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26 March 2007

Rimossa alla Camera la Battaglia di Lepanto


Paolo Caliari (il veronese) - La battaglia di Lepanto

Dunque oltre alle rimozioni storiche, esistono pure le rimozioni pittoriche. E' accaduto in questi giorni che il quadro di scuola napoletana del '700 Battaglia navale tra cristiani e barbareschi il quale celebra la famosa battaglia di Lepanto, sia stata rimosso dalla Sala del Cavaliere alla Camera per essere confinato in postazione più defilata. E che al suo posto sorga un altro dipinto con rassicuranti scene di caccia con tanto di capriolo. Ne ha dato un burlesco annuncio Carlo Panella su Il Foglio nelle Lettere al Direttore, il quale direttore, replica con analogo sense of humour. Ma qua c'è poco da ridere. Lo staff di Fausto Bertinotti, cerca di minimizzare e smentisce di averlo fatto per non urtare la permalosità dei visitatori di fede mussulmana.

"La decisione è stata presa all'inizio delle legislatura", dice il portavoce del Presidente della Camera "in sintonia con la linea di dialogo e di pace scelta da Bertinotti, si è voluto mandare un segnale di novità e diversità".

Mamma mia che alchimie politichesi: "segni di discontinuità", "segni di diversità", "linea di dialogo"... Un'orgia di carinerie, che ascoltate in questi giorni dove i talebani sgozzatori ce ne fanno vedere di tutti i colori, mentre i pasdaran iraniani di Ahmadinejad penetrano in acque non loro per rapire 15 marines della Royal Navy allo scopo di ricattare il governo britannico, ci fa sentire quanto insulsamente irenici siano questi appelli fatti di buone intenzioni. Oltretutto, non richiesti.

La data di Lepanto è nota, il 7 ottobre 1571 e ci sono parecchi dipinti che ricordano tale aspra battaglia navale dove la Lega Santa si scontrò con le forze Ottomane, conclusasi con la vittoria della cristianità. Bertinotti e i suoi, che temono lo scontro di civiltà, dovrebbero spiegarci se per "amor di pacifismo" - come dice lui - si devono censurare, tagliare e omettere tutte le pagine della storia d'Italia dai libri di testo in adozione per le scuole di ogni ordine e grado, visto che buona parte di queste parla di guerre, lotte e battaglie campali. O se si devono asportare tutti i quadri e arazzi con scene belliche, disseminati nei musei Vaticani, e nei vari musei d'Italia. Eppure lo stesso inFausto presidente della Camera, ha fatto carte false per intitolare un'aula del Senato ad un....combattente con l'estintore in mano e il volto coperto a nome Carlo Giuliani.



Tuttavia, questa tendenza al cedimento della nostra cultura e storia, non è solo comunista, anche se per questi ultimi, l'iconoclastia è sempre stata parte integrante del loro DNA storico-ideologico. Purtroppo è ' già iniziata da parecchio tempo in Occidente e quasi ogni giorno ne fioriscono clamorosi esempi. Dal Tamerlano di Marlow, a cui hanno cambiato il finale per non urtare gli islamici, agli inni cristiani nelle scuole dove Gesù viene sostituito con virtù. All' impiegata della British Airways licenziata perché porta una crocetta al collo, mentre viene permesso di indossare il velo islamico o il turbante sikh ad altri impiegati. A commedie o pièces teatrali edulcorate e modificate per la paura di dispiacere ai soliti suscettibil islamici e di creare casi analoghi all'affaire "vignette danesi". Ma quando l'intimidazione degli " altri" penetra già preventivamente in noi, senza che questi altri abbiano nemmeno proferito verbo, ebbene vuole dire che le battaglie sono già perse. O sul punto di esserlo. Poiché ciò che non ci è più caro, è destinato ad esserci sottratto.


PS: Ad un presidente della Camera come Bertinotti, non do nessuna solidarietà per ciò che gli è accaduto oggi all'Università La Sapienza, dove è rimasto vittima della stessa protervia che ha a lungo disseminato.E proprio dalla sua gente. A ciascuno il suo contrappasso.

41 comments:

Lo PseudoSauro said...

Man in man le risorse si offendessero... ci vergognamo di essere stati cosi' cattivi da difenderci: non lo faremo piu'. D'ora in poi braghe calate e sodomie a volonta'. Questo e' il progresso...

P.S.
fra un po' raderanno al suolo S.Pietro se no qualcuno potrebbe offendersi.

Anonymous said...

C'è il prepotente e ci sono i timidi, i remissivi: dopo le prime sberle, questi ultimi imparano ad anticipare le richieste del prepotente nella vana speranza di poter avere un occhio di riguardo ed essere lasciati in pace. Il prepotente mi ruba la merendina? E io da oggi ne porto due, proprio quelle che piacciono a lui. Ma il prepotente prende la merendina e mi ruba qualcos'altro. E' inutile cercare di compiacere il prepotente dandogli in anticipo quel che vuole: non è il risultato delle sue azioni la sua firma esistenziale, è il metodo che serve per conseguirlo che gli interessa e che ne fa la natura di quel che è...

Anonymous said...

Rimuovere via il cervello che ha partorito una simile nefandezza noo? Altro bell'esempio, soprattutto dopo che hanno intitolato una delle sale del senato a quel delinquentello, ora togliamo i dipinti per non "urtare" l'altrui sensibilità. Solo che il berty non sa che quando va nelle terre islamiche, gli islamici non tolgono proprio un tubo per non "urtare" l'altrui sensibilità.

Anonymous said...

Pur essendo figlio della Serenissima, ho deciso di dare il mio contributo alla causa della pace stracciando un pagina della mia edizione spagnola del Don Chisciotte, quella dell'introduzione dove sta scritto:

L'anno seguente, il suo [di Cervantes] eroismo brilla nella battaglia di Lepanto, dove, ammalato, volle partecipare in uno dei posti più pericolosi della galea "Marquesa". Ferito nella battaglia contro i Turchi, perse il movimento del braccio sinistro; e colui che nel futuro sarebbe stato conosciuto come "el manco de Lepanto", sempre si mostrò orgoglioso di aver partecipato in quella vittoria della cristianità.

Salam

Nessie said...

