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03 March 2007

In Italia molti uomini pubblici vengono minacciati di morte

Non veniamo da un paese che brilla per la legalità. Ogni tanto qualche politico tronfio di propaganda dice: "Abbiamo sconfitto la mafia". Ma poi a smentirlo ci sono i fatti di quartieri come Scampia a Napoli. Poi si sente dire: "Abbiamo sconfitto le BR". Ed ecco che rispunta la minacciosa stella a 5 punte sghembe, davanti alla casa di qualche personalità pubblica. Poi quando meno ci se l'attende, ci scappa pure il morto, ed ecco tutti a stracciarsi le vesti e a fare tardiva ammenda degli errori. Ma facciamo i nomi dei minacciati eccellenti.

Silvio Berlusconi, non è un mistero che lo si vorrebbe morto. Tant'è vero che circola anche un libro sulla sua uccisione e si fanno dei musical con analogo finale: la sua morte in diretta. Libertà d'espressione, si dice.

Però poi guai a scherzare con la libertà d'espressione quando trattasi di musulmani (si veda l'affaire vignette danesi). E pure quando trattasi di ebrei (si veda il libro ritirato dalla circolazione "Pasque di Sangue" di Ariel Toaff, edito per il Mulino). Chiusa la parentesi.

Vittorio Feltri. Si sa che il rude orobico non piace a tutti. Troppo schietto e senza peli nella lingua e nello stomaco. Il suo, poi è l'unico giornale che le spiattella belle chiare e tonde. Tanto vale minacciarlo di morte: per qualcuno è libertà d'espressione pure questa.
Renato Farina. Da quando è stato implicato nell'affare Sismi, Farina è vittima di una persecuzione giudiziaria. Ha pagato la cifra di 6.840 euro, accordandosi col procuratore Armando Spataro. Ma si sa che in Italia se non si muore di "giustizia" del Palazzo, si può morire di "giustizia proletaria" ovvero di gruppi terroristi affiliati alle BR. Ed è appunto il suo caso, minacciato lui e la sua famiglia dal cosiddetto "Fronte rivoluzionario per il comunismo" e da un sedicente collettivo proletario, tutte sigle che credevamo in rottamazione.
Carlo Rossella. In assenza che passi il ddl Gentiloni, ci pensano i compagnucci delle BR a piazzargli la stellina sotto casa. Mediaset continua a essere nel mirino di questo governo di espropriatori proletari. E intanto se non si riesce con le buone, ci si prova con le cattive, minacciando i suoi giornalisti e operatori di rete. Minacciato pure Emilio Fede, ma sul povero Emilio si ride a crepapancia anche quando le minacce si fanno serie and show must go on...
Naturalmente le minacce, anche se non mortifere, sono quelle che impediscono a Giampaolo Pansa di tenere tranquillamente la sua conferenza per il suo libro "La grande bugia". E allora la Digos fa una telefonata e sconsiglia al giornalista dell'Espresso di promuovere il suo libro in quel di Modena. I gruppuscoli della sinistra cosiddetta "antagonista", ma che dovremmo imparare a chiamare teppista, gli impediscono di parlare. Perciò non si sa mai...

Magdi Allam, giornalista editorialista del Corriere della Sera. Non è un mistero che faccia una vita blindata con la scorta e di averne descritto i risvolti più segreti nel suo libro " Vincere la paura". Le minacce provengono per lo più da gruppi fondamentalisti islamici che circolano indisturbati nel nostro paese, grazie anche all'appoggio logistico che ottengono dalla solita sinistraglia dei centri sociali e dei siti-pattumiera come Indymedia. La quale si è pure specializzata nel mettere in rete nomi, cognomi e indirizzi dei giornalisti non graditi.
E' toccata analoga sorte a Pietro Ichino, il giuslavorista che firma editoriali per il Corriere. Tant'è vero che dovette difendersi con un coraggioso editoriale rivolto a coloro i quali gli stanno col fiato sul collo.

