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26 September 2006

Aa..bbbronzatissimi!

...Sulla spiaggia nel sole/ a due passi dal mare....Ma quand'è che Fini, Berlusconi e Casini perderanno un po' di quella tintarella vacanziera da fancazzisti della politica? E cos'hanno di così importante da fare che sono letteralmente missing? Desaparicidos? Incapaci di mettere in piedi un corteo minimo, un banchetto per la raccolta firme; chessò... un pullman, una bicicletta, qualche iniziativa mediatica sensazionale per recuperare la scena. C'è stato un Papa under attack e loro che ti fanno? La Mozione. Macché mozione parlamentare! In primis, c'è l'agorà. Bisognava organizzare subito un corteo di pellegrini Urbi et Orbi con tanto di fiaccola in mano per tutte le vie di Roma. Quando vogliono la forza la trovano: vedi il corteo dei commercianti contro i teppisti dei centri sociali a Milano, la primavera scorsa . O vedi anche lo sciopero dei tassisti.
Per la serie SEI BELLISSIMO-O-o-o, Casini vola in Iran. A fare che? A dare lezioni di look sartoriale al pecoraro di Teheran dai capelli bisunti?! E ora, la manifestazione un po' buonista e un po' inciuciona tra Pierferdy e Veltroni-dalla-faccia-onesta, quello dal padre repubblicano e MAI stato comunista. Vabbé , meglio che niente, qualcuno che manifesti davanti all'ambasciata indonesiana per quei tre poveracci accoppati, solo perché cristiani, ci voleva. Dopo tanto Caino, giustamente un po' di Abele. Ma la veglia, non la si poteva fare prima dell'esecuzione? Avrebbe avuto un valore simbolico più forte.

E il Berlusca? Capelli sempre più rinfoltiti, look da nababbo in crociera permanente, blazer rinserrato e gran Politica degli Annunci: scenderemo in piazza! Già detto. Scenderemo in piazza!: ti ripeti, Silvio! SCENDEREMO IN PIAZZA!: do it! - direbbero gli Americani. Perfino una famosa marca di frigorifero recita: Fatti e non Parole!.
Frattanto a Lampedusa l'opposizione vera la fanno i centri sociali, i no global e i disobbedienti : Arridatecene de più! Chiudete i centri d'accoglienza! Lasciateli circolare per Schengen! Portateveli a casa vostra! Ancora clandestini! Forza scafisti che siete er mejo! E a Padova invece: "Tear down the Wall! Abbattete quel muro! Avanti popolo con lo spaccio e la prostituzione! Prostitute, ladri, drogati, spacciatori: tutti figli del popolo! (del resto lo diceva pure Pasolini).
Ma si sa: c'è al governo il Partito (metafisicamente assoluto) di Lotta e di Governo. E allora oltre a sgovernare, c'è pure la milizia arcobaleno che, con tanto di kefiah in testa, pungola, istiga, fomenta e sobilla la piazza. Tesi: l'Unione; antitesi: il Social Forum, no global, cobas e i disobbedienti; sintesi: riUnione. Questa sì , è alta dialettica hegelian-marxiana! E pure marziana: da Mars attacks.
E voi bischeri della CdL, che fate? D' o' state? D' o' annate? A scuola di Frattocchie Azzurre a Gubbio, naturalmente. Ma lo vedete o no che è l'ora del Lupo? E che homo homini lupus ? Perciò lì a Gubbio, sguinzagliate i lupi, prego. E tenete a freno S.Francesco, per favore. Assisi è lontana. La Mecca e la Medina sono vicine.
(il corsivo-corsaro è copyright di Nessie)