Sauro, sei stato l'antesignano de L'Otello (esultate!). Non l'hanno ancora toccato? Per il momento siamo a Lepanto.
Grazie Paolo di Lautréamont :-)

Animo (Scart?) qua gli islamici sembrano gli uomini di quella pubblicità per il dopobarba maschile. Ovvero l'uomo che non ha bisogno di chiedere. MAI. Siamo così gonzi e fessi che li anticipiamo.

Elly, il Berty lo sa eccome. Ma la sua è la "politica del disastro" intesa come soluzione finale.

Anonymous said...

Cara Nessie,
da ciò che leggo devo postare postare piu' che posso con il mio nick finché il Bertinotti nazionale -sì ma dell'Arabia Saudita - me lo concederà.
Penso già a quale potrà essere il mio nick futuro:la dissimulazione possiamo praticarla anche noi o è di esclusivo monopolio saraceno?Mi scuso se non uso la parola araba per dissimulazione:non ho alcun talento per le lingue che si leggono da destra a sinistra.Dicevo del nick che mi toccherà scegliere:Occidentale è troppo offensivo.Via i quadri, via i nick troppo filo-americani.
Se l'idiozia criminale di chi ci mal governa non ci impedirà di avere un futuro, forse nei libri di storia del 2040 i Diliberto e i Bertinotti saranno menzionati non come grandi statisti ma come delle catastrofi naturali devastanti e pericolose quanto può esserlo un terremoto o uno tsunami.

Nessie said...

Refuso: ho scritto animo invece che "anonimo". Lapsus freudiano?

Zamax: Otello, Don Chisciotte, La Divina Commedia, il quadro del Maometto incatenato nella Basilica di S.Petronio a Bologna, L'assedio di Vienna (dipinto ai Musei Vaticani), parecchie versioni su tela della Battaglia di Lepanto (questa che vediamo è del Veronese): che dobbiamo fare? gettare a mare o dare alle fiamme la nostra civiltà e cultura? e' questo che vogliono?
Occidentale, lo sai che uscirà un nuovo giornale di Magna Carta col tuo stesso nome?
"Idiozia criminale", è perfetto. Non si può aggiungere altro. Ciao!

Anonymous said...

Mi scuso se non mi sono firmato, l'anonimo ero io: ti leggo spesso ma credo che sia il mio primo commento ad un tuo post, mi è sfuggito. Sorry.

Lo PseudoSauro said...

Dietro a questa solerzia c'e' un motivo che non avevo considerato. Il rimuovere parte della storia preluderebbe alla rimozione di un'altra parte scomoda: quella del socialismo reale. Poi verra' insegnato che questo discende da Gesu' Cristo e Gandhi... gia' l'annacquamento del rosso sangue nell'indistinto arcobaleno dovrebbe dire qualcosa, anche se al tramonto del rosso corrisponde il sorgere del verde. Sono furbi e guardano lontano, mentre noi facciamo i cortei di notte nelle catacombe. Loro sono ridicoli, ma noi siamo inadeguati a fronteggiarli con la classe dirigente che abbiamo.

Nessie said...

Allora, benvenuto nel blog Dusty!

Sauro, il progetto bertinottiano sarebbe il socialismo populista alla latina sul tipo di Chavez con un occhio di riguardo per il pecoraio di Teheran Ahmadinejad?
Bella roba! Tu chiamalo se vuoi ChavAhm.;-)

Anonymous said...

Ciao Nessie,
alle 16 sapremo se Prodi ci ricasca o si rialza dall'avello (molti di noi lo vedremmo volentieri accanto al lavello domestico, a dare una mano a Fulvia a stendere l'impasto dei tortellini).
Hanno tolto il quadro della Battaglia di Lepanto:speriamo che la votazione ci tolga di torno Il Mortadella e i suoi complici di male fatte.
Oggi voglio essere ottimista e segnalare agli amici del Loch che forse il 27 marzo 2007 sarà ricordato come il punto di svolta, il pensionamento definitivo della gang Prodi.Qualcuno potrebbe dire che chi verrà non sarà migliore di costoro:è vero:ma per una volta non si potrà dire che al peggio non c'è mai fine.C'è la fine al peggio, purché Prodi Diliberto e Bertinotti vadano a casa una volta e per sempre!
Un saluto a tutti da Occidentale

Nessie said...

Occidentale, se anche cascasse la Mortadella, c'è la Natura Morta (ovvero Napolitano) che ha detto che lui le camere non le scioglie.
Perciò non posso essere ottimista quanto te, circa il 27 marzo.
Al momento non si sa ancora nulla, ma francamente non ci conto molto sul loro sgombro.
Se vuoi avere notizie sull'invasione degli ultracorpi, clicca il link de Il Giornale www.ilgiornale.it e cerca l'articolo "L'islamizzazione silenziosa" tratto da Der Spiegel. Pare che la mezzaluna campeggi sulla POrta di Brandeburgo.

Anonymous said...

Cara Nessie,
non ci credo nemmeno io che i suddetti sloggeranno, ma potevi lasciarmi l'illusione ancora per qualche ora...Avevo ridotto ad icona- visto che siamo su Internet parlo così- la ragione, per mandare avanti la Speranza.
Ma come il sole tramonta ad occidente, così l'Occidentale vide annegare la speranza nelle fredde razionali acque del tuo Loch...Grazie per avermi segnalato l'articolo, che vado a leggere subito così prima della fine del 2007 avrò totalizzato mille e uno incubi di matrice islamica

Anonymous said...

