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31 July 2007

Blocchiamo la suicida legge 68

Estate. C''era da aspettarselo che ne avrebbero studiato un'altra. Sapevano già che la nuova legge Amato-Ferrero sulla cittadinanza abbreviata non avrebbe trovato il consenso degli italiani, i quali hanno già firmato, numerosi, per la sua cancellazione. In ogni caso occorrono dei tempi tecnici per applicarla. E allora che ti hanno inventato? tié : il decreto legge a breve termine già battezzato come legge N 68, un flagello, una vera calamità con la quale si ottiene il permesso di soggiorno rinnovabile in tre mesi. Basta l'autocertificazione. INCOSCIENTI ha titolato LIBERO di martedi 24 luglio - unico giornale ad aver dato ampio risalto alla cosa. Sì, e pure irresponsabili. Si potrebbe affermare traditori della Patria, se questa nozione per gli italiani avesse ancora un minimo di valore. Ma così non è più, visto che siamo tenuti a ottemperare ai famigerati trattati di Schengen, fingere di volerci tutti bene tra paesi eurobabbei e circolare con una moneta unica che ha dimezzato il potere d'acquisto dei nostri stipendi e/o pensioni. Del resto, lo ha detto lo stesso Amato che la legge è una norma europea, nell'intervista comparsa di recente sul Corriere. Già. Perciò non possiamo nemmeno pensare che con un eventuale cambio di governo, tale norma venga cancellata. Epperò nessun governo europeo ha tanta fretta di applicarla dando una brusca accelerata come l'attuale governo italiano in carica. In altri stati Ue si sta facendo resistenza e si studiano già delle opportune limitazioni. Nemmeno Sarkozy la vuole. Ecco alcune righe del famigerato ordine scritto proveniente dal Ministero dell'Interno e già diramato alle questure.

La legge è entrata in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pertanto, ai sensi del comma 1 dell'art. 1 della cennata legge, lo straniero che si trattiene sul territorio nazionale per i richiamati motivi (ndr: affari, turismo e studio) per un periodo non superiore a tre mesi, non è più obbligato a richiedere il permesso di soggiorno.

Completo. Siamo al completo come un parcheggio troppo affollato di auto. Ma il fatidico cartello non lo vuole mettere fuori nessuno, nel timore di apparire razzista, xenofobo e... via con gli insulti. Completo, capito? Basta andare in una Milano svuotata dalla canicola estiva che arroventa l'asfalto per rendersene conto: una città interamente presidiata da extracomunitari d'ogni provenienza. Dal Cimitero monumentale, dove i tranvieri se ne stanno tutti insieme sotto un chiosco, nel timore di ricevere botte (le hanno ricevute quale risposta ogni volta che fanno rilevare a ciascuno di questi il non possesso del regolare biglietto), all'Arena; dalla zona del Castello Sforzesco alla Stazione Centrale. Eppure cosa ha il coraggio di dire Emma Bonino? Che grazie a questa norma gli ingegneri e i manager americani potranno più facilmente ottenere il permesso per lavorare da noi. Infatti, tutti quelli che sbarcano a Lampedusa in queste ore sono "ingegneri e manager americani". E pure quelli che si infiltrano dall'Est. Siamo su una nave di folli che ci espone a rischi e pericoli nei confronti di chi vuol fare del nostro paese, un fasullo Eldorado dalle frontiere colabrodo. E intanto i terroristi islamici ci minacciano apertamente.

