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19 December 2005

Iustitia in fabula: Indulto e Amnistia dal Regime Umbertino a oggi

Tempo di Natale, tempo di favole. Pensavo ad un post di chiusura d'anno divertente, ma veritiero. E me lo hanno suggerito alcuni incresciosi fatti di questi giorni. Pannella marcerà per l' amnistia il giorno di Natale, perché lui in fondo, aspira a fare il Papa. Papa laico, ma Papa. Per questo, ce l'ha tanto con le gerarchie ecclesiali. Nel frattempo, Daki viene scarcerato dalla Forleo e dichiara di essere stato interrogato in modo irregolare da Dambruoso. L'imputato plurindiziato denuncia, per il tramite del suo avvocato, l'unico magistrato che sa compiere il proprio dovere nell'ambito delle inchieste sul terrorismo islamico - inchiesta giudiziaria che verrà istruita dai suoi illustri colleghi togati. Si apre una nuova fase: Magistratura contro Magistratura. Nel frattempo c'è Bankopoli col caso Fazio, Fiorani e Consorte. Come al solito, qualcuno ci rimetterà più di altri e pagherà per procura anche per quei soliti noti che cadranno ancora una volta in piedi. Per non arrabbiarmi inutilmente ho pensato di buttarla in allegoria e in metafora. Leggete. Dal Cap.XVIII di "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi.
Nel paese di Acchiappacitrulli
Dopo aver camminato una mezza giornata arrivarono a una città che aveva nome "Acchiappacitrulli". Appena entrato, Pinocchio vide tutte le strade popolate di cani spelacchiati che sbadigliavano dall'appetito, di pecore tosate che tremavano dal freddo, di galline rimaste senza cresta e senza bargigli che chiedevano l'elemosina di un chicco di granturco, di grosse farfalle che non potevano più volare perché avevan venduto le loro bellissime ali colorate, di pavoni tutti scodati che si vergognavano a farsi vedere, e di fagiani cheti cheti, rimpiangendo le loro scintillanti penne d'oro e d'argento, oramai perdute per sempre. In mezzo a questa folla di accattoni passavano di tanto in tanto alcune carrozze signorili con dentro qualche volpe, o gazza ladra, o qualche uccellaccio di rapina. Per farla breve, riassumo le sequenze successive. Lo sprovveduto Pinocchio mette i suoi zecchini d'oro dove non avrebbe mai dovuto: al Campo dei Miracoli, nell'illusione di raddoppiare il suo gruzzolo. Ma nel paese di Acchiappacitrulli non poteva che venire derubato da due furbacchioni : il Gatto e la Volpe. Così quando dopo aver scavato disperatamente il terreno, invece di veder raddoppiare il suo capitale come da promesse dei due loschi figuri, si accorse del furto.......Preso dalla disperazione, tornò di corsa in città e andò difilato in tribunale per denunziare al giudice i due malandrini, che lo avevano derubato. Il giudice era uno scimmione della razza dei Gorilla: un vecchio scimmione rispettabile per la sua grave età, per la sua barba bianca e specialmente per i suoi occhiali d'oro senza vetri che era costretto a portare continuamente, a motivo di una flussione d'occhi che lo tormentava da parecchi anni.Pinocchio, alla presenza del giudice, raccontò per filo e per segno l'iniqua frode, dando il nome, il cognome e i connotati dei due malandrini, e finì col chiedere giustizia.Il giudice lo ascoltò con molta benignità: prese vivissima arte al racconto, s'intenerì, si commosse e quando il burattino non ebbe più nulla da dire, allungò la mano e suonò il campanello. A quella scampanellata comparvero subito due can mastini vestiti da gendarmi.Allora il giudice , accennando Pinocchio ai gendarmi, disse loro: - Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d'oro: pigliatelo e mettetelo subito in prigione!Il burattino sentendosi dare fra capo e collo questa sentenza, rimase di princisbecco e voleva protestare: ma i gendarmi gli tapparono la bocca e lo schiaffarono in gattabuia.E lì v'ebbe a rimanere quattro mesi: quattro lunghissimi mesi: e vi sarebbe rimasto anche di più, se non si fosse dato un caso fortunatissimo. Perché dovete sapere che il giovane Imperatore che regnava nella città di Acchiappacitrulli, avendo riportato una gran vittoria contro i suoi nemici, ordinò grandi feste pubbliche, luminarie, fuochi artificiali, corse di velocipedi, e, in segno di maggiore esultanza, volle che fossero aperte le carceri e mandate fuori tutti i malandrini. - Se escono di prigione tutti gli altri, voglio uscire anch'io, - gridò Pinocchio al carceriere. - No, voi no, - rispose il carceriere, - perché voi non siete del bel numero... - Domando scusa, - replicò Pinocchio, - sono un malfattore anch'io. - In questo caso avete mille ragioni, - disse il carceriere; e levandosi il berretto rispettosamente e salutandolo, gli aprì le porte della prigione e lo lasciò scappare.
La morale della favola è fin troppo chiara. Ma la mia domanda è: dal Regime Umbertino (periodo nel quale visse il Collodi) ad oggi è cambiato qualcosa? In attesa di risposte, Buon Natale e vivissimi Auguri ai lettori-navigatori. In particolare alla galassia dei sauri e ai vicini di blog. Nessie

32 comments:

Nessie said...

