi ce n'era davvero bisogno di zingari?

Stella, è la solita storia, finchè i buonisti non vengono toccati allora non ci sono problemi, in caso contrario direbbero le stesse cose che dice Bossi, te l'assicuro.

paoletto said...

Stella, a forza di false liberalizzazioni nella sx pensano che sia cosa buona anche aprire, pardon, liberalizzare il mercato del crimine.
Sicuramente la concorrenza sviluppera nuove e piu' sofisticate tecniche di raggiro, rapina e aggressione
e il consumatore Italiano ne trovera' "enormi benefici".

Anonymous said...

Nessie, in Romania i delinquenti se la passano male e peggio ancora gli assassini, perché lì la legge è dura e i giudici sono molto severi nell’applicarla. Praticamente l’opposto di ciò che fanno i nostri dove ai pluriassassini recidivi regalano soggiorni balneari! Infatti lì sono rarissimi i crimini come quelli che commettono abitualmente a cuor leggero in Italia e la gente lì circola libera e tranquilla nelle strade della loro nazione. Ed ancora. In Romania non ci sono campi per nomadi e perciò neanche nomadi. Alcuni sono confinati ai margini di isolati villaggi in aperta campagna.
Così è emerso dall’inchiesta svolta in Romania da Toni Capuozzo per il programma televisivo Terra. Ecco perché gli zingari sono venuti numerosi qui da noi, dove possono fare ciò che vogliono, col beneplacito delle nostre istituzioni, compiacenti anche i rumeni feroci delinquenti (dicevano che si sono allenati e alleati con quelli della mafia russa), ubriachi e assassini che hanno trovato qui da noi l’isola felice, portandoci l’inferno in casa.

Nessie said...

Stella, è vero. Chi abita nei pressi dei campi nomadi è incavolato e terrorizzato ei loro immobili si svalorizzano mese per mese. Ma non maramaldeggiare più col povero tilt, che dei sinistri in circolazione, non è il peggiore. Semmai è un po' credulone. Tempo al tempo, e quando quelli del suo partito diranno: "Contrordine compagni, tolleranza zero", allora si adeguerà di buon grado, pur non capendo. Succede sempre così. Vai a vedere la barzelletta bolognese di Massimo sul blog Svulazen e ti ci farai due risate. http:://svulazen.blogspot.com/

Marnie, peccato che non abbia visto la puntata di Terra. Del resto ci vuole poco ad avere un minimo di palle più degli italiani.Perfino i romeni a casa loro, praticano più legalità di noi altri.

Nessie said...

Paoletto, buona la trovata della "liberalizzazione del crimine" :-)

Elly, Cittadino, l'Italia non è preparata semplicemente perché gli Italiani non vengono affatto interpellati su queste belle trovate di splancare porte e finistre alle invasioni. Sono infatti fenomeni che ricadono fatalmente sulle fasce più deboli della popolazione (anziani, donne sole, giovani ecc.). La gente ricca dispone di solide blindature nelle loro magioni. Chi abita davanti ai campi nomadi di MIlano appartiene a quelle fasce sociali che la sinistra dice di voler "proteggere".

Anonymous said...

