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12 June 2006

Il bigio Biagi e la caduta del biagismo

Biagi nel senso di Enzo.  Pesante caduta di stile la sua, ma non solo. C'è  in ballo molto di più. C'è un tipo di giornalismo che non ho mai condiviso da tempi memorabili - quello che pontifica su cosa sia la cosa giusta e quella no. Quello che taglia con l'accetta e cuce grossolanamente con lo spago del ciabattino, senza mai rendersi conto della complessità dei fenomeni. Quello che fa del luogo comune popolare e delle frasi fatte e rifritte messe in piedi coi ritagli della più defunta letteratura giornalistica, un tipo di giornalismo anacronistico ma dannoso: il biagismo. C'è in lui qualcosa di untuoso, simile ad una sorta di  parroco manicheo di paese. Di quelli che assolvono gli amici e gli amici degli amici dalle peggiori magagne,  ma che sprofondano all'inferno chi non fa parte della sua parrocchietta. Non mi piacque già ai tempi di Craxi e del craxismo. Il Bettino, per inciso, non mi è mai stato simpatico. Ma constatare l'atteggiamento maramaldesco di Biagi che quasi ogni giorno si accaniva contro di lui dalle colonne del Corriere, mi produceva l'orticaria. Non a caso, ai gracchiamenti del corvo Enzo, fece seguito la furiosa stagione di Tangentopoli, che finì col distruggere  Craxi, i socialisti, una parte della DC, lasciando in piedi  e intatto, il PCI. Il resto è attualità.
 
Cinque anni di articoli livorosamente anti-berlusconiani sul Corriere per ogni giorno del Domineddio del calendario gregoriano. E continua...Continua anche ora che l'ex Premier non governa più. Continua perché il bigio Biagi deve fare il pretoriano del suo amico e concittadino Romano Prodi, per consolidarne mediaticamente, la risicata maggioranza. Infatti, anche ieri ha scritto il suo bravo compitino della domenica (11 giugno) sul Corriere nella sua rubrica Strettamente personale contro un'opposizione (cioè la CdL) che confuta la politica di immediato ritiro dall'Iraq in settembre, perché  è settembre il mese del ritiro già stabilitio anche da Berlusconi. Perciò cos'avrebbe il Berlusca da agitarsi? Con una differenza: che l'ex Premier avrebbe concordato il ritiro con gli Alleati nei tempi, nei metodi, nel contingentamento. Prodi, Parisi e la sua cricca dei Roger Rabbits, invece se ne vanno alla chetichella, coda tra le gambe, contro il parere degli alleati. L'ha guardato o no il filmato in tv dell'incontro fra Parisi e Rumsfeld, l'impareggiabile cronista? E lo sa o no che un buon cronista dovrebbe pungolare chi governa in luogo di maramaldeggiare contro l'opposizione?Poi gli articoli ottusamente misogini da talebano dell'Appennino bolognese contro la Moratti, rea di candidarsi a sindaco di Milano, in luogo di ricamare davanti alle finestre di casa sua o di fare la calza. Infine l'articolo assai deplorevole sull'Espresso del 5 giugno (titolo "Se un ebreo si fa Goering") contro l'editore ebreo Andrea Jarach, colpevole, secondo il  "fulminante" biagipensiero di essere cattivo ebreo  in quanto "non di sinistra" e di schierarsi nella squadra della Moratti (ovvero la donna-che-non-fa-la-calza).
 
E allora che ti fa don Enzino da Bologna? Stabilisce i parametri della Jewish Correctness (la sua)  prendendo quale foglia di fico il solito Moni Ovadia (il quale non gode delle simpatie degli israeliani, poichè dichiaratosi varie volte antisionista e contro la politica di Israele); poi distribuisce premi agli "ebrei buoni" e castighi a quelli "cattivi", sulle colonne del settimanale L'Espresso.Il resto è cronaca puntualmente dettagliata sui blog di Deborah Fait e di Liberali per Israele, ma a cui il Corriere e i giornali del gruppo Debenedetti-Caracciolo si sono  guardati bene dal dare rilevanza. E cioè,  è scattata la querela da parte di Andrea Jarach, presidente dell'Associazione YAD VASHEM. Il ricavato del risarcimento danni andrà a favore delle manutenzioni della Stazione Centrale di Milano , alla fondazione Beresheet Lashalom e al memoriale dello YAD VASHEM di Gerusalemme.Per parte mia, ogni volta che il Corriere ospita Biagi, evito di acquistarlo e lancerei uno slogan : BIGIAMO Il BIGIO  BIAGI! Non sappiamo ancora se la fine del biagismo è  vicina. In molti ce lo auguriamo. Niente è eterno, nemmeno i veleni gratuiti, l'ipocrisia e la falsità.

58 comments:

Lo PseudoSauro said...

Pensa che l'hanno chiamato "dinosauro"... naturalmente la comunita' ha protestato e si riserva di adire le vie legali.

