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02 November 2005

La guerra di Piero e gli elogi del Corriere

Caduto nella nassa di Nessie: Piero Fassino
 
Oddio! Pescare Piero Fassino non è pesca grossa. In nessun senso. Specialista nel fare il Re Tentenna, ogni volta che il povero Piero  fa un passo avanti, è costretto a farne poi due o tre indietro. Perciò - mi chiedo io - che cosa ha detto  e fatto di così straordinario per meritare di essere oggetto di elogi sperticati da parte di Pierluigi Battista sul Corriere, il quale gli ha dedicato nientemeno che un recente editoriale?! Mah...ha detto che andrà alla fiaccolata del 3 novembre per il diritto all'esistenza di Israele, manifestando davanti all'Ambasciata iraniana.
Lodevole da parte sua, ma a dire la verità, Fassino non è nuovo a queste trovate. E non fa in tempo ad annunciarle che, se anche non le mette in atto, ecco la stampa più accreditata, già bell'e pronta lì a  spellarsi la mani e ad applaudire. Calma, calma. Aspettiamo a vedere come evolvono le cose. E quasi sempre finisce che tra il dire e il fare c'è di mezzo quel che sappiamo. La stampa di prestigio si commosse fino alle lacrime, quando l'indomani delle elezioni irachene, lui affermò che i veri resistenti erano loro, gli elettori e le elettrici iracheni col dito blu, accorsi in massa alle urne a rischio di saltare per aria. Poi sull'Iraq si votò in Parlamento per rifinanziare la missione di peace keeping dei nostri soldati a Nassiriya, ma Fassino e i suoi votarono contro.  E il prode Corrierone multicolor? Credete forse che gli rinfacciò l'incongruenza?
Domani non credo che ci sarà il Mussi (detto il piccolo hitler toscano) lì in corteo con lui. E nemmeno i suoi compagni dell'Unione arcobalenista Rizzo, Diliberto, Cento, Pecoraro Scanio  e Bertinotti. Perché Piero la sua guerra contro il terrorismo del fondamentalista  iraniano Ahmadinejad e contro le relative minacce d'estinzione a Israele, se  la farà solitaria e in singolar tenzone. Anzi, "a titolo personale". Mi piace questa faccenda del  a-titolo-personale. Quando c'è stato da mobilitare tutto l'apparato organizzativo dei DS contro il ddl Moratti, il Piero ha dimostrato di essere ben capace di scendere in campo con la sua gioiosa macchina da guerra. Perché non in questa occasione? Ma soprattutto perché al Corriere Pierluigi Battista, Paolo Franchi, Massimo Franco o Michele Salvati non glielo ricordano?
Un'iniziativa geniale  e meritoria quella di Giuliano Ferrara e de Il Foglio. Non solo giusta e sacrosanta per saggiare chi sono davvero gli amici, i falsi amici e i nemici di Israele. Ma anche per rilevare il potenziale livello di unità e di coesione della cosiddetta Unione.
E in politica estera sappiamo che a sinistra cascano sempre gli asini e gli asinelli alla Parisi. Ma perché Fassino, dello schierarsi in modo unitario per il diritto all'esistenza di Israele, non ne fa un punto d'onore per il suo partito? Beh, io ho una mia personale opinione nel merito.
-  Fassino sa che il suo partito si spaccherebbe, poiché molti dei suoi quadri antisionisti se ne andrebbero nel Prc con Bertinotti
   (lo ha fatto anche Pietro Folena per altre questioni politiche).
 - Fassino non è un vero leader capace di prendere decisioni e misure impopolari, ma un apparatchik erede di una vecchia 
   concezione di partito, basata sul centralismo democratico.
 - Siamo già entrati in campagna elettorale e presentare agli occhi degli Italiani un partito disarmonico e un'ancor più disarmonica     coalizione, non è per lui conveniente.
Ergo, domani Piero sfilerà in corteo. A titolo personale, ovviamente. Pronto ad altri tentennamenti su altri questioni cruciali di politica estera: un passo  avanti e due indietro. A proposito, ma non era Lenin il teorico di questa singolare danza?

19 comments:

Nessie said...

Grazie Michele, vedo che seguiti ad apprezzare, ma qualche volta puoi anche sostare qua nel blog e postare un tuo gradito commento. Ciao.

Anonymous said...

Cara Nessie, condivido tutto ed aggiungo che Fassino si sta preparando a sostituire Prodi. Non appena avranno risolto un po' di problemucci di leadership, vedrai che daranno un calcio nel c..a Prodi e lui, che ha già l'allure democristiana rassicurante, pronta, sarà il prossimo. Naturalmente i media già gli stanno preparando il terreno.
Ciao! :-)

Anonymous said...