In effetti, in Romania, le pene per chi delinque sono ben più gravi che in Italia, ma va anche detto (e quanto si legge sulla stampa lo conferma) che c'è anche tanta corruzione e molti, se hanno i dovuti appoggi, la fanno anche franca.
In effetti il nomadismo vero e proprio in Romania, per lo meno dopo l'avvento del comunismo, ha avuto termine. Negli anni 70, inizio 80 di sicuro esisteva un grosso "Shatra" cioè un insediamento di caratteristiche tende grigie, tra Tîrgovişte (o Târgovişte, secondo la grafia attuale, ma la pronuncia non cambia) e Titu, non distante dalla ferrovia e, chi prendesse un treno locale avrebbe potuto veder salire a bordo diversi zingari e zingare, molti nel loro caratteristico e variopinto abbigliamento, magari con monete d'oro o argento intrecciate tra i capelli delle donne.
Un altro simile insediamento di tende o carrozzoni esisteva non ricordo più in quale altra località.
Per il resto, o vivevano nelle case popolari dello stato (dopo il terremoto del 1977, diversi ottennero un appartamento come risarcimento del crollo della loro casa, in realtà una baracca), oppure in baracche, distribuite tra i palazzi, nei quartieri (citati da "Terra") e Ferentari (dove non è indicato circolare non solo di sera, ma anche di giorno, se non si conosce qualcuno "in vista" di quelle parti), ma anche Berceni, Florească, Griviţă, Pantelimon, e qualche altro quartiere ancora. alcuni, invece delle baracche, si costruivano delle casette con mura di fango e paglia (comunque arredate con un certo gusto e persino pulite.
Altri, che avevano raggranellato un certo capitale, riuscivano a costruirsi addirittura delle villette, con annessa stia dove allevavano uno o due maiali e magari anche galline, potendo, anche l'orticello personale. Le caratteristiche palazzine con tante guglie, invece, son cominciate a comparire solo dopo il 1989, e comunque costruite senza star troppo a badare a norme di sicurezza, tanto che i tecnici del comune hanno diagnosticato che un eventuale terremoto farebbe disastri.
Per il resto, a parte attività illecite varie, tra quelle lecite (più o meno) ci sono sempre state quelle di: straccivendoli, raccolta e lavaggio carta da riciclare, stagnini o calderai, e altre attività marginali. Alcuni hanno una notevole tradizione di gioiellieri, usata spesso per creazioni originali, non di rado per trasformare il prodotto di attività ladresche. Un'attività in particolare li ha resi alquanto invisi ai romeni: quella di boia, nei tempi anteriori al comunismo, allorchè le esecuzioni capitali ricordavano da vicino quelle in uso ancora in contesti islamici. Quando si trattava di eseguire condanne capitali o comunque fisicamente lesive come taglio di arti, visto che i romeni avevano remore a trasformarsi in boia, questo incarico veniva affidato a zingari, che, sentendosi un popolo a parte, non si ponevano problemi e c'era, anche in questo caso una vera categoria a sè stante, che risiedeva in uno specifico quartiere e qualche anziano di questa "casta" vive ancora oggi.
Venendo ora alla situazione italiana, nel caso dei romeni, ci troviamo davanti o a zingari veri e propri oppure individui di origine mista, gente da bassifondi, priva di scrupoli, abituata, già dall'epoca di Ceauşescu, a vivere di espedienti, spesso illeciti, e che anche la stessa esperienza carceraria non ha ridotto a più miti consigli; se con gli zingari, prendendoli per il giusto verso, si può ancora riuscire a ragionare (per quanto sia un'impresa particolarmente delicata), con questa categoria è assai difficile trattare. Oltre tutto non presentandosi esteriormente come zingari, inducono in errore. I romeni, solitamente, riescono a capire quando hanno a che fare con gente simile, ma in Italia, dove già la correttezza politica appiattisce etnicamente un popolo presentandolo come omogeneamente romeno (o serbo o di dove che sia), non ha i mezzi per difendersi e neppure per alzare la guardia.
Venendo alla politica dell'attuale governo,
di recente, un amico romeno, mi aveva ironicamente chiesto: "Ma in Italia, non ce n'erano, di zingari, o non ce n'erano abbastanza, per far venire tutti quelli dalla Romania?"
Temo che una risposta possibile sia da trovare nel Catechismo del rivoluzionario di Netceaev (che inspirò Dostoyevsky per il romanzo "I demoni"), opera che rappresenta lo statuto dell'organizzazione russa "Vendetta del popolo" - fondata intorno al 1870 - e dove, ad un certo punto, si legge:
«La nostra causa è trenmenda, perfetta, universale e spietata ...dobbiamo unirci ai bruti ed ai criminali - i soli veri rivoluzionari della Russia».
Lascio a voi trarre le conclusioni

Lo PseudoSauro said...

Leggo con ammirazione il commento di "Cittadino perplesso" e concordo con le sue conclusioni: il provocare caos e' una delle prime prassi rivoluzionarie.

