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09 October 2007

Burqa: pur di combattere Gentilini si tagliano le palle

Talebania-Italia. Ovvero il duo Bindi-Prefetto Capocelli di Treviso. I quali, pur di combattere il divieto all'uso del burqa posto dal prosindaco leghista Gentilini, acconsentono - in nome dell' islamicamente corretto - a farlo indossare. "Per motivi religiosi", dicono questi ignorantoni. Quando in molti paesi mussulmani del Magreb il velo totale (niqab e burqa) è proibito. La notizia è comparsa oggi 9 ottobre sul Corriere della Sera a firma Magdi Allam nell'articolo " Il prefetto dice sì al Burqa. Ok della Bindi". Gli altri giornali non riportano nemmeno il fatto. Forse, non lo ritengono degno di nota. Siamo seduti su una polveriera incandescente, ma la classe politica preferisce prendere i cerini e dare fuoco a tutto. A breve, dopo il discorso di Amato comparso sulla rivista Reset, dove ha scritto che noi italiani siamo vecchi, bolsi, diffidenti, egoisti, gelosi del nostro benessere (quale?) e che pertanto saremmo popolo-razza da tagliare quanto prima con new entries - a breve, dovremmo girare col distintivo "Italiani in via d'estinzione". Già ma chi ci protegge? Fossimo almeno dei panda o degli orsi bruni, saremmo trattati certamente meglio. La catto-talebana Bindi (ministro della Famiglia Addams) è davvero brutta e cattiva.
E si comporta come tale. Prima l'alchimia dei Pacs-Dico. Ora quella del burqa consentito in stile Belfagor il fantasma del Louvre, un film tv che ci spaventava quando eravamo bambini. Pur di fare un dispetto a Gentilini fa come quel marito autolesionista che si evira per fare dispetto alla moglie. Forse, chissà, si prepara preventivamente per tempi peggiori quando a doversi coprire, sarà lei. La sua collega Pollastrini ha già aperto la concertazione islamica con UCOII, Coreis e col capo dei Rom, sulla condizione femminile. INDIETRO TUTTA! Questi, signori miei, sono i regressisti di sinistra. Quelli dell'emancipazione femminile, dell'emancipazione dei lavoratori e del mondo intero. La destra , dal canto suo, siede sul fiume e aspetta confucianamente.
Ma aspetta cosa?
Qui non c'è più tempo da perdere. Ogni mese trascorso con questi signori al governo, è un pezzo d'Italia che se ne va. Un pezzo del nostro diritto all'autodetermnazione e alla sovranità che va a ramengo. Un pezzo dello stato di diritto e di libertà che ci viene segato via. Tutto è pronto per la desertificazione irreversibile. A cominciare da quella reale dei boschi quest'estate, quando l'Italia era in preda alle fiamme dal Lazio alla Sicilia, e si dava la colpa alla solita mafia, metre 70 agenti della protezione civile erano in ferie. A cosa serve il deserto? L'antropologa Ida Magli non ha dubbi: a preparare il terreno per quelli che verranno. Leggere sul suo sito Italiani liberi, suo pezzo Italiani in via d'estinzione del 2/9. Dopo la storia del burqa consentito nei pubblici uffici, perfino le ipotesi della più strampalata fantapolitica orwelliana diventano tutte plausibili e credibili.

31 comments:

Anonymous said...

(Se esagero bannami,ma questo e' quel che pensa il 90% della popolaz italiana. Il resto della popolazione e' musulmana)

Prodi cade fra pochissimo,MA NON SI VA A VOTARE.
Lo sostituisce Uolter,per un mese ci sara' l'inebriamento dei soliti coglioni poi tutto si fermera'. Devono star su 2,5 anni,senza fare NIENTE o facendo solo danni. A meno di una sollevazione popolare armata.

Fino ad ottobre 2008 non ce li leviamo. Poi, se Dio vuole,la sinistra non tornera' al governo per 30 anni.

Per intanto,sentitissimi ringraziamenti a chi li ha votati.Le loro figlie e nipoti indosseranno il burqa e ringrazieranno i padri e i nonni.Che si sono goduti il libero amore,le pippe,le canne,la rivoluzione sessuale,la libera universita' ed il 68.


Stella

Nessie said...