23 September 2006

Il tormentone sull'introvabile Islam moderato

Che ci sia ognun lo dice. Dove sia nessun lo sa. Non è l'Araba Fenice, ma l'islam moderato. In questi giorni ci sentiamo tutti più spaventati da quanto è accaduto. Le minacce di morte alla massima autorità religiosa, papa Benedetto, ci rendono più insicuri e sotto assedio. Sul silenzio dei cosiddetti musulmani moderati hanno insistito vari opinionisti. Magdi Allam ha sottolineato la santa alleanza trasversale fra sunniti, sciiti, wahhabiti; da Al Jazeera ad Al Arabiya, passando per quei governi arabi che intrattengono buoni rapporti con l'Occidente fino ad Al Qaeda. Con muftì di moschee turche, imam dei territori palestinesi;ayatollah iraniani. Dal Marocco all'Indonesia (dove sono appena stati fucilati 3 cristiani) fino e oltre il Pakistan: tutti agitatori e sobillatori di un'unico disegno di Jihad.
Giuliano Ferrara e Giorgio Israel su Il Foglio hanno parlato esplicitamente di "voce afona" da parte degli invisibili moderati. Panebianco non si mostra affatto ottimista, al riguardo, poiché già l'Europa dell'era post-vignette danesi, ha di fatto accettato che la libertà di satira vale per tutti tranne che per i musulmani di fronte ai quali l'autocensura è obbligatoria (suo articolo "L'introvabile islam moderato").
Eppure questo wishful thinking tutto occidentalista circa i "moderati" da recuperare alla buona causa, si affaccia sempre più nel nostro modo di pensare corrente. Quasi che dovessero essere loro a toglierci le castagne dal fuoco o a tirarci una ciambella di salvataggio. Il problema sta invece in altri termini. E lo spiegherò più sotto.
Ma prima, voglio ribadire che l'islam è una dottrina integrale, la quale costituisce un blocco unico e inscindibile con la politica. Che i "moderati"come Abdel al Rashed, direttore di Al Arabiya (già lodato intempestivamente perfino da una sospettosa e diffidente nata, come Oriana Fallaci nel suo ultimo libro), si è apertamente schierato dalla parte dei jihadisti contro il Papa, perché ha sentito il richiamo della foresta (o meglio, del deserto) del nazionalismo panarabico intinto di religione: una miscela esplosiva. Voglio sottolineare che questa "Jihad delle parole" (come la chiama Allam) in realtà è una pratica politica fomentata dagli autocrati al potere, con il supporto dei loro mullah, i quali hanno il ruolo di stornare la rabbia di queste masse analfabete su "nemici" ad essi esterni: noi occidentali. Garantendo, così, lunga vita alle dittature delle varie cricche militari o delle dinastie feudali.
Ma allora, esistono o no personalità ragionevoli nel mondo arabo-musulmano? (mi piace sostituire il termine "ragionevole" al trito e ritrito "moderato"). Sì, esistono. Ma sono individualità isolate che spesso scappano dai loro luoghi per rifugiarsi nei paesi occidentali proprio perché da loro non è consentita alcuna libertà di pensiero, parola, espressione. Quindi, se l'Occidente, del tutto impreparato a fronteggiare queste maree di ferocia umana, conta su di loro, fa davvero male i suoi conti. Siamo NOI che dobbiamo difendere strenuamente i nostri valori, criteri e capisaldi. Siamo NOI che dobbiamo far quadrato intorno a ciò che ci è più caro. Siamo NOI che non dobbiamo cedere nemmeno un brandello di sovranità e di identità territoriale. Siamo NOI che dobbiamo mettere con chiarezza i paletti dei nostri invalicabili confini. Siamo NOI che dobbiamo applicare in modo coerente (e all'occorrenza, stringente) le norme dello stato di diritto. E siamo ancora noi che dobbiamo prevenire e reprimere sul nascere ogni fanatismo e intolleranza.
Va infine ricordato che storicamente, i totalitarismi, le rivoluzioni, gli stravolgimenti politici eversivi vengono quasi sempre fomentati da minoranze facinorose molto aggressive e determinate. E che la maggioranza dei "moderati" e dei "pacifici" cittadini ha sopportato, in passato, senza ribellarsi né opporre resistenza alcuna. Le SS all'inizio erano poche. Idem le camice nere che Mussolini chiamava "della rivoluzione". Come pure i "bolscevichi" nel '17 in Russia. Il Partito Comunista Cinese venne fondato da Mao-Tze-Tung sopra una barca sul Fiume Giallo: erano in tutto una decina di uomini, al momento della fondazione. Eppure in seguito, combatterono strenuamente contro i giapponesi e alla fine prevalsero pure sui nazionalisti interni, spedendo a Formosa (oggi Taiwan) il loro leader di maggioranza Chiang -Kai -sheck e sconvolgendo la Cina.
Questo che significa? Che, a fronte del III totalitarismo del nuovo millennio (cioè quello islamico), non è importante che, ad esempio, i Fratelli Musulmani che si trovano da noi nell'appendice dell'UCOII, siano la maggioranza per fomentare un domani, eventuali provocazioni e disordini. O viceversa, per ottenere un diritto di delega e passare per accreditati intermediari. Ma conta che abbiano chiarezza degli scopi che vogliono perseguire. Non è importante, come si affanna a dire Magdi Allam (in questo caso, peccando di ottimismo) che i musulmani che frequentano la moschea sono solo il 5% rispetto alla maggioranza che invece lavora onestamente e se ne frega. Basta quel 5% con a capo sedicenti rappresentanti degli immigrati, perché si arroghi il diritto di ottenere una "rappresentatività" che magari non gli compete, ma che avviene di fatto .
E difatti l' hanno ottenuta: nella Consulta islamica con Pisanu e Amato prima, e lunedi 25 p.v. in delegazione al Vaticano davanti al Pontefice.Perciò, Siamo NOI (ovvero i rappresentanti della classe politica) che gliela dobbiamo togliere e non cadere nei loro infidi tranelli.
Da ultimo, mi aspetto che gli opinionisti delle varie testate la smettano di inseguire l'Araba Fenice dei moderati e che, viceversa, si mettano d' impegno, nelle loro testate, a svegliare, criticare e a pungolare la narcotizzata classe politica italiana. La quale su questi temi, si mostra timorosa, pusillanime, fiacca, distratta, demotivata e latitante. Quando non - ed è il caso della sinistra - addirittura complice e succube delle provocazioni fondamentaliste. Che oramai cominciano a essere davvero troppe.

20 September 2006

E adesso... fuori la Turchia dall'UE!