Ma non fingiamo di ignorare che la distruzione dei contesti statali e nazionali favorisce anche il libero mercato e, per cio' che ho potuto osservare dopo la caduta dell'URSS, l'instaurazione di un mercato globale al posto delle preesistenti economie socialiste, richiede comunque un certo grado di caos.

Dopo la "cura da cavallo" proposta da Goldman & Sachs all'amministrazione Eltsin, lo stesso caos si e' sviluppato anche in Russia e un paio di milioni di russi sono morti a causa della nuova criminalita' quando non per fame tout-court.

Noi siamo solo all'inizio della demolizione della nostra economia socialista. Sarebbe bene tenerlo presente e guardare al futuro con meno ottimismo, in quanto se la sinistra persegue un suo progetto, quello della destra, difficilmente dara' risultati diversi. Del resto la Romania in UE e' entrata nel corso del governo Berlusconi e le partnership economiche con essa sono state discusse da lui in persona...

Consiglierei questa lettura

http://euro-holocaust.splinder.com/archive/2006-10

nella quale si puo' notare come anche in USA la corrente liberista dell'elefante, di concerto con la quasi totalita' dell'asinello, si opponga alla regolamentazione dell'immigrazione in funzione dell'abbattimento del costo del lavoro. La parte piu' autentica dei conservatori, invece, vi si oppone, ne' piu' e ne meno di cio' che facciamo noi, ma con altrettanto scarsi risultati, tanto che la frontiera (fisica o elettronica) con il Messico non sara', probabilmente, mai realizzata e Bush stesso parla di regolarizzare quasi 13 milioni di immigrati clandestini...

Se il problema e' il caos della "seconda fase socialista", non sara' certo il mercato a salvarci, in quanto l'obiettivo e' comunque l'eliminazione di Stati Nazionali e identita'. Meglio non farsi troppe illusioni e cercare di forzare la destra a spingere su politiche piu' nazionali che non di mercato.

Nessie said...

Interessanti le analisi di Cittadino sulle varie etnie all'interno dell'etnia (io non saprei distinguere queste sottigliezze) e anche le repliche del Sauro.

Anonymous said...

Quanto detto da Pseudosauro completa egregiamente quanto da me esposto.

Non so se qualcuno ha sentito quanto ha detto ieri sera, a "Matrix", il "uolter".... praticamente, che deve difendere il "debole", anche se questo è un immigrato che vive clandestinamente, delinque, ed anche se, a seguito di questo suo delinquere, ci scappa anche una vittima (o più)"... Non so cos'altro abbia detto, poiché, vuoi perché, data l'ora tarda, ero stanchissimo, vuoi perché mi stavano già girando. In altri termini, il debole non è la vittima, ma il carnefice: e noi dovremmo pure fargli festosamente i complimenti per la sua umanità? Mah....!!!

Anonymous said...

"Nel suo blog, Grillo rafforza il concetto (di confini della Patria sconsacrati ndr) citando un ampio stralcio di una lettera di un certo Nicola B. che ha casa, amici, azienda e parenti in Romania, ma non sopporta i romeni e ritiene "una follia" l'allargamento a 25 dell'Europa: "Mia moglie è rumena! Mia nonna era croata! Ma io sono italiano! I miei figli saranno italiani! Mia moglie è diventata italiana! Dà un contributo anche lei alla mia famiglia... alla mia casa... a questa nazione! Chi non lo merita BASTA! fuori! Fuori da questo Stato! Schengen non è servito a nulla! Non serve a noi italiani o ai tedeschi! Serve solo a questi ad approfittarne per venire qui e fare quello che vogliono! Lottiamo ogni giorno contro la mafia! La povertà! Di problemi in Italia ne abbiamo infiniti! Non siamo neppure noi pronti ad accoglierli! Non possiamo dargli le case! I nostri padri hanno sudato e lavorato per costruire questa nazione! BASTA! Sono di sinistra... ero di sinistra! Ora basta! Fuori il marcio dai nostri confini... dalle nostre carceri... dalle nostre strade!! Benvenuto chi invece ha voglia di lavorare e progredire insieme! VIVA l'ITALIA!"

