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13 March 2007

La Moratti ha detto BASTA!

Basta alla prostituzione. Basta allo spaccio di droga. Basta alle violenze sulle donne. Basta alle occupazioni abusive delle strade, delle case, dei palazzi. Basta alle rapine nei negozi e nelle botteghe. Basta ai maltrattamenti dei bambini. Basta alle sopraffazioni da parte di immigrati irregolari. Basta al degrado. Basta truffe agli anziani. E aggiungiamo noi, sperando che venga inserito nel pacchetto: Basta alle costruzioni di moschee come quella di via Padova gestita dall'UCOII, di cui ha parlato di recente Magdi Allam.
Chiedere al governo quel che è di competenza del governo, ma non nella potestà dei Comuni, poiché Milano fa già la sua parte con responsabilità ed è pur vero che la Lombardia (regione ammiraglia dello stato italiano) dà più oneri al paese, di quanti non siano gli onori ricevuti. E' questa la presa di posizione del sindaco Letizia Moratti, la quale ha scritto una lettera aperta ai milanesi invitandoli a manifestare per il ripristino della legalità e della sicurezza. Da qui, la richiesta di cinquecento uomini delle forze dell'ordine in più, già chieste ripetutamente, ma mai inviate da Amato. Eppoi leggi più severe e stringenti con chi maltratta donne, bambini, più risorse per contrastare l'immigrazione irregolare con pene certe ed efficaci. Apriti cielo!
Nel Belpaese dell'invidia sociale ecco muoversi come navi da guerra gli amministratori "rossi" subito pronti ad accusare la Moratti di demagogia e populismo. Accuse e controaccuse di aizzare la piazza, di fare la "Masaniella". A questi signori più che il senso del pudore, manca davvero il senso del ridicolo. Hanno passato la loro esistenza tra cortei, marce, fiaccolate d'ogni tipo, no Tav, no global. E se non l'hanno fatto personalmente, hanno permesso che altri lo facessero al posto loro, schiacciando l'occhiolino. Hanno intitolato le targhe stradali a teppisti (é il caso di Pericu, sindaco genovese, che ha cambiato addirittura il nome di una piazza, intitolandola a Carlo Giuliani, cui ora è stata intitolata pure un'aula del senato). E ora cosa diamine li si sente controbbattere? Che ci vuole "dialogo", "sensibilizzazione", "lunghe riunioni al Viminale" ecc. Ma ce l'hanno o no, costoro, un po' di faccia onesta da giocarsi? Poi è saltato fuori Don Ferrante il prefetto rivale, già trombato alla candidatura a sindaco di Milano, con aspre critiche. E ancora, è stata la volta del sindaco rosso Flavio Zanonato da Padova, il quale in sfregio allo slogan tutto sinistrese "costruiamo ponti e non muri", ha fatto erigere un bel muro di separazione contro lo spaccio di droga, la delinquenza, e la micro e macrocriminalità in Via Anelli. Insomma, loro possono. Gli altri sindaci di altro colore politico invece NO: sopportare e tacere. Ma soprattutto aspettare i tempi biblici degli invii dei contigenti e le rassicurazioni vaghe che tutto cambierà e che tutto alla fine si aggiusterà. Mi è piaciuta (si fa per dire) pure la presa di posizione di Gerardo D'Ambrosio, il quale evidentemente di fare il giudice in pensione non ne ha voglia e ha così, provveduto a candidarsi e ad essere eletto parlamentare nei DS, ricavandosi una seconda brillante e remunerativa carriera. Ha ricordato una verità sacrosanta: al momento di votare per l'indulto, anche FI (di cui la Moratti fu ministro incaricato per la PI) votò in molti casi favorevolmente. Purtroppo è vero: fu un errore madornale. Ma buon senso vuole, che si faccia pulizia innanzittutto a casa propria. E Gerardo D'Ambrosio si è candidato in uno dei partiti più "indultisti" della coalizione. Pasqua è vicina, e auspichiamo per l'ex giudice ora deputato, un bel repulisti nella sua dimora di sinistra, prima di rilasciare interviste con inutili rinfacciamenti.Non credo proprio (visti i risultati) che la sua posizione personale sul NO all'indulto (che peraltro approvo) sia stata così popolare all'interno del suo schieramento. Sarà per il prossimo indulto...
Frattanto la Moratti ha già ottenuto pieni consensi dalle associazioni dei commercianti, degli artigiani, dei comitati di quartiere, di quella Milano operosa che solitamente non fa la professionista di cortei, marce e dimostrazioni. Se ci sarà il 26 marzo prossimo ( e io mi auguro che la Moratti non demorda) sarà senz'altro una prova di civiltà e di educazione. Nel contempo però, non sarebbe male, pensare fin d' ora a possibili soluzioni politiche come la polizia federale in un'ottica di maggiori autonomie locali. Senza dover subire i soliti ricatti alla romana. E' evidente che Milano e la Lombardia, rappresentano per governanti, i ribelli di una Fort Alamo sempre più accerchiata. E che è assai più facile per costoro, accontentare amministrazioni "in linea" con le loro politiche. Ed è altresì evidente che se la manifestazione sarà un successo per quella maggioranza di cittadini che fanno parte della cosiddetta società civile, sarà questa una buona ragione in più per gli amministratori rossi, per criticare, dileggiare e disprezzare. Letizia, non ti curar di lor, ma guarda e passa...

48 comments:

Anonymous said...

L'idea della moschea di v.Padova mi fa perdere il sonno. Altro che manifestazione, sara' una fiumana!