Ai tempi in cui era ancora cardinale, Joseph Ratzinger parlò chiaro contro l'ingresso della Turchia in Europa. E giustamente. Oriana Fallaci, dedica una buona parte della sua auto-intervista a farsi delle domande e a darsi delle risposte sul perché la Turchia non deve entrare nell'Ue (suo ultimo libro "L'Apocalisse). Nell'Ue,  la Turchia non la vuole nemmeno Ida Magli ( la quale, addirittura, non vorrebbe nemmeno l'esistenza di un'Ue). Poi ci sono alcuni elementi che, ai superstiziosi e agli scaramantici, NON dovrebbero fare optare per l'ingresso turco: ben due papi minacciati di morte. Papa Wojtyla venne ferito gravemente e per poco gli costò la vita proprio per mano del  turco Ali Agca, e la Turchia invece di favorire le indagini, cercò di osteggiarle con il teorema del solito "pazzo".
Papa Benedetto XVI, deve proprio alla Turchia (oltre che ad Hamas nei territori)  la scintilla che ha attizzato l'oscena Jihad della Mezzaluna messa in piedi contro di lui. E ora ad Ankara minacciano pure di arrestarlo, se viene in visita per novembre. L'anno scorso a Trebisonda c'è stato un assassinio a sfondo religioso:  don Andrea Santoro, il quale perse la vita per mano di un fanatico musulmano che era caricato d'odio per l'affaire vignette: come se le vignette le avesse disegnate il povero sacerdote. Ma vai a far ragionare questa gentaglia!
In quell'occasione la nostra classe politica cercò di minimizzare l'assassinio a sfondo religioso, per paura di ostacolare i cosiddetti "buoni rapporti" con Ankara. Sono tre importanti accadimenti che ci fanno capire che dalla Turchia finora, non ne abbiamo ricevuto che del Male.
RecepTayyip Erdogan chiede  al Papa che si inginocchi davanti ai suoi muezzin dai berci sgraziati (copyright: Oriana), solo per aver tenuto una dotta lezione che nemmeno lui si è preso la briga di leggere. Del resto nel mondo musulmano non si legge quasi.
 
Ora sappiamo già un po' di cosette su questi "mamma li turchi". Per esempio che hanno iniziato il Novecento col genocidio di un milione e mezzo di armeni cristiani. E che a tuttoggi non hanno chiesto scusa a nessuno. Anzi, negano l'evidenza dello sterminio, e perseguono e schiaffano nelle loro marce galere chi ne parla.Ci sono stati più di 2 milioni di armeni deportati, più migliaia di convertiti a forza.  Poi, parliamo un po' anche delle loro fetide galere già segnalate dalle Associazioni per i diritti umani. Le nostre (che già non sono un bijou) in confronto alle loro fogne sono delle sale da thé. Ci sarebbe da sistemare ancora la questione di Cipro, a tuttoggi divisa col 34% del Territorio in mano alla TRNC (Repubblica turca di Cipro Nord). E fino a ieri con tanto di Muretto della Vergogna.  Ma questo è solo un particolare. La cosa che va invece rinfacciata di recente è che durante la guerra in Iraq non hanno concesso la fly zone agli USA (i quali li definiscono loro alleati).
 
Domandina da un milione di dollari: cari amici Americani, voi sapete quanto vi voglia bene, ma a voi che ve ne cala che i Turchi entrino  o no nell'Ue? Perché ci fate tante pressioni? Dopotutto loro, che sono già nella NATO, non vi hanno concesso nemmeno lo spazio aereo di cui avevate bisogno in guerra antiterrorista. Non vi viene qualche sospettuccio sulla loro infingardaggine e doppiezza?
Un'ultima due cosette eppoi chiudo. Durante un pacifico corteo per l'8 marzo dello scorso anno le donne vennero caricate dalla polizia turca senza pietà: malmenate a calci e pugni, manganellate e per qualcuna, schiaffate nelle loro galere-latrina nell'indifferenza totale delle femministe occidentali (l'ennesima). 
In un noto fattaccio di cronaca, un'altra donna venne lasciata annegare perché si era bagnata in un fiume col velo totale e un imam istigò affinché nessuno soccorrresse "l'impura", ottenendo obbedienza cieca e ottenebrata da parte di quelli che avrebbero voluto (e dovuto) aiutarla.
 
Bene, mi pare di avere accumulato un bel po ' di materiale per dire che SENZA la Turchia,  si sta  meglio e  che l'Europa diventa  un po' meno Eurabia. Perciò fuori la Turchia dell'Ue, niente Ue con la Turchia all'interno!

