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26 April 2006

Letizia Moratti e la Liberazione sequestrata

Quello che è avvenuto ieri durante il corteo milanese del 25 aprile è semplicemente oltraggioso e bene ha fatto Galli della Loggia a sottolinearne la gravità sul Corriere. Il ministro uscente della PI Letizia Moratti spinge la carrozzella con un povero anziano padre disabile, reduce da Dachau e Medaglia d'Argento (più resistente di così!),  ma immedatiamente al suo passaggio arrivano fischi, contestazioni e scritte "Milano ti ripudia". Poi i soliti delinquenti senza cervello e senza cuore, se la sono presa con le solite bandiere israeliane, colpevoli di avere la stella di Davide azzurra in mezzo al drappo. Non mancava inoltre la solita "racaille"  che berciava  "10. 100. 1000 Nassiriya".  Sul palco Prodi è stato inefficace e col ventre molle almeno quanto la sua molle pappagorgia. Come pure l'ex Prefetto Bruno Ferrante. Ha ragione Galli della Loggia: smarcarsi blandamente a parole non basta più. Ci vuole altro per pacificare il Paese!
Chiariamo una volta per tutte un fattore basilare: alla Resistenza e Liberazione non hanno partecipato solo i "rossi" e  se fossimo un paese civile dovrebbe sventolare, per decreto legge,  solo il Tricolore, simbolo di unità e ritrovata pacificazione nazionale. Le forze del CNLAI (il comitato di Liberazione dell'Alta Italia) furono composte da : liberali, repubblicani, azionisti, cattolici, socialisti e comunisti. Che cos'è, dunque,  questo penoso TRUST, questo monopolio esclusivo che i comunisti pretendono di fare della Resistenza? Forse che Ugo La Malfa era comunista? O Ferruccio Parri era comunista? O i fratelli Carlo e Nello Rosselli due liberali assassinati dall'Ovra fascista, erano comunisti? O Piero Gobetti (intellettuale liberale anche lui) era comunista? O Alcide De Gasperi era comunista?O Don Minzoni e Don Sturzo erano comunisti?
 
Nessuno nega né vuole negare il contributo che i comunisti diedero alla lotta per la Liberazione, ma è ora di uscire da questa eterna dittatura cromatica (e non solo)  dei drappi rossi, dei fischi e del teppismo delinquenziale delle minoranze facinorose che scippano la libertà e la Liberazione alla maggioranza degli Italiani. E come si osa svillaneggiare gli uomini di centrodestra se poi il giorno del 25 aprile non si fanno vedere in giro? Chi mai può essere così masochista da rischiare di ricevere spranghe in testa, sassi o fischi e insulti in nome di non si sa bene quale democrazia, libertà e Liberazione?
La mia proposta è l'emanazione di un DPR che obblighi TUTTI gli italiani a sfilare educatamente in corteo col tricolore da qui ai 25 aprile prossimi venturi. E basta. Vorrei inoltra sottolineare un'ultima cosa: le bandiere dell'Italia dei valori di Di Pietro sono state accettate senza contestazioni. Di Pietro proviene dal MSI, cioè dai neofascisti della fiamma tricolore. Come mai che la sinistra non glielo ricorda mai e che lo ha cooptato con disinvoltura nelle sue file?
 
La RISPOSTA l'ha data la splendida Oriana Fallaci, ex staffetta partigiana e figlia di antifascisti della prima ora, scrivendo che quello tra fascisti e comunisti è un derby tutto giocato in casa che ci procurò lutti e sciagure a non finire. Gli uni hanno avuto bisogno di legittimare il loro potere, grazie agli altri, regalandoci in bel ventennio che sappiamo. Gli altri hanno funestato metà del globo per un secolo, scippando la libertà e la democrazia a intere moltitudini del pianeta. Spesso c'è stato un travaso di sangue dall'uno all'altro campo e sinergie conniventi nei due campi. Ex-repubblichini sono oggi diventati ultrà di sinistra come Dario Fo. O da missini, sono diventati trasformisticamente girotondini come Di Pietro. Chi si somiglia si piglia, si cerca, si ama, si odia per poi rimettersi insieme.
Ma la vocazione totalitaria è sempre quella e mi fa venire in mente i versi di una celebre canzone di Jacques Brel:
Et quand vient le soir et le ciel flamboie/ le rouge et le noir ne s'opposent-ils pas.../  (e quando viene la sera e il cielo fiammeggia, il rosso e il nero non si mettono in opposizione). Mi auguro che questa buia notte dell'umanità non debba mai scendere. Ma l'appoggio dei "rossi" a Saddam Hussein, a Bin Laden inalberato in alcuni cortei noglobal come un novello Che Guevara, ad Hamas e a Milosevic (prima comunista e poi nazionalista-serbo etnocida), mi fa semplicemente venire i brividi. E contro l'esiziale gioco d'azzardo del rosso-nero-rosso dobbiamo combattere strenuamente.
 

