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23 May 2006

Il sen. Cossiga e la Sindrome dello Scolapasta

Dalla Gladio allo Scolapasta è certamente l'epilogo di un percorso  poco glorioso. Ma tant'è, Francesco Cossiga ci prova lo stesso. Ricordate quand'era Ministro degli Interni nella I Repubblica? Uomo tutto d'un pezzo  cui non sfuggiva mai una parola di troppo, nonché zelante e austero  servitore dello Stato. Per tutta ricompensa, la sinistra di allora scriveva sui muri KoSSiga con le SS, e durante i cortei  berciavano  slogan come "Cossiga boia è ora che tu muoia".Poi ci fu il settennato di Presidente della Repubblica negli ultimi anni del quale divenne una sorta di quotidiano Externator con tanto di piccone sempre pronto. Su alcune cose ebbe ragione (come sullo strapotere dei giudici e in particolare di Casson). Su altre, non rinunciò alle offese personali approfittando della sua alta carica istituzionale. Come la definizione di "Zombie coi baffi" data ad Occhetto. Non che non fosse vera, ma una simile  caricatura può disegnarla giusto un Forattini. O può dirla uno studente a un suo compagno, ma non un Presidente della Repubblica.Tant'è vero che ci ripensò, si pentì e chiese scusa al vilipeso. Fu una prima bottarella di scolapasta in testa. E cioè, quella sindrome di  grandeur di chi si sente Napoleone, che solitamente hanno i soggetti borderline e/o maniaco-depressivi e che oggi lo porta a dare pure consigli alla CEI e al Papa, smarrendo la misura.
 
Giunse la fine del settennato e la nomina a vita di Senatore della Repubblica. Ma l'era del Piccone e dello Scolapasta a mo' di elmetto, continuò. E Cossiga tanto brigò, intrigò, manovrò che concorse a far cadere il governo Prodi eletto nel '96 per mandare alla presidenza del Consiglio Massimo D'Alema, senz'essere stato eletto da nessuno: capirete che gran cambio di guardia per gli Italiani! Al contrario, egli si vantò di aver sdoganato il comunismo il quale, proprio grazie a lui, poteva rivelarsi una  preziosa "risorsa" per il Paese. E in ossequio al Lìder Maximo, portò un bambinello di zucchero candito a Montecitorio e glielo porse, per far vedere che i nuovi postcomunisti non mangiano più i bambini, ma solo dolcetti di zucchero. Fu una deprimente fotografia: un anziano gladiatore "anticomunista" che ora si prosternava davanti ai suoi antichi nemici. Ma i colpi di scolapasta (in questo caso, Skolapasta), non finirono lì e subito dopo aver sdoganato Baffino, Cossiga  montò contro di lui, altri intrighi e battibecchi  per il tramite di torrenziali lettere, regolarmente ospitate dal Corriere. In Via Solferino all'inizio si facevano delle grasse risate, ma poi tanta bulimica esteneuante grafomania, cominciò a tediare. Dopotutto, anche l'abuso di  Picconi e di Scolapasta finisce a noia.
Tra un tira e molla, un Teatrino e l'altro, si insedia il Governo Berlusconi nel 2001. Ma anche qui nacquero, tra l'anziano Senatore a vita e l'imprenditore di Arcore neofita della politica, una serie di accordi armoniosi e di disaccordi dissonanti: ti do la fiducia/non ti do la fiducia/ su questo sì, su quello no. Non ti do la fiducia perché.../io vorrei/non vorrei/ ma se vuoi...
 
L'ultima stecca sulla faccenda dei fischi della CdL a lor Senatori ad aeternum, risale l'altro  ieri  (ndr.domenica 21 maggio) dove il "balente" Cossiga scrive una lunga invettiva su Libero (a proposito, non aveva presentato le dimissioni da detto giornale?!). Titolo: Cossiga: io immorale? Silvio dimentichi il '94. "Per la mia storia politica non accetto accuse da un simpatico e abile Paperon de' Paperoni prestato alla politica e non senza utile personale". Poi, molto signorilmente, si mette a fare il delatore (ma si sa, il sardo è vendicativo oltre che "balente") sulle probabili tresche amorose dell' ex Premier con un' avvenente venezuelana, una tal Aida Yespica. 
E qui, emerge in filigrana pure una botta di gelosia (oltre che di scolapasta): chissà ...forse qualche pizzico alla bella e procace venezuelana glielo avrebbe rifilato volentieri pure lui, il  vecchio Senex a vita. Nel qual caso la libido, avrebbe assunto qualcosa di particolarmente elevato e  sacro: l'Antico Tastamento.   (Nessie)
 

22 comments:

Anonymous said...