Sauro mio bel Sauro ti spunteranno le ali per la notte di Natale! E allora sarai un Pterodattilo con tanto di aureola, con tutte queste saure imbranatissime che non fanno quadrare i loro invii. Per favore, toglimi il doppione di sotto! Ho rifatto l'invio in html.Grazie!

Nessie said...

Arm, è la favola più nota d'Italia e la più tradotta nel mondo. E' solo che siamo diventati troppo adulti e troppo distratti per coglierne i nessi metaforici con quanto stiamo vivendo. Grazie per l'augurio che contraccambio di cuore.

Anonymous said...

Vista l'ora nulla di meglio per conciliare il sonno che una favola...
Peccato però che la morale causi incubi seri durante le notti di chi é vittima di certi giudici con gli occhiali senza lenti.

Buonanotte, Nessie e grazie!
Pinocchio rimane una delle "fiabe" che più ho amato.

Perla

Anonymous said...

Ricordo che mio padre citava spesso la "giustizia di Pinocchio" ed anche io avevo imparato che cosa era..
Nessie é veramente un bel pezzo, quello che hai scelto e si addice alla circostanza e anche al Natale.
Armando poi, ha tirato fuori tutta la sua sensibilità poetica con le immagini dei villaggi di antica memoria.
Buon Natale carissimi sauri! E speriamo bene..

Nessie said...

Comincio con Alef e noto con piacere che è il diminutivo di Alessandro. Ho scritto, e non a caso, BUON NATALE, perché ci stanno relativizzando (e quindi sottraendo) la più importante festività religiosa a scapito del generico e commercialissimo Buone Feste. Mi fa piacere che Alef abbia fatto altrettanto. In alcune località dell'East Cost americana, parlano già di Holiday tree, in luogo che Xmas tree.Purtroppo accade a volte che l'albero dei cretini sia sempre carico di frutti. Teniamo alti i nostri valori identitari, i nostri riti e le nostre tradizioni. Perla ha ragione quando dice che la favola dal sorriso, ci suscita anche degli incubi. Quel magistrato Gorilla che finge d'essere umano e comprensivo col povero citrullo derubato (Pinocchio) ma che poi ne intima la reclusione di 4 mesi, rassomiglia tanto a chi sappiamo. Ma a questo servono le favole, le parabole,le metafore e le allegorie. Lontana, tuo padre aveva perfettamente capito e memorizzato il capitolo della fiaba in cui per ottenere clemenza, bisognava farsi passare per malfattori. Al Sauro dall'occhio supervisore e attento, ma sempre di pronto intervento, ancora un ringraziamento, unitamente ad Arm. Aspetto però, che apponga anche il suo messaggio. A tutti voi Buon Natale e che il 2006 ci porti tanta tanta felicità. Nessie

Lo PseudoSauro said...

Un piccolo appunto all'affascinante Nessie: il giudice scimmione non finge di essere cio' che non e'; interpreta il suo ruolo come gli e' stato insegnato, dunque si sente giusto ed imparziale secondo il suo concetto di giustizia. Dorme sonni tranquilli come probabilmente fa anche qualche GUP di Milano. Cio' sta a significare che il "sentire" di chi gestisce il potere e' opposto a quello di chi il potere gli ha conferito. Considerato che il giudice non risponde delle sue azioni al Popolo, ma solo alla propria coscienza; visto che questa si e' spesso formata ad ideali diversi da quelli vigenti, assodato che nonostante la democrazia dell'alternanza, rimane comunque al suo posto; come si fa a dire che si vive in una democrazia compiuta?

Nessie said...

Infatti non la è. E lo vediamo in questi giorni. Purtroppo il consenso a questi soprusi lo ottengono anche dai media.Morire se a parte iL Foglio e Libero, ci siano giornali che li smascherano. Feltri l'ha scritto chiaro: avrei paura di finire in galera. Sauro, lo scimmione era del tipo Gorilla. Meglio (o peggio) di così...

Nessie said...

Troppo onore Arm! Hai dimenticato il genovese Cristoforo Colombo, scopritore del paese nel quale vivi! Se non ci fosse stato lui (finito poi a marcire in galera, poveretto, tanto per cambiare) l'America avremmo dovuto inventarcela al tavolino. God Bless America! And you too!

Lo PseudoSauro said...

Beh Arm, Colombo e' stato fortunato 2 volte. Se la sua teoria fosse stata corretta nelle Indie non ci sarebbe mai arrivato. E poi avrebbe avuto qualche problema con le civilta' autoctone.
Dobbiamo ringraziare gli arabi, invece. E' a causa loro che si dovette studiare una rotta alternativa per i commerci... e dopo 800 anni. Fate un bel monumento al Saladino in qualche piazza cittadina, chesso'... ad Albany mi pare che sarebbero tutti entusiasti...

P.S.
in Liguria e' allo studio un monumento dedicato ai sauri. L'unico inconveniente e' che lo vogliono collocare al posto del Cristo degli abissi...