Stella

Anonymous said...

Io ci sarò...come ci sono stata l'anno scorso a quella contro le devastazioni degli amichetti di Bertinotti e soci.
Che dire, fanno ridere quando criticano il diritto di manifestare che abbiamo anche noi, e che usiamo, fra l'altro in modo molto parco.
Questi son talmente 'drogati' di manifestazioni da continuare a scendere in piazza anche contro coloro per cui hanno votato. Fornendo uno spettacolo ridicolo quanto penoso. Mai visti dei ministri che scendono in piazza contro il governo di cui fanno parte.
Letizia Moratti, francamente la vedo un po' poco decisa su quei temi che interessano i milanesi, in primis lo smantellamento dei campi nomadi abusivi che infestano la periferia.
Nella sua lettera non ha menzionato questo problema, che non si risolve certo con qualche centinaio di agenti in più.
Il problema della sicurezza per i cittadini onesti travalica il numero degli agenti e affonda le radici nella giustizia ormai completamente svuotata del suo compito, inadeguata di fronte alla criminalità, e che rende l’operato della polizia inefficace.
I poliziotti sono impotenti davanti a questo modo d'intendere la giustizia, i delinquenti sono arrestati e sistematicamente rilasciati per mille e una storture volute da una classe di magistrati iper garantista con i criminali.
Io ci andrò, come ho già detto, se non altro per manfestare CONTRO questo governo che mi provoca il voltastomaco, ma non credo che ciò servirà ad aumentare la sicurezza per le strade di Milano.
Ciao mary

Nessie said...

Grazie Stellassa, magari ci vengo anch'io. Ci daremo appuntamento a tempo debito. Hai sentito che
pure il Mortadella vorrebbe impedire alla Moratti di indire il corteo? E' tra le news dell'ultima ora. E continuamo a chiamarla democrazia...

Nessie said...

Come ho già detto, ci sarò anch'io Mary. Purtroppo il problema è nelle leggi svuotate di ogni valenza giuridica eni magistrati "relativisti". Se ora poi si allentano i paletti della Bossi-Fini e Amato e Ferrero rendono più agevoli gli ingressi e abbreviano la cittadinanza, ci sarà solo da emigrare altrove. Altro che legalità e sicurezza! Mi sa che il passo successivo saranno i cittadini inferociti che praticano la legittima difesa davanti alle porte di casa...

Lo PseudoSauro said...

E ci verra' pure il sauro, anche dovesse venire in barella.

Anonymous said...

Forte il Prodi.

Sollecita il Sindaco di Milano a non indire una manifestazione in difesa dei cittadini, ma chiede al Sindaco di Vicenza di decidere cosa fare con una base Nato.

Non c'è che dire...la solita Serietà al Governo.

Ciao Nessie

Massimo said...

La Moratti s'è desta.
Speriamo che la segua su quella strada (non sul blocco del traffico, però !) tutto il Centro Destra a cominciare da Berlusconi.
Pugno di ferro contro l'illegalità (a cominciare da chi lancia estintori ...).

Anonymous said...

Pensa che hanno tacciato di fascista il Cofferati solamente per aver tentato di ripulire Bologna. Cosa normale e, a detta dei veri cittadini bolognesi, necessaria e giusta.
Ottima la frase: "Ma ce l'hanno o no, costoro, un po' di faccia onesta da giocarsi?". La risposta è nella domanda. L'unica cosa che non mi è piaciuta è quel "ricatto alla romana". La monnezza è in ogni dove... Ciao. Massimo

Nessie said...

Sì Massimo, è vero! La monnezza sta dappertutto. Per ricatto romano intendo quello di Romano Prodi. E cioè del governo centrale nei confronti dei poteri amministrativi periferici. Pensavo si fosse capito...Ciao.

Nessie said...

Bravo Sauro. Anche perché visto il clima assume una connotazione particolare.
Monica più che la serietà al governo io ci vedo la demenza. Senile e non. Roba da Alzaheimer! Ciao.
Massimo, leggi i bollettini di guerra sulla criminalità diffusa a MI e nel suo hinterland: un vero stato d'assedio.

Anonymous said...

Ti dirò la verità, cara Nessie: non ho apprezzato sempre e comunque donna Letizia in questi mesi. L'idea del ticket sul traffico, ad esempio, mi sembra un po' affrettata, e certi gesti all'insegna del politicamente corretto (vedi la mancata visita ai morti della Repubblica di Salò il 2 novembre) mi hanno deluso. Ma questa volta sono assolutamente, totalmente con lei. Mi fanno ridere i dilettanti dell'amministrazione pubblica, tutti ovviamente di sinistra, che ora alzano il ditino e dicono che la signora Moratti è populista. La signora Moratti ha semplicemente RAGIONE. Vuole più sicurezza per i cittadini, e non pretende nemmeno di mettere il cappello della politica sulla sua iniziativa, visto che al corteo del 26 non ci saranno bandiere di partito. Ci saremo noi, in compenso. Tanti. Io non mancherò.

Anonymous said...

Ci mettiamo d'accordo e facciamo un bel gruppetto...sono felicissima di sapere che verrai, e che ci sarà anche il Sauro :-)
A proposito ho letto che verrà anche Berlusconi....
ciao mary

Nessie said...

Perfetto Siro e Mary. Allora sarà la volta che sfileremo insieme. La verità è che prima di occuparci dei massimi sistemi, dobbiamo tener pulito il cortile dietro casa. Se la Lombardia e Milano cadono ostaggio di chi sappiamo, vuol dire che per l'Italia non c'è più speranza. Questo non è semplice localismo. Anzi...