:-))))))))))))))))))))))))
Nessie, che ti devo di'?
Sei impareggiabile!!!
Intanto hai riassunto tutti i passaggi del nostro Senex, alcuni dei quali avevo dimenticato ( il KoSSiga degli anni caldi), e poi questo ritrattino del Tastamento..

In verità io continuo ad essere della mia idea: che i vecchi facciano i vecchi, se ne stiano vicino al caminetto a raccontar fole ai nipotini..
Ripenso anche all'altro vecchio che si era messo a farneticare: Montanelli.

Studio Legale Fiorin said...

Ma si', e basta con Cossiga. Dalle nostre parti tanti faticano a liberarsi dell'ossequio nei suoi confronti perche' in fondo tutti quanti ci ricordiamo che quando picconava dal Colle rappresentava veramente una coraggiosissima novita', e che all'epoca - come Pulcinella - pazziando diceva verita' allora inaudite. Ma ora basta. Si puo' essere dignitosamente reduci dalla Marcia su Roma, se vogliamo anche della Repubblica Sociale e magari anche della Resistenza se uno ha avuto gli attributi di salire in montagna prima del 43, ma uno che ha un po' di decenza non si puo' spendere politicamente come reduce della Dc di Fanfani ed Aldo Moro.
Vabbe', se proprio vogliamo, Cossiga e' un emerito di Oxford, e per tutti color che sanno solo il nome dell'antica istiituzione albionica incute ancora un certo rispetto.
Pero' ora basta, e non solo con lui ma anche con altri senescenti della prima Repubblica, tra i quali il senatore Pannella e' il piu' in evidenza, ma di certo non il solo. Da Montanelli a Bobbio, per arrivare agli ancora viventi Foa, Napolitano, Scalfaro, e il resto della congrega senatoriale di Villa Arzilla su cui si regge il governo in carica, non se ne puo' veramente piu'. Regaliamo loro il De Senectute, troviamo un sistema di renderli innocui, e che finalmente vadano a carico delle loro famiglie, possibilmente mollando le ampie prebende di cui godono.
Non se ne puo' davvero piu'.

Lo PseudoSauro said...

Beh... e' stato una vera eminenza grigia e ora si gode la pensione in senato. Fa quello che fanno tutti gli altri giovani colleghi e siccome e' birichino ogni tanto ne combina una delle sue. Se non fosse iniziata la IIa Repubblica con l'arrivo del Cavaliere, sono convinto che non ci stupiremmo nemmeno di cose che sono sta la norma per 50 anni. Comunque ben piu' che qualche merito, soprattutto quando ha citato Occhetto che lui sapeva bene essere nella lista del dossier Mirtokhin... non sara' stato molto istituzionalmente corretto, ma l'Alto Tradimento lo e' ancor meno. Il fatto di essere nato in Sardegna nel famoso triangolo nel quale sono vissuti molti autorevoli esponenti di DC e PCI (Gramsci compreso) deve avergli provocato una crisi d'identita' notevole, ma la Polizia, i Carabinieri e i servizi, sputtanati ai quattro venti per decenni dai comunisti, gli riconoscono grande onesta' intellettuale in tempi in cui non era facile prendere le difese del cane rognoso di turno. E poi e' un fanatico dell'elettronica... sara' l'eta'.

Nessie said...

Villa Arzilla, De Senectute, Antico Tastamento: mi piacerebbe sapere se siamo costretti a doverci subire "i Senex privi di senno", da qui all'Eternità.
Chi l'ha detto che la vecchaia porta giudizio? Le migliori opere di un'artista nascono sempre durante la giovinezza o al massimo età adulta. Possibile che dobbiamo erigere un monumento alla Divina Greta Garbo per aver avuto il coraggio di ritirarsi a 36 anni, e piazzarlo davanti a Montecitorio al posto della Colonna traiana,per ricordare a questa Baggina in libera uscita che è ora di farsi da parte?