Stella, dici la verità, sebbene brutalmente. Ma quelle due righe sullo stupro islamico e sulla copula dei cammelli, ho dovuto per forza di cose ometterle. Anche perché voglio continuare a disporre di questo spazio per denunciare le loro malefatte.

Anonymous said...

GB: dottori rifiutano le pazienti, commessi gli alcolici e farmacisti la pillola del giorno dopo

LONDRA — La polemica è cominciata in una catena di supermercati che permette ai suoi dipendenti di fede musulmana di non toccare prodotti che possano offendere il loro senso religioso. Ma ora in Gran Bretagna l'obiezione di coscienza islamica è arrivata nelle facoltà di medicina e negli ospedali. Un'inchiesta del Sunday Times ha scoperto studenti che rifiutano di frequentare corsi o di rispondere a domande d'esame su patologie connesse all'uso di alcol o trasmesse per via sessuale. Il motivo è che l'Islam vieta l'uso di alcol e la promiscuità: quindi i malati che
soffrono per questi motivi sarebbero impuri.


Sono stati segnalati anche casi di medici praticanti appena laureati che si astengono dall'intervento su pazienti del sesso opposto. E di uno studente all'ultima prova prima della laurea che si è ritirato quando i professori gli hanno chiesto di eseguire un semplice esame esterno di una paziente donna. Racconta la dottoressa Shazia Ovaisi, medico di base a Londra: «Ricordo benissimo quel mio compagno, era uno dei migliori del corso, ma è entrato in contatto con alcuni gruppi islamici e ha cominciato a radicalizzarsi, a cambiare personalità. E alla fine, quando stava per laurearsi, ha rifiutato di compiere una normalissima visita di una paziente che non implicava alcunché di intrusivo. Fu bocciato e per me fu uno choc e una delusione personale, perché io sono donna e musulmana e non vedo niente nella nostra religione che ci proibisca di trattare malati di sesso maschile o femminile». Alcune università hanno chiesto alla British Medical Association «se su basi religiose possa essere consentito a studenti di omettere parti del corso» e accedere comunque alla professione. La «correttezza politica» dettata dal multiculturalismo sta creando nel Regno Unito situazioni paradossali.

Ci sono un milione e ottocentomila cittadini britannici di religione musulmana e i casi si stanno moltiplicando. L'anno scorso un poliziotto di Scotland Yard si è rifiutato di montare di guardia di fronte all'ambasciata di Israele, spiegando che la sua coscienza di musulmano si ribellava di fronte all'invasione del Libano da parte dell'esercito israeliano. I superiori lo hanno semplicemente spostato. La settimana scorsa i supermercati Sainsbury's hanno consentito al personale di cassa di passare le consegne a un collega «non obiettore» quando si presenta un cliente con bottiglie di vino o birra. Da Sainsbury's c'è anche un servizio di farmacia e la catena accetta che i suoi farmacisti musulmani si astengano dal vendere la pillola del giorno dopo. Si sono levate voci critiche anche dalla comunità islamica. Dice il dottor Abdul Majid Katme, della Islamic Medical Association: «Studiare gli effetti dell'abuso di alcolici, conoscere le malattie veneree, ricevere lezioni sulle pratiche abortive dà al buon musulmano nozioni per proseguire la campagna contro. C'è una differenza tra imparare e praticare: il profeta diceva "studia la stregoneria, non praticarla" ».

Un sondaggio ha rilevato che il 40% dei musulmani britannici tra i 16 e i 24 anni vorrebbe vivere sotto la sharia, il sistema legale basato sull'interpretazione stretta del Corano. Un'aspirazione condivisa solo dal 17% dei cittadini oltre i 55 anni. Il 36% dei giovani risponde che il musulmano convertito a un'altra fede merita la morte. Tra gli adulti la percentuale scende al 19%. E ancora: il 40% dei ragazzi pensa che manderà i figli in scuole islamiche, mentre i loro genitori con la stessa idea sono il 20%. Il rapporto «Living Together Apart: British Muslims and the Paradox of Multiculturalism », elaborato da un centro ricerche conservatore, conclude: «L'emergere di una forte identità musulmana in Gran Bretagna è, in parte, il risultato delle politiche multiculturali introdotte dagli anni Ottanta, che hanno enfatizzato le differenze, indebolendo l'identità nazionale condivisa». A questo malessere sta cercando di rimediare il primo ministro Gordon Brown che ora predica la Britishness, l'unità nazionale intorno a un nucleo forte di valori di democrazia e cultura che debbono essere accettati da tutti i cittadini britannici. Si avvicina Natale e una buona parte delle aziende e degli enti pubblici si preparano a inviare biglietti di «auguri di stagione », senza riferimento alla festa cristiana: per non turbare chi li riceve. (Corriere della Sera)

Tocchera'anche a noi.