Anonymous said...

Bravi, fate bene ad andare a protestare. In fondo siamo all'opposizione, no? Dunque protestiamo anche noi, con piu' diritto.
La criminalità in Italia e nelle grandi città é un problema enorme perché non la si sa gestire. Basterebbe fare le cose sul serio. Almeno la Moratti ci prova...
Ciau Nessie! :-)

Anonymous said...

che strano.da qualche parte ho letto che a milano apriranno due nuovi commissariati e arriveranno circa duecento uomini.ho letto anche che nonostante questa vittoria,la moratti non revocherà la manifestazione.secondo me fà bene.naturalmente,la notizia dei due commissariati e dei duecento uomini non la ho letta nel tuo articolo...ma potrei aver letto male io.

Nessie said...

110. Fino a ieri sul Corriere erano 110. Se durante la notte sono aumentati, non mi è dato di saperlo. In ogni caso, per me lei fa bene a tirare dritto per la sua strada. Specie se ne sevono 500.

Anonymous said...

I 2 nuovi commissariati e i 110 uomini erano stati decisi e "stanziati" dal governo precedente, non da questi buffoni.
Comunque ne erano stati richiesti 500.
Comunque andiamo in manifestazione, eccome.

Stella

Anonymous said...

Riguardo all'accusa di populismo, da quale pulpito viene la predica! Oltre tutto, la definizione "no-global" è quanto mai inappropriata, vista la globalizzazione ideologica che li contraddistingue.
Quanto a Padova, sorprendente il fatto che, invece di intervenire fattivamente a risolvere il problema di un quartiere, lo si è ghettizzato, circondandolo da un muro e, quel che è peggio, ho sentito qua e là accuse che pretendevano che fossero stati gli abitanti di quel quartiere a ghettizzare chi è rimasto all'esterno: praticamente, si capovolgono i ruoli e si stravolge la realtà. Per quel che riguarda la piazza di Genova, ero rimasto al cartello che copriva la targa di piazza Limonda, reintitolandola al "ragazzo", e mi ero perduto la notizia che il sindaco gli avesse davvero intitolato una piazza. Indubbiamente questo è uno degli aspetti diseducativi che vanificano anche la maggior presenza di forze dell'ordine nella vita pubblica e, se le cose continueranno così, non ci saranno forze dell'ordine che bastino.
Sul presenzialismo di certi magistrati nella vita mondana, poi, mi son già espresso sul forum di Mary, e preferisco soprassedere. :-((
Se poi si tenta di manifestare la propria indignazione, si viene anche presi ad insulti e volgarità.
Certo che il quadro generale è disarmante!
Ciao! :-)

Anonymous said...

ho letto male.sicuramente,come dici tu sono 110.ma nel tuo articolo non c'era traccia di questa notiza...ma si,anche io che mi appiglio a particolari irrilevanti!a proposito,ma perchè hai sclerato in quel modo da Lontana?perchè mi hai scritto"fottiti stronzo non passare piu' dal mio blog altrimenti ti prendo a pedate nel sedere"??non è piu' semplice bannarmi come fai abitualmente?

Nessie said...

In questo caso ti chiedo scusa.Ho visto un anonimo da Lontana, con un commentaccio e l'ho preso per te. Perciò ho sclerato.

Nessie said...

Cittadino perplesso, è proprio quella la piazza in oggetto. Piazza Alimonda (dietro alla staz. di GE-Brignole) oggi diventata Piazza Carlo Giuliani per volere di Pericu e della sua giunta.

Anonymous said...

gira e rigira per internet non mi risulta che esista piazza carlo giuliani.

Anonymous said...

stella,non mi risulta cio' che dici.questi 110 uomini che servono a poco mi sembra che siano una specie di toppa messa da Amato

Nessie said...

Ciò che afferma Stella è corretto perchè era anche sul Corriere di ieri l'altro. Ed è appunto questo il motivo per cui la Moratti si è impuntata. Piazza Alimonda (oggi Piazza Carlo Giuliani) l'ho letta da qualche parte. Ma non appena faccio un viaggetto a GE, te lo confermo. Se hai ragione tu, non ho difficoltà ad ammetterlo. Cmq posso sempre appurarlo da amici genovesi che conosco.

Anonymous said...

Cara Nessie.
Hai letto qui?
http://www.piazzacarlogiuliani.org/
Tra le tante cose, pure il 5 per mille vogliono!
Al peggio non c'è mai fine!
(vedi tu se pubblicarlo o meno, oppure scriverci su qualcosa)
E, cercando immagini con la targa della piazza, ho visto questa pagina:
http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra/canzone.php?id=530&lang=en
e ci han fatto pure la canzone...
Ci hanno pure fatto la pagina du Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Alimonda_(Genova)
dalla quale risulta che nientedimeno che a Berna hanno nominato informalmente una piazza al tipo.
Dalla ricerca del CAP presso il sito delle Poste non risulta. Quindi, non so se ancora la rinominazione della piazza sia nei sogni del comitato, che, guarda caso è pure organizzato come ONLUS.
Il mondo va proprio a rotoli...
Ciao :-)

Nessie said...

