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19 September 2005

La lingua araba nelle scuole italiane?

La moschea di via QuarantaIn questi giorni, specie dopo la chiusura della scuola islamica di via Quaranta a Milano, non si fa che parlare di integrazione di alunni di fede islamica e di possibilità di attivare corsi di arabo nella scuola dell'obbligo. Dirò subito che siamo contrari a dare una corsia preferenziale a questa lingua all'interno dei nostri già ponderosi curricoli scolastici (DPR 12 febbraio 1985) e successive modifiche apportate dalla Riforma Moratti, per una serie di ragioni, la prima della quale è: perchè dovremmo offrire una corsia preferenziale proprio agli immigrati di lingua araba rispetto ad altri? Eppoi quale arabo, visto che pare ce ne siano molti? il saudita? L'iracheno? Il marocchino? Dovremmo forse farlo per dare segni di cedimento ai fondamentalisti che ci ricattano con i loro aut-aut? E per impedire che proliferino scuole coraniche a tutto spiano? Ecco che allora i multuculturalisti e relativisti culturali di casa nostra se ne vengono già fuori con le più strampalate proposte da Paese dei Balocchi del tipo "perché non attivare allora nella scuola anche corsi di cinese, cingalese, indiano, indonesiano ecc"? Ma lo sanno o no, questi personaggi da Isola-che-non-c'è, che esistono già corsi di Italiano, Inglese e Francese, a partire dalla scuola elementare? E che cosa dovremmo fare, trasformare volontariamente quel pesante carozzone burocratico che è la scuola italiana in una Torre di Babele, con conseguente scadimento di risultati e stressando i meccanismi di apprendimento dei piccoli utenti? E se ne ricordano questi signori che in certe realtà come Val D'Aosta e Tirolo, i bambini imparano pure il francese e il tedesco all'interno degli stessi Programmi ministeriali? Le lingue extracomunitarie possono e devono trovare la loro sede in corsi privati, ovviamente severamente monitorati dal MInistero della PI per evitare truffe, manipolazionie e contraffazioni. Quelli che si premurano di proprorre l'nserimento di un "arcobaleno" di lingue extracomunitarie nella scuola di Stato, non hanno affatto a cuore una corretta politica dell'integrazione, che avviene proprio a partire dalla scuola. Essi parlano di democrazia, ma in realtà, attraverso simili proposte velleitarie e utopiche vogliono solo fare demagogia. Una demagogia vetero-sessantottina e terzomondista, che purtroppo è stravecchia, conservativa e impedisce lo sviluppo della società italiana.

7 comments:

Lo PseudoSauro said...

Benvenuta alla cuginetta Nessie. Chissa' che non riusciamo a sopravvivere, questa volta.

Robinik said...

Benvenuta in Tocque-Ville. Vedo che hai anche un cugino importante ;)

Tutto inizia sotto i migliori auspici quindi.

Buona Vita!

Nessie said...

Grazie del vostro benevenuto. Spero che la famiglia dei sauri possa crescere e moltiplicarsi secondo i vostri auspici.
Nessie

Nessie said...
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Mariniello said...

L'intolleranza mostrata da questi musulmani di Milano è inaccettabile: qualcuno dica loro che nei paesi civilizzati ci sono leggi e regole da rispettare. Non possono pretendere in nome del loro Dio di essere trattati diversamente da tutti gli altri. E soprattutto non possono ghettizzarsi: l'integrazione è presupposto indispensabile per evitare lo scontro di civiltà. E chi non rispetta il diritto e non rispetta l'identità del popolo che li accoglie, non può essere tollerato.

Bel post!
In bocca al lupo per il blog! GM

Nessie said...

Ci sono nuovi sviluppi nel merito. I capiclan ovvero gli imam religosi vogliono il controllo ideologico-scolastico-religioso in seno ai fanciulli e questo è inamissibile. Perciò ricorrono ad armi ricattatorie quali lo sciopero, e le lezioni sul marciapiede. C'è la disponibilità ad accogliere gli alunni nelle scuole milanesi, ma chi non è disponibile sono proprio loro. Qui si vuole creare il più illegale "comunitarismo" e gli imam hanno sulla popolazione smarrita lo stesso ruolo egemone dei capi-villaggio dalle loro parti. E' solo che qui viviamo in uno stato sovrano e di diritto. Ogni abuso comunitarista e di enclave deve essere sanzionato. Nessie

Nessie said...

Voglio fare una precisazione sul tema. Il macabro balletto sulla riapertura della scuola di Via Quaranta al quale stiamo assistendo in questi giorni, rientra perfettamente nel novero dell'Italietta dagli eterni condoni tombali susli abusi edilizi. L'Italia mentecatto e pusilla (copyright D'Annunzio) del "qui lo dico e qui lo nego". La stessa degli eterni rinvii giudiziari, delle regole incerte, degli inciuci, del mettiamoci d'accordo sotto banco. Hanno trovato un'escamotage ridicolo per impedire l'apertura di una scuola coranica e ora in caso di agibilità dei locali , si arrampicano sugli specchi e le autorità regionali del prefetto Ferrante, del sindaco Albertini e dell'Assessore alla PI, non sono capaci di dire CHIARO E TOnDO che a casa nostra le scuole islamiche sono incompatibili coi nostri ordinamenti giuridici. Vergogna!