Ed io ho tanto studiato Platone,Aristotele,ho letto Saffo,ho amato Catullo per sottostare a questi immondi pervertiti?

Stella

Anonymous said...

E ci mancherebbe, il blog e' tuo.
E' che mi scappano, mi escono dalle dita,non riesco a fermarle :-)

Stella

Anonymous said...

Oltre agli "auguri di stagione", come già si nota in una trasmissione di Guardì, non si gioca più a "testa o croce" ma a "testa o senza testa" e quest'ultima domenica, allorchè Masciarelli si è fatto scappare "testa o croce", è stato subito severamente corretto.
Quanto al burqa, l'idea di farlo indossare alla Bindi non sarebbe poi malvagia, se proprio non si riesce ad evitare il tono beffardo della voce, almeno ci si risparmierebbe quel sorriso di scherno che condisce le sue affermazioni.

Anonymous said...

Personaggio scomodo Gentilini e davvero pur di combatterlo si danno le bottigliate sui **** proprio come Tafazzi. Quanto manca alla sharia? Un tanto così. Sono molto molto molto incazzata perchè a rimetterci dopo queste belle stronzate, saranno soprattutto le nuove generazioni. Ho comprato l'ennesimo libro di denuncia su cosa è l'islam e cosa rappresenta la donna per l'islam, si intitola Il velo della paura è di Samia Shariff e voglio sapere perchè nessuno legge robe simili prima di fare simili idiozie.

Stella, quel pezzo l'ho postato anche io.

Nessie said...

@ Stella. Conosco questo pezzo. E Giovanni Masotti da Londra, fa sempre cronache sconsolate sull'attuale bischeraggine degli inglesi. Ma dopo questa trovata della Bindi e del prefetto, dopo la concertazioni islamica della Pollastrini, dopo i discorsi di Amato contro gli Italiani, non siamo secondi a nessuno. Meglio cominciare a fare pulizia a casa nostra senza facili consolazioni sulla coglioneria altrui.
Cittadino, ricordo anch'io la faccenda dei "SEASONAL GREETINGS". A tempo debito cominceremo a dar battaglia anche su questo. Ma qui, ormai sono talmente tante che non si contano più...

Nessie said...

Elly, piaccia o meno, piacciano o meno i toni, Gentilini e Tosi sono la residua speranza del Nord. Almeno dimostrano di non essere ancora colonizzati dall'islamically correct.

Anonymous said...

Sulla decisione del prefetto di Treviso non usa mezzi termini Mario Borghezio. «Se al prefetto di Treviso piace tanto il burqa, lo faccia indossare a sua moglie...» sostiene l'europarlamentare della Lega, che in una nota non si dice stupito più di tanto dalla presa di posizione di Capocelli «convinto come sono - spiega - che in uno Stato moderno i Prefetti non servono a niente»

Ecco,appunto.

Stella

Massimo said...

D'accordo con Borghezio per quanto riguarda il prefetto di treviso, ma non sarebbe male se lo indossasse anche la Bindi ... :-D

Lo PseudoSauro said...

Appunto. Dato che piace la scelta di legalizzare la discriminazione tra i sessi, proporrei di farlo in base all'avvenenza del soggetto, tanto sempre razzismo e'... Per Bindi, Turco, ed altri cessi assortiti (l'indiscutibile maggioranza assoluta dello pseudo-femminile in politica), i burqa nelle prime due foto, tanto per cominciare, e se qualche sconsiderato volesse coprire anche la Brambilla, il modellino della terza foto sarebbe piu' indicato. Credo che questo sarebbe un provvedimento dalla indiscutibile utilita' sociale che regalerebbe un po' di quella "felicita'" che Prodi ha promessa agli italiani (ma esistono o no?) ancora esteticamente sensibili.

paoletto said...