27 comments:

Anonymous said...

Guarda Nessie, quello che è successo ieri a Milano è riuscito a indignarmi e a farmi incazzare. Io che sono uno tranquillo, che davvero non si incazza quasi mai e preferisce il sereno confronto alla discussione violenta, sono rimasto assolutamente indignato. Soprattutto perché mi sembra si calpesti il sacrificio di chi la Liberazione l'ha fatta sul serio: gli Alleati. Ne ho scritto anche sul mio blog, e uno dei visitatori (che è un ragazzo di sinistra solitamente equilibrato e aperto alle idee altrui) se ne è uscito con certe frasi che davvero...
Ripeto, sono indignato.

Enzo said...

Brava Nessie. Well done! Occorre denunciare tutti i giorni questi barbari che umiliano il Paese con la loro arroganza, il loro odio, la loro profonda ignoranza.

Lo PseudoSauro said...

E brava la Nessie che mi da l'occasione di polemizzare un po'. Io non sono "antifascista", come non sono pregiudizialmente "anti-qualcosa". In questo credo di essere piu' liberale di tanti conformati - o sformati - che in nome di una strana interpretazione della liberta' vorrebbero impedire ad altri di credere in cio' che essi ritengano piu' opportuno. Ma nella fattispecie il problema dell'Italia non fu la dittatura fascista, che fra tutte quelle socialiste - gia'... - fu storicamente la piu' blanda, ma l'entrata in guerra dell'Italia che porto' ad una disastrosa sconfitta. E le sconfitte solitamente non si festeggiano. E questa e' la prima anomalia. Poi viene la solita palla secondo cui gl'italiani sarebbero stati tutti antifascisti in nuce... La parte di combattenti antifascisti, che emerse _solo_ quando in Italia arrivarono le truppe alleate, non raggiungeva nemmeno lo 0,5% della popolazione... siccome questo e' un dato storicamente verificato, e siccome l'esercito si schiera sempre secondo criteri territoriali quando il fronte divide un paese - senza merito o demerito dei coscritti - si puo' ragionevolmente dire che nemmeno il 2% della popolazione italiana dimostro' armi alla mano di essere "antifascista", o meglio, che prese le posizioni "opportune". Cio' che tutti festeggiavano fu la fine della guerra che, vista la responsabilita' del regime fascista nella fattispecie, coincise anche con la sua caduta. Questa e' la realta' dei fatti; volendo essere magnanimi si puo' piu' che raddoppiare la percentuale di quegl'italiani che, a vario titolo, non diedero il consenso a Mussolini: mettiamo il 5%. Ebbene questa e' la festa di cio' che fu il 5% della popolazione, mentre la parte rimanente s'ingegnava solo a sopravvivere. Togli da questa _almeno_ l' 1% del totale degli antifascisti che venne massacrato dai colleghi comunisti insieme a fascisti, pseudo-tali e cittadini comuni nella fretta di ricongiungersi alla Madre della Rivoluzione e vedrai che questi hanno perfettamente ragione a vantare il monopolio della Resistenza essendo la maggioranza rimasta sulla piazza. Una maggioranza che persegue gli stessi modelli a causa dei quali socialisti come Mussolini cercarono di rifondare il movimento su basi diverse. A parte il fatto che non ci vedrei una grande maturazione del pensiero democratico, resta il fatto che questa celebrazione ha sempre avuto la necessita' di agitare lo spauracchio del fascismo per risvegliare il ben noto riflesso condizionato creato ad arte nelle masse. Non e' un'egemonia acquisita ora; e' sempre stato cosi'. Lo veda chi vuole vederlo.