Sì, ho letto Cittadino, perché il link me l'ha appena fatto visionare anche il Sauro. Purtroppo, è vero, il mondo va a rotoli

Anonymous said...

mi risulta che abbiano chiesto di porre un cippo in memoria,a spese della famiglia.ma che ci sono tempi tecnici e burocratici da rispettare.piazza giuliani,toponomasticamente non esiste.è un atto vandalico continuativo,che consiste nella cancellazione di "piazza alimonda" e la riscrittura con la vernice di "piazza carlo giuliani".per quanto mi riguarda,possono indire tutte le commissioni che vogliono,fare perizie balistiche e incidenti probatori dei fatti di piazza alimonda.se ci sono responsabilità,omissioni,istigazioni,che vengano accertate.ma che gli intitolino eventualmente una piazza è una stupidaggine colossale.meglio i lucchetti di ponte milvio

Nessie said...

...ma i vandali si accaniscono anche lì, con gli innocui lucchetti di Ponte Milvio ispirati dal romanzo di Moccia.

Anonymous said...

A proposito della vendita del terreno a chi costruisce la moschea, o qualsiasi altro edificio.
Mi risulta che in Cina stanno consentendo la proprietà privata e la vendita di edifici ecc. ma non del terreno su cui insistono. Lasciando perdere le considerazioni negative o meno su quel sistema, Se ho ben capito, vale anche lì lo stesso principio che è sempre valso anche in Russia, anche prima della sovietizzazione: la terra è sacra ed inalienabile. Infatti, ogni proprietario di edificio o appartamento paga allo stato un tot: non proprio un affitto, quanto una specie di tassa per l'occupazione del terreno (in quota parte se si tratta di un appartamento in un palazzo).
Quindi, il territorio è inalienabile, non solo ai cittadini (che ne restano virtualmente proprietari), ma ancor meno a cittadini, istituzioni di stati terzi o agli stati stessi. E questo per evitare la formazione di isole con la rivendicazione del principio di extraterritorialità Si sa che le sedi diplomatiche occupano edifici non di loro proprietà; finchè vige la loro funzione, il principio di extraterritorialità vale, ma, in qualsiasi momento, lo stato che le ospita, se dovesse cambiare qualcosa nei rapporti reciproci, può invitarli a togliere il disturbo, restituendo quanto occupato.
Tornando alla situazione italiana, non vedo perchè non potrebbe valere un principio analogo; se non tra privati, almeno quando si tratta d'istituzioni.
Praticamente, se, come risulta, la moschea va costruita su un territorio di proprietà della comunità, l'area su cui insiste la moschea finisce col diventare un'enclave extraterritoriale.
E, a quanto è dato di vedere, non è neppure l'unica....

Nessie said...

Cittadino, la moschea di Via Padova a MI (interamente in mano all'UCOII) sarà la più grande dopo quella di Roma (3.100 mq di superficie). I cittadini devono opporsi con ogni mezzo a tutto ciò e la Moratti deve fare di più. Molto di più. Nel pacchetto-sicurezza la moschea dovrebbe avere un posto di spicco, perché in quattro e quattrotto gli appartamenti limitrofi si svalorizzerebbero, gli autoctoni saranno costretti a svenderli, e gli islamici integralisti raggiungono il loro scopo: sfrattare i nativi per allargarsi loro!
Tu hai parlato della Russia e della Cina. Per quanto io ne pensi male di quei regimi, sul concetto di "terra sacra e inalienablie" sono perfettamente d'accordo. Un tempo (ormai remoto) i confini e gli stati-nazione esistevano anche in Europa e non c'era il ridicolo trattato di Schengen che ha abolito frontiere e passaporti. Ma come vedi, ci stiamo suicidando con le nostre stesse mani.

Anonymous said...

già... o, piuttosto, ci stanno suicidando....
Sottolineo che non ho nulla contro la libertà di culto, ma quello che sta succedendo non ha nulla a che spartire con questo principio.
Il peggio è che, quand'anche parlino d'integrazione, tutto si riduce a poche festicciole superficiali. Niente interscambio, a parte rarissime eccezioni. Praticamente vedo che sono sempre di più quelli che non hanno nessun interesse nè ad imparare la lingua e spesso neppure a parlare con quelcuno dei locali che parli la loro. Hanno l'atteggiamento di quelli che si sentono superiori, che sono venuti solo a prendere, senza dare nulla, quasi che tutto fosse loro dovuto. E guai a muovere qualsiasi obiezione: nella migliore delle ipotesi ti danno del razzista. Mi ricordo di qualcuno che, alcuni anni fa, a seguito di un malinteso causato da terzi, si ritrovò a vedersi bersagliato da atti ostili da parte di una certa... diciamo minoranza. Quando si rivolse alle autorità competenti, la prima domanda che si senti rivolgere fu. "Non è che Lei, per caso è razzista?". Le provò tutte, non per perseguire, ma per ottenere una mediazione che ristabilisse un dialogo pacifico e civile, chiarendo l'equivoco, ma nulla! Alla fine riuscì da solo per altre vie. Indubbiamente, storie come questa (fosse l'unica!)lasciano l'amaro in bocca e fanno anche perdere fiducia nelle istituzioni.

Nessie said...

Integrazione? ma queste sono enclaves che praticano la loro aberrante teoria del dar al harb in casa nostra (territorio di guerra) . O tuttalpiù dissimulano nel considerare gli stati europei (Eurabia) in dar al dawa (territorio di conversione), alfine di effettuare il totale e completo dar al islam (terra dell'islam). Per questo dobbiamo impedire con ogni mezzo la costruzione delle loro moschee: perché non sono luoghi di culto, ma luoghi di indottrinamento ideologico-politico. Non so quante volte ho scritto e riscritto su questo blog che l'islam è dottrina integrale dove fede e politica sono un tuttuno inscindibile. Ma i nostri politici sono sordi e ciechi. E la sinistra li favorisce con leggi stolte, mentre la destra non fa nulla per contrastarla.