A proposito, quanto ci costa giornalmente andarli a prelevare in acque internazionali per portarli sulle nostre coste e rifocillarli? Una cifra colossale che paghiamo (e pagheremo) noi contribuenti con tasse sempre più esose, gabelle e balzelli d'ogni tipo. Senza contare i problemi di sicurezza e di illegalità che comportano, una volta sbarcati.
Lo sapete che il cimitero di Lampedusa non ha più spazio per seppellire i "morti del mare" durante il viaggio della speranza e che sono costretti a trasferire i cadaveri ad Agrigento?
E lo sapete che quei "razzistoni" dei governanti di Malta hanno detto chiaro e tondo che loro non possono accettare le spoglie di tutti i dispersi del mare, perché altrimenti non c'è più terra né loculi per seppellire i maltesi? Ma quanto siamo "buoni", invece, noi italiani! E come è generoso e magnanimo Giuliano Amato. Anche a costo di condannarci all'estinzione. Anzi, all' autoestinzione. Idioti noi, che li lasciamo in sella per distruggerci.

17 July 2007

Canta Napoli:cucù, la monnezza non c'è più

Dall'ambasciata americana è partita una diffida per i turisti americani in vacanza in Italia: le zone limitrofe al napoletano sarebbero a rischio per evidenti motivi di igiene e di salute. Tanto è bastato perché le testate giornalistiche e i media si siano affannate a seppellire l'emergenze rifiuti, distraendo i riflettori dei TG dal problema. Cucù, improvvisamente...l'estate scorsa. E la monnezza non c'è più. La pecunia dei turisti stranieri non olet. E pazienza se a puzzare sono solo i cumuli di rifiuti. Basta non parlarne.

Dunque, dove eravamo rimasti? E che fine ha fatto l'immondizia dei giorni orsono?
Bertolaso si è dimesso. Il no global Caruso ha dichiarato che morto un capo della Protezione civile, se ne fa un altro. Che nel suo lessico minaccioso vuol dire: se ne fa fuori un altro. Così gli è subentrato il prefetto Pansa.
Pecoraro Scanio (la cui utilità ambientalista è inversamente proporzionale alle sue compulsive comparsate in tv) ne ha detta una buona: dialogo, dialogo, dialogo. Cioè soprassedere (magari su una montagna di rifiuti) e non fare un bel nulla. Corrono voci che lo smaltimento andrà addirittura in Germania (con tutti i costi che sappiamo e che in ogni caso non pagherà di certo solo la Regione Campania).
La filosofia è sempre quella partenopea e italiota: in attesa dell'inceneritore altrui... a' Provvidenza c'ha da penzà'. Pecoraro e Caruso sono di quelle parti e ben la conoscono, questa filosofia.

Frattanto, canta Napoli: monnezza e concertazione. Ad libitum.

09 July 2007

Buonismo malvagio, l'ossimoro della Giustizia

D'accordo, il poliziotto 22enne di Verona che ha sparato sulla malvivente che voleva investirlo in pieno applicando il classico "mors tua, vita mea", ha sbagliato: doveva mirare alle ruote dell'auto e invece l'ha uccisa. Mi riferisco ad un commento apparso su Il Giornale dal titolo " Nel paese dei falsi buoni la pena non è una certezza" del 7 u.s. Ma ecco che non si sono fatte attendere le indagini da parte della magistratura. Certo, un "atto dovuto", si dice. Ma quel che è sicuro è che quel povero malcapitato farà la fine di Placanica. Invece non si capisce come mai un albanese ubriaco fradicio può andarsene a zonzo contromano in autostrada, investire e uccidere quattro ragazzi giovanissimi ed essere immediatamente rilasciato. Quello del poliziotto è stato diagnisticato come "omicidio volontario". Per l'ubriacone già reduce da risse al bar, invece, il fatto non sussiste. Tant'è, che è già stato rilasciato. Poi si è ritenuto mettere il silenziatore mediatico alla sua nazionalità e al fatto che fosse o meno un clandestino. Perchè? Perché - mi chiedo - la stampa è così reticente a chiarire le generalità dei delinquenti extracomunitari mentre invece schiaffa con virulenza in prima pagina quelle dei cittadini italiani "incensurati"? E' forse già passata la Carta di Roma proposta (o imposta?) dall'ONU, con alla testa quella Laura Boldrini di cui si è parlato?