P.S.
io non sono fascista, nel senso che perseguo altri modelli ideali, non per questo ritengo il fascismo il "male assoluto" come i suoi stessi eredi hanno ammesso per evitare l'emarginazione. Il fascismo modernizzo' il paese e diede pane e lavoro a gente che sotto il precedente governo liberale moriva di fame... tanto per chiarire.

Nessie said...

Siro, l'ho vista la tua bella foto dei poveri disgraziati che ci hanno lasciato la pelle per venirci a liberare! Purtroppo quel che è accaduto, accade ogni anno ed è la dimostrazione lampante che mentre ci fu chi si fece ammazzare per avere un paese libero (i martiri liberali, cattolici e azionisti che ho citato) ci fu anche chi, pur rischiando la vita, voleva semplicemente un cambio di guardia dittatoriale: passare cioè da una dittatura di un colore a quella di un'altro. I comunisti saranno antifascisti, ma non antitotalitari. E questo non mi stancherò mai di ripeterlo fino allo sfinimento!

Nessie said...

Sauro, restano inalterati gli stessi motivi di dissenso di cui alla nostra corrispondenza. Io non mi sposto dalla teoria dell'Oriana, tu polemizza pure. Giuro che se trovo il brano "orianesco" lo ricopio testulamente

Anonymous said...

Leggevo questo interessante articolo su Dario Fo:http://guide.supereva.com/alleanza_nazionale/interventi/2005/03/201440.shtml, lo stesso Fo acclamato oggi dai pacifinti.

Anonymous said...

Ciò che dice PseudoSauro è parzialmente condivisibile, nel senso che anche secondo me il fascismo non fu "male assoluto". Lo dico da liberale. Mussolini riuscì a perseguire numerosi successi dal punto di vista sociale ed economico. Il problema è che lo fece calpestando le regole della democrazia. Senza opposizione è più facile governare... E senza opposizione si finiscono per fare cazzate infami come le leggi razziali.
Questo non toglie che il fascismo sia stato non un totalitarismo vero e proprio, ma un "totalitarismo mancato", come lo hanno definito molti storici, e che gran parte della vulgata antifascista sia stata inventata ad hoc dagli ex servi di regime convertitisi repentinamente dopo il 25 aprile 1945.

Anonymous said...

Uno stralcio: "In questi giorni si torna a parlare dei reduci dalla Repubblica sociale italiana. Una pagina della storia omessa o cancellata, riguarda il Nobel per la letteratura, Dario Fo. Questa è la ricostruzione, così come venne riportata dal Secolo d'Italia nel novembre 2000.
LA VERA STORIA DI DARIO FO NELLA RSI
Il primo a parlare di Dario Fo volontario nella Repubblica fascista di Mussolini fu Giorgio Pisanò, l'illustre giornalista, storico e uomo politico scomparso il 24 ottobre del 1997. Ne fece il nome nella sua opera in tre volumi «Storia della guerra civile in Italia», uscita per la prima volta nel 1964, indicandolo come appartenente al battaglione «A. Mazzarini» della Gnr (Guardia Nazionale Repubblicana). Pisanò era, a quell’epoca, un «intoccabile», come i parìa dell'India. Aveva la lebbra fascista. Qualsiasi cosa dicesse o scrivesse, lasciava indifferente l'establishment (non che le cose siano molto cambiate)."

Anonymous said...

Ciao Nessie, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, anch'io ho scritto un post sulla vergognosa manifestazione rossa di ieri.
Che altro dire...personalmente non ne posso più di questo antifascismo pieno di tarli, il fascismo é morto da tempo e quei 4 gatti nostalgici non possono certo fare grandi danni.
Il comunismo al contrario é vivo e vegeto ed é ora che noi di destra, facciamo sentire la nostra voce.
Dovremmo organizzare una manifestazione per Israele e per Letizia Moratti, per il trattamento vergognoso che é stato loro riservato dai soliti deficienti militonti.
Un abbraccio Mary

Lo PseudoSauro said...