Lo PseudoSauro said...

Bello il discorso sull'inalienabilita' del territorio. Vale la pena di considerare che discende dallo stesso principio di "proprieta'". Inoltre, che fino i paesi comunisti lo hanno rispettato in aperta contraddizione col principio di collettivizzazione su cui e' basato ogni Socialismo. Possiamo dire, evidentemente, che quelli erano regimi socialisti su base nazionale, mentre l'Europa da l'impressione di voler diventare un socialismo puro nel quale le nazioni si fondono e si confondono. In un tale contesto, il problema delle moschee sarebbe solo uno dei tanti in quanto l'alienazione del territorio nazionale e' gia' avvenuta in blocco, quindi chiunque puo' acquistare un terreno e farne cio' che crede. Pur considerando la pericolosita' di una cultura aggressiva che usa templi religiosi come fossero caserme, mi pare che il nodo sia il concetto stesso di proprieta', quindi la sovranita', quindi la proprieta' privata, quindi la famiglia. Se e' vero che le fortificazioni naturali della proprieta' sono la famiglia e la nazione, ne consegue che gli attacchi incrociati alla sovranita' e alla famiglia sono attacchi alla proprieta'.

Scusate l'OT.

Anonymous said...

E purtroppo, anche senza la connotazione religiosa integralista, quest'assenza di desiderio d'integrazione vale anche per immigrati di altre culture e nazionalità. Il fatto, poi, che i politici incoraggino l'istituzione di corsi per non far dimenticar loro la lingua materna, mentre la lingua nazionale, l'italiano, sta spaventosamente decadendo (nel giro di due o tre anni sto assistendo ad uno sconcertante degrado linguistico, sintattico e grammaticale, proposto da giornali, radio e TV), è ancor più disarmante. La cosa peggiore è che, invece di cercare di porvi rimedio, si cerca di rendere la lingua il più scarna possibile (dal punto di vista grammaticale e lessicale), ad uso dei nuovi venuti, che storpiano in modo indecente una lingua dalle tradizioni storiche - che un tempo c'invidiavano - e, come se non bastasse, ho sentito più volte chi ha proposto di abolirla, perchè discriminerebbe gl'immigrati. E non parlo di evoluzione della lingua, ma di un vero processo degenerativo evidentemente indotto. L'idea che emerge è che è in atto una politica mirata a far scomparire il senso d'identità culturale italiana, contrapposto al sostenimento e incoraggiamento dell'identità culturale dei nuovi venuti. Un simile atteggiamento è decisamente autolesionista.

Nessie said...

Cittadino? che vuoi che ti aggiunga d'altro? che queste tue parole sono musica per le mie trombe di Eustacchio e che se anche pochi cittadini come te, hanno questa sensibilità vuol dire che non siamo ancora del tutto fottuti.
Sauro, il tuo discorso non è affatto OT e lo slogan che ne consegue potrebbe essere questo: no family no home. No home no land.No land no Nation. E lo scrivo in Inglese non per esterofilia ma perché è più contratto e suona bene quasi come uno slogan pubblicitario. Ma vedo ch emi offrite molto materiale per il prossimo post.

Anonymous said...

Ciao Nessie,
era un po' che non entravo nel Loch (il computer guasto è solo l'inizio del dramma:la tragedia si compie quando, finalmente, ci viene consegnato il pc e siamo svenati dalla spesa)e leggo con piacere che una ex ministra a me fortemente antipatica è diventata di colpo la simpatia in persona per le lotte sacrosante che è intenzionata a sostenere.
E fai bene a ripetere BASTA a tutte quelle nefandezze che elenchi:tanto certa gente non ci sente nemmeno se vai avanti a ripetere per tutta la notte;la faziosità dei sinistresi va oltre ogni umana capacità di comprensione.
Che tristezza intitolare piazze e aule di palazzi importanti a un poveretto che si è distinto soltanto per aver imbracciato un estintore e averlo scagliato contro un poliziotto(un rappresentante della Legge, non del Terrorismo:ma a sinistra pare che se lo dimentichino).Come vedi, non ho paura di fare marcia indietro:Letizia Moratti a suo tempo mi dispiacque molto come Ministro dell'Istruzione;ma è una verità quasi banale:tutti i ministri dell'Istruzione combinano disastri;pare che faccia parte del loro mandato, qualunque sia il partito politico di provenienza.Ma oggi grazie a quanto dici delle sue battaglie contro tutto ciò che detestiamo,noi amici del Loch...beh come non ammirarla?
In fondo né l'amore, né l'odio, possono durare per sempre!Durevole eccezione:l'antipatia per i Diliberti e i sinistresi irriducibili, che stanno riducendo l'Italia a una colonia araba.
Un saluto alla Padrona del Loch e ai suoi naviganti

Anonymous said...