Ma' addirittura si toglie la parola croce da un gioco che esiste da secoli. Non so' piu' che dire, le parole non riescono piu' ad esprimere lo schifo, lo sdegno e la rabbia.
Si badi, non rabbia verso i mussulmani, che non credo abbiano
chiesto questo, ma verso questi dementi nostrani che fra laicisti e cattocomunisti hanno impiantato i "lager della coscienza".

Concordo con il Sauro, prima o poi il tappo salta, ma non credo vedremo frizzare del Martini.

Anonymous said...

Se Dio vuole, Nessie, la gente sta coi Gentilini e non coi pipponi dei pretori bindiani, che godono giusto dell'appoggio dei giornaloni, degli intellettualoni e di un'altra cosa che finisce in -oni.
Per il resto, non posso che condividere l'analisi di Stella.

Nessie said...

Massimo, Sauro vedo che state riscoprendo la satira anti-quote-rosa. Che ovviamente non sono né belle né intelligenti. Avete buttato per aria un luogocomunismo: quello della bruttona "intelligente" e "gran cervellone". Ricordo, nel merito, una salace battuta di Sgarbi a proprosito della Rosy Bindi: è più bella che intelligente.

Nessie said...

Paoletto, alcuni cattolici seri (tra i quali Bernardo di Chiaravalle del blog Ragione critica) dicono che peggio di un comunista esiste solo un "cattocomunista". "Lager della coscienza" è perfetto.
Siro, la gente comune capisce che è meglio un Gentilini anche se è un grezzo ruspantone, di uno di quei mullah intellettuali alla Cacciari, con tanto di barba folt, l'elequio elucubrato e la puzza sotto il naso. Il quale ha impedito a Venezia che domenica 7 ottobre, si ricordasse la Battaglia di Lepanto. E tra gli eventi della stagione autunnale ha indetto una serie di incontri su "Venezia e l'islam". Che palle!

Nessie said...

Stella, i prefetti sono residuati di una cultura borbonicamente sudista da regno delle Due Sicilie. Se ci fai caso vengono su al Nord per mettere i ceppi ai piedi dei sindaci autonomisti.

Lo PseudoSauro said...

Ho scritto io pure qualcosa sull'argomento, anche se con la bava alla bocca...

Nessie said...

Sauro, ora vengo a leggere...
Qua siamo tutti esacerbati. Un giorno è la Madonnina murate, un giorno è lo sgozzamento di bestie a cieli aperti, l'altro giorno sono le bottiglie ritenute impure nei supermercati, poi c'è il crocifisso scaraventato dalle finestre, poi ci sono i coglionazzi nostri che danno le aule consiliari da trasformare in moschee con i simboli rimossi (a Lecco). Poi ci sono le scuole islamiche, poi le tendopoli per il ramadan, il blocco della circolazione nelle piazze per fare le loro genuflessioni. Ora le deficienti nostrane che permettono il burqa. Possiamo dire che ne abbiamo TUTTI (elettori di destra e di sinistra) piene le palle? POssibile che non si vuole aprire gli occhi sul fatto che questi qua vogliono invaderci e islamizzarci col benestare delle nostre ministre imbecilli?!?

Nobile di Treviso said...

Nessie, ma se il burqa lo portano come nell'ultima foto
BEN VENGA!!!!!
Ottimo articolo. Ho postato anch'io qualchecosa , non riuscivo a scrivere dalla rabbia stamane

Anonymous said...

ciao nessie, ho letto i ltuo link nel portale di libero, e il pezzetto riportato là m'è piaciuto troppo! Da sbaccanare! E poi la parolina Coreis mi ha fatto venire i lsospetto friulaneggiante... comunque concordo in pieno! Un po' và bene, ma qui ci si comporta in certe maniere, e non vedo perchè noi dobbiamo cambiare le nostre abitudini perchè degli immigrati non vogliono cambiare le loro... non abbiamo obbligato nessuino a venire qui, quindi... E poi, l'ospeite solitamente non fà mica cosa vuole a casa di chi lo riceve, si chiama buona educazione...

Nessie said...

Mango, l'ultimo fotogramma è stata un'ideuccia di un mio caro amico creativo. Tanto per sdrammatizzare un po' la tensione con tutte queste cornacchie in nero.Pare che anche l'occhio voglia la sua parte. Mi raccomando, trevisan, NON MOLLATE su questi principi. Adesso vengo a leggerti...
Aupaz, piacere che ti sei sbaccanato. Sei friulano anche tu? Tutti triveneti trinariciuti... Occhio che vi sistemano inviandovi le talebane imburqate da Roma veltrona.