Brava hai perfettamente ragione. Ricordo bene fassino sostenere che la guerra alla serbia fosse sbagliata proprio mentre i bombardieri partivano dalle basi italiane.
Che dire poi della genialità di fassino? Riuscirebbe mai ad organizzare una manifestazione come ha fatto ferrara?
Una manifestazione con l'obiettivo di evidenziare il caos dell'unione. E dove potrebbe mai trovare gli argomenti? non certo su israele e gli ebrei o sul voto agli immigrati.
A-titolo-personale poi fa proprio ridere. Quando un leader parla lo fa a nome di tutti, se è un leader vero.

Nessie said...

Lontana, l' hanno già fatto la prima volta del governo dell'Ulivo (parlo del calcio nel di dietro a Prodi, of course) e se lo rifanno un'altra volta, perderanno la faccia irreversibilmente. Anonimo, sono d'accordo su quel che dici, ma costa tanto scegliersi un nick? L'anonimato è garantito comunque ed è più facile interloquire con chi ha un nome, sebbene fittizio.A proposito di quel "a titolo personale" oggi al TG2 quello Scialoja della Lega dei Musulmani ha detto che sfilerà anche lui in quel modo lì. Poi ha aggiunto che l'Italia è l'unico paese dell'Occidente che si mobilita contro l'Iran e che fa una dismostrazione sotto la sua ambasciata. Embè? E meno male che una volta tanto siamo noi ad essere avanti a tutti gli altri.

Anonymous said...

Hai ragione scusa.
Carlo

Nessie said...

Ciao Andrea,
non sei andato al raduno a Milano? Stasera in studio alla diretta del Tg2 della manifestazione x Israele c'era quel Bertinotti che si arrampicava sugli specchi per far tornare i conti della sua non adesione. Che vergogna! Ma la cosa che mi ha fatto più impressione è quel verme di Scialoja della Lega dei Musulmani italiani (un convertito) che lo menava sul fatto che nessun paese d'Europa si è permesso di dimostrare contro le ambasciate iraniane. Beh - mi sono detta - allora non ci siamo proprio bevuti il cervello rispetto al resto d'Eurabia. Comunque a Roma si è parlato di oltre 15.000 presenze.

Anonymous said...

Grande manifestazione.
Però, detto tra noi, avrei preferito non ci fossero state esitazioni da parte di Fini, Martino e Berlusconi.
Capisco la ragion di stato ma non è più tempo di usare il fioretto.
Sarebbe stato meglio fossero andati brandendo la spada della libertà.
Ciao
Carlo

Anonymous said...

Brava Nessie hai fatto un ritratto di Fassino estremamente calzante.
Fassino é così e credo che abbia voluto partecipare a "titolo personale" per salvare la faccia ai ds più estremisti. C'era lui e tanto dovrebbe bastare alla gente.
La manifestazione é stata grandiosa, dopo aver visto centinaia di manifestazione "pacifiste" con bandiere "falce e martello" e ritratti del Che, questa é stata forse l'unica i cui partecipanti erano veramente consapevoli e fedeli al tema per cui si sono riuniti.
Sono convinta che Ferrara sia sincero sul motivo per il quale ha organizzato la fiaccolata. D'altronde non c'era certo bisogno del suo intervento per dare risalto a quello che é lampante: la (dis)unione di Prodi e soci.
E' spiaciuto anche a me che non ci fossero Fini e Berlusconi, ma avrebbe avuto una ripercussione troppo forte, e a parte il discorso economico, in Iran, come in altri paesi islamici, ci sono molti italiani, che avrebbero potuto diventare oggetto di pesanti ritorsioni.

Nessie said...

Mary, ma tu ci sei stata o l'hai vista come me in tv? Lo sai che all'estero si stupiscono non poco perché hanno sempre visto bandiere israeliane date alle fiamme e perché l'Italia è l'unico paese d'Occidente che una volta tanto sfilava per e non contro Israele?
A dire la verità c'era pure D'Alema. Mentre Bertinotti, Rizzo e Diliberto sono rimasti completamente isolati. Ciao

Anonymous said...

Scusate se intervengo di nuovo ma siamo in guerra!
E bisogna combattere senza tentennamenti. Non si può combattere una guerra timidamente, la guerra comporta dei rischi e coinvolge interessi. Ma se si combatte si combatte.
Se non si combatte non si può vincere.
Io la penso così. E per questo non avrei dichiarato che la guerra all'Irak era un errore alla vigilia di una visita negli Stati Uniti.
Ci vuole determinazione, convinzione, fermezza e azione.
Ciao
Carlo

Nessie said...

Carlo,
guarda che sfondi una porta aperta, sai. Il problema di Berlusconi è sempre quello della specificità tutta italiana che ci vincola alla Costituzione (art.11) e che pertanto lo porta a dover sottolineare il paradosso italiano della missione di pace a guerra ultimata, fatta sotto l'egida dell'Onu con la risoluzione 1546. Purtroppo non gli resta che barcamenarsi. Ciao

Nessie said...