Questo è l'ennesimo atto di prevaricazione e oscuramento della storia, operato in Italia, e non solo.
Tra novembre e gennaio abbiamo assistito alla feroce diatriba tra iconoduli e iconoclasti (che, contemporaneamente si teneva anche in Romania), ove in discussione c'era se immagini o simboli religiosi potessero o meno restare esposti in luoghi pubblici, e tutto con la pretesa di non offendere la sensibilità dei musulmani e altrettanto dicasi per il mantenere o meno l'usanza dei canti tradizionali natalizi. Sembra evidente che, in questi casi, gl'ipersensibili che si trinceravano dietro la pretesa ipersensibilità musulmana da non offendere erano di tre tipologie: atei, agnostici e neo-convertiti all'Islam, spesso a forme più tradizionaliste (ed i convertiti, come si sa, tendono ad essere più realisti del re, più cattolici del Papa o, se preferiamo, più maomettani di Maometto).
Il rimuovere un quadro che rappresenta un episodio della storia dell'occidente cristiano, come la battaglia di Lepanto, è un fenomeno ancor più preoccupante. Va ricordato che i musulmani la cui sensibilità non andrebbe urtata sono, prevalentemente, i Turchi. La domanda che "sorge spontanea" è: ma i Turchi toglieranno mai dai luoghi pubblici elementi iconografici celebranti le loro vittorie sull'Occidente? Io, sinceramente, ne dubito.
Parlando degli episodi dell'epoca, è sufficiente leggere un po' di cronache di entrambe le parti per capire che gli Ottomani di Mehmed (Maometto) II non erano delle vezzose e delicate nutrici, desiderose di coccolare amorevolmente le popolazioni occidentali, in un anelito di sublime istinto materno, dispensando carezzine, coccole e buoni dolcetti turchi a bizzeffe.
Purtroppo, erano soldati e di quelli assai feroci, di una ferocia spesso spaventosa, che infilzavano corpi e teste, impalavano, scuoiavano vivi e tutto ciò che la loro sapiente tradizione suggeriva in tema di torture o mezzi per terrorizzare i popoli da conquistare; il tutto seguito da feroci saccheggi e rapimenti indiscriminati di persone deportate nella loro madrepatria. Se a qualcuno dovesse capitare di leggere il diario di bordo di Francesco Barbaro, medico di bordo della Serenissima, in servizio a Costantinopoli, troverà un dettagliatissimo resoconto di quanto successe, dalla prima comparsa delle navi di Mehmed, all'orizzonte, con successiva decapitazione degli ambasciatori inviati al sultano per cercare di capire le sue intenzioni, fino alle efferatezze finali e ai saccheggi. E' un documento storico, non un romanzo e di episodi agghiaccianti non ne mancano.
Passando a più italiani lidi, tralasciando tutte le torri di guardia che a regolari distanze sono distribuite lungo le coste sella penisola, con il preciso scopo di difesa contro le incursioni di pirati Saraceni o Turchi (ma forse erano donzelle desiderose di visitare il Bel Paese per dispensare amore... chissà!) citerò il caso di Otranto, assalita dagli Ottomani e che, a causa di un ritardo nei soccorsi miliitari, dovette capitolare. Gli 800 difensori residui, che non vollero convertirsi, furono tutti decapitati e lo stesso boia, che ad un certo punto, meravigliato da un fenomeno singolare (un decapitato che rifiutava di farsi stendere, si dice) cambiò idea, cristianizzandosi, fu amorevolmente impalato dai suoi compatrioti. Le ossa di quei martiri sono tutt'oggi visibili nell'abside della chiesa che sorge sul Colle della Minerva.
Ma di questo episodio, chissà perchè, non se ne parla quasi più.
Il dubbio è che tutto sia collegato al desiderio di far entrare la Turchia nell'UE e quindi, che il ricordare le loro nefandezze passate possa urtare la loro suscettibilità.
Di conseguenza assistiamo quasi ad una specie di damnatio memoriae del nostro passato.
Quindi, manca poco che non dobbiamo profonderci in umili scuse per non aver accettato di buon grado la loro ondata civilizzatrice, foriera di nuova cultura, magari maledicendo quegli 800 martiri, che, veri malvagi, non rispettarono le leggi dell'ospitalità e via dicendo, fino al condannare la battaglia di Lepanto, come dimostra il gesto di mister Bertinovsky.
Per chi non lo sapesse, finanche lo pseudo mito di Dracula, nato dalla fantasia malata del maldocumentato Bram Stocker, che ha coperto d'infamia l'immagine di uno dei pochi principi di Valacchia e Moldavia che riuscirono veramente a tener testa all'avanzata ottomana, anche questo dicevo, rientra nello stesso ordine d'idee, ed ora finanche in Romania, per compiacenza, il voivoda Vlad Tepes (leggasi Tzèpesh) noto - ma raramente - come Dracul (il drago o il diavolo, nel senso che per i nemici Turchi, a cui tenne efficacemente testa, fu come un diavolo), titolo dato già al padre), questo vòivoda, fino a ieri eroe nazionale, ora viene spesso indicato, sulle orme della neo-turcofilia europea, come Dracula e si comincia finanche a creare storie fantasstiche e mai esistite, pur di avvalorare questa tesi e, magari approfittarne per scopi commerciali. E va aggiunto che il vampiro è un elemento assolutamente estraneo alla tradizione folcloristica romena.
(Una piccola magra consolazione può essere che un parco divertimenti tipo Disneyland, dal nome Dracula Park, che stava per sorgere a Snagòv, vicino al monastero dov'è la tomba del principe, è fallito miseramente, con uno strascico di episodi di corruzione e di enormi somme pecuniarie sparite nel nulla). Oltre tutto, il suo punto di vista giuridico era del tipo "Guai a chi tocca Abele" e, in questo senso, applicò, a titolo dimostrativo, a qualche "Caino" lo stesso trattamento applicato per ritorsione ai Turchi (cioè: "Tu impali i miei? Ed io impalo i tuoi e guai a te se rompi ancora!"), ristabilendo brevi tempore lo stato di diritto in tutto il suo paese (questo gli valse anche il nomignolo).
Concludo con una considerazione. Negli anni 70-80, in Romania, era ben nota una bella canzone, cantata da Nicu Alifantis (se non ricordo male ne era anche l'autore). Il ritornello era:
E poichè Essi ci vegliano,
Sotto il gelo, sotto la nebbia, sotto le piogge,
Voi nuove generazioni, voi nuove generazioni
Amateli, i vostri eroi.