Concludendo, se ci fossero minacce di morte anche nei confronti di uno solo di questi casi da me citati, sarebbe comunque la spia profonda di un malessere connaturato nella storia del nostro angariato paese. La vita umana conta meno delle ideologie più forsennate e per taluni scellerati non assume proprio alcun valore.
E continuavano a chiamarla democrazia....

19 comments:

Anonymous said...

Ciao Nessie, é indicativo che tutti i minacciati siano di destra, o di sinistra che però dicono "cose di destra" (Pansa sulla resitenza e Ichino sulla riforma del lavoro). Il problema dell'Italia é uno solo, per lo meno il più allargato su tutto il territorio nazionale e quindi altamente invasivo: una sinistra retrogada, ancorata al comunismo vecchio stampo, modello Stalin, e quindi aliena a qualsiasi forma di libertà e di rispetto della democrazia. Poi, si sa chi si "somiglia si piglia" quindi questa sinistra illiberale e preistorica ha trovato nell'islam radicale, una corrispondenza d'amorosi sensi.
Come gli islamici considerano i "dissidenti", coloro cioè che non la pensano diversamente, dei nemici da abbattere, moralmente, intellettualmente, politicamente se possibile tramite la giustizia rossa, altrimenti vanno bene le Br, il loro braccio armato, in quest'ultimo caso l'eliminazione é fisica.
Ma non meno grave é l'eliminazione civile, basta vedere quello che sta passando Scaramella, l'unico italiano tenuto in carcere da mesi, in regime d'isolamento, per aver "calunniato" due anni fa una spia russa (per lui manco l'indulto ha avuto valore),in un paese dove un drogato con una fedina penale chilometrica, é stato rimesso immediatamente in libertà dopo aver sequestrato una ragazza per 4 ore, per estorcerle il numero di codice del bancomat. Liberato, una settimana dopo ha ammzzato una povera donna. Scaramella é in carcere.
Questa signori é l'Italia delle sinistre...che Dio ci aiuti. A questo punto solo Lui può qualcosa.
Ciao mary

Nessie said...

Sono d'accordo Mary, anche l'eliminazione civile ha il suo grandissimo peso, e hai fatto bene a ricordare Scaramella. Ma anche Farina, comunque vada, è stato messo all'ostracismo civile dall'0rdine dei giornalisti e da tutta la banda dei suoi colleghi conniventi di detta corporazione. Ciao.

Massimo said...

Cosa possiamo aspettarci da chi intitola aule parlamentari ad un vandalo, lanciatore di estintori ?
Cosa da chi candida (e fa eleggere) ex terroristi ?
Cosa da chi consente ad ex terroristi di pavoneggiarsi con incarichi pubblici e lezioni universitarie ?
Cosa da chi copre di onori (e gli consente di restare in libertà) uno condannato in via definitiva come mandante di un Commissario di Polizia ?

Lo PseudoSauro said...

Se dovessimo fare un elenco non finiremmo piu'. Ci sono interi partiti politici sulle cui sedi vengono scritte minacce gravi senza che le amministrazioni locali si preoccupino di farle cancellare. Le scorte vengono disposte, ma con molta parsimonia...

Fra poco tempo pubblichero' un banner dal sauro che chi vorra' potra' usare sul proprio blog.

Nessie said...

Infatti Sauro. Temo di aver fatto una rosa di candidati (sic!) assai ristretta. Anche Paolo Guzzanti, senatore di FI, rientra nella lista dei minacciati eccellenti.
Massimo, i tuoi interrogativi purtroppo non trovano la risposta che meriterebbero. In Italia il crimine, a quanto pare, PAGA. Ciao.

textman said...

Giusta lista Nessie, a cui allegare quella delle persone destituite, condannate o imprigionate perchè non grate al presente regime: MARIO SCARAMELLA, NICOLO' POLLARI, STEFANO DAMBRUOSO, LINO JANNUZZI, e qui la lista sarebbe ancora più lunga della tua....