Anonymous said...

Povere cornacchie! E dire che, a parte il verso non decisamente melodico (ma, volendo, anche simpatico) sono anche dei bei volatili e persino utili! Come sempre, dal paragone con l'uomo, l'animale ci rimette.
Scherzi a parte, torniamo a bomba sempre su quel sacrosanto principio di reciprocità, che i paesi d'origine degli ospiti musulmani non intendono applicare, mentre l'attuale governo, nell'ansia di "ripopolare" un'Italia che pretendono "sempre più vecchia", favorisce un'immigrazione indiscriminata. Infatti, a loro dire, un paese 58,147,733 - (aggiornato a luglio 2007 - fonte: "CIA - The World Factbook -- Italy") non può che essere un deserto.
come ebbi a far notare tempo fa, in un blog dove si discuteva l'episodio di Vanessa Russo, uccisa da due zingare romene, mi era capitato di leggere in un altro blog l'intervento di una buonista che diceva di rabbrvidire allorchè sentiva parlare di "nostro" paese.
Giustamente, l'ospite è sacro e, in suo onore si può fare anche qualcosa di speciale, ma il suo comportamento non dev'essere invadente ed è assurdo che siano gli stessi governanti o altre ONG a decidere cosa possa fare indisporre i nuovi arrivati, magari suggerendo idee che non erano neppure passate loro per il cervello (come l'abolire la croce dai luoghi pubblici o la sua stessa menzione in contesti pubblici).
Il problema di base, comunque, credo che stia nel fatto che, secondo chi sta favorendo l'immigrazione, i nuovi arrivati non vengono ad essere considerati ospiti, bensì cittadini a tutti gli effetti e, perchè no, con diritti maggiori rispetto agli autoctoni.
Un tempo sarebbero stati considerati invasori ed oppressori; ora, invece, poco ci manca che non li canonizzino.

Anonymous said...

Ma va' che roba!!!
E non c'erano dubbi che la Bindi avrebbe optato per il burka..

Intanto qui da me continuano le consultazioni pubbliche sugli accomeodamenti ragionevoli e, benché i due intellettuali della commissione cerchino di manovrare verso gli accomodamenti, sta uscendo fuori che la gente non vuole saperne di accomodarsi coi musulmani.
Ripetono, e mi fa piacere, che non si son mai dovuti accomodare con gli italiani, i francesi o i polacchi, e dunque non vedono perché accettare i veli e tutto il baraccume islamico.
Vedremo cosa ne uscirà.
In Italia l'unica cosa da fare é cambiare governo e in fretta.
Votiamo la Lega e buonanotte.

Ciao Nessie!

Anonymous said...

Cara Nessie,
sono sempre lento di connessione ma veloce a infuriarmi:leggo che Aziz VUOLE LA PENA DI MORTE.Sa bene che a un islamico basta chiedere in Italia, per ottenere anche l'impossibile.Chissà se Ferrero, sempre con il sedere rivolto alla mecca e con i pantaloni abbassati, esaudirà anche questo sogno! Ormai non c'è da stupirsi.Ieri vedevo a Otto e Mezzo come la malata di mente(comunista) dei Verdi controbatteva alle argomentazioni plausibilissime della Santanché e di Borghezio:nel loro solito stile: "noi siamo superiori moralmente e perciò più buoni di tutti a capire le ragioni di chiunque".Penosa.Come è penosa e tragica la situazione per tutte le persone di buon senso, costrette alla scomparsa della nostra civiltà a opera di questi babbei finto-buonisti.
Un saluto rapido da Occidentale(avevo postato precedentemente ma senza successo!)

Nessie said...

Cittadino, purtroppo no, non siamo su Scherzi a parte. E nemmeno sul Carnevale dove ogni scherzo vale. Il discorso è tutto lì dove dici tu. Se invece di ospiti li trattiamo come cittadini (che abbiano o meno cittadinanze neoacquisite e/o permessi di soggiorno) allora oltre che a metterci già i tappettini rischiamo noi di genufletterci verso la Mecca e la Medina.
Quanto alla reciprocità, sappiamo bene che quand'anche il governo la richiedesse, non potrebbero attuarla mai, visto che il loro territorio è considerato sacro, almeno quanto il nostro è stato sconsacrato. Liberi voi di sconsacrarlo - ci dicono. - Ma il nostro è dar al islam e non c'è spazio per altre religioni se non la nostra. L'inghippo è tutto lì. Noi abbiamo venduto l'anima in cambio di petrolio.