E se questa canzone aveva riscosso un notevole successo, in quel particolare contessto in cui le canzoni patriottiche erano mal digerite, era perchè quel regime, nonostante tutto, aveva mantenuto il rispetto per quei personaggi che, nei secoli avevano lottato per la libertà del paese, per la sopravvivenza della propria identità culturale e delle proprie tradizioni, quelle che facevano sentire fieri di essere cittadini del proprio paese (e questo dovrebbe valere per qualunque nazione). Se poi i rapporti con i nemici di un tempo cambiano, l'atteggiamento corretto sarebbe: quello che è stato è stato, ma non va cancellato per ricordare che quanto successo in passato non si debba più verificare. Non quindi sottomettendosi servilmente, rinnegando tradizioni e cultura. Come ebbe a dire un altro vòivoda romeno, Vasile Lupu (regnò in Moldavia dal 1634 al 1653), «Colui che si vende la Patria e l'eredità avita, che sia maledetto dai propri avi nel peggior modo». E questo ritengo sia valido per qualsiasi paese.
(e scusa se mi son dilungato, ma episodi come quello bertinottiano mi fanno veramente indisporre)

Il timore di Pseudosauro mi sembra motivato. Se continua così, poco ci manca che non si mettano a radere al suolo i luoghi di culto, come successo nell'URSS ed altri luoghi a quel regime ispirati.
Per il resto, già si parla di abolire l'italiano, perché discriminerebbe gl'immigrati e di tante altre cose. Ancora un po' la stessa presenza degl'italiani aborigeni andrà rimossa, perchè potrebbe contrariare gl'immigrati (non a caso hanno fatto varie visite nel corso dei secoli: per rimuoverli e mettercisi loro, no? Ora hanno chi è disposto ad aiutarli).
Quanto al Cristianesimo, da un certo tempo in qua, troppe volte ho sentito avanzare che "non puoi essere un vero cristiano, se non sei di sinistra" (e la stessa frase l'ho anche sentita con "buddhista" invece di "cristiano".

Nessie said...

Bene, è arrivata la Cavalleria :-)
Fa piacere rilevare un attaccamento così profondo alle proprie radici.
Stasera speravo (in realtà senza crederci troppo) che ci fosse un inghippo per spedire a casa questa banda di traditori della Patria e collaborazionisti senza cervello, senza cuore e senza intelletto.
Purtroppo, con gentaglia come Bertinotti, Diliberto detto Diliberija, l'Ulema da Gallipoli e Fassino si concretizza sempre di più la fatwa di Al Qaradawi (finanziatore di Al Jazeera) del 2/12/2002 secondo cui la conquista di Roma avverrà con la predicazione (cioè le moschee) e non la spada. Per chi non lo sapesse, a Montecitorio c'è già la saletta per le preghiere multikulti e multireligiose.
Ciao Cittadino! Keep going insieme all'Occidentale.

Anonymous said...

Cara Nessie!
Purtroppo, quella gentaglia è schifosamente attaccata alla propria poltrona; e questa tattica del "Non condivido, ma voto per tener su il governo" lo dimostra ampiamente. E tutto in barba agli elettori.
Un tempo si diceva "lo Stato siamo noi" e invece ora non è più così: lo stato sono loro: un'entità diversa dal popolo, sul quale stanno esercitando quella "tirannia di molti" della quale parla Voltaire. Il popolo vota, ma, alla fin fine, non è ben chiaro neppure cosa, perchè uno puo votare Bianchi, ma, ad elezioni finite, si accorge che il candidato era solo un acchiappavoti, che lascia il posto a Rossi, che lo fregherà entusiasticamente, attuando una politica completamente diversa da quella che aveva convinto gli elettori a votare Bianchi. E tutti insieme, Bianchi, Rossi e quant'altri, finiscono per agire contro tutti, esattamente come sta succedendo. Chi poi non li ha votati, peggio per lui: tanto è un loro nemico, giusto?
La situazione sarà sicuramente più complessa, ma la sostanza, in due parole, è questa. Ed a restar fregato, come sempre (e come ho detto già altrove), è proprio quel popolo in nome del quale pretendono di agire.

Anonymous said...

Buongiorno a Nessie e a chi si trova a navigare nel Loch così di primo mattino...Stavo per uscire dalla Rete ma l'intervento del Cittadinoperplesso, così ricco e dettagliato, meritava un'attenta lettura e così...
E' vero:ci voleva la "cavalleria" a salvarci dalla situazione;siamo davvero messi male!
Le cose che dici, Cittadinoperplesso, dovrebbero conoscerle tutti, ma come certo sai così non è.
Dal tuo scritto, ben informato e convincente come gli altri tuoi post che lo hanno preceduto, si evince che il vero pericolo non è l'aggressività degli islamici né la follia dei nostri sinistri governanti(dichiararli "di sinistra" mi sembra che non abbia alcun significato)bensì l'ignoranza della nostra storia:se sapessimo da dove veniamo e come ci siamo arrivati qui, magari la smetteremmo con gli atteggiamenti idioti di political correctness, sempre tesi a non urtare questa terribile ipersensibilità islamica.
Vado di fretta e quindi scappo.
Un saluto alla Padrona del Loch e un saluto al Cittadinoperplesso che, a causa del suo interessante scritto mi farà tardare sul posto di lavoro!

Anonymous said...

Caro Occidentale, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero che l'appagamento della curiosità culturale sia valsa la pena del ritardo sul posto di lavoro.
Comunque, per come la vedo io, c'è un paio d'imperativi da tener presenti.
Il primo ce lo dice, da secoli, il buon messer Durante, noto ai più come Dante Alighieri:
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir vertute e conoscenza