18 September 2006

La crisi tra la Croce e la Mezzaluna

Forse mi sbaglierò, ma ho l'impressione che questa crisi tra il mondo islamico e l'Occidente contro la nobile figura del Papa, sia ben più grave di quella delle "vignette danesi". La verità su papa Ratzinger, l'ha detta André Glucksmann definendolo un dissidente all'interno della sua stessa Chiesa. Forse mi sbaglierò, ma a naso, era già tutto bell'e pronto per dare fuoco alle polveri, da parte del mondo della Mezzaluna. Infatti, quelli di Hamas e l'Anp palestinese, sanno benissimo distinguere i loro dhimmi e potenziali megafoni, da quelli che non lo sono. Angelo Sodano (il vecchio segretario di stato vaticano) se n'è andato. Non è un mistero che quest'ultimo fosse grande amico del mondo arabo e che avesse avuto spesso attriti con quello israeliano. E lo si è visto all'opera quest'estate schierandosi apertamente contro Israele nel conflitto israelo-libanese. Forse che le vignette anti-Ratzinger da parte degli islamici nascono solo da ieri o da avantieri? Ce n'è una in particolare, di Al Jazeera dove impugna un fucile e fa secca la colomba della pace che il suo predecessore Wojtyla lascia andare in volo, la quale è di vecchia data. Come sono di vecchia data le canzonature e le caricature della nostra miserabile sinistra, livorosa verso il mondo cattolico ma suddita e sottomessa al fondamentalismo islamico più feroce. La verità è sotto gli occhi di tutti. Lui esorta a trasformare l'islam in vera religione di dialogo. E questi rispondono bruciando chiese e uccidendo una suora a Mogadiscio. Lui esorta a non disgiungere la Fede dalla Ragione e questi gli inviano proclami di morte (non dimentichiamo che la loro prassi di decapitazione è proprio il taglio dello strumento "testa", quella che ci serve per pensare).
Forse mi sbaglierò, ma Sodano non ha fatto in tempo ad andar via e ad insediarsi Bertone, che già pioveva quel giorno a Regensburg (dal tedesco regen = piovere). A questo punto siamo arrivati: che i fondamentalisti pretendono dettare pure l'agenda diplomatica del Vaticano. Tant'è che hanno subito battezzato Benedetto XVI , il papa "sionista", solo perché è equilibrato.
E pioveva domenica 17 settembre, (giorno in cui, tra l'altro, è stata inumata Oriana Fallaci, grande estimatrice di questo Papa) all'Angelus di S. Pietro, dove il Pontefice si è rammaricato per essersi sentito frainteso. Ma che poteva saperne un umile anziano professore, che parla al chiuso di un Ateneo davanti ad un pubblico dotto, della reazione alla sua alta lezione di cattedra?
Un tempo gli Atenei erano luoghi di raccoglimento, di riflessione e di meditazione. Dalle cattedre del nord-europa uscirono DesCartes, Pascal, Erasmo da Rotterdam, Spinoza, Leibniz e numerosi illustri umanisti che hanno fatto grande la storia del pensiero occidentale. Oggi quel che accade dopo Ratisbona, ci fa riflettere sull'intrusivo carrozzone circense ignorante, ottuso e volgare dei media. Quello che fornisce pattume "globale" a basso prezzo per le moltitudini analfabete di paesi dove contano solo ulema, muftì, imam e mullah, ma dove per l'individuo singolo è "vietato pensare". E allora, fuoco alle polveri! Con la compiacenza di giornali come il New York Times che in luogo di informare sul vero contenuto del discorso del Papa e difendere la libertà d'espressione contro l'intolleranza e la violenza, si schiera coi fanatici e giustifica la loro folle reazione. Altrettanto, a casa nostra fanno i quotidiani comunisti come Liberazione, ma questa non è certo una novità. Ma anche alcuni intellettuali arabi cosiddetti "moderati" come Farian Sabahi su La Stampa: Dio ce ne salvi!
In realtà, le considerazioni del Papa, citando l'imperatore bizantino Manuele Il Paleologo, sulla diffusione dell'islam tramite la spada, sia da parte di Maometto che dei suoi successori, sono un fatto storico incontrovertibile. E chi lo nega, farebbe bene a ripassarsi la storia. Noi non abbiamo alcuna remora a studiare le Crociate. Nel bene e nel male. E allora? E' forse vietato studiare e riflettere anche sulla storia dell'islam?
Frattanto una suora a Mogadiscio è già stata uccisa. Altro sangue cristiano innocente verrà versato. Avete sentito per caso uno dei nostri politici levarsi con sdegno per questi crimini efferati? Ci sono uomini e ci sono topi. La classe politica è fatta di questi ultimi: un esercito di roditori sotterranei voraci e inverecondi. Non vedono al di là dell'emolumento che devono arraffare a fine legislatura. Eppoi perché difendere il Papa? Tengo famiglia, no?
Proprio mentre la Fallaci se ne andava, si evidenzia un altro dato inoppugnabile : non esiste un islam moderato nella sua dottrina. Esistono solo individui singoli che se ragionevoli e moderati, se ne vanno da quei paesi dove le dittature militari, o le oligarchie di emiri e sceicchi, lasciano spazio ai mullah per manipolare plebi analfabete da scagliarci addosso come bombe umane.
Mettiamoci però in testa un fatto: ieri erano i libri scomodi di Rushdie, di Naipaul, della Fallaci, di Magdi Allam e di pochi altri. Poi le vignette danesi. Ora il discorso accademico del Papa a Regensburg. Quando quest'ultimo rogo si placherà (presto, spero) ne nascerà un altro eppoi ancora un altro... Ma per loro è chiaro che Jihad non vuole dire affatto "sforzo intellettuale". Checché ne dicano i mistificatori.

15 September 2006

Oriana e quel giornalismo cannibale che lei detestava

Nemmeno uno spirito indomito e ribelle come Oriana Fallaci, riesce a morire  a modo suo. E' vero, oggi molti degli Italiani che si stringono con affetto intorno a lei, si sentono un po' più soli. Ma lei ci ha passato il testimone attraverso i suoi libri, i suoi articoli, le sue invettive che hanno scosso le coscienze. Piaccia o no, lei è un personaggio mediaticamente universale di forza straordinaria e inaudita. Ma che ne direbbe di tutto il cicaleggio, della chiassosità mediatica, di tutto questo rumore per niente  di cui era strenua avversaria?
E che ne direbbe di un Napolitano, di un Veltroni, di un Bertinotti  (il primo e l'ultimo autenticamente comunisti) che oggi gli fanno pure il necrologio? Di un Rutelli che solo ora trova il coraggio di chiamarla "artista"? Di tutti quei politici  e parlamentari che osteggiarono a spron battuto la sua candidatura a "senatrice a vita" nonché ogni premio alla sua carriera?
 