Anonymous said...

La cosa ancora più sconcertante è che dalla caduta del Muro sono passati quasi 20 anni ma l'ideologia è sempre la stessa.

E non ci venissero a dire, come dice Amato, che le "nuove" BR "sono dei ritardati del XX secolo che vivono un tempo che non c'e' piu'".

Quì ci sono azioni che mirano a coinvolgere volta i movimenti sociali, ad infiltrarli per creare l'humus necessario del consenso politico. C'è ancora il maggior sindacato del Paese coinvolto in un sistema terroristico. Ci sono stati i morti ammazzati e forse ce ne sarebbero stati ancora.

E anche se è doveroso distiguere la Prima dalla Seconda posizione, non è comunque rassicurante veder viva e vegeta nel terzo millennio la lotta armata.

Al tuo elenco, cara Nessie, aggiungerei un altro degli obbiettivi del terrorismo: Giulianone Ferrara.

Ciao

Nessie said...

Text, di Scaramella ha già parlato più sopra Mary. Su POllari hai fatto bene a menzionarlo. E pure su Dambruoso, uno dei pochi magistrati che voleva contrastare il terrorismo islamico.
Monica (ma lo dico anche altri amici e navigatori della blogosfera), si accettano suggerimenti e contributi sulla lista di altre persone minacciate. Grazie!

Anonymous said...

è tutto vero cio' che scrivi.ma a proposito di sottovalutazione delle minacce,hai "dimenticato" di parlare del povero professor marco biagi(lui si,sicuramente morto nella realtà e non in un musical),a cui non venne assegnata la scorta dal ministro Scajola,che lo definì un rompiscatole.chi è senza peccato....e chi dice di avere amore per la verità non dovrebbe "dimenticare" certe cose

Nessie said...

Ho pubblicato questo post perché è scritto in modo civile, anche se tendenzioso. Vai all'archivio del blog e cerca nel 2006. Il 7 aprile 2006 io dedicai un post specifico al povero prof. Biagi, dal titolo "Perché la sinistra non chiama la legge Biagi col suo nome". E questo lo feci a proposito del vizio (tutto di sinistra) di chiamarla Legge 30, cioè con un numero, anziché col nome dell'autore. Tu hai ragione nel ricordare quel pirla e delinquente di Scajola che negò la scorta; però bisogna aggiungere che lo costrinsero a dimettersi da min. degli Interni. Ferrero, invece, è ancora lì, nonostante l'abuso di aver messo la BR Susanna Ronconi alla Consulta per le tossicodipendenze. Poi , scusa, perché mi rinfacci di aver omesso un caro "estinto" dal mio post? Biagi purtroppo è morto, e non fa più parte dei "minacciati".L'hai letto il mio titolo? Così come non ne fa più parte il povero Walter Tobagi, il povero procuratore Coco, il povero giudice Alessandrini, il prof. Bachelet, il povero Carlo Casalegno, vicedirettore de La Stampa, e via con un lunghissimo elenco di caduti. Se vuoi che io faccia un post sulle vittime degli anni di piombo, posso anche farlo. Ma questa è un'altra storia, rispetto ai minacciati.Purtroppo.

Lo PseudoSauro said...

Effettivamente quando i minacciati cominciano ad essere parecchi non si puo' dare la scorta a tutti. Il governo che lo facesse sarebbe costretto ad incrementare l'organico delle forze dell'ordine ed offrirebbe il fianco alla consueta critica di voler creare uno "Stato di Polizia"... D'altronde, quando la polizia non presidia il territorio i cittadini sono costretti a difendersi da soli e nel caso di partiti armati, mafie, ndranghete etc. hanno ben poche chances di sopravvivere. In ogni caso le minacce di cui tratta Nessie sono di tipo ideologico e trovano humus culturale in alcuni partiti che siedono in Parlamento. Si sa perfettamente che un film che tratti di un omicidio politico creera' le condizioni perche' questo avvenga davvero, ma si finge di non saperlo. In ogni caso un ministro che revoca una scorta si rende responsabile di omissione, piu' o meno grave, mentre chi uccide, di omicidio. Non mi pare siano cose che si possono mettere sullo stesso piano.