Quando ancora non l'avevo letto lo sentivo alla TV verso le sette di sera... una voce monocorde e inespressiva che si diceva fosse studiata per togliere ogni enfasi retorica alla lettura (leggeva sempre) dei suoi pezzi. In realta' si trattava di retorica allo stato puro - nella fattispecie "resistenzialista" - fuori tempo massimo gia' allora, dalla prima all'ultima parola, solo, non si preoccupo' mai di imparare la dizione - o forse perche' negato - cosi' come le lingue. Credo di aver letto il suo "Lubianka", ma non l'ho trovato memorabile. Ormai siamo all'outing piu' feroce: e' lo spogliarello di tutta la Ia Repubblica.

Anonymous said...

Beh almeno Biagi Craxi lo attaccava da prima, non ha aspettato a Tangentopoli e quindi non è salito su nessun carro. Può piacere o non piacere Enzo Biagi …ma attaccarlo per la sua supposta incapacità di leggere la complessità dei fenomeni è come escludere dal giornalismo Feltri, Farina, Del Pietro e giù di lì…
Gli articoli antiberlusconiani?…è lecito essere contro Berlusconi?…eppure Biagi pur avendo un buon share sulla Rai fi fatto fuori per motivi che non hanno nulla a che fare con in criteri di economicità dell’azienda ma per il c.d. editto bulgaro.
Non sono neanche io d’accordo sul mito del giornalista…ma mi piacerebbe sapere quali e quanti secondo te ci sono meglio di lui in Italia.

P.S. per ciò che riguarda le ‘differenze’ dei ritiri…gli ‘alleati’ vorrebbero che lasciamo ancora dei soldati in Iraq…chi ha portato Prodi al Governo no…se si lasciano dei soldati parlare di ritiro è una battuta. Meglio e più coerente per Berlusconi sarebbe stato non proporre il ritiro e dire di voler restarein Iraq. Ma si sa Silvio va avanti a sondaggi…

Zagazig

Anonymous said...

Anche io l'ho guardato qualche volta, credo non più di due..e ho detestato quel modo di considerarci piccoli sptettatori ai quali fare la lezione..
Non l'ho mai sopportato, é sempre stato vecchio,credo anche a trent'anni.
E sotto il moralista, un piccolo individuo invidioso e rancoroso.Molto simile a Prodi.
Io avevo scritto sui grandi vecchi, che dovrebbero stare a casa davanti al caminetto, altro che la Moratti!

Altro bel post, Nessie! Speriamo che ti ascoltino e lo mandino definitivamente in pensione, di soldi ce ne ha già presi troppi!
:-)

Lo PseudoSauro said...

Zag: non mi dire che ce l'avete ancora con Craxi... ma allora e' proprio un vizio... che ha fatto di diverso dagli altri? Ha solo rotto la sudditanza al PCI di nenniana memoria... forse sara' stato questo il suo peccato controrivoluzionario. Scurdammoce o' passato e lasciamo perdere le battaglie giudiziarie, se no ci toccherebbe riaprire anche altri fascicoli. "Egalite'": ti sovviene qualcosa? Personalmente non ho mai considerato i giornalisti da un punto di vista politico per almeno 30 anni; solo ultimamente mi sono reso conto dell'uniformita' di quasi tutta l'informazione. Biagi non mi piaceva solo per i motivi che ho citato prima, non mi ero mai nemmeno domandato in che area politica gravitasse.

Lo PseudoSauro said...

Lontana: direi che "imbalsamato" sarebbe il termine migliore... senza andare a riesumare altre mummie che finalmente hanno trovato riposo, ma solo dopo 80 anni...

Anonymous said...

Craxi era nu strunz ma almeno era intelligente questo si...ma quando ascolti Bettino dire a un intervista Sergio Zavoli dire "mi è scappato tutto di mano"...beh amarlo non lo ami..visto che era il Presidente del Consiglio che si vantava di aver portato l'Italia a essere la quinta potenza economica del mondo..della corruzione.
Certo chi stav nella combriccola era di levatura inferiroe alla sua.
Cmq ha ababndonato il suolo italico..un pò come fece il Re.
Stesso destino.

Zagazig

Anonymous said...

Ho comprato il Corriere sì e no tre volte in vita mia e tutte le volte non sono riuscita a portare a termine un articolo: ron ron...Di Biagi ne ha fatto, un paio di anni fa, un ritratto strepitoso Filippo Facci In cui ricordava i suoi richiami, sempre uguali, in vista del Natale: ai cappottini dei figli che gli diventano csenza protezione. orte le maniche e alle rate del riscaldamento che incombono. Tanto che credo Facci si sia offerto di pagargliele pur di avere una tregua :). L'avevo postato nel forum di QN ma poi è andato perso, purtroppo non riesco a ritovarlo. E' uno di quei giornalisti che si sentivano così impuniti tanto da violare persino la par condicio il giorno prima delle elezioni ospitando Benigni in pieno silenzio elettorale. In realtà la sua assenza dalla Rai nel preserale ha fatto schizzare in alto gli ascolti dell'azienda. Mi è capitato di leggere sul corriere on-line i sui auguri di Pasqua di quest'anno, un articolo pieno di rancore vendicativo. Spero davvero che Jatach riesca a sbancarlo.