Lo PseudoSauro said...

Arm: ammetterai che se l'unita' del Mediterraneo non fosse stata rotta, dall'invasione islamica, non ci sarebbe stato bisogno di spingersi oltre le Colonne d'Ercole. Magari si sarebbe fatto il percorso inverso, se non via terra. Da quando l'Islam e' comparso sono iniziati i problemi per tutti.

Lo PseudoSauro said...

Avevo letto dei vikinghi, ed anche degli egizi, ma ammetto di non essere informato.

Nessie said...

Ahh! ma non demordete mai voi due con le lezioni di storia? :-) Le prime vere grandi civiltà nacquero dal mare e dai corsi d'acqua. E'assodato. Tornando a tempi più moderni, ogni volta che una potenza voleva rendersi imprendibile, sviluppava la sua Marina. La Francia napoleonica ci rimise le penne con la flotta navale dell'amm. Nelson, meglio equipaggiata. L'unico sistema per un'isola come l'Albione per sopravvivere era diventare un'isola galleggiante che si spostava in continuazione: cioè una flotta. Gli Arabi (o meglio i Saraceni) al massimo hanno sempre dovuto darsi alla pirateria e al saccheggio, ma che io sappia non hanno mai avuto una vera flotta gerarchicamente disciplinata. Sto ancora un po' qua in attesa di andarmene domattina. Ciao!

Nessie said...

Ah, dimenticavo: come figlia di un vero Sea Dog, ho due film di culto: "POnte di Comando con Alec Guiness e Dirk Bogarde. E "Master and Commander" di Peter Weier. Entrambi sulla Royal Navy britannica. Mio padre conobbe il mitico Durand de La Penne.

Lo PseudoSauro said...

Te lo dicevo che eravamo quasi parenti... anche il mio conobbe Luigi Durand De la Penne. Lo sai che suo figlio gestisce il blog "Parbleau!"?

Nessie said...

Chi di voi due sa cos'è il "brulotto"? (Vietato andare sui dizionari a guardare per rispondere). Vi do un aiutino: è una tecnica in uso nelle battaglie navali.

Lo PseudoSauro said...

Siamo messi bene con questi velisti da... diporto. Il sauro si dilettava sul flying dutchman... prima di massacrarsi anche li'.

Lo PseudoSauro said...

Non lo so: cos'e'?

Nessie said...

E' una tecnica in uso nella marineria dell'era napoleonica che consisteva nel lanciare una nave galleggiante fantasma carica di esplosivo, e fornita di un congegno per farla esplodere, contro la nave ammiraglia della flotta nemica.

Nessie said...

Bravo Arm! Brulotto, dal francese "bruler" (bruciare)

Lo PseudoSauro said...

Gia', quando ho letto "Emile De la Penne" ho chiesto e mi e' stato risposto.

I turcomanni vengono proprio da li', mi sembra.

Lo PseudoSauro said...

E tu lo sai che vuol dire "fare ammuina"?

Nessie said...

Ma cambi sempre armi Arm? Adesso vedo che hai un altro logo.

Nessie said...

Non è un'espressione napoletana che ha a che fare con manovre di bordo, quest'ammuina?

Lo PseudoSauro said...

Nessie: i Navy Seals devono conoscere l'uso delle armi bianche.

Lo PseudoSauro said...

Esatto: viene dalla marina borbonica. Non mi ricordo la sequenza, ma fa morire dal ridere. Significa, piu' o meno: quelli che stanno sotto vadano sopra e viceversa, per dare un impressione di attivita'

Nessie said...

E i napoletani usano quest'espressione per indicare quando si fanno degli inutili "teatrini" se non sbaglio.

Nessie said...

E l'avete mai sentita l'espressione "vento al giardinetto"? Insomma secondo voi perché c'è un luogo di una nave che si chiama così?

Nessie said...

Il giardinetto è ciascuno dei fianchi delle estremità a poppa dello scafo. Si chiama così , perché anticamente i marinai ci mettevano le piantine aromatiche per cucinare (basilico, prezzomolo, maggiorana, rosmarino ecc.). Carina no?

Nessie said...

Esattamente! In particolare avevano capito che se coltivavano qualche verza e qualche pomodoro evitavano lo scorbuto

Nessie said...

Sauro il logo più piccolo con l'armetta bianca, è più carino e meno ingombrante per Arm. Vi ho appena inviato un sogno di cartolina. Ditemi se l'avete ricevuta, please! E fatemi i vostri eventuali commenti.

Lo PseudoSauro said...

Ma cos'e' un test d'ammissione?

Quando ero sotto le armi, a Livorno, si schianto' uno dei nostri aerei sul Monte Serra. A bordo c'erano i cadetti di marina per i quali era prescritto un volo di "condizionamento"; un solo volo in tutto il corso... e noi che li usavamo tutti i giorni: niente. Mio padre venne ai funerali che si tennero presso la Scuola. Decisamente impressionante.

Lo PseudoSauro said...

Arrivo sempre in ritardo. Grazie a entrambi e Buon Natale.