Ci piacerebbe inoltre sapere perché - stante così le cose - un giovane dovrebbe essere motivato ad arruolarsi nella polizia, percepire uno stipendio miserrimo, subire dileggio, scherno e magari sassaiole come è avvenuto alla Stazione Centrale di MI da parte delle baby-gangs, caricarsi di tutte le colpe del mondo quando sbaglia, se poi la magistratura tiene apertamente bordone alla malvivenza. Specie se clandestina. Tanto vale, farsi ammazzare, così si è certi di avere ragione. Come è capitato all'agente 37enne investito da un furgone guidato da un pregiudicato a Roma, il quale lascia moglie e due bambine. Dunque a questi punti siamo: " omicidio volontario" per il poliziotto di Verona, "omicidio colposo", invece per l'albanese ubriaco. Frattanto i poveri quattro ragazzi uccisi hanno già avuto il loro funerale a Cremona, con i loro genitori che chiedevano inutilmente GIUSTIZIA. Scommettiamo che l' assassino non sconterà un giorno di galera o avrà pene lievi? Il Nord è arcistufo e ha già dato segnali inequivocabili alle ultime elezioni. Ma alla magistratura, maramalda con le forze dell'ordine ma clemente coi malfattori, chi ci pensa? Poichè è questo il nodo gordiano da sciogliere. Nel Paese dei paradossi cruciali, l'unica definizione possibile per l'attuale Giustizia è l'ossimoro: buonismo malvagio .

06 July 2007

Perchè la sicurezza è di destra...

...e non di sinistra. Con la Veltroneide già in azione abbiamo assaporato preventivamente a TV7 da Riotta, venerdi 29 giugno u.s. un'orgia di carinerie, tra le quali il fatto che a detta del nuovo leader in pectore del PD, ospite in studio, la sicurezza sarebbe un tema bipartisan. Durante la lunga intervista-spot preelettorale che Riottino, (ovvero il Clark Kent-Superman dell'oratorio di Santa Rosalia) gli ha riservato, l'attuale sindaco di Roma ha garantito affabilmente: "Guardi che il tema della sicurezza non é né di destra né di sinistra, ma riguarda tutti i cittadini". Sarebbe bello, ma così non è.
La sicurezza, che tanti punti fa perdere alla sinistra, poiché non è in grado di porvi rimedio, ha a che fare con due temi già cari agli americani: LAW & ORDER. Perciò è di destra. Come di destra è il controllo del territorio e il ripristino della legalità. In un paese dove le toghe fanno il bello e il brutto tempo, rilasciando a piede libero chi dovrebbe stare in galera, diventa già un problema la "certezza della pena". Come è un problema il fatto che la polizia dipenda dalla Magistratura, la quale vanifica spesso e volentieri il loro lavoro di forze dell'ordine sempre più demoralizzate e sottopagate.

Poi c'è l'atteggiamento dell'attuale governo sulle immigrazioni selvagge e incontrollate. La Legge Bossi-Fini avrà avuto certamente le sue pecche, ma farne carta straccia per sostituirla con una legge-colabrodo come la Amato-Ferrero significa chiaramente saltare dalla padella alla brace. Dei suoi numerosi guasti nonché delle pesanti ricadute sul tessuto sociale ne ho già ampiamente parlato in precedenti posting e non intendo ritornarci sopra. Parla da sé il fatto che la raccolta di firme per abrogarla indetta da FI, abbia già raggiunto il quorum da parte dei cittadini imbufaliti (molti, dei quali anche in seno alla stessa sinistra) - tutte firme pronte per essere consegnate a Napolitano. Dunque, se ci si rifiuta di andare alla radice del problema, come si fa a dire che la sicurezza è un tema trasversale? Abbiamo forse visto volontà di "numero chiuso" e di "quote d'ingresso controllate" da parte del governo in carica? E chi ha firmato una legge che se dovesse passare, ci renderà non più padroni a casa nostra? Le due firme sono inequivocabilmente di due ministri della sinistra.