Per la missione in Iraq, non è vero che Prodi intenda il ritiro esattamente come Berlusconi aveva concordato con gli Usa e gli alleati. Berlusconi aveva concordato di mandare dei civili ma con un contingente, anche se più piccolo di quello attuale, a loro protezione e cmq era tutta da verificare la situazione. Questi vogliono uscirne totalmente ma con la pretesa di mandare i cvili senza la nostra protezion militare. Secondo voi gli angloamericani non fanno bene a mandarli fanculo?.
Lorenza.

Anonymous said...

...è da una vita che Biagi ha rotto i maroni. GM

Anonymous said...

Io non capisco perchè Berlusconi ha deciso di ritirarsi dall'Iraq Lorenza....


Zagazig

Anonymous said...

Ciao Nessie, ottimo pezzo.
Biagi é Biagi, visto che purtroppo c'è, bisognerebbe cancellarlo.
E'la più bieca retorica di sinistra fatta uomo e mandata in terra per affliggere noi poveri mortali.
Come tutti i mediocri che non hanno nulla di nuovo da dire e lo dicono con parole vecchie, é assurto a divinità del giornalismo, almeno in certi ambienti...per me andrebbe dovutamente restaurato, impagliato ed esposto al museo delle cere fra Stalin e Lenin, così é in buona compagnia.
Ha sempre fatto schifo, ma le esternazioni contro Letizia Moratti e Andrea Jarach hanno toccato le vette del becerismo sinistro. Meriterebbe un premio per questo, mica è facile cadere così in basso, chissà come si é impegnato!
La natura farà il suo corso e fra non molto ci libererà di questo "mostro" del giornalismo...sono cattiva, lo so;-)
Ciao Mary

Nessie said...

* Sauro. La voce atona, plumbea e monocorde è il tratto curiale di Biagi che maggiormente mi suscita repulsione: pare un diacono di piccolo cabotaggio, di quelli che ricevono gli ordini di canonica dai prelati superiori. Stessa sensibilità musicale. Il "decano" del giornalismo italiano - lo chiamano. Come al solito siamo prigionieri di Villa Arzilla. "bigio" Biagi è copyright di quel geniaccio di Carmelo Bene, guarda caso :-)

Nessie said...

Spiacente Zigozago, vedo ch eil conformismo, l'irregimentazione e l'allineamento è il tratto distintivo dei tuoi interventi anche su Biagi: e te pareva...

Nessie said...

Grazie Lonty, ho intenzione di scrivere una lettera a Paolo Mieli , ovvero il Budda. Non è assolutamente nelle mie corde, ma non è un cretino. Già una volta mi ha risposto con molta affabilità: Biagi è giornalisticamente IMPRESENTABILE e vorrei farglielo capire. Inoltre Biagi come opinionista è OPACO, ma d'un opaco!

Nessie said...

Lorenza, parlare con Zigozago è come fare i buchi nell'acqua. La conosco anch'io la posizione della CdL ed è esattamente come dici tu: agli aiuti e i supporti civili avrebbero dovuto essere pattugliati. Qua, con quel ciuco di Parisi (mi ricorda il Tiburzio dei cartoni animati), invece si va alla "spera in Dio". Bastava vedere la faccia asciutta di Rumsfeld e come l'ha trattato.
Sì, anch'io spero che Andrea Jarach abbia la meglio, anche se Biagi è sempre stato lo scialbo gazzettiere dei poteri forti: amico di Agnelli in primis. E molto ben protetto. Ciao

Nessie said...

Mary, le esternazioni (di marca reazionaria e fascistoide, ad onta della sua conclamata retorica resistenziale) di Biagi contro la Moratti e Jarach hanno toccato l'acme del becerume. Ciao :-)
Ciao Mariniello :-)

Lo PseudoSauro said...

Nessie: non so se ricordi la citazione di quella nostra amica che diceva di aver sentito un mendicante di Madrid gridare "socialistos ladrones"...
Credo che la critica a Biagi, come a tutti i santoni come lui, venga dalla tarda e ritardataria consapevolezza di aver vissuto in un regime socialista senza saperlo. Il semplice fatto che anche gli stessi socialisti siano stati obiettivo delle sue critiche non basta a certificare la purezza dei loro avversari; e questo senza tirare in ballo la guerra fredda. L'errore di tutto il socialismo europeo e' proprio quello di aver messo sotto vetro la popolazione ed aver aperto ad una competizione a cui questa non era preparata, senza avere il ferreo controllo che vigeva in URSS nella quale, perlomeno, la gente riceveva un'istruzione ed una preparazione di alto livello, ancorche' inutile in un regime egualitario. Il fallimento di questo sistema in Europa, per il momento, non sembra traumatico come quello avvenuto in URSS, ma temo che avremo modo di ricrederci anche stavolta. Gente come Biagi sta ancora li' ad ammonirci sulla bonta' di un sistema che non ha saputo rinnovarsi e per questo ha generato tutti quei problemi che si addebitano ad una controparte che e' nata proprio a causa di questi. E' il ritratto dell'immobilismo, anzi la mummificazione di un modello fallito... che pero' coinvolge ancora un buon 50% dell'elettorato... piu' immobili di cosi'...

Nessie said...