Inquietante caro Andrea. Aver paura di partecipare a una pacifica (ma non pacifista) manifestazione nel timore di ritorsioni verso i propri parenti persiani (io preferisco questa parola ad "iraniani") è semplicemente aberrante. C'è il rischio di creare una vasta mafia mondiale con popoli e nazioni timorosi e omertosi nei loro confronti. Sempre per il motivo che spiega bene armatexon: quella di non poter più fare affari con loro!

Anonymous said...

I danni che i marxismo ha provocato nelle economie europee è cristallizzato nella nostra costituzione.
Come si può pensare che una liberaldemocrazia fondata su un capitalismo che non è ancora post-keynesiano, abbia come principio fondante un assurdità quale "l'Italia ripudia la guerra..."?
E' questo ciò che limita il nostro sviluppo e paralizza la crescita. Poche storie.
Forse è il caso di cominciare a parlare di riforme costituzionali serie. Penso che con il nuovo Papa si possa impostare un ragionamento proficuo in proposito. L'appoggio della Chiesa è fondamentale per affrontare la questione senza che la campagna mediatica che questa sinistra produrrà possa bloccare tutto.
Spero che Berlusconi sull'esempio di Bush possa portarci nella modernità, nel futuro.
Ciao
Carlo

Nessie said...

D'accordo con le critiche di Carlo alla ns.Costituzione considerata "untouchable" dalla sinistra. Arm, i religiosi con i loro monasteri, abbazie e certose furono i grandi umanisti, conservatori e diffusori del sapere fin già nell'Europa medievale. Ma oggi l'Eurabia se ne dimentica e non cita le radici cristiane in quello straccio di costituzione varata.

Lo PseudoSauro said...

Anche se andiamo fuori tema... religiosi come Guglielmo da Ockham o Duns Scoto sono addirittura i padri del pensiero scientifico e del metodo deduttivo in epoca medievale. Questi hanno preconizzato la transizione dalla Scolastica all'Illuminismo con 400 anni d'anticipo... alla faccia delle radici. Ma e' rimasto tutto in Northumbria... in Italia siamo ancora ad Aristotele pre-riforma.

Nessie said...

Ma no, non è affatto fuori tema, è la conversazione che si dipana. Guglielmo da Ockam, Duns Scoto, Bernardo di Chiaravalle, S.Agostino, Spinoza, Erasmo da Rotterdam,DesCartes, Pascal,Montaigne, i Giansenisti di Port Royal... ma a chi li ricordiamo tutti questi cristiani? Ai nuovi barbari privi di memoria? Agli inutili idioti che in queste ore hanno regalato la douce France al saccheggio, al ferro e alle fiamme? Beh, buona domenica :-), non ho voglia di arrabbiarmi.

Anonymous said...

Ciao Nessie e buona domenica a tutti:-) Di idioti come quelli che in Francia hanno permesso quello che sta accadendo in questi giorni, noi ne abbiamo a iosa...
E secondo me siamo fra l'incudine e il martello, se le prossime elezioni vincerà la sinistra nei primi cento giorni di governo ha già anticipato che lavorerà ad una legge sul diritto di voto, la riforma della cittadinanza e la cancellazione della Bossi-Fini. In poche parole non ci sarà più alcun freno all'immigrazione, e cosa ben più preoccupante gli islamici fondamentalisti potranno infiltrarsi più profondamente nella gestione attiva del paese.
Se non vincerà comunque, la sinistra porterà avanti una politica di disinformazione mediatica mirata a alimentare lo scontento fra il popolo e che ha come grave effetto secondario di aizzare i facinorosi, che non sono solo gli immigrati, ma migliaia di appartenenti ai centri sociali.
Noi avremo delle belle gatte da pelare, quello che é successo a Bologna é un piccolo assaggio, e in effetti é poca cosa rispetto a quello che sta succedendo a Parigi,ma da l'idea di quanto restii siano ormai i no-global a ripristinare un clima di legalità.Aggiungendo a loro gli immigrati di seconda generazione e continuando a buttare benzina sul fuoco, il botto non si fara attendere e sarà eclatante.
Ciao Mary

Nessie said...

Che telepatia, Mary! Ho appena postato sul tuo blog un argomento analogo al tuo. Lo trovi sotto il pezzo su Prodi ovvero la Mortadella-Cassandra crossing. :-)
Della serie, speriamo che sfascino le nostre città sotto il governo del Berlusca, per usare lo sfascio come argomento elettorale! Certo che in quanto ad argomenti, è proprio messo male, poveraccio.

Anonymous said...

Ho letto...evidentemente siamo sulla stessa lunghezza d'onda e la cosa non può che farmi piacere,é sempre bello trovare una corrispondenza di idee in altre persone, ci si sente meno mosche bianche:-)fino a quando non sono approdata su TV mi sembrava di essere un'aliena, in un mondo di rossi.
Bella l'analogia con Cassandra Crossing, in effetti la sinistra mi ricorda tanto quel treno lanciato verso un ponte destinato a crollare, c'é solo da sperare che gli italiani rifiutino di salirci a bordo.
Ciao Mary
Ciao Mary