Queste cose, Veltroni le sa ma non lo dice. E non le dice perché non può, né vuole dirle. L'amico Siro mi ricorda sul suo blog, che Veltroni in consiglio comunale ha un consigliere come quel Nunzio D'Erme già scaricatore di camionate di letame contro Berlusconi davanti a Palazzo Grazioli, nonché convinto "espropriatore proletario". Avere gente simile a collaborare nella propria giunta, sarebbe una garanzia di "sicurezza"? E sarebbe "sicuro", un governo che ha al proprio interno Daniele Farina dei Centri Sociali e Caruso dei no global? Non è nemmeno "sicuro" avere dei collaboratori e portaborse come gli ex terroristi BR e di Prima Linea, incaricati a collaborare con le camere, se è per questo.
Concludendo, la sicurezza è un tema naturalmente di destra che solo una destra seria può risolvere mediante congrue azioni e proposte. Sempre che la destra attuale non voglia imitare la sinistra. Ma questa allora, non è una canzonetta di Giorgio Gaber su che cos' è la destra e che cos'è la sinistra, ma tutta un'altra storia...

03 July 2007

Don Giancarlo Bossi, ostaggio dell'odio religioso e dell'oblio

C'è ostaggio e ostaggio. La vita umana che dovrebbe essere sacra e inviolabile per tutti, a quanto pare ha prezzi e pesi diversi a seconda delle religioni e/o del credo politico. Non c'è dubbio che se perfino un giornale velinaro come Il Corriere è sceso in campo con un editoriale di Pigì Battista sul tema del sacerdote rapito nelle Filippine da gruppi di islamisti dediti (come al solito) al sequestro di persona, è perchè salta agli occhi la differenza di trattamento e di mobilitazione fra il povero don Giancarlo e le due Simone (nella gigantografia, opportunamente velate con l'hijab per captare la benevolenza degli islamici) . Fra don Giancarlo e la Sgrena. Fra don Giancarlo e il giornalista Mastrogiacomo il cui rilascio ci ha fatto letteralmente cadere la faccia, a causa dei due afghani morti nello scambio. Prodi lo ha barattato con la scarcerzione di 5 criminali terroristi, uno dei quali, è il fratello di Dadullah. Il quale, non appena rilasciato, ha promesso, per tutta gratitudine, l'invio di 300 kamikaze da spedire in Europa per attacchi suicidi. Promessa mantenuta, dato che vediamo come sta andando in GB coi tentati raid terroristici. E ancora, fra don Giancarlo e Rahmatullah Hanefi, sponsorizzato da Gino Strada e da Emergency, e a tutta prima, pure in odore di collaborazionismo coi talebani.


Ieri sera Margherita Boniver, già sottosegretario agli Esteri per il governo Berlusconi e in missione esplorativa a favore di padre Bossi, ha dichiarato ai microfoni del TG2 delle 20,30, di non aver ancora individuato canali aperti di trattativa tra la Farnesina e i rapitori. Se le cose stanno così, doppiamente vergogna!



Ci piacerebbe sapere se la vita di un sacerdote, vale meno di quella di un laico di sinistra, caro sindaco Veltroni. Perciò, coraggio, sig. Sindaco: inalberi la foto, come ha fatto per altri rapiti, se davvero vuole essere un "democratico" conseguente. E mi auguro che per domani, mercoledi 4 luglio in occasione della Manifestazione Nazionale contro l'esodo e la persecuzione dei cristiani in MO e nelle altre aree del mondo di cui Magdi Allam si è fatto promotore, e che si terrà a Roma in piazza SS. Apostoli alle h. 21, ci sia mobilitazione intorno al suo specifico caso. Con tante foto e tanti slogan a favore del suo immediato rilascio: sano e salvo di nuovo in mezzo ai suoi fedeli.