Lontana, sì è vero. Non ci resta che riporre un po' di speranze residua proprio nella Lega, che è rimasta l'unica a parlare di una parola tabù bandita dal vocabolario italiano: identità. Ciao.
Ciao Occidentale, mi spiace che tu sia sempre nelle pesti col pc e la connessione. Ho visto anch'io ieri sera la trasmissione ed ero così disgustata dallo spirito islamosuccube delle due povere sceme de sinistra (più la mussulmana scrittrice) che era impossibile non apprezzare Borghezio e Ferrara. Pure la Santanché era meglio di loro.Ma ci vuole poco.

Anonymous said...

ERRATA CORRIGE

Riporto qui il link a CIA - The World Factbook -- Italy che nell'ultimo commento avevo inserito errato, a causa di qualche problema con le schede del browser.

Anonymous said...

A proposito d'identità, ho piuttosto la sensazione che segua dei criteri di relatività. Infatti, noto che si fa gran strepito per la salvaguardia delle altrui identità: palestinesi, curdi, armeni (in questo caso, per lo meno, fino a quando la tanto corteggiata Turchia non dovesse entrare a far parte dell'UE), pellirosse e via dicendo. La cosa è indubbiamente lodevole. I problemi sorgono allorché si tratta di difendere e sostenere l'identità culturale ed etnica degli Italiani; in questo caso, veramente si rientra nell'ambito del tabuismo, con tanto di accuse di razzismo nei confronti di coloro che, riconoscendosi nell'identità culturale ed etnica italiana, non accettano di vederla negata e non ci stanno proprio a vedersi condannati a scomparire, magari trattati da individui inferiori, soffocati da chiunque si sogni di occupare il proprio paese, pretendendo di prenderne possesso, a loro discapito.

Anonymous said...

Dal telegiornale ho appena appreso che un giudice tedesco ha assolto un sardo, reo di aver stuprato una donna, valutando come attenuante il rapporto che quel cittadino ha con le donne nel proprio paese, cioè la Sardegna.
Come da prevedere, la cosa ha già scatenato la giusta indignazione dei sardi.
Non ho sentito, invece, ombra alcuna d'indignazione nè preoccupazione per il precedente che può creare e le conseguenze che possono seguire ad una simile sentenza anche in altri paesi.
Praticamente, qualsiasi immigrato proveniente da paesi le cui culture sconsiderino la donna, potrebbe essere libero di stuprare a discrezione, perchè tanto sarà assolto sulla base degli stessi elementi che hanno indotto il giudice tedesco a prosciogliere il sardo.
E' vero che il telegiornale era quello di Rai 3; bisognerebbe vedere se anche altrove trascureranno o si asterranno dall'analizzare le rischiose conseguenze di una simile sentenza.

Nessie said...

Cittadino, hai centrato il nodo del problema. Praticamente chiunque e qualunque minoranza rumorosa può rivendicare rumorosamente la propria identità tranne gli autoctoni. I cinesi parlano di difesa dell'identità, gli islamici pure, così pure indiani, pellerossa ecc. Gli unici coglioni che devono farsi carico del rivendicazionismo altrui siamo noi.
Circa la seconda notizia, siamo in pieno relativismo giudiziario e grazia a questo "comunitarismo" applicchiamo già due pesi e due misure per tutte le minoranze, creando razzismo alla rovescia e calpestando i diritti della parte lesa. E' accaduta la stessa cosa anche in Italia con un mussulmano che massacrava di botte moglie e figli perché non si alzavano alle 5 per pregare Allah. Eviudentemente, trattasi di morme Ue cosiddette "armonizzate". Capirai che armonia!

Nessie said...

Refuso: norme.

nuovopatriota said...

C'è una nota positiva nel Burqa: se autorizzano loro, potrò girare anche io con cappa, elmo e spada. Poi vediamo se lo troveranno un buon affare...

+nuovopatriota+
[casa e lavoro agli italiani! bula bula nella foresta!]