Cari Nessie e Pseudosauro, mi consola che ci siano altri sulla stessa linea di pensiero.
In effetti, il sentire un senso di appartenenza non vuol dire inimicarsi con chiunque sia di cultura diversa, ma opporsi a chiunque, con la forza, cerchi di violare ciş che di più sacro c'è per un individuo: la propria integrità, quella della propria famiglia e della propria comunità, principii validi da che il mondo è mondo.
In effetti, la storia del passato, dal 900 indietro, c'insegna come anche i popoli dell'Italia abbiano sempre dovuto far fronte alle invasioni barbariche; non è da escludere che queste invasioni abbiano lasciato anche qualche elemento umano che ha deciso di trattenersi nella penisola, ma integrandosi con gli aborigeni, rispettandone le regole, accettandole, facendole sue, pur mantenendo qualcosa della sua cultura.
Purtroppo, il ministero di Luigi Berlinguer, ha lasciato come eredità l'idea imperativa che le radici storiche e culturali dell'Italia sono nel 900, a partire dall'Olocausto. Senza nulla togliere a quest'ultimo tragico episodio, l'asserire una simile cosa, significa negare completamente le radici e le tradizioni culturali del popolo italiano che, già abbastanza multietnico, è da almeno due millenni unito da elementi comuni. Oltre tutto, ricordo che, qualche anno fa, in un telegiornale, presentarono un maestro (braaaaaaaavo! e sinistroide dal modo di porsi), tanto delicato, che non insegnava la storia dei secoli passati dell'italia, perchè, secondo lui, tutte quelle guerre (per difendersi dagl'invasori - specifico) abrebbero inculcato nei suoi allievi dei principii di odio razziale. Detta altrimenti, per fare un esempio, Furio Camillo, che, al "Vae victis" del Gallo Brenno - che esigeva una quantità d'oro come tributo ai vinti - rispose "Non con l'oro, ma con il ferro, riscatteremo Roma", insorgendo e cacciando gl'invasori, questo condottiero, dunque, secondo la moderna interpretazione, sarebbe un razzista ante litteram. E così pure altri, che cacciarono via Vandali, Goti, Unni (anche se Attila sembra che, con l'Italia, sia stato assai ragionevole) e così fino a Saraceni, Turchi (poverini: e dire che venivano per coccolare le popolazioni della penisola, liberandoli da ogni mondana preoccupazione....) e chi più ne ha, più ne metta. Quindi, tutta la storia italiana, fino al 1945 sarebbe un ssusseguirsi di episodi razzisti... Della lingua ho già parlato, ma non si salva neppure più la letteratura e la musica. Una volta, parlando con una persona, che si pretendeva colta, me ne uscii con "e come disse il Poliziano..." mi sentii interrompere con "chi era: un tuo amico?"... Non parliamo poi dell'educazione (diseducazione) scolastica... Per definire tutto questo c'è una sola parola: etnocidio.
Concludo con una precisazione: non mi considero un razzista e, proprio per questo mi piace dialogare con chiunque sia disposto ad uno scambio culturale e d'idee, anche non condivisibili, purchè nei canoni di un rispetto reciproco. Devo anche dire - ed è consolante - che ne ho trovate anche tante, di persone disposte a questo tipo di confronto civile e addirittura amichevole, persone di diverse etnie e culture, che io stimo (anche ricambiato), anche se non sempre si condivide tutto (che diamine: il mondo è bello perchè è vario!). Però, per la via preparata dall'attuale sistema, mi accorgo - ed immagino che sarete d'accordo - che, nella "Terra dove fioriscono i limoni" (per dirla con Goethe) sarà sempre più arduo e raro intrattenere e coltivare simili rapporti in futuro.
Ciao, e scusatemi se mi sono dilungato! :-)

Nessie said...

Bentornato Occidentale! può darsi che nella scuola la Moratti non abbia di certo fatto faville. Ma lo smantellamento scolastico è iniziato da data immemorabile e su quersto sarai d'accordo con me (Misasi, Malfatti, Falcucci - tutti DC - poi Luigi Berlinguer).Torniamo alla marcia sulla sicurezza: non se ne può più e basta farsi un giro per l'hinterland milanese e per la Stazione centrale. Perciò ben venga che i cittaidni protestino in piazza e dicano la loro sul degrado metropolitano.

Nessie said...

Cittadino, il tuo è un discorso a largo raggio e onnicomprensivo di molteplici realtà. Tu hai parlato giustamente di lingua italiana depauperata, di cultura relativizzata di storia riscritta dalla parte della political correctness, e chi più ne ha più ne metta. Massì, aggiungiamoci pure letteratura e cinema. Dov'è finito il grande Umanesimo italiano quando gli Erri De Luca e le Lidie Ravera si piccano di essere considerati dei grandi letterati?
Sarebbe un discorso lungo e ci porterebbe chiaramente OT. Il prossimo post - lo annuncio già - sarà sulla moschea di Via Padova a MI. Ciao a tutti e buon weekend. :-)

Vedaşarmă said...

E, visto che il già menzionato Luigi Berlinguer, allorchè era ministro, aveva decretato l'abolizione dell'insegnamento del latino dalle medie (chissà perchè, anche in qualche altro paese, con la presa di potere dello stesso partito, fu abolito l'insegnamento del latino e del greco nelle scuole medie inferiori e superiori) e, oltre tutto, diceva che gli italiani avrebbero dovuto imparare l'inglese, non altre lingue, ecco un esempio di come chi rappresenta l'Italia - promuovendo il turismo in Italia, in occasione del lancio del portale Italia.it - parla quella che alcuni altri entusiasti definiscono la seconda lingua dell'Italia:
http://www.youtube.com/watch?v=Lp2uDyzxP6g
A questo va aggiunto il singolare modo di pronunciare inglese, nell'uso di molti giornalisti, i quali, spesso e volentieri, leggono pari pari com'è scritto, anche parole di cui prima anche chi non era anglofono conosceva la pronuncia (per non parlare della consuetudine di leggere tutte le parole tronche con l'accento sulla prima - o seconda - sillaba, perchè, come mi diceva qualcuno, tempo fa, "così fa più inglese"!
Be' buona visione e buon fine settimana!