Vedo che la tua orticaria al "biagismo" è quasi peggio della mia :-). Il che è tutto dire. Dobbiamo però, in alcuni prossimi post da esporre sui blog, chiarire meglio il fenomeno del dossettismo di cui "il Bigio" è esponente di spicco insieme al suo caro amico Mortimer. Chi lo fa? Lo fai tu? O la faccio io? Una cosa è certa: se vai a "ravanare" (bella parola vernacolare) su Dossetti noti che le sue posizioni erano davvero collaterali e perfino del tutto similari a quelle di Gramsci.
L'unico guizzo di umanità che riconosco a questa "natura morta" di Biagi è stata la sua infatuazione per Raoul Gardini. Ma si sa, si invidia e si ammira sempre ciò che non si ha. E per tanto era vitale Gardini, uomo che amava mordere la vita, tanto è funerario Biagi. Gardini era un miscuglio fra un "capitano di ventura italiano" (Ludovico il Moro) e un romantico personaggio alla Fitzgerald (Gatsby). E si è sparato. Biagi invece, Funere mersit maturo! We gonna carry that weight! (dobbiamo trascinarci 'sto peso!).

Nessie said...

Liberale, ti ricordi il post di Kagliostro? Ora vado a cercarlo...

Anonymous said...

Concordo parola per parola, Nessie.
Enzo Biagi è un uomo triste, nel senso che fa tristezza. Nel passato fu davvero un buon (non un grande) giornalista. Oggi, a ottant'anni, ha smarrito le più elementari norme di deontologia professionale. E' la prova provata che in taluni casi la vecchiaia è davvero una brutta cosa. Gli articoli in cui Biagi racconta fischi per fiaschi negli ultimi si sono moltiplicati, decine di scritti ripetitivi (quelli famigerati sulle "rate del riscaldamento" a settembre) o approssimativi (praticamente tutti quelli su Berlusconi).
E' il funerale del buon giornalismo. Grotteschi, naturalmente, sono i prodiani in servizio permanente effettivo che pur di tenersi il vecchietto si aggrappano al suo passato illustre, sorvolando gli svarioni del presente.

Nessie said...

Vabbé Siro va': me l'hai strappata. Sei più giovane di me ed è naturale che tante cose tu non le abbia vissute. E allora veniamo a Biagi e alla Rai. In principio fu solo monocolore democristiano: Bernabei. Fu quello il periodo fulgido (si fa per dire, perché io un gran brillìo non l'ho mai visto) di Biagi. POi ci fu la lottizzazione secondo i vari alleati della DC (tripartito, qudripartito, pentapartito) e ovviamente bisognava dare anche il contentino all'opposizione (nacqua rete 3). E Biagi era sempre lì.
Poi finì la pacchia della 1a Repubblica. Ma Biagi era sempre lì con la sua striscia "IL FATTO" (dopo le 8,30, Rete 1).
Cadde la I e si instaurò la II Repubblica. Ma Biagi non si schiodava. Mangiava nel piatto che gli dava da mangiare e sputava. E più mangiava e più sputacchiava. Livorosamente. E sempre contro il Berlusca. Finché, considerata la bassa frequenza della sua "striscia" (non c'era più il monocolore DC) e gli insulti beccatisi, il Berlusca gli rese la vita difficile. MOlto astutamente Biagi chiese "garanzie" di inamovibilità per sé. Ch enon gli furono date. Poi si dimise facendo finta di essere stato sbattuto via. E intanto faceva la vittima alleandosi con Santoro ei girotondi. Non prima però di avere riscosso una pingue buonuscita di miliardi. Quasi quasi avrebbe perfino mangiato le palle al Cavallo della Rai (la statua) . E intando chiagneva e fotteva. Fotteva e chiagneva. Tutti gli antefatti delle sue dimissioni con la Rai sono stati svelati dal Foglio, l'unico a raccontare come è andata. Questo è il grande genio del giornalismo in stile RAI-IRI. Che quasi quasi mi ricorda l'EIAR di Mussolini.

Anonymous said...

Non capisco è conformismo non adeguarsi alle tue opinioni conformiste Nessie?
Di destra o di sinistra sempre tale è.
:-)

Zagazig

Nessie said...

Correggo un po' di tuoi sbagli, Zagor: intanto il giornalista de Il Giornale si chiama Belpietro e non Del Pietro (che lapsus giustizialista il tuo!). Poi ci corre una bella differenza in quanto a registro stilistico tra Biagi e Feltri o Farina. Biagi pretende essere un opinionista obbiettivo e imparziale (non essendolo) di un giornale di informazione che pretende essere altrettanto equilibrato e imparziale (non essendolo).
Viceversa Feltri e Farina fanno già un discorso "forte" di schieramento. Addirittura il giornalismo di Feltri, il quale è andato a bottega da Nino Nutrizio di La Notte, è un giornalismo un po' strillone e sensazionalistico. Ma in modo dichiarato.
No, non mi ritengo conformista perché all'interno delle mie idee ci sono anche molte idee "di sinistra" che la sinistra attuale non ha il coraggio di sostenere per pavidità e codardia.
Il grande problema attuale della sinistra, è che non ha nemmeno più il coraggio di fare battaglie di "sinistra" come la lotta contro le peggiori dittature di destra e oscurantiste: Ahmadinejad il naziislamico, Saddam (partito Baath filonazista) Assad di Siria (baathista filonazista). Siete cotti, bolliti e ribolliti. Ecco dove sta il "conformismo". Ma questo sarà un altro post prossimo venturo da aggregare. Ti annuncio già il titolo "Perché la sinistra è incapace di fare battaglie di sinistra".