Guarda che i testi della Fallaci li conosco a memoria. E proprio per questo ti posso dire che e' rimasta una persona di sinistra - anche se si dichiara liberale, pur avendo correttamente evidenziato come la matrice comune di tutte le ideologie novecentesche sia socialista - e la sua famiglia era socialista. Nessuno di noi rinnegherebbe il suo passato, a maggior ragione se il suo ideale avesse vinta la guerra; ma se fosse cresciuta in un contesto familiare fascista? Vorremmo dire forse che dopo 60 anni esiste ancora una specie di tara ereditaria? E' ovvio che il risultato sia la cristallizzazione dello scontro tra fazioni. In Germania dopo nemmeno 10 anni al nazismo non ci pensavano piu'; in Spagna, dopo nemmeno 6 anni gli antichi oppositori hanno dato luogo ad un governo comune e si sono stretti la mano in Parlamento... cosi' in altri paesi europei. Il nostro e' l'unico in cui si celebra ancora una contrapposizione basata sulla menzogna. L'unico paese occidentale in cui un comunista ricoprira' una delle piu' alte cariche dello stato; e questo perche' esiste questa forma di mentalita'. O pensi anche tu che Berlusconi sia un fascista?

Nessie said...

Non diciamo cavolate, Sauro. E non spariamo provocazioni a gogò. Cosa sei? in sindrome d'astinenza? Ti pare che avrei votato per Berlusconi alla camera come al senato?
Buttiamola su una battutaccia di Ennio Flaiano e vediamo se riusciamo a essere d'accordo almeno su questo paradosso:"In Italia i fascisti si dividono in due categorie:i fascisti e gli antifascisti".

Nessie said...

Stefania: oltre a Dario Fo, tra gli ex-repubblichini ci sono Davide Lajolo(il critico di Pavese ed ex direttore dell'Unità). E, meno noti, il sindaco del mio paese che sfilò gli stivaloni e la divisa da gerarca per diventare sindaco comunista di provata fede. Ora è morto. Deo gratias.

Lo PseudoSauro said...

Quanto a Dario Fo nell'esercito della RSI non la trovo una cosa tanto strana, considerato che ai tempi vigeva la coscrizione obbligatoria e la propaganda riusciva a rendere appetibile la divisa secondo i canoni di bellezza dell'epoca. Ho letto i ponderosi volumi di Pisano', che sulla Guerra Civile rimangono gli unici studi seri insieme all'opera di De Felice. E guarda caso erano entrambi storici di destra: l'uno fascista (socialista-repubblicano)e l'altro liberale; e sostenevano entrambi cio' che ho riferito nel mio precedente. Solo all'estero godono di etrema considerazione, mentre in Italia vengono mal sopportati o giudicati "fascisti", dunque inattendibili. Eppure i loro libri sono pieni di cifre, date e numeri che non compaiono in nessun'altra fonte; tantomeno nelle rivisitazioni edulcorate di giornalisti di sinistra recentemente convertitisi in storici. Quanto alle nefande leggi razziali e la loro applicazione in Italia, pubblichero' presto cio' che ne pensava un illustre esponente della comunita' ebraica che fu internato nell'unico campo italiano sito in Calabria. Si pensi cio' che si vuole o che intenda fare apologia del fascismo, ma in realta' su questo periodo storico vige il regime della menzogna e nessuna civilta' si puo' definire progredita se non fa i conti con il proprio passato. I risultati li si vedono ancora adesso dopo 60 anni.

Lo PseudoSauro said...

Arm: lo sai anche tu come la penso; sia per quanto riguarda la Fallaci che per quanto concerne il socialismo ed i suoi derivati. In ogni caso il F e' stato una dittatura che nemmeno e' paragonabile alle altre. Furono infinitamente di piu' i morti fascisti che quelli dei loro oppositori. La scelta di entrare in guerra fu un azzardo del quale nemmeno Mussolini era certo, tanto che provo' in ogni modo a procrastinarla. E fu questo l'errore che pago' tutta la Nazione, non le colpe del regime. La stessa discriminazione razziale fu in Italia tanto blanda che gli ebrei venivano da mezza Europa e furono approntati pseudo-campi, come in Calabria, che servivano piu' per toglierli alla vista dei tedeschi che non per rinchiuderveli. Questi sono fatti storici, mentre cio' che si legge in giro sono balle. E' chiaro che preferiremmo tutti una brutta democrazia alla migliore delle tirannidi, ma il problema e' che non tutti i popoli sono maturi allo stesso modo. Ti pare che gl'italiani del 2006 siano pronti per una democrazia compiuta? A me pare di no; ed e' per questo che me ne voglio andare tra gente piu' civile. Chi pensa che all'attuale oligarchia possa succedere una nuova democrazia s'illude; mi pare sia gia' piuttosto visibile quale sara' il futuro.