Nessie said...

Il commento precedente a quello del Sauro è stato bannato perché decisamente OT. Qua si parla di minacciati, non di freddati dal piombo BR. Per questo ci sarà uno specifico post. Il tono del solito forumista andrea è sempre lo stesso: insolente e strumentale.

Nessie said...

Sauro, altrochè se trovano connivenze in Parlamento. Se fossimo capaci di cavarcela a colpi di scorta. Ci vuole altro! specie quando poi le BR uccidono i leaders e le loro scorte come nel caso Moro.

Anonymous said...

Mi permetto di ricordare ad Andrea che é vero quell'imbecille di Scajola sottovalutò le minacce a Biagi, e gli tolse la scorta.
Ma chi minaccio di morte Biagi?
Lo dice lui stesso in una mail, e quel bel tomo adesso é SINDACO di Bologna.
Chi fece una campagna talmente violenta e diffamatoria, che io, personalmente lessi commenti esultanti in un forum di sinistra (moderata...), il giorno dopo la sua morte?
La sinistra pronta a gettare il sasso e poi nascondere la mano.
Chi uccise materialmente Marco Biagi?
I "compagni" che sbagliano, e che manco pagano la giusta pena per i propri errori.
Se Scajola ha peccato di superficialità, i politici di sinistra hanno sulla coscienza l'istigazione al delitto. Hanno armato la mano delle BR.
Hanno MARCO BIAGI SULLA COSCIENZA (ammesso che abbiano una coscienza).
Ed é per questo che la moglie non vuole quella gentaglia alla commemorazione della morte di suo marito. E fa bene. Io gli sputerei in faccia.
Quindi certi commenti scritti da chi ha votato per i responsabili morali dell'assassinio del professor Marco Biagi..beh sono vergognosi, oltre che ridicoli.
Ciao mary

Nessie said...

E aggiungo che sotto i muri dell'aula dove insegna Ichino all'Università , compare in evidenza una stella a cinque punte BR dove c'è scritto :" Morte alla legge 30 e ai loro servi". Questo tanto per tenere ben distinti i ruoli tra i criminali, gli istigatori a delinquere, i cattivi ministri (che pure hanno le loro colpe)e i cattivi maestri come Cofferati che ora a Bologna fa lacrimuccia tardiva nei confronti di Biagi per la faccenda della targa, dopo averlo tanto denigrato in vita. Grazie Mary :-)
A breve il Sauro farà un banner in difesa dei minacciati di morte e chi vuole potrà aggregarselo sul suo blog.

Anonymous said...

Io lo aggrego con grande piacere al mio blog:-)
Ciao mary

Gabriele Cazzulini said...

Grazie del tuo commento al mio post sugli americani colpevolizzati di essere le vittime degli attentati in Afghanistan. E' strano rilevare come il livello primitivo della guerriglia talebana riesca spesso a contrastare la sofisticata macchina da guerra americana. Forse perchè tra i proiettili talebani c'è quel certo antiamerikanismo che resiste sempre ad ogni buona ragione. Ti ho linkato al mio blog...spero di proseguire il nostro dialogo,
Gabriele

Nessie said...

OK, grazie, lo spero anch'io. A presto allora.

Anonymous said...

Ottimo il passaggio: "Però poi guai a scherzare con la libertà d'espressione quando trattasi di musulmani (si veda l'affaire vignette danesi). E pure quando trattasi di ebrei (si veda il libro ritirato dalla circolazione "Pasque di Sangue" di Ariel Toaff, edito per il Mulino). Chiusa la parentesi". Ma se lo dici, ti etichettano di destra. This is Italy...