Il secondo è che, prendendo coscienza delle proprie radici culturali, del loro valore, ci si rende conto di non essere inferiori a nessuno. Quindi, il confronto con altre culture, altrettanto valide e significative, può avvenire su un livello di parità e di autentico dialogo, con costruttivi scambi d'idee ed esperienze, ma alla pari!
Quello dell'ipersensibilità islamica è un falso problema, una maschera per nascondere la profonda avversione di persone con convinzioni atee, agnostiche o comunque antitetiche, non solo al Cristianesimo (romano-cattolico, ortodosso o quale che sia), ma anche a Buddhismo, Induismo ecc, incluso lo stesso Islam. Certo, molti dei popoli islamizzati hanno una suscettibilità superiore a certi livelli ragionevoli, diventando feroci spesso per un nonnulla, ma sicuramente, non al punto da pretendere certe cose. Questo, ovviamente, a meno che qualche benevolo istigatore non vada a fomentarne lo sdegno, suggerendo qualche ulteriore motivo per adirarsi.
Visto che citavo la Romania, la campagna iconoclasta di fine anno scorso, promossa col pretesto di non fare adirare i fedeli di altri culti (ricordando che la Chiesa Ortodossa è quella maggioritaria), sicuramente ebbe a scontrarsi con l'indignazione dei fedeli ortodossi, ai quali si aggregarono i cattolici (tra i simboli da abolire ci sono anche le croci). A questi fecero seguito tutti gli altri culti: mosaico e - ma guarda un po' - islamico. Gli ultimi, soprattutto hanno vigorosamente protestato contro la strumentalizzazione del loro culto, che avrebbe potuto mettere in crisi i rapporti dei loro fedeli con gli altri concittadini, ormai da lungo tempo pacifici e cordiali, col rischio di attirare un'immeritata indignazione; in effetti, da quelle parti, una volta finito l'Impero Ottomano, chi è rimasto in Romania, ha mantenuto solo lo stretto essenziale della propria cultura e la stessa pratica religiosa, quando non fatta all'acqua di rose, per lo meno si è mantenuta a livelli assai moderati. Un po' come successe con quelli dei Mori rimasti in Spagna o Sicilia, dopo la cacciata, che finirono addirittura per acculturarsi, spesso totalmente, della loro tradizione natìa rimanendo, a volte, solo un cognome storpiato.
Quindi, non erano le minoranze religiose a pretendere la rimozione dei simboli di culto, bensì atei, agnostici e simili, qualche chiesa neoprotestante, oltre alle cosiddette "minoranze sessuali" (lascio immaginare e non entro nel merito).
Quindi, il dialogo va bene, se portato avanti allo stato di parità. Atteggiamenti di "correttezza politica" come quello di basarsi su proiezioni mentali, anticipando a tutti i costi dei motivi d'indignazione delle controparti ed eventualmente suggerendoli loro, nel caso non ci avessero pensato, significa soltanto mettersi nel ruolo dello zerbino.
In altri termini, vale l'adagio Sei a Roma? Fai come i romani andrebbe fatto capire a chi vuole trattare. Così come, andando noi a casa loro, pretendono che noi osserviamo le loro regole, anch'essi, venendo in Italia, debbono rispettare le nostre e, se vengono con pretese di conquista, attendersi porte aperte e cittadini-zerbini è utopistico.
Detto altrimenti: se volete venire con intenzioni amichevoli, bene. se no, quella è la porta!
Purtroppo la linea politica del governo va in tutt'altra direzione.
Quando c'è chi si sbraccia e fa proclami, invitando quasi servilmente cittadini di altri stati, piangendo fiumi di lacrime e lamentando mancanza di manodopera qualificata, protestando che il paese ha disperato bisogno di stranieri, quasi che di italiani qualificati, pronti a tutto pur di lavorare, non ce ne fossero, e, per condire il tutto, dà ad intendere che il governo è pronto anche a buttare alle ortiche tutto ciò che rappresenta quanto di più sacro resta ai cittadini, pur di non contrariare i nuovi venuti e quelli da venire, quando un ambasciatore italiano in Romania, va ad implorare i romeni a venire in Italia, nulla da meravigliarsi che poi il console di quello stato, in Italia, in TV, dichiari con tono sprezzante "Non so come finirebbe l'economia italiana, se i romeni dovessero andarsene via tutti".
E questo è un esempio recente, ma non l'unico; sicuramente non una carta favorevole per un dialogo paritario. I risultati li lascio immaginare; o forse c'è poco da immaginare, visto che già si può constatare direttamente il risultato di una simile politica autolesionista.

Anonymous said...

Non sapevo di questa cosa, fai benissimo a segnalarla! Dici bene, l'iconoclastia è il loro vizietto atavico. Sembra di essere sprofondati nel 1984 di Orwell, dove centinaia di persone erano addette ogni giorno a contraffare i documenti del passato, espungendo tutto ciò che poteva dar fastidio alla causa del regime in corso.
Quanto alla battaglia di Lepanto, Renzo Martinelli ha da poco annunciato che ci farà un film. Tutti al cinema!!

Anonymous said...

Ehm... Nessie!
Siccome ho avuto un blocco del sistema, ci son stati dei problemi e l'ultimo mio messaggio è partito una seconda volta quando ho fatto il refresh.
Magari potresti anche cancellare l'ultimo (quello delle 4:25 PM), visto che è un duplicato?
Ti chiedo scusa per il disguido e per il disagio.

Anonymous said...

Caro Siro,
In effetti Orwell, sotto l'apparente metafora di 1984 ha celato molte verità che quelli che hanno vissuto la realtà dei sistemi totalitari riescono benissimo a riconoscere.
Anche in "Fahrnenheit 451" di Ray Bradbury sono presentati alcuni aspetti di questi sistemi, come anche in "The brave new world" di Huxley.
Uno degli autori più famosi che descrissero moltissimi aspetti di quei regimi è Mihail Bulgakov, soprattutto in "Il Maestro e Margherita" e "Uova fatali". dove quella realtà viene presentata con i toni della satira, ma una satira che spesso risulta dalla semplice descrizione realistica di certi atteggiamenti pazzescamente grotteschi, tanto da sembrare, a volte irreali (e invece era realtà). Anche nel caso di Bulgakov, chi non ha vissuto quell'esperienza sulla sua pelle, in certi momenti fatica a comprendere, interpretando certi passaggi come qualcosa di satirico/comico, ma comunque riesce a farsi un'idea di come quei regimi agissero e possono ancora agire se prendono piede.
Grande, l'idea di Renzo Martinelli! Se intende dare una versione corretta di quella realtà storica, merita appoggiata ed incoraggiata. Spero che realizzerà anche la versione DVD, in modo da poterne dare la massima diffusione.
Anche del caso di Otranto non sarebbe male parlare più approfonditamente.
Infine, non mi stancherò mai di ripetere che quanto vale per la memoria storica di quanto successo nell'ultima guerra, deve valere anche per quanto successo prima; solo così si potrà evitare il reiterarsi di certi episodi. Il tutto, in fin dei conti è contenuto dalla celebre massima Historia magistra vitae E forse è proprio per questo che in quei regimi la storia è considerata una delle discipline politiche e che, da quelle parti, come pure altrove, c'è sempre chi cerca di "riscriverla" a proprio uso e consumo, occultando fatti noti e talvolta addirittura inventandone altri mai verificatisi, diffamando certi personaggi e apoteotizzandone altri secondo gl'interessi politici del momento (e non è un caso che si dica anche che molte volte la storia la scrive chi vince le guerre).

Nessie said...

Siro, se ti capita nel tuo lavoro giornalistico, vedi di sottolineare anche tu questa notizia che il solito CorServa mette nelle pagine interne. Bisogna, nel nostro piccolo, non dare tregua. Far sparire un quadro di valore in nome del "comunisticamente corretto", è una nefandezza che bisogna non lasciar passare. Andrò a vedere il film di Martinelli, ovviamente.