Nessie said...

Sono d'accordo Arm: lo stato assistenzialista e corporativo con quei convalescienziari di stato come l'IRI è un lascito fascista che perdurò con la DC e che la sinistra ha tutte le buone intenzioni di perpetuare all'infinito. E non deve fare nessuna fatica, visto che anche Benito era di sinistra partorito da una costola della sinistra stessa. Perciò si gioca il derby in casa. "Comanda da almeno ottant'anni questa Sinistra che partorì Mussolini, che coi Fratelli-in-camicia-Nera mantenne sempre un oscuro legame" (p.212 La forza della Ragione). "Le sue camicciacce nere non erano aristocratici alla Federico Confalonieri o alla Massimo D'Azeglio o alla Cavour. Erano proletari e borghesi, sovversivi nati dalla sinistra becera e violenta che è sempre stata la rovina d'Italia" (op. cit.). Parole sante!!! E ne vuoi sapere un'altra? C'è un destrorso sussiegoso e scemo che mi sta particolarmente sulle palle che non ho, e che è Marcello Veneziani; il quale mostra uno strano e viscido ossequio per Stalin (le estreme che si tangono) e, di converso, uno strano e sospetto disprezzo per la Fallaci che sfiora il vilipendio. Guarda un po' il caso, eh? Solo in America c'è un Daniel Pipes a cui va tutta la mia ammirazione che da all'Oriana ciò che è di Oriana. E chissenefrega se lei e Ferrara provengono dalle file socialiste. A me interessa la gente che ha coraggio e che fa qualcosa per toglierci da questa merda.

Anonymous said...

Non so bene perchè, o almeno non mi è chiaro come allo PseudoSauro di cui condivido l'analisi sul fascismo se non altro per avere ascoltato i racconti dei miei nonni e per la visibilità delle opere, ma adesso ho lo stesso desiderio suo di andarmene e potrei pure visto che ho parenti in diversi stati degli USA. A dirla tutta ho proprio paura a rimanere in Italia. Questo sentimento è cominciato anche prima di queste elezioni ed in particolar modo quando Fini propose di dare il voto agli immigrati. So solo che ho le idee così confuse su quello che potrà essere del nostro paese.
Saluti,
Lorenza.

Lo PseudoSauro said...

Nessie: sottoscrivo. Ma per levarci "da questa merda" ci vuole la verita'; e la verita' passa anche per il fascismo: prima si mette a nudo la menzogna e meglio e'. Quanto ai baracconi statalisti messi su da Benito: la differenza sta nela fatto che alla sua epoca funzionavano; che poi esistano ancora oggi ti dovrebbe dare l'idea di come sia facile modernizzare questo Paese... si e' mantenuto in piedi mezzo regime fascista per l'incapacita' di cambiarlo, invece si sono tolte le uniche cose che funzionavano lasciando allo stato brado le corporazioni che almeno ai tempi funzionavano sul modello delle lobbies in USA. Non so se hai presente cosa c'e' sotto ai braccioli dello scranno su cui e' assiso Abraham Lincoln...

Anonymous said...

Tra l'altro è anche vero che Mussolini le leggi razziali fu costretto a promugarle, noi italiani non siamo mai stati razzisti e lo dimostra il fatto che la maggioranza dei funzionari del regime e delle forze dell'ordine chiudevano spesso tutti e due gli occhi. Cmq sempre meno dei comunisti che abbiamo visto all'opera ieri. C'è qualcuno che crede davvero che siano solo frange?.
Lorenza.

Nessie said...

Ciao Lorenza e benvenuta nel blog. Sauro, se vai sul blog di Orpheus c'è una proposta alla quale aderisco con entusiasmo: festeggiare il 4 luglio americano come il giorno dell'indipendenza x tutti i popoli. Se la sinistraglia italiota, plebea e assatanata non si decide a comportarsi civilmente sfileremo il 4 luglio e will shall overcome.