(5 ottobre 2007)

Stella (in vena di citazioni)

Anonymous said...

Be', visto che siamo in tema di citazioni, proprio su Advărul di oggi si può leggere una citazione del discorso grilliano, in particolare il passaggio in cui dice che gli zingari sono una bomba ad orologeria che va disinnescata.
Tra I commenti dei lettori, ovviamente non benevoli all'indirizzo degli zingari, oltre alll'indignazione verso chi, preso da timore del politicamente corretto, utilizza gli asterischi invece del termine zingaro, si notano due commenti. Uno di una romena che si presenta con nome e cognome (veri o fittizi, non possiamo saperlo) e come residente in italia. Costei dice che, da 14 anni da quando è in Italia non si è mai vergognata tanto come quando ha assistito allo speciale "Terra", a suo dire, denigratorio verso tutti i romeni, e lamenta il lassismo istituzionale delle istituzioni romene, che hanno portato le cose a tal punto da creare l'immagine orribile che è stata presentata. Quindi lamenta che in UE non si facciano documentari sulle illegalita commesse dagl'italiani. Per quanto mi risulta e mi ricordi,di documentari del genere, se ne sono fatti a iosa, senza neppure preoccuparsi della pessima figura che gli italiani (tutti quanti) possano fare all'estero, e magari la stessa indignata commentatrice li avrà anche visti, forse anche compiacendosi o attingendo elementi da rinfacciare agli italiani - anche quelli non rientranti nella categoria deteriore presentata dai documentari. Una volta che hanno toccato i suoi compatrioti, apriti cielo! E' vero che, come ho già detto altre volte, grazie al presentare genericamente come romeni anche gli appartenenti ad etnie affatto diverse (come gli ungaro-romeni, ovvero romeni di cittadinanza, ma ungheresi per sentimento e per nulla benevoli verso l'etnia autoctona maggioritaria), si finisce col generalizzare, attribuendo implicitamente a tutti i romeni i comportamenti deteriori e le malefatte di alloctoni, individui che, seppur nati in quel paese, non si identificano con quella cultura e spesso disprezzano la popolazione autoctona. E' qualcosa di analogo a quanto poteva succedere ad un italiano che, andando in Romania, all'epoca di Ceauşescu (ma forse anche ora) si sentiva spesso dire "Italia...? Màfia!" (d'altronde questo è capitato anche a molti siciliani, emigrati nel nord dell'Italia. C'è da obiettare, però, che tra quelli arrivati dopo il 1989, quelli che non si sono dedicati ad attività criminose, spesso e volentieri hanno tenuto e tengono ancora, nei confronti degl'italiani autoctoni, un atteggiamento sovente aggressivo, anche quando non serve. Oltre tutto finiscono con il costituire aggregati separati, con ben poche comunicazioni con l'ambiente italiano, salvo quelle finalizzate alla ricerca di lavoro o simili. Significativo il fatto che, in una trasmissione radiofonica di cui ho sentito un brano, non ricordo la rete, una mattina della settimana scorsa, parlavano di qualcuno che, venuto in Italia, a Roma, per lavorare, si era integrato perfettamente nella locale comunità romena. D'integrazione con la comunità italiana, manco a parlarne.
Tornando ai commenti, nel secondo commento, successivo a quello appena accennato, un'altra romena, che si dice residente negli USA e scontenta di vedere che la gente onesta e dedita al lavoro sia confusa e considerata alla stessa stregua di chi delinque, lamenta che, a prendere ufficialmente le difese dei romeni onesti sia stata Ramona Bădescu, abbigliata in maniera tutt'altro che consona per simili circostanze e poi dice di non poter credere che, al di fuori della Bădescu, non ci siano altri, in Italia, degni di mostrare anche l-altro aspetto della Romania.

Anonymous said...