Lo PseudoSauro said...

Nessie: l'alleanza tra dossettiani e comunisti non era solo il frutto delle comuni battagle resistenziali. In alcune regioni d'Italia fu cosi', ma nell'Emilia di Biagi i comunisti hanno ammazzato i loro colleghi per 5 anni di fila, dopo la fine della guerra... - 20.000 compresi i preti e gli pseudo-fascisti - capirei fosse stato originario del sud dove queste cose non accaddero quasi mai, ma uno nato e cresciuto in quello che fu denominato "Il triangolo della morte", capirai... Erano tutti sudditi di Togliatti e grati a lui piu' che agli eroici servitori dello stato come il M.llo Cau, per aver fermato gli assassinii ideologici - non solo i delinquenti comuni. E poi lo sai che il Migliore fu ministro della giustizia proprio quando si tratto' di giudicare queste cose... socialisti e democristiani: tutti nelle mani di Togliatti, a parte pochi coraggiosi.

Anonymous said...

Dovremmo suggerire a quelli del polygen un compilatore automatico degli articoli di Biagi.

"Sta arrivando Luglio. Ricordo mio padre, che a luglio metteva comunque la giacca perché andare in giro senza era cosa che potevano fare solo i braccianti e gli operai. E noi attendevamo con ansia il giorno in cui dall’afa della città avremmo raggiunto la frescura della campagna, nella quale con gli altri bambini, i figli del fattore, avremmo rincorso le oche e guardato spaventati le mucche.
Ci sono state altre estati, nelle quali a spaventare le oche non eravamo noi bambini (che rimanevamo chiusi in casa), ma il rombo dei cannoni, quelli tedeschi prima e quelli degli alleati poi. Quando arrivarono si fece una gran festa, e le oche finirono tutte in cucina.
La mia vita è trascorsa, ai giorni dell’infanzia ne sono seguiti altri, felici e tristi. Così è la vita. Ma certo, la sconfitta di Berlusconi può ridare speranza anche un vecchio come me. Come l’arrivo degli americani, tanti anni fa. Sta arrivando Luglio, e anche se per me è inverno, vedo ancora nascere il sole."

A me non stava neanche antipatico. E mi dispiace che, in questi ultimi dieci anni, sia diventato la grottesca caricatura di ciò che era stato.

Lo PseudoSauro said...

Slowhand: non era antipatico nemmeno a me, solo, mi era indifferente, ma non e' cambiato lui: siamo noi che abbiamo aperti gli occhi dopo 50 anni. E' diverso.

Nessie said...

Slowhand: nel leggere la citazione di Biagi mi viene in mente la canzoncina "Luglio, col bene che ti voglio...". Sai che bene voglio a Biagi :-(
Sauro: eccome non lo so?!? Se vai a Genova nella zona delle piscine di Albaro c'è una "Via Emanuele Straserra", intitolata a un povero partigiano e vero Martire della libertà.
Quella targa fu fatta mettere dopo molte insistenze e pressioni da parte dei parenti della vittime, presso Taviani, un DC e partigiano cattolico anche lui. Il povero Straserra, partigiano cattolico, fu fatto massacrare da Moranino (partigiano comunista)che l'Ercoli della Grazia e Giustizia fece amnistiare. Fu uno dei tanti casi che suscitò orrore. Ai parenti del povero Straserra, la consolazione della targa.
Analoga fine ha rischiato di fare Zeffirelli, inquadrato nella Resistenza con La Pira. E non per mano dei fascisti, bensì per i cosiddetti partigiani rossi.

Anonymous said...

Belpietro e non Del Pietro

era un lapsus calcistico alla vigilia dell'incontro col Ghana!!!
Aspetto il tuo prossimo post illuminante...:.-)

Zagazig

Anonymous said...

In effetti, Nessie, il Biagi in bianco e nero della Rai non l'ho potuto vedere ma l'ho studiato un po' all'università. E poi fu anche direttore di Epoca, e se non sbaglio ottenne risultati niente male. Ma cribbio, erano gli anni Cinquanta. E' passato mezzo secolo e Biagi è invecchiato MALISSIMO.
Quanto alla sua fuoriuscita dalla Rai, anch'io mi sono ampiamente documentato sul tema, ed è noto che Saccà non cacciò Biagi, ma gli propose altre collocazioni (la mattina su Raiuno o la sera alle 19.30 su Raitre). E invece no, lui voleva solo la fascia di massimo ascolto o sennò vattelapesca. Ebbene, è andata proprio così: vattelapesca. Nel senso che fu Biagi ad andarsene perché non lo accontentavano nelle sue esorbitanti richieste. Dopodiché, la Rai berlusconiana non avrà fatto nulla per trattenerlo: ma questo è un male? Assolutamente no. Tanto è vero che ora, con il Folklore al governo, mica Biagi riprende "Il fatto". Resta nella sua gabbia dorata di "Strettamente personale", e speriamo che tra un po' se ne vada pure da lì.
Ciao!