Che ne direbbe  del Corriere della Sera che ora andrà a spulciare i trafiletti più indiscreti della sua biografia? Di Paolo Mieli, suo direttore, che da tempo non pubblicava più i suoi pezzi perché giudicati "troppo estremisti" costringendola a venir ospitata da Libero? Di Piero Ostellino, suo intimo amico, il quale se voleva essere invitato a cena e salutato dai suoi colleghi dovette non scrivere mai più niente di Lei (stavolta la metto in maiuscola)?
Di Ferruccio de Bortoli, che per non vedere prendere fuoco la redazione del suo giornale l'indomani del lenzuolone orianesco "La Rabbia e l'Orgoglio" dovette sottomettersi al "politicamente corretto" e pubblicare le sciape repliche  di una Dacia Maraini, di un Giovanni Sartori e di Tiziano Terzani? Melense e sbiadite figure che Oriana battezzò "cicale di lusso".
 
E  che ne direbbe dello stesso  Magdi Allam che ha pubblicato "Lettera aperta a Oriana Fallaci" all'interno del suo libro "Vincere la paura, ma che ora sotto sotto lascia filtrare, nei suoi articoli, quello che lei, ha sempre sostenuto: che quella Consulta islamica non si doveva fare? Che l'islam necessita di una radicale riforma al proprio interno, poiché nasce proprio nell'espansionismo jihadista (da Jihad che vuole dire "sforzo" e "islam" che vuole dire "abbandono" ndr: della ragione ovviamente). E guarda caso, Magdi lo scrive proprio oggi 15 settembre mentre il mondo islamico è in rivolta perché papa Benedetto XVI  ha detto che l'islam deve imparare a non separare Fede da Ragione e che la vita umana è un dono preziosamente unico. Allam si mostra terribilmente deluso contro  quei cosiddetti moderati che non capiscono la nobiltà delle parole del Papa.
Beh, mi spiace, ma l'Oriana anche lì , c'era arrivata prima di tutti gli altri. Prima di lui.
Mimum se ne viene fuori oggi  al TG a dire "io le ero amico". Poi sarà la volta di tutti quelli che ora che è morta diranno "io le ero amico".
Morale: quando uno muore, le spoglie non le appartengono più. E oggi, domani, dopodomani e nei giorni a venire, il giornalismo cannibale e antropofago farà scempio di un cadavere eccellente.
Ma oggi 15 settembre è anche il giorno dove tutti quegli Italiani d'animo semplice, tutti quelli da cui sapeva d'essere letta e capita, la piangeranno e la rimpiangeranno per davvero. E a noi umili blogger, non ci resta che andare avanti. Che curiosa circostanza il fatto che la mia piccola creatura virtuale compia un anno di vita nel giorno in cui Oriana nostra, se ne andava.
Ciao Oriana, noi, nel nostro piccolo, non ci sottometteremo. E' poco lo so, ma il poco si conta. Il niente, invece, no. 
 
 

13 September 2006

Compleanno del mio Blog! Eppur si scrive...

Domani 14 settembre 2006 il mio blog compie un anno di vita. Nacque come Lochness (da cui, Nessie) e aveva il logo del mostriciattolo scozzese, con un template colorato nella parte superiore, su fondo bianco. Fu ideato da Pseudosauro che ne aprì altri. Lì per lì fui scettica e per qualche giorno il blog restò vuoto. Perché diavolo si dovrebbe scrivere on line? Un animale cartaceo e imbranato come me, che doveva piegarsi alle leggi del virtuale... E che presa esercitiamo sugli altri visto che ciò che scriviamo ha una consistenza inferiore a quella degli indios Guarany quando tracciano segni sulle cortecce degli alberi soggetti alle intemperie? Inferiore a quei diari che gli studenti conservano chiusi con la chiavetta, in una soffitta abbandonata alle ragnatele?... Eppoi non siamo in America dove i blogger fanno opinione, ricevono investiture politiche e contano quale bacino d'utenza elettorale. In Italia, chi se li fila i blog?  Inoltre,  via, Pseudosauro, perché mi hai rifilato proprio questo nome da paraplegica? - gli chiesi  via email. 
 
Poi la sorpresa. Una mattina il brutto anatroccolo divenne un bel cigno e dal monstrum  (in latino: "segno degli dèi", cioè er fenomeno, come dicono a Roma) nacque una Venere in un template color seppia. Grazie, o Saurus informaticus! 
Ho cercato nei miei pezzi (non mi piace chiamarli post) di sottolineare quanto viene messo nelle colonne più marginali della stampa. O tra parentesi.  Oppure,  omesso del tutto. Non so se ci sono sempre riuscita. Ma soprattutto ho tentato di aprire una finestra sulla nostra cultura, identità, radici e stili di vita e su tutto quanto mostriamo di non avere abbastanza a cuore.  E' un po' questo il mio leit-motiv :  me ne sono accorta rileggendo qualche pagina del mio archivio. 
L'archivio di settembre scorso (cui rimando i lettori) inizia proprio con un posting del 19 settembre 2005 dal titolo "La lingua araba nelle scuole italiane?",  a proposito dell'annosa questione della scuola di Via Quaranta. Siamo in settembre inoltrato 2006 e ci riprovano con la scuola araba di Via Ventura. L'anno scorso non se ne fece niente e quella scuola venne chiusa, perché considerata non compatibile con la nostra legislazione scolastica. Quest'anno, tira un'altra aria e quella scuola che non si dovrebbe fare, mi sa che si farà.  Inutile nascondercelo: ciò che non ci sta abbastanza a cuore  può venirci sottratto più facilmente. La classe politica che ci governa, non ha a cuore le sorti del nostro Paese, mentre l'opposizione latita e si divide in risse intestine. In altre parole, NON C'E'.
La mia domanda  in apertura di blog era: come intendiamo che vadano le cose? Oggi lo sappiamo purtroppo. E non possiamo che essere molto pessimisti. Siamo governati da una coaliazione accecata di ideologia terzomondista, multiculturalista, antioccidentale e con scarso spirito di appartenenza. Noi continueremo a denunciare. Anche se la scrittura on line è soggetta a rapida intercambiabilità e mutazione. In altre parole, è una scrittura priva di vera memoria: quella umana. Eppur si scrive...
In fondo,  non è forse affascinante costruire sulla sabbia come fosse sul cemento? In un certo qual senso, è parte integrante della condizione umana.  Perciò BUON COMPLEANNO, caro Blog!