Cittadino, sì ho visto il tuo "doppione". Ho provato e riprovato a eliminarlo, ma non ci sono riuscita. Bisognerà attendere l'intervento del Sauro, il quale mi fa sovente da aiutante informatico. Sono abbastanza imbranata.

Anonymous said...

Caro Cittadinoperplesso,
ti ringrazio per avermi salutato all'inizio della tua lunga ed esauriente analisi ma tranquillizzati:non sono arrivato in ritardo: perciò ho rispettato le regole pur non rinunciando alla lettura del tuo post.
Mi permetto di dissentire su un punto, quando metti nel calderone atei agnostici e simili, e attribuisci a loro una profonda avversione al Cristianesimo e a qualunque altra fede religiosa.Può darsi che la maggioranza sia come dici tu, ma io che
sono agnostico da sempre non provo avversione alcuna per il Cristianesimo (meno che mai di questi tempi in cui rischia di essere soppiantato- Allah non voglia- dall'Islamismo).
Ho già scritto in miei lontani post sul Loch che un conto è criticare certe posizioni della Chiesa dall'interno (come santa Oriana, mi definisco un ateo cristiano)cioè non accettare alcune loro convinzioni che sono fuori dalla Storia.
Un altro è sposare la causa dell'anticlericalismo più sfrenato e irrazionale:io guardo la persona, non l'etichetta che ci viene proposta.Spesso ho avuto un grande feeling con persone cattoliche ( e molti miei amici sono credenti e, addirittura, alcuni vanno anche in chiesa la domenica!)feeling del tutto assente con persone atee o agnostiche "come me".La vita è fatta di sfumature e non possiamo ingabbiare gli uomini e le donne e metterci sopra la scritta ATEI, CREDENTI, AGNOSTICI.A me l'esperienza ha insegnato questo.
Dirò di piu': a certe vette di sensibilità e di intelligenza, ho notato che è quasi impossibile capire chi è credente e chi no:"Non fare a un altro ciò che non vorresti fosse fatto a te" è una massima evangelica (non chiedermi la fonte perché non sono ferratissimo nelle Scritture) che va bene per il cristiano osservante ma anche per il non credente, giacché queste parole le pronunciò Talete molti secoli prima della comparsa di Cristo.
Un saluto e buona serata da
Occidentale

Nessie said...

Occidentale, mi trovo d'accordo sia con te che con Cittadino. E dico ciò, non tanto per fare del "cerchiobottismo" (brutto neologismo, ma non me ne vengono in mente altri), quanto per suddividere atei e agnostici in due categorie distinte: a) quelli non ostili, ma addirittura difensori della nostra cultura e delle radici cristiane (appartengono a questa categoria la nostra amata Oriana, Pera, Ida Magli, Giuliano Ferrara) b) quelli che fanno del vecchio ateismo e laicismo militante come Pannella, la Bonino, e praticamente quasi tutta la sinistra.
Questi ultimi credono di essere molto moderni e all'avanguardia, ma in realtà sono dei reperti archeologici di Porta Pia. Aveva, infatti un senso avercela col clero e Santa Romana Chiesa quando erano detentori del potere temporale. Oggi, che la Chiesa è aggredita dalle filosofie relativiste, dal nichilismo, dal debolismo ideologico, dal laicismo e materialismo imperante, non ha alcun senso fare di queste battaglie che io considero "di retrovia". Paradossalmente, oggi nell'era del terrorismo globale di matrice islamica, i conservatori sono la vera novità del nostro tempo. Coloro i quali gettano tutto alle ortiche, non possono essere che complici della già sfrenata iconoclastia islamista. Diciamo, che ne facilitano loro il compito, secondo il motto islamico "POrteremo Dio, nella terra senza DIO".

Anonymous said...

Cara Nessie,
stavo per spegnere il pc ma per fortuna ho ricontrollato se il mio post era stato pubblicato e così ho potuto leggere la tua risposta che chiarisce perfettamente ciò che avrei voluto esprimere, ma il post era già abbastanza lungo e...
Ovviamente io mi colloco fra gli atei/agnostici del gruppo "a"e mi pare di capire che sono in ottima compagnia.
Il mio amico teologo(che ho menzionato in altre occasioni) anni fa mi faceva infuriare quando mi definiva piu' cristiano dei cristiani dichiarati, io che allora ce l'avevo con la Chiesa e per moltissimi motivi.Aveva ragione:non appena il vento è cambiato mi sono scoperto difensore della Cristianità e nemico di quei residuati bellici che tuonano ancora contro il Papa e il Vaticano.
Forse ti raccontai in una mail privata di un insegnante di religione decerebrato che voleva togliere il crocefisso dalle aule scolastiche.Gli dissi chiaro e tondo che è un idiota.
Da allora non ci rivolgiamo piu' la parola.
Sta succedendo ai tempi nostri ciò che le femministe serie lamentavano un tempo, quando dicevano che il peggior nemico della donna è la donna.
Oggi il peggior nemico del cristiano è il cristiano che porge tutte le guance (la sua, quella della moglie, del figlio del suocero etc...)al NEMICO:è inutile definirlo diversamente:è questa la cruda realtà dei fatti.
PS: non ci trovo nulla di male se sei d'accordo con quanto detto da me e dal Cittadinoperplesso:sappiamo che la verità non sempre si trova in un unico blocco;gli unici a non saperlo sono i Floris e i tristi personaggi che stanno a sinistra per omnia saecula saeculorum.
Buona notte!

Anonymous said...