Nessie said...

Davvero divertente questo Tube su Rutelli! Una vera chicca, grazie Vedasarma :-)

Anonymous said...

Buongiorno Nessie,
ho appena letto il post di Vedasarma e poi sono andato a vedere il breve video da lui suggerito;quello del Ministro Rutelli.
Davvero penoso:a parte il micidiale errore all'inizio (un imperativo a cui viene aggiunta la "s" della terza persona)ma costui si rende conto che i turisti dopo questo annuncio penseranno seriamente di scappare dall'Italia se ci sono già dentro o di andare da un'altra parte se meditavano di venirci?E quello sarebbe un ministro?Ma con tutti i soldi che hanno a disposizione non possono pagarsi delle lezioni private?Mio Dio:un inglese così lo si tollera se a parlarlo è uno sfigato accompagnatore turistico, che porta dei turisti in giro per musei e sciorina loro quelle quattro cose imparate a memoria e che vengono ripetute di continuo, giorno dopo giorno, giro turistico dopo giro turistico...Ma un ministro della Repubblica!Mi chiedo se non si è vergognato prima durante e dopo l'orrenda performance.Ma la risposta la so:non si vergognano di niente.Nemmeno quella genia della moglie, la Palombelli, ha pensato di fermarlo prima che fosse troppo tardi.E allora i casi sono due:o pensano che le loro eccelse idee possono essere veicolate anche attraverso uno strumento conosciuto imperfettamente- l'inglese appunto- oppure, ed è l'ipotesi che mi convince di piu', sanno che tanto agli italiani si può continuare a mentire sfacciatamente ricorrendo ANCHE a un'altra lingua, che del resto la maggior parte degli italiani conosce nella versione distorta e degradata dai giornalisti televisivi (l'ipse dixit televisivo di cui parlava il povero Cesare Marchi)come giustamente rilevava Vedasarma;in altre parole, il succo del discorso di Rutelli è:ve le facciamo bere in italiano, adesso ve le dovrete bere anche nel MIO inglese...Un saluto e buona domenica a tutti

Lo PseudoSauro said...

Occidentale: eravamo preoccupati per il tuo PC... stavo per inviare i sauri da valanga per una battuta. :-)

Allora Cittadino Perplesso e' un amico di Poliziano... in che questura lavora costui? :-)

Io la vedo molto semplice: si accettano gl'insulti e si passa oltre. D'altronde il razzismo non e' una scelta ideologica, ma un fatto genetico di cui tutte le specie sono fornite per la loro sopravvivenza. Leva la percezione del "diverso" che scompare anche quella dell'"affine" e la specie umana si estingue in un amen.

Lo stesso vale per l'artificioso "omofobo" secondo il cui assunto chi non plaude alla politica gay sarebbe razzista. Eppure ci sono tanti omosessuali a cui il gayismo non piace per nulla... e' un fatto d'intelligenza, ma, sotto sotto, anche di stile e questi piu' che checche sono dei tamarri. Altra cosa sono un Paolo Poli o un Franco Zeffirelli.

Siamo felici di apprendere che Rutelli spik inglish comme une vache e'spagnole... non che con l'italiano sia cosi' meglio, ma considerato il panorama sembra un amico di Poliziano pure lui.

Mi scuso con Nessie per i miei frequenti OT, ma la lettura di alcuni commenti e' troppo divertente. :-)

Nessie said...

Occidentale, Sauro. Io no spicco inglish - verrebbe da dire. :-)Eliminare il latino perché in nome della modernità lo si giudica un inutile "archeologismo2, va pure bene.A patto, però di sostituirlo con qualcosa. Ma io 'sto nuovo che avanza, francamente non lo vedo. Le lingue moderne nella scuola italiana sono ancora un bel sogno. Il povero D'Alema è costretto a pigliare lezioni acceleratissime di Inglese, da quando è ministro delgi Esteri. Forse non se l'aspettava di ottenere un simile incarico :-)e, pertanto,deve muoversi in tempi stretti.
Rutelli poi con il suo inglese all'amatriciana è davvero uno spasso. Meno male che c'è You Tube! Scusate lo Y.T. :-D

Anonymous said...