07 September 2006

AMERICA primo amore





L'anniversario di quel tragico 11/9/2001 al quale ci siamo già assuefatti come ad un effetto speciale di fanta-horror hollywoodiano (del resto in questi giorni sta per uscire il nuovo film di Oliver Stone sulla tragedia), cade nel cruciale momento in cui un Impero portatore di valori democratici sfida da solo la minaccia iraniana con la sua consueta chiarezza a fronte di un'Europa, al solito, timorosa e balbettante. E non dimentichiamo che i servizi britannici ci hanno di recente risparmiato un nuovo 11 (in questo caso agosto) dove una sporca dozzina di aerei avrebbe dovuto esplodere tra Londra e gli USA, permettendoci di tornare al consueto clima vacanziero. E' dura da ammettere, ma il nostro pacifico ed edonistico modo di vivere è capace di rimuovere tutto ciò che lo turba in modo non visibile e la verità è che noi non ci sentiamo in guerra con nessuno, mentre c'è qualcuno che invece si sente in guerra con noi. Noi non odiamo nessuno, ma laggiù qualcuno ci odia. Anche se per gli americani di quel maledetto giorno da cani (scusate il mio slang cinematografico), il "laggiù" è diventato "lassù". Sopra i suoi grattacieli. Un ronzìo, lo sguardo attonito di un firefighter che lavorava intorno a un tombino. Che giorno è? che ora è? che succede? Succede che il giorno 11 settembre del 1683 ci fu l'assedio di Vienna e un certo condottiero polacco Giovanni Sobieski in sanguinosa e aspra battaglia dove la cristianità (finalmente unita in un solo esercito, cattolici e protestanti), difese strenuamente il proprio territorio, dai predoni del Califfato maomettano. Una vittoria che noi occidentali abbiamo rimosso. Loro, i vinti, invece, se ne ricordano.Non perdonano. E vogliono la rivincita. Cosicché ogni 11 d'ogni mese è sempre quello buono per cercare una feroce rivalsa sui civili, colpevoli di essere "crociati" ed "ebrei". Ma come poteva saperlo quel povero pompiere col capello d'ordinanza a larga falda? E come potevamo ricordarcene tutti noi?
Dov'ero quel giorno?! In procinto di uscire di casa per recarmi in banca. Mentre mi preparo, guardo, con futile frivolezza, l'oroscopo del giorno su televideo di Mediaset. E che ti sento? La voce di Fede. Sì , il prode Emilio. Che ci fa questo a quest'ora 'sto scocciatore? - mi chiedo - Mi legge lui l'oroscopo del giorno?
Poi le immagini in sequenza, divenute oramai di repertorio. E la scritta "America under attack". Siccome due sere prima vidi il film di Tim Burton "Mars attacks" pensai, lì per lì a uno scherzo mediatico in stile Orson Welles. Subito dopo l'atroce verità: il ronzio, gli arei puntuti come siluri, lo schianto, i roghi, le Twin Towers che si scioglievano come una torta di crema al burro, i fazzoletti bianchi che sventolavano fuori dalle finestre dei grattacieli in segno di resa. E uomini che si lasciavano rotolare giù dall' 80esimo o 50esimo piano come pupazzi scaraventati da una sorte bizzarra e cattiva. E mentre le Torri si disfacevano sotto i miei occhi sbalorditi, mi scioglievo in lacrime anch'io: un inarrestabile pianto convulso. Non capivo, ma piangevo. Piangevo, ma non capivo. Quei dannati aerei m'erano già entrati nel cuore e pure sul tetto di casa mia per sventrarla. Altro che oroscopi!
Cosa c'è di più diverso e lontano da noi di gente disposta a morire per ucciderci? Piloti pronti a schiantarsi pur di fare del male a cittadini inermi, la cui colpa è solo quella di abitare in un'altra parte del mondo, di abbracciare un'altra fede e di trovarsi al lavoro nel luogo sbagliato dell'ora sbagliata?