Eleonora said...

La stupidità,quella non muore mai,neanche tra gli pseudointellettuali comunisti. Hanno perfino avuto coraggio d'affermare che Letizia Moratti stesse lì solo per fare propaganda elettorale.

Anonymous said...

Eh già, Eleonora, perchè tutta la manifestazione, tutti i cartelli "Moratti Milano ti ripudia" con Ferrante dietro che salta esultante e Prodi scomodato da quel di Scandiano, cosa sarebbero?. Ma è istruttivo, a parte per i poveri genitori della Moratti e di lei stessa, che gli italiani abbiano potuto vedere di che pasta sono. Tra l'altro leggevo le dichiarazioni stomachevoli di Curzi che si lamenta della troppa visibilità che certi episodi hanno avuto nei media, ergo: prepariamoci.
Lorenza.

Anonymous said...

Io credo che bisogna fare anche un po' di autocritica. Si chiedevano bandiere tricolori al posto di quelle rosse, si chiedeva un 25 aprile festa di tutti, ma come mai il popolo di centro-destra non le ha portate? Come mai non ha sfilato? Aveva forse paura di 4 stronzi con bandiere rosse e falce e martello? O ha forse ragione Cossiga che il popolo di FI va in piazza solo se mandano filmati di donne nude? E' vero, di solito è un popolo che lavora e non bada a queste cose...ma almeno in un giorno di festa si può andare.

Nessie said...

Led, leggi bene quel che scrive Galli della Loggia in proposito nel Corriere di ieri. Perchè dovrebbe andare a pigliare urla, vociacce, insulti, sputi, calci, bulloni in testa o spranghe? Ti ricordi quando FI nel '94 appena eletta inviò della sua gente col fazzoletto tricolore al collo? Ci fu il sondaggista del Berlusca, un certo Pilo, che dovette andare in ospedale a farsi medicare le contusioni insieme alla sua compagna.Io non dimentico mai nulla. Quanto a Cossiga ormai dovrebbe solo recitare nel teatro dell'Assurdo con un camice bianco e lo scolapasta rovesciato in testa, perché non c'è giorno che non ne spari qualcuna, salvo a dire il contrario il giorno dopo.In perfetto stile trasformistico-DC. Alla faccia della sua cultura "anglosassone". La sua ultima, è che il terrorismo islamico è paragonabile alla nostra Resistenza. Stronzate: i partigiani non attaccavano civili inermi. Semmai erano i tedeschi che facevano rappresaglie con chi non c'entrava un tubo. Ma per tornare a quanto sopra, ci vorrebbe un bel DPR che obbligasse a rinunciare alle bandiere rosse e a esporre solo il tricolore o al massimo i gonfaloni dei comuni. Con galera per chi "disubbidisce".

Nessie said...

PS su Cossiga: come tutti gli autentici mattocchi, ogni tanto è chiaro che ci azzecca. Stamattina ha dichiarato dopo l'attentato ai nostri carabinieri in Iraq: "Milano chiama, Nassiriya risponde". Stessa cabina di regìa.

Anonymous said...

Ciao Nessie -))

Galli Della Loggia ha scritto solo delle banalità.
Da quelle colonne avrebbe dovuto condannare l’ipocrisia delle dichiarazioni di Prodi rilasciate quando tutto era finito e chiedergli come mai non avesse fatto
Interrompere la manifestazione facendo accompagnare la Moratti e suo padre sul palco.

Solo questo avrebbero dovuto fare visto che a detta degli indignati a poco prezzo gli aggressori erano uno sparuto manipolo di esaltati.


Quanta menzogna in quelle piazze e quanto servilismo in quei giornali.

A presto

Perla

Nessie said...

Sono d'accordo su quel che dici a proposito di Prodi, ma non sulle "banalità" di Galli della Loggia. Direi che le banalità più grosse le ha scritte invece Gianantonio Stella oggi sul Corriere: aspettarsi che Bertinotti diventi democratico è come pretendere che mia nonna diventi un legionario del Sahara. Ciao Perla e grazie per la visita :-)

Nessie said...

Grazie superSimo :-)