Anonymous said...

In effetti, Nessie, il Biagi in bianco e nero della Rai non l'ho potuto vedere ma l'ho studiato un po' all'università. E poi fu anche direttore di Epoca, e se non sbaglio ottenne risultati niente male. Ma cribbio, erano gli anni Cinquanta. E' passato mezzo secolo e Biagi è invecchiato MALISSIMO.
Quanto alla sua fuoriuscita dalla Rai, anch'io mi sono ampiamente documentato sul tema, ed è noto che Saccà non cacciò Biagi, ma gli propose altre collocazioni (la mattina su Raiuno o la sera alle 19.30 su Raitre). E invece no, lui voleva solo la fascia di massimo ascolto o sennò vattelapesca. Ebbene, è andata proprio così: vattelapesca. Nel senso che fu Biagi ad andarsene perché non lo accontentavano nelle sue esorbitanti richieste. Dopodiché, la Rai berlusconiana non avrà fatto nulla per trattenerlo: ma questo è un male? Assolutamente no. Tanto è vero che ora, con il Folklore al governo, mica Biagi riprende "Il fatto". Resta nella sua gabbia dorata di "Strettamente personale", e speriamo che tra un po' se ne vada pure da lì.
Ciao!

Anonymous said...

Sarebbe divertente (insomma!) vedere un'intervista del parroco Biagi al prevosto Prodi.
Bruno

Anonymous said...

A proposito Nessie, oggi Bruno Vespa ha mandato una lettera all'Unità che lascia baluginare altre interessanti aspetti sulle protezioni politiche di Biagi...

Caro Direttore,
nell'intervista di domenica a Natalia Lombardo, il consigliere Rai Rizzo Nervo dice di voler ridurre da quattro a tre alla settimana le puntate di «Porta a porta» non per una questione di censura, ma per rispettare il mio contratto che ne prevede un minimo di cento.
Rizzo Nervo sostiene che ne avremmo fatte 160. Non è vero. Quest'anno abbiamo chiuso a 139 e l'anno prossimo saremmo intorno alle 130 per una prevista partenza in ritardo.

Ma il punto non è questo. Rizzo Nervo, che conosce a memoria i miei contratti, sa bene che in quelli di Enzo Biagi (che guadagnava per sei minuti in prima serata quel che io percepisco per due ore in seconda) era previsto un minimo di settanta serate quando poi ne andavano in onda più del doppio.
Come mai nessuno ha mosso obiezioni per tanti anni? La verità è che i contratti andrebbero adeguati al successo del programma, come avviene per l'intrattenimento.

Ridurre d'ufficio una trasmissione di successo non è censura: è una legittima scelta politica punitiva. Abbiamo conquistato il potere e tagliare una serata a Vespa è il primo simbolo del cambiamento in Rai.
Nel momento in cui torna (giustamente) Santoro accanto a Ballarò, ridurre «Porta a porta» a me parrebbe un pessimo segnale editoriale (si punisce chi vince) e politico (cominciano le vendette) a un paese profondamente diviso. Ma riconosco di essere in pieno conflitto di interessi…
Grazie e cordialità.

Lo PseudoSauro said...

Magari col cappello in mano... o meglio: in ginocchio...

Anonymous said...

" C'è in lui qualcosa di untuoso, simile ad una sorta di parroco manicheo di paese. Di quelli che assolvono gli amici e gli amici degli amici dalle peggiori magagne, ma che sprofondano all'inferno chi non fa parte della sua parrocchietta."

...praticamente hai descritto Prodi!

Anonymous said...

...eheh Vespa deve andare a rispolverare Biagi per mantenere i privilegi dell'era berlusconiana...hai detto bene Sauro...ma guarda ora Brunetto Vespa si mette a fare anche politica direttamente...altro che Biagi, Luttazzi e Santoro...se Biagi voleva la fascia alta..questo manda lettere 'maliziose' non appena si balena l'idea di fargli fare meno puntate dell'onnipresente Porta a Porta.
A nessuno viene in mente quante ore alla settimana occupa lo schermo Vespa??
Si leva qualche ora al giornalista onnipotente per dare spazio agli altri e lui reagisce come una checcca impazzita e perfida.
:-)

Zagazig

Anonymous said...