Cari Nessie e Occidentale,
In primo luogo ringrazio Nessie per avermi risparmiato una buona parte di replica, facendo la debita distinzione che ho omesso io, non con cattive intenzioni, ovviamente.
Quanto a te, Occidentale, ancor più dopo la tua precisazione, è evidente che non sei inquadrato nella categoria di quegli atei, agnostici ecc. oltranzisti, ai quali mi riferivo.
In effetti ho avuto modo di seguire, oltre alla diatriba italiana sui simboli religiosi, anche quella romena ed è difficile immaginare cosa mi è toccato leggere, e quanta avversione estrema emanava da certi editoriali e da certi commenti; è stato addirittura un'esperienza stressante: comunque, la categoria degli oppositori accaniti, trincerati o meno dietro il politicamente corretto, erano (e sono) da inquadrare proprio nella categoria b) secondo la presentazione di Nessie, anzi ancor peggiori, animati da un odio profondo e inveterato verso tutto ciò che è religione (molti di questi, sicuramente. essendo reduci dell'ancient règime) e con una spiccata propensione ad aggredire, ridicolizzando oppure offendendo, chi non la pensi come loro. Per amor di precisione, specifico che, in Romania, l'associazione Civic Media, che portò avanti una campagna con raccolta di firme per chiedere al Ministero dell'Educazione di non dare corso alle istanze degl'iconoclasti, riuscì nel suo intento e quindi, almeno per ora le cose restano come sono sempre state.
Non altrettanto è andato negli USA, dove, su pressione di una certa "Chiesa di s." (preferisco non nominarlo), è stato abolito, per il Natale, la menzione di Christ, per cui, invece di Merry Christmas, ora dicono Season's greatings Ed anche in questo caso, un anticulto si è trincerato dietro la possibile suscettibilità dei fedeli di altri culti.

Nessie said...

C'è un terzo e ulteriore fattore di disgregazione identitaria: ed è la logica mercatista, la quale non guarda in faccia a nessuno e irrompe su scala mondiale (la cosiddetta mondializzione del mercato). Non è un caso che papa Ratzinger abbia tuonato contro il "pragmatismo" così privo di spinte ideali, e attento solo ai risultati immediati. "Seasonal Greetings", caro Cittadino, non proviene solo da circoli laicisti o protestanti. Purtroppo viene largamente impiegato nelle grandi aziende multinazionlil che per non perdere clienti di altre parti del mondo, spediscono gadget natalizi con quella formula lì. L'ho constatato di persona nell'azienda multinazionale dove lavora mio marito.
Una curiosità: come mai parli sovente della Romania? Vivi o hai vissuto là?

Anonymous said...

Caro Cittadino,
grazie per avermi definitivamente collocato nella categoria "a"!
In effetti non penso che ci fossero dubbi sul fatto che per intenderci non è necessario avere lo stesso background o le stesse credenze religiose:basta essere aperti al dialogo e non convinti di possedere la Verità.
Inoltre, nella strana chimica delle simpatie e antipatie, sappiamo per esperienza che non sempre ci attraggono persone con interessi simili ai nostri:a volte un collega, un amico, ci ispira così tanta simpatia che i suoi stessi interessi- così lontani dai nostri- ci intrigano...Naturalmente ciò non lo si può applicare ai "comunisti":loro vedono il mondo a due colori:rosso e nero, e chissà come la Verità sta solo dalla loro parte!
Cara Nessie, mi hai preceduto con la tua domanda perché anche a me è venuta la curiosità di sapere come mai il nostro Cittadinoperplesso è così ferrato nelle cose rumene:hai fatto un Master di Storia Moderna a Bucarest- da italiano- o sei nativo della Transilvania e sei sceso in Padania, a dare il tuo prezioso contributo al Loch di Nessie?
Non è necessario che ti dica che in entrambi i casi ti leggiamo volentieri!
Buona giornata da Occidentale

marshall said...

Ma questo è un provocatore! Altro che presidente della Camera!
Prima ci costringe a sopportare ad incarichi di governo ex brigatisti, ex terroristi, ex... ecc.ecc.
Poi ci costringe a "digerire" la sala giuliani.
Ora anche questa offesa alla nostra cultura, al nostro "amor di patria".
Ma dove vuole arrivare?
Non si lamentino poi, lui e i suoi accoliti, se qualcuno "con le palle" dovesse insorgere veramente!

paoletto said...

Bertinotti con questa mossa e' riuscito ad unire l'utile e il dilettevole.
Ricordiamoci che inFausto tiene un tenore di vita ben sopra la media di un lavoratore quindi un gesto riconciliante verso l'elettorato era doveroso.
Tra l'altro il gesto in puro stile iconoclasta riesce ad unire un po' tutto il centro sinistra, anche quei cattolici-democratici i quali hanno sostituito il Cristo con il Che e il Padre Eterno con Marx.
Sara' forse la lunga barba ad averli tratti in inganno?
Ma!??

Nessie said...

Marshall, sì è un provocatore, senza se e senza ma. E' dunque perfettamente coerente che poi alla sua sinistra, nascono dei provocatori ancora più ultrà di lui che non gli perdonano l'incorenza di essersi "imborghesito". Paoletto, lo so bene che il suo stile di vita non sia certo quello del guerilleros che si dà alla macchia. Tuttavia , quel che stupisce, è che i suoi gesti clamorosi (aula Giuliani, rimozione Lepanto) non trovino una vera opposizione nei partiti d'opposizione. Che dovrebbero come minimo fare dei sit-in e organizzare proteste in forme "sensazionaliste" e/o simboliche servendosi astutamente dei media. Li si sconfigge solo rendendo loro pan per focaccia.

Anonymous said...

Caro Occidentale,
Ma non c'era neppure da dubitarne!
(e poi, come si suol dire, i presenti si escludono, a maggior ragione che non ho constatato in questa sezione nessun atteggiamento di quelli lamentati). E,

rispondendo anche a Nessie,

in effetti, da quelle parti, ci ho vissuto e studiato alcuni anni, durante quella che ora ironicamente viene detta "Epoca de Aur", ma non dalla parte della nomenclatura, bensì vivendo la vita della gente che, nei ranghi opposti, doveva far fronte alla situazione, facendo buon viso a cattivo gioco (ufficialmente, com'è ovvio, "tutti coll'amato partito in prima linea", se no, guai!)
Anche se la mia specializzazione non è precisamente la storia moderna, comunque, ho dovuto studiare anche l'altra.
Comunque, politica a parte, è stata una bellissima esperienza che mi è rimasta nel cuore, tanto che potrei dire di avere anche un'anima romena. Ovviamente, continuo a seguire quanto accade da quelle parti. Certo che, oltre alla gente per bene, onesta e tranquilla, come in ogni altra parte del mondo, c'è pure gente poco raccomandabile (molti dei quali, purtroppo, hanno deciso di trasferirsi in Italia insieme ad altri loro concittadini, sicuramente più onesti, ma che, a causa della politica xenofila italiana, spesso finiscono con l'assumere atteggiamenti sgradevolmente antiitaliani) come quella che ha provocato e provoca certi episodi poco edificanti riportati dalle cronache, ma ovviamente non bisogna fare d'ogni erba un fascio.
Va detto che, a parte le comuni origini latine, le sorti della Romania sono molto legate a quelle dell'Italia. Soprattutto in occasione del Risorgimento, molti patrioti romeni erano in contatto con quelli italiani. Per citarne solo uno, Nicolae Bălcescu, che collaborò direttamente con Mazzini e mori, esule, a Palermo, nel 1852 ed è colà sepolto, nelle Catacombe dei Cappuccini (in una piazza della stessa città vi è anche un busto del patriota e una strada del capoluogo siculo è a lui intitolata).
Infine, non posso non esprimere il rammarico provato, una volta tornato in patria, nel constatare come, a causa di chi sappiamo, la politica italiana stia sempre di più assomigliando a quella dell'Epcoa d'oro, prima ricordata.
Ancora una volta, confrontando quanto succede in entrambi i paesi, per un verso o per l'altro, non si può non notare che, ancora una volta i destini dei due paesi sono accomunati. E non c'è assolutamente di che essere allegri.
Buona serata!