Nessie said...

Non c'è due senza tre. Sauro, è il testo Matto del Villaggio a cui prendi le difese: Massimo Fini, Bertinotti, Cossiga. Capisco che subiusci il fascino discreto dello scolapasta e comincio a pensare male...

Nessie said...

Errata corrige: E' Il terzo Matto del Villaggio (globale) a cui prendi le difese ( non "testo", come da refuso).

Anonymous said...

....rrimmannee sollllo uunnn picccollllo bufffonnne ssarrddoo il nosssstro passstorracccio annnalffffabbbetttta......

Lo PseudoSauro said...

Meglio matto che fascista? Meglio fascista che finocchio? Meglio finocchio che matto? Non saprei... e poi non venirmi a dire che tu sei piu' liberale di me. :-)

Nessie said...

Ma no, ma no, scherzavo ;-)Non farmi il permalosetto. Dopotutto anche gli scolapasta hanno un cuore. Però all'appello manca ancora Pannella, a cui vogliono conferire nientemeno che un laticlavio. Si salvi chi può: tutto il potere ai Gerry (nel senso di geriatria).

Lo PseudoSauro said...

Ma che permalosetto... sei tu che hai la coda di paglia perche' ti rimorde la coscienza... ce l'hai, vero?

Abr said...

Ottimo il tuo ritratto de senectute Kossighi (o Kossighin?)
Secondo me la chiave sta nell'assassinio di Moro.
Lo visse come sua responsabilità, si dimise da ministro dell'interno e ne fece una malattia.
Probabilmente non fu solo esterna vitiligine, ma anche qualcosa di più interno si ruppe forever.
Da allora, dopo il ritiro irlandese , il rientro pubblico e una breve parentesi di silenziosa seriosità (i primi anni da presidente della repubblica) ama fare il Pierino. Si diverte così. Sempre più sconnesso.
Nei paesi di una volta erano i matti del villaggio, si compativano con un sorriso e una scrollata di spalle.
ciao, Abr

Nessie said...

Vitiligine si chiama? Sì, è una malattia psicosomatica come la psoriasi. Cossiga stesso ha spiegato in un'intervista a Costanzo che sono i suoi rimorsi nei confronti di Moro che gli hanno lasciato una traccia incancellabile sulla faccia e sulla pelle. Ciao Abr.

Anonymous said...

Seriamente, Nessie: sai che io non ho ancora capito quali siano le reali idee politiche che albergano nella capoccia di Cossiga?
Una volta par di destra, un'altra di sinistra. Una volta esalta il Cavaliere, un'altra lo tratta alla stregua di un criminale. Sbeffeggia Prodi e poi gli dà la fiducia. E quando fondò l'Udr te lo ricordi tu? Non se ne parla più adesso, ma ai tempi del governo D'Alema quel partitino era utile, eccome se era utile...

Nessie said...

Cossiga è la variante di Luneburg. Per alcuni aspetti, un po' come Pannella, del resto. Fingono di essere trasversali e super partes, altalenando da una parte all'altra. In realtà sono solo dei narcisi impenitenti che pensano che il mondo non possa fare a meno di loro e dei loro consigli. Si sentono dei gran geniacci e praticano machiavellismi inutili che spesso si ritorcono contro di loro.
Che cosa ha recato di buono quella sua mossa d'averci sdoganato D'Alema dopo la caduta di Prodi? Niente. Nemmeno a D'Alema stesso. Il quale poi venne fatto fuori dai suoi ultrà.
Sono convinta che la politica italiana non abbia più bisogno di gente simile e che sia ora di voltare pagina. Sì, ma quando?

Lo PseudoSauro said...