B - Buonasera a tutti, e benvenuti a questa edizione speciale di "Camere con vista". Stasera abbiamo il piacere di avere con noi il Presidente del Consiglio, il professor Romano Prodi. Buonasera, Presidente.
P - Buonasera a Lei, e a tutti i telespettatori. Sono lieto (pausa) sono molto lieto di poter essere qui.
B - Presidente, come Lei sa,il tempo è limitato, quindi vorrei cominciare subito. Da bambino, ha mai pensato che sarebbe diventato un uomo politico?
P - Beh, sa... quando io ero bambino la politica era un'altra cosa (sorride), non si poteva certo avere la fantasia di fare politica (ride). No, io sono solo uno studioso, che è stato costretto dalle circostanze a occuparsi di cose cui non avrebbe mai pensato.
B - Berlusconi le rimprovera il suo passato da tuttofare dellla DC. E' ipocrisia o propaganda?
P - Tutte e due (ride)
B - 103 persone al governo, è un record. Era necessario?
P - Certo, potrebbero sembrare tanti (sussurra) Ma le esigenze dell'Italia, così come l'abbiamo trovata, richiedevano davvero lo sforzo di molti. Abbiamo cercato di suddividere le competenze in modo di avere la persona giusta al posto giusto.
B - L'Italia che le ha lasciato Berlusconi sta così male?
P - Anche peggio (ride). Ma ce la possiamo fare, il Paese ha grandi potenzialità da sfruttare. Si tratta di far tornare a correre la locomotiva, e ce la faremo.
B - Gli italiani si chiedono cosa intende fare il suo governo, quali sono le priorità da affrontare.
P - Beh, le priorità sono tante, Innanzitutto, come dicevo, dobbiamo tornare a correre: l'economia, prima di tutto. La situazione è grave, è inutile nascondersi che la finanza creativa del precedente governo ha lasciato buchi enormi (allarga le braccia, la faccia è spaventata). Ci aspetta una stagione di sacrifici, ma non aumenteremo le tasse nè metteremo le mani nelle tasche degli italiani: la pressione fiscale non aumenterà. Obiettivo primario del governo è quello di reperire risorse ottimizzando le entrate già in bilancio, e soprattutto recuperando sul fronte della lotta all'evasione.
B - Quindi gli italiani potranno andare in vacanza tranquilli?
P (ride) Certo che sì.
B - Grazie, Presidente.
P - Grazie a lei e Buona serata a tutti.
B- Concludiamo qui questa edizione speciale di "Camere con vista". Abbiamo cercato di sapere cosa ci aspetta, e la risposta, dopo tanti anni, non è negativa. Diceva mia nonna: "Rosso di sera, bel tempo si spera". Buona sera a tutti.

Nessie said...

Guarda Zagor, che né il Sauro né la sottoscritta scenderanno mai in piazza per mantenere i privilegi democristiani (leggi: eterni) di un Vespa. Oltretutto non sfuggirebbe neanche a un cieco il fatto che si è già adeguato al nuovo corso e che fa il cerimoniere del nuovo governo. Però come al solito la tua faziosità incallita ti fa mettere l'accento su di lui e bypassare distrattamente su Biagi che guadagnava la sua stessa cifra per una comparsata di pochi minuti.
Un grazie di cuore a Siro per aver offerto questa importante testimonianza. RAI: DI NIENTE, DI MENO!
Un saluto a Stella :-) sì è vero Biagi e Prodi: Dio li fa eppoi li accompagna.

Anonymous said...

..Nessie che fai Alice nel Paese delle Meraviglie!!!???
Secondo te Vespa si sta ponendo un problema di soldi?...pensi che chi fa gli 'striscioni' quotidiani in Rai e Mediaset guadagna a cottimo?

Zagazig

Nessie said...

Zagor, non c'è peggior cieco di chi non vuol leggere. Hai letto di sopra cos'ho scritto di Vespa? Paganini non ripete. Seppoi tutto il vostro antivespismo è per farci digerire la pasticca di cianuro del ritorno di Santoro, beh, tenetevelo. IO l'ennesima edizione di Samarcanda (sciiuscià, il rosso e il nero, il raggio verde : tutti programmacci in fotocopia) non lo guarderò. Ho di meglio da fare nella vita :-)

Nessie said...

Slow, guardo poco la tv in questo periodo. Cos'è questo Camere con vista? O "Camere con svista"?

Anonymous said...

Guardati Santoro però..:-)...

Zag

Nessie said...

Ma neanche... Pollice verso. Santoro: se lo conosci lo eviti! (un po' come il virus HIV)

Anonymous said...

Bel ritratto. Detesto la retorica ipocrita del "grande giornalista sopra le parti" quando invece è più schierato (e avvelenato) di Santoro.
Pensa che magari ce lo imporranno come senatore a vita ...
Scarthorse

Anonymous said...

Floris?

Zagazig

Nessie said...

Arm, buona questa! :-) Non la sapevo. Mi ha detto Roby che siete riusciti a chattare bene!
Scart, grazie. Forse Tv è troppo autoreferenziale e si finisce un po' per cantarcela e suonarcela tra di noi, ma prima o poi la fine del biagismo ci sarà.
Per ora sul CorServa, il servo serve. Ma poi il vento cambia. Cambia sempre e per tutti. Cambierà anche per lui.
Ciao a tutti!

Nessie said...

Ah sì, è vero Wat, lui è sempre stato un cortigiano leccapiedi del capitalismo familista italiano: amico personale di Agnelli, amico della famiglia Ferruzzi, ecc. Si fosse trovato mai un poveraccio per amico.

Anonymous said...

Beh, paragonare $santoro al virus HIV e' un po' troppo. E' solo un treponema pallido.
Bruno Stucchi

Anonymous said...