America che fu il lost paradise di Pavese con le sue memorabili traduzioni di Moby Dick. America che fu tra le mie prime letture infantili in "The call of the wild" (Il richiamo della foresta di Jack London) . America che fu una valigia piena di pazze e colorate americanate di mio padre, il quale mi portava dai suoi viaggi, una bambola con il vestito di Scarlett O'Hara (verde col capellino trattenuto da un nastro di velluto) - bambola con gli occhi verdi di vetro che camminava e faceva no con la testa. Poi, chiassose casacche hawaiiane a fiori che forse nessuno in Italia aveva mai indossato prima di me (o così mi piaceva credere), un impermeabilino di ciré giallo come quello di Debbie Reynolds in "Singin' in the rain", mocassini bianchi e neri alla Gene Kelly per emulare un improbabile tip-tap nelle pozzanghere, con le braccia verso il cielo in cerca di una pioggia benefica sul viso. Una di quelle piogge così ottimiste che non ti fanno venire il raffreddore. Di quelle che vorresti incontrare sempre nella vita.
Una valigia piena di novità discografiche di 45 e 33 giri in vinile di R & R e di R&B. Ma anche i classics indimenticabili di Cole Porter e Irving Berlin, con Sinatra e Nat King Cole. America che fu il primo amore di Mario Soldati, da me incontrato il 4 luglio (data americana) del '93 a Tellaro di Lerici e che mi raccontò le sue antimemorie un po' sfocate di vegliardo ottuagenario in fuga dall'oppressione di una madre possessiva nonché dall'oppressione fascista che attanagliava il paese, grazie all'opportunità di una borsa di studio.
L'America di quel suo felice libro (dal quale ho tratto il titolo per questo mio posting) dove già allora individuò al Columbia University, nicchie parassite di docenti-burocrati italiani che si fingevano "lettori". Di loro, lo scrittore-regista piemontese ebbe a scrivere che in realtà c'era più "letteratura" e "romanticismo " in un broker americano di Wall Street il quale mette a rischio tutto se stesso per buscarsi la vita, che in uno di questi funzionari posachiappe in attesa del 27 d'ogni mese. Posachiappe i quali in realtà non si erano mai staccati dal regime mussoliniano, neanche lì, oltreatlantico. Così il giovane Mario, abbandonò, deluso, il Columbia; buttò alle ortiche la borsa di studio e se ne andò a fare lo sguattero lavapiatti in un fast food ,
inseguendo il fantasma della libertà. Quanto al Columbia University, beh... tutto è stato predisposto per il passaggio dai posachiappe di allora agli attuali posachiappe radical chic della sinistra salottifera.
America come il simpaticissimo leone della MGM che ruggendo prometteva sogni e infiniti intrattenimenti. America come le pin up e le vamp bionde, brune o rosse, lucky stars hollywoodiane con splendidi abiti e gioelli. E scale, scintillanti scale all'infinito. Da salire e da scendere. L'America degli eroi rough and tough (ruvidi e tosti) alla John Wayne e alla Bogart. L'America degli antieroi scontrosi e solitari alla Brando e alla Jimmy Dean. Insomma, tutto questo mondo amato (forse mitizzato e reinventato, ma fa niente), mi si liquefava sotto gli occhi in un blob incomprensibile. Poi a distanza di qualche giorno, lei, l'Oriana e il suo urlo. E la tristezza cupa e greve divenne rabbia. E questa, orgoglio. E l'orgoglio, trovò le sue buone ragioni per andare avanti.
Concludo con la superba metafora del tycoon che ben sintetizza l'American dream. Il grande magnate celebrato nel suo Splendore/Caduta da F.Scott Fitzgerald, in uno dei più bei finali della storia della letteratura americana.
...e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino. Da non poter sfuggire più. Non sapeva che il sogno era già alle spalle, in quella vasta oscurità dietro la città...Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C' è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia e una bella mattina...
Così continuamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato." (da The Great Gatsby).
America, così pragmatica...così sognatrice. Sento che puoi farcela ancora, nonostante i pavidi eurobabbei. Dopotutto sei tu, il laboratorio del mondo intero.