Se devo essere più che sincero, quando ero alle prime classi del liceo, mi piaceva l'inglese, tanto che, a tempo perso, seguivo un corso della TV (bei tempi, quelli!). Evidentemente, quello era l'inglese classico, elisabettiano, di Shakespeare, Marlowe, John Ford, e simili. Poi, per necessità di studio, lo avevo approfondito quel tanto che mi servisse per consultare la bibliografia necessaria. Ultimamente, da quando vedo con quale prepotenza ce lo stanno imponendo, intrufolando anglicismi superflui e, spesso e volentieri pronunciati male (che dire di turn over - letto così com'è scritto - invece di avvicendamento? E di Call center, letto preferibilmente consenter invece di centralino? solo per dirne un paio), senza avere nulla contro gli anglofoni in genere, mi è venuto assolutamente in uggia.
Va anche menzionato che lo stesso Orwell ebbe a dire che non è bene usare dei barbarismi o espressioni dialettali o argotiche quando sono disponibili i termini equivalenti nella lingua madre.
Quanto allo studio del latino, il otivo principale per cui lo si faceva studiare alle medie, era perchè la lingua e la cultura italiana sono una filiazione diretta di quella latina e quindi, conoscendo la grammatica latina è ancor più agevole comprendere le basi dell'italiano, e non solo, perchè, oltre alle lingue neolatine, anche altre lingue sono state abbondantemente influenzate dal latino, come il tedesco e finanche l'inglese classico è zeppo di lemmi di importazione latina.
Anche certi modi balordi di pronunciare l'italiano sono un effetto della non conoscenza dell'evoluzione fonetica della lingua. Un tipico esempio è il modo di leggere la zeta: tipico l'esempio dell'ex prefetto Ferrante, il quale, giusto per non sbagliare la pronuncia sempre dz: adzione, nadzione, polidzia, ecc, altri, invece leggono sempre tz e, altri ancora, esattamente l'inverso di come andrebbe letto. Che dire poi dell'usanza di fare di due vocali consecutive una? L'usanza è già abbondantemente in uso in ambito televisivo e giornalistico, dove è stata abbandonata la d eufonica. Quindi, per dare un esempio, invece di io ed Emilio dicono io Emilio. Stanno abolendo le preposizioni (come ad esempio io vado Ancona invece di io vado ad Ancona oppure davanti il palazzo invece di davanti al palazzo); che dire poi di raddoppiamenti consonantici come in avvallare invece di avallare, che ha un significato tutt'affatto diverso? Per non dire che spesso il verbo avallare viene usato in contesti assolutamente impropri? E di balordaggini simili ce ne sono a bizzeffe, fra cui anche lo sbagliare i plurali (p.e. le azione invece di le azioni)
Quanto, poi alla regola giornalistica, secondo cui , quando s'impiega un termine straniero lo si dovrebbe lasciare al singolare (cosa che, in certi contesti fa un pessimo effetto, quando si capisce il senso del termine), spesso e volentieri, invece, lo si vede utilizzato al plurale, come nel caso di il vigilantes "il guardie" solo perchè, se lo usassero al singolare, sembrerebbe italiano e così si capisce meglio che stanno usando un vocabolo straniero (della serie "così fa più spagnolo").
L'abbandono dello studio del latino sta anche portando alla dimenticanza delle proprie radici linguistiche e culturali, oltre che della propria identità nazionale.
Quando allo studio delle lingue straniere a scuola, così per com'è degenerato il sistema educativo, è diventato una materia quasi superflua: spesso e volentieri gli allievi non capiscono l'utilità dello studio di una lingua e, come per altre materie, spesso tutto fanno tranne che impegnarsi, neppure quando nutrono la convinzione che l'inglese sia una lingua "ganza" (uso il toscanismo per evitare un'espressione che risulterebbe scurrile).

Anonymous said...

Caro Pseudosauro,
Forte la battuta sul Poliziano| Me la devo segnare! :-D)))
Colgo l'occasione del tuo commento per alcune considerazioni.
Facendo seguito a quanto ho già detto in altra sede, il termine "omofobo", a voler proprio puntualizzare, in quanto tale andrebbe tradotto con "colui che ha avversione per il proprio simile", mentre sarebbe più corretto e renderebbe assai più chiaramente l'idea usare termini come "omosessuofobia", "omosessuofobo".
Quanto a "razzismo", "razzista" ecc., sono termini troppo abusati, spesso a sproposito. Troppo spesso ho sentito dare del "razzista" agli avversatori del femminismo (quand'anche non misogini, tutt'altro: a volte dei veri cavalieri galanti) o dei praticanti della sodomia. Mi sembra più che logico che le donne, le femministe o i sodomiti non sono delle razze, ma, semmai, delle categorie unane o sociali.
L'abuso del termine tocca l'apice allorchè, come più volte ho sentito, si qualifica Madre Natura come "razzista", perchè il suo modo di funzionare, a volte, torna scomodo all'essere umano, soprattutto quando pensa di poterla manipolare a proprio piacimento, senza scontarne le conseguenze.

Lo PseudoSauro said...

Cittadino perplesso: temo che ormai nemmeno al Liceo Classico il Poliziano verrebbe correttamente identificato. E' un umorismo un po' amaro il nostro.

Quanto a "omofobie", "xenofobie", "razzismi" etc. sono anni che insisto sul valore semantico del termine, ma con scarsissimo successo. Mi pare di non sbagliare se dico che il riconoscimento del "diverso" dipende dallo stesso meccanismo del riconoscimento dell' "affine".

Mi sembra di aver appreso che questo e' un meccanismo insito in tutti gli esseri viventi ed ha a che vedere con la sopravvivenza di ogni specie. In parole povere, il razzismo non e' una scelta, dunque non si puo' colpevolizzare un individuo per cio' che e' geneticamente.

Se poi alcune categorie - come omo etc. - si comportano come fossero "razza", i razzisti sono loro. Mi pare che ci arriverebbe anche un ritardato mentale. Pero' ne' liberali, ne' socialisti sembrano accorgersene. Senza bisogno di diventare nazisti, ci basterebbe un movimento conservatore, che in Italia non c'e'.

Anonymous said...

Sono d'accordo, Pseudosauro!
Per il resto, premesso che il razzismo è il risutlato della convinzione che una razza sia superiore oppure inferiore ad un'altra, in Natura il razzismo non esiste: tutti, per la Natura sono uguali: chi vive secondo le regole naturali (non create dall'uomo), bene, chi le trasgredisce o le ignora (quale che ne sia il motivo, non sopravvive e, se ci riesce, vive male. E non ci sono giudici: tutto funziona da sé, ovviamente, a meno che l'essere umano non ci metta lo zampino, cosa che ultimamente fa troppo spesso, e con effetti deleteri.