Niente, è il primo nome che mi è venuto in mente per una trasmissione pseudobiagiana. Non so se esista davvero, magari si.
Anche il primo articolo era, in realtà, solo una piccola dimostrazione di come si possa fare un articolo alla "Biagi 2000" semplicemente riciclando banalità e facendo apparire il tutto come un condensato di inesprimibile saggezza.

Anonymous said...

Quanto livore, è tutto perchè giustamente (almeno dal suo punto di vista) ce l'ha con Berlusconi? E poi qualcuno cita pure Filippo Facci; mettiamoci daccordo o si parla di giornalisti o di Filippo Facci. La sua mediocrità giornalistica è pari solo al suo amore per il compianto (da lui) compagno di merende Bettino. Per favore...

Mago Pancione

il Castello said...

Mago Pancione: il livore e' tutto suo, mi pare... canalizzato, strumentalizzato ed aiutato da chi, come lui, non sopporta Berlusconi. E qui viene il punto: Berlusconi non e' un autocrate piovuto da Marte... come si puo' cianciare di istituzioni ed insultare mezzo elettorato che l'ha votato? Un rappresentante e' la personificazione del suo elettorato. Questo e' il solito metodo di lotta marxista che punta sulla persona, ma in democrazia queste cose non sono mica lecite...

Giornalisti: per essere tali, in Italia, si deve essere iscritti ad un albo - ancora per poco, spero - e da questo punto di vista tra Facci e Biagi non vedo che il divario anagrafico. Diciamo che il panorama e' desolante a destra come a sinistra e non da oggi.

Nessie said...

Mago Pancione, in quanto a livore è stato prima Biagi a dare la stura, non ti pare?!

Anonymous said...

@Il castello

Di lecito e democratico negli ultimi anni si è visto ben poco in Italia. E comunque vorrei vedere te se il presidente del consiglio dice che non vorrebbe più vederti lavorare nell'azienda in cui sei impiegato. Diciamo un'ingerenza (lecita? democratica?)non da poco che potrebbe giustificare la reazione scomposta.
Capitolo Facci: hai detto bene, Facci è giovane ed è già rincoglionito come Biagi, pensa tra qualche anno...

@Nessie
Si ma è una persona anziana ;-)

Mago Pancione

Nessie said...

E allora? Anche Picasso è stato anziano e i suoi migliori capolavori datano proprio dell'età matura. Idem Luis Bunuel detto "le vieillard prodige". Ma senza andare a beccare dei mostri sacri, abbiamo il nostro ultranovantenne regista Monicelli che in quanto a buonsenso, equilibrio e humour dà dei punti a tutti. Se poi Biagi è "vecio" e ha fatto il suo tempo, è una ragione di più per levarsi d'intorno.

Nessie said...

Sì Arm, l'hai già scritta più sopra e ti ho già risposto al riguardo. Ciao :-)

Anonymous said...

Mah, se il ripristino dello Stato di Diritto fosse obiettivo di questo governo direi che siamo partiti piuttosto male. Sara' che per correggere i guasti del berlusconismo ci vuole la "spallata" del correntone, ma di grazia non e' sempre il solito sistema quello di denunciare storture per giustificare la loro repressione? Mezza Italia l'ha capito, quindi e' meglio abbassare la posta. Mettiamola cosi': la sinistra ha una visione opposta a quella della destra, il che mette la questione sul piano della competizione e non su quello dello scontro tra marziani e trogloditi. Ma per tornare al "nostro", il pulpito non fa il predicatore e non v'e' alcuna necessita' che le prediche le facciano sempre gli stessi; a maggior ragione se sono persone la cui professionalita' e' stata costruita a tavolino. Questa e' una cosa che viene ora appresa con una certa preoccupazione da chi si e' adoperato per immischirsi in tutto l'immischiabile. Che poi qualcuno si lamenti perche' gli si toglie lo 0,qualcosa dal 93% dell'egemonia sull'informazione e' cosa che non ha conseguenze pratiche e lignee semplicemente merce' un valium istituzionale somministrato per 50 anni, ma con il "caro euro" anche i medicinali costano il doppio...

Anonymous said...

Mago Pancione : W lo schietto, scomodo e molto politicamente scorretto Facci e W la libertà di criticare il comodo e politicamente corretto Biagi (finchè ci sarà concesso naturalmente).
Scarthorse

Nessie said...

Eppure l'avevo già scritto in non so quante occasioni che Biagi ha portato via una liquidazione da multimiliardario (avrebbe potuto aiutare Gardini a pagare i debiti, se quel poveraccio non si fosse sparato già da qualche anno). Che Biagi ha fatto finta di essere stato mandato via, ma in realtà si è dimissionato. I rompic.. come lui, non solo non si tolgono dalle palle, ma vorrebbero mangiare perfino i testicoli della statua del cavallo Rai. Eppoi dovremmo compatire anche questa sedicente vittima, insieme a don Santo-oro da Sarno: francamente è troppo!

Anonymous said...

Mammamia! Ho cominciato a leggere i commenti ma non sono arrivato alla fine. Che faticaccia!

Ti mando un saluto, la prossima volta vedo di passare prima :-)

Nessie said...

Ciao Bisquì. Domani mi riprometto di cambiare pagina perché mi stanca lasciar scorrere il cursore su tutte queste pagine di commenti. Ciao :-)