Quando sorgera' una nuova realta' politica in grado di rimpiazzare gl'ideali falliti del '900. Allora si potra' realmente cambiare mentalita' e si potra' opporre qualche pensiero degno di tal nome all'ideologia basata sul pensiero debole. Il NeoFuturismo, o archeofuturismo, potrebbe essere un candidato ad operare questa "rivoluzione nella rivoluzione" (l'allusione a Mao era voluta).

Anonymous said...

Chi tocca Silvio muore...:-)...
Noi lo abbiamo sempre chiamato Kossiga...voi ci avete messo un pò per prendere le distanze...troppo facile.
:-)
Penso che tra un 25 anni prenderò le distanze da D'Alema. Vi avverto.

Zagazig

Nessie said...

Ma va là, Zigozago! Se ancora quest'ultima volta il Senex ha caldeggiato la candidatura a Massimo D'Alema, Presidente della Repubblica. Bella stronzata! Eppoi non hai visto da Vespa lui e Bertinotti come flirtacchiavano d'amore e d'accordo? Ora l'ultima trovata del Picconatore d'i ball è quella di dire in giro che gli ultimi marxisti rimasti in giro sono lui e il Fausto. Aggiornati, sei poco informato. KoSSiga scritto in questo modo appartiene alla vostra preistoria. Nella storia recente dell'Unione (republichette sovietiche) ci sono i soliti "inciuci" democomunisti. :-) e l'usare i vecchi cascami con voto in barella (cioè i 7 matusalemme) per ottenere la maggioranza.

Lo PseudoSauro said...

I giovincelli non ricordano che ai tempi, un segretario del PCUS fu tal Kossigin... da questo venne il KoSSiga.

Zag: il "noi" non va mica tanto bene... i DS sono il "noi": voi siete un'altra cosa... o no? Siccome ha una certa eta' e siete bisognosi non rifiutate l'aiuto del senatore, anche se da cio' che mi dicono e' gia' partito il conteggio per l'autodistruzione. Coraggio...

Nessie said...

Chi non è mai stato comunista se ne ricorda bene. Ma chi impiegò il termine KoSSiga con la bomboletta spray sui muri, lo fece con una sorta di rimozione freudiana nei confronti della Trojka sovietica (Breznev, Kossoghin, e Gromiko), e con l'intenzione di riferirsi semplicemente alla K di Amerikano (o di YANKEE) + le due SS naziste. Purtroppo invece il nome decripta, guarda caso, il ritorno del represso: cioè la dittatura comunista e un suo uomo.Ma sono sottigliezze che sfuggono ai compagnucci.

Nessie said...

Arm, vorellik sarebbe Borrelli? Che vuoi che ne pensi? penso che anche questo sia "il ritorno del represso". Ovvero il triumviro giudiziario al potere: D'Ambrosio, Di Pietro al governo. E ora Borrelli allo sport. Non che mi senta di difendere Moggi e gli scandali. Ma non vorrei che il Borrelli-rimedio, fosse ancora peggiore del Male. Tanto più che avrebbe occasione di colpire il Berlusca per via calcistica. Ma non mollano mai questi qua?! Ciao!

Anonymous said...

Il KOSSIGA è nato quando DS e RFC erano un "noi" Sauro...cioè il P.C.I.
Ciò che mi fà sorridere è propRio questo..a me non è mai piaciuto (tranne una volta che lo incontrai a Dubliono vicino casa sua)..ma ora che è senatore a vita..ed ogni tanto poverino le spara bipartisan (che valore hanno le sue sparate?...e il suo voto al Senato era fondamentale?)..ora ve lo siete scordato il Kossiga "Gladiatore".
Eh che dire non c'è rispetto per i propri vecchi....
:-)

Zagazig

Nessie said...

Zigozago Obabaluba: "hai fatto un intruglio con un osso di pollo nel macinino da caffé" :-) . Il Sauro, è grato al Cossiga Gladiator. E' la sottoscritta invece, che non sopporta quando i Balenti (in sardo, valorosi) diventano "balenghi". E in ogni caso solo i cretini non cambiano mai idea di fronte al repentino mutamento dei fatti. Se il Balente è diventato un gran Balengo inaffidabile e ondivago che si dovrebbe fare? Continuare ad adorare come fosse un Santino la sua vecchia icona anticomunista del defunto tempo democristiano che fu?