03 September 2006

I cascami di un femminismo colonizzato e collaterale

Care femministe (con lettera minuscola),
 
stavolta sono costretta a mettere il piede nel piatto.  Perciò affido all'etere questo mio post come fa un bambino col palloncino, nella speranza che il messaggio venga raccolto. Vi ricordate quel vostro slogan antistupro degli anni ''70: "La notte ci piace, vogliamo uscire in pace"? Beh, che fine ha fatto oggi che lo stupratore non è più solo quello della porta accanto o del quartiere adiacente? Oggi che ci sono stupri ad opera di clandestini dell'area balcanica, della Tunisia, dell'Algeria, del Marocco, dell'Egitto, del Pakistan eccetera?  voi dove siete? Missing? Desaparicides nel timore di  dire la verità su aree geografiche dove si trattano le donne peggio delle capre? Certo, lo constatiamo tutti il vostro imbarazzo, il vostro silenzio dal quale non uscite, e la vostra totale defezione. Tacete e preferite vedere daltonicamente solo un colore di maschio: bianco. E solo un'area geografica:  occidentale. Così arriviamo al paradosso di giudici che su suggerimento della vostra political correctness, sbattono in galera un impiegato,  reo di aver rifilato la solita palpata alla segretaria, e viceversa, scarcerano o condonano pene lievi  ai violentatori extra-comunitari. Non si è visto nessuno dei vostri cortei per la ragazza pachistana sgozzata, o per Mahda, la ragazza sequestrata in Sicilia e ridotta in fin di vita dalle gran percosse dal padre perché voleva frequentare i pubs e gli amici occidentali. Né per Elena Lonati, strangolata in chiesa da un cingalese. Né per altre donne italiane o straniere in attesa di giustizia.
Ce ne sono tante, sapete, di ragazze "invisibili" letteralmente sequestrate da enclaves musulmane, i cui padri, fratelli, zii e mariti sono preoccupati che vengano in contatto con noi kuffar. Cioè infedeli. Sentite un po' cosa dice una delle vostre consorelle "storiche", una certa Susanna Camusso, oggi segretaria della CGIL-Lombardia: "Per essere chiara: oggi  non me la sentirei di manifestare contro i matrimoni combinati o la cultura religiosa che ha una concezione per me, lontanissima della libertà femminile".
Avete fifa, eh? Avete opportunisticamente capito che in democrazia è meglio fare dimostrazioni in territorio sicuro, piuttosto che avventurarsi in lotte passibili di ripercussioni da parte dei veri misogini violenti, dei veri tiranni razzisti e dei veri oppressori. Meglio, allora, insultare il cardinale Ruini e papa Ratzinger per una  legge 194 che non vi sarà tolta,  che rischiare la pelle con gli imam, i mullah e gli ayatollah. Sapete come si chiama questo? Collateralismo ai fondamentalismi islamici. 
E ancora, sudditanza  e subordinazione nei confronti dei vostri partiti di sinistra e al Sindacato; subalternità alla loro politica "buonista" e multiculturalista sugli immigrati. Istituzioni queste, che contano sul tesseramento degli extra-comunitari, i quali rappresentano oggi il nuovo proletariato e bracciantato. E ovviamente, sul loro voto elettorale. Sempre la suddetta Camusso aggiunge nell'intervista concessa al Corriere a firma Giusi Fasano: "Prima (ndr: di manifestare) vorrei sentire le donne migranti, finora invisibili. Non sappiamo cosa ne pensano loro".
Già, e come volete che ve lo dicano quel che pensano, se nelle loro comunità è vietato pensare? E' vietato istruirsi, andare a scuola, uscire anche solo per fare la spesa, andare al cinema, al ristorante, mostrare il proprio volto, scoprirsi il capo e vestirsi all'occidentale? Avete letto quel che ha dichiarato Souad Sbai dell'Associazione Donne marocchine in Italia? Che qui nel nostro Paese le giovani sono meno libere che in Marocco, poiché i capi-clan temono il "contagio" col Rum. Che non è una bevanda alcolica, ma l'Occidente. Poi, comunque ha ragione la scrittrice Elisabetta Rasy (meno male che non c'è solo la Maraini con le sue banalità e scipitaggini) nel dichiarare che le nozze combinate dai parenti rappresentano per quelle donne, una violenza e un danno ancora peggiore dello stesso stupro. Poiché la coercizione alle nozze è una violenza che dura TUTTA LA VITA. Ma voi altre,  mosca e zitte.
 
Voglio citare un altro episodio  della vostra pavidità, del vostro collateralismo all'islam fanatico e crudele,  e della vostra falsa coscienza.
Correva il novembre del 2002. In Nigeria ci fu uno di quei frivoli concorsi di bellezza tanto in auge da noi, dai voi criticati per la solita solfa della "donna oggetto" (mamma mia che originalità !). Gli integralisti islamici per protesta feroce contro le ragazze con la fascia d'oro della Miss e in costume da bagno, lasciarono sul campo qualcosa come 250 morti. Organizzatori e giornalisti dovettero darsela a gambe per non finire sgozzati. Le femministe inglesi vostre  consorelle (capeggiate dall'attrice Glenda Jackson) attaccarono in modo astioso detto concorso chiamandolo operazione "bikini insanguinato". Con mia massima costernazione e disappunto vidi che invece tacquero su incendi e devastazioni; ma soprattutto sui 250 morti lasciati sul campo. Pensai ad un impazzimento repentino! Chi aveva ammazzato, bruciato chiese, mutilato gli arti, condannato alla fatwa i giornalisti, non fu nemmeno nominato. Né dalle vostre colleghe inglesi, né da voi. Questa sì che è codardia! Più facile rimuovere la pagliuzza di un frivolo concorso di bellezza, che la trave dell'integralismo e del fanatismo religioso. Come definire tutto ciò? Fascinazione per la brutalità? Sindrome di Stoccolma?  Mi viene il sospetto che la bacchettoneria, il massimalismo, l'oltranzismo, l'integralismo ideologico vostro e delle vostre consorelle inglesi, siano da sempre buoni alleati dei fondamentalismi islamici verso i quali siete impotenti.
Eravate così inutilmente fanatiche nel contestare perfino innocenti canzonette! Come quella di Drupi (quello che cantava: Sereno è/ rimanere a letto ancora un po'/ e sentirti giù in cucina che/ già prepari il mio caffé...). O contro Riccardo Cocciante reo di aver scritto e interpretato "Bella senz'anima". Che battagliuzze tapine di retroguardia! E sarebbero queste, le cocenti  umiliazioni patite dalle donne? C'è ben altro di più grave di cui occuparsi che andare a fare le pulci ai cantautori. Ma la vostra mente colonizzata e suddita la mostrate nelle sedi istituzionali dei Partiti di sinistra e dei Sindacati dove i vostri colleghi maschi (di cui siete zelanti emule nonché reggipalle) vi concedono tuttalpiù qualche "strapuntino" sulle Pari Opportunità o su scuole materne e servizi sociali. Lì, discettate in un "femminese" autoreferenziale di "soffitti di cristallo", di "branco rosa", "quote rosa","professioni di genere",  e altre bischerate. Chi vi capisce?! Siete lontane mille miglia dalle esigenze delle donne del mondo.
Concludo questa mia, ricordando il grande scrittore e drammaturgo Giovanni Testori, il quale quand' era in vita, venne contestato proprio da un drappello di voi (allora eravate giovani) durante una sua rappresentazione teatrale a Milano. Di fronte alla vostra furia assurda e incomprensibile di menadi infoiate e imbufalite, ebbe a scrivere l'indomani sul Corriere un indimenticabile "femministe maschiliste". Un epiteto davvero appropriato. Oggi più che mai.