Anonymous said...

Ciao nessie. bellissimo post e da sottoscrivere fino all'ultima virgola.
Purtroppo la sinistra massimalista é arrivata nella stanza dei bottoni, e impone tutte le sue "regole" liberticide e contro i valori della storia del nostro paese.
Quello che mi fa più rabbia é vedere i moderati sottostare a qualsiasi ricatto pur di salvare la poltrona, mettendo a rischio il paese e i nostri militari all'estero.
Uno schifo, non c'é che dire.
Quando alla solidarietà a Bertinotti, il giorno in cui l'hanno fischiato e insultato é stato uno dei più "appaganti" per me dal punto di vista politico degli ultimi mesi....Ritengo Bertinotti il principale artefice dello sfascio a cui assistiamo ogni giorno, il tutto a causa della sua avidità e fame di potere.
Indubbiamente nella sinistra é il personaggio più sinistro e pericoloso.
Ciao mary

Nessie said...

Mary, questa è una notizia passata troppo in cavalleria. Se fossimo un popolo fiero e orgoglioso nei confronti della nostra storia e cultura, dovremmo inondare la Camera di lettere di protesta.
Riprendila anche tu, se puoi. Magari facendo il link di questo pezzo. Non possiamo farci trattare in questo modo!

Su Bertinotti sono d'accordo. Lui ha una strategia ben precisa con Chavez e i demagoghi rossi dell'America Latina. Però anche l'Ulema (sinistro degli Esteri) non scherza. E' una vergogna che sia arrivato ultimo a dare la solidarietà a Blair dopo quel che sta accadendo con marines rapiti.

Anonymous said...

Hai ragione sul fatto che questa notizia é passata in sordina come tante altre... non é che quella della Sala intitolata a Giuliani, o quella di aver usato luoghi istituzionali per manifestazioni pro-spinello o anti-israeliane abbiano avuto maggior risalto sui media...Ho intenzione di scrivere un pezzo su come usano le sedi istituzionali i comunisti. Se tu hai qualche link a proposito, (che hai scritto tu o letto) e me lo passi mi fai un favore.
Intanto mi segno questo della battaglia di Lepanto, ma vorrei fare un'analisi più allargata.
Ciao mary

Nessie said...

Okay Maru, te li invio sull'email privata. Ho alcune cose da aggiungere. Ciao!

Anonymous said...

Naturalmente cercherò di dare spazio alla notizia, Nessie!

Grazie Cittadino perplesso, vedo che sei un grande esperto di letteratura... "Fahrenheit" è da un pezzo che voglio leggermelo, peccato non riesca mai a trovare il tempo! Adoro tenermi occupate le giornate, ma a volte penso che dovrebbero essere di 48 ore invece che di 24...
Ciao :-)

Siro
siro.ilcannocchiale.it

Anonymous said...

Hai ragione, Siro!
Forse ne bisognerebbero anche di più!
Ti dirò che, ad incuriosirmi a leggere il libro di Bradbury era stato il film, che avevo visto, trasmesso dalla televisione... incredibile dictu... romena! In lingua originale e con i sottotitoli (tradotti lascio immaginare fino a che punto e come, ma almeno, chi riuscisse a capire qualcosa della lingua, poteva percepire meglio il senso). Non so se fossero stati operati tagli censorii, ma non credo, visto che le scene che denotavano un'evidente riferimento ad un sistema totalitario c'erano proprio tutte. La cosa può sembrare curiosa, ma non poi tanto; se poi pensiamo che arrivarono a mettere in scena, nel 1980, una pièce teatrale tratta sapientemente dal "Maestro e Margherita", dove gli spunti satirici sul regime sovrabbondavano, possiamo anche trarre le nostre conclusioni sui motivi che inducessero il regime a consentire queste rappresentazioni.
Comunque, tornando a Bradbury, la situazione descritta dal film è assai più edulcorata e meno inquietante di quella presentata dal romanzo, ma sicuramente, al di là della trasposizione fantastica, quanto presentato dall'autore non è poi così distante da certi eventi sociali e politici del mondo attuale.

Anonymous said...

Una scelta quella di togliere il quadro forse non casuale... è accaduto proprio quando il consiglio regionale del VENETO ha votato all'unanimità riconoscendo la lingua VENETA come lingua ufficiale di un popolo. Proprio in quei giorni Napolitano era in visita proprio in Veneto e parlava di necessità di FEDERALISMO, appena rientrò a Roma con decreto flash fece riconoscere la lingua italiana come la sola ed ufficiale dello Stato, Bertinotti fece il passo successivo tegliendo il quadro, offendendo la storia della Repubblica Serenissima, dell'Italia tutta, ma quel che più appare è una forte azione razzista nei confronti del popolo Veneto... se non ci volete lasciateci andare...

Stefano (xten@wooow.it)

gabbianourlante said...

scena di caccia????? e meno male! pensavo ci mettesse UNA SURA del corano... per essere ancor più zerbino dei turbanti. che squallore culturale.... PERO' .... si vede che ancora GLI BRUCIA... evvai!

Anonymous said...

Interessanti novità
http://controcorrente.ilcannocchiale.it/comments/1928810

P.S. Segnalo che il dipinto non è di "scuola napoletana" ma di Paolo Veronese...