Un'ultima cosa che vorrei aggiungere è che spesso l'atteggiamento sprezzante tenuto da molti stranieri giunti in Italia, anche quelli desiderosi di vivere di lavoro, è determinato anche dal comportamento di molti italiani, ivi inclusi i politici, che sia in Italia che all'estero, non fanno altro che parlar male del proprio paese e dei propri compatrioti, dandone la peggior descrizione possibile.
Per citare un caso solo, quello di una signora di tanta buona volontà che, ad uno straniero che teneva un corso d'arte, si rivolgeva storpiando l'italiano, usando i verbi all'infinito o non usandoli, e questo nonostante il tipo parlasse correttamente la lingua oltre a ciò, ad un certo punto, non tenendo conto che quello si rifornisse dai grossisti per comprare quanto gli serviva, boleva a tutti i costi suggerirgli uno o due negozi al dettaglio per hobbisti, condendo il tutto con «Tu devi stare attento, sai, perché gl'italiani sono furbi e, come ti vedono straniero, immediatamente cercano di fregarti!» La cosa, come prevedibile, destò l'indignazione dei presenti, che intervennero subito per dirle di farla finita e di non esagerare, solo che sul destinatario del discorso fecero il loro effetto, visto che da quel momento cambiò drasticamente atteggiamet nei confronti di tutti, "dama benevola" inclusa, divenendo alquanto sprezzante.
Questo è solo un caso, ma non è unico. Qualche anno fa mi capitò di assistere ad un'intervista televisiva al Paolo Villaggio, che diceva che gl'italiani sono "schifosamente razzisti" e, come lui, altri insistono a riversare ondate di accuse, disprezzo e vilipendio del popolo italiano autoctono, mettendo i nuovi venuti in guardia e consigliandoli a stare alla larga. Va da sè che l'atteggiamento sprezzantemente italofobo manifestato dai nuovi venuti sia inevitabile, soprattutto quando, come più volte ho notato, chi vede l'Italia come terra di conquista, con l'aria di quello a cui tutto è dovuto, senza dar nulla in cambio.

Anonymous said...

Per restare in tema, l'animazione PPS che potete scaricare da questo link è stata creata da un romeno che ora vive in Germania e presenta alcuni aspetti dell'inventiva di certi zingari (e certe volte posso garantire che sono veramente comici - detto senza cattiveria), alcuni dei quali ne hanno fatto, a volte l'oggetto di battute salaci, altre volte di una motivata insofferenza da parte dei romeni.
Buona visione

P.S. - sotto una delle foto si può leggere il salace commento:

Il sogno di un ragazzino romeno:
«Quando divento grande, voglio diventare.... zingaro!»

Nessie said...

Cittadino, la mania di sputtanarci tra di noi Italiani ha origini lontane: eravamo suddivisi in signorie, principati e dopo il congresso di Vienna del 1815, suddivisi in ducati, granducati, piccoli regni. In altre parole, senza un vero e proprio spirito di appartenenza nazionale, che come già sai è stato completato in tempi relativamente recenti (1870).
Per quanti difetti abbiano i francesi, non li ho mai visti così accaniti nello sputtanamento di un connazionale.
Comunque oggigiorno si potrebbe allargare il discorso con gli eurobabbei della Ue che praticano l'odio e la disistima di sé. E perfino verso tutto l'Occidente. In America parlano di self-hated westerers. In un modo o nell'altro abbiamo fatto propria quella stronzata socialista e comunista di cospargerci la testa di cenere per gli errori del passato perdendo ogni residuo orgoglio nazionale (gli inglesi e i francesi per il colonialismo; gli italiani per Mussolini e il fascismo, la Germania per Hitler e gli Americani per lo sterminio dei pellerossa e lo schiavismo dei negri). Odiadoci e disistimandoci ci siamo guadagnati il disprezzo dei nostri invasori.

Nessie said...

Ho visitato il link e visto i fotogrammi. Non ho parole... Sfido qualunque missionario con la pazienza di un santo, a voler integrare gente simile.Speriamo non salti fuori il solito puritanone de sinistra a pontificare che trattasi di foto "razziste", solo perché veritiere.Ti ringrazio.

Anonymous said...

Va detto, ad onor del vero, che le foto della presentazione PPS riproducono ancora un aspetto... diciamo ameno, possibile oggetto di umorismo, e sulle quali neppure gli stessi protagonisti se la prendono più di tanto, anzi, spesso ostentano una certa spavalderia nel farsi fotografare in certe posture.
Ci sono poi altre situazioni ben peggiori, sulle quali c'è tutt'altro che da sorridere e che non vengono fotografate, a meno che non ci scappi il reportaj, causato da lamentele di cittadini scontenti per situazioni poco gradevoli o qualche fattaccio di cronaca nera o simili.
Anche la musica scelta come sottofondo, rientra nel repertorio delle cosiddette "manele" (da "maneà" un tipo di danza popolare romena), ovvero un adattamento moderno del folclore zingaro-romeno, che va per la maggiore tra le giovani generazioni di zingari e "mahalagii" (gente da bassifondi) ma odiata dai romeni e non apprezzata neppure dagli zingari delle generazioni meno giovani, che le vedono come una degradazione della loro tradizione musicale (e condivido pienamente questa convinzione).
A proposito dell'autore della presentazione, che ironicamente dà il benvenuto in Romania - facendo apparire come se i protagonisti fossero tutti romeni quando invece sono tutti zingari, aggiungendo l'ironica didascalia sul sogno di un bambino - va detto che se sicuramente è nato in Romania (e vive in Germania), non si sente di appartenere all'etnia romena, come dimostra lo scrivere il proprio nome con la K invece ce con la C, (quindi, Kornel invece di Cornel - l'accento tonico va sulla e) ma soprattutto l'anteposizione di Hu al proprio nome, cioè la sigla dell'Ungeria. In altri termini, ci troviamo davanti ad un cittadino nato quasi sicuramente nella Transilvania romena, da madre ungherese e padre romeno, che disprezza il paese dov'è nato e si sente ungherese prima che romeno. Anche qui in Italia ce ne sono tantissimi. La gaffe peggiore che potreste fare nei loro confronti - nel caso conosciate la lingua romena, ovviamente -, una volta che vi si presenta con nome e cognome romeni, è proprio quella di parlare romeno, lingua che conoscono, certo, ma che non amano parlare.
Questo spiega anche la sfottitura nei confronti della Romania, equiparando i romeni agli zingari.
Una situazione analoga la troviamo in Tirolo, dove la minoranza locale, in realtà bavarese, non si sente nè italiana nè austriaca, con gl'inconvenienti che ne conseguono (se non altro, gli austriaci, essendo germanofoni, ne hanno uno di meno). Praticamente, i sud tirolesi, vivendo entro i confini dell'Italia, sono italiani, ma non si sentono tali e, dal punto di vista etnico e culturale, non lo sono.
Un ultimo dettaglio da tener presente è che per un periodo di tempo, in romeno, Romania, romeno ecc, venivano scritti Romînia, romîn, romînă, romînesc..., ma, ad un certo punto fu necessario un decreto presidenziale per utilizzare, in questo caso, il grafema â, rappresentante lo stesso suono (quindi România, român, română, românesc...), sia per sottolineare graficamente l'origine latina e la parentela culturale con Roma, sia, soprattutto, per evitare le malevole battute - da parte di ungheresi, bulgari ed altri popoli di cultura diversa - che spiegavano etimologicamente il nome del paese (scritto Romînia) , come "terra dei Romi" (in romeno, plurale di Rom) e quindi paese di Zingari.
Torno infine a sottolineare che la versione "Rumeno", (frutto di metatesi consonantica ma anche della dilagante incapacità di certuni a leggere come aperta la o non accentata) oltre che antiquata non è accettabile (quand'anche molti dei romeni venuti più di recente l'abbiano adottata, pensando che forse in Italiano si dica così), tanto più che ricorda troppo da vicino il termine romeno "rumăn" che significa "schiavo, servo della gleba".

Nessie said...

Grazie per tutte queste belle precisazioni, Cittadino. Della povera Vanessa, di cui hai parlato nel post più sopra sul burqa c'eravamo perfino dimenticati il nome da tante donne e uomini morti, a casua della criminalità far west quotidiano. E invece non bisogna mai dimenticarcene e presentare quanto prima il conto a chi mette a